Claudio Descalzi al B7 Summit in Confindustria: “In Africa ci sono 54 diversi Paesi con diverse culture e lingue e non possiamo guardare all'Africa come un'unica entità. Prima di parlare dell'Africa dobbiamo conoscere l’Africa”.
L’Europa “dovrebbe essere più vicina all’Africa”: la vision dell’AD di Eni Claudio Descalzi
Intervenendo lo scorso 17 maggio al B7 Summit in Confindustria, l’AD Claudio Descalzi ha sottolineato l’importanza di “creare una relazione più forte” con l’Africa. “Dovremmo andare da loro per aiutarli a crescere, a diventare più forti, non solo per prendere energia”, ha spiegato l’AD di Eni aggiungendo che prima di parlare di Africa occorre conoscerla in quanto “non è un’unica entità: ci sono 54 diversi Paesi con diverse culture e lingue, è un’entità”. E “prima di chiedere uno scambio alla pari dobbiamo dare loro quello che abbiamo preso”, ha evidenziato Claudio Descalzi. Basti pensare all’emergenza climatica in atto e alla decarbonizzazione necessaria: “C’è un paradosso per l’Africa perché chiediamo a questo Paese di ridurre le emissioni, quando tutti gli altri Paesi avanzati producono il 75% delle emissioni e siamo noi che dobbiamo ridurle per primi”. Non possiamo quindi imporre il nostro modello all’Africa ma al contrario “dobbiamo aiutarla a usare le rinnovabili, a decarbonizzare”.
Claudio Descalzi al B7 Summit: dobbiamo impegnarci nel creare le condizioni perché l’Africa sia più forte
Nelle parole dell’AD di Eni Claudio Descalzi emerge l’importanza di uno scambio vicendevole: “L’Africa deve fare tutto il necessario per migliorare la propria situazione. Dobbiamo creare le condizioni perché sia più forte”. È quanto Eni sta facendo: presente dagli anni ’50, opera attualmente in 14 Paesi portando avanti un ampio portafoglio di progetti per migliorare l'accesso all'energia. Dalla produzione di energia tradizionale a quella rinnovabile ma anche altre iniziative innovative a beneficio delle comunità. Diverse di queste sono state ricordate di recente anche durante il Summit on Clean Cooking in Africa a cui Eni ha aderito confermando l’impegno nel distribuire fornelli efficienti a 20 milioni di persone entro il 2030. Il Gruppo guidato da Claudio Descalzi è impegnato inoltre in progetti mirati a integrare i Paesi africani nella catena del valore dei biocarburanti (in Kenya, Mozambico, Congo, Costa d'Avorio e Ruanda, tra gli altri). Investe inoltre nella creazione di centri di ricerca sulle nuove energie (Oyo in Congo e Solar Lab in Algeria) e in collaborazione con primarie agenzie internazionali lavora in Nigeria all’alimentazione di pozzi d'acqua attraverso il fotovoltaico. In Egitto, Mozambico e Costa d’Avorio e altri Paesi sono attivi inoltre programmi educativi incentrati sul settore energetico e sulla riqualificazione delle competenze dei professionisti.
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