giovedì 31 ottobre 2019

Terna, con l’AD e DG Luigi Ferraris, agli Stati Generali della Transizione Energetica

La transizione energetica e le sfide che pone davanti ai player del settore come Terna: l'AD e DG Luigi Ferraris approfondisce il tema in un'intervista rilasciata in occasione dell'evento organizzato dal gruppo insieme a Snam e CDP.
Luigi Ferraris, AD Terna

Il valore di Terna per la transizione energetica: l'intervista di "Teleborsa" all'AD e DG Luigi Ferraris

"Accompagnare questo processo di transizione mantenendo la continuità, la qualità del servizio elettrico e adeguati standard di sicurezza": è l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris a indicare quella che definisce la "prima responsabilità di Terna" in un'intervista rilasciata a "Teleborsa" in occasione della sua partecipazione lo scorso 16 ottobre agli Stati Generali della Transizione Energetica. L'AD parla anche delle soluzioni individuate dal Gruppo: "Per fare questo occorre, da parte nostra, investire in reti che consentano di connettere le nuove risorse via via disponibili sotto il profilo degli investimenti rinnovabili o altre capacità. È importante, altresì, investire in stoccaggio di energia andando verso un modello caratterizzato da una presenza crescente di impianti solari e fotovoltaici". Queste le sfide che Terna affronta quotidianamente in un contesto in cui, come sottolinea Luigi Ferraris, sarà sempre più importante "non disperdere nulla dell'energia non appena è disponibile e, dall'altra parte, sopperire alle carenze quando viene meno quella rinnovabile".

Sfide e opportunità della sostenibilità: Luigi Ferraris agli Stati Generali della Transizione Energetica

Terna quindi, come ricorda nell'intervista Luigi Ferraris, guarda su più fronti nell'accompagnare la transizione energetica in atto: "Per noi gli investimenti in pompaggi sono importanti così come lo sono gli investimenti in batterie. È, inoltre, importante investire in ricerca e sviluppo nell'idrogeno e in nuove frontiere che ci diano la possibilità di utilizzare al meglio tutte le risorse disponibili. Ciò significa reti, 6,2 miliardi di euro nei prossimi 5 anni per l'Italia". Investimenti in stoccaggio "che non dipendono da noi ma di cui noi ci facciamo promotori per supportare questa transizione energetica", ma anche in "innovazione e digitalizzazione perché stiamo andando verso un mondo caratterizzato da una maggiore complessità e diversità rispetto al passato del modello di funzionamento del nostro sistema energetico". Parlando di infrastrutture strategiche e gestione dati, non si può non pensare all'importanza della cybersecurity, come riconosce anche l'AD e DG Terna Luigi Ferraris: "Milioni di punti dai quali si immetterà energia in rete presuppongono una misurazione, una gestione, uno stoccaggio ed elaborazioni di soluzioni di algoritmi che verranno gestiti in ambienti di carattere informatico quindi potenzialmente esposti ad attacchi cibernetici". Sarà quindi sempre più necessario prevenirli: l'AD cita in merito l'accordo con Snam, sottoscritto proprio durante l'evento, che "deve gestire tematiche analoghe, e anche con le istituzioni perché la prevenzione è estremamente importante".

Eni, l’AD Claudio Descalzi: Italia per noi un centro di produzione tecnologico importantissimo

I rifiuti saranno l'oil e gas del futuro: l'analisi dell'AD Claudio Descalzi al Palazzo del Quirinale per la cerimonia di premiazione degli Eni Award 2019.
Claudio Descalzi, AD Eni

Eni Award 2019: l'intervento dell'AD Claudio Descalzi al Palazzo del Quirinale

Si è tenuta lo scorso 10 ottobre al Palazzo del Quirinale la cerimonia di consegna degli Eni Award 2019. A premiare i vincitori di questa dodicesima edizione del "Nobel dell'Energia" l'Amministratore Delegato del Gruppo Claudio Descalzi insieme alla Presidente Emma Marcegaglia. Nel corso della cerimonia è intervenuto anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Come ha ricordato l'AD di Eni, il premio nasce per riconoscere il valore delle idee più innovative nell'ambito dell'utilizzo delle fonti energetiche e al contempo promuovere la ricerca scientifica, i temi della sostenibilità e del rispetto dell'ambiente. Nel suo intervento in apertura, Claudio Descalzi ha sottolineato come in futuro l'energia sarà ricavata dai rifiuti, ma anche dal mare, a fronte di un calo nell'impiego di pannelli fotovoltaici e pale eoliche: "C'è tutto un sistema che si sta trasformando avremo un futuro completamente diverso".

