venerdì 31 luglio 2020

Elisabetta Ripa: il Covid-19 ha accelerato i processi legati all’innovazione e al digitale

Elisabetta Ripa è Amministratore Delegato e Direttore Generale di Open Fiber: di recente è intervenuta durante la presentazione del Libro bianco per l'economia digitale, parlando del futuro del nostro Paese in materia di telecomunicazioni e innovazione, anche in relazione alla crisi sanitaria in corso.

Elisabetta Ripa

Elisabetta Ripa: innovare la rete in tempi brevi

"La crisi legata all'emergenza sanitaria ha accelerato tutti i processi e ci troviamo oggi di fronte alla necessità di dotare il Paese in modo rapido ed efficace di una infrastruttura abilitante per la rivoluzione digitale": queste le parole di Elisabetta Ripa, alla guida di Open Fiber. L'AD è intervenuta alla presentazione del Libro Bianco per l'economia digitale. "Solo 4 mesi fa ci si chiedeva se fosse necessario il passaggio dal rame alla fibra e se questo fosse uno degli obiettivi di medio termine", ha spiegato Elisabetta Ripa. "Oggi credo sia chiaro a tutti, non solo agli addetti ai lavori, che è necessario innovare una rete e una infrastruttura d'accesso che ha più di 70 anni, sostituendola con una rete interamente in fibra". Tale trasformazione deve comunque avvenire in tempi brevi, sfruttando le tecnologie che sono già presenti su un terzo del Paese. Open Fiber ha iniziato il piano Bul nel 2018 e in tre anni ha portato la fibra in 8,5 mln di abitazioni. Oggi i servizi in fibra sono disponibili in 150 città, ma si punta a raggiungere la cifra di 200 entro fine anno. "Dobbiamo recuperare anni di ritardi accumulati dal Paese nel passato, anni caratterizzati da investimenti limitati inferiori alla media europea", ha precisato Elisabetta Ripa. Negli ultimi 3 anni l'Italia ha recuperato ben 10 posizioni nell'indice europeo sulla digitalizzazione Desi.

Elisabetta Ripa: la carriera professionale

Per colmare il "digital divide" interno dell'Italia e per recuperare il gap con il resto d'Europa bisogna avere "un approccio tattico ma non populistico", ha specificato Elisabetta Ripa, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Open Fiber, commentando l'analisi contenuta nel Libro Bianco per l'economia digitale. Originaria di Torino, è laureata in Economia e Commercio presso l'Università La Sapienza. Ha alle spalle una consolidata carriera: facente parte del Gruppo Telecom Italia a partire dal 1990, ricopre incarichi di crescente responsabilità e rafforza le sue competenze nel settore delle telecomunicazioni. Nel 2013 diventa Amministratore Delegato di Gruppo Sparkle e in seguito ricopre lo stesso ruolo per Telecom Argentina S.p.A. Tra il 2016 e il 2017 Elisabetta Ripa è Amministratore Indipendente di Open Fiber, per poi passare alla guida della società nel 2018. Open Fiber è nata per garantire la copertura delle maggiori città italiane e il collegamento delle aree industriali, per una rete a banda ultralarga pervasiva ed efficiente.

giovedì 30 luglio 2020

I grandi eventi sportivi dopo il Coronavirus: l’editoriale di Alessandro Benetton su Cortina 2021

I Mondiali di Cortina 2021 dovranno essere l'icona di un Paese che è riuscito a rialzarsi dopo la pandemia: l'editoriale del Presidente di Cortina 2021 Alessandro Benetton.

Alessandro Benetton: la responsabilità nel gestire la prima manifestazione sportiva internazionale post-Covid

La decisione è arrivata lo scorso 2 luglio: la FIS (Federazione Internazionale Sci) ha confermato i Campionati del mondo di sci alpino a Cortina d'Ampezzo per il prossimo anno. Nessun rinvio dunque: l'evento si terrà quindi dal 7 al 21 febbraio. "Saremo pronti in ogni caso dimostrando che un Mondiale può cambiare la storia di un territorio nonostante le avversità" ha scritto Alessandro Benetton, Presidente di Cortina 2021, in un editoriale ripreso sul sito dell'osservatorio economico e sociale Riparte l'Italia. "Abbiamo lavorato duramente e senza sosta nel corso degli scorsi anni, senza fermarci nemmeno durante i mesi più duri dell'emergenza coronavirus" ricorda l'imprenditore sottolineando come la squadra sia quindi pronta "e stiamo terminando le ultime rifiniture alle infrastrutture per ospitare le competizioni". Mai come oggi è necessario tenere acceso il motore economico del territorio, confidando anche nella grande voglia di ripartire che la comunità sta dimostrando: "Cortina d'Ampezzo, pur con la sua bellezza mozzafiato, non è un'isola, ma è l'anello di una catena capace di generare valore economico e turistico per tutto il Paese solo se tutti gli atout sono sviluppati al massimo delle loro potenzialità". In merito, il Presidente Alessandro Benetton cita come esempi i due nuovi impianti a fune di cui uno già inaugurato, gli oltre 20 hotel che stanno ristrutturando, i numerosi esercizi commerciali e della ristorazione che già si sono rimessi a nuovo. E ancora la sistemazione della piscina comunale, oltre "ai nuovi servizi che nascono per intercettare nuovi bisogni".

