mercoledì 27 febbraio 2019

Comunicazione: i servizi offerti da Community Group e l’esperienza professionale di Auro Palomba

Fondata nel 2001, Community Group diventa ben presto uno tra i più importanti advisor di comunicazione finanziaria in Italia: guidata da Auro Palomba, adotta un approccio multidisciplinare.

Auro Palomba è Presidente di Community Group, leader nel settore del reputation management. Con una consolidata esperienza come giornalista economico, si è occupato inoltre di condurre trasmissioni e talk show a tema finanziario.
Auro Palomba

Auro Palomba: esperienze professionali e attività in Community Group

Attualmente alla guida di Community Group in qualità di Presidente, Auro Palomba è un professionista che ha affrontato nel corso della sua carriera il tema della comunicazione a 360°, con approcci sempre differenti. Presidente di Community Group, ha contribuito alla fondazione della joint venture Reputation Science, diventandone Chairman. È membro del CdA di Save the Children Italia e membro della Consulta degli Esperti della Presidenza della Commissione Finanze della Camera, è stato insignito nel 2017 del premio Professionista dell'anno nella categoria "Financial PR" dei Financecommunity Awards. Auro Palomba ha maturato una solida esperienza come giornalista economico per Il Messaggero e Il Giornale, oltre che nel ruolo di direttore della comunicazione all'interno di importanti aziende e istituzioni finanziarie. In qualità di advisor ha curato la reputazione di grandi gruppi internazionali, finanziari e industriali, nonché di famiglie imprenditoriali italiane di primo piano. Si è occupato inoltre di condurre talk show e trasmissioni televisive a tema economico e finanziario per Class CNBC, TeleLombardia e Canale Italia.

Auro Palomba: Community Group, mission e valori aziendali

Community Group è leader in Italia nel settore della comunicazione finanziaria, come rilevato dall'osservatorio privilegiato di intelligence Mergermarket, autorevole servizio di monitoring delle operazioni di M&A a livello mondiale. Il Gruppo guidato da Auro Palomba nasce nel 2001: grazie all'impegno e alle competenze del suo team, si conquista ben presto la fiducia di clienti sempre più importanti. Community Group sfrutta un approccio multidisciplinare, specializzandosi in diversi settori organizzati in divisioni: Strategic Communications, Digital Communications, Media Training & Public Speaking, Public Affairs e Media Research. La società costruisce la reputazione dei propri clienti attraverso diverse tappe, che si concentrano sulla comprensione dello scenario in cui il cliente opera, l'individuazione degli obiettivi e delle strategie da adottare. Il Gruppo amministrato da Auro Palomba si basa sui valori della trasparenza, proattività e assoluta indipendenza per intervenire in modo strategico ed efficace e veicolare al meglio l'identità dei propri clienti. Nel 2016 Community Group è stata premiata nell'ambito dei Financecommunity Awards come "Miglior team di comunicazione finanziaria".

martedì 26 febbraio 2019

Nicolò Zanon: l’iter formativo e professionale del giudice costituzionale

Ritratto formativo e professionale di Nicolò Zanon, giudice della Corte Costituzionale e Professore Ordinario (fuori ruolo, in ragione dell'incarico di giudice costituzionale) di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano.
Nicolò Zanon

Nicolò Zanon: il presente professionale e l'attività accademica ed editoriale

Professore Ordinario (fuori ruolo, in ragione dell'incarico di giudice costituzionale) di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano, Nicolò Zanon è dal 2014 giudice della Corte costituzionale, su nomina del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nato a Torino, si laurea in Giurisprudenza presso l'Università della città piemontese. Successivamente si trasferisce a Firenze per intraprendere un dottorato di ricerca in Diritto comparato presso la facoltà di Giurisprudenza dell'ateneo cittadino. Arricchisce il suo percorso formativo con una serie di esperienze all'estero: in Germania presso l'Università di Bayreuth e in Francia ad Aix-en-Provence. È l'inizio di un importante percorso professionale in ambito accademico che lo porterà a ricoprire incarichi in diversi atenei, fino all'Università degli Studi di Milano, quale Professore Ordinario. Autore di numerosi saggi, Nicolò Zanon ha fatto parte del comitato di redazione della rivista "Ideazione", dei comitati scientifici di "Giurisprudenza costituzionale" e di "Percorsi costituzionali". Si è occupato inoltre della direzione di "Quaderni costituzionali" e ha collaborato con testate autorevoli tra cui "Il Sole 24 Ore", "Il Giornale", "Libero".

Nicolò Zanon: incarichi di rilievo istituzionale e giuridico

Insignito nel 2017 del titolo di Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana, Nicolò Zanon ha svolto nel corso della sua carriera numerosi incarichi di rilievo istituzionale. Assistente di studio del giudice costituzionale prof. Valerio Onida, viene nominato nel 1998 dal Direttore generale della Presidenza della Regione Lombardia componente del "Gruppo di lavoro per la Riforma dello Statuto regionale". Tra il 2000 e il 2010 è nel Comitato legislativo della Regione Lombardia e, su nomina dell'Università degli Studi di Milano, dal 2001 al 2011 è stato componente del CdA della Fondazione italiana per la ricerca sul cancro. Nel 2005 entra nella Commissione parlamentare per le questioni regionali. Presidente della seconda commissione permanente del Consiglio di presidenza della giustizia amministrativa, è tra i promotori di "Italiadecide - Associazione di ricerca per la qualità delle politiche pubbliche". Dal 31 luglio 2010 al 25 settembre 2014 Nicolò Zanon è componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura, eletto dal Parlamento riunito in seduta comune. Nel 2013 viene incluso tra gli esperti della Commissione per la revisione della parte seconda della Costituzione. Il 18 ottobre 2014 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano lo nomina giudice della Corte costituzionale.

Roberto Casula, dirigente Eni: dai primi incarichi in Agip agli impegni attuali

Dagli inizi del 2000 la carriera di Roberto Casula ha una svolta: il suo ingresso in Eni S.p.A. lo porta a ricoprire incarichi di crescente importanza all'interno del Gruppo, spostandosi tra Italia ed estero per svolgere diverse funzioni dirigenziali. Attualmente è Chief Development, Operations & Technology Officer, a diretto riporto dell'AD.
Roberto Casula

Roberto Casula: formazione ed esperienza professionale fino agli anni 2000

Originario di Cagliari, Roberto Casula nasce nel 1962. Si laurea in Ingegneria Mineraria presso l'Università della sua città nell'aprile del 1988. Successivamente, si dedica all'esame di stato per l'abilitazione alla professione di Ingegnere, entrando ben presto a far parte di Agip S.p.A. in qualità di ingegnere di giacimento (reservoir engineer). Si occupa di prove di produzione (production test) e acquisizione di dati (well logging) sui pozzi, per poi in seguito passare ad incarichi più legati alla supervisione (reservoir modelling). Passa così alla società specializzata Beicip - Franlab, a Sophia Antipolis (Antibes, Francia). Nel 1992 lavora per Agip Angola Ltd, presso la sede situata in Luanda, con gli incarichi di Reservoir Engineer e Petroleum Engineer. Nominato nel 1994 Chief Development Engineer. Roberto Casula torna in Italia nel 1997: a San Donato Milanese ricopre il ruolo di Development and Production Coordinator per Eni S.p.A., occupandosi di coordinare le attività operative e di business relative ai Paesi dell'Africa occidentale e centro-asiatica.

Gli incarichi in Eni di Roberto Casula

Nel 2000 Roberto Casula riceve la nomina di Responsabile (Department Manager) dei Servizi Tecnici di progetto per le attività in Iran. Diventa dirigente l'anno successivo, trasferendosi a Teheran, in Iran, per assumere l'incarico di Project Director per il progetto giant South Pars Gas fasi 4-5. Nel 2004 diventa Amministratore Delegato (Managing Director) di Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A., consociata di Eni con sede a Gela, dedicata all'esplorazione e produzione sul territorio siciliano. Nel 2005 è nominato Managing Director di Eni Nord Africa BV, con sede a Tripoli, per poi rientrare in Italia nel 2007 per svolgere il ruolo di Senior Vice President della regione Sub-Sahariana: si trasferisce ad Abuja, in Nigeria, nel 2008, diventando Presidente (Chairman) delle tre consociate di Eni nel Paese. Nel 2011 Roberto Casula riceve responsabilità per tutti i Paesi dell'Africa e del Medio Oriente, in qualità di Executive Vice President. Dal 2014 è rientrato in Italia: è a capo della nuova Direzione Tecnica di Eni S.p.A., con responsabilità su tutte le attività tecnico operative, di progetto e di Ricerca e Sviluppo della società. Con il titolo di Chief Development, Operation & Technology Officer è a diretto riporto dell'Amministratore Delegato.

mercoledì 20 febbraio 2019

Il profilo professionale di Carlo Malinconico, giurista e funzionario italiano

Dopo gli studi giuridici, Carlo Malinconico vince i concorsi pubblici in Magistratura e nell’Avvocatura dello Stato. Nel 1984 è primo nel concorso pubblico a due posti di consigliere di Stato Tra le tappe principali del percorso professionale, la docenza presso noti atenei italiani, gli incarichi pubblici e la fondazione del proprio Studio Legale.

Carlo Malinconico è un giurista e funzionario italiano che vanta una brillante formazione del campo del diritto e, in particolare, del diritto pubblico dell'economia. In seguito alla vittoria del concorso pubblico, avvia la carriera come avvocato dello Stato. Oltre ad aver insegnato in prestigiosi atenei italiani, ha fondato il proprio Studio Legale ed è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Carlo Malinconico, avvocato

Carlo Malinconico: laurea e prime esperienze professionali

Carlo Malinconico, nato a Roma, dopo il conseguimento del diploma di maturità classica, si trasferisce a Milano, dove si laurea a pieni voti in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi. Nel 1976 supera l'esame di abilitazione alla professione legale e, contestualmente, il concorso nell'Avvocatura dello Stato e in Magistratura ed anche il concorso europeo per una riserva di giuristi della Commissione europea. Opta per l'Avvocatura dello Stato ed esercita le relative funzioni per nove anni in processi civili, amministrativi e penali. Giovanissimo, supera poi il concorso pubblico a consigliere di Stato, classificandosi al primo posto ed esercita le funzioni giurisdizionali per quasi vent'anni. Con la qualifica di consigliere di Stato, svolge le funzioni di staff i diversi ministeri quale Consigliere Giuridico; in particolare è a capo dell'ufficio legislativo del Ministero delle partecipazioni statali e partecipa in tale veste alla Commissione istituita dal Ministro Piga per la privatizzazione degli enti pubblici economici, del Ministero del Tesoro nel governo Dini e del Dipartimento degli affari giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che coordina l'attività legislativa di tutto il Governo, dei governi Prodi, D'Alema e Amato. Diviene poi, nel 1992, consigliere giuridico dell'Autorità della concorrenza e del mercato da poco costituita; nel 2002, Carlo Malinconico fa il suo ingresso nel settore dell'energia, diventando successivamente il primo Direttore generale dell'Autorità per L'Energia Elettrica e Gas.

Carlo Malinconico: docente e fondatore del proprio Studio Legale

Nel 2002, Carlo Malinconico, lasciato il Consiglio di Stato per l'insegnamento universitario, sua antica passione, è professore di diritto dell'Unione europea, in sequenza, della Scuola superiore dell'economia e delle finanze, e nelle facoltà di giurisprudenza dell'Università degli Studi di Udine e di Roma - Tor Vergata. L'anno successivo, fonda lo Studio Legale "Malinconico", con sede a Roma e particolare competenza nel diritto amministrativo e dell'Unione europea, nel diritto degli appalti pubblici e delle società pubbliche e, in generale, del diritto pubblico dell'economia. Il 21 marzo 2005 viene insignito della massima Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Nel campo professionale, grazie agli ottimi risultati conseguiti, nel 2016 vince il premio "Le Fonti" quale "avvocato dell'anno in Diritto Amministrativo". Ad oggi, Carlo Malinconico, oltre all'insegnamento universitario, esercita la professione di avvocato davanti alle giurisdizioni superiori (Corte di Cassazione, Corte Costituzionale, Corte di Giustizia dell'Unione Europea, Consiglio di Stato, Corte dei conti, e davanti al Tar e ai giudici civili.

venerdì 15 febbraio 2019

Reputazione online: Valerio Camerano tra i primi quindici top manager italiani

Valerio Camerano raggiunge il quattordicesimo posto nella classifica mensile di Reputation Science dedicata alla reputazione online dei manager ai vertici delle aziende italiane: l'AD di A2A ha di recente ricevuto un importante riconoscimento ai Ceo Italians Awards Business International di Forbes.
Valerio Camerano, amministratore delegato a2a

Valerio Camerano tra i primi quindici in classifica

La classifica Top Manager Reputation, osservatorio permanente curato da Reputation Science sulla reputazione online dei dirigenti delle maggiori aziende italiane, ha visto a gennaio l'entrata nelle prime posizioni di due nuovi manager: si tratta del Presidente di Investindustrial e dell'Amministratore Delegato di A2A Valerio Camerano. Quest'ultimo, già in crescita negli scorsi mesi, ha guadagnato quattro posti e si è aggiudicato la quattordicesima posizione con un punteggio di 52,58 (+1,19). Sul podio rimangono stabili Urbano Cairo e Francesco Starace. Valerio Camerano, 55 anni, è ai vertici di A2A dal 2014. Dal 2017 ha assunto anche la carica di Direttore Generale della multiutility. La sua carriera l'ha visto ricoprire incarichi di rilievo in altre importanti società come Enel Gas e GDF Suez Energie SpA. Il manager si è aggiudicato la nuova posizione in classifica grazie a due eventi particolarmente rilevanti accaduti di recente: il premio Ceo Italian Awards di Business International Forbes Italia e il progetto per la nuova illuminazione del Duomo di Milano.

Valerio Camerano: il riconoscimento di Forbes e l'illuminazione del Duomo di Milano

Durante la prima edizione dei Ceo Italians Awards Business International sono stati selezionati da Forbes i migliori 200 manager attivi in Italia: si tratta di un importante riconoscimento che si è aggiudicato anche Valerio Camerano, entrando di diritto tra i manager di maggior successo e più interessati all'innovazione. Grazie al talento e all'intraprendenza dimostrati, l'AD di A2A è stato riconosciuto per la categoria "Energy". "Sono sinceramente grato per il premio che mi è stato consegnato, come tutte le cose davvero speciali è giunto inatteso e gratificante", ha commentato dopo aver ricevuto il riconoscimento. Un altro importante evento per la reputazione online di Valerio Camerano si è verificato il 20 dicembre, con l'attesa accensione del nuovo impianto d'illuminazione esterna del Duomo di Milano. L'esterno della Cattedrale ha ricevuto rinnovata luce grazie all'accordo tra A2A e il Comune di Milano. "Per il Gruppo aver contribuito a valorizzare il patrimonio artistico e culturale di Milano con una nuova luce a led per il monumento simbolo della Città è motivo di grande orgoglio", ha dichiarato l'Amministratore Delegato. "Da oggi il Duomo rappresenta a pieno titolo un modello virtuoso anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale e dell'innovazione".

