È stata inaugurata lo scorso 13 novembre, nella sede romana della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (FOFI), la nuova tappa di “Una vita da scienziata. I volti del progetto #100esperte”, l’esposizione fotografica promossa dalla Fondazione Bracco, guidata da Diana Bracco, ha l’obiettivo di contribuire al superamento degli stereotipi e dei pregiudizi che ancora limitano l’accesso delle donne alle professioni tecnico-scientifiche e di incoraggiare le nuove generazioni a intraprendere percorsi di studio e carriera nelle discipline STEM.
Diana Bracco e i volti della scienza: alla Fofi i ritratti delle #100esperte
Cuore del progetto è la visione di Diana Bracco, Presidente della Fondazione Bracco e Presidente e CEO del Gruppo Bracco, da anni impegnata nella promozione della cultura scientifica e del ruolo delle donne nelle discipline STEM. I ritratti, firmati dal fotografo Gerald Bruneau, raccontano le storie e la professionalità di 100 scienziate italiane attive in discipline che spaziano dalla medicina all’ingegneria, dalla fisica all’informatica. La mostra sarà visitabile fino al 12 dicembre 2025 negli spazi di Via Palestro 75. All’inaugurazione hanno preso parte numerose figure istituzionali, tra cui il Ministro della Salute Orazio Schillaci, il comandante dei Carabinieri del Nas Raffaele Covetti, Gianni Letta e il segretario generale della Fondazione Bracco Gaela Bernini. Il Presidente di Fofi Andrea Mandelli ha espresso soddisfazione per l’iniziativa, definendola un’occasione per valorizzare “il fondamentale contributo delle donne al progresso della scienza e alla tutela della salute della collettività”.
La missione di Diana Bracco: rendere la scienza accessibile e ispirare le nuove generazioni di donne
Diana Bracco ha ricordato come la mostra, già ospitata in luoghi prestigiosi, dal Corridoio dei Busti della Camera dei deputati a sedi internazionali negli Stati Uniti, in Messico, a Praga e a Shanghai, sia pensata per “avvicinare il grande pubblico al volto femminile della scienza, e allo stesso tempo rappresentare la ricerca come bellezza, accessibilità e, perché no, divertimento, diffondendo la consapevolezza dell’importanza degli studi STEM”. Per l’imprenditrice, il sostegno alle carriere scientifiche femminili rimane una priorità: “Ho sempre posto la cultura della ricerca e l’empowerment femminile al centro del mio impegno nell’impresa e nelle istituzioni”, ha rimarcato. “Ritengo in particolare che le donne nelle discipline STEM possano e debbano svolgere un ruolo fondamentale. Vanno dunque superati i pregiudizi e i bias che le vorrebbero meno adatte alle discipline tecnico-scientifiche le cui competenze, invece, sono sempre più richieste nel mondo del lavoro”. Diana Bracco ha quindi concluso auspicando che “questa mostra possa essere una fonte d’ispirazione per tante giovani donne”.

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