Più investimenti in cavi interrati e sottomarini, maggior attenzione a sostenibilità ambientale ed esigenze di sviluppo del territorio: l'AD e DG Luigi Ferraris illustra il Piano Terna 2020-2024 e le strategie definite per accompagnare la transizione energetica e supportare il Paese nel prossimo quinquennio.
venerdì 27 marzo 2020
Luigi Ferraris: accordo Terna - Regione Veneto per il monitoraggio ambientale
Aumento significativo degli investimenti, soprattutto in Italia: l’AD e DG di Terna Luigi Ferraris illustra il Piano 2020-2024 e parla dell’ingente impegno messo in campo dal Gruppo per sostenere la transizione energetica.
Più investimenti in cavi interrati e sottomarini, maggior attenzione a sostenibilità ambientale ed esigenze di sviluppo del territorio: l'AD e DG Luigi Ferraris illustra il Piano Terna 2020-2024 e le strategie definite per accompagnare la transizione energetica e supportare il Paese nel prossimo quinquennio.

Più investimenti in cavi interrati e sottomarini, maggior attenzione a sostenibilità ambientale ed esigenze di sviluppo del territorio: l'AD e DG Luigi Ferraris illustra il Piano Terna 2020-2024 e le strategie definite per accompagnare la transizione energetica e supportare il Paese nel prossimo quinquennio.
Coronavirus, Fabrizio Palermo: “Cdp pronta a sostenere le imprese”
Durante una riunione tra Sace, Simest e Cdp Venture Capital, organizzata in occasione della presentazione del piano straordinario 2020 per il Made in Italy tenutasi martedì scorso alla Farnesina, l'Amministratore Delegato di Cdp Fabrizio Palermo ha elencato tutte le contromisure messe in atto dal Gruppo a favore delle imprese italiane che stanno combattendo i primi effetti del Covid-19.


Fabrizio Palermo: "Internazionalizzazione ed export al centro dello sviluppo del Paese"
Dopo l'apertura del Fondo per l'Innovazione, il lancio dell'Export basket bond e le misure di agevolazione per l'accesso al credito, Cassa Depositi e Prestiti, guidata da Fabrizio Palermo, ha deciso di mettere in campo ulteriori provvedimenti speciali per attenuare gli effetti collaterali dell'emergenza Coronavirus sulle imprese italiane. Insieme alle controllate Sace e Simest il Gruppo, oltre ad aver già deliberato l'erogazione di un fondo di 1 miliardo e il differimento delle rate dei mutui delle PA, ha proposto una sospensione dei propri crediti per le imprese dei territori maggiormente colpiti dall'epidemia del Covid-19 e dalle conseguenti ripercussioni economiche. Per sostenerne le esportazioni, le società si sono impegnate inoltre ad offrire linee di garanzie per gli acquirenti esteri: "È necessario mettere in campo tutte le misure possibili in grado di rafforzare il supporto all'export non solo delle grandi aziende, ma soprattutto per le Pmi e le Mid-Cap", ha dichiarato Fabrizio Palermo a conclusione di una riunione con i vertici Sace e Simest.Fabrizio Palermo, le prime importanti esperienze e l'arrivo in Cassa Depositi e Prestiti
Subito dopo essersi laureato in Economia e Commercio presso l'Università La Sapienza di Roma, Fabrizio Palermo, classe 1971, si reca a Londra nel 1995 per la sua prima esperienza professionale. Un avvio di carriera che da subito gli consente di entrare nel mondo dell'alta finanza: diventa infatti analista finanziario per Morgan Stanley, la nota banca d'affari, occupandosi della divisione Investment Banking. Un'esperienza che tre anni dopo gli consente di approdare alla McKinsey & Company dove per sette anni si specializza nell'ambito delle ristrutturazioni aziendali. Nel 2006 entra nell'azienda pubblica italiana Fincantieri S.p.A., tra i quattro cantieri navali più importanti al mondo, prima come Chief Financial Officer e in seguito come Vicedirettore Generale. Top manager riconosciuto, viene nominato Direttore Finanziario del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti e in soli 4 anni arriva ai vertici della società come Amministratore Delegato e Direttore Generale. Oltre a numerose operazioni finanziarie di rilievo (Piano Triennale 2019-2021, il primo Social Housing Bond), Fabrizio Palermo vanta tra i diversi riconoscimenti ottenuti la riconferma del Gruppo come Top Employers Italia.Anna La Rosa si racconta durante il programma pomeridiano “Vieni da me”
La clessidra e la chiave: sono due oggetti dal significato simbolico fondamentale nella vita di Anna La Rosa, giornalista e conduttrice televisiva. Durante la puntata dell'11 marzo di "Vieni da me", la professionista ha aperto la sua vita privata e la sua carriera al salotto di RAI 1.


"Vieni da me": Anna La Rosa e gli oggetti più significativi della sua vita
Anna La Rosa, giornalista, conduttrice televisiva e attualmente Managing Director di yourNEXT, è di recente stata ospite del programma pomeridiano RAI "Vieni da me", condotto da Caterina Balivo. La giornalista televisiva si è raccontata a cuore aperto nel salotto di RAI 1 all'interno del format della "Cassettiera". Il primo oggetto estratto dal mobile è stato una clessidra, un elemento che ha una valenza simbolica particolare nella vita di Anna La Rosa: "La clessidra in TV l'ho introdotta io: misuravo il tempo dei servizi, degli ospiti, la par condicio sin da "Telecamere". E poi è il simbolo della mia vita: non ho mai portato orologi, attraverso il granello di sabbia si ha la percezione del valore del tempo". Un altro oggetto di primaria importanza nella vita della giornalista e conduttrice è la chiave, simbolo di speranza, di possibilità di aprire una nuova porta sul proprio destino. "Mi ricorda mia figlia e mia nonna: mia nonna mi nascondeva tutte le chiavi del casolare di campagna, mi voleva insegnare il coraggio. Mi faceva stare giorni a trovare le chiavi. Il motto è che non esistono porte chiuse, ma bisogna trovare la chiave giusta per aprirle. Vale per la vita, per il lavoro, per l'amore".Anna La Rosa racconta la sua esperienza in televisione
Vincitrice del Premio Nazionale Alghero Donna di Letteratura e Giornalismo nel 2012, Anna La Rosa, durante l'intervista, è tornata a far riferimento alla sua carriera da conduttrice e autrice televisiva. La giornalista ha parlato del programma "Telecamere", da lei condotto per vent'anni, e del successo della sua carriera televisiva. "Telecamere è stato un esperimento coraggioso e imprudente. Era la prima volta che i politici andavano nei programmi TV e io andavo nelle case dei politici in un momento in cui tutto era cambiato". Anna La Rosa ha raccontato anche del programma "Alice e le altre": "Nato nel 2005, andava in onda il giovedì in seconda serata. Io ero direttore di Rai Parlamento, mi chiamò il presidente della RAI per comunicarmi seraficamente che dovevo andare in onda in prima serata per la rinuncia del presentatore di Calimero. Mi sono sottratta, ma non c'è stato niente da fare: ho messo Serena Bortone a condurre Telecamere".giovedì 26 marzo 2020
Alessandro Benetton e la passione per il surf: l’intervista dell’imprenditore a “Gazzetta Active”
Alessandro Benetton: “Le analogie e i parallelismi con il mondo dello sport, nella vita e nell’impresa, sono molti”.
Accettare le sfide, abbracciare il cambiamento: lo sport aiuta ad avere l'atteggiamento giusto per diventare imprenditori di successo. È questo il focus dell'intervista di Alessandro Benetton a "Gazzetta Active", nella quale l'imprenditore si racconta e parla della sua passione crescente per il surf.

Accettare le sfide, abbracciare il cambiamento: lo sport aiuta ad avere l'atteggiamento giusto per diventare imprenditori di successo. È questo il focus dell'intervista di Alessandro Benetton a "Gazzetta Active", nella quale l'imprenditore si racconta e parla della sua passione crescente per il surf.

Alessandro Benetton: la passione per il surf
"Il difficile non è tanto surfare l'onda, ma prenderla e adattarsi a lei. Questo richiede determinazione, volontà, caparbietà, insomma devi bere tanta acqua e prendere un po' di schiaffi". Alessandro Benetton, imprenditore alla guida di 21 Invest, concilia impegni professionali e passione per lo sport. In una recente intervista a "Gazzetta Active", ha raccontato in particolare l'amore per il surf, un interesse nato in lui all'età di 50 anni e che condivide con il figlio diciassettenne. Tra i protagonisti europei del Private Equity, attualmente alla guida della Fondazione che organizzerà i Mondiali di Sci Alpino nel 2021 a Cortina, è un esperto sciatore e istruttore di kitesurf. La nuova sfida sportiva si è presentata con il surf, sport definito "difficile" da molti. "Il surf è arduo perché il rider è più basso rispetto all'onda che, potente e alta, arriva da lontano. Bisogna prendere la sua velocità", ha spiegato Alessandro Benetton, sottolineando come tutto questo richieda una notevole preparazione. "In generale la cultura dello sport fa pensare alla determinazione, al miglioramento e al fatto di accettare le sconfitte prendendole come stimolo per il cambiamento e per innovare".Alessandro Benetton: lo sport come insegnamento di vita e di imprenditoria
Per molti aspetti, i valori sul quale si fonda l'attività sportiva (il surf, in questo caso), sono gli stessi che dovrebbe avere l'imprenditore vincente. Alessandro Benetton, dopo la laurea all'Università di Boston e il Master ad Harvard, ha deciso successivamente di intraprendere una carriera indipendente dalla famiglia d'origine, fondando così 21 Investimenti (oggi 21 Invest). Da imprenditore, non si è mai tirato indietro davanti al cambiamento, accettandolo come un'occasione per progredire. "Le analogie e i parallelismi con il mondo dello sport, nella vita e nell'impresa, sono molti", ha confermato nella sua intervista a "Gazzetta Active". "La passione, la determinazione, il divertimento, la spensieratezza: lo sport, per quanto mi riguarda, e il surf in questo caso, possono avere parallelismi con il fare impresa e con il modo di essere imprenditori". In occasione delle Olimpiadi di Tokyo 2020, il surf diventerà sport olimpico per la prima volta. Secondo Alessandro Benetton, questo potrebbe aumentare l'interesse verso la disciplina, e aiutare a facilitarne l'accesso. L'imprenditore consiglia infine di mantenere l'equilibrio giusto per non trasformare una sana passione in una ragione di vita: "Lo sport, a meno che una persona non lo viva come professione a livello agonistico, deve essere qualcosa di divertente. Che non diventi un'ossessione. La passione va vissuta bene, come fosse il completamento di un modo di vivere equilibrato".venerdì 20 marzo 2020
Pompeo Pontone, l’esperto tra finanza e blockchain
Il termine Data Science, sebbene apparentemente coniato nel lontano 2001, resta ancora non molto conosciuto. Pompeo Pontone, investitore esperto di Capital Markets, ha deciso di dedicarsi a progetti finanziari che utilizzano i più moderni strumenti digitali..
Con una vasta competenza in Capital Markets e Derivatives Trading, Pompeo Pontone è un Investment Specialist con un master in Quantitative Finance: negli ultimi anni ha esteso le sue competenze in ambito informatico, combinando approcci innovativi alle metodologie finanziarie.
Con una vasta competenza in Capital Markets e Derivatives Trading, Pompeo Pontone è un Investment Specialist con un master in Quantitative Finance: negli ultimi anni ha esteso le sue competenze in ambito informatico, combinando approcci innovativi alle metodologie finanziarie.
Pompeo Pontone e i progetti FinTech e Data Science: il futuro della finanza
Quello della finanza è un settore spesso poco conosciuto, ma comunque non immune alle rivoluzioni causate dagli strumenti dell'era digitale. Pompeo Pontone, oltre che un esperto di matematica finanziaria, è anche un appassionato di informatica, con competenze assodate in programmazione, tecnologia e cyber security. Per questo motivo, negli ultimi anni di attività si è impegnato anche in progetti riguardanti le applicazioni di Data Science a progetti FinTech. In parole semplici, Data Science è lo studio dei dati. Consiste nello sviluppo di metodologie quantitative per la registrazione, conservazione e analisi di dati al fine di estrapolare in modo efficiente informazioni indispensabili ai fini dell'ottimizzazione dei protocolli o dei processi utilizzati. Uno dei principali obiettivi della Data Science è quello di acquisire "conoscenza" da qualsiasi tipo di dati, sia strutturati sia destrutturati. Negli ultimi anni il mondo della finanza ha integrato sempre più questa nuova disciplina insieme all'approccio FinTech al fine di estrarre preziose informazioni dai dati finanziari, costruire modelli per l'analisi del rischio, per la previsione di variabili finanziarie alla base della programmazione del business e per l'efficace implementazione e distribuzione dei servizi finanziari. Le potenzialità sono tuttavia ancora enormi. Gli esperti come Pompeo Pontone, impegnati nell'integrazione di questi nuovi sistemi, svolgeranno un ruolo fondamentale per gestire la digital revolution che, secondo il parere degli addetti ai lavori, nei prossimi anni dispiegherà tutti i suoi effetti.Il percorso professionale di Pompeo Pontone
Inizia a Londra, presso Stone & McCarthy Research Associates, la carriera nel mondo della finanza di Pompeo Pontone: l'incarico è quello di Analista di Ricerca. Dopo la laurea presso la Facoltà di Economia dell'Università Bocconi di Milano, infatti, consegue un Master in Quantitative Finance al Birkbeck College, University of London.. Nel 1995 è in Italia, presso il Credito Italiano (oggi Unicredit), come Fixed Income Analyst: l'anno successivo è di nuovo oltremanica, stavolta in Irlanda, dove ricopre l'incarico di Vice President e Senior Fund Manager per la Pioneer Investments. Dal 1999 al 2002 ritorna a Milano: prima come Director - Co-Head of Credit Portfolios & Asset Management per Intesa Asset Management (oggi Eurizon - Intesa San Paolo), poi come Managing Director - Head of Corporate Bonds & Credit Derivatives Asset Management del Gruppo Fineco. Nel 2002 Pompeo Pontone è ancora a Londra, dove opera in qualità di Managing Director - Head of Corporate Bonds & Credit Derivatives Proprietary Trading per BMPS. Sempre nella capitale inglese gli ultimi due incarichi: Managing Director - Head of Alternative Investments and Asset Management per ALTIAM - Amstel Securities LLP, infine Senior Financial Advisor per la Method Investments & Advisory Ltd.mercoledì 18 marzo 2020
Festival dello Sport, Ernesto Pellegrini e la storia di Rummenigge
Sebbene non fu uno dei protagonisti dello "Scudetto dei record", Karl-Heinz Rummenigge è uno dei giocatori più ricordati dai tifosi dell'Inter: Ernesto Pellegrini, che lo acquistò durante gli anni della sua presidenza, ha sottolineato il lato "umano" del campione nel primo giorno della kermesse sportiva.


"Kalle simbolo per la mia inter": il tributo di Ernesto Pellegrini
Due palloni d'oro, due Coppe dei Campioni, diversi campionati vinti: Karl-Heinz Rummenigge è stato uno degli attaccanti tedeschi più prolifici tra gli anni '70 e '80. Ernesto Pellegrini, Presidente dell'Internazionale dal 1984 al 1995, decise di portare il calciatore nella Serie A per rinforzare l'attacco della squadra. Con il suo acquisto, l'imprenditore entrò fin da subito nelle grazie dei tifosi interisti. Ma l'investimento si rivelò azzeccato non solo per le capacità di "Kalle" e l'impatto sulla tifoseria: durante la sua avventura interista, il calciatore confermò la sua correttezza sportiva, la sua professionalità e i suoi atteggiamenti esemplari. Per questo l'ultima edizione del Festival dello Sport, che si è tenuta a Trento l'ottobre scorso, gli ha dedicato un incontro. Oltre all'ex attaccante erano presenti Beppe Bergomi, Andrea Mandorlini ed Ernesto Pellegrini, che durante la kermesse ha colto l'occasione per elogiarne appunto le caratteristiche fuori dal campo: "Volevo un simbolo per la mia Inter e Kalle lo ha bene interpretato. Era un uomo eccezionale e modesto, semplice: la semplicità alberga nei cuori dei grandi uomini e lui lo è". Il Presidente del Gruppo Pellegrini ha inoltre precisato che Rummenigge fu uno dei maggiori sostenitori dell'acquisto di un altro campione, Lothar Matthaus, che si rivelò decisivo nella stagione dello scudetto.Ernesto Pellegrini e il successo del Gruppo
Con un bilancio di esercizio sempre positivo, il Gruppo Pellegrini è attualmente una delle realtà imprenditoriali più solide del Paese. La società, fondata dal Presidente e AD Ernesto Pellegrini, ha iniziato occupandosi di ristorazione collettiva per poi espandersi nei settori della fornitura alimentare, del Welfare Solutions, della distribuzione automatica e delle pulizie e servizi integrati. Secondo i dati disponibili, per l'ultimo anno di attività è atteso un fatturato record di oltre 630 milioni, frutto anche dei 60 nuovi appalti vinti nel 2019. Numeri resi possibili grazie anche alla "Pellegrini Catering Overseas SA", che diffonde i servizi del Gruppo in ogni angolo del mondo, e alla "Central Food" di Peschiera Borromeo (Milano), che si occupa di generi alimentari, logistica, controllo qualità e lavorazione delle carni. Un successo iniziato nel 1965, quando venne fondata l'Organizzazione Mense Pellegrini, diventata Pellegrini S.p.A. dopo dieci anni di attività e risultati eccellenti. Con oltre 50 anni di storia e 42 milioni di pasti quotidianamente erogati, il Gruppo di Ernesto Pellegrini è ancora oggi leader del settore.giovedì 12 marzo 2020
L’iter professionale di Susanna Esposito, Presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive
Professore Ordinario di Pediatria presso l'Università di Parma e Presidente di WAidid (Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici), Susanna Esposito ha ricoperto un ruolo di primo piano a livello internazionale per quanto riguarda la ricerca nel suo settore.


Susanna Esposito: gli incarichi attuali, gli studi e la ricerca
Susanna Esposito, di origini milanesi, è Professore Ordinario di Pediatria presso l'Università di Parma. È inoltre Direttore della Clinica Pediatrica all'Ospedale Pietro Barilla dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria della città. Ricopre il ruolo di Presidente dell'Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (WAidid). Laureata in Medicina e Chirurgia cum laude presso l'Università degli Studi di Milano, si specializza in Pediatria nel 1999 e in Malattie Infettive nel 2006. Presso lo stesso Ateneo comincia la sua attività scientifica durante il periodo degli studi, conducendo ricerche sulla patologia infettiva pediatrica. Si concentra successivamente sui diversi aspetti legati alla prevenzione, alla diagnosi e alla cura di patologie internistiche pediatriche, lavorando presso la UOC Pediatria 1 Clinica, presso la Clinica Pediatrica dell'Università degli Studi di Perugia e presso la Clinica Pediatrica dell'Ospedale dei Bambini Pietro Barilla (Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma). Susanna Esposito identifica due nuovi Enterovirus e collabora con svariati istituti stranieri di primo piano. La sua ricerca si concretizza in 710 pubblicazioni in extenso su riviste internazionali, 531 articoli su testate nazionali e numerosi volumi. I suoi contributi spaziano in svariati campi quali infettivologia, pneumologia e immunologia. Ha ricevuto il Premio Amici di Milano nel 2004 come miglior ricercatrice mediatica e quello di Ambassador per la ricerca all'estero nel 2011.Susanna Esposito: gli altri incarichi e i riconoscimenti
Dopo aver ricoperto il ruolo di Direttore dell'Unità Operativa Semplice di Infettivologia Pediatrica, Susanna Esposito ottiene la Direzione della UOC Pediatria 1 Clinica della Fondazione IRCCS Ca' Granda Ospedale Maggiore di Milano. Presso lo stesso Istituto, diventa nel 2016 Direttore dell'Unità Pediatria ad Alta Intensità di Cure. Dal 2017 al 2019 si reca a Perugia per svolgere il ruolo di Direttore della S.C. Clinica Pediatrica, nonché il ruolo di Direttore del Laboratorio di Genetica molecolare e del Laboratorio di Citogenetica presso l'Azienda Ospedaliera Santa Maria della Misericordia. Susanna Esposito ha ricoperto, nel corso della sua carriera, diverse cariche di primo piano presso Enti e Istituti di ricerca italiani ed internazionali. È stata Presidente della Commissione dell'Organizzazione mondiale della Sanità per l'eradicazione di morbillo e rosolia congenita, è coordinatrice dal 2013 del gruppo di studio sui vaccini (EVASG) della European Society for Clinical Microbiology and Infectious Diseases e dal 2011 al 2014 è stata Presidente della Società italiana Infettivologia Pediatrica (SITIP). Nel 2014 ha ricevuto dall'Associazione Amici del Policlinico e della Mangiagalli l'attestato di benemerenza per l'impegno e la professionalità dimostrati verso la salute del bambino. Per 10 anni è stata Presidente dell'Associazione per il Bambino Malato (ABM) ONLUS.lunedì 9 marzo 2020
Investor e Investment Specialist, Pompeo Pontone è un professionista del settore finanziario
Dalla laurea in Economia Monetaria e Finanziaria agli incarichi ricoperti per importanti istituzioni finanziarie: Pompeo Pontone è un professionista attivo nella gestione di investimenti finanziari, con competenze di rilievo affinate in oltre 25 anni di carriera.
Esperto nei settori dell'economia finanziaria, finanza quantitativa, econometria e processi stocastici, Pompeo Pontone è laureato con lode in Economia Monetaria e Finanziaria presso l'Università Bocconi di Milano. Ha perfezionato la sua formazione finanziaria con un Master of Science in Quantitative Finance, conseguito al Birkbeck College di Londra nel 1998.
Esperto nei settori dell'economia finanziaria, finanza quantitativa, econometria e processi stocastici, Pompeo Pontone è laureato con lode in Economia Monetaria e Finanziaria presso l'Università Bocconi di Milano. Ha perfezionato la sua formazione finanziaria con un Master of Science in Quantitative Finance, conseguito al Birkbeck College di Londra nel 1998.
Pompeo Pontone, i primi incarichi in Italia e all'estero nel mondo della finanza
Il percorso professionale di Pompeo Pontone ha inizio nel 1995 con un'esperienza lavorativa internazionale: a Londra, ricopre la posizione di Analista di Ricerca presso Stone & McCarthy Research Associates. Nel 1996 torna in Italia ed entra in Credito Italiano (oggi Unicredit) nel ruolo di Fixed Income Analyst dell'ufficio studi e della sala mercato. Nel corso di tale incarico contribuisce anche alla realizzazione di diverse pubblicazioni, tra cui Italian Treasury Bond Guide e Investment Strategies: Financial Newsletter. La sua carriera in ambito finanziario si arricchisce di una nuova esperienza all'estero nel 1998, anno in cui si trasferisce in Irlanda presso Pioneer Investments, società di Dublino specializzata nella gestione di fondi di investimento, dove viene nominato Vice President e Senior Fund Manager. L'anno successivo è, invece, Director - Co-Head of Credit Portfolios & Asset Management per Intesa Asset Management, divenuta oggi Eurizon - Intesa San Paolo.I successi di Pompeo Pontone nell'Investment Management e nel Capital Markets
I ruoli di responsabilità ricoperti nel settore finanziario consentono a Pompeo Pontone di sviluppare ampie competenze specialistiche e affermarsi come Investor e Investment Specialist nel mondo della finanza, settore in cui continua a ricoprire incarichi di rilevanza crescente: infatti, in seguito al ruolo di Managing Director - Head of Corporate Bonds & Credit Derivatives Asset Management per Fineco Asset Management (Gruppo Fineco), nel 2002 si trasferisce nuovamente a Londra, dove viene nominato Managing Director - Head of Corporate Bonds & Credit Derivatives Proprietary Trading presso BMPS. L'esperienza londinese occupa un arco di otto anni, in seguito ai quali assume l'incarico di Managing Director - Head of Alternative Investments and Asset Management per ALTIAM - Amstel Securities LLP, per poi ricevere la nomina di Senior Financial Advisor in Method Investments & Advisory Ltd. Forte delle sue competenze in economia finanziaria, finanza quantitativa, econometria e processi stocastici, Pompeo Pontone è specializzato in Investment Management e Capital Markets, oltre a operare nel campo della modellistica di ottimizzazione dei portafogli di investimenti e nel trading dei derivati. Attivo in progetti di Data Science, FinTech e Private Equity, nutre un grande interesse per la Tecnologia Informatica e possiede competenze di programmazione, nello specifico dei linguaggi Java e Python.giovedì 5 marzo 2020
Al via il Danieli Automation Digi&Met, laboratorio del Gruppo guidato da Gianpietro Benedetti
Il Gruppo Danieli, guidato da Gianpietro Benedetti, ha appena inaugurato il laboratorio Danieli Automation Digi&Met all’interno del Uniud Lab Village, il futuro polo scientifico dell’Università di Udine.
Il Presidente del Gruppo Danieli, Gianpietro Benedetti, ha inaugurato il 5 febbraio l'apertura del Danieli Automation Digi&Met, laboratorio multidisciplinare che costituisce il primo nucleo operativo dell'Uniud Lab Village.

Il Presidente del Gruppo Danieli, Gianpietro Benedetti, ha inaugurato il 5 febbraio l'apertura del Danieli Automation Digi&Met, laboratorio multidisciplinare che costituisce il primo nucleo operativo dell'Uniud Lab Village.
Gruppo Danieli (Gianpietro Benedetti) all'inaugurazione del Digi&Met
Fondere ricerca, competenze e conoscenze negli ambiti dell'automazione avanzata, robotica, controllo di processo, modellazione numerica, intelligenza artificiale ed elettronica di potenza: questo è l'obiettivo del Digi&Met del Gruppo Danieli, parte del progetto Uniud Lab Village, il polo di ricerca scientifica che ospiterà laboratori universitari insieme ad aziende del territorio. Ad inaugurare il laboratorio è stato Gianpietro Benedetti, Presidente del Gruppo, nel corso della cerimonia che si è tenuta il 5 febbraio e che ha visto la partecipazione del Sindaco di Udine Pietro Fontanini, del Rettore dell'Università di Udine Roberto Pinton, del Presidente della Fondazione Friuli Giuseppe Morandini e del Vicepresidente della Regione Riccardo Riccardi. Il laboratorio Digi&Met sarà uno spazio specializzato in cui far convergere e creare sinergia tra innovazione, mondo accademico e realtà industriale, e potrà contare sulla presenza di tecnici altamente specializzati provenienti dall'area Research and Development di Danieli Automation. Lo scopo del progetto è integrare studenti e ricercatori con manager e tecnici di impresa, all'interno di uno spazio specializzato che si propone fin da subito come volano per l'innovazione del comparto economico-produttivo italiano e internazionale.Gianpietro Benedetti, la carriera professionale del Presidente di Danieli
Gianpietro Benedetti guida il Gruppo Danieli in qualità di Presidente e Amministratore Delegato. Dopo aver terminato gli studi superiori presso l'Istituto Tecnico "A. Malignani" di Udine, inizia la sua carriera in Danieli & C. nel 1961 in qualità di ingegnere progettista, ruolo a cui segue la nomina come Direttore dell'Ufficio Tecnologie e Processo di Laminazione nel 1968. Diventa successivamente Co-Amministratore Delegato nel 1986, poi Direttore Generale nel 1991 e infine Amministratore Delegato nel 1999. Inoltre, da settembre 2017, è Presidente del Consiglio di Amministrazione e dell'Executive Board di Danieli. Gianpietro Benedetti ha ricevuto una laurea ad honorem in Ingegneria Meccanica dall'Università degli Studi di Trieste nel 2000, a cui ne segue un'altra in Ingegneria Gestionale, sempre ad honorem, dall'Università di Udine nel 2016. Tra le sue qualifiche vanta anche un Diploma MBA in International Business al MIB School of Management di Trieste nel 2018. È Presidente della Fondazione "ITS - Istituto Tecnico Superiore Nuove Tecnologie per il Made in Italy, indirizzo per l'Industria Meccanica ed Aeronautica", e Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana dal 2006. Titolare di numerosi brevetti e con più di 80 invenzioni registrate a suo nome, è la figura di spicco all'interno del Gruppo Danieli.Università di Pisa, Nicolò Zanon inaugura il nuovo anno per le professioni legali
Collocare il diritto di origine giurisprudenziale entro i suoi corretti confini teorici e costituzionali: è stato questo lo scopo del dibattito promosso dall’Università di Pisa che ha visto protagonista Nicolò Zanon, giudice della Corte Costituzionale.
Nella società attuale, il rapporto tra legislazione e giurisdizione, e la collocazione del diritto giurisprudenziale, costituiscono una questione seria e complessa: l'Università di Pisa ha deciso di affrontare l'argomento con un incontro dedicato che ha visto la partecipazione di Nicolò Zanon.

Organizzato in occasione dell'inaugurazione del nuovo anno della Scuola di Specializzazione per le professioni legali, il seminario si è svolto nella cornice dello storico Palazzo Della Sapienza. All'interno dell'Aula Magna è stato affrontato il complesso tema del rapporto tra legislazione e giurisdizione nell'epoca attuale. Dopo i saluti della Direttrice del Dipartimenti di Giurisprudenza Emanuela Navaretta, il Consigliere della Corte di Cassazione Giuseppe Pavich ha dato inizio al dibattito che ha visto protagonista anche Giovanni Canzio, primo Presidente della Corte di Cassazione tra il 2016 e il 2017: Nicolò Zanon, pur riconoscendo l'importanza del ruolo dinamico dell'interpretazione giurisprudenziale, ha sottolineato le ragioni costituzionali che tuttora sostengono il ruolo del diritto legislativo: cioè la separazione dei poteri e le esigenze di uniformità regolativa .
Nella società attuale, il rapporto tra legislazione e giurisdizione, e la collocazione del diritto giurisprudenziale, costituiscono una questione seria e complessa: l'Università di Pisa ha deciso di affrontare l'argomento con un incontro dedicato che ha visto la partecipazione di Nicolò Zanon.

Le Corti e il contributo giurisprudenziale: Nicolò Zanon protagonista del dibattito a Pisa
Nel pomeriggio di venerdì 14 febbraio, presso l'Università di Pisa, il Giudice della Corte Costituzionale Nicolò Zanon ha partecipato all'evento intitolato "Il Diritto Giurisprudenziale. Le Corti tra applicazione e creazione del diritto".Organizzato in occasione dell'inaugurazione del nuovo anno della Scuola di Specializzazione per le professioni legali, il seminario si è svolto nella cornice dello storico Palazzo Della Sapienza. All'interno dell'Aula Magna è stato affrontato il complesso tema del rapporto tra legislazione e giurisdizione nell'epoca attuale. Dopo i saluti della Direttrice del Dipartimenti di Giurisprudenza Emanuela Navaretta, il Consigliere della Corte di Cassazione Giuseppe Pavich ha dato inizio al dibattito che ha visto protagonista anche Giovanni Canzio, primo Presidente della Corte di Cassazione tra il 2016 e il 2017: Nicolò Zanon, pur riconoscendo l'importanza del ruolo dinamico dell'interpretazione giurisprudenziale, ha sottolineato le ragioni costituzionali che tuttora sostengono il ruolo del diritto legislativo: cioè la separazione dei poteri e le esigenze di uniformità regolativa .
Nicolò Zanon, una vita nel nome del diritto
Torinese, classe 1961, Nicolò Zanon è Giudice della Corte costituzionale dal 2014 e Professore ordinario di Diritto costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano: autore di numerosi articoli e saggi, ha collaborato con alcuni quotidiani, come Il Sole 24 Ore e il Giornale. Dopo aver frequentato la facoltà di Giurisprudenza della sua città natale, continua il suo percorso nell'Università come ricercatore grazie al dottorato in Diritto Comparato ottenuto a Firenze. Nello stesso periodo ricopre anche il ruolo di Professore a contratto di Istituzioni di Diritto Pubblico presso l'università Bocconi di Milano, oltre a diventare Assistente di Studio del giudice costituzionale Valerio Onida. In seguito, nel 1998, è nominato componente del "Gruppo di lavoro per la Riforma dello Statuto regionale" della Lombardia e, nel 2000 e fino al 2010, è membro del Comitato Legislativo della Regione Lombardia. Dopo aver ricoperto il ruolo di consulente della Commissione parlamentare per le questioni regionali, nel luglio 2010 Nicolò Zanon è eletto dal Parlamento in seduta comune componente laico del Consiglio superiore della Magistratura, risulta il più votato.mercoledì 4 marzo 2020
Francesco Starace premiato dall’Università di Berkeley: all’AD di Enel il Global Leadership Award 2019
“La prova tangibile che l’innovazione è essenziale per poter introdurre in maniera efficace la sostenibilità nella strategia aziendale”: l’AD di Enel Francesco Starace è il primo italiano a vincere il Global Leadership Award.
A Francesco Starace il Global Leadership Award 2019: l'Università della California Berkeley che attribuisce annualmente il prestigioso riconoscimento lo ha premiato per l'impegno nel creare e incentivare l'innovazione e l'uso della tecnologia a livello globale.

A Francesco Starace il Global Leadership Award 2019: l'Università della California Berkeley che attribuisce annualmente il prestigioso riconoscimento lo ha premiato per l'impegno nel creare e incentivare l'innovazione e l'uso della tecnologia a livello globale.

Enel, il Global Leadership Award 2019 a Francesco Starace: le parole dell'AD
Si è detto "onorato" l'AD e DG Francesco Starace nel ricevere il prestigioso Global Leadership Award conferito dall'Università della California Berkeley: un riconoscimento "che sottolinea l'impegno di Enel nell'aprire l'azienda all'innovazione". Non a caso l'ateneo ha motivato la decisione di conferirgli il premio, richiamandone l'impegno pluriennale nel creare e incentivare l'innovazione e l'uso della tecnologia a livello globale, anche nell'ottica di espandere i mercati in tutto il mondo. Francesco Starace ha sottolineato inoltre come il Global Leadership Award rappresenti "la prova tangibile che l'innovazione è essenziale per poter introdurre in maniera efficace la sostenibilità nella strategia aziendale". È quanto Enel fa da tempo, come spiega lo stesso AD: "Abbiamo deciso di combinare questi due fattori in ciò che chiamiamo Innovability, che abbiamo pienamente integrato nel nostro modello di business e in tutte le operazioni che compiamo". L'obiettivo è "creare valore condiviso per l'azienda e i nostri stakeholder".Francesco Starace: l'AD di Enel è il primo italiano a ricevere il prestigioso riconoscimento
L'AD e DG Francesco Starace è il primo italiano a cui l'Università di Berkeley assegna il premio. Ed è anche il primo rappresentante del settore energetico che lo riceve. Il suo nome si aggiunge quindi all'elenco di imprenditori e leader politici, riformatori e statisti che negli anni scorsi sono stati premiati per l'apporto dato alla crescita economica a livello nazionale e internazionale. La consegna del riconoscimento a Francesco Starace si è tenuta in occasione della sesta conferenza annuale World Open Innovation, che è stata organizzata lo scorso dicembre per la prima volta in Italia, a Roma. La convention è tra le più importanti che Berkeley promuove annualmente sull'innovazione. Nel corso dell'edizione 2019 si è discusso in particolare di "Opening Up for Managing Business and Societal Challenges", ovvero dell'apertura nei confronti della gestione imprenditoriale e delle sfide a livello sociale.Alessandro Benetton: “Ecco perché un imprenditore non deve pensare solo a fare impresa”
Nel nuovo appuntamento della sua rubrica Youtube, Alessandro Benetton spiega perché per un imprenditore è fondamentale guardare oltre il suo mondo: per farlo, suggerisce 3 libri che hanno avuto un impatto decisivo sulla sua carriera.

Dal capitano Achab all'inventore del bitcoin: Alessandro Benetton e gli spunti per un'impresa di successo
"Questo libro è importante perché esprime con estrema forza un concetto fondamentale, la leadership: vi prometto che vi insegnerà molto di più che cosa significhi essere leader rispetto a tanti manuali sull'argomento": secondo Alessandro Benetton "Moby Dick" è infatti uno dei 3 titoli più appropriati per un imprenditore. Nell'ultima puntata della rubrica video #UnCaffèConAlessandro, pubblicato il 20 febbraio sul suo canale Youtube e sul portale del "Corriere della Sera", il fondatore di 21Invest fa una panoramica dei libri che possono rivelarsi uno strumento indispensabile per il business moderno. "Qualche giorno fa ero all'Università di Venezia Ca' Foscari per un evento e subito dopo il mio intervento mi si è avvicinato un ragazzo. Siamo arrivati a parlare di libri e mi sono subito reso conto di una cosa: quel ragazzo parlava solo di libri di business": si tratta di un errore che anche gli imprenditori più affermati commettono, ossia quello di "chiudersi dentro una bolla" e non considerare nulla al di fuori del proprio settore. Per questo, oltre al capolavoro di Herman Melville, Alessandro Benetton consiglia la lettura di "La vita segreta", saggio di Andrew O'Hagan che ripercorre le storie del creatore del bitcoin Satoshi Nakamoto e del giornalista Julian Assange, oltre ad affrontare il tema del deep web. L'ultimo libro trattato è "The Game" di Alessandro Baricco, romanzo che offre una visione dualistica dell'evoluzione digitale che la nostra società sta vivendo. Titoli dunque che hanno il merito di spingere un imprenditore a non soffermarsi esclusivamente su questioni puramente economiche: "Per fondare un'azienda - conclude - non bisogna solo essere dei businessmen, bisogna essere dei narratori, degli storytellers: non basta la passione, ma anche saper coinvolgere chi vi sta attorno".Cambiamento e valore, Alessandro Benetton ospite al Marketers Talk della Ca' Foscari
Fondato all'interno dell'Università Ca' Foscari di Venezia, Marketers è un club di studenti e alunni appassionati di business e marketing: Alessandro Benetton è stato protagonista di una delle talk organizzate a dicembre scorso proprio dall'associazione. L'imprenditore ha colto l'occasione per raccontare le scelte che hanno segnato la sua carriera, partendo da quella di studiare all'estero, un'opzione non così comune negli anni '80. Il presidente di 21 Invest ha poi parlato della sua prima esperienza lavorativa in Goldman Sachs, a Londra, e del master ad Harvard, dove ha avuto la fortuna di avere come professore Michael Porter e di poter vivere in prima persona la sua visione, allora in controtendenza, del concetto di competitività. Un incontro che ha permesso all'imprenditore di riconoscere un concetto che non lo ha mai abbandonato: il cambiamento come creazione di valore. Partendo da questo assunto di base Alessandro Benetton decide così di fondare 21 Invest, primo operatore italiano di private equity: il successo ottenuto negli anni passati e i risultati attuali sono la testimonianza che il rifiuto del cambiamento è un ostacolo che molti imprenditori hanno difficoltà a superare.
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