Alessandro Benetton: il valore della manifestazione sportiva per il territorio

"La legacy infrastrutturale che i Campionati del mondo di sci 2021 lasceranno al territorio è dunque già realtà" evidenzia ancora nell'editoriale il Presidente di Cortina 2021 Alessandro Benetton. Impianti e infrastrutture, sportive e non, sono stati realizzati grazie all'impegno congiunto di istituzioni locali e nazionali "secondo un preciso piano d'interventi nel rispetto di ogni iter normativo e secondo i più avanzati criteri di sostenibilità". Le opere infrastrutturali principali sono concentrate nel comprensorio della Tofana, dove si trovano i tracciati su cui si disputeranno le competizioni. "Vado poi orgoglioso della legacy immateriale, ovvero l'eredità di conoscenze ed esperienze legate all'organizzazione di un grande evento" aggiunge Alessandro Benetton sottolineando come, anche in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026, contribuiscano a "dimostrare che il grande evento può fare la differenza, può determinare un cambio di paradigma". Istituzioni, impiantisti, albergatori, le diverse categorie economiche e sociali: "Tutti sono ora al nostro fianco per percorrere con entusiasmo e fiducia l'ultimo miglio che ci separa dall'appuntamento iridato, consapevoli che avremo la responsabilità di gestire la prima manifestazione sportiva internazionale dell'era post-Covid". Se nel 1956 le Olimpiadi di Cortina rappresentarono "la vetrina di un'Italia che aveva messo il turbo del miracolo economico dopo la seconda guerra mondiale", i Mondiali 2021 "dovranno essere l'icona di un Paese che è riuscito a rialzarsi dopo la pandemia". Per il Presidente della Fondazione, il grande evento del prossimo anno sarà quindi decisivo "per rimettere in circolo energie positive nel Paese e tornare a guardare al domani con la fiducia e l'orgoglio di essere italiani".

mercoledì 15 luglio 2020

Autostrade per l’Italia: la galleria “Santa Lucia” nelle parole dell’AD Roberto Tomasi

La fresa più grande mai utilizzata in Europa per lo scavo della galleria Santa Lucia sulla A1: l'opera "green e hi-tech" di Autostrade per l'Italia nelle parole dell'Amministratore Delegato Roberto Tomasi.
Roberto Tomasi

A1, abbattuto l'ultimo diaframma della galleria "Santa Lucia": l'AD Roberto Tomasi alla cerimonia

È il tunnel a tre corsie più lungo mai costruito in Europa. Lo scorso 12 giugno sono stati completati i lavori dello scavo della galleria "Santa Lucia", uno dei cinque tunnel più grandi al mondo per dimensione complessiva (lunghezza e numero di carreggiate operative). Alla cerimonia organizzata in occasione dell'abbattimento dell'ultimo diaframma, ha preso parte Roberto Tomasi, Amministratore Delegato di Autostrade per l'Italia, oltre al Presidente della società Giuliano Mari, al Presidente e all'AD di Atlantia Fabio Cerchiai e Carlo Bertazzo. Erano presenti anche l'Assessore ai Trasporti Vincenzo Ceccarelli, il Sindaco Metropolitano Dario Nardella e i Sindaci di Barberino del Mugello e Calenzano Giampiero Mongatti e Riccardo Prestini. Un'opera record: basti pensare che per lo scavo è stata impiegata la fresa più grande mai utilizzata in Europa, fuoriuscita dal sottosuolo dopo aver scavato per 8 km nel tratto compreso tra i Comuni di Calenzano e Barberino di Mugello. "È un investimento di oltre 1 miliardo di euro, sostenuto interamente da Aspi senza alcuna remunerazione prevista a carico degli utenti, con una realizzazione durata 3 anni. Fa parte del sistema viario della Variante di Valico ed è uno dei diversi investimenti strategici che dobbiamo portare avanti" ha spiegato l'AD Roberto Tomasi. La galleria "Santa Lucia" fa parte delle opere del piano di investimenti previsto da Autostrade per l'Italia che a partire dal 2020 potrebbe investire 14,5 miliardi di euro per il completo potenziamento e l'ammodernamento della rete autostradale. Investimenti che per impatto "sono la reale capacità di ripartenza del Paese", come evidenziato dall'AD: in base ad alcune valutazioni effettuate con le principali università "con 14,5 miliardi che noi investiamo ci sono 65 miliardi equivalenti di investimenti che si muovono".

Roberto Tomasi: la galleria "Santa Lucia" all'insegna della sostenibilità e dell'innovazione tecnologica

"La Galleria Santa Lucia è, forse più di tante altre infrastrutture, una rappresentazione perfetta di ciò che sa fare Autostrade per l'Italia. È un'opera di altissima complessità ingegneristica, fatta delle fondamentali competenze di tante donne e tanti uomini, che con il loro studio e anni di esperienza hanno fatto concretamente la differenza" ha sottolineato Roberto Tomasi. "È stato possibile lavorare in condizioni di massima sicurezza riuscendo a realizzare lo scavo in condizioni di notevole complessità geo-morfologica, rispettando l'ambiente e minimizzando l'impatto sul territorio" ha aggiunto l'AD: rispetto al tracciato iniziale approvato nel 2009 che prevedeva lo scavo di 9 gallerie, la società ha introdotto nel tempo una variante progettuale che ha portato alla realizzazione di un solo fornice con benefici fortemente tangibili per il territorio e una significativa riduzione delle aree individuate per l'espianto boschivo e del numero di espropri inizialmente previsti. Le attività di escavazione, il recupero, la caratterizzazione e lo smaltimento del materiale di scavo, così come la gestione del ciclo idrico, sono avvenute con la massima attenzione all'ecosistema ambientale, minimizzando inoltre attraverso nastri trasportatori la movimentazione di mezzi sul territorio per la pulizia e il trasporto. La "Santa Lucia" è inoltre dotata di un innovativo sistema di controllo dello stato dell'infrastruttura e delle condizioni del traffico: sui conci della galleria sono stati installati appositi sensori, in grado di inviare informazioni in tempo reale agli uffici della Direzione di Tronco fiorentina di Autostrade per l'Italia. Un'opera "green e hi-tech", realizzata seguendo le direttrici del Piano di trasformazione 2020-2023 lanciato dall'AD Roberto Tomasi nei mesi scorsi: innovazione e sostenibilità quali pilastri su cui costruire il futuro della società. Dal punto di vista della viabilità la "Santa Lucia" rappresenta la naturale prosecuzione della Variante di Valico, l'apertura al traffico della nuova galleria è previsto per la metà del 2021 e consentirà una significativa riduzione dei tempi di percorrenza nel collegamento Nord-Sud del Paese e una migliore esperienza di viaggio per gli automobilisti.

Fabrizio Palermo, CDP Venture Capital, 250-300 milioni di investimenti previsti entro l’anno

Cassa Depositi e Prestiti lancia il Fondo Nazionale innovazione per contribuire allo sviluppo del Paese, l'AD e DG Fabrizio Palermo: "Entro il 2022 investiamo un miliardo di euro in oltre 1.000 startup".
Fabrizio Palermo, AD Cassa Depositi e Prestiti

Fabrizio Palermo: CDP Venture Capital, operativo il Piano Industriale 2020-2022 "Dall'Italia per innovare l'Italia"

Mille startup finanziate e 800 milioni d'investimento entro il 2022. È l'obiettivo del Fondo Nazionale Innovazione (Fni), strumento nato "per sostenere lo sviluppo del Venture Capital in Italia". Lo ha sottolineato l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo che lo scorso 23 giugno ha presentato il piano industriale del fondo, approvato dal Consiglio d'Amministrazione di Cdp Venture Capital (70% Cdp Equity, 30% Invitalia Venture Capital), la SGR che lo gestisce. Nel corso dell'evento sono intervenuti anche Francesca Bria ed Enrico Resmini, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato di Cdp Venture Capital. "E' una iniziativa fortemente voluta da CDP che vede la luce grazie alla collaborazione del Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell'Economia e di Invitalia" ha ricordato l'AD Fabrizio Palermo evidenziando inoltre come si tratti di "un altro tassello del piano industriale di Cassa Depositi e Prestiti, che ha previsto per l'innovazione oltre 20 miliardi di euro di investimenti nel triennio 2019-2021".

CDP per l'innovazione e lo sviluppo del Paese: la soddisfazione dell'AD e DG Fabrizio Palermo

"In Italia il settore del Venture Capital è poco sviluppato e anche in questo caso CDP intende dare il proprio contributo, come già molte altre volte nel corso dei suoi 170 anni di storia, per lo sviluppo dell'Italia" ha ribadito l'AD Fabrizio Palermo parlando del piano 2020-2022 del Fondo Nazionale Innovazione, denominato "Dall'Italia per innovare l'Italia". Come ha spiegato l'AD, si punta infatti a "favorire la crescita strutturale dell'ecosistema del Venture Capital, in particolare al Centro Sud, che sconta un gap significativo rispetto agli altri Paesi europei, ma che può tuttavia costituire una leva importante per il rilancio del nostro Paese, in termini di crescita del Pil e sostegno all'occupazione". Cdp Venture Capital ha quindi davanti a sé molte sfide: dovrà "investire in modo rapido ed efficace le risorse, in totale 1 miliardo di euro; far crescere il mercato con la nascita di nuovi gestori; fare sistema con aziende, università e attori istituzionali, grazie al network del gruppo CDP ed estendere il supporto a tutte le fasi del ciclo di vita delle startup". Un impegno che come indicato dall'AD Fabrizio Palermo porterà CDP entro il 2022 a "investire in oltre 1.000 startup, sviluppare più di 15 acceleratori di nuova generazione, formare più di 20 nuovi team di gestori".

L’affermazione professionale di Roberto Tomasi, AD e DG di ASPI: le tappe principali

Attuale Amministratore Delegato di Autostrade per l'Italia, Roberto Tomasi ha ricoperto nel corso della sua carriera incarichi di carattere manageriale all'interno di grandi aziende riconosciute a livello internazionale.
Roberto Tomasi, AD Autostrade per l'Italia

Roberto Tomasi: il percorso formativo e la crescita professionale

Da febbraio 2019 Amministratore Delegato di Autostrade per l'Italia, Roberto Tomasi annovera in curriculum una serie di esperienze formative e professionali di rilievo internazionale. Dopo il conseguimento con lode della laurea in Ingegneria Meccanica presso l'Università di Padova, nell'ottica di specializzarsi e arricchire ulteriormente il proprio know-how prende parte a un Executive Program presso la Harvard Business School (Boston, Massachussetts), a un International Executive Program presso INSEAD (Francia) e al Master in Finance e Project Control presso la SDA Bocconi di Milano. È nell'ambito del corpo tecnico dell'esercito che il suo percorso professionale prende il via: a Bolzano inizia infatti a lavorare all'interno della divisione mezzi militari di IVECO, realtà allora particolarmente impegnata in attività di sviluppo. Successivamente entra in FIAT AVIO per ricoprire nella divisione Heavy Duty un incarico che lo porta ad operare in Siria nella realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica con turbine a gas in ciclo aperto. Dopo un breve periodo nel service della società Nuovo Pignone - Gruppo GE, specializzata nella produzione di macchine tessili, nel 1996 Roberto Tomasi arriva in Enel: è l'inizio di un'esperienza ventennale nel Gruppo. Chiamato inizialmente a ricoprire il ruolo di Direttore delle Unità di Business delle Centrali di produzione di energia elettrica in Liguria, cinque anni dopo diventa Responsabile dell'Area Cicli Combinati del Gruppo, con la gestione di oltre 7.000 MW installati. Ha solo 37 anni quando viene nominato Senior Vice President come responsabile del Procurement nel ruolo di Responsabile delle Grandi Commesse di Enel. Nel 2006 assume il ruolo di Vice President della Business Unit di Ingegneria del Gruppo ENEL, dedita alla progettazione e realizzazione di impianti di produzione convenzionale: sono oltre mille le persone operative che è chiamato a gestire a livello internazionale, in Slovacchia, Russia, Spagna e Italia. I risultati di rilievo raggiunti in questo ruolo lo portano all'inizio del 2015 a diventare Responsabile della Generazione a Carbone del Gruppo ENEL, incarico che ricoprirà per alcuni mesi, prima di approdare in Autostrade per l'Italia.

Roberto Tomasi: il presente professionale in Autostrade per l'Italia

Nominato Co-Direttore Generale di Autostrade per l'Italia (ASPI) nel luglio 2015, Roberto Tomasi si occupa dello sviluppo di nuove opere. L'anno successivo entra a far parte del CdA di ASPI come Consigliere, ricoprendo lo stesso incarico anche nei Board di alcune controllate del Gruppo. In qualità di Co-Direttore Generale è chiamato a coordinare diversi progetti consolidando un piano di investimenti del valore complessivo di 14,5 miliardi: tra questi l'apertura della Variante di Valico, il completamento delle attività sulla dorsale Adriatica A14 e, tra gli altri avviati, quello del passante di Bologna e quello della Gronda di Genova. Nel 2018 diventa Direttore Generale e nel gennaio 2019 Amministratore Delegato di Autostrade per l'Italia. Nel piano lanciato a febbraio 2020 sono delineate le linee guida del piano di trasformazione che Roberto Tomasi vuole imprimere alla società: mille nuove assunzioni, priorità a sicurezza (su strade, cantieri e luoghi di lavoro), insieme a ricerca, sviluppo e mobilità sostenibile per arrivare a realizzare una "green infrastructure" e perseguire la digitalizzazione dei processi e degli asset. La visione dell'AD si fonda inoltre su una nuova etica dei comportamenti, la trasparenza delle azioni e il rispetto degli impegni presi. Sposato e padre di due figlie, è appassionato di viaggi, vela e sci alpinismo. Nel 2015 ha aperto una piccolissima azienda agricola, senza fini di lucro, a Portovenere.

martedì 14 luglio 2020

Open Fiber, la collaborazione con Sky Italia: il punto dell’AD Elisabetta Ripa

"Stiamo collaborando molto bene insieme e sono sicura che l'esperienza che sta lanciando sarà un successo": l'AD di Open Fiber Elisabetta Ripa parla della partnership con Sky Italia e del nuovo progetto Sky WiFi.
Elisabetta Ripa

Open Fiber e Sky Italia insieme per portare nuovi servizi agli italiani: le considerazioni di Elisabetta Ripa

"La partnership con una realtà di primo piano come Sky è un grande riconoscimento dell'efficace strategia industriale che Open Fiber sta perseguendo e del suo ruolo sempre più rilevante nel panorama nazionale e internazionale delle telecomunicazioni": l'Amministratore Delegato Elisabetta Ripa evidenzia con queste parole il valore della partnership siglata con Sky Italia. I contenuti di altissima qualità di Sky uniti alla rete integralmente in fibra ottica di Open Fiber porteranno nelle case degli italiani nuovi servizi ed applicazioni. "L'ingresso di un nuovo attore nel mercato conferma i vantaggi che il modello wholesale only di Open Fiber offre, garantendo parità di accesso alla rete a tutti gli operatori interessati" ha rilevato inoltre l'AD di Open Fiber sottolineando inoltre come in questa fase di rilancio per l'Italia "il nostro modello aperto è garanzia di occupazione diffusa, investimenti nelle infrastrutture del domani e innovazione nei servizi". Elisabetta Ripa ha ricordato anche come il Paese da almeno vent'anni necessiti "di una rete di telecomunicazione ad altissima capacità e velocità in grado di supportare le future evoluzioni tecnologiche e l'incremento del traffico dati generato da una società e un'economia sempre più digitali, a vantaggio di cittadini, imprese ma anche della competitività del sistema Paese".

Elisabetta Ripa: il ritratto formativo e professionale dell'AD di Open Fiber

Amministratore Delegato di Open Fiber dal 2018, Elisabetta Ripa ha ricoperto diverse esperienze professionali di rilievo nel settore TLC. Originaria di Torino, si laurea in Economia e Commercio presso l'Università "La Sapienza" di Roma. Si specializza poi in Gestione Operativa grazie ad un master ottenuto frequentando l'Institut Européen d'Administration des Affaires (INSEAD), in Francia. Dopo un primo incarico in PromoMedia Italia, nel 1990 entra in SIP nel ruolo di Responsabile della pianificazione strategica per i servizi mobili. Dopo la nascita di Telecom Italia nel 1994, la manager diventa Responsabile del marketing strategico e in seguito si occupa dei rapporti con gli investitori istituzionali del Gruppo. Nel 2013, dopo due anni alla guida della Divisione Servizi Mobili per il segmento Consumer (TIM), arriva la svolta con la nomina ad Amministratore Delegato di Telecom Italia Sparkle, azienda che ha in gestione oltre 500mila chilometri di cavi in fibra ottica utilizzati per le comunicazioni internazionali. Prima del conferimento dell'incarico come AD di Open Fiber, Elisabetta Ripa è stata nominata Amministratore Delegato del gruppo Telecom Argentina: tra i risultati più importanti in questo ruolo la diffusione della rete 4G nel Paese.

Biografia di Nicola Volpi, professionista nel settore del Private Equity

Con un'esperienza di oltre 30 anni nel mondo del Private Equity, Nicola Volpi è uno dei pionieri dei buy-out in Italia. Attualmente è alla guida di Movidea, società di investimento da lui fondata nel 2013 insieme a Emilio Petrone.
Nicola Volpi

Esperienze formative e primi incarichi professionali di Nicola Volpi

Nato a Milano nel 1961, Nicola Volpi ha un'esperienza consolidate nel settore del Private Equity. Attuale CEO di Movidea, è laureato in Business Administration presso l'Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano e ha conseguito un Master in Finanza presso la SDA Bocconi. Avvia la propria carriera in Sefimeta S.p.A., divisione del Gruppo Montedison dedicata ai servizi finanziari. In seguito entra in Sanpaolo Finance S.p.A. (oggi Gruppo Intesa Sanpaolo), dove viene nominato Responsabile della divisione Leverage Finance: è qui che Nicola Volpi si rende protagonista dell'organizzazione del finanziamento delle prime operazioni di Buy-Out realizzate in Italia. Il suo percorso professionale prosegue in Schroder Ventures Italy, una delle prime realtà del settore Private Equity in Italia, di cui il manager diventa partner nel 1997. Nel 1999 fonda, insieme ad altri soci, Permira, realtà che negli anni si è affermata tra i grandi operatori del Private Equity mondiali, con un capitale di oltre 40 miliardi di euro in gestione.

Nicola Volpi: le operazioni internazionali e la nascita di Movidea

Le esperienze professionali maturate conducono il professionista a ricoprire ulteriori incarichi di responsabilità: nel 2005, infatti, Nicola Volpi viene nominato Amministratore Delegato di Permira Associati S.p.A. e in seguito entra nell'Executive Committee che guida Permira nel mondo. Sotto la sua gestione Permira realizza con successo in Italia operazioni di acquisizione e dismissione di marchi quali Ferretti Yachts, Marazzi, Veneta Cucine, Tfl, Valentino e Sisal. È il 2013 quando Nicola Volpi, insieme a Emilio Petrone, fonda Movidea, società di investimento nel settore dei beni e dei servizi di lusso in ambito italiano e internazionale, di cui assume l'incarico di CEO. La società effettua operazioni di investimento di capitali in società non quotate, accompagnandole nella crescita e nella valorizzazione nel lungo periodo. Tra gli investimenti realizzati, l'ingresso nel capitale di Pagani Automobili S.p.A., di cui Nicola Volpi è Membro del Consiglio d'Amministrazione. Ha ricoperto il medesimo ruolo anche nel CdA di FC Internazionale S.p.A. dal 2014 al 2018, con contributi legati all'area finanza straordinaria, organizzazione e pianificazione strategica.

Le notizie della settimana: il punto di Marco Durante, Presidente di LaPresse S.p.A.

"Ci siamo dimenticati che il Coronavirus è ancora presente. Né i cittadini né il governo italiano sembrano rendersene conto": l'appuntamento settimanale con il fondatore e Presidente di LaPresse S.p.A. Marco Durante.
Marco Durante

Marco Durante: il Coronavirus è ancora tra noi, non dimentichiamolo

Torna a parlare di Coronavirus, della gestione dell'emergenza e dell'impatto socio-economico il fondatore e Presidente di LaPresse S.p.A. Marco Durante nel corso della rubrica in cui analizza i fatti della settimana. Intervistato sui fatti di Mondragone e Bologna, dove sono stati individuati alcuni focolai, l'imprenditore auspica in una maggior accortezza da parte dei cittadini e delle istituzioni. Il Coronavirus è ancora tra noi: "Come dicevo già il 6 marzo in un'intervista, siamo nella terza guerra mondiale e non bastano tre mesi perché finisca. Superato il lockdown, il governo si è concentrato sull'aspetto economico per diverse ragioni. Sembra che non ci si renda conto che siamo ancora dentro la pandemia. E che continuerà per molto tempo, almeno fino a quando non arriverà un vaccino che potrà eventualmente metter fine a questa pagina". Insomma, secondo Marco Durante, anche alla luce dei fatti di Mondragone dove alcune persone si sarebbero addirittura allontanate dalla zona rossa, è necessario fare tutti un passo indietro, con delle limitazioni, altrimenti arriveremo a settembre/ottobre con una situazione simile alla precedente: "Saremo più preparati dal punto di vista tecnico-medico, meno a un altro attacco che economicamente si rivelerebbe ancor più nocivo". La pandemia "mette in seria difficoltà il Paese: se non ne usciamo completamente, rischiamo il tracollo".

Marco Durante: la necessità di un governo tecnico per il rilancio del Paese

Il Coronavirus impone anche una necessaria riflessione sulla ripresa. "È giunto il momento di un governo tecnico a guida Draghi" afferma in merito Marco Durante. Il fondatore e Presidente di LaPresse S.p.A. sottolinea come in questo delicato momento al Paese servano persone qualificate, senza influenze politiche, specializzate nel loro ambito di competenza. "Da imprenditore penso che in questo momento solo tecnici veri potrebbero salvare il Paese" ribadisce Marco Durante parlando di Mario Draghi, "persona di grande standing, conosciuto in tutto il mondo, in grado di dialogare efficacemente con la BCE essendone state Presidente". Mai come oggi occorre infatti velocizzare le procedure e incentivare la semplificazione burocratica. "Mettere in ogni settore persone capaci di fare la loro parte perché specialisti della finanza, della Pubblica Amministrazione, degli interni, degli esteri" spiega quindi il Presidente di LaPresse S.p.A. sottolineando come tutti i tecnici debbano comunque darsi un obiettivo temporale entro cui agire e risanare la situazione.

giovedì 9 luglio 2020

Vita professionale di Nicola Volpi, esperto nel settore del Private Equity

Socio fondatore di Permira, Nicola Volpi vanta un'esperienza di oltre 30 anni nel Private Equity.

Nicola Volpi
I primi incarichi professionali di Nicola Volpi

Di origini milanesi, classe 1961, Nicola Volpi si è laureato in Business Administration presso l'Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano. Il suo percorso formativo comprende inoltre un Master in Finanza conseguito presso la SDA Bocconi. La sua carriera professionale ha inizio in Sefimeta S.p.A., Divisione dei Servizi Finanziari del Gruppo Montedison, presso la quale opera in qualità di Analista Finanziario. Dal 1985, Nicola Volpi organizza il finanziamento delle prime operazioni di Buy-Out concluse in Italia in qualità di Responsabile della divisione Leverage Finance di Sanpaolo Finance S.p.A. (oggi Gruppo Intesa Sanpaolo). Nel 1995 entra in Schroder Ventures Italy, uno dei pionieri del Private Equity in Italia, e ne diventa Partner dopo due anni.

Nicola Volpi: la carriera in Permira e i successi in Movidea

È il 1999 quando Nicola Volpi, insieme ad altri partner, fonda Permira, realtà destinata a diventare protagonista nel settore del Private Equity a livello globale, con un capitale gestito di oltre 40 miliardi di Euro. È questo un periodo di ulteriori incarichi di prestigio per il professionista: grazie alle esperienze e alle competenze maturate, nel 2005 giunge alla nomina di Amministratore Delegato di Permira Associati S.p.A. ed entra a far parte dell'Executive Committee che guida Permira nel mondo. Sotto la guida di Nicola Volpi, Permira realizza in Italia acquisizioni e dismissioni di successo di società quali Ferretti Yachts, Marazzi, Veneta Cucine, Tfl, Valentino e Sisal. Insieme a Emilio Petrone, nel 2013 fonda Movidea, di cui assume anche l'incarico di CEO. Movidea effettua operazioni di investimento di capitali in società non quotate, con il fine di accompagnarle in percorsi di crescita e valorizzazione nel lungo periodo. Tra le operazioni anche quella con Pagani Automobili S.p.A., di cui Nicola Volpi è diventato Membro del CdA, contribuendo nell'indirizzo strategico e nella crescita del business. Dal 2014 al 2018 ha operato, inoltre, come Membro del CdA di FC Internazionale S.p.A., esperienza durante la quale ha fornito contributi nell'area finanza straordinaria, organizzazione aziendale e pianificazione strategica.

Terna a Bologna: al via iter autorizzazioni per ammodernamento rete elettrica

Terna, al via il procedimento di autorizzazione per il riassetto della rete dell'area di Bologna: il piano di interventi renderà più moderno ed efficiente il sistema elettrico che serve la città emiliana e altri Comuni limitrofi.
Terna

Terna, il piano di ammodernamento del sistema elettrico nell'area di Bologna

Realizzare un sistema elettrico rinnovato e moderno, in grado di garantire maggiore resilienza della rete, qualità e sicurezza del servizio per imprese e cittadini. È questo l'obiettivo di Terna nell'area di Bologna: a seguito dell'avvio del procedimento autorizzativo da parte del Ministero per lo Sviluppo Economico relativamente alla realizzazione degli interventi per il riassetto della rete elettrica, il gruppo attualmente guidato da Stefano Donnarumma ha pubblicato l'avviso con l'elenco delle particelle relative alle aree potenzialmente interessate dalla costruzione di nuove opere. Il piano di interventi definito da Terna vale complessivamente circa 40 milioni di euro.

Terna a Bologna: circa 40 milioni di euro di investimenti per una rete più sicura e resiliente

Oltre a quello di Bologna, gli interventi previsti da Terna riguardando anche i comuni di Casalecchio di Reno, Anzola dell'Emilia, San Lazzaro di Savena, Castel Maggiore, Castenaso, Calderara di Reno e Sala Bolognese. Il riassetto, come si legge in una nota diffusa, è progettato seguendo il rispetto dei principi ambientali e di sostenibilità, secondo quanto il gruppo promuove da anni. Per l'ammodernamento della rete 132 chilovolt dell'area di Bologna infatti non si rende necessaria la realizzazione di una infrastruttura a nord della città. E inoltre le opere definite nel piano Terna porteranno anche "importanti benefici all'ambiente perché, a fronte della realizzazione di circa 39 chilometri di elettrodotto in cavo interrato, sarà possibile demolire circa 48 chilometri di vecchi elettrodotti aerei e dismetterne circa 14 di elettrodotti interrati ormai vetusti, permettendo così di restituire oltre 140 ettari di territorio".

mercoledì 8 luglio 2020

Eni, Claudio Descalzi: accelerazione su economia circolare e rinnovabili

In occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente, l'Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha spiegato come fonti rinnovabili ed economia circolare rappresentino i capisaldi della riconversione verde di Eni.
Claudio Descalzi

Claudio Descalzi, il punto sugli obiettivi sostenibili di Eni

"Il futuro è già oggi: la capacità di cambiare di questi tempi è uno degli attributi più importanti, perché non ci sono più i cicli lunghi ed essendoci dei cicli brevi la flessibilità diventa essenziale": a dirlo è Claudio Descalzi, AD di Eni, intervenuto il 5 giugno nel corso della maratona online su Pianeta 2020 del Corriere, in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente. Con energie rinnovabili ed economia circolare al centro della strategia del Gruppo, Eni punta a portare a completamento la transizione verde avviata nel 2014 da Claudio Descalzi: "Il punto cruciale della nostra trasformazione è arrivare a offrire dei prodotti completamente decarbonizzati, per poi venderli attraverso il nostro ramo commerciale", ha spiegato l'AD, aggiungendo che "abbiamo più di nove milioni di clienti contrattualizzati sulla parte gas, elettricità e servizi, oltre a tutti quelli non contrattualizzati che accedono alla nostra distribuzione di carburanti". Non solo: la sfida green affrontata da Eni prevede l'obiettivo di azzerare entro il 2040 le emissioni nette di gas serra, sia di tipo diretto che indiretto, insieme al taglio dell'80% delle emissioni nette di gas serra sull'intero ciclo di vita dei prodotti energetici, un obiettivo sostenibile che il Gruppo prevede di raggiungere entro il 2050.

Claudio Descalzi, il ruolo dell'innovazione nella sostenibilità energetica

L'intervento di Claudio Descalzi ha toccato poi il tema dell'attuale situazione di crisi generata dall'emergenza Covid-19, per cui l'AD ha sottolineato la rilevanza che la capacità di cambiare e rinnovarsi riveste in momenti storici sfavorevoli: "Noi siamo sopravvissuti proprio perché siamo stati flessibili e abbiamo cambiato in tempo le nostre piattaforme di trasformazione", ha spiegato, aggiungendo che le bioraffinerie di Eni abbiano rappresentato la parte di raffinazione più resistente durante il periodo di crisi, garantendo buoni risultati per il Gruppo. In quanto alla capacità di innovazione, l'AD ha dichiarato che "se non avessimo fatto questa trasformazione, avremmo avuto delle perdite superiori", ed ha precisato che Eni è stata l'unica ad aver attuato tale trasformazione. Ma la riconversione verde del Gruppo prevede ulteriori passi all'insegna della sostenibilità e dell'economia circolare: nel corso dell'evento, infatti, l'AD ha spiegato che è prevista la costruzione di sei impianti di trasformazione di rifiuti organici da circa 600mila tonnellate all'anno, e impianti per la trasformazione delle plastiche, ognuno dei quali con una capacità di circa 200mila tonnellate annuali. La svolta sostenibile, come sottolineato da Claudio Descalzi, è stata avviata già prima dell'Accordo di Parigi sul clima (2015), grazie a una visione improntata sull'accelerazione verso sostenibilità, energie rinnovabili ed economia circolare.

lunedì 6 luglio 2020

Alessandro Benetton: “Trovare il socio perfetto è davvero possibile?”

Alessandro Benetton, attraverso il suo canale Youtube, offre consigli sul mondo imprenditoriale: fondatore di 21 Invest e Presidente di Fondazione Cortina 2021, è molto attivo sui social.
Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: "La prima impressione è fondamentale"

Creare un business, portare avanti un progetto o raggiungere obiettivi finanziariamente sostenibili sono attività estremamente complesse e dipendenti da fattori più disparati e spesso incontrollabili. Uno degli elementi più importanti è sicuramente avere al proprio fianco dei partner adatti per fare impresa. Per Alessandro Benetton il socio perfetto tuttavia non esiste: ma è sicuramente possibile prendere degli accorgimenti per trovare un socio il più possibile adatto alla propria visione imprenditoriale. Nel suo ultimo video, pubblicato sia sul canale Youtube che sul "Corriere della Sera", l'imprenditore spiega in che modo comportarsi quando si cerca un socio d'affari. Al di là di ciò che viene comunemente detto, la prima impressione è un fattore impossibile da non considerare: "Dicono che non bisogna giudicare un libro dalla copertina ma in realtà la copertina è una cosa fondamentale: è la prima cosa ad attirarci di un libro e per le persone vale lo stesso. Se sentite al primo impatto che una persona non è sulla vostra stessa lunghezza d'onda, molto probabilmente non è la persona giusta". È importante tenere a mente questo concetto: non si tratta di discriminare, ma di utilizzare sapientemente l'istinto, che secondo Alessandro Benetton è "un'arma fondamentale per l'imprenditore e bisogna imparare ad ascoltarlo".

Diversità e tentativi sono essenziali: il pensiero di Alessandro Benetton

La prima impressione tuttavia non basta per trovare il partner d'affari adeguato. Spesso riteniamo adatte quelle persone che tendono ad avere i nostri stessi punti di vista: "Attenzione: essere sulla stessa lunghezza d'onda non vuol dire essere uguali - spiega Alessandro Benetton - non c'è cosa peggiore che mettersi in affari con qualcuno che sia uguale a voi: solo chi è diverso da voi saprà mettervi in discussione permettendovi di migliorare". Il fondatore di 21 Invest paragona il socio in affari al partner con cui decide di passare la propria vita: "La diversità è essenziale per creare equilibrio: se i pezzi del puzzle fossero tutti uguali sarebbe impossibile completarlo e lo stesso vale per i soci d'affari. Bisogna cercare quella persona che proprio grazie alle sue diversità riesce a colmare le nostre mancanze". La similitudine vale anche per l'ultimo consiglio condiviso nel video: "Mettersi in affari con qualcuno è un po' come sposarsi e nessuno sano di mente lo farebbe dopo il primo appuntamento: l'esperienza mi ha insegnato che è sempre utile per tutti fare delle prove". È possibile ad esempio incominciare con un piccolo progetto. Così facendo, in caso di successo è possibile avere la conferma di aver trovato il partner giusto e andare avanti, mentre in caso di fallimento si evita di mettere a rischio l'intero business. Bisogna tentare, perché trovare la perfezione è impossibile: "Citando Aristotele - conclude Alessandro Benetton - le persone perfette non combattono, non mentono, non commettono errori e non esistono".