mercoledì 16 dicembre 2020

Gianni Lettieri: Napoli in bancarotta, ormai è troppo tardi anche per una legge ad hoc

"Il Riformista" intervista Gianni Lettieri: nove anni fa auspicava in una norma ad hoc per salvare la città dal default ma il suo appello rimase inascoltato e oggi che la necessità è sempre più evidente è ormai troppo tardi.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri a "Il Riformista": per salvare la città dal default serviva una legge ad hoc

Il legame tra Gianni Lettieri e Napoli è nella sua autobiografia del 2014, L'imprenditore scugnizzo: un libro attraverso cui il Presidente di Meridie S.p.A. "vuole restituire a Napoli un po' di quello che la città gli ha dato, vuole dare un incoraggiamento con la sua storia a tanti giovani che credono di partire svantaggiati perché nascono in una realtà difficile, in qualsiasi parte del mondo essi si trovino". Impegni che ha portato avanti nel corso della sua prolifica carriera su più fronti, come ricorda anche in occasione di un'intervista pubblicata da "Il Riformista" lo scorso febbraio. Per due volte candidato alle comunali partenopee nel 2011 e nel 2016, Gianni Lettieri sostenne la necessità di una norma ad hoc per salvare la città dal default. La sua proposta all'epoca non trovò però il consenso del primo cittadino ancora in carica, per il quale la legge speciale era inutile e pericolosa nonché capace di aumentare gli sprechi e le ruberie. Oggi, a quasi dieci anni di distanza, a invocare una legge speciale per Napoli e per il Mezzogiorno è il giornalista Sandro Ruotolo, ora candidato al Senato nel collegio Campania 07 in virtù del patto tra Partito Democratico, Italia Viva e Dema. Ma, come sottolinea a "Il Riformista" il Presidente di Meridie S.p.A., la legge speciale per Napoli rappresentava una soluzione praticabile per salvare il Comune dal dissesto nove anni fa: "Oggi è troppo tardi, con buona pace di Sandro Ruotolo".

Gianni Lettieri, Napoli: nel 2011 il Comune aveva ancora la possibilità di evitare il dissesto

"La legge per Napoli andava approvata nel 2011, quando il Comune aveva ancora la possibilità di evitare il dissesto. Proprio per questo la proposi riuscendo persino a concordarne le linee-guida con Gianni Letta (all'epoca Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del Governo Berlusconi, ndr)", ricorda Gianni Lettieri su "Il Riformista". "De Magistris sosteneva che Napoli non avesse bisogno di aiuti esterni e che potesse cavarsela da sola. Non solo: per l'attuale Sindaco la legge speciale avrebbe fatto aumentare le malversazioni di denaro pubblico": la sua proposta all'epoca trovò l'appoggio anche di molti intellettuali "anche perché non c'era altra scelta per salvare la città dal dissesto". Nello specifico la norma assegnava 500 milioni di euro al Comune di Napoli e ciò avrebbe ridotto il disavanzo che all'epoca ammontava a circa 700 milioni: "In più, riconosceva poteri speciali al Sindaco in modo tale da snellire l'iter di rilancio di Bagnoli e affidava la gestione dei rifiuti allo stesso primo cittadino e non più alla Regione: così il Comune avrebbe potuto individuare più rapidamente nuovi siti di compostaggio, stabilire come sfruttare il termovalorizzatore di Acerra, valutare la costruzione di altri impianti simili". E sul fronte dell'urbanistica "era previsto un canale diretto per l'utilizzo di due miliardi e mezzo di euro di fondi europei destinati alla riqualificazione delle periferie di Napoli": l'intenzione di Gianni Lettieri era di "riqualificare ogni quartiere di Napoli sulla base di un preciso piano di spesa e sotto la regia di un architetto di fama internazionale come Renzo Piano". Non se n'è fatto nulla e oggi non ci sono le condizioni: "La situazione economico-finanziaria di Napoli è talmente peggiorata che l'unico intervento utile potrebbe consistere nel trasferimento di almeno un miliardo e mezzo di euro dallo Stato all'amministrazione comunale".

venerdì 11 dicembre 2020

Rete unica, Memorandum CDP-TIM: le considerazioni dell’AD e DG Fabrizio Palermo

Un "capitalismo paziente" per cambiare il nostro Paese: la formula dell'AD e DG di Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo, intervistato da "La Repubblica" in merito all'operazione che porterà il Gruppo a dare vita insieme a TIM alla società per la rete unica delle telecomunicazioni.

Fabrizio Palermo

Fabrizio Palermo a "La Repubblica": il capitalismo paziente investe dove ci sono i fattori per lo sviluppo

La rete unica per le telecomunicazioni è realtà. Lo scorso 31 agosto il CdA di Cassa Depositi e Prestiti ha dato il via libera alla firma della lettera di intenti con TIM che sancisce la nascita della società per la rete unica nazionale: un'operazione necessaria per l'accelerazione dello sviluppo digitale dell'Italia. Intervistato da "La Repubblica" all'indomani del CdA, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Cassa Depositi e Prestiti Fabrizio Palermo ha sottolineato come questa non sia "la nuova via italiana al capitalismo misto, pubblico e privato", ma "è il capitalismo paziente che investe lì dove ci sono i fattori per lo sviluppo". Un "capitalismo paziente e spesso permanente, come dimostra la nostra presenza nella Snam e in Terna" che, come rileva l'AD, è nel Dna di CDP da 170 anni: "Abbiamo dotato il Paese delle principali reti e infrastrutture, dalle scuole agli ospedali, dagli acquedotti alle strade, dalle reti elettriche a quelle del gas, e siamo azionisti delle principali società strategiche. Bene, oggi il fattore decisivo per lo sviluppo è la connettività: il nostro compito è esserci". La rivoluzione digitale in Italia passa dunque attraverso CDP: "Un investitore paziente come la Cassa non può che promuovere progetti di questa natura". Fabrizio Palermo si è soffermato inoltre sul ruolo del Gruppo nell'operazione, quello "di garante della stabilità della società che sta nascendo e degli investimenti infrastrutturali". E sui tempi: "Noi correremo, ma non dipende solo da noi": l'obiettivo è "molto più vicino a due anni. Cinque anni sono troppi. Puntiamo ad una forte accelerazione perché non è affatto banale l'integrazione delle reti e bisogna superare l'esame delle Autorità di controllo, nazionali ed europea".

CDP insieme a TIM nella Newco per la rete unica: il commento dell'AD e DG Fabrizio Palermo

"Cassa Depositi e Prestiti è un investitore di lungo termine che supporta da sempre la crescita del Paese con particolare attenzione alle persone e al territorio" ha commentato l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di CDP Fabrizio Palermo a margine del CdA del 31 agosto in cui è stato dato il via libera alla firma di una lettera di intenti con TIM finalizzata alla costituzione della società per la rete unica di telecomunicazioni a banda larga. "La connettività rappresenta un fattore abilitante essenziale per supportare in modo efficace le principali leve di sviluppo quali l'istruzione, il lavoro, le infrastrutture e la sanità. Proprio per questo, l'impegno di CDP in questo dossier è stato massimo e conferma il sostegno già avviato da anni per lo sviluppo della fibra ottica in Italia" ha spiegato l'AD e DG di Cassa Depositi e Prestiti evidenziando come la firma del memorandum rappresenti "il primo importante passo verso la realizzazione di un'infrastruttura digitale unica in banda ultralarga, che potrà garantire parità di accesso a tutti gli operatori, velocità, affidabilità e distribuzione capillare". Un percorso tracciato con il supporto degli azionisti che, come sottolineato da Fabrizio Palermo, "dopo l'approvazione da parte delle autorità di regolazione e di vigilanza, potrà consentirci di creare una rete Tlc di ultima generazione, necessaria per la competitività del Paese e cruciale per il rilancio dell'economia": in questo contesto "Open Fiber continua ad avere per CDP un ruolo fondamentale che si consoliderà sempre più nel percorso verso la creazione della rete unica".