Claudio Descalzi: ricerca scientifica ed economia circolare fondamentali per Eni

"In un mondo che cresce dal punto di vista demografico, i rifiuti saranno qualcosa di sovrabbondante (ad oggi generano 2,2 miliardi di tonnellate di Co2 l'anno non utilizzabili)" ha spiegato Claudio Descalzi, evidenziando il valore dell'economica circolare, per Eni un fattore di crescita imprescindibile. L'AD Eni ha parlato inoltre di ricerca scientifica, "elemento che ha caratterizzato l'Eni in questi anni". Il Gruppo ha investito "un miliardo in ricerca pura e 3 miliardi per l'applicazione di questa ricerca, per un totale di 4 miliardi nel quadriennio". Claudio Descalzi ha ricordato in particolare come tutti i ricercatori, i centri di ricerca e le tecnologie siano stati sviluppati in Italia: "L'Italia è diventata per noi non più un centro di produzione petrolifera, ma di produzione tecnologica. Abbiamo promosso una trasformazione che non è solo innovazione deve essere accompagnata da valori, deve essere equa e andare verso gli altri".

mercoledì 23 ottobre 2019

Renato Ravanelli discute di Terzo Fondo F2i e internazionalizzazione

Renato Ravanelli, Amministratore Delegato di F2i, commenta positivamente la chiusura del Terzo Fondo, soffermandosi anche sulle richieste di nuovi investitori e delle 18 società di vari settori attualmente presenti nel portafoglio F2i.

Renato Ravanelli soddisfatto per la chiusura del Terzo Fondo F2i

Renato RavanelliInterpellato nel corso di una videointervista, l'Amministratore Delegato di F2i Renato Ravanelli esprime soddisfazione per la chiusura della raccolta relativa al Terzo Fondo, il più grande lanciato fino a quel momento in Italia, e per le richieste di nuovi investitori che vorrebbero fare il proprio ingresso nel fondo stesso. Ricorda, inoltre, che la realtà di cui è AD ha in gestione altri due Fondi, il primo da 3,3 miliardi di euro e il secondo da 1,25 miliardi, e che ha in previsione per i gli anni a venire ingenti investimenti, oltre alla crescita delle società attualmente già presenti in portafoglio. A proposito di tali aziende che compaiono nella rosa di F2i, l'Amministratore Delegato afferma che si tratta di 18 realtà afferenti a otto diversi settori: come criterio principale per la scelta di quali ammettere nel portafoglio, viene valutato in maniera positiva principalmente il fatto che siano società già operative e che vi sia margine per condurle a una crescita di scala. Infine, per quanto concerne l'aspetto relativo all'internazionalizzazione d'impresa, Renato Ravanelli afferma che la sfida per i prossimi anni è proprio quella di "accompagnare le società a crescere anche all'estero", poiché "hanno molto da dire anche sui mercati esteri". Accompagnamento che è chiaramente più semplice ed efficace se avviene da parte di un soggetto di tipo istituzionale e con la disponibilità economica necessaria.

La carriera professionale di Renato Ravanelli


Renato Ravanelli ricopre la carica di Amministratore Delegato di F2i dall'ottobre 2014. Dotato di solide conoscenze tecniche e manageriali nell'ambito energia e utilities, è a capo di F2i e ne supervisiona tutti gli investimenti. Durante il suo percorso professionale è stato responsabile di operazioni di fusione e acquisizione per un ammontare totale di 16 miliardi di euro. Dalla comprovata esperienza nel comparto infrastrutturale e nel mercato domestico delle utilities, possiede un ampio network di contatti istituzionali e di business. Conseguita la Laurea a pieni voti in Economia all'Università Cattolica di Milano, ha iniziato il proprio percorso lavorativo in qualità di ricercatore, divenendo in seguito macroeconomista ed analista industriale all'interno delle unità di Ricerca Economica facenti capo a importanti realtà finanziarie italiane. Dal 1996 al 2005 ha ricoperto posizioni di crescente prestigio in AEM, la maggiore multiutility regionale italiana. Dal 2005 al 2007 è stato CFO e Membro Esecutivo del CdA di Gruppo Edison, realtà leader in Italia nella produzione di energia elettrica e nella vendita di gas naturale. Dal 2008 al 2014 ha operato in qualità di Managing Director e componente dell'Executive Board di Gruppo A2A. Renato Ravanelli dal 2010 è componente indipendente del Comitato Investimenti di Inframed, solido fondo infrastrutturale con sede a Parigi e attivo nello sviluppo di infrastrutture strategiche nelle aree del Nord Africa, del Medio Oriente e della Turchia. L'Amministratore Delegato di F2i ha la responsabilità di tutte le attività della SGR e dei fondi in sua gestione, con particolare attenzione verso i progetti di investimento e le decisioni strategiche delle società presenti nel portafoglio.

PFE S.p.A.: le peculiarità dell’azienda leader nel settore del Cleaning e del Facility Management

PFE S.p.A. è una garanzia nel settore del Cleaning e del Facility Management.

La competenza e la passione di chi lavora in PFE S.p.A. ha portato l'azienda ad essere leader in Italia nel settore del Cleaning e del Facility Management: all'interno della società è stato ideato e brevettato il metodo "Clever Job", per ridurre i consumi delle attività di Cleaning aumentando la qualità del servizio.
PFE Spa

PFE S.p.A.: una garanzia nel settore del Cleaning e del Facility Management

Attualmente guidata dal Presidente del Consiglio di Amministrazione Salvatore Navarra, PFE S.p.A. è tra le principali aziende italiane attive nel settore del Cleaning e del Facility Management. È sul mercato da oltre trent'anni e si occupa di fornire un'ampia gamma di servizi di Facility Management a Clienti pubblici e privati: tra questi, in particolare il Cleaning e la sanificazione, la bonifica di condotte aerauliche, il portierato, la lavanderia, la cura del verde, il facchinaggio, la vigilanza, i servizi ausiliari e di assistenza sociosanitari. L'azienda può contare sulla collaborazione di oltre 5 mila dipendenti altamente specializzati, attivi presso mille cantieri situati su tutto il territorio nazionale ed altri duecento all'estero. PFE S.p.A. si contraddistingue per l'innovativo metodo di lavoro "Clever Job", che testimonia l'importanza da sempre riservata all'intero comparto del Cleaning e del Facility Management a livello europeo. Il metodo consente una riduzione dei tempi di lavoro e dei consumi legati alle varie attività di Cleaning che arriva fino a una percentuale del 25% aumentando la qualità del servizio offerto.

Salvatore Navarra: la figura professionale alla guida di PFE S.p.A.

Salvatore Navarra è Presidente del CdA di PFE S.p.A. : l'imprenditore è entrato a far parte dell'azienda nel 1994, diventando General Manager nel 2004 e AD nel 2009. Grazie alla sua determinazione e visione imprenditoriale, ha dato da subito un contributo significativo all'azienda di famiglia, avviando il processo di internazionalizzazione che è tuttora in atto. Nel 2013, da un'intuizione di Salvatore Navarra sempre attento ed incline alle innovazioni, è nato il metodo di lavoro "Clever Job", che è stato brevettato e presentato alla fiera "Pulire 2.0 di Verona". Nel 2015, forte dell'esperienza del Presidente, nasce PFE UK, società di diritto inglese con sede a Londra che opera nel Cleaning e Facility Management attraverso CSS, di cui è stato acquisito l'intero pacchetto azionario. Dimostrando una spiccata attenzione per il sociale, nel 2019 Salvatore Navarra ha avviato una partnership tra PFE S.p.A. e l'Associazione nazionale "Telefono Rosa", al fine di sensibilizzare lo stop alla violenza sulle donne. Dal 2013 Salvatore Navarra riveste la carica di Vice Presidente di Anip-Confindustria e dal 2016 è Vice Presidente di EFCI, la Federazione Europea che raggruppa le Associazioni nazionali del Cleaning e Facility Management e che rappresenta oltre 270 mila aziende e 4 milioni di lavoratori del vecchio Continente. Nel triennio che partirà dal 2022 Salvatore Navarra è stato designato "President Elect" di EFCI.

Esercizio 2018/19: “Il Messaggero Veneto” intervista Gianpietro Benedetti, Presidente di Danieli

Un anno in crescita per Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A.: il Presidente Gianpietro Benedetti illustra i risultati del bilancio 2018/19.

Numeri in forte crescita nel bilancio 2018/19 di Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A.: il Presidente Gianpietro Benedetti ne parla a "Il Messaggero Veneto".
Gianpietro Benedetti, Presidente Danieli

Gianpietro Benedetti a "Il Messaggero Veneto": l'intervista sui risultati dell'esercizio 2018-19 di Danieli

"Danieli credo sia l'unica società quotata e tra le poche in attività a reinvestire l'85/90% degli utili in azienda. Una scelta che ci consente di mantenere elevati gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione per conservare la leadership nella produzione di impianti siderurgici nel mondo": è il Presidente Gianpietro Benedetti, intervistato da "Il Messaggero Veneto", ad analizzare i risultati dell'esercizio 2018/2019 (la società chiude il bilancio il 30 giugno). I numeri evidenziano una crescita superiore a quella registrata nel bilancio precedente. Non a caso il gruppo in questo arco temporale ha conseguito notevoli traguardi, citati dal Presidente Gianpietro Benedetti nell'intervista: il riavvio della produzione nell'acciaieria ''ABS Sisak'', tra i più importanti stabilimenti industriali della Croazia, acquistata lo scorso anno da Danieli che prevede di sostituire "il forno elettrico che da cento anni domina le scene della minisiderurgia con un nuovo impianto digitale che consuma il 15/20% in meno di energia, assicura il 30% in meno di emissioni e il +20% di produttività". Il Presidente ha parlato anche dell'innovativo impianto attualmente in costruzione in Cina, finalizzato alla produzione di nastri d'acciaio: un brevetto Danieli che, in esercizio, sarà "il più performante del suo genere al mondo".

Gianpietro Benedetti: l'analisi sulla performance 2018/19 del Presidente di Danieli

Ricavi sopra i 3 miliardi di euro, in crescita del 13% rispetto all'esercizio precedente; un Ebitda (margine operativo lordo) a 239,2 milioni (+5%); utile netto di gruppo a 67 milioni a +15%. Riunitosi sotto la presidenza di Gianpietro Benedetti, il Consiglio d'Amministrazione di Danieli & C. Officine Meccaniche S.p.A. ha esaminato e approvato i risultati dell'esercizio 2018-19. Sia il settore impianti (Plant Making) che quello dell'acciaio (Steel Making) influiscono significativamente sulla positività della performance: in quest'ultimo i volumi di produzione sono superiori rispetto a quelli registrati nel 2017/2018, come si legge in una nota, per effetto del "riavvio dell'acciaieria di ABS Sisak e nonostante le perdite del tubificio ESW per il quale stiamo valutando adeguate azioni correttive sulla gestione". Nel periodo 2019-20 il gruppo guidato da Gianpietro Benedetti prevede un mercato dell'acciaio stabile o in lieve flessione, a causa delle trattative in atto sui dazi, ma sono comunque ipotizzabili spazi di crescita, confermati anche dall'andamento del portafoglio ordini che nell'esercizio 2018-19 si è attestato intorno ai 3,09 miliardi (in quello precedente era di 2,9).

mercoledì 9 ottobre 2019

Luigi Lusuriello: il CDO di Eni ad “Affari Italiani” sul valore della Digital Innovation

Il ruolo centrale della digitalizzazione nelle strategie Eni: ad "Affari Italiani" il Chief Digital Officer Luigi Lusuriello parla del COVA, primo impianto upstream integralmente digitalizzato.
Luigi Lusuriello

Eni, intervista a Luigi Lusuriello: la digitalizzazione fattore chiave per la crescita del Gruppo

La digitalizzazione come acceleratore del modello integrato di crescita sostenibile. È stato presentato lo scorso marzo, in occasione dell'OMC 2019, il piano di trasformazione digitale di Eni, illustrato dal Chief Digital Officer Luigi Lusuriello. "Noi abbiamo differenti aree di business: upstream, downstream e chimica. Per ognuna di queste aree di business abbiamo definito un modello" ha spiegato il CDO del gruppo, che ha illustrato anche quanto realizzato nel Centro Olio Val d'Agri. Il COVA è stato selezionato per diventare infatti la prima Lighthouse nel mondo Eni, ossia un impianto integralmente digitalizzato dove sono impiegate le tecnologie più innovative, con potenzialità enormi. "È chiaro che è un modello di un impianto upstream che in altri impianti potrà essere personalizzato però l'organizzazione, il modo in cui è stato creato, l'interazione persone e macchine seguiranno il modello che abbiamo creato in Val d'Agri" ha spiegato Luigi Lusuriello in un'intervista ad "Affari Italiani".

Luigi Lusuriello: la digitalizzazione non sostituisce le persone, ma ne potenzia le capacità

"Nel creare questo modello l'interazione con le persone è fondamentale. La digitalizzazione non sostituisce le persone. La digitalizzazione potenzia le capacità delle persone" ha specificato il Chief Digital Officer di Eni Luigi Lusuriello, sottolineando come siano le persone a dover giocare un ruolo attivo nella selezione delle soluzioni digitali da applicare nei loro impianti . "E sono sempre le persone che interagiscono con il modello in tutte le fasi di addestramento, fondamentali per ottenere un modello capace di predire eventi futuri" ha aggiunto il CDO. "Una sorta di circolo virtuoso", come l'ha definita: "Le persone migliorano la macchina e la macchina migliora le performance delle persone". Un circolo in cui si ottiene il massimo dalla digitalizzazione, come ribadito da Luigi Lusuriello: "Questo permette maggior efficienza e maggior sicurezza. Noi siamo partiti con la digitalizzazione in aree specifiche volevamo migliorare le nostre performance in area sicurezza, assett integrity, ambiente e performance operative. Queste sono le aree che noi abbiamo indirizzato dall'inizio per rispondere alla domanda su dove impiegare la digitalizzazione".

giovedì 3 ottobre 2019

Fabrizio Palermo: approfondimento sugli investimenti di CDP nell’edilizia scolastica

L'impegno di Cassa Depositi e Prestiti per incentivare la sicurezza e la sostenibilità degli edifici scolastici: i progetti finanziati e i prossimi investimenti nel bilancio stilato dal gruppo guidato da Fabrizio Palermo.
Fabrizio Palermo

Fabrizio Palermo: focus sugli investimenti di Cassa Depositi e Prestiti nell'edilizia scolastica

In occasione dell'avvio dell'anno scolastico 2019/2020, Cassa Depositi e Prestiti rinnova il proprio impegno a favore della sicurezza e della sostenibilità delle scuole. Il Gruppo guidato da Fabrizio Palermo, nei primi sei mesi del 2019, ha finanziato progetti in 91 edifici scolastici. Sono poi oltre due i miliardi di euro che nei prossimi mesi saranno ulteriormente investiti in interventi di progettazione, realizzazione e ammodernamento degli edifici destinati all'istruzione: scuole dell'infanzia, università, ma anche residenze universitarie e alta formazione artistica musicale e coreutica. E CDP, che Fabrizio Palermo guida dal 2018 in qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale, guarda anche all'implementazione di progetti di student housing: l'obiettivo è completare nei prossimi anni la realizzazione di circa 6.500 posti letto nelle principali città universitarie italiane. Sempre in ambito scolastico, il Gruppo è impegnato anche nella promozione della cultura del risparmio attraverso l'attuazione di un programma ad hoc, sviluppato con il Miur e Poste Italiane. Non solo: a marzo è stato emesso un social bond del valore di 750 milioni di euro collocato presso investitori istituzionali e destinato al finanziamento di interventi di edilizia scolastica e riqualificazione urbana, con focus particolare sulla sicurezza. Nel complesso, come si legge in una nota diffusa da CDP, dal 2010 al 2018 tre miliardi di euro sono stati stanziati a sostegno dell'edilizia scolastica.

Cassa Depositi e Prestiti: profilo formativo e professionale dell'AD e DG Fabrizio Palermo

