mercoledì 22 dicembre 2021

Municipia S.p.A.: con Safety21 impegno congiunto nel “Progetto Sicurezza Milano Metropolitana”

Per la tutela di cittadini, pedoni e ciclisti, contro l'inquinamento e il degrado urbano, per una maggiore sicurezza urbana e stradale: focus sul "Progetto Sicurezza Milano Metropolitana" a cui Municipia S.p.A. lavora dallo scorso anno insieme a Safety21.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: "Progetto Sicurezza Milano Metropolitana", il valore nelle parole del Presidente Stefano De Capitani

"Agire sul tema della sicurezza stradale, con le implicazioni anche sociali che ha sull'intera comunità, vuol dire investire in maniera decisa sulla tutela dei cittadini": lo ha sottolineato il Presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani parlando del "Progetto Sicurezza Milano Metropolitana", iniziativa che dallo scorso anno impegna la società del Gruppo Engineering insieme a Safety21. È uno dei più grandi progetti integrati di Smart City d'Europa per la riduzione dell'incidentalità, a tutela di pedoni e ciclisti: il piano pluriennale di interventi e attività guarda a diversi obiettivi, dalla tutela del territorio alla cura dell'ambiente fino al contrasto di reati come l'abbandono dei rifiuti, da conseguire attraverso l'impegno di strumenti quali applicazioni smart e IoT per il monitoraggio delle strade. L'efficace collaborazione tra Municipia S.p.A. e Safety21 nell'ambito del progetto, lanciato a Milano nel 2020, ha già portato a diversi risultati: l'80% dei cittadini che ha commesso un'infrazione in passato è ora più incline a rispettare i limiti di velocità grazie alle tecnologie implementate sui tratti stradali.

Municipia S.p.A.: la collaborazione con Safety21 nel "Progetto Sicurezza Milano Metropolitana"

Per il Presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani "è cruciale contare su un sistema di controllo efficace ed efficiente che, grazie alle nuove tecnologie, consenta di avere più risorse a disposizione da mettere al servizio del territorio, considerato che parte dei proventi è destinata per esempio alla manutenzione delle strade o all'aumento dei mezzi e delle attività di verifica": parole che si riflettono efficacemente negli interventi previsti dal "Progetto Sicurezza Milano Metropolitana". Tra questi l'installazione, all'interno di aree individuate, di sistemi di videosorveglianza delle piazzole di sosta: videocamere in funzione 24h/7 con un sistema di "analisi intelligente della scena" che si attiva in presenza di movimenti sospetti che avvengono nell'area di sosta e registra eventuali infrazioni (ad esempio l'abbandono di rifiuti) allertando direttamente la Polizia Locale e fornendo i video dell'abuso. E ancora, in ottica di tutela dell'ambiente, l'implementazione di dispositivi innovativi per il monitoraggio del traffico: 60 sistemi che forniranno dati e informazioni per elaborare analisi e pianificare interventi funzionali a migliorare la circolazione, decongestionare eventuali aree di traffico intenso e contribuire al miglioramento della qualità dell'aria. Il Piano inoltre supporta le Pubbliche Amministrazioni locali nell'individuare e rimuovere pubbliche affissioni ed insegne abusive. Particolare importanza è data anche alle iniziative formative: Municipia S.p.A. e Safety21, attraverso la promozione di eventi di carattere sociale, culturale ed educativo, puntano a diffondere una cultura più precisa e utile sull'educazione stradale soprattutto tra i giovani.

venerdì 17 dicembre 2021

A2A, accordo per il 30% di F.lli Omini. Renato Mazzoncini: “Rafforziamo economia circolare”

L'operazione di acquisizione verrà perfezionata entro la fine dell'anno. Per l'AD Renato Mazzoncini l'ingresso di A2A in F.lli Omini testimonia la volontà della Life Company di contribuire alla transizione ecologica in corso.

Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: con F.lli Omini A2A entra nella gestione del fine vita degli impianti

"Questa partnership rappresenta un'ulteriore conferma dell'attenzione del gruppo ai territori e l'impegno a fornire un contributo alla transizione ecologica del Paese", a dirlo è Renato Mazzoncini. L'Amministratore Delegato di A2A ha commentato il recente accordo stipulato con F.lli Omini S.p.A., leader nel settore delle demolizioni. L'intesa prevede l'entrata di A2A nel 30% del capitale dell'azienda e l'avvio di una collaborazione incentrata sulle operazioni di smantellamento degli impianti industriali. Grazie alla nuova partnership, la Life Company potrà fare il suo ingresso nella gestione della fase finale del ciclo di vita degli asset industriali. Attività, spiega Renato Mazzoncini, strettamente connessa ai principi di economia circolare: "Si tratta di un ambito rilevante, che richiede competenze adeguate e tecnologie avanzate per garantire processi sicuri, efficienti e orientati ai principi della sostenibilità ambientale".

Renato Mazzoncini (A2A): questo nuovo settore aggiunge un passaggio fondamentale per i nostri business consolidati

Fondata nel 1984 da Emilio Omini, F.lli Omini oggi registra un fatturato di circa 20 milioni di euro all'anno. Negli ultimi anni la società è stata protagonista di progetti come la demolizione del relitto Concordia e del Ponte Morandi. "Con questa operazione - sottolinea Renato Mazzoncini - ampliamo ulteriormente il raggio d'azione delle nostre attività legate all'economia circolare. L'ingresso in questo nuovo settore consente di aggiungere un passaggio fondamentale ai nostri business consolidati". Per il perfezionamento dell'accordo si dovrà attendere la fine dell'anno. Prevista anche un'opzione per l'acquisto del 100% del capitale. La Life Company guidata da Renato Mazzoncini conferma ancora una volta il suo impegno nel perseguire gli obiettivi del Piano Strategico 2021-2030, incentrato sui due pilastri dell'economia circolare (6 miliardi di investimenti) e della transizione energetica (10 miliardi).

Gianni Lettieri: “Senza aiuti dal Governo il Comune di Napoli dovrà dichiarare il dissesto”

Gianni Lettieri lancia ancora una volta l'allarme sulle finanze del Comune di Napoli. Se il Governo non interverrà, ha detto il Presidente di Atitech, il disavanzo continuerà a impedire la ripartenza della città.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: due le opzioni per far ripartire Napoli

In un momento storico per il Paese, che registra forti segnali di ripresa e si avvia al post-pandemia, la città di Napoli rischia di rimanere ancora più indietro. Il motivo è presto detto, e si chiama disavanzo. Le casse del Comune continuano infatti ad essere in estrema sofferenza. A richiamare l'attenzione sul problema è Gianni Lettieri, Presidente di Atitech e Presidente dell'Unione degli industriali della città. Con l'elezione di Manfredi il Governo si era detto propenso ad un piano salva Napoli, ma al momento ancora non si è giunti ad una soluzione. L'ipotesi migliore, secondo l'imprenditore, è che Roma riconosca e si accolli il disavanzo, che oggi ammonta a circa 2,5 miliardi di euro. In caso contrario, per il Comune di Napoli l'unica opzione rimasta sul tavolo sarebbe quella del dissesto. "Manfredi è una persona seria e perbene, se andasse avanti ancora per qualche mese poi la responsabilità ricadrebbe sulle sue spalle e non sarebbe giusto - ha detto Gianni Lettieri - Il disavanzo è arrivato a livelli inconcepibili ed è per questo che se non arrivano risposte veloci e concrete dal Governo l'unica alternativa è dichiarare dissesto".

Gianni Lettieri: "Dissesto un'eredità troppo pesante per i napoletani"

Nonostante si tratti di una strada che nel breve periodo comporta una certa dose di difficoltà, in mancanza di risorse da Roma, il dissesto appare tuttavia come l'ultima ancora di salvezza: "All'inizio il territorio ne soffrirebbe di sicuro ma poi si libererebbero risorse e la città potrebbe finalmente ripartire - spiega Gianni Lettieri, che poi aggiunge - dalle crisi nascono le opportunità, bisogna troncare con il passato perché è un fardello economico troppo pesante da lasciare sulle spalle dei napoletani per i prossimi 20-30 anni". L'importante è agire subito e consentire alla città di ripartire al più presto. Al momento, infatti, Napoli è alle prese con diversi tavoli di crisi, tra cui spicca la vertenza Whirlpool, un caso che secondo il Presidente di Atitech doveva e poteva essere affrontato in maniera diversa: "L'errore commesso è stato perdere troppