L’ipotesi di nuovi dazi imposti dagli Stati Uniti all’Unione Europea torna a essere un tema caldo nel panorama economico internazionale. Secondo Alessandra Ricci, AD di SACE, le imprese italiane non devono cedere all’allarmismo, ma piuttosto rafforzare la propria presenza su mercati alternativi per garantire stabilità e crescita.
Alessandra Ricci: l’importanza della diversificazione
In un’intervista rilasciata a “Milano Finanza”, Alessandra Ricci ha ricordato come l’Italia abbia dimostrato una forte competitività globale, diventando il quarto Paese esportatore al mondo con un valore complessivo di 626 miliardi di euro. Settori chiave quali meccanica, agroalimentare, farmaceutico ed elettronica continuano a trainare il commercio estero, ma il vero punto di forza del Made in Italy risiede nella sua ampia diversificazione: “Un export più diversificato è un export più resiliente”, ha ribadito l’AD. L’Italia, secondo i dati, vanta infatti l’export più diversificato al mondo, superando perfino la Germania. Questo elemento rappresenta un vantaggio strategico: una maggiore varietà di prodotti e settori rende il sistema produttivo più resiliente, riducendo il rischio legato a shock specifici su singoli comparti industriali. Un altro aspetto cruciale messo in luce da Alessandra Ricci è l’investimento in innovazione. Un’azienda su tre in Italia sta investendo in tecnologie avanzate come l’Intelligenza Artificiale e l’Industria 4.0, oltre a strategie di transizione sostenibile. Questi fattori sono determinanti per mantenere alta la competitività delle imprese italiane a livello globale.
Alessandra Ricci: l’export italiano e i nuovi mercati
Con le politiche commerciali globali in continua evoluzione, secondo Alessandra Ricci, l’export italiano dovrebbe concentrarsi su mercati emergenti e meno battuti. Tra le aree più promettenti spiccano il Medio Oriente e l’Africa, grazie a una crescente domanda di beni e servizi in comparti strategici. Nel 2024, l’export italiano verso il Medio Oriente ha raggiunto i 25 miliardi di euro, con settori trainanti come le infrastrutture, lo sviluppo urbano, i trasporti, la sanità e il turismo. Nello stesso anno, si è registrato un incremento delle esportazioni italiane verso il Vietnam del 25%, verso l’Arabia Saudita del 28%, verso la Serbia del 17%, verso il Messico e il Brasile del 10%. Anche l’Africa rappresenta una destinazione chiave per il Made in Italy, supportata dal Piano Mattei. SACE ha già garantito 1,5 miliardi di euro in operazioni finanziarie legate a progetti dal valore complessivo di 13,5 miliardi, con ulteriori 8,7 miliardi in fase di valutazione in tutto il continente.