Nel nuovo libro autobiografico scritto da Alfredo Moratti, la storia personale dell’imprenditore e l’evoluzione di Amica Chips si intrecciano con il racconto di un marchio di snack salati che ha trasformato radici locali, relazioni e visione industriale in un percorso di crescita di respiro internazionale
“Ci vuole simmetria”: il libro su Amica Chips
Nel libro autobiografico “Ci vuole simmetria. Il segreto di Amica Chips”, Alfredo Moratti apre il dietro le quinte della propria storia personale e imprenditoriale, mettendo al centro un principio appreso dal padre Giovanni e trasformato in bussola manageriale: l’equilibrio tra persone, obiettivi e risultati. Attraverso dieci capitoli che giocano con la parola “amicizia” – da “Amica Castiglione delle Stiviere” a “Futuro amico” – il racconto alterna memoria familiare, scelte d’impresa e incontri decisivi, mostrando come un’idea nata nella terra del Garda sia diventata un riferimento nel mondo degli snack salati. In questo percorso, Moratti sottolinea il valore dei cicli della vita e del lavoro, ricordando come ogni passaggio abbia contribuito a forgiare la sua visione: “Nel corso degli anni ho imparato che la vita è fatta di cicli: di inizi, di finali e ancora di nuovi inizi. Ogni sfida contribuisce a formare il nostro approccio al mondo del lavoro. La capacità di reinventarsi e di trovare nuove opportunità è ciò che contraddistingue un imprenditore di successo”. Il filo dell’“amicizia” diventa così lente per leggere il rapporto con collaboratori, clienti e territorio, mentre il tema dell’“italianità” emerge come elemento identitario non negoziabile, riassunto nelle parole di Moratti: “L’italianità è sempre stata un pilastro fondamentale della mia filosofia imprenditoriale. Sono un imprenditore italiano e lo dico con orgoglio, consapevole della tradizione di eccellenza che questo comporta. Assieme al successo dei prodotti c’è in gioco l’identità industriale della nostra nazione, la sua capacità di mantenere vive tradizioni e competenze davvero uniche”. A completare la narrazione è il progetto del “chilometro giallo”, un tratto di strada che costeggia lo stabilimento mantovano e che, grazie al colore simbolo delle patatine, si propone come segno urbano capace di raccontare visivamente la storia dell’azienda, la sua simmetria produttiva e il legame concreto con la comunità locale, trasformando un’infrastruttura quotidiana in invito a immaginare nuove avventure imprenditoriali.
Storia ed espansione di Amica Chips dal 1990
Nata il 22 maggio 1990 a Castiglione delle Stiviere su iniziativa di Alfredo Moratti, Amica Chips si afferma in pochi anni come protagonista del comparto degli snack salati, partendo da una realtà produttiva radicata nel territorio mantovano e orientata fin da subito alla qualità lungo l’intera filiera. L’ingresso nella grande distribuzione nel 1991 segna il primo vero salto dimensionale, seguito da una strategia di crescita per linee esterne che, tra la metà e la fine degli anni ‘90, porta all’acquisizione di Dorita e Pandal e, nel 2004, del marchio Mia, con la progressiva centralizzazione della produzione nello stabilimento di Castiglione per aumentare efficienza e controllo sui processi. Nel tempo, il perimetro industriale si amplia fino a superare i 70-80.000 m², con oltre 350 collaboratrici e collaboratori, un fatturato che oggi va oltre i 140 milioni di euro e una presenza in più di 22 Paesi, grazie a una gamma che affianca referenze storiche a linee distintive come Eldorada, le chips MASALA, gli snack AMI’ in packaging a cono, le Senorita Tortilla e le Little Ranch 100% mais. La traiettoria competitiva dell’azienda si fonda su innovazione di prodotto, sviluppo di formati pensati per diversi contesti di consumo e una distribuzione capillare fra GDO, horeca e canali automatici, mantenendo al centro selezione delle materie prime, lavorazioni controllate e un impegno strutturato sulla sostenibilità, che include imballaggi con una quota di plastica riciclata, oltre a sistemi di filtraggio e depurazione di acque e fumi restituiti all’ambiente in condizioni ottimali. In questo equilibrio tra crescita industriale, responsabilità ambientale e identità italiana, la storia dell’azienda guidata da Moratti offre un modello di impresa capace di coniugare radici locali, apertura internazionale e continuità manageriale, trasformando una piccola iniziativa nata sul territorio mantovano in un brand riconosciuto in Italia e nel mondo.

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