venerdì 29 maggio 2020

Nicola Volpi, manager di successo internazionale nel settore del Private Equity

CEO di Movidea, società di investimento nel settore internazionale dei beni e dei servizi di lusso, Nicola Volpi è un manager specializzato nel Private Equity.

Nel corso della sua lunga carriera, Nicola Volpi ha ricoperto ruoli manageriali di responsabilità sia a livello nazionale che internazionale, realizzando significative operazioni per società di prestigio.
Nicola Volpi


Nicola Volpi, i primi incarichi professionali del manager esperto nel settore del Private Equity

Nicola Volpi si è laureato in Business Administration presso l'Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano e ha proseguito il proprio percorso formativo con il conseguimento di un Master in Finanza presso la SDA Bocconi. Il suo ingresso nel mondo professionale avviene come Analista finanziario per Sefimeta S.p.A., a cui fa seguito una lunga esperienza come Responsabile della Divisione di Leverage Finance di Sanpaolo Finance, Investment Bank del Gruppo San Paolo (oggi Banca Intesa). Nel corso di tale esperienza, Nicola Volpi si rende protagonista nell'organizzare il finanziamento delle prime operazioni di Buy-Out in Italia. Il 1995 vede il suo ingresso in Schroder Ventures Italy, tra i pionieri del Private Equity italiano, di cui diventa Partner dopo due anni. Nel 1999 è un socio fondatore del fondo di investimento internazionale Permira, realtà che si afferma come una delle protagoniste nel Private Equity a livello europeo e in seguito mondiale, con un capitale di 40 miliardi di euro gestiti.

Nicola Volpi, i successi in Permira e la fondazione di Movidea

Le esperienze e le competenze maturate gli consentono di giungere alla nomina di Amministratore Delegato di Permira Associati S.p.A. nel 2005 ed entrare nell'Executive Committee che guida Permira nel mondo. Sotto la guida di Nicola Volpi Permira realizza numerose operazioni di acquisizione e dismissione in Italia, come quelle di marchi di fama internazionale quali Ferretti Yachts, Marazzi, Veneta Cucine, Tfl, Valentino, insieme al riposizionamento di successo intrapreso per Sisal. Nel 2013 Nicola Volpi fonda Movidea insieme a Emilio Petrone. Movidea, di cui Nicola Volpi è anche CEO, investe capitali dei due soci in società non quotate con l'obiettivo di accompagnarle in progetti di sviluppo e valorizzazione nel lungo termine. Nel 2013 Nicola Volpi diventa inoltre, Azionista e Membro del CDA di Pagani Automobili S.p.A., dando il proprio supporto di indirizzo strategico e nella crescita del business. Tra gli ulteriori incarichi ricoperti da Nicola Volpi quello di Membro del CdA di FC Internazionale S.p.A. tra il 2014 e il 2018, con contributi nell'area della pianificazione strategica, organizzazione aziendale e finanza straordinaria.

Emergenza sanitaria e crisi finanziaria: la riflessione di Pompeo Pontone e lo studio di Bloomberg

Secondo un recente studio di Bloomberg Economics, la crisi sanitaria mondiale porterà danni oltre i 3 trilioni di dollari. Ne ha parlato Pompeo Pontone, esperto di Investment Management e Capital Markets, sottolineando come il ruolo della Cina rimarrà fondamentale per orientarsi negli scenari futuri.

Pompeo Pontone: una riflessione sul futuro scenario economico mondiale

I drastici effetti della pandemia da Coronavirus stanno travolgendo e travolgeranno l'economia mondiale con la stessa impetuosità di uno scenario post bellico. I Governi stanno già mettendo in atto misure straordinarie per contenere la crisi. Pompeo Pontone, specialista nel settore finanziario, ha condiviso l'analisi contenuta in un recente studio di Bloomberg Economics che afferma come gli effetti negativi sull'economia mondiale potrebbero ammontare ad oltre 3 trilioni di dollari complessivi. Il manager sottolinea come ci siano in effetti già diversi indicatori che fanno presagire questo scenario: tra questi, il rendimento dei treasuries a 10 anni, crollato fin sotto lo 0,40% per poi assestarsi sui livelli minimi intorno allo 0.60%, nonché altre motivazioni di carattere tecnico che hanno condizionato il mercato del debito USA e della "reserve currency" mondiale quale il dollaro americano. Pompeo Pontone condivide inoltre l'opinione della maggioranza degli altri esperti: il futuro dell'economia globale è strettamente legato allo scenario cinese. Le misure di contenimento attuate dalla Repubblica Popolare Cinese, la prima colpita dall'epidemia, hanno infatti causato un vero e proprio blocco del sistema produttivo.

Pompeo Pontone: le principali tappe del percorso professionale

Con oltre 20 anni di esperienza nei settori dell'Investment Management e Capital Markets, Pompeo Pontone è un professionista nel settore investimenti finanziari, nonché consulente finanziario e investitore privato. Dopo la Laurea con lode in Economia conseguita presso l'Università Bocconi di Milano nel 1994, amplia il suo percorso formativo con il Master of Science in Quantitative Finance al Birkbeck College (Londra). La sua carriera inizia nella capitale inglese presso Stone & McCarhty Research Associates, dove è analista di ricerca macroeconomica. Successivamente opera a Milano in qualità di Fixed Income Analyst presso Unicredit. Nel 1998 prosegue la sua carriera all'estero, in Irlanda, dove viene nominato Vice President e Senior Fund Manager di Pioneer Investments. L'anno successivo è Director-Co-Head of Credit Portfolios & Asset Management per Intesa Asset Management, l'odierna Eurizon - Intesa San Paolo. Il percorso di Pompeo Pontone nel mondo della finanzia continua con diversi incarichi di rilievo in Banca MPS (Londra), ALTIAM - Amstel Securities LLP e Method Investments & Advisory Ltd. Appassionato di informatica, è oggi attivo anche in progetti di private equity, FinTech e blockchain.

Malattie infettive e vaccini: i consigli della Professoressa Susanna Esposito

"I vaccini devono essere intesi come un vantaggio per la salute dei figli, non come una costrizione, ma spesso questo concetto stenta a passare": è il messaggio lanciato da Susanna Esposito sull'importanza delle vaccinazioni nei bambini.
Susanna Esposito

Susanna Esposito: i vaccini per la salute dei più piccoli e il ruolo del pediatra

Professore ordinario di Pediatria e Direttore della Clinica Pediatrica dell'Ospedale dei Bambini di Parma, Susanna Esposito è intervenuta sulla tematica di stretta attualità riguardante l'importanza dei vaccini nei confronti della salvaguardia della salute e della lotta alle malattie infettive. "I vaccini hanno un ruolo determinante nel preservare la salute dei bambini, ma anche degli adulti e degli anziani", scrive la Professoressa, "grazie alle vaccinazioni sono state salvate nel mondo milioni di vite e alcune malattie sono quasi del tutto scomparse". Nonostante la portata scientifica di tale strumento, però, i vaccini a volte dividono l'opinione pubblica e sono al centro di un dibattito che contrappone vaccinisti e anti-vaccinisti. Il messaggio della Professoressa è rivolto soprattutto a quei genitori che, piuttosto che rivolgersi alla competenza di professionisti sanitari, preferiscono effettuare scelte per la salute dei propri figli affidandosi a quanto circola sul web. Per porre rimedio a ciò, sottolinea l'infettivologa, il ruolo del pediatra è di cruciale importanza poiché "ha il compito di informare e formare le famiglie sull'importanza dei vaccini", un compito necessario a "far capire che la vaccinazione è l'unico strumento efficace contro il rischio di morte o complicanze gravi legate a morbillo, rosolia, meningite e altre malattie infettive".

Vaccini, i falsi miti smentiti dalla Professoressa Susanna Esposito

L'intervento pubblicato da Susanna Esposito sul sito dell'Associazione Amici del Bambino Malato - ABM, Onlus da lei fondata nel 2009 insieme a Nicola Principi, prosegue analizzando alcuni dei falsi miti più comuni riguardanti l'argomento dei vaccini, come quello, abbastanza diffuso, del presunto legame tra vaccinazioni e autismo. Il messaggio della Professoressa è chiaro: "Attualmente non esistono studi scientifici in grado di dimostrare una correlazione tra vaccini e autismo". Un altro, anch'esso comune, è rappresentato dal dubbio relativo alla composizione dei vaccini: "Erroneamente si crede che i vaccini contengano sostanze dannose per la salute dei bambini. I vaccini invece non contengono né mercurio né i suoi derivati", spiega Susanna Esposito, "e alcuni prodotti presentano solo in minima parte sali di alluminio che ne rafforzano l'effetto". Un'altra diffusa credenza riguarda la relazione tra influenza e vaccino antinfluenzale, il quale "talvolta può generare effetti collaterali di durata transitoria, come qualche linea di febbre o inappetenza" e questo, purtroppo, "fa subito pensare ad una non efficacia del vaccino antinfluenzale". Infine, il falso mito secondo cui sarebbe meglio ammalarsi che vaccinarsi, ma, anche in questo caso, il consiglio dell'infettivologa non lascia adito a dubbi: "Il rischio che si corre contraendo l'infezione naturale è molto più alto del rischio legato alla vaccinazione".

mercoledì 27 maggio 2020

Innovazione tecnologica: Equigy, la piattaforma Terna, realizzata con TenneT e Swissgrid

Focus su Equigy, l'innovativa piattaforma basata sulla tecnologia blockchain che supporterà Terna nella sua missione di garantire una rete elettrica sempre più sicura, efficiente e sostenibile.
Terna

Terna lancia Equigy: il progetto multisettoriale realizzato con TenneT e Swissgrid

L'ottica è garantire una rete elettrica sempre più sicura, sostenibile ed efficiente, come sottolineato in più occasioni anche dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris. In questa prospettiva è fondamentale investire in sviluppo tecnologico e innovazione. Presupposti che hanno portato Terna a dar vita a Equigy, un'innovativa piattaforma che, basandosi sulla tecnologia blockchain, facilita l'inclusione di piccole risorse energetiche distribuite nel processo di bilanciamento di energia elettrica nel sistema elettrico nazionale. Oltre a collegare le risorse distribuite, quali ad esempio veicoli elettrici o sistemi di accumulo residenziali, e alla fornitura dei servizi di dispacciamento, la Crowd Balancing Platform coinvolgerà anche altri stakeholders come aggregatori e OEM (Original Equipment Manifacturers) agevolando l'abilitazione estesa di nuove risorse di flessibilità a supporto del sistema elettrico, in un'ottica di scalabilità e standardizzazione dei processi da parte dei maggiori Tso europei. Equigy è stata realizzata da Terna insieme a TenneT e a Swissgrid che per ora l'hanno lanciata in Italia, Paesi Bassi, Germania e Svizzera, ma sarà estesa anche ad altri Paesi: in Danimarca, per citarne uno, il Tso Energinet ha già manifestato interesse per il progetto.

Transizione energetica: Equigy conferma l'impegno di Terna sul fronte della sostenibilità e dell'innovazione tecnologica

Equigy è frutto di una delle numerose iniziative intersettoriali promosse da Terna, anche in coerenza con il ruolo del Transmission System Operator quale facilitatore neutrale per contribuire significativamente al processo di transizione energetica in corso. Un impegno di cui l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris ha in più occasioni evidenziato il valore, che si esprime su più fronti: anche attraverso progetti come questo, orientati a definire un nuovo standard europeo per i mercati della flessibilità infrangendo le barriere, soprattutto economiche, che ad oggi hanno ostacolato la partecipazione di risorse non tradizionali. Nella nota diffusa da Terna in occasione del lancio di Equigy si legge inoltre come la tecnologia e il software non saranno solo forniti gratuitamente ma anche open source, con l'intento di promuovere lo sviluppo di applicazioni secondarie lungo la catena del valore dell'energia. Il sistema non è esclusivo e sarà facoltà dell'aggregatore decidere se avvalersi o meno dei servizi della piattaforma.

Roberto Casula, dirigente di Eni, racconta il futuro del gas in Europa

La frammentazione dei mercati europei del gas è causa di diversi problemi, tra cui la difficoltà di approvvigionamento. Roberto Casula, manager di Eni S.p.A., ha spiegato questo concetto in diverse occasioni di rilievo.
Roberto Casula

Roberto Casula: una riflessione sul rifornimento del gas in Europa

Roberto Casula, manager di Eni S.p.A., è stato al centro del panorama mondiale per il rifornimento del gas. Con una importante carriera alle spalle, è stato responsabile in Italia della Direzione Tecnica e di ogni attività tecnico-operativa di progetto, ricerca e sviluppo. Come ha sottolineato in diverse occasioni ed eventi internazionali, è sempre più necessaria l'unificazione della pluralità dei mercati del gas che sono oggi presenti in Europa. La frammentazione comporta infatti disomogeneità nell'approvvigionamento della materia prima, nonché difficoltà nel sistema di trasporto con conseguenti perdite economiche. Secondo Roberto Casula serve maggior coinvolgimento del continente africano, sul quale investire così da farlo diventare un fornitore importante di materie prime per l'Europa. Il gas, infine, è centrale nel processo di decarbonizzazione, in quanto fonte energetica alternativa e di sostegno alle rinnovabili.

Roberto Casula: il percorso professionale del manager di Eni

Dopo aver concluso l'Università, conseguendo la laurea in Ingegneria Mineraria, Roberto Casula ottiene l'abilitazione alla professione di Ingegnere ed entra a far parte di Agip S.p.A., assumendo l'incarico di Reservoir Engineer. Nel 1992, in Luanda, lavora presso la consociata Agip Angola Ltd dove svolge mansioni di Reservoir Engineer e Petroleum Engineer, diventando Chief Development Engineer nel 1994. La sua carriera professionale continua in Italia, dove ritorna tre anni più tardi per ricoprire l'incarico di Development and Production Coordinator in Eni S.p.A. Nel 2000 Roberto Casula viene nominato Department Manager per le operazioni in Iran, mentre l'anno successivo diventa Dirigente e Project Director del progetto in corso a Teheran denominato giant South Pars Gas fasi 4-5. Nel 2004 è Managing Director della società Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A. È stato, inoltre, Senior Vice President per l'area della Regione Sub-Sahariana, Chairman delle tre consociate Eni situate in Nigeria ed Executive Vice President nel 2011 (Africa e Medio Oriente) e Chief Development Operations & Technology Officer.

martedì 26 maggio 2020

La storia di Gruppo Riva, leader italiano nel settore siderurgico

Fondato nel 1954, Gruppo Riva è oggi un attore fondamentale del siderurgico non solo in Italia ma anche sul panorama europeo. Con oltre 5.000 dipendenti altamente specializzati, l'azienda punta su innovazione, sicurezza dei lavoratori e qualità derivante dall'esperienza.
Gruppo Riva

Gruppo Riva: l'inizio delle attività e i traguardi raggiunti

Il successo di Gruppo Riva si basa sulla qualità dei prodotti, sulla sostenibilità, sulla sicurezza dei lavoratori. Con un personale altamente qualificato, oggi il Gruppo vanta oltre 5.000 dipendenti e opera in 21 siti produttivi dislocati in Italia, Francia, Germania, Belgio, Spagna e Canada. L'azienda è nata nel 1954 su iniziativa di Emiliano Riva che, sostenuto dal fratello Adriano, ha colto le grandi potenzialità del settore siderurgico nell'Italia del dopoguerra. Storicamente specializzato nella realizzazione di prodotti "lunghi", Gruppo Riva passa alla produzione diretta dell'acciaio nel 1956 e, dal marzo successivo, avvia lo stabilimento di Caronno Pertusella: qui utilizza un impianto dotato di un forno elettrico ad arco della capacità di 25 tonnellate, rivoluzionario per l'epoca. Oggi il Gruppo rappresenta il primo operatore a livello nazionale nel settore siderurgico ed è tra i principali protagonisti della scena europea.

Gruppo Riva: lo sviluppo attraverso le acquisizioni

In seguito all'arrivo della colata continua, gli anni Sessanta sono segnati da una prima importante acquisizione: Gruppo Riva rileva le Acciaierie e Ferriere di Lesegno, in provincia di Cuneo. Il Gruppo arriva così a produrre 300 mila tonnellate di acciaio l'anno. Gli investimenti continuano a livello europeo, con particolare attenzione verso le nuove tecnologie, i processi di automazione, gli impianti computerizzati. In seguito avviene l'acquisizione della società Officine e Fonderia Galtarossa (OFG) di Verona, così da diversificare la produzione. COGEA entra a far parte di Gruppo Riva nel 1988, passando da consorzio a S.p.A. con la denominazione "Acciaierie di Cornigliano". Si tratta della prima operazione di privatizzazione di una fabbrica siderurgica a ciclo integrale in Italia. L'espansione all'estero continua in Francia e in Belgio. Il 1995 segna un'altra data fondamentale: l'azienda rileva dall'IRI la totalità del capitale di Ilva Laminati Piani.

martedì 19 maggio 2020

Anna La Rosa si racconta: dai ricordi d’infanzia ai successi professionali

L'hanno definita una donna di successo: "Il potere per me non è un fine, ma uno strumento e per essere uno strumento utile deve essere trasparente, democratico". Anna La Rosa ha da sempre la passione per il giornalismo e per la verità. La conduttrice si racconta a "Diva".
Anna La Rosa

Anna La Rosa: professionalità e attaccamento alla terra d'origine

"A Gerace è nata la mia curiosità, grazie a una donna meravigliosa, nonna Rosa, che fin da piccola mi ha insegnato a guardare oltre, a non fermarmi davanti all'apparenza": così si racconta Anna La Rosa, giornalista professionista, conduttrice televisiva e ora Managing Director della società di comunicazione yourNEXT. "Doria, dove vivevo, era un paese dove c'era anche molta miseria. Di qui la voglia di combattere per le ingiustizie". Calabrese d'origini, la giornalista è partita per dedicarsi alla carriera ma torna periodicamente a casa, essendo molto legata ai luoghi della sua infanzia. Primo direttore donna della testata Tribune Servizi Parlamentari della Rai, ha unito professionalità e femminilità. Tra i suoi programmi di successo, va ricordato anche "Alice e le altre". "Alice prende il nome dalla storia che amavo raccontare a mia figlia Allegra", ha spiegato Anna La Rosa. "L'ho scelto come titolo del programma perché rappresenta chi sa meravigliarsi: voglio dare voce a quella capacità di stupire che ognuno di noi si porta dentro affrontando temi di attualità".

Anna La Rosa tra giornalismo e televisione

"La passione per il giornalismo attiene più alla parola scritta che al video, in genere mi piace più ascoltare che parlare", racconta Anna La Rosa. La giornalista è l'ideatrice del programma "Telecamere", nato per raccontare le vicende istituzionali del Paese attraverso i progetti di legge e i suoi protagonisti. Interrogata sul concetto di "potere", ha spiegato che "il potere per me non è un fine, ma uno strumento e per essere uno strumento utile deve essere trasparente, democratico. Il potere che mi riconosco è poter fare delle cose, mettere a servizio di altri quello che so fare". I suoi traguardi professionali li ha guadagnati grazie a passione e dedizione, con fatica, senza mai tirarsi indietro davanti a una sfida. "Credo che non ci sia nulla di cui non si possa parlare", spiega Anna La Rosa. Per ogni argomento però, in particolare per quelli più delicati, "ci vuole grande rispetto". Anche davanti alla politica non si è mai tirata indietro: "Oggi c'è questo luogo comune per cui la politica è debole, e la responsabilità è dei parlamentari. Bisogna che la politica recuperi il ruolo centrale nel Paese", ha spiegato a "Diva".

Nasce Progetto Italia, nuova forza moderata di centrodestra: Carlo Malinconico Presidente

"Serve una forza moderata per portare l'Italia fuori dalla stagnazione e dalla decrescita": con questo messaggio, Carlo Malinconico ha inaugurato la prima assemblea di Progetto Italia per la buona politica, nuova forza moderata e riformista, nata nell'alveo politico del centrodestra italiano.
Carlo Malinconico

Carlo Malinconico all'inaugurazione di Progetto Italia

Si è svolto il 4 marzo a Roma, nella sala conferenze del Dub House Hotel, il primo incontro nazionale della nuova formazione di centrodestra denominata Progetto Italia per la buona politica, nata con il fine di far convergere le voci moderate e liberaldemocratiche italiane. Il movimento vede Carlo Malinconico, ex Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, nelle vesti di Presidente, e Massimo Baldini in quelle di Coordinatore Nazionale. "La priorità è l'economia", è il messaggio chiaro di Carlo Malinconico, che ha sottolineato la volontà di Progetto Italia di mettere al centro il sistema delle imprese italiane. L'intervento del giurista ha poi toccato un altro tema caro alla nuova forza politica di stampo moderato: il ruolo dell'Italia nello scenario politico ed economico internazionale, soprattutto in quello europeo: "L'Italia è un grande Paese oggi sottodimensionato in ambito internazionale", ha dichiarato il Presidente di Progetto Italia, "dobbiamo recuperare un ruolo soprattutto sullo scacchiere europeo: Francia e Germania lavorano a una conferenza sul futuro dell'UE mentre noi siamo assenti a questi tavoli". Come indicato anche dal nome prescelto per il nuovo movimento moderato, dall'incontro è emersa la necessità di fare ritorno a una "buona politica", che dia voce al mondo moderato, liberale e democratico e che permetta al Paese di uscire dall'attuale periodo di crisi socio-economica.

Carlo Malinconico, la carriera del giurista e Presidente di Progetto Italia

Originario di Roma, città dove tutt'oggi risiede insieme a sua moglie, Carlo Malinconico è laureato in Giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Milano. Avvocato dello Stato durante i cosiddetti anni di piombo, diventa Consigliere di Stato nel 1985, superando, come primo in graduatoria, uno dei concorsi pubblici più complessi. In seguito a tale esperienza, nel 2002 riceve un incarico di docenza nella Scuola Superiore dell'Economia e delle Finanze (SSEF), a cui fa seguito l'ottenimento della cattedra di Giurisprudenza presso l'Università di Udine. Al contempo, le competenze specialistiche nel settore legale lo conducono alla fondazione dell'omonimo Studio Legale, specializzato nell'ambito del diritto amministrativo. Nel 2005 il giurista ottiene un altro incarico di docenza, insegnando Giurisprudenza presso l'Università di Roma - Tor Vergata. Esperto di diversi rami del diritto, tra gli incarichi di rilievo di Carlo Malinconico spiccano quelli di Segretario Generale del secondo Governo Prodi e Sottosegretario di Stato del Governo Monti. È stato, inoltre, Capo dell'Ufficio Legislativo del Ministero del Tesoro, Consigliere Giuridico dell'Autorità della concorrenza e del mercato, oltre che Direttore Generale dell'Autorità dell'energia elettrica.

venerdì 15 maggio 2020

Lotta alla corruzione: le parole di Paola Severino alla conferenza OSCE-Skopje

La lotta alla corruzione non è solo una necessità politica e morale, ma anche un'opportunità economica: l’intervento di Paola Severino, Rappresentante Speciale del Presidente in esercizio OSCE.

Paola Severino, Rappresentante Speciale del Presidente in esercizio OSCE per la lotta alla corruzione, analizza il fenomeno nel corso di una conferenza organizzata a Skopje sulle misure di prevenzione e contrasto.
Paola Severino

OSCE, Paola Severino a Skopje: il convegno sulle misure di prevenzione e contrasto alla corruzione

L'importanza di un approccio sovranazionale alla lotta alla corruzione e il ruolo decisivo che organizzazioni internazionali come l'OSCE possono avere nell'affiancare gli Stati con iniziative basate sul dialogo, la condivisione e il coordinamento, nel pieno rispetto delle peculiarità nazionali. Ne ha parlato Paola Severino, Rappresentante Speciale del Presidente in esercizio OSCE per la lotta alla corruzione, alla conferenza organizzata dalla Missione OSCE-Skopje in occasione della visita in città il 10 e 11 febbraio. Già Vice Presidente dell'Università LUISS Guido Carli, è stata invitata a intervenire in qualità di ospite d'onore e keynote speaker al convegno "Preventive measures and enforcing the law: building resilience to corruption in South East Europe". "L'OSCE, nel supportare i Paesi balcanici in questo sforzo congiunto, si pone come piattaforma ideale per la fondamentale armonizzazione delle leggi anticorruzione" ha spiegato Paola Severino evidenziando come contrastare la corruzione non sia solo "una necessità politica e morale, ma anche un'opportunità economica, in quanto la legalità, la certezza e la velocità della giustizia e la trasparenza sono fattori di incentivazione degli investimenti interni e di attrazione degli investitori esteri".

Paola Severino: il profilo professionale e l'impegno sul fronte della lotta alla corruzione

Avvocato penalista, iscritta all'albo degli avvocati di Roma dal 1975, Paola Severino è stata Ministro della Giustizia durante il Governo di Mario Monti. Oggi Vice Presidente della LUISS Guido Carli con delega alla Promozione delle Relazioni Internazionali, è Professore di Diritto Penale e Presidente della LUISS School of Law. Dal 2016 a giugno 2018 ha ricoperto il ruolo di Rettore dell'Ateneo e, prima ancora, il ruolo di Prorettore Vicario. Nel corso della sua carriera professionale, accademica e istituzionale, si è contraddistinta per la grande attenzione riservata al tema della prevenzione e del contrasto alla corruzione in ogni sua declinazione. In occasione della conferenza, la giurista ha sottolineato inoltre come la corruzione sia un fenomeno sempre più "senza confini", sfaccettato e complesso, che oltre a minacciare la crescita democratica, la sicurezza dei cittadini e dello Stato, impedisce anche una allocazione ottimale delle risorse provocando inefficienze gravi in termini di costi economici diretti e indiretti. Per arginarlo efficacemente, è fondamentale una regolamentazione più attenta dei meccanismi di controllo e un maggior coinvolgimento della società civile e del settore privato. Il contrasto alla corruzione deve quindi essere olistico e multilivello, sia in fase preventiva che repressiva. "Ringrazio Paola Severino che ha portato avanti in Italia un'importante legge tuttora in vigore" ha detto in merito il Ministro degli Affari Esteri Luigi di Maio nel corso di una conferenza stampa tenuta a Skopje insieme all'omologo della Macedonia del Nord Nikola Dimitrov: "Va salvaguardata e implementata insieme ad altri provvedimenti che tuttora stiamo sviluppando sulla lotta contro la corruzione e contro la mafia. Nessun Paese può dirsi arrivato da questo punto di vista ma tutti devono fare di più".

giovedì 14 maggio 2020

Gianfranco Battisti: “Dieci anni di Alta Velocità hanno cambiato la storia dell’Italia”

Quasi 400 milioni di km percorsi, più di 80 città collegate, 144 Frecce: sono le cifre dell'Alta Velocità del Gruppo delle Ferrovie dello Stato, guidato da Gianfranco Battisti, che lo scorso dicembre ha festeggiato i dieci anni dalla nascita del primo Frecciarossa.
Gianfranco Battisti, AD Gruppo FS

Gianfranco Battisti: i primi effetti del nuovo piano industriale di Gruppo FS

L'ultimo mese del 2019 è stato speciale per Gruppo Ferrovie dello Stato: a Roma, presso l'impianto manutentivo del sito industriale Scalo San Lorenzo, la società ha festeggiato i dieci anni dell'Alta Velocità. "Abbiamo portato 350 milioni di viaggiatori dal 2009 a oggi, abbiamo cambiato la storia del nostro Paese sia dal punto di vista trasportistico ma anche in termini di abitudini degli italiani": parole dell'Amministratore Delegato Gianfranco Battisti, presente all'evento in compagnia del Presidente Gianluigi Castelli e di alcune delle maggiori cariche dello stato, come il premier Giuseppe Conte, il Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli e la Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati. I risultati raggiunti dal Gruppo parlano chiaro: oltre ad una flotta di 144 Frecce, più di 80 città collegate e un risparmio medio di un'ora nella percorrenza delle tratte rispetto al 2005, la strategia di FS ha portato a oltre mezzo milione di posti di lavoro e un valore del Pil che si aggira attorno all'1%. E non solo: "Da qui al 2060 ci saranno 80 milioni di tonnellate di CO2 in meno nell'ambiente, quindi un grandissimo contributo allo sviluppo sostenibile del Paese". Un modello di eccellenza che Ferrovie ha già esportato in diversi Paesi, come la Gran Bretagna, dove la società gestisce alcune tratte intercity sulla West Coast: "Con la recente aggiudicazione dell'Alta Velocità in Spagna, che si va ad aggiungere alla presenza sul mercato francese a partire da giugno e alle gare per alcuni progetti di manutenzione e operations negli Stati Uniti, il nostro modello - ha dichiarato Gianfranco Battisti - è considerato un'eccellenza a livello internazionale".

Nuovo Piano Industriale per Ferrovie, Gianfranco Battisti commenta gli effetti delle nuove strategie

Oltre 600 milioni di utili nel 2019 per il Gruppo FS guidato da Gianfranco Battisti: guadagni che, secondo le parole dell'AD, andranno ad aumentare il già corposo investimento di 6 miliardi per l'acquisto di nuovi treni pendolari. Un nuovo Piano Industriale che mette al centro il milione e mezzo di persone che ogni giorno si servono della rete ferroviaria: "Recuperare il gap qualitativo sul trasporto regionale e metropolitano è la sfida più importante: le persone, e i pendolari, sono infatti al centro delle strategie del gruppo". Con 600 nuovi treni entro il 2023, tra cui i modelli Rock e Pop riciclabili fino al 97%, il Gruppo vuole dare una decisa svolta al trasporto ferroviario regionale, intervenendo anche sull'implementazione della rete e sulla riqualificazione delle stazioni. Un Piano che, secondo le parole dell'Amministratore Delegato Gianfranco Battisti, suffragate da uno studio di Ambrosetti, avrà degli effetti su tutta l'economia italiana: 2,1% di crescita cumulata aggiuntiva del Pil, 135mila nuovi posti di lavoro e un aumento della spesa turistica di 1,2 miliardi.

Il profilo di Roberto Tomasi: esperienze e competenze dell’AD di Autostrade per l’Italia

La carriera di Roberto Tomasi, AD di Autostrade per l'Italia: dopo gli esordi professionali in IVECO e FIAT AVIO, il manager esperto in operations e direzione tecnica ha intrapreso una lunga carriera nel Gruppo Enel, fino all'approdo in Autostrade nel 2015.
Roberto Tomasi

Roberto Tomasi: i primi incarichi professionali e l'arrivo in Enel

Roberto Tomasi (Merano, 1967) si è laureato con lode in Ingegneria Meccanica presso l'Università di Padova. Ha proseguito la propria formazione frequentando l'Executive Program presso la Harvard Business School di Boston, in Massachusetts, l'International Executive Program presso INSEAD, in Francia, e il Master in Finance e Project Control presso SDA Bocconi di Milano. La sua carriera professionale prende le mosse nel corpo tecnico dell'esercito, a Bolzano, nella divisione mezzi militari di IVECO, per poi proseguire con un incarico relativo alla realizzazione di un impianto di energia elettrica nella divisione Heavy Duty di FIAT AVIO in Siria. Rientrato in Italia, dopo un'esperienza nel service di Nuovo Pignone (Gruppo GE) a Vicenza, nel 1996 Roberto Tomasi entra nel Gruppo Enel, dove viene nominato Direttore delle Unità di Business delle Centrali di produzione di energia elettrica in Liguria. Si occupa, inoltre, di gestione di piani di ambientalizzazione e dello sviluppo del progetto organizzativo di trasformazione denominato "Spezia 2000". Il successivo incarico in Enel è quello di Responsabile dell'Area Cicli Combinati, con oltre 7.000 MW installati, in un periodo caratterizzato dall'apertura del Gruppo verso progetti di respiro internazionale.

Roberto Tomasi: esperienze internazionali in Enel e l'ingresso in Autostrade per l'Italia

Gli incarichi di responsabilità di Roberto Tomasi proseguono, nel 2004, con la nomina a Senior Vice President, in cui è Responsabile delle Grandi Commesse di Enel. Dopo due anni è Executive Vice President della Business Unit di Ingegneria, incarico che gli consente di occuparsi della progettazione e realizzazione di impianti di produzione convenzionale, coordinando un'organizzazione composta da oltre mille persone a livello internazionale. In questo periodo supervisiona la realizzazione di diversi progetti, tra cui l'impianto a "carbone USC" di Civitavecchia, l'isola convenzionale degli impianti nucleari 3&4 di Mochovce e l'ambientalizzazione dell'impianto a Reftiskaya, in Russia. Nello stesso periodo è anche Board Director di alcune controllate e diventa Responsabile della Generazione a Carbone del Gruppo all'inizio del 2015, anno in cui termina la sua lunga esperienza in Enel. A luglio dello stesso anno, infatti, Roberto Tomasi è nominato Co-Direttore Generale di Autostrade per l'Italia (ASPI), per cui si occupa di coordinare numerosi progetti, tra i quali spiccano la Variante di Valico, le attività sulla dorsale Adriatica A14, il potenziamento del passante di Bologna e quello della Gronda di Genova, con un piano di investimenti di 14,5 miliardi totali. Da settembre 2018 Direttore Generale di Autostrade, assume l'incarico di Amministratore Delegato a gennaio 2019, occupandosi del percorso di trasformazione del Gruppo.

martedì 12 maggio 2020

Viaggio in Italia - La Corte Costituzionale nelle scuole, Nicolò Zanon incontra gli studenti

Si è tenuto il 31 gennaio l'incontro del Giudice della Corte Costituzionale Nicolò Zanon con gli studenti del Brera-Lagrange, Istituto milanese di Istruzione Superiore. L'evento è parte di Viaggio in Italia - La Corte Costituzionale nelle scuole, un progetto finalizzato a diffondere i valori e la cultura costituzionale. Al dibattito hanno partecipato anche il Dirigente Scolastico Federico Militante e la Dirigente presso l'Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia Maria Rosaria Capuano.
Nicolò Zanon

Nicolò Zanon incontra gli studenti a Milano

Dopo una breve lezione introduttiva incentrata su principi quali giustizia, uguaglianza, libertà e sul significato del lavoro svolto dalle Corti, il Giudice della Corte Costituzionale Nicolò Zanon ha aperto così il dibattito con i ragazzi: "Sono venuto per ascoltare". Nel corso del libero confronto, il Giudice ha risposto alle numerose domande ricevute dai partecipanti e si è soffermato sull'importanza che la Corte Costituzionale riveste nei confronti delle leggi: si tratta di un "tremendo potere", ha spiegato il Giudice, capace di abolire leggi che esprimono la volontà del Parlamento, un organo a sua volta eletto dai cittadini in maniera democratica. È emerso, dunque, il ruolo di grande rilevanza rivestito dalla Corte, che il Giudice ha condiviso con gli studenti confessando che "a volte, nelle decisioni più delicate, si sente un brivido". L'incontro ha coinvolto, inoltre, altri temi connessi ai principi della democrazia, il rispetto delle idee e l'importanza del confronto con gli altri, valori su cui è basato il progetto Viaggio in Italia: promuovere la consapevolezza e la condivisione dei valori costituzionali, grazie al confronto e al dialogo, e permettere alla Corte Costituzionale di "uscire" dal Palazzo della Consulta. "Tante volte sono entrato in Consulta con una convinzione e dopo il confronto con i colleghi l'ho modificata", ha detto Nicolò Zanon agli studenti, evidenziando così quanto sia significativa l'apertura al dialogo. L'iniziativa Viaggio in Italia è nata nel 2018 ad opera della Corte Costituzionale ed è sostenuta dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca. Il progetto è giunto alla seconda edizione e propone una serie di incontri tra giudici costituzionali e giovani delle scuole superiori.

Nicolò Zanon: l'impegno accademico e gli incarichi giuridici

Nicolò Zanon è Giudice della Corte costituzionale e Professore Ordinario di Diritto Costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano. Nato a Torino nel 1961, è laureato in Giurisprudenza con una tesi in Diritto Pubblico Comparato (Università di Torino) e ha conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Diritto Comparato (Università di Firenze). È stato ricercatore presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Torino (1991-1996) e, in seguito, Professore a contratto di Istituzioni di Diritto Pubblico presso l'Università Bocconi di Milano. Dal 1996 al 1997 è Assistente di Studio del Giudice Costituzionale Valerio Onida, presso la Corte Costituzionale, e, nel 1998, riceve la nomina a componente del "Gruppo di lavoro per la Riforma dello Statuto regionale". Prosegue la sua carriera in ambito accademico con gli incarichi di Professore Associato presso l'Università di Padova, Professore Associato presso l'Università di Milano-Bicocca e infine Straordinario e Ordinario presso l'Università degli Studi di Milano. Tra il 2000 e il 2010 è, inoltre, Membro del Comitato Legislativo della Regione Lombardia. La carriera istituzionale conduce Nicolò Zanon alla nomina a Membro del Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa, ricevuta dal Senato della Repubblica nel 2009. L'anno seguente è eletto Componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura, da parte del Parlamento in seduta comune, e ricopre tale mandato fino al 2014, anno in cui è nominato Giudice della Corte Costituzionale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel 2017 è stato insignito del titolo di Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana.

lunedì 11 maggio 2020

Luigino Lusuriello: per superare la crisi serve coraggio per non avere paura dei cambiamenti

Luigi Lusuriello: per affrontare la crisi bisogna accettare i cambiamenti e cogliere l’occasione per concentrarsi sui valori dell’azienda, accelerando sul digitale,

Luigino Lusuriello, in un recente webinar per riflettere sulla crisi in corso, si è espresso in favore del digitale per proseguire le attività in sicurezza: "Non si può portare lo specialista all'impianto, ma con il digitale portiamo l'impianto allo specialista".
Luigino Lusuriello

Luigino Lusuriello: l'importanza del concetto di solidarietà

Investire sulle persone, non temere i processi di change management interni e uscire così dalla crisi "più forti e più resilienti". È il consiglio di Luigino Lusuriello, Chief Digital Officer di Eni dal 18 settembre 2018. Il 23 aprile, il manager ha partecipato al webinar intitolato "Digital nel nuovo contesto: emergenza, cambio di passo o nuovi modelli?", un incontro per riflettere sulla difficile situazione che le aziende si troveranno ad affrontare durante i prossimi mesi. Temi caldi dell'appuntamento sono stati la sostenibilità, lo smart working, la solidarietà. Quest'ultima parola in particolare, che implica anche collaborazione e nuove sinergie, risulterà fondamentale per costruire il futuro del Paese. "La parola che mi suggerisce questo periodo è solidarietà, che porta alla consapevolezza di potere uscire dall'emergenza solo operando insieme come una squadra compatta", ha affermato il manager. "Sono convinto che l'emergenza sanitaria finirà presto, ma lo smart working resterà, si viaggerà di meno anche perché non ci sarà più necessità di farlo sempre, ci sarà maggior richiesta di bilanciamento tra vita privata e lavorativa. Il mondo del lavoro sta cambiando e bisogna intercettare questi nuovi trend e dare risposte", è il messaggio di Luigino Lusuriello. Altro concetto fondamentale, che da sempre è punto cardine della sua attività manageriale in Eni, consiste nel valorizzare le competenze umane. La persona deve necessariamente rimanere al centro, affiancata e sostenuta dalle nuove tecnologie.

Luigino Lusuriello: la digitalizzazione per lavorare in sicurezza

Per trasformare la grave crisi che stiamo vivendo in uno spunto per migliorarsi, è fondamentale cogliere questo periodo per focalizzarsi sui valori societari: in questo senso, come ha spiegato anche Luigino Lusuriello, si sta impegnando Eni. "La transizione energetica era già un tema da affrontare, l'emergenza Covid l'ha accelerata e ci ha permesso di vedere già il futuro". La digitalizzazione è di grande aiuto, in quanto accorcia le distanze, aiuta a lavorare in sicurezza. "In questo periodo il digitale ha avuto un ruolo fondamentale sia per le nostre persone, perché ha contribuito a tenere i team compatti, focalizzati sui valori e i target della società, sia per l'operatività perché ha permesso ai nostri manager e ai nostri tecnici di gestire molti processi a distanza, grazie a un'importante digitalizzazione delle attività che stiamo portando avanti da tempo", ha spiegato il manager di Eni. Luigino Lusuriello ha concluso: "Non si può portare lo specialista all'impianto, ma con il digitale portiamo l'impianto allo specialista".

Covid-19 Social Response Bond, Fabrizio Palermo commenta il nuovo strumento lanciato da CDP

Il 15 aprile Fabrizio Palermo, Direttore Generale e AD di Cassa Depositi e Prestiti, ha comunicato l'avvio ufficiale di un ulteriore tassello della strategia intrapresa dalla società contro il Coronavirus.
Fabrizio Palermo

Fabrizio Palermo: "CDP vicina al Paese"

Ancora una volta CDP si riconferma uno degli attori principali dell'economia italiana: grazie all'emissione dei nuovi "Covid-19 Social Response Bond" la società guidata da Fabrizio Palermo potrà infatti garantire ulteriori investimenti per contenere la crisi economica del Paese causata dalla pandemia. Con un formato dual tranche a 3 e 7 anni dedicato ad investitori istituzionali, l'emissione ha comportato infatti una raccolta sul mercato di 1 miliardo di euro. Un risultato oltre le più rosee aspettative, grazie alla partecipazione di 130 investitori, metà dei quali esteri. La cifra rappresenta un notevole incremento delle risorse già messe in campo da CDP per affrontare l'emergenza. Beneficiari di questa operazione, attraverso il finanziamento di soluzioni sia a breve che a medio-lungo termine, saranno le imprese e le Pubbliche Amministrazioni più colpite dagli effetti di Covid-19. I fondi raccolti, ha specificato Fabrizio Palermo, saranno utilizzati anche per favorire l'accesso al credito delle PMI e, infine, per potenziare i sistemi sanitari locali.

Manager italiani: la carriera di Fabrizio Palermo

Nato a Perugia nel 1971, Fabrizio Palermo è attualmente sia Amministratore Delegato che Direttore Generale di Cassa Depositi e Prestiti, società partecipata in larga misura dal Ministero dell'Economia e delle Finanze con funzioni simili a quelle di una banca di stato. Fin dal principio della sua carriera, vanta esperienze in realtà finanziarie di alto calibro. Dopo essersi laureato in Economia e Commercio presso l'Università La Sapienza di Roma, nel 1995 entra infatti nella Divisione Investment Banking della sede londinese di Morgan Stanley, dove resta per tre anni, occupandosi principalmente di operazioni di collocamento azionario e obbligazionario, oltre che di acquisizioni, fusioni e di creazione di joint ventures. Il percorso prosegue nella multinazionale di consulenza strategica McKinsey & Company, grazie alla quale si specializza in risanamento, trasformazione e rilancio di grandi gruppi industriali e finanziari. La svolta nel 2006, quando diventa CFO di Fincantieri, assumendo in seguito anche la carica di Direttore Generale. Il 2014 per Fabrizio Palermo è l'anno dell'arrivo in CDP, dove per 4 anni ricoprirà l'incarico di Direttore Finanziario.

