lunedì 31 marzo 2025

Gianni Prandi: il referendum è un importante strumento per rimettere il popolo al primo posto

In un articolo pubblicato su “L’Espresso”, Gianni Prandi manda un messaggio: “Referendum significa libertà: è l’unico strumento che permette di rimettere la volontà delle persone al primo posto e rianimare la democrazia”

Gianni Prandi

Gianni Prandi su “L’Espresso”: salviamo i referendum

La Costituzione è una macchina meravigliosa, complessa come il meccanismo di un orologio che riesce a funzionare soltanto bilanciando pesi e contrappesi, ma progettata guardando ai tempi futuri”. È quanto si legge in un articolo pubblicato su “L’Espresso” a difesa di uno strumento che ha segnato “alcune delle pagine più importanti della storia del Paese”, restituendo ai cittadini il diritto di esprimere la propria volontà su questioni di rilevanza politica. L’autore del testo è Gianni Prandi, fondatore di Assist Group, che parla del referendum come un “freno d’emergenza” introdotto nella nostra democrazia per far sì che il popolo avesse sempre l’ultima parola. Per l’imprenditore si tratta del “più efficace modello di democrazia diretta”, di “una bacchetta magica offerta ai cittadini per sciogliere i nodi irrisolti e obbligare la classe politica ad affrontare nuovi temi di discussione”. Basti pensare che è stato grazie al referendum che negli anni Settanta si riuscirono ad imporre diritti fondamentali come il divorzio e l’aborto. Il suo scopo ultimo è infatti difendere la libertà.

Gianni Prandi: “Referendum significa libertà”

Il referendum è uno strumento davvero efficace che in passato ha messo in moto processi di trasformazione sociale e politica, ma che oggi necessita di essere salvato. Sì, perché come afferma Gianni Prandi, a essere a rischio è la democrazia stessa. “La sfiducia nei partiti – spiega l’imprenditore – continua a crescere ed è testimoniata dal boom delle astensioni nelle ultime elezioni. Sempre più italiani disertano le urne e non si rendono conto di perdere così la libertà più importante: quella di voto”. Una “deriva rinunciataria” che può essere spezzata attraverso la partecipazione ai referendum promossi dalla CGIL, riguardanti l’abrogazione dei licenziamenti del Jobs Act, la cancellazione del tetto all’indennità nei licenziamenti nelle piccole imprese, l’eliminazione dell’uso indiscriminato dei contratti a termine, l’esclusione della responsabilità solidale di committente, appaltante e subappaltante negli infortuni sul lavoro. L’ostacolo principale, secondo Gianni Prandi, risiede nel “grande vuoto di informazione” generale “che porta ancora tanti a non conoscere o non comprendere la consultazione, anche se si tratta di problemi reali e molto sentiti, come i licenziamenti e la sicurezza dei luoghi di lavoro”. Ecco perché si rende necessario uno sforzo maggiore nel cercare di far conoscere ai cittadini il merito delle leggi che si intendono. “Ma, cosa forse ancora più importante – conclude l’imprenditore – è necessario anche fare capire ai cittadini che referendum significa libertà: è l’unico strumento che permette di rimettere la volontà delle persone al primo posto e rianimare la democrazia”.

ICT e cybersecurity: BV TECH, protagonista della trasformazione digitale in Italia

Player chiave della trasformazione digitale in Italia, BV TECH opera in ambiti strategici per il Paese come Difesa, Sanità, Finanza e Pubblica Amministrazione. Con un team di 1.300 collaboratori e collaboratrici, offre soluzioni innovative per la sicurezza informatica.

BV TECH

Servizi di ICT e sicurezza informatica per i settori strategici: l’offerta di BV TECH

BV TECH è un’azienda specializzata nell’ICT e nella sicurezza informatica, ambito nel quale vanta un ruolo da big player. Tra le realtà protagoniste della trasformazione digitale in Italia, si occupa di sviluppare piattaforme, soluzioni e servizi in settori chiave per il Paese, ovvero: Difesa, Spazio e Sicurezza dello Stato; Pubblica Amministrazione, Sanità, Logistica e Trasporti; Finanza e Assicurazioni; Industria; Telecomunicazioni e Media; Energy & Utilities; Fashion, Retail & GDO. Grazie a un know-how unico in Cybersecurity, Cloud & Infrastructure, Software e Data Science, Digital Trust, si distingue nella gestione di grandi progetti strategici nazionali, sia in contesto civile che militare, per i quali ricorre a piattaforme con tecnologie proprietarie. BV Tech conta 1.300 collaboratori e collaboratrici e 15 società di ingegneria, servizi informatici e sicurezza, di cui è la capogruppo. Con 20 sedi situate in Italia e all’estero, è attiva sia a livello nazionale che internazionale.

Innovazione e ricerca: il motore della crescita di BV TECH

BV TECH vanta collaborazioni e partnership con i principali istituti di ricerca e le maggiori università del mondo, insieme ai quali porta avanti progetti per far evolvere i sistemi ICT nazionali. Fortemente improntata all’innovazione, investe ogni anno il 10% dei ricavi in ricerca e sviluppo. Nel 2023, dopo aver consolidato un bilancio con ricavi pari a 164 milioni di euro e un Ebitda Margin di oltre il 22%, ha completato l’acquisizione del Gruppo Arturai, attivo nel mercato ICT della Cybersecurity e nella fornitura di servizi globali di Cloud security, Enterprise Security e Web performance basati sulla piattaforma di Akamai, leader a globale proprietario della piattaforma di edge computing più grande al mondo. L’operazione ha portato la realtà guidata dall’Ingegnere Raffaele Boccardo a fare un ulteriore balzo in avanti nel suo percorso di crescita, come testimoniano i numeri registrati nel bilancio del 2024, nel quale figurano 182 milioni di euro di ricavi e un Ebitda attestato al 22,1%.

Euroristorazione insignita del Premio Industria Felix: eccellenza e innovazione nel Nord Est

Euroristorazione, azienda specializzata in servizi di ristorazione collettiva, è stata insignita del prestigioso Premio Industria Felix. Il riconoscimento, assegnato in occasione del 62esimo evento del Premio Industria Felix tenutosi presso il Museo Ferrari di Maranello, attesta la solidità gestionale, l’affidabilità finanziaria e l’impegno per la sostenibilità delle migliori imprese del Nord Est.

Euroristorazione

Euroristorazione: crescita e innovazione nella ristorazione collettiva

Fondata a Vicenza nel 1996, Euroristorazione si è affermata come una delle principali realtà della ristorazione collettiva in Italia. L’azienda conta oggi 17 centri di produzione sparsi su tutto il territorio nazionale. Grazie a questa imponente struttura, riesce a produrre più di 20 milioni di pasti all’anno per oltre 160 Comuni e 2.000 enti, garantendo standard elevati di qualità e sicurezza alimentare. Nel 2023, l’azienda ha registrato un fatturato di oltre 110 milioni di euro, con un incremento del 4,6% rispetto all’anno precedente. Questo risultato conferma la validità delle strategie adottate da Euroristorazione, che da sempre punta su innovazione, sostenibilità e una forte attenzione alle esigenze dei consumatori.

Euroristorazione tra le 70 aziende premiate da Industria Felix

Uno dei settori in cui Euroristorazione si distingue maggiormente è la ristorazione scolastica. L’azienda non si limita a fornire pasti equilibrati e di qualità, ma integra il servizio con progetti educativi volti a promuovere una corretta alimentazione tra i più giovani. Un team di dietisti e nutrizionisti lavora quotidianamente per elaborare menù che rispondano alle esigenze nutrizionali, culturali e religiose degli utenti, contribuendo a diffondere stili di vita sani. Oltre alla ristorazione scolastica, l’azienda ha adottato un modello di sviluppo sostenibile, con pratiche volte alla riduzione degli sprechi alimentari, l’utilizzo di ingredienti a km 0 e una gestione responsabile delle risorse. L’assegnazione del Premio Industria Felix rappresenta un riconoscimento significativo per Euroristorazione, confermandola tra le aziende più performanti del Nord Est. L’evento, organizzato da Industria Felix Magazine in collaborazione con Cerved, Banca Mediolanum, ELITE (Euronext) e altri partner, ha visto la premiazione di 70 imprese eccellenti, scelte sulla base di criteri di solidità finanziaria e sostenibilità.

Finlombarda presenta “Anticipo Contributi”, Andrea Mascetti: 35 milioni per le imprese lombarde

Finlombarda, la società finanziaria di Regione Lombardia presieduta da Andrea Mascetti, ha lanciato “Anticipo Contributi”, un’iniziativa destinata a supportare il tessuto produttivo regionale con una nuova iniezione di liquidità. Con un plafond di 35 milioni di euro, il progetto mira a facilitare la realizzazione di investimenti finanziati con contributi regionali o risorse del PNRR gestite dalla Regione Lombardia.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: “Anticipo Contributi”, un aiuto concreto per le imprese lombarde

Con questa iniziativa, trasversale a tutti i settori produttivi, Finlombarda conferma il suo impegno a favore dell’intero sistema produttivo lombardo, ampliando la propria offerta di prodotti finanziari per rispondere con sempre più efficacia alle esigenze di liquidità e investimento delle imprese del territorio, coerentemente con il proprio compito istituzionale”, ha fatto sapere Andrea Mascetti. L’iniziativa “Anticipo Contributi” è rivolta alle aziende di qualsiasi dimensione, escluse le microimprese, che abbiano ottenuto un contributo regionale. Il programma prevede la concessione di finanziamenti fino al 100% della quota non agevolata del progetto e dell’anticipazione del contributo stesso. L’obiettivo è garantire alle imprese lombarde la disponibilità immediata delle risorse necessarie per l’attuazione dei loro progetti.

Andrea Mascetti: il ruolo di Finlombarda nello sviluppo del territorio

Il Vicepresidente e Assessore al Bilancio e Finanza di Regione Lombardia ha sottolineato come questa iniziativa rappresenti un ulteriore passo avanti nel sostegno alla competitività e alla resilienza delle aziende del territorio. La Regione Lombardia promuove e tutela l’eccellenza del territorio “garantendo liquidità e pronta disponibilità delle risorse per una celere messa a terra delle progettualità delle piccole e medie imprese, per una crescita e una competitività sostenibile e duratura”. Finlombarda si conferma come un attore chiave nel sostegno alle imprese lombarde, con progetti innovativi e strumenti finanziari mirati. “Anticipo Contributi” si aggiunge a precedenti iniziative di successo come l’Agrifood Basket Bond, un programma di finanziamento che ha messo a disposizione fino a 75 milioni di euro per sostenere la filiera agroalimentare lombarda. Secondo Andrea Mascetti, è fondamentale adottare una visione di lungo periodo per consolidare non solo l’economia regionale, ma anche il tessuto produttivo del Paese.

Gian Maria Mossa: la vision dietro i risultati record di Banca Generali

Banca Generali, Gian Maria Mossa: “Oggi ci troviamo in una nuova fase in cui possiamo diventare unici, grazie a una piattaforma data driven, AI based e con un modello di servizio che va anche oltre confine e che valorizza i nostri clienti imprenditori con l’operazione Intermonte”.

Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa: Banca Generali tra risultati record e nuovi traguardi

Dove è arrivata e soprattutto dove sta andando Banca Generali? È stato l’AD Gian Maria Mossa a tracciare in questi anni la direzione che ha portato l’Istituto a chiudere il 2024 con “il miglior bilancio della nostra storia” e il superamento di tutti i target prefissati al termine di un “percorso triennale che ha saputo superare molteplici criticità”. E ora, in attesa del lancio del nuovo piano “che presenteremo all’inizio dell’estate”, si guarda verso una nuova fase di crescita “in cui possiamo diventare unici, grazie a una piattaforma data driven, AI based e con un modello di servizio che va anche oltre confine e che valorizza i nostri clienti imprenditori con l’operazione Intermonte”. Insomma, una vera e propria “AI private e investment bank” che, se da una parte mette a disposizione del consulente finanziario la tecnologia dell’AI per l’operatività e l’iper-personalizzazione, dall’altra intende fornire ai clienti nuove opportunità di servizio in logica protezione e supporto alle imprese. La vision alla base resta molto chiara: “Quella di essere la prima banca private per valore del servizio, innovazione e sostenibilità”. E se oggi Banca Generali può permettersi di prefigurare target sempre più ambiziosi, come spiega efficacemente anche un articolo pubblicato su “BlueRating” lo scorso 18 marzo, è merito soprattutto delle “scelte strategiche forti fatte in passato”. Lo dicono i numeri: circa undici anni fa, quando prese il via il percorso di Gian Maria Mossa all’interno dell’istituto, Banca Generali aveva intorno a 25 miliardi di masse e il titolo viaggiava a 17 euro. Oggi, invece, hanno già superato il tetto dei 100 miliardi (103 miliardi), con un grado di diversificazione unica sul mercato, mentre lo scorso anno il titolo è stato uno dei migliori con un balzo di oltre il 50% in termini di ritorno totale (dividendo incluso) arrivando alla soglia dei 5,8 miliardi di capitalizzazione per quasi 50 euro.  “Oltre 20 anni fa abbiamo deciso di diventare banca rete, puntando tutto sulla qualità delle persone e sulla relazione con i clienti; la costruzione di una rete forte, di grande qualità e comunione di valori ci ha permesso poi, oltre dieci anni fa, di investire per essere un interlocutore di riferimento nel mondo del private banking facendo leva su servizi di wealth management, tecnologia e partnership con i migliori operatori di mercato. Così siamo diventati una banca-rete diversa, in grado di competere con i player tradizionali appartenenti ai grandi gruppi bancari”, ha spiegato in merito l’AD.

Gian Maria Mossa: per Banca Generali si apre una nuova fase di crescita

Siamo allo stesso tempo una growth e value company, che riesce a combinare uno sviluppo a doppia cifra con il ritorno per i nostri shareholders”: le parole di Gian Maria Mossa sottolineano efficacemente il lavoro di questi anni, che ha portato Banca Generali a posizionarsi nella classifica dei player di mercato per la clientela private al terzo posto (dieci anni fa era al sedicesimo) dietro ai primi due conglomerati italiani, differenziandosi però per l’attenzione su come fare crescere la professionalità e i portafogli dei consulenti finanziari. Puntare sulle persone è stato fondamentale per raggiungere questi numeri e si continua su questa linea investendo in nuovi ingressi, formazione e nello sviluppo della rete: “Investiamo sia sui profili senior per ampliare l’offerta, sia sempre di più su giovani talenti”. Il target è duplice: “Under 40 con buone esperienze e giovani under 30 da affiancare ai profili più senior che trovano così il giusto supporto per le crescenti complessità del loro business, guadagnando così tempo e spazio per concentrarsi sullo sviluppo e cura dei clienti”. E nella nuova fase si spinge l’acceleratore sull’innovazione, come dice già anche la partnership sottoscritta nelle scorse settimane con Microsoft Italia: “L’Intelligenza Artificiale sarà un pilastro importante. Vediamo grandi potenzialità a diversi livelli, nel dialogo, segmentazione e valorizzazione del servizio, fino alla gestione interna e nella relazione banca-cliente-banker”. L’ottica è continuare a essere protagonista nel guidare l’evoluzione del private banking anche nei prossimi anni: un ruolo conseguito anche per effetto delle operazioni e dei progetti di rilievo strategico a livello internazionale che sono stati realizzati con successo. Tra questi, l’inaugurazione di BG Suisse la scorsa primavera o l’implementazione di BG International Advisory, servizio innovativo che consente ai clienti italiani con risparmi oltreconfine di poter comodamente gestirli col proprio banker da casa, così da avere maggiore controllo, trasparenza e timing nelle scelte di asset allocation. Senza dimenticare lntermonte: un’operazione che “spalanca grandi opportunità per i nostri banker e per i loro clienti imprenditori”. Basti pensare “alle sfide legate alla competitività e al mercato dei capitali e al contributo della ricerca e delle competenze che si delineano”, ha spiegato Gian Maria Mossa: “Il nostro Paese ha bisogno di player forti che lavorino per valorizzare le imprese e rafforzare il mercato dei capitali anche con percorsi di quotazione. Ma il deal apre anche nuove opportunità nell’ambito della negoziazione, con focus su derivati per protezione e soluzioni strutturate, oltre ovviamente all’advisory sui portafogli con focus piccole e medie imprese”.

Energia e digitale: il contributo di Paolo Gallo (Italgas)

Dalla formazione come ingegnere aeronautico ai ruoli manageriali in aziende leader del settore energetico: focus sulle principali esperienze professionali di Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas, nonché autore di “Diario di Volo” e “Fuori dal labirinto”, due libri che affrontano rispettivamente i temi della trasformazione digitale e della decarbonizzazione.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: la carriera dell’AD di Italgas

Torinese, classe 1961, Paolo Gallo si è laureato in Ingegneria Aeronautica presso il Politecnico e ha conseguito un MBA presso l’Università degli Studi della città. La sua esperienza professionale inizia nel 1988 in Fiat Avio S.p.A., da cui si è progressivamente specializzato nel settore energetico, sviluppando progetti in Italia, India e Brasile che hanno portato alla creazione di Fiat Energia. Successivamente, ruoli di responsabilità in Edison, Edipower, Acea S.p.A. e Grandi Stazioni hanno contraddistinto il suo percorso, culminato con l’attuale incarico in Italgas, operatore di rilievo nella distribuzione del gas naturale in Italia e in Europa. Nel corso della sua carriera, Paolo Gallo è stato impegnato anche in ambito accademico come professore associato, con incarichi sia presso l’Università di Torino che la Luiss Business School. “Valutazioni economico-finanziarie di Investimenti Industriali”, “Energy Management” e “Digital Re-engineering dei processi aziendali” i corsi tenuti dal manager.

“Diario di Volo” e “Fuori dal labirinto”: l’approccio pragmatico di Paolo Gallo sulla transizione digitale ed energetica

Parallelamente alla sua attività manageriale, Paolo Gallo ha approfondito il tema della transizione energetica e digitale attraverso due volumi pubblicati da Luiss University Press. Nel 2022, esce “Diario di Volo. Come guidare la trasformazione digitale tra innovazione e sostenibilità”, nel quale l’autore racconta il percorso intrapreso in Italgas, evidenziando come gli obiettivi dell’Agenda ONU e i target climatici dell’UE stiano orientando scelte e investimenti per ridurre l’impronta di carbonio. Il libro sottolinea l’importanza dell’innovazione tecnologica, della formazione continua e di una leadership capace di accompagnare il cambiamento: un approccio che vede il percorso verso la neutralità climatica come un viaggio in continuo divenire. Nel 2025, Paolo Gallo si addentra ulteriormente nella complessità della decarbonizzazione con “Fuori dal Labirinto. Innovazione, tecnologia e i pregiudizi sulla transizione energetica”. In questo testo, l’autore smonta l’idea di una soluzione semplice e universale, sostenendo la necessità di un approccio basato sulla neutralità tecnologica. Il libro analizza criticamente strategie e tecnologie – dall’Intelligenza Artificiale al sector coupling, dall’idrogeno ai biocarburanti – per evidenziare come la transizione energetica non possa affidarsi a percorsi precostituiti, ma richieda un metodo pragmatico e aperto che sappia coniugare politica, economia e innovazione in maniera concreta.

venerdì 28 marzo 2025

Gianluca Ferrero guida la Juventus alla conquista della Coppa Italia

Gianluca Ferrero, figura autorevole del panorama economico italiano, guida la Juventus con competenza e strategia, conquistando già un importante trofeo.

Gianluca Ferrero su Wikiceo

Gianluca Ferrero: una carriera tra finanza e leadership

Con una formazione eccellente in Economia e Commercio conseguita presso l’Università di Torino nel 1988, Gianluca Ferrero ha rapidamente intrapreso una brillante carriera nella consulenza e nel settore finanziario. Dopo l'iscrizione all'Ordine dei Dottori Commercialisti nel 1989 e l’abilitazione a revisore legale nel 1995, Ferrero ha assunto importanti incarichi strategici, diventando Presidente del collegio sindacale di aziende prestigiose come Luigi Lavazza S.p.A., GEDI Gruppo Editoriale, Biotronik Italia e Praxi Intellectual Property. Ha inoltre arricchito la propria esperienza attraverso ruoli di grande responsabilità in realtà finanziarie come Fenera Holding e Techwald Holding, e come Vicepresidente nel Consiglio di Amministrazione della Banca del Piemonte, attiva principalmente nelle province piemontesi e nella città di Milano. Un percorso professionale solido e diversificato che ha portato Ferrero anche nell’organo di vigilanza de Il Sole 24 Ore, affermando ulteriormente la sua figura autorevole nel panorama economico e finanziario italiano.

Juventus: l'era di Gianluca Ferrero inizia con un successo

Il 18 gennaio 2023, Gianluca Ferrero ha intrapreso una nuova e prestigiosa avventura professionale nel mondo del calcio, diventando Presidente della Juventus dopo la presidenza di Andrea Agnelli. La sua leadership ha rapidamente portato risultati significativi: durante la stagione 2023-2024, infatti, il club bianconero ha conquistato la Coppa Italia, battendo l’Atalanta nella finale disputata allo Stadio Olimpico di Roma il 15 maggio 2024. Questa vittoria, quindicesima nella storia della Juventus e la sesta negli ultimi dieci anni, rappresenta un importante successo personale e societario, consolidando ulteriormente Ferrero come uno dei migliori manager in Italia e orientato ai risultati. La presidenza di Ferrero, quindi, promette dunque di continuare a scrivere pagine importanti nella storia sportiva ed economica della Juventus.

L’impegno di Ares Ambiente per il futuro con l’impianto di compostaggio e gestione dei rifiuti

Ares Ambiente rafforza il suo impegno nella sostenibilità con l’impianto innovativo di Piedimonte San Germano, che valorizza i rifiuti organici, trasformandoli in materie per i terreni agricoli, riducendo l’impatto ambientale e promuovendo il riutilizzo delle risorse, attraverso un’economia circolare che coinvolge anche la comunità locale.

Ares Ambiente

Ares Ambiente punta sull’economia circolare con l’impianto di compostaggio di Piedimonte San Germano

Emblema dell’impegno di Ares Ambiente verso l’economia circolare e la sostenibilità ambientale è l’impianto di compostaggio costruito a Piedimonte San Germano. Un utilizzo minimizzato di risorse, una cultura fondata sul riutilizzo, sul riciclo dei materiali e sul contenimento degli sprechi sono i valori fondanti dell’economia circolare, a cui l’azienda fondata da Marco Domizio contribuisce grazie allo stabilimento nella provincia di Frosinone. L’impianto di compostaggio possiede una capacità di trattamento di 40.000 tonnellate annuali, recuperando i rifiuti prodotti e trasformandoli in risorse per l’ambiente. Il nuovo sito di Ares Ambiente ha la possibilità di accogliere una grande mole di rifiuti organici prodotti dagli stabilimenti di recupero e convertirla in compost di elevata qualità per i terreni agricoli, che può essere utilizzato come ammendante per il suolo e le coltivazioni. Il fine è quello di diminuire gli scarti destinati a discariche e smaltimento.

Ares Ambiente: trasformare i rifiuti in nutrienti per i suoli agricoli

L’iniziativa di Ares Ambiente è un modello di economia circolare, il cui progetto ha necessitato numerose risorse per lo sviluppo e ha coinvolto anche la comunità del territorio, avviando una raccolta differenziata dei rifiuti. Così facendo, non solo si favorisce un’efficace gestione dei rifiuti organici e si aumenta la sostenibilità ambientale, ma è possibile restituire le materie organiche ricche di nutrienti ai terreni agricoli. La trasformazione degli scarti e residui avviene tramite un processo che simula la decomposizione naturale e la degradazione controllata della sostanza organica, riproducendo, in modo controllato e accelerato, le fasi che in natura rendono nutritiva la terra. Attraverso l’innovativo impianto di compostaggio, Ares Ambiente vuole imporsi come leader nella gestione dei rifiuti, in grado di affrontare le sfide ambientali della contemporaneità e del futuro, attraverso una visione sostenibile, fondata su un’economia circolare.

La carriera di Marzio Perrelli, tra Goldman Sachs, HSBC e Sky Italia

Marzio Perrelli, Executive Vice President di Sky Italia, è un manager con una consolidata esperienza nei settori della finanza e dei media. Dal 2018 alla guida di Sky Sport, gestisce i team editoriali e di produzione, oltre al portafoglio dei diritti sportivi, portando con sé una visione strategica maturata in anni di esperienza internazionale.

Marzio Perrelli

Marzio Perrelli: formazione e ruoli in Goldman Sachs

La carriera di Marzio Perrelli ha avuto inizio nel settore finanziario. Dopo il diploma al Liceo Francese Chateaubriand di Roma, ha conseguito la laurea in Economia e Commercio presso l’Università LUISS. Nel 1993, è entrato in Goldman Sachs a New York, nella divisione Fixed Income, Commodities, and Currencies. L’anno successivo, si è trasferito a Londra, dove ha lavorato presso Goldman Sachs International, arrivando a gestire un ampio portafoglio di prodotti finanziari per clienti istituzionali europei. Grazie alle competenze acquisite, ha assunto il ruolo di responsabile del Desk italiano della banca. Nel 2001, Marzio Perrelli ha fatto ritorno in Italia per guidare la sede milanese di Goldman Sachs, contribuendo all’espansione delle operazioni italiane della banca d’affari. Sotto la sua guida, l’azienda ha ottenuto risultati significativi nei settori delle obbligazioni governative e dei mercati high yield.

Marzio Perrelli: da HSBC Bank Plc Italy all’ingresso in Sky Italia

Nel 2004, Marzio Perrelli ha proseguito la sua carriera in HSBC Bank Plc Italy, ricoprendo per oltre un decennio le cariche di CEO e Head of Global Banking and Markets. In questa veste, ha rafforzato la leadership della banca nelle operazioni di Export Finance e nelle transazioni cross-border tra Europa, Asia e Sud America. Il passaggio al mondo dei media è avvenuto nel 2018 con il suo ingresso in Sky Italia. Come responsabile di Sky Sport, ha portato un approccio manageriale innovativo, sviluppando strategie per valorizzare i diritti sportivi e migliorare l’esperienza degli spettatori. Sotto la sua direzione, Sky Sport ha consolidato il proprio ruolo di leader nella trasmissione di eventi sportivi, introducendo nuove tecnologie e format editoriali. Grazie alla sua visione strategica e alla capacità di coniugare competenze finanziarie e gestionali, Marzio Perrelli continua a essere una figura di riferimento sia nel mondo dell’intrattenimento sportivo sia in quello economico internazionale.

giovedì 27 marzo 2025

Serenissima Ristorazione: il contributo alla mostra che ha attirato oltre 52.000 visitatori

Con il sostegno anche di Serenissima Ristorazione, è stata avviata la seconda edizione di “Tre capolavori a Vicenza”, l’esposizione che si è tenuta nella città veneta dallo scorso dicembre al 9 marzo. La mostra ha riscosso un grande successo, attirando visitatori anche dall’estero, a dimostrazione dell’importanza di eventi culturali come questo.

Serenissima Ristorazione

Il contributo di Serenissima Ristorazione alla mostra “Tre capolavori a Vicenza”

L’esposizione “Tre capolavori a Vicenza, Leonardo Da Vinci, Jacopo Bassano, Gianandrea Gazzola” ha avuto luogo nella città veneta dal 9 dicembre scorso al 9 marzo. L’iniziativa è stata sostenuta tra le altre anche da Serenissima Ristorazione e ha riscosso un enorme successo. Ammontano a 52.245 i visitatori complessivi, provenienti da tutta la provincia e dall’estero, da Paesi come Stati Uniti, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito. Grazie al sostegno dell’Amministrazione Comunale, l’ingresso è stato reso gratuito per tutti coloro che possedevano la residenza a Vicenza e provincia. “Il successo di pubblico che ha premiato l’esposizione in Basilica palladiana dei Tre Capolavori dimostra quanto fosse importante il progetto e il messaggio che anche quest’anno faceva da filo conduttore tra le opere”, ha affermato il Sindaco. “Un sincero ringraziamento va a tutti i sostenitori”, tra cui Serenissima Ristorazione.

Serenissima Ristorazione: la rilevanza degli eventi culturali

Il contributo di Serenissima Ristorazione e delle altre aziende è stato importante: sono stati esposti i disegni e gli studi di Leonardo da Vinci, la pala con “L’alluvione del Colmeda” di Jacopo da Bassano e “Per Silentia II”, l’originale e straordinaria opera di Gianandrea Gazzola. Oltre a queste tre opere, che danno il nome alla mostra, sono stati esposti due volumi della Biblioteca Civica Bertoliana, il trattato vitruviano sull’architettura, illustrato da Palladio nel 1554. Rispetto alla prima edizione, l’iniziativa ha raccolto maggior interesse tra i visitatori non residenti a Vicenza. “Ci ha fatto piacere vedere come gli eventi organizzati — ha sottolineato l’Assessore alla Cultura — abbiano coinvolto un numeroso pubblico interessato ad approfondire argomenti legati all’acqua, tema conduttore dell’esposizione”, sottolineando l’apporto dei sostenitori per la realizzazione di eventi culturali di grande importanza come questo.

La storia di Riva Acciaio: un viaggio di innovazione e crescita

Riva Acciaio è il nucleo storico, nonché cuore pulsante, di Gruppo Riva. Nata negli anni ’50 grazie alla lungimiranza imprenditoriale di Emilio Riva, l’azienda ha vissuto una crescita impetuosa. Cavalcando l’onda del “miracolo economico”, si è progressivamente sviluppata fino a diventare il secondo gruppo siderurgico europeo.

Riva Acciaio logo

Riva Acciaio: dalla fondazione di Riva & C. all’introduzione della colata continua curva a tre linee

Nel 1954, a pochi anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, venne fondata la Riva & C. s.a.s., una società dedicata alla raccolta e vendita di rottami ferrosi, principalmente per i siderurgici bresciani. Questi trasformavano i rottami in prodotti finiti, come il tondo per cemento armato. Tuttavia, il business del rottame si dimostrò limitato nella crescita, portando l’azienda a compiere un significativo passo avanti nel 1956, quando decise di diventare produttrice d’acciaio. Venne così costruito, in meno di un anno, uno stabilimento siderurgico a Caronno Pertusella, in provincia di Varese, dotato di un forno elettrico ad arco all’avanguardia, con una capacità di 25 tonnellate per colata. La produzione aumentò rapidamente, passando da 30mila tonnellate nel 1957 a 190mila nel 1962, sostenuta anche dalla ripresa post-bellica. A metà degli anni ’60, l’industria siderurgica si trovò però a fare i conti con una crescente concorrenza internazionale, in particolare da parte delle “miniacciaierie” che utilizzavano forni elettrici ad arco. Per aumentare la propria competitività, Riva Acciaio investì nell’innovazione, introducendo per prima in Italia la colata continua curva a tre linee. Collaborando con Luigi Danieli e Renzo Colombo, implementò questa tecnologia, che entrò in funzione il 2 giugno 1964, segnando un traguardo significativo per l’industria siderurgica italiana.

Riva Acciaio: l’inizio dell’era green

Con il passare degli anni, Riva Acciaio si è trovata ad affrontare una concorrenza sempre più agguerrita, sia a livello nazionale che internazionale, che ha spinto l’azienda a intraprendere una strategia di espansione. A partire dalla seconda metà degli anni ’60, il gruppo avviò una serie di acquisizioni strategiche, iniziando nel 1966 con le Acciaierie e Ferriere del Tanaro, in provincia di Cuneo e la S.E.I.I. in Valcamonica. Queste operazioni permisero all'azienda di aumentare la produzione, raggiungendo alla fine degli anni ‘60 le 300mila tonnellate d'acciaio annue. Il decennio successivo portò con sé la sfida della crisi petrolifera e della concorrenza internazionale. Riva Acciaio decise di continuare a investire nel mercato estero, acquisendo la Siderúrgica Sevillana in Spagna nel 1971 e fondando la Associated Steel Industries in Canada nel 1974. Distinguendosi per la sua capacità di innovazione, la società divenne il primo operatore europeo a vendere acciaio direttamente in Cina nel 1978. Negli anni ‘80, la produzione d'acciaio superò 1,1 milioni di tonnellate, tre volte maggiore rispetto a quella degli anni ‘60. Intanto l’espansione continuava con l'acquisizione di Officine e Fonderie Galtarossa nel 1981 e dell'ALPA in Francia nel 1988. Negli anni ’90, il Gruppo raggiuse anche il Belgio e la Germania, consolidando ulteriormente la propria posizione di leader siderurgico in Europa, con una produzione di 5,8 milioni di tonnellate d’acciaio nel 1994. Nel 2023, la società ha acquisito nuovi siti di raccolta e selezione di rottami metallici raggruppando gli impianti sotto la società TRENTETROIS e sancendo l’inizio di una nuova era all’insegna della sostenibilità.

Fabrizio di Amato: “Combiniamo le storiche abilità tecnologiche con la capacità di metterle a terra”

Fabrizio di Amato, Presidente del Gruppo MAIRE, ha mostrato quale sarà la direzione del Gruppo per i prossimi anni, dopo il record di utile raggiunto nel 2024, pari a 212,4 milioni di euro.

Fabrizio Di Amato

Fabrizio di Amato: “Stiamo costruendo la Montecatini del prossimo millennio”

In occasione della presentazione dei risultati 2024 di MAIRE, il Presidente Fabrizio di Amato ha illustrato la direzione del Gruppo per i prossimi anni. Secondo l’AD Alessandro Bernini, quello di MAIRE è “un esercizio record”: chiudere l’anno con un utile netto di 212,4 milioni di euro, circa il 64% in più rispetto all’anno precedente, rappresenta il più alto risultato nella storia del Gruppo. A fine 2024, il portafogli ordini ammontava a 13,8 miliardi di euro, per questo, nel 2025, sono previsti acquisizioni di lavori pari a 8 miliardi, di cui 3,5 a consuntivo ad inizio anno. In margine a questi dati, Fabrizio di Amato ha evidenziato come il ruolo futuro di MAIRE si allineerà con quello svolto a Montecatini ai tempi di Giulio Natta, premio Nobel per la chimica. 

Fabrizio di Amato: la direzione futura di MAIRE

“Stiamo costruendo la Montecatini del prossimo millennio perché combiniamo le storiche abilità tecnologiche con la capacità di metterle a terra”, ha dichiarato Fabrizio di Amato. L’obiettivo di MAIRE, infatti, si sviluppa tramite cicli di investimento nel lungo periodo, supportando le imprese nella conversione degli stabilimenti e utilizzando tecnologie innovative e sostenibili, con il fine di ridurre le emissioni nei processi industriali, favorendo l’uso di metanolo circolare nel trasporto marittimo. In aggiunta, NEXTCHEM, controllata del Gruppo, ha esordito in Borsa con un ingresso dell’8% di Azzurra Capital, “un valore ancora non adeguato. Credo che una valutazione pari a 15 - 16 volte il margine operativo, cioè di circa 2 miliardi, sia il valore corretto”, ha spiegato Alessandro Bernini. “Questi nuovi investitori cercheranno a un certo punto di uscire dal capitale e l’IPO (Initial Pubblic Offering) è la strada giusta”. Il Gruppo fondato da Fabrizio di Amato punta a raggiungere gli 11 miliardi di euro di ricavi al 2034 e gli investimenti, compresa l’M&A per espandere il portafoglio tecnologico, raggiungeranno il miliardo di euro.

SACE, Alessandra Ricci: l’Italia leader nell’export ma con margini di crescita

L’innovazione rende le imprese più agili e competitive, l’export apre le vie al Made in Italy nei mercati ad alto potenziale. All’evento “Let’s Grow!”, l’AD di SACE Alessandra Ricci ha spiegato quali sono attualmente le due principali leve di crescita per le imprese italiane.

Alessandra Ricci

Alessandra Ricci: innovazione ed export spingono il fatturato di 4 punti percentuali

Le imprese italiane dovrebbero puntare su innovazione ed export. Ad affermarlo è stata Alessandra Ricci, AD di SACE, durante l’evento “Let’s Grow!”, organizzato dal Gruppo per discutere degli scenari e degli strumenti per far crescere le aziende del Paese. Secondo la manager, sarebbero queste le due principali leve di crescita. “Insieme – ha sottolineato – danno una spinta al fatturato di quasi 4 punti percentuali e si rinforzano l’una con l’altra”. Nel 2025, SACE ha individuato ben 100 miliardi di opportunità negli ambiti in questione. “L’Italia – ha proseguito l’AD – è leader nell’export, ma può lavorare su una maggior diversificazione, che passa attraverso i mercati Gate (Growing Ambitious Transforming Entrepreneurial). E in questa direzione l’azione di sistema è fondamentale per fare da apripista. L’Italia non è ancora leader nell’innovazione, ma sta crescendo in questo ambito: se ci paragoniamo a chi è più avanti di noi vediamo che la finanza svolge un ruolo cruciale. E noi di SACE vogliamo essere il fulcro su cui fare leva con quello che chiamiamo ‘effetto grow’”. Quest’ultimo sintetizza gli strumenti di intervento adoperati dal Gruppo assicurativo-finanziario per supportare la crescita delle imprese, ovvero: garanzie e liquidità, gestione e protezione dei rischi, business matching e attività che facilitino l’incontro tra domanda e offerta creando nuove opportunità, soluzioni per accompagnare le imprese in 200 mercati nel mondo.

Alessandra Ricci: 100 miliardi di opportunità per la crescita delle nostre aziende

I 100 miliardi di opportunità individuati da SACE si dividono dunque tra innovazione ed export. 15 miliardi servirebbero per portare gli investimenti aggiuntivi annui in innovazione allo stesso livello dell’area euro, nella quale la media delle spese in ricerca & sviluppo si attesta intorno all’1,5% del PIL, quasi il doppio dell’attuale 0,8% italiano. Stando all’analisi di SACE, il fatturato delle imprese che investono in innovazione stacca di due punti percentuali quello delle aziende che decidono di non farlo. Attualmente, in Italia solo un’impresa su tre investe in innovazione tecnologica e digitale e se si punta a far evolvere i settori tradizionali, bisogna necessariamente spingere di più. I restanti 85 milioni riguardano invece l’export. Pur essendo già un esportatore top a livello internazionale, l’Italia ha ancora un ampio margine di diversificazione verso nuovi mercati ad alto potenziale. Il Paese sta infatti facendo grandi passi nei mercati verso i quali si è affacciato più di recente. Si pensi al Vietnam, dove si è assistito a un incremento delle esportazioni del 10,3%, ma anche all’Arabia Saudita (+28%), agli Emirati Arabi (+20%), alla Serbia (+16%), al Messico e al Brasile (+8%). Si tratta di mercati che il Gruppo guidato da Alessandra Ricci ha definito Gate (Growing Ambitious Transforming Entrepreneurial), proprio perché rappresentano delle nuove aree di opportunità.

Pier Silvio Berlusconi: anche i risultati preliminari 2024 confermano la forza del modello MFE

MFE presenta i risultati preliminari 2024 delle attività in Italia e Spagna, il CEO Pier Silvio Berlusconi: “In Italia abbiamo battuto il mercato. La nostra quota raggiunge per la prima volta il 40,9% in un settore iperconcorrenziale, superando i propri obiettivi con slancio”.

 Pier Silvio Berlusconi

Pier Silvio Berlusconi: la solidità e l’unicità del modello MFE

MFE cresce, investe e rafforza la sua leadership in Europa: la conferma è nei risultati preliminari dell’esercizio 2024 sulle attività in Italia e Spagna, privi ancora del contributo della partecipazione in ProsiebenSat1 Media SE (P7S1). Il CEO Pier Silvio Berlusconi li ha definiti “ottimi e in controtendenza rispetto a tutti gli altri broadcaster, nonostante una concorrenza che opera senza gli obblighi degli editori tradizionali”. L’utile netto sale a 251 milioni di euro, oltre il 60% in più rispetto alle stime di inizio 2024. Il risultato operativo adjusted raggiunge i 370 milioni e la generazione di cassa si rafforza con un free cash flow in aumento del 23%: “Il nostro indebitamento è ai minimi da dieci anni, un segnale chiaro della solidità del Gruppo”, conferma inoltre il CEO Pier Silvio Berlusconi, già proiettato al 2025 e ai nuovi progetti legati a MFE. L’obiettivo è portare il modello di sviluppo di MFE anche in altri Paesi europei: d’altronde, l’unicità e l’efficacia sono state comprovate in questi ultimi anni in cui il Gruppo ha continuato a crescere e ad assumere, diversamente da altri big del settore che hanno riscontrato maggiori difficoltà nell’affrontare sfide sempre più ardue e che sono stati costretti a ricorrere anche a tagli drastici.

Pier Silvio Berlusconi proietta MFE in Europa: la vision del CEO

Pier Silvio Berlusconi punta a creare il primo grande broadcaster europeo in grado di competere con i giganti del web e dell’intrattenimento globale: alla base la consapevolezza che “i media europei debbano realizzare economie di scala per sopravvivere”. La dimensione internazionale è fondamentale anche per attutire “possibili squilibri nei diversi mercati”: nessuna intenzione quindi di “conquistare per conquistare” ma “vogliamo aiutare a crescere” per dare vita a un polo media paneuropeo che, sfruttando le economie di scala di un grande mercato, riesca a competere più efficacemente con i colossi del web e con le piattaforme globali che fagocitano il mercato della pubblicità e della distribuzione dei contenuti. Ma secondo Pier Silvio Berlusconi è arrivato il momento che l’Europa agisca per difendere il proprio mercato e garantire una concorrenza equa. “È arrivato il momento di regole più giuste per tutti”, ha spiegato in una recente intervista al TG5: “Le Big Tech e i colossi dello streaming godono di vantaggi che, alla lunga, penalizzeranno non solo il settore dei media, ma tutte le aziende nazionali ed europee. Potere finanziario e poche regole, peraltro non rispettate, nel medio e lungo termine rischiano di indebolire l’intera economia, colpendo i livelli occupazionali e i salari dei lavoratori italiani ed europei. Noi andiamo avanti con determinazione e una visione strategica chiara, continuando a innovare responsabilmente”. Forte anche di risultati in crescita che confermano “ancora di più l’evoluzione e la crescita del Gruppo”.

mercoledì 26 marzo 2025

Innovazione e benessere: McFIT scommette sulla sua prima AI Ambassador

McFIT, brand leader nel settore del fitness, compie un passo decisivo verso il futuro della comunicazione digitale con l’introduzione di Zoe De Biasi, la prima AI Ambassador fitness in Italia. Un progetto ambizioso che segna una svolta epocale nell’interazione tra brand e community, fondendo tecnologia, fitness e responsabilità sociale in un’unica esperienza innovativa.

MCFIT

Zoe De Biasi: la prima AI Ambassador di McFIT tra innovazione e motivazione

Chi è Zoe De Biasi? Non si tratta di una semplice testimonial, ma di un’Intelligenza Artificiale con una propria identità: Zoe De Biasi è una giovane di 24 anni, studentessa di Scienze Motorie, originaria di Torino e spesso presente nella città di Milano per motivi di studio. Il suo look moderno e il carattere energico riflettono perfettamente i valori di McFIT: determinazione, innovazione e passione per il fitness. Zoe non sarà solo un avatar digitale, ma diventerà un vero e proprio punto di riferimento per la community del Gruppo, affiancando i creator e gli ambassador reali del brand, con i quali la realtà guidata da Samuele Frosio continuerà a collaborare attivamente. Attraverso contenuti dinamici e coinvolgenti, guiderà gli utenti nel loro percorso di benessere, offrendo motivazione e consigli su allenamenti e stili di vita sani. Sarà attiva sui social, presente nelle palestre McFIT di Torino e Milano, e parteciperà a eventi esclusivi, tra cui il prestigioso Rimini Wellness.

McFIT e l’impatto sociale: Zoe De Biasi a sostegno di progetti benefici

McFIT non si limita a innovare nel fitness, ma punta anche a un impegno concreto nel sociale. Zoe De Biasi avrà un ruolo attivo in progetti di Corporate Social Responsibility (CSR), collaborando con partner e associazioni per sviluppare iniziative di forte impatto. I ricavi generati dai contenuti creati verranno interamente destinati a cause benefiche, rendendo l’Ambassador non solo un’icona digitale del fitness, ma anche una portavoce di cambiamento positivo. “Con il lancio di Zoe, McFIT si conferma all’avanguardia nell’innovazione digitale nel settore fitness e nella continua sperimentazione di nuove tecnologie – ha spiegato Samuele Frosio, AD di RSG Group Italia – il nostro obiettivo è offrire un’esperienza sempre più coinvolgente e accessibile, supportando i nostri utenti con strumenti all’avanguardia e contenuti di qualità”. La presenza di questo AI Ambassador non sarà però sostitutiva rispetto a quelli reali: McFIT ha in programma diverse attività con sportivi amatissimi. 

Federico Motta Editore: la nascita di un’icona dell’editoria italiana

Federico Motta Editore è una realtà autorevole nell’editoria italiana e ha segnato la cultura e la conoscenza del nostro Paese: la storia e l’evoluzione della Casa Editrice con cui collaborò Umberto Eco nella stesura di una delle opere più prestigiose dei nostri tempi.

Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: l’esordio e lo sviluppo di un faro dell’editoria italiana

Tra le case editrici italiane più accreditate, Federico Motta Editore vanta una storia che si snoda in un arco di tempo di quasi un secolo. Nata nel gennaio del 1929 a Milano sotto il nome di “Cliché Motta”, opera inizialmente come azienda specializzata nella riproduzione fotomeccanica. L’avvicinamento al mondo dell’editoria avviene negli anni ’30, quando l’Editore si dedica alla stampa di iconici fumetti dell’epoca, tra cui Zambo e Dick Fulmine. Agli anni ’50 risale invece un evento che segnerà per sempre l’evoluzione della Casa Editrice: la pubblicazione in fascicoli della prima edizione dell’Enciclopedia Motta. È il 1954 quando Federico Motta Editore abbandona la distribuzione nelle edicole per darsi alla distribuzione tradizionale, riuscendo con la sua opera a entrare nelle case di numerose famiglie di tutta Italia. Negli anni ’60, viene istituita una borsa di studio per gli studenti delle scuole medie, intitolata al fondatore. Intanto, l’azienda continua a espandere la propria offerta editoriale, arricchendola di volumi specializzati in discipline come la medicina, la psicologia, la botanica, la geologia e la zoologia.

Federico Motta Editore tra innovazione e progetti unici

Già negli anni ’80, il Gruppo editoriale dà prova di sapersi servire della tecnologia come supporto alla cultura, lanciando il Sonobox, un dispositivo multimediale a corredo dell’opera Decenni di Storia Contemporanea che consentiva di riprodurre voci e documenti sonori utilizzando alcune pagine speciali inserite nei volumi. Negli anni ‘90, Federico Motta Editore pubblica la sua enciclopedia multimediale, la prima con volumi, corredati di videocassette, floppy disk, Tavole Transvision e poi CD-ROM. Una collaborazione con la Rai porta il Sistema Multimediale Motta nella trasmissione “Piacere Raiuno” come supporto per la consultazione in diretta. Il 1998, a seguito dell’avvento di Internet, è l’anno in cui viene lanciata l’Enciclopedia Motta con Internet TV, a cui segue nel 2000 l’Enciclopedia Motta Junior. Gli anni 2000 sono contrassegnati da una serie di collaborazioni che conducono alla nascita di progetti come Internet Motta Club e La Bussola della Conoscenza. Il 2007 coincide, infine, con uno dei più grandi trionfi della Casa Editrice grazie al progetto diretto e coordinato da Umberto Eco culminante nella pubblicazione di “Historia - La grande storia della civiltà europea”.

Polo Logistica FS, Sabrina De Filippis: sinergia ferro-gomma per un trasporto sostenibile

Un nuovo passo verso la sostenibilità e l’efficienza logistica: il Polo Logistica FS, in collaborazione con Baraclit e Murano S.p.A., ha annunciato un innovativo modello di trasporto intermodale per i prefabbricati in calcestruzzo. Il commento di Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, società capofila del Polo Logistica.

Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis: “Il treno al centro della supply chain per una logistica integrata

Presentata alla fiera LetExpo di Verona in occasione del convegno “Il ruolo della logistica nella transizione energetica e nella crescita economica” svoltosi il 13 marzo scorso, l’iniziativa mira a ridurre le emissioni di CO₂ e a ottimizzare i flussi logistici grazie alla sinergia tra trasporto ferroviario e su gomma. Grazie al contributo del Polo Logistica FS, i manufatti in calcestruzzo prodotti da Baraclit nello stabilimento di Bibbiena (AR) vengono caricati direttamente sui treni di Trasporto Ferroviario Toscano - TFT. Successivamente, con un treno Mercitalia Rail, raggiungono il terminal di Marcianise (CE), dove Mercitalia Shunting & Terminal li trasferisce su camion per la consegna finale in cantiere. Si tratta di un modello di logistica integrata che consente una significativa riduzione del traffico su strada e un risparmio ambientale stimato in circa 195 tonnellate di CO₂, eliminando la necessità di circa 280 camion. “Questa sinergia – ha commentato Sabrina De Filippisfa parte del percorso evolutivo del nostro Piano Strategico, che prevede una serie di azioni mirate a favorire la massima collaborazione tra i diversi segmenti del trasporto in un’ottica di sistema sull’intera supply chain con il treno come vettore principale sulle lunghe distanze”.

Sabrina De Filippis: “Innovazione, sinergie e sostenibilità per il futuro della logistica

Un approccio che parte prima di tutto dell’innovazione culturale che sta vivendo il Polo Logistica del Gruppo FS: il cliente e la sua domanda al centro dei processi operativi, le partnership e le sinergie quali must del piano, la sostenibilità ambientale, economica e sociale come faro per il raggiungimento degli sfidanti obiettivi che ci siamo prefissati per proporci sempre più come Freight Forwarder a supporto del sistema industriale europeo”, ha aggiunto Sabrina De Filippis. L’iniziativa si inserisce anche in un momento significativo per Murano S.p.A., che celebra 80 anni di attività con la costruzione di un nuovo stabilimento d’avanguardia. L’edificio, caratterizzato da soluzioni tecnologiche e innovative uniche in Europa, è stato affidato a Baraclit, azienda toscana leader nel settore dei prefabbricati.

Enav, Pasqualino Monti: remotizzazione delle torri, verso un servizio h24 nei piccoli aeroporti

Enav rivoluziona la gestione del traffico aereo: la realtà guidata da Pasqualino Monti avvia un progetto di remotizzazione delle torri di controllo negli aeroporti minori. Dai centri operativi di Padova e Brindisi, i controllori gestiranno più scali contemporaneamente.

Pasqualino Monti

Enav: l’azienda guidata da Pasqualino Monti avvia la remotizzazione delle torri di controllo

Dopo il boom dell’ultimo anno con 2 milioni di voli e oltre 220 milioni di passeggeri, nel 2025 i numeri continuano a crescere a doppia cifra. Per far fronte all’aumento della domanda di mobilità, Enav, società che gestisce il controllo del traffico aereo in Italia, si appresta a rivoluzionare gli scali aerei minori sostituendo le tradizionali torri di controllo con due centri operativi. Il progetto, avviato dalla realtà guidata dall’AD Pasqualino Monti, prevede la remotizzazione di 26 torri su 45 che saranno accorpate in due centri operativi, uno a Padova e l’altro a Brindisi. Grazie a questa nuova modalità, gli aeroporti regionali potranno essere operativi anche nelle fasce orarie in cui non ci sarebbe stata copertura. Dai due centri operativi, i controllori saranno in grado di gestire contemporaneamente più scali, grazie alla presenza di 18 camere e 13 monitor operativi per ciascun aeroporto che riprenderanno piste e vie di rullaggio con una visuale a 360 gradi. Un modo per abbattere i costi e aumentare la capacità di risposta, soprattutto nelle ore notturne e nei casi di emergenza.

Pasqualino Monti: efficienza incrementata nei piccoli aeroporti

Questo è un contributo fattivo che la nostra società dà ai piccoli aeroporti perché consente agli stessi di incrementare l’efficienza e la propria capacità passando da un servizio che oggi viene erogato per otto ore al giorno a un servizio h24”, ha commentato l’Amministratore Delegato di Enav Pasqualino Monti in un’intervista rilasciata al TG5. Il progetto avrà inoltre effetti positivi anche in termini di occupazione, dal momento in cui si prevede che entro il 2027 saranno assunte 300 nuove persone. Grazie a sistemi hardware e software all’avanguardia, i controllori del traffico aereo gestiscono le operazioni di decollo, atterraggio e movimentazione al suolo da un Remote Tower Module (RTM), posizionabile pure a diversi chilometri di distanza dall’aeroporto. Al suo interno, una serie di strumenti che supportano i controllori nel loro lavoro, aumentando la sicurezza e l’efficienza operativa dello scalo.

martedì 25 marzo 2025

Alessandro Benetton: l’editoriale su “Affari&Finanza” e l’innovazione in AdR

Alessandro Benetton: “Dall’inaugurazione del parco solare aeroportuale più grande d'Europa alla celebrazione dei nostri 50 anni di eredità lo scorso anno, ADR continua a ridefinire ciò che può essere un aeroporto”.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: per l’ottavo anno consecutivo Roma Fiumicino è il miglior aeroporto d'Europa

A Fiumicino l'eccellenza continua a spiccare il volo”: Alessandro Benetton commenta con queste parole la riconferma del Leonardo Da Vinci quale miglior aeroporto d’Europa nella categoria degli scali con oltre 40 milioni di passeggeri. È l’ottavo anno consecutivo che ottiene il riconoscimento assegnato dall’Airports Council International (ACI) World, in collaborazione con Amadeus, azienda leader nelle tecnologie per il settore travel. Premiate nuovamente quindi l’efficienza operativa, la qualità dei servizi, l’attenzione verso i passeggeri: “È uno degli unici due grandi hub internazionali che eccellono in tutte le categorie di premi”, specifica Alessandro Benetton sottolineando il valore del percorso avviato con Aeroporti di Roma: “Dall'inaugurazione del parco solare aeroportuale più grande d'Europa alla celebrazione dei nostri 50 anni di eredità lo scorso anno, ADR continua a ridefinire ciò che può essere un aeroporto. È più di un luogo di transito. Fiumicino è il luogo in cui convergono eccellenza, sostenibilità e cultura”.

Alessandro Benetton: Aeroporti di Roma un hub di innovazione e sostenibilità

In un editoriale pubblicato di recente su “Affari&Finanza”, Alessandro Benetton sottolinea anche il lavoro portato avanti con AdR, oggi hub di “sostenibilità e innovazione”, menzionando diversi progetti in cui si declina concretamente “una nuova etica dell'innovazione, finalizzata a dare vita a servizi di nuova progettazione utili per ampie fasce di popolazione, riducendo allo stesso tempo la nostra impronta ambientale”. L’aeroporto di Fiumicino da alcune settimane funziona “grazie all'energia solare, attraverso una "solar farm" ad alta tecnologia realizzata con un investimento di 50 milioni di euro”. Ma Alessandro Benetton ricorda anche gli Innovation Hub realizzati dentro Avolta e Aeroporti di Roma: “Veri e proprio incubatori dove giovani imprenditori non solo possono ricevere finanziamenti, ma soprattutto hanno l'opportunità di creare i propri prodotti e servizi testandoli direttamente sul campo. È in questo modo che sono nate innovazioni come la "wheelchair" tecnologica, in grado di portare autonomamente un passeggero con problemi di mobilità al gate dove prendere il proprio volo”.

Crisi automotive, Luca de Meo: politiche UE fallimentari, k-car potrebbero rilanciare il mercato

Per una transizione ecologica efficace, l’approccio del manager alla guida di Renault Group prevede la riforma delle regolamentazioni europee e una nuova apertura agli investimenti internazionali, in particolare a quelli cinesi. Tra le soluzioni condivise da Luca de Meo per risollevare il mercato anche maggiore attenzione alla produzione di K-car.

Luca de Meo

Luca de Meo: il vero nemico è la CO2, dietro le regole UE la spinta dei tedeschi

Le difficoltà che oggi il settore europeo dell’auto si trova ad affrontare sono frutto di due decenni di regolamentazioni politiche troppo stringenti da parte dell’Unione Europea. Il tutto condito da un approccio totalmente fuorviante, ossia lo scontro tra le tecnologie, tra motori endotermici ed elettrici. Il vero obiettivo, secondo Luca de Meo, non è decidere quale tecnologia vinca, ma dare maggiormente spazio e fiducia agli ingegneri per trovare soluzioni efficaci contro la CO₂ e gli inquinanti. Il CEO di Renault Group non utilizza mezzi termini: “La regolamentazione europea ha fallito”. E l’elettrico non può essere considerato più come “la pallottola d’argento che risolve tutto”. Per il manager, dietro le normative sempre più complesse da parte dell’UE c’è lo zampino dei tedeschi, che pensavano così di proteggere il segmento premium, mentre hanno penalizzato mercati come quelli di Francia, Italia e Spagna, in cui la domanda si concentra su vetture di piccole dimensioni e a costi contenuti.

Equilibrio commerciale e attrazione di investimenti: i vantaggi di un accordo con la Cina nelle parole di Luca de Meo

C’è poi da affrontare l’elefante nella stanza, ossia il primato della Cina sull’elettrico. Il manager sostiene l’urgenza di stabilire un'intesa economica, mirata a evitare conflitti commerciali, similmente a quanto accaduto in passato con giapponesi, americani e coreani – insieme titolari del 25% del mercato europeo. L'idea sarebbe quella di cedere alla Cina una quota del 10%-15% del mercato, in cambio di investimenti strategici che possano favorire la trasformazione dell'intera filiera, in particolare nella catena del valore delle vetture elettriche. Luca de Meo propone inoltre una svolta nell’assetto produttivo che potrebbe rivitalizzare i mercati in Italia, Francia e Spagna: tornare a sviluppare auto compatte ed economicamente vantaggiose, non senza una regolamentazione differenziata, come avviene in Giappone con le K-Car. Tale mossa, secondo il manager, permetterebbe di conciliare le esigenze ambientali dell’Unione Europea con quelle economiche dei costruttori.

SACE: il percorso di formazione per aiutare le PMI ad affrontare le sfide della twin transition

SACE e Microsoft Italia hanno lanciato un roadshow per supportare le PMI italiane nella twin transition: focus su Intelligenza Artificiale, internazionalizzazione e sostenibilità. L’obiettivo del percorso di formazione è aiutare le imprese a implementare strategie digitali e sostenibili per aumentare la competitività sui mercati globali.

SACE

SACE e Microsoft: un roadshow per supportare le PMI nella twin transition

Intelligenza Artificiale, internazionalizzazione e sostenibilità sono i temi centrali del roadshow promosso da SACE e Microsoft Italia per supportare le PMI italiane che vogliono avviare un percorso di trasformazione digitale e sostenibile al fine di aumentare la propria competitività sui mercati globali. Sono tante le sfide che le imprese devono affrontare in relazione alla cosiddetta twin transition, per cui avere una buona strategia è ciò che fa la differenza sul lungo termine. Investire in sostenibilità e innovazione, ricorrendo all’utilizzo di tecnologie quali Industria 4.0 e Intelligenza Artificiale significa incrementare l’efficienza, la flessibilità e la qualità dei processi produttivi con effetti positivi sulla competitività della propria azienda. “Con questo ciclo di roadshow – ha affermato l’AD di SACE Alessandra Ricci durante la prima tappa dell’evento – vorremmo trasmettere un messaggio importante quanto necessario alle imprese che desiderano crescere: gli investimenti ESG devono essere accompagnati da investimenti in innovazione. Le tecnologie 4.0 legate alla sostenibilità aumentano la proiezione internazionale e la capacità esportativa delle imprese. I nostri dati mostrano che le imprese che investono in twin transition beneficiano di un aumento del ritorno sul capitale investito dell'8%”. Abbracciare la trasformazione digitale vuol dire, inoltre, adattare i luoghi di lavoro in modo da supportare l’employer branding con spazi innovativi, funzionali e sostenibili, creando degli smart office che facilitino la concentrazione e la comunicazione, ma anche la socializzazione e la collaborazione.

SACE: un percorso formativo per le imprese del futuro

SACE, che per prima si è vista impegnata nel migliorare il proprio employer branding allineando i propri uffici al nuovo modo di intendere il lavoro, adesso è intenta, attraverso questo percorso di formazione, a trasmettere alle imprese italiane quali sono gli strumenti e le soluzioni su cui puntare per una trasformazione innovativa e sostenibile dei modelli di business. Tra questi c’è sicuramente L’IA. “L’Intelligenza Artificiale – ha dichiarato l’AD di Microsoft Italia Vincenzo Esposito – rappresenta un'opportunità di trasformazione e di crescita economica senza precedenti per l'Italia. Questo roadshow rappresenta un'opportunità per tutte le organizzazioni che vogliono comprendere come le tecnologie, a partire dall'AI generativa, possano contribuire alla loro crescita anche su mercati internazionali, favorendo l'innovazione e l'eccellenza italiana”. Pure Mariangela Siciliano, Head of Education & Connects Solutions di SACE, ha ribadito come il roadshow costituisca un appuntamento importante per “le piccole e medie imprese che hanno scelto di approcciare e vincere le sfide della twin transition”, evidenziando come l’iniziativa sia in linea con la mission istituzionale di SACE “di offrire un supporto concreto alle imprese per accompagnarle nei loro percorsi di trasformazione digitale e sostenibile, e sui mercati internazionali”.

Luca Dal Fabbro: “Terre rare al centro della competizione globale, l’Europa rischia di rimanere fuori”

Il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha rilasciato un’intervista a “Il Giornale d’Italia” in cui ha affrontato temi cruciali per il futuro dell’industria europea e globale, soffermandosi sul ruolo strategico delle Terre rare e sulla questione energetica legata al gas russo.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: il ruolo strategico delle Terre rare

Il controllo delle Terre rare rappresenta un fattore chiave per la competitività industriale su scala globale, ha ribadito Luca Dal Fabbro. “Le Terre rare sono elemento essenziale dell’industria strategica americana ma anche europea, basti pensare al militare, agli elettromedicali, alle batterie e alla transizione digitale ed energetica. Il controllo sulle Terre rare significa controllare dei materiali concentrati in alcune zone del mondo e poter acquisire concessioni minerarie in Ucraina è un vantaggio competitivo che si dà a un’industria piuttosto che un’altra”, ha spiegato. Secondo il Presidente di Iren, gli Stati Uniti stanno seguendo una strategia avviata dalla Cina già 25 anni fa sotto la guida di Deng Xiaoping, cercando di sviluppare attività minerarie e di raffinazione per garantire un approvvigionamento autonomo. In questo scenario, l’Europa appare in difficoltà, con il rischio di rimanere ai margini della competizione tra le grandi potenze mondiali.

Luca Dal Fabbro: l’Europa nel nuovo ordine globale, tra fragilità e necessità di unità

Le terre rare o i materiali critici sono un piccolo tassello nel ridisegno complessivo della competitività globale”, ha continuato Luca Dal Fabbro. Un contesto nel quale “l’Europa è fragile, non solo dal punto di vista militare, ma anche dal punto di vista industriale”. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, con la Conferenza di Yalta, si era stabilito un equilibrio globale. Oggi ci troviamo di fronte a un nuovo assetto, con Stati Uniti, Cina e India come protagonisti. “L’Europa rischia di essere tagliata fuori – ha dichiarato il Presidente di Iren – Quindi, speriamo in un Europa unita”. Un altro tema centrale dell’intervista è stato il futuro dell’approvvigionamento energetico europeo. Il Ministro Pichetto Fratin ha recentemente definito lo stop alla fornitura di gas russo un grave errore: Luca Dal Fabbro, dal canto suo, ha invitato a una valutazione più ampia. “Il gas russo è stato sostituito dal gas algerino e azero, quindi, se si farà la pace con la Russia, bisognerà capire a che condizioni economiche e di sicurezza potremo riottenerlo”. Il Presidente di Iren ha ribadito che le scelte energetiche devono sempre bilanciare tre fattori: sicurezza, competitività e sostenibilità ambientale. “La Russia è uno dei più grandi produttori di gas al mondo insieme al Qatar e agli Stati Uniti. Tuttavia, non so se sarà facile ritornare al gas russo, lo vedremo nei prossimi mesi e anni, ad oggi non ho una previsione sul tema”.

Ares Ambiente, Marco Domizio: un business responsabile per un futuro più sostenibile

Ares Ambiente, fondata nel 2008 da Marco Domizio, si distingue nel settore della gestione ambientale per il suo impegno costante verso la sostenibilità e la responsabilità sociale d’impresa. Un impegno che si concretizza anche attraverso il Bilancio SA8000, uno strumento di trasparenza che permette all’azienda di comunicare in modo chiaro ed efficace con i propri stakeholder e con la comunità.

Marco Domizio

Marco Nicola Domizio: il miglioramento continuo delle prestazioni aziendali

L’approccio adottato da Ares Ambiente è proattivo e orientato al miglioramento continuo delle prestazioni aziendali. Il Gruppo non si limita a rispettare le normative vigenti, ma si sottopone a verifiche da parte di organismi terzi per certificare la conformità ai più elevati standard di qualità e sostenibilità. Tale scelta dimostra la volontà di superare la semplice conformità legale, puntando su un modello di business etico e responsabile nei confronti di clienti, fornitori e collaboratori. Attraverso il Bilancio SA8000, l’azienda fondata da Marco Domizio fornisce informazioni dettagliate sulle proprie attività, sulle performance aziendali e sugli obiettivi di responsabilità sociale. Si tratta di un documento che rappresenta uno strumento di rendicontazione e, al contempo, un mezzo per instaurare un rapporto di fiducia e trasparenza con la comunità e i partner commerciali. La pubblicazione del Bilancio SA8000 contribuisce a rafforzare la reputazione dell’azienda, evidenziandone la serietà e la credibilità nel settore.

Marco Domizio: un modello aziendale orientato alla sostenibilità e alla formazione

All’interno di Ares Ambiente, la dichiarazione ambientale riveste un ruolo centrale, illustrando i programmi e gli obiettivi legati alla tutela dell’ambiente. La società fondata da Marco Nicola Domizio si distingue per un modello aziendale che rispetta le normative e promuove attivamente pratiche sostenibili per la costruzione di un futuro più responsabile. Questo impegno si traduce in una gestione interna efficace, caratterizzata da una chiara suddivisione dei compiti, dall’adozione di processi definiti e da una costante attenzione alla formazione dei collaboratori e delle collaboratrici. Un altro aspetto chiave della strategia di Ares Ambiente è la valorizzazione del capitale umano. La formazione è considerata essenziale per garantire elevati standard di qualità e per favorire la crescita professionale all’interno di un ambiente di lavoro etico e responsabile. L’azienda investe in programmi di aggiornamento e sviluppo, con l’obiettivo di rafforzare la cultura aziendale e migliorare le performance complessive.

Alessandro Spada in visita al Ristorante Ruben, Valentina Pellegrini: “Favoriamo la ripartenza”

Valentina Pellegrini, Vicepresidente e Consigliere Delegato del Gruppo Pellegrini, continua a guidare con impegno e dedizione le iniziative sociali e imprenditoriali della storica azienda di famiglia. Recentemente, in occasione della visita del Presidente di Assolombarda Alessandro Spada presso Pellegrini S.p.A., sono stati celebrati il successo dell’azienda e il suo costante impegno in ambito sociale.

Valentina Pellegrini

Valentina Pellegrini: “Con la Fondazione contrastiamo le nuove forme di povertà

Fondata nel 1965 dal Cavaliere del Lavoro Ernesto Pellegrini, la società ha raggiunto nel 2024 il traguardo di un miliardo di euro di fatturato. L’anima del Gruppo Pellegrini non si esaurisce però nella sola attività imprenditoriale: dal 2014, la Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus opera infatti a favore delle persone in difficoltà attraverso il Ristorante solidale Ruben, un progetto che accoglie ogni sera fino a 350 ospiti offrendo loro un pasto completo a un prezzo simbolico di un euro, con accesso gratuito per i ragazzi sotto i 16 anni. “La Fondazione Pellegrini si occupa del contrasto alle nuove forme di povertà e mette a frutto le competenze e le capacità del Gruppo Pellegrini”, ha rimarcato la Vicepresidente Valentina Pellegrini.

Valentina Pellegrini: “Vogliamo favorire i percorsi di ripartenza

Si viveva proprio l’esperienza di un ristorante, con tantissima umanità”, ha confermato Alessandro Spada durante la visita alla Pellegrini S.p.A. La Fondazione non è solo assistenza, ma un vero esempio di inclusione e solidarietà. “La nostra missione – ha quindi sottolineato Valentina Pellegriniè quella di favorire i percorsi di ripartenza facendo rete con il territorio di Milano per continuare a dare ai nostri assistiti la speranza di una prospettiva futura”. Grazie all’impegno di circa 145 persone, di cui una ventina attive ogni sera in sala e circa 12 volontari e volontarie in segreteria, il ristorante Ruben rappresenta un punto di riferimento per la comunità milanese. L’azienda Pellegrini, operativa nei settori della ristorazione e vending, pulizia e servizi integrati, welfare e buoni pasto, forniture alimentari e lavorazione carni, dimostra così come sia possibile coniugare il successo economico con un forte senso di responsabilità sociale. Il progetto Ruben e la Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus ne sono una prova concreta, con un impatto positivo che va ben oltre il solo ambito imprenditoriale.

lunedì 24 marzo 2025

Il ruolo di Ares Ambiente nella sostenibilità ambientale e nella gestione dei rifiuti

Grazie alla sua alta specializzazione nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti pericolosi e non, Ares Ambiente si è affermata come leader del settore, offrendo soluzioni personalizzate per ogni realtà aziendale e garantendo la sicurezza e il rispetto dell’ambiente tramite un servizio di tracciabilità.

Ares Ambiente

Ares Ambiente: servizi affidabili per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti

La questione della sostenibilità ambientale è diventata oggi di cruciale importanza sia per i cittadini, che per Governi e aziende. Ares Ambiente è riuscita ad imporsi come una delle principali realtà nella gestione e nell’esportazione dei rifiuti, anche di quelli pericolosi, fornendo servizi sicuri e affidabili nel rispetto dell’ambiente, in conformità con il Regolamento Europeo (CE) n. 1013/2006 e la Convenzione di Basilea. L’azienda vanta un’alta specializzazione in materia di gestione ed esportazione dei rifiuti e, attraverso la sua esperienza, assicura ogni fase dell’organizzazione della spedizione, nel rispetto delle norme vigenti. Ares Ambiente, inoltre, tramite la sua rete di collaborazioni con impianti di smaltimento esteri, è in grado di offrire soluzioni personalizzate in base alle necessità di smaltimento delle varie imprese italiane. L’azienda è costantemente impegnata a superare le sfide della sostenibilità ambientale grazie a un servizio di totale tracciabilità dei rifiuti, volto a garantire la sicurezza di ogni processo della catena.

La mission di Ares Ambiente

Ares Ambiente rispetta in maniera intransigente le pratiche e gli standard internazionali e le normative in vigore per gestire lo smaltimento dei rifiuti. L’azienda, infatti, è diventata un modello per le imprese su come contribuire alla salvaguardia dell’ambiente: un servizio di smaltimento dei rifiuti innovativo, capace di sostenere pratiche ambientali, etiche e sostenibili, a dimostrazione del fatto che è possibile combinare produttività ed ecologia. Ares Ambiente ha adottato un approccio all’avanguardia e sempre rivolto al futuro e, infatti, sviluppa costantemente soluzioni innovative nel settore della gestione dei rifiuti, per ottimizzare e migliorare le pratiche di smaltimento. L’obiettivo dell’azienda è quello di rendere più sostenibile il futuro per le nuove generazioni, attraverso un servizio di qualità e che abbia cura dell’ambiente.

L’AD di Snam Stefano Venier: BW Singapore a Ravenna, il valore per la sicurezza energetica

Dopo l’arrivo a Ravenna lo scorso 28 febbraio, nelle prossime settimane la FSRU BW Singapore entrerà in funzione consentendo di portare la capacità complessiva di rigassificazione italiana a 28 miliardi di metri cubi: per l’AD Stefano Venier si tratta di “un passo decisivo per la sicurezza energetica del Paese e la diversificazione delle forniture”.

 Stefano Venier

Stefano Venier, Snam: la nave rigassificatrice BW Singapore arriva a Ravenna

L’AD di Snam Stefano Venier anche lo scorso 28 febbraio in occasione dell’arrivo della FSRU BW Singapore al largo di Ravenna ci ha tenuto a sottolineare il valore della città, al centro di diversi progetti di rilevanza strategica nazionale e non solo a cui il Gruppo sta lavorando: “È un approdo ideale, non solo perché ospita sul suo territorio un distretto industriale di eccellenza specializzato nel settore energetico, ma anche per la sua posizione strategica capace di attrarre i flussi di gas in arrivo dall’area del Mediterraneo orientale e non solo”. I lavori per ospitare il nuovo terminale di rigassificazione al largo della costa di Ravenna sono iniziati il 19 giugno 2023: il progetto, un “passo decisivo per la sicurezza energetica del Paese e la diversificazione delle forniture” come ha sottolineato l’AD Stefano Venier, è stato studiato privilegiando aree non antropizzate, rispettando quelle protette e minimizzando l’uso di suolo, in modo compatibile con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e sismiche del territorio, nonché con gli strumenti di pianificazione vigenti. La FSRU (Floating Storage and Regasification Unit) infatti, dopo l’arrivo nel porto di Palermo a dicembre scorso e le successive operazioni di messa in gas e raffreddamento a Cartagena (Spagna), ha raggiunto la piattaforma offshore ex-Petra, un tempo utilizzata per ricevere le navi petroliere e riadattata di recente proprio per accogliere la nave rigassificatrice, in un’ottica di recupero delle infrastrutture esistenti e di salvaguardia ambientale.

L’AD di Snam Stefano Venier: “Un contributo decisivo per la diversificazione e la sicurezza energetica del Paese

La BW Singapore, lunga 293 metri e larga 43, sarà in grado di stoccare 170mila metri cubi di gas liquefatto e rigassificarlo per una capacità di 5 miliardi di metri cubi l’anno. Una volta in esercizio, ha ricordato anche l’AD Stefano Venier, consentirà di portare la capacità complessiva di rigassificazione italiana a 28 miliardi di metri cubi (equivalente ai volumi importati via gasdotto dalla Russia nel 2021, prima del conflitto russo-ucraino): un risultato, ha aggiunto l’AD, che “conferma il ruolo centrale del GNL nel mix energetico del Paese e il contributo di Snam nel rafforzare la resilienza del sistema energetico nazionale in un contesto sempre più complesso e interconnesso”. Le attività di commissioning della FSRU di Ravenna rientrano anche nel nuovo Piano Strategico presentato da Snam a gennaio e che prevede nel quinquiennio 2025-2029 investimenti per 12,4 miliardi di euro di cui una parte consistente (10,9 miliardi di euro) dedicata proprio allo sviluppo sostenibile di infrastrutture gas: “Continuiamo a investire in infrastrutture strategiche e nella transizione energetica per un sistema sempre più sicuro, sostenibile e competitivo”, ha commentato in merito Stefano Venier.