Fabrizio Palermo, dal 2018 Amministratore Delegato e Direttore Generale di Cassa Depositi e Prestiti, nasce a Perugia nel 1971. Si laurea cum laude in Economia e Commercio nel 1994 presso l'Università La Sapienza di Roma. La sua crescita professionale comincia a Londra l'anno successivo: all'interno della Divisione Investment Banking di Morgan Stanley si occupa di operazioni di collocamento azionario e obbligazionario, acquisizione e fusione tra imprese. Dal 1998 al 2005 consulente strategico in McKinsey, approda in seguito al Gruppo Fincantieri: inizialmente Direttore Business Development e Corporate Finance, a riporto dell'Amministratore Delegato, viene nominato anche Chief Financial Officer (2006-2014) e Vice Direttore Generale (2011-2014). Esaurita questa esperienza, entra in Cassa Depositi e Prestiti: dal 2014 al 2018 Chief Financial Officer e Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, assume la responsabilità della raccolta postale ed obbligazionaria, della gestione della liquidità, del portafoglio investimenti e dell'Asset Liability Management di Gruppo. Nel 2018 la nomina di AD e DG del Gruppo. Guida attualmente anche CDP Reti S.p.A. e opera nel Consiglio di Amministrazione di Fincantieri S.p.A., nel Comitato Investitori del Fondo Atlante e come Co-presidente del Business Forum Italia-Cina. Fabrizio Palermo siede dal 2017 nella Commissione Italo-Francese per il progetto di alleanza tra Fincantieri e Naval Group, volto alla creazione di un campione europeo della cantieristica. Tra gli altri incarichi ricoperti nel corso della sua carriera si annoverano quelli di Presidente del Consiglio di Amministrazione di CDP Equity S.p.A., membro del Consiglio di Amministrazione di Fincantieri USA Inc., di Vard Group AS, di Vard Holdings Limited, di Open Fiber S.p.A., di Risparmio Holding S.p.A., di Equam S.p.A. e membro del Comitato Investitori dell'Italian Recovery Fund.

mercoledì 2 ottobre 2019

Per un’Italia all’insegna della mobilità elettrica: Luigi Ferraris sull’accordo Terna-Fca

Un laboratorio dove sviluppare la ricarica "vehicle to grid" per auto elettriche: l'AD e DG di Terna Luigi Ferraris parla dell'accordo di collaborazione sottoscritto con Fca.
Luigi Ferraris, AD Terna

Luigi Ferraris: Terna insieme a Fca, accordo per nuovi progetti a sostegno della mobilità elettrica

La mobilità elettrica continuerà a rivestire un ruolo chiave nel futuro di Terna. Lo conferma anche l'accordo con Fca, firmato lo scorso 19 settembre a Torino dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris. "Due anni fa sono partiti i nostri progetti pilota e tra questi rientrano le vetture elettriche, vere e proprie batterie con le ruote. E come Terna vogliamo proseguire con decisione su queste risorse di flessibilità" ha sottolineato in merito l'AD e DG. Non a caso secondo l'impegno sottoscritto, le due realtà uniranno le competenze acquisite nei rispettivi settori in progetti di studio finalizzati alla creazione di un innovativo sistema "vehicle to grid", un'infrastruttura intelligente che agevoli l'interazione tra auto elettrica e rete consentendo l'interscambio di energia. L'ottica è riuscire, attraverso l'Ecomobility lab, a simulare lo scenario energetico di domani e testare nuove tecnologie capaci di gestirne la complessità. L'iniziativa, come illustrato anche dall'AD e DG di Terna Luigi Ferraris, prevede una prima fase con 64 veicoli connessi per arrivare ad un massimo di 6-700 vetture e un totale di 25 megawatt disponibili per i servizi di bilanciamento.

Luigi Ferraris: il valore della collaborazione con Fca nelle parole dell'AD e DG di Terna

Intervistato da Askanews, l'AD e DG di Terna Luigi Ferraris ha approfondito progetti e scenari in cui si inserisce la collaborazione con Fca. "Nel 2030 che cosa accadrà? Non avremo più il carbone, non avremo il termoelettrico, i combustibili fossili sono destinati a ridursi significativamente, avremo un parco di generazione distribuita quindi tra rinnovabili, eolico, solare, acqua. Avremo delle auto elettriche, che quindi cominceranno ad essere contemporaneamente consumatori di energia ma anche produttori di energia" ha spiegato l'AD e DG, evidenziando come il lavoro con Fca serva a capire "come questo impatterà sulla nostra Rete, per essere pronti a gestire un'ulteriore complessità che ci porta ad avere una capacità di analisi, di rilevazione delle informazioni e di elaborazione del dato". Luigi Ferraris ha fatto notare infatti come occorra sviluppare degli algoritmi per far coincidere la domanda con l'offerta di energia: "Non è più facile. Se uno ha una grande centrale l'accende e la spegne quando vuole. Domani avremo milioni di cittadini che si comporteranno secondo le loro esigenze e noi dovremo cercare di capire quando consumeranno e quando immetteranno energia in rete. Quindi è molto sofisticato".