Claudio Descalzi, AD di Eni: a gas l’85% della produzione entro il 2050

Produrre carburanti e affini senza ricorrere all'utilizzo del carbonio: è l'obiettivo di Eni, impegnata a ridurre dell'80% le proprie emissioni totali entro il 2050. Il programma si inserisce nella strategia di svolta sostenibile intrapresa nel 2014 grazie alla guida dell'Amministratore Delegato Claudio Descalzi.
Claudio Descalzi

L'impegno green di Eni nelle parole dell'AD Claudio Descalzi

Gas e rinnovabili al centro del piano presentato da Eni lo scorso 28 febbraio: sono questi gli elementi su cui il Gruppo intende puntare per condurre a completamento la propria transizione green entro il 2050. Come illustrato dall'AD Claudio Descalzi nel corso di un'intervista rilasciata a La Repubblica, il colosso italiano si prepara a un futuro energetico caratterizzato da emissioni zero, 85% della produzione basata sul gas e accelerazione sul fronte delle energie rinnovabili. Per vincere tale sfida, l'impegno di Eni prevede un doppio piano che include una strategia di lungo termine, con obiettivi fissati al 2050, e un Piano d'Azione 2020-2023, a supporto di un Gruppo che punta sempre più su sostenibilità e competitività. È una metodologia severa quella messa a punto da Eni, che include le emissioni nelle tre fasi di produzione di idrocarburi, elettricità utilizzata per usi interni e clienti finali che usano prodotti di Eni o altre società. "Abbiamo messo a punto un metodo che contempla i tre tipi di emissioni e ci porterà a produrre carburanti e affini senza più carbonio", ha spiegato l'AD Claudio Descalzi, "perché arrivano da materie naturali o perché cattureremo la Co2 rilasciata nel processo". Tale strategia consente di produrre carburanti senza l'utilizzo del carbonio, permettendo un taglio complessivo delle emissioni pari all'80%: si tratta di riduzioni importanti e, come ha sottolineato l'AD, finalizzate al raggiungimento di "Obiettivi che superano le raccomandazioni IEA sull'accordo di Parigi".

Claudio Descalzi, la sostenibilità come cardine delle strategie di Eni

"Gli effetti saranno positivi per l'Italia", ha proseguito l'Amministratore Delegato, "perché questa trasformazione ridurrà notevolmente non solo il rischio 'minerario', ma anche quello geopolitico: oggi Eni opera in diversi Paesi instabili, ma a tendere la nostra produzione da rinnovabili verrà per il 70% da Paesi Ocse". Claudio Descalzi ha inoltre confermato che almeno l'85% della produzione di Eni avverrà per mezzo del gas entro il 2050, specificando che tale materia prima non proverrà da fornitori terzi, bensì sarà di proprietà del Gruppo. Inoltre, l'impegno green di Eni passerà anche attraverso la produzione di energia da fonti rinnovabili, per le quali si prevede un aumento che raggiungerà gli oltre 55 GW al 2050. Un ulteriore impulso sarà fornito dall'ampliamento della fornitura di energia elettrica nei confronti dei clienti, prevalentemente in area Ocse, con una crescita di nuovi contratti stimata in 20 milioni di unità. Alla strategia prevista entro il 2050, la società guidata da Claudio Descalzi ha affiancato un Piano d'azione quadriennale (2020-2023), con un totale di 32 miliardi di euro di investimenti previsti all'insegna della flessibilità: circa il 60% degli investimenti, infatti, non è ancora contrattualizzato e rimane quindi a disposizione per gli anni 2022-2023.

Emergenza sanitaria: il gesto solidale di Ernesto Pellegrini

Noto per essere stato uno dei Presidenti dell'Inter più amati, Ernesto Pellegrini ha fondato il Gruppo di sua proprietà nel 1965: fin dai primi anni di attività, si è distinto per le iniziative sociali dedicate al territorio lombardo.
Ernesto Pellegrini

Ernesto Pellegrini: "Ci siamo sempre rialzati con orgoglio e unità"

Per il Gruppo guidato da Ernesto Pellegrini la ristorazione non è solo business, ma anche sinonimo di solidarietà. L'imprenditore, figlio di contadini della provincia di Milano, ha vissuto le difficoltà del Dopoguerra. Ma di quel periodo è intatto anche il ricordo di un forte senso di condivisione: per questo dal 16 marzo l'azienda si è attivata per donare 50mila pasti agli anziani residenti in 19 comuni della Lombardia e del Piemonte. Anziani che, almeno fino a metà giugno, riceveranno il cibo direttamente a domicilio: trattandosi dei soggetti più a rischio, la modalità è stata scelta proprio per alleviare il disagio di queste settimane di quarantena forzata. "Con mia figlia Valentina, che mi affianca in qualità di Vice Presidente, abbiamo voluto fare un gesto di solidarietà, dedicato espressamente ai più fragili, facendo la cosa che sappiamo fare meglio: ristorare le persone". Sebbene il Gruppo stia affrontando a sua volta una perdita di ricavi causata dalla chiusura degli istituti scolastici, il Presidente invita a fare affidamento sulla capacità degli italiani di superare i momenti di crisi, ponendo l'accento sullo sforzo compiuto da migliaia di persone per salvaguardare la salute dei cittadini: "Vorrei ringraziare in modo particolare i medici con tutto il personale sanitario e i lavoratori della ristorazione collettiva e delle pulizie, che quotidianamente indossano mascherine e tute protettive e vanno a lavorare o a sanificare ambienti: hanno un grande coraggio, portano avanti il lavoro con abnegazione e sacrificio. A loro - ha dichiarato Ernesto Pellegrini - deve andare il nostro plauso".

Ernesto Pellegrini: la storia del Gruppo

Dopo una prima esperienza in Bianchi, Ernesto Pellegrini nel 1965 decide di puntare tutto sulla ristorazione collettiva. Nasce così "Organizzazione Mense Pellegrini", che poco più tardi diventerà Pellegrini S.p.A.: da anni il Gruppo, leader del settore in Italia, vanta fatturati in crescita grazie alla diversificazione delle attività, allargate ai servizi di welfare aziendale, e al consolidamento sul mercato internazionale. Un successo testimoniato dai numerosi riconoscimenti che l'imprenditore ha ricevuto durante la sua carriera: Cavaliere del Lavoro, Premio Ernst&Young "L'Imprenditore dell'Anno 2011" per la categoria Food & Services e infine l'Ambrogino d'oro. Onorificenze che sono il risultato non solo di strategie vincenti, ma anche di un forte senso di responsabilità sociale: il Gruppo infatti si è reso protagonista di diverse iniziative incentrate sui temi della solidarietà, dell'ambiente e del territorio. Nel 2013 l'impegno si è consolidato con l'istituzione della Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS, nata con l'obiettivo di dare sostegno alle persone in difficoltà.