Eni negli Emirati Arabi: l’intervista di Claudio Descalzi ad “Affari e Finanza”

Claudio Descalzi sull'accordo Eni - Adnoc: "È un riconoscimento alla nostra eccellenza tecnologica e alla capacità di passare in tempi brevi dalla ricerca alla tecnologia, all'implementazione di quest'ultima e infine alla sua trasformazione in un business equilibrato e stabile".
Claudio Descalzi, AD Eni

I vantaggi dell'accordo secondo Claudio Descalzi

"È un riconoscimento alla nostra eccellenza tecnologica e alla capacità di passare in tempi brevi dalla ricerca alla tecnologia, all'implementazione di quest'ultima e infine alla sua trasformazione in un business equilibrato e stabile: meno tempi morti e più redditività": è il commento di Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, in seguito all'accordo stipulato con la società di raffinazione Adnoc Refining, con sede negli Emirati Arabi Uniti. La multinazionale italiana ha acquisito il 20% di Adnoc, rafforzando così la propria presenza nel Golfo, "un mercato che per 70 anni è stato esclusiva di USA, Gran Bretagna e Francia". Claudio Descalzi ha sottolineato che l'accordo consente a Eni di entrare in un territorio in cui la società non è mai stata presente: "Mettiamo una base solida in un'area meno sensibile politicamente e paragonabile alle aree Ocse. Stabilità geopolitica e contrattuale, partner evoluti e competenti". L'AD ha spiegato come un tempo la raffinazione fosse un settore in perdita: ora invece consente di aumentare del 35% la capacità di Eni, essendo più diversificati dal punto di vista geografico e più resilienti rispetto alla volatilità del prezzo. L'intero sistema è formato da componenti che si bilanciano, dall'economia circolare all'estrazione chimica. "Con Abu Dhabi creiamo un hub di grandi dimensioni e con un ulteriore potenziale di crescita".

Claudio Descalzi: Eni nel mondo

Con il contributo delle tecnologie proprietarie di Eni si prevede di arrivare al traguardo di 1,1 milioni di barili al giorno tra il 2021 e il 2022, un volume che potrà portare il complesso a diventare leader mondiale. "In Libia", spiega Claudio Descalzi, "siamo la più grande società operativa, gli unici che producono prevalentemente gas per il mercato domestico e generazione elettrica. Lì ci aiuta la storia e il fatto di essere una società trasversale. Personale libico da est a ovest, da nord a sud. E massima attenzione alla sicurezza". A Cipro Eni possiede invece sei permessi di esplorazione, quasi tutti insieme alla francese Total. "Siamo in un sistema politico europeo che fa di tutto per proteggere la società, ma soprattutto i diritti internazionali. Se ci saranno tensioni non risolte dalla diplomazia, attenderemo che i tempi siano maturi per andare avanti. La priorità è sempre la sicurezza". Claudio Descalzi si è soffermato più volte su questo aspetto, sottolineando che valori come il rispetto delle vite umane e la loro tutela siano infinitamente più importanti di affari e profitti. Sul tema delle trivelle invece, sottolinea che il dibattito è necessario per trovare delle soluzioni: la crescita deve essere fatta minimizzando rischi ed emissioni, con regole trasparenti e rigorose, coinvolgendo istituzioni e comunità.

Marilisa D’Amico presente all’inaugurazione della mostra: “…ma poi, cos’è un nome?”

Marilisa D'Amico, Prorettore dell'Università degli Studi di Milano con Delega alla Legalità, Trasparenza e Parità di Diritti, da sempre impegnata nelle questioni irrisolte relative ai diritti sociali, civili e alle pari opportunità, era presente alla serata inaugurale della mostra "...ma poi, cos'è un nome?", dedicata al censimento degli ebrei.
Marilisa D'Amico

Marilisa D'Amico alla mostra "...ma poi che cos'è un nome?"

Dal 23 ottobre al 18 novembre si è tenuta al Palazzo Della Triennale la mostra dedicata al censimento degli ebrei del 1938 dal titolo: "...ma poi, cos'è un nome?". Marilisa D'Amico, Prorettore con Delega alla Legalità, Trasparenza e Parità di Diritti presso l'Università degli Studi di Milano, ha partecipato alla serata d'inaugurazione. La mostra si inserisce tra le altre iniziative legate al progetto "Milano è Memoria". Si tratta di un'installazione monumentale realizzata dallo Studio Accurat di Milano, che ha creato una vera e propria rappresentazione fisica dei dati del censimento. Tale mostra è la prova di come la tecnologia e i progressi possano aiutare a interpretare gli eventi del passato. Infatti, la ricerca storica presentata si è basata sulla documentazione rinvenuta nel 2007 nei depositi del Comune di Milano ed è attualmente conservata nella Cittadella degli Archivi. Oltre a Marilisa D'Amico, da sempre attiva nell'ambito del rispetto e affermazione dei diritti civili e sociali, hanno presenziato alla serata anche Liliana Segre, senatrice a vita, il Presidente della Triennale Stefano Boeri e il Presidente della Fondazione CDEC Giorgio Sacerdoti.

Marilisa D'Amico: il profilo professionale

Marilisa D'Amico consegue la Laurea in Giurisprudenza nel 1987, per poi intraprendere la carriera accademica in un contesto fortemente caratterizzato dalla presenza maschile. Essendo diventata Professoressa Ordinaria di Diritto Costituzionale subito dopo la maternità, comprende l'importanza della parità di genere e della coesistenza tra famiglia e lavoro, per una donna. A tal proposito, si dedica ad un'intensa attività di ricerca e di approfondimento di temi quali diritti civili e sociali. Inoltre, è da sempre impegnata per l'affermazione dei diritti delle donne e ha creato il Corso di perfezionamento in le cui lezioni si svolgono all'Università degli Studi di Milano. Marilisa D'Amico è stata spesso invitata ad intervenire come relatrice a margine di convegni ed eventi pubblici. Attualmente è Prorettore dell'Università degli Studi di Milano con Delega alla Legalità, Trasparenza e Parità di Diritti.

mercoledì 13 febbraio 2019

Claudio Machetti: studi ed esperienze professionali

Claudio Machetti, manager italiano, si laurea in Scienze Statistiche presso l'Università la Sapienza di Roma. Dopo aver ricoperto diversi ruoli presso realtà rilevanti come il Banco di Roma e Ferrovie dello Stato, entra in Enel. Oggi è Direttore della Global Trading Business Line della multinazionale energetica.
Claudio Machetti

Claudio Machetti: formazione e prime tappe del percorso professionale

Claudio Machetti nasce a Roma nel 1958, dove si laurea in Scienze Statistiche. La sua carriera inizia nel settore bancario-finanziario nel 1983, quando viene assunto presso il Banco di Roma. Dopo una prima fase nella filiale di Milano, passa alla Direzione Centrale di Roma in qualità di analista finanziario. Fino al 1990 cura dapprima l'analisi del merito di credito dei grandi gruppi industriali del Paese e successivamente delle società quotate. In seguito viene nominato Vicedirettore Responsabile del Nucleo Analisti Finanziari per poi passare a Ferrovie dello Stato, come Dirigente Responsabile dell'Unità Mercati Finanziari e, in seguito, come Direttore della Finanza Operativa. In parallelo, Claudio Machetti collabora alla costituzione della società di servizi finanziari Fercredit, della quale diventa Amministratore Delegato. Il 2000 è l'anno che segna l'ingresso del manager in Enel, dove dapprima ricopre il ruolo di Responsabile dell'Area Finanza.

Claudio Machetti: le esperienze in Enel

Dopo l'ingresso in Enel, Claudio Machetti lavora alla nascita di Enelfactor, società finanziaria del Gruppo, nella quale assume sin da subito la posizione di Amministratore Delegato. Nello stesso anno è impegnato nella costituzione di Enel Insurance, la società assicuratrice della quale diventa Presidente. Negli anni successivi, consolida le proprie competenze, ricoprendo incarichi significativi, tra i quali la Presidenza di Fondenel, il fondo pensione integrativo dei dirigenti Enel, e di Fopen, relativo a operai, impiegati e quadri. Nel 2005 è Direttore Finanziario del Gruppo, a diretto riporto dell'Amministratore Delegato. Claudio Machetti entra a far parte, inoltre, dei board di diverse consociate, tra le quali Endesa, Terna e Wind Telecomunicazioni. Il 2014 è l'anno della ristrutturazione del Gruppo e della nascita della Direzione Global Trading, una delle 5 Business Line globali del Gruppo, con il compito di provvedere al sourcing di carbone, gas ed olio combustibile e di gestire i mercati all'ingrosso di gas ed energia elettrica in tutti i Paesi dove Enel è presente. Attualmente dirige questa Business line ed è Presidente di Enel Global Trading S.p.A.

Bloomberg premia Terna: performance eccellenti per il gruppo amministrato da Luigi Ferraris

Terna è un'eccellenza italiana: la società che gestisce la rete di trasmissione elettrica nazionale compare nell'indice internazionale di Bloomberg. Sono state analizzate più di 9 mila aziende e l'operatore guidato da Luigi Ferraris ha saputo di distinguersi in termini di sostenibilità.
Luigi Ferraris, AD Terna

L'indice di Bloomberg premia il gruppo Terna

Terna, l'azienda italiana che gestisce le reti per la trasmissione dell'energia elettrica compare per la prima volta nel Gender Equality Index. L'indice internazionale misura le performance aziendali relative ai temi della parità di genere, la qualità e nella trasparenza circa la rendicontazione pubblica. Bloomberg ha analizzato circa 9mila aziende e ha inserito nell'INDICE GEI solo 230 rappresentanti di 10 settori differenti che appartengono a 36 Paesi diversi. Tra le tre realtà italiane, Terna è l'unica del settore dell'elettricità. La società guidata da Luigi Ferraris si è distinta per le eccellenti performance sui programmi dedicati al lavoro flessibile e al congedo parentale. È stato un fattore decisivo ai fini della valutazione anche la qualità e la trasparenza nella loro rendicontazione pubblica.

Terna: investire sui lavoratori alla base della sostenibilità

Silvia Marinari, Responsabile Risorse Umane si è mostrata lieta e orgogliosa del riconoscimento e ha confermato l'impegno di Terna nell'incontrare il più possibile le esigenze dei lavoratori. Queste le sue parole: "L'inclusione in questo indice internazionale ci rende molto orgogliosi e conferma l'importanza e l'attenzione che l'azienda attribuisce alla parità di genere mettendo in atto azioni concrete e significative per tutte le sue persone. Investire sui lavoratori è alla base della sostenibilità e questo lo stiamo attuando con un crescente impegno di responsabilità che fa leva su programmi di welfare e people care, lanciati a partire dal 2017, che ci hanno consentito di introdurre molteplici iniziative per incontrare i bisogni e le esigenze dei lavoratori e delle loro famiglie, senza discriminazione. Inoltre, sempre da due anni, abbiamo posto in atto una particolare attenzione al bilanciamento delle opportunità di genere nei processi di recruitment e selezione come pure nei processi di valorizzazione interna delle risorse".
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martedì 12 febbraio 2019

L’iter professionale di Roberto Casula

Roberto Casula muove i primi passi professionali in Agip S.p. A, dove è impiegato come ingegnere di giacimento. In seguito, ricopre diversi ruoli in Eni S.p.A., arrivando alla carica di Chief Development, Operations & Technology Officer della multinazionale.
Roberto Casula

Roberto Casula: studi e prime esperienze professionali

Roberto Casula nasce a Cagliari nel 1962, dove si laurea in Ingegneria Mineraria. Successivamente, consegue l'abilitazione alla professione di Ingegnere ed entra in Agip S.p.A. come Ingegnere di Giacimento, addetto a prove di produzione e acquisizione di dati. Nel 1992 si trasferisce a Luanda, lavorando come Reservoir Engineer, Petroleum Engineer e successivamente come Chief Development Engineer della consociata Agip Angola Ltd. Cinque anni più tardi, Roberto Casula torna in Italia e diventa Development and Production Coordinator di Eni S.p.A., responsabile di tutte le attività di business e delle operazioni concernenti i Paesi dell'Africa occidentale e dell'Asia centrale. Nel 2000 viene nominato Responsabile dei Servizi Tecnici di Progetto relativi alle operazioni in Iran e, nello stesso anno, è coinvolto in diverse negoziazioni tecniche ed economiche. L'anno successivo, essendo stato scelto come Project Director del piano South Pars Gas fasi 4-5, si trasferisce a Teheran.

Roberto Casula: la carriera in Eni

Nel 2004, Roberto Casula è Amministratore Delegato di Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A., consociata del Gruppo Eni con sede a Gela. L'anno successivo, si trasferisce in Libia in qualità di Managing Director, dove guida e coordina le operazioni relative a tale area e avvia numerosi progetti sociali. Dopo aver concluso la rinegoziazione di alcuni contratti petroliferi, fa ritorno in Italia come Senior Vice President e si occupa di tutte le operazioni di business nell'Africa Subsahariana. Nel 2011, Roberto Casula viene nominato Executive Vice President ed essendo responsabile di tutti i paesi dell'Africa e del Medio Oriente, conclude numerose trattative in Libia, Egitto, Angola, Algeria, Gabon, Congo, Kenya, Sud Africa e Mozambico. Attualmente è Chief Development, Operations & Technology Officer e Consigliere di Amministrazione di Eni Foundation.

venerdì 8 febbraio 2019

“Perché sì alla Gronda”: il manifesto delle associazioni liguri sostiene l’opera di Autostrade per l’Italia

Il progetto di Autostrade per l'Italia della Gronda Autostradale di Ponente, fondamentale per la viabilità del Paese, è sostenuto dal recente manifesto stilato da 37 realtà associative liguri che chiedono a gran voce la sua realizzazione.
Autostrade per l'Italia

Autostrade per l'Italia: l'importanza del progetto Gronda

Le autostrade dell'area genovese svolgono oggi una funzione fondamentale per il traffico urbano dell'intera penisola, essendo interessate da volumi di traffico molto elevati: in diversi punti strategici della rete si registrano flussi superiori ai 60.000 transiti giornalieri, con un'alta percentuale di veicoli commerciali. Dividere il traffico cittadino da quello da attraversamento e dai flussi connessi al porto diventa quindi fondamentale. Da qui l'importanza del progetto della Gronda autostradale di Ponente, che ha come obiettivo principale l'alleggerire il tratto di A10 più interconnesso con la città di Genova, cioè quello dal casello di Genova Ovest (Porto di Genova) sino all'abitato di Voltri. Il traffico verrebbe così trasferito sulla nuova infrastruttura, che si aggiungerebbe a quella già esistente potenziandone la portata. Il progetto di Autostrade per l'Italia, prevede un investimento di 4.3 miliardi di euro. I lavori rischiano ora di rimanere fuori dal cosiddetto piano "sblocca-cantieri": per impedire che ciò accada, 37 realtà associative di Genova e della Liguria hanno firmato il manifesto "Perché sì alla Gronda", per fare in modo che la costruzione avvenga e in tempi decorosi. I cantieri, affidati ad Autostrade per l'Italia, dovranno occuparsi della realizzazione di 72 chilometri di nuovi tracciati stradali e 13 nuovi viadotti, oltre che dell'ampliamento di 11 viadotti esistenti.

La storia del progetto di Autostrade per l'Italia

Il primo studio di fattibilità sul nuovo progetto della Gronda di Genova ha preso il via nel 2002. Nel 2009 è stato sottoposto a un Dibattito Pubblico con i cittadini delle zone interessate al tracciato, per poi venire giudicato favorevolmente dalla Valutazione di Impatto Ambientale nel 2014. Il Dibattito Pubblico è stato realizzato attraverso una collaborazione tra Autostrade per l'Italia e il Comune di Genova: primo esperimento del genere in Italia, ha consentito di rafforzare i livelli di consenso sull'opera e di migliorare il progetto iniziale grazie ai suggerimenti dei cittadini. L'Italia è riuscita a ottenere l'autorizzazione dell'UE per il finanziamento di un'opera di tale portata senza tariffe aggiuntive a carico dei cittadini e senza ulteriori oneri per lo Stato, grazie all'allungamento di 4 anni della concessione di Autostrade per l'Italia. Nel 2015 viene inserito nel Piano Urbanistico Comunale del Comune di Genova. Nel settembre 2017 viene emesso il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che sancisce l'approvazione del progetto definitivo, dichiarando inoltre la pubblica utilità dell'opera. Dal 13 agosto 2018 il progetto esecutivo è al MIT e tutto è pronto per la cantierizzazione dell'opera.

giovedì 7 febbraio 2019

Claudio Machetti: l’esperienza professionale del dirigente Enel

Originario di Roma, Claudio Machetti ricopre attualmente la carica di Presidente di Enel Global Trading S.p.A. e di Direttore della Global Trading Business Line del Gruppo. Ha alle spalle una solida carriera manageriale in importanti realtà come Ferrovie dello Stato.
Claudio Machetti

Claudio Machetti: formazione e primi incarichi

Originario di Roma, Claudio Machetti si diploma in ambito classico e nel 1982 consegue la laurea in Scienze Statistiche presso l'Università la Sapienza. Inizia la sua carriera professionale come impiegato nella filiale milanese di Banco di Roma, per poi essere trasferito presso la Direzione Centrale. Nel ruolo di analista finanziario, cura l'analisi del merito di credito dei grandi gruppi industriali del Paese e in seguito si specializza in equity, passando all'Ufficio Analisi Finanziarie. Nel 1990 riceve la nomina di Vicedirettore responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. Claudio Machetti passa in Ferrovie dello Stato nel 1992 con il ruolo di Direttore della Finanza Operativa, mentre al contempo contribuisce alla costituzione della società finanziaria Fercredit, specializzata in ambito captive nei settori del factoring, del leasing e del credito al consumo. In seguito arriverà a ricoprire il ruolo di Amministratore Delegato. Grande appassionato di letteratura, si dedica nel tempo libero allo studio della storia e della filologia, coltivando il suo interesse per i saggi.

Claudio Machetti: l'attività in Enel

Entrato nel Gruppo Enel con il ruolo di Responsabile dell'Area Finanza, Claudio Machetti collabora nel 2000 alla nascita di Enelfactor, società finanziaria del gruppo per il quale diventa Amministratore Delegato. Costituisce al contempo Enel Insurance, di cui diventa Presidente fino al 2014. Presidente di Fondenel e Fopen, fondi pensione dedicati uno ai dirigenti, l'altro a operai, impiegati e quadri, nel 2005 diventa Direttore Finanziario del Gruppo, a diretto riporto dell'Amministratore Delegato. Opera nei board di diverse consociate, tra le quali Wind Telecomunicazioni e Terna. Scelto nel 2009 per guidare la Direzione Risk Management, nuova divisione per il controllo dei rischi aziendali, a metà del 2014 viene posto alla guida della Direzione Global Trading, una delle Business Line del Gruppo. Si occupa di gestire il sourcing di carbone, gas e olio combustibile, oltre che di supervisionare i mercati all'ingrosso di gas ed energia elettrica in tutti i Paesi dove Enel è attiva. Claudio Machetti diventa inoltre Presidente del Consiglio di Amministrazione di Enel Trade, società italiana dedicata alle attività di Global Trading. Dal 2015 è nominato nuovamente Presidente di Fondenel.

Accordo Terna-Regione Veneto: la soddisfazione dell’AD Luigi Ferraris

Terna, nuovo piano per la rete in Veneto: l'AD e DG Luigi Ferraris sottoscrive con il Presidente della Regione Luca Zaia un accordo che prevede investimenti per oltre 900 milioni di euro finalizzati alla realizzazione di interventi per lo sviluppo e per il rinnovo degli impianti esistenti.
Luigi Ferraris, AD Terna

Luigi Ferraris: i punti di forza dell'accordo Terna-Regione Veneto

Luigi Ferraris, intervistato da Askanews, lo ha definito un progetto "molto ambizioso e molto articolato, che vuole coniugare la vicinanza al cittadino, la sostenibilità ambientale, la tecnologia". È quanto prevede l'accordo siglato lo scorso 21 gennaio dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna e Luca Zaia, Presidente di Regione Veneto: investimenti complessivi per oltre 900 milioni di euro nei prossimi dieci anni che permetteranno la realizzazione di interventi cruciali sulla rete elettrica del territorio. Tra questi l'elettrodotto Dolo-Camin, che sarà realizzato in cavo interrato: un progetto del valore di più di 400 milioni di euro. In totale l'intesa raggiunta tra Terna e la Regione porterà a quasi 100 km di nuove linee interrate in tutto il Veneto per i quali il Gruppo, come ha sottolineato l'AD e DG Luigi Ferraris nell'intervista, metterà a disposizione "le migliori tecnologie disponibili e l'economicità dei progetti, soluzioni sicuramente molto evolute".

Luigi Ferraris: l'attenzione alla sostenibilità nell'accordo Terna - Regione Veneto

Innovazione tecnologica, resilienza, ma anche "uno dei pilastri della strategia di Terna cioè la sostenibilità, la vicinanza al territorio e il coinvolgimento delle comunità locali nelle scelte strategiche". L'AD e DG di Terna Luigi Ferraris ribadisce nell'intervista ad Askanews i valori veicolati attraverso l'accordo con Regione Veneto. Tra gli obiettivi inclusi infatti rientra anche la creazione di "corridoi verdi", ambienti ecologici collocati lungo i tracciati delle linee elettriche per minimizzare i rischi di impatto. Il Veneto si apre così alla sperimentazione, configurandosi in questo modo come primo territorio in Europa ad ospitare soluzioni innovative ad alto contenuto ecologico, finalizzate a prevenire situazioni causate da eventi climatici estremi come quelli che si sono verificati nel Bellunese nei mesi scorsi. In merito Luigi Ferraris ha spiegato come sia necessario "allargare la fascia di rispetto ma con criteri ecologicamente compatibili, usando piante autoctone in modo da poterle misurare e gestire ed evitare che interferiscano con la linea". Ovviamente "senza deturpare il territorio ma nel contempo minimizzando l'impatto di eventi atmosferici così violenti che temo saranno la regola".

Nicolò Zanon: profilo biografico e professionale del giudice della Consulta

Il ritratto professionale di Nicolò Zanon, oggi Giudice della Corte costituzionale e Professore ordinario (fuori ruolo, in ragione dell'incarico quale Giudice costituzionale) di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano.
Nicolò Zanon

Nicolò Zanon: il percorso di crescita in ambito istituzionale

Docente e giurista torinese, Nicolò Zanon è dal 2014 Giudice della Corte costituzionale, nominato il 18 ottobre dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Un incarico di notevole responsabilità a livello istituzionale, l'ultimo in ordine di tempo dei numerosi ricoperti dal professionista nel corso della sua carriera parallelamente all'attività in ambito accademico. Dal 1996 al 1997 Assistente di studio del Giudice costituzionale prof. Valerio Onida, viene scelto nel 1998 tra i Componenti del "Gruppo di lavoro per la Riforma dello Statuto regionale" dal Direttore generale della Presidenza della Regione Lombardia. Da ottobre 2000 a luglio 2010 membro del Comitato Legislativo della Regione Lombardia, ha operato all'interno del Board "Riforme e garanzie" della Fondazione Magna Carta e come consulente della Commissione parlamentare per le questioni regionali. Su nomina dell'Università degli Studi di Milano, dal 2001 al 2011 è nel CdA della Fondazione italiana per la ricerca sul cancro: ha fatto parte anche dell'Ufficio studi dell'unione delle Camere Penali Italiane dal 2005 al 2014 e del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Rosselli di Torino. È inoltre tra i promotori dell'associazione "Italiadecide - Associazione di ricerca per la qualità delle politiche pubbliche". Nel periodo 2009-2010 Nicolò Zanon è componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa; a luglio viene eletto dal Parlamento in seduta comune componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura, incarico che ricopre fino alla fine del mandato nel 2014. Nel 2013 viene scelto nella Commissione dei cd. "saggi" per la revisione della parte seconda della Costituzione. Nel 2017 è stato insignito del titolo di Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Nicolò Zanon: la carriera come professore universitario, saggista ed editorialista

Oggi Professore ordinario (fuori ruolo, in ragione dell'incarico quale Giudice costituzionale) di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano, Nicolò Zanon ha alle spalle una lunga carriera come docente universitario. Laureatosi in Giurisprudenza presso l'Università di Torino, si trasferisce a Firenze per intraprendere un dottorato di ricerca in Diritto comparato presso la facoltà di Giurisprudenza. Tra il 1991 e il 1996 ricercatore presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Torino, coltiva nello stesso periodo esperienze formative anche all'estero prendendo parte a soggiorni di studio in Francia e Germania. La produzione scientifica di Nicolò Zanon verte principalmente su problematiche attinenti al diritto regionale, alla giustizia costituzionale e alla tutela dei diritti fondamentali nell'ordinamento italiano e in quelli stranieri. Si è occupato inoltre della posizione costituzionale dei parlamentari e della libertà da vincoli di mandato: oltre a collaborare con importanti quotidiani come "Il Sole 24 Ore", "Il Giornale" e "Libero", ha fatto parte del comitato di redazione della rivista "Ideazione", del comitato scientifico della rivista "Giurisprudenza costituzionale", della direzione di "Quaderni costituzionali" e del comitato scientifico di "Percorsi costituzionali".