Gruppo Danieli e OMK insieme per un impianto green in Russia

Gruppo Danieli, la multinazionale di Buttrio, ha avviato un'importante commessa da 430 milioni in Russia per costruire un impianto green che produca acciaio riducendo del 64% l'impatto ambientale dovuto all'emissione di anidride carbonica.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli rafforza la partnership con OMK in Russia

Gruppo Danieli si è aggiudicata una importante commessa in Russia: l'investimento complessivo della multinazionale friulana è di 430 milioni, l'impianto verrà avviato nel 2024. La partnership con la leader di nicchia del panorama siderurgico russo OMK diventa così ancor più solida. OMK e Gruppo Danieli daranno vita insieme al primo impianto in Paneuropa a ciclo integrale, che produrrà acciaio riducendo del 64% le emissioni di anidride carbonica rispetto ai migliori altiforni di ultima generazione. La cerimonia di firma del contratto, in videoconferenza, ha collegato Mosca e Trieste. Per siglare l'accordo sono giunti nella sede della Regione a Trieste i vertici di Danieli, l'ingegner Gianpietro Benedetti e il Governatore Massimiliano Fedriga. Da Mosca hanno partecipato il Ministro dell'Industria della Federazione russa Denis Manturov, l'ambasciatore italiano Pasquale Terracino e i vertici di OMK e della Danieli Russia. L'impianto, dall'animo "green", consentirà di passare dal minerale all'acciaio senza l'utilizzo del carbone.

Gruppo Danieli: la visione e la carriera di Gianpietro Benedetti

Gruppo Danieli è la multinazionale di Buttrio riconosciuta a livello mondiale per la produzione di impianti siderurgici. Gianpietro Benedetti è Presidente e Amministratore Delegato dell'azienda, oltre a essere Presidente della Fondazione "ITS - Istituto Tecnico Superiore nuove tecnologie per il Made in Italy, indirizzo per l'industria meccanica e Aeronautica" (Udine). Benedetti ha dato inizio alla sua carriera in Gruppo Danieli nel 1961 in qualità di ingegnere progettista, per poi passare alla direzione dell'Ufficio Tecnologie e Processo di Laminazione. La sua ascesa professionale l'ha portato ad assumere gli attuali incarichi nel 2003. Co-Amministratore Delegato nel 1986, ha assunto la carica di Direttore Generale nel 1991. È Amministratore Delegato dal 1999. Ha condotto l'azienda attraverso un processo costante di trasformazione e crescita, pur mantenendo invariato negli anni il suo sistema valoriale legato alla qualità della produzione e al rispetto dell'ambiente.

giovedì 10 dicembre 2020

Napoli in emergenza Covid-19, Gianni Lettieri (Atitech): “Lockdown e aiuti promessi”

Gianni Lettieri: "A distanza di mesi a buon fine solo 3 su 10 delle richieste di finanziamento fatte dalle imprese".

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: "Sì al lockdown, subito le risorse a sostegno delle imprese"

La crisi economica causata dal Covid-19 sta mettendo in ginocchio numerose realtà produttive italiane. A differenza dei mesi di marzo e aprile, la seconda ondata ha colpito tutte le regioni italiane senza distinzione. La Campania oggi è uno dei territori che registra quotidianamente più contagi e gli effetti delle nuove restrizioni rischiano di dare il colpo di grazia a numerose aziende locali. Intervistato dal quotidiano "Il Mattino" Gianni Lettieri, Presidente di Atitech, mette in guardia il Governo sulle decisioni da prendere per contrastare l'emergenza, spingendo in primis per un nuovo ma definitivo lockdown: "Non vedo alternative, bisogna farlo prima possibile, nella speranza di ritornare ad avere un po' di agibilità per il periodo natalizio". Tuttavia, secondo l'imprenditore napoletano, stavolta non sono accettabili i ritardi negli aiuti economici verificatisi negli scorsi mesi: "Alle aziende è arrivato poco o niente e molte industrie, come la nostra, stanno anticipando la cassa integrazione ai dipendenti per milioni. Il governo deve continuare a concedere cassa integrazione ma azzerando completamente i costi per le aziende", ha specificato Gianni Lettieri.

Gianni Lettieri: "Crisi come opportunità"

Solo attraverso il sostegno al tessuto produttivo sarà dunque possibile il rilancio dell'economia: "Le crisi devono essere una opportunità per rinnovare, efficientare: non utilizzare le crisi per migliorare è peggio della crisi stessa - ha spiegato Gianni Lettieri - Gli imprenditori lo sanno bene e devono adottare tutti gli strumenti necessari per salvare le aziende. Ed è proprio per questo che non ci possiamo permettere di licenziare i nostri lavoratori". Un rilancio che secondo il patron di Atitech non potrà avvenire subito: "Abbiamo davanti dei mesi difficili, la situazione potrebbe ancora peggiorare, ma dobbiamo tutelare la nostra manodopera qualificata, necessaria per la prossima ripresa. E per farlo serve uno sforzo comune, senza egoismi". Durante l'intervista, il Presidente di Atitech ha elogiato l'operato del Governatore della Campania, una delle prime regioni italiane a prevedere un Piano Economico e Sociale: "De Luca si è mosso nel modo giusto - ha dichiarato Gianni Lettieri - siamo stati i primi in Italia ad avere disponibilità del vaccino antinfluenzale, ad aumentare la pensione minima a mille euro, a far arrivare i soldi a commercianti e piccole imprese".

Gianfranco Battisti: FS Italiane aggiudica a “Fondo Porta Romana” l’ex scalo

FS Italiane, la vendita dell'ex Scalo di Porta Romana a Milano nelle parole dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale Gianfranco Battisti: "Con orgoglio possiamo dichiarare che si tratta di uno dei più importanti interventi di rigenerazione urbana, in un ambito di città già in fase di forte evoluzione, che sarà di impulso e speranza per il futuro".

Gianfranco Battisti

Gianfranco Battisti, Milano-Cortina 2026: il Villaggio Olimpico nell'ex scalo di Porta Romana venduto da FS Italiane

L'AD e DG Gianfranco Battisti lo ha presentato come "uno dei più grandi interventi di rigenerazione urbana": FS Italiane ha venduto l'ex scalo ferroviario di Porta Romana a Milano, area di circa 20 ettari su cui sorgerà il Villaggio Olimpico per i Giochi invernali Milano-Cortina 2026. È stato il "Fondo Porta Romana", gestito da Coima e partecipato da Covivio, Prada Holding e Coima Esg City Impact Fund, ad aggiudicarsi la gara con un'offerta del valore di 180 milioni di euro, di poco superiore alla media delle precedenti offerte non vincolanti. La vendita rientra nell'ambito dell'accordo siglato tre anni fa dal Gruppo guidato da Gianfranco Battisti insieme a Comune di Milano e a Regione Lombardia che prevede la riqualificazione di sette ex scali ferroviari della città (Farini, Porta Romana, Porta Genova, Greco-Breda, Lambrate, Rogoredo, San Cristoforo) e contestualmente la creazione di spazi verdi di aggregazione per la cittadinanza per il 65% della superficie complessiva degli scali, il 50% dell'intera area di Porta Romana. Nell'area di Porta Romana, oggetto della recente vendita, sarà costruito il Villaggio Olimpico per i Giochi invernali di Milano-Cortina 2026 con gli alloggi per gli atleti olimpici e paraolimpici. Il progetto però guarda oltre: gli spazi, una volta terminati i Giochi, saranno riconvertiti a social housing e student housing in chiave di sostenibilità ambientale a beneficio della collettività.

Gianfranco Battisti: dalla vendita dell'ex scalo ferroviario di Porta Romana "una speranza per il futuro"

"In un momento così complesso che coinvolge trasversalmente molti settori economici, abbiamo portato avanti con determinazione, in sinergia con Regione Lombardia e Comune di Milano, la vendita dell'ex scalo ferroviario di Porta Romana", ha evidenziato in merito l'Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS Italiane Gianfranco Battisti spiegando come l'area sarà oggetto di grandi interventi "di riqualificazione urbana di verde pubblico, di student e social housing conseguenti alla realizzazione del Villaggio Olimpico per i Giochi invernali di Milano-Cortina 2026". Il Villaggio Olimpico sarà "un'importante vetrina internazionale per la città e contribuirà ad attrarre rilevanti flussi turistici che genereranno a loro volta un ulteriore indotto economico": l'AD e DG ha evidenziato inoltre come la riqualificazione dell'area rappresenti "nel suo complesso un esempio unico in Italia di visione a lungo termine, in quanto ogni attività ruota attorno al concetto di sostenibilità sociale, ambientale ed economica". Secondo Gianfranco Battisti dunque si può "con orgoglio dichiarare che si tratta di uno dei più importanti interventi di rigenerazione urbana, in un ambito di città già in fase di forte evoluzione, che sarà di impulso e speranza per il futuro".

giovedì 3 dicembre 2020

Atitech, Gianni Lettieri guida il Prefetto di Napoli negli hangar della società

 Durante la visita del Prefetto di Napoli Marco Valentini, il Presidente Gianni Lettieri ha ripercorso i momenti più importanti della storia dell'azienda.

Alessandro Benetton

Atitech: l'incontro tra Gianni Lettieri e il Prefetto Valentini

Nelle prime settimane di ottobre Marco Valentini, Prefetto di Napoli, è stato in visita nella sede di Atitech, attualmente una delle realtà più importanti nel settore della manutenzione aeronautica. Ad accoglierlo il Presidente Gianni Lettieri, che ha condotto il Prefetto negli hangar di Capodichino Sud e Capodichino Nord insieme al board aziendale. Il Rappresentante del Governo ha potuto assistere a diverse attività, come la sostituzione di uno "skin" di una fusoliera A319 e le ispezioni endoscopiche dei motori di un Airbus A330. Durante la visita, Il Prefetto ha espresso il suo apprezzamento per una delle più grandi MRO (Maintenance, Repair and Overhaul) indipendenti d'Europa, sottolineando la complessità dell'organizzazione, la qualità garantita e infine sicurezza e risultati economici. Nella fase finale della giornata, il Presidente Gianni Lettieri ha voluto ricordare al Prefetto la storia dell'azienda, attiva dalla fine degli anni '80.

Gianni Lettieri: le tappe salienti del successo di Atitech

Fondata nel 1989 per volere di Alitalia, inizialmente Atitech si occupava di manutenzione di aerei esclusivamente per la compagnia aerea. Nel suo intervento Gianni Lettieri ha ricordato al Prefetto le tappe che hanno portato a rivoluzionare l'azienda. La svolta nel 2009, quando Atitech viene acquisita dalla NewCo Manutenzioni Aeronautiche, controllata della società di Private Equity di Lettieri, Meridie S.p.A. Da allora, negli ultimi dieci anni l'azienda si è trasformata, passando da cliente captive di Alitalia a realtà che vanta numerosi clienti quali Ryanair, Air France e Aeronautica Militare. Oggi l'azienda dà lavoro ad oltre 650 dipendenti e nel 2019 ha registrato un fatturato di 70 milioni di euro. Durante l'incontro, spazio anche al racconto della storia professionale di Gianni Lettieri prima di giungere a Capodichino. Il manager ha iniziato nel settore tessile, dove ha operato per oltre trent'anni, arrivando a gestire diversi impianti di produzione e ad affermarsi anche a livello internazionale. L'attuale patron di Atitech ha inoltre ricoperto incarichi istituzionali, tra i quali quello di Presidente dell'Unione degli Industriali della Provincia di Avellino e della Provincia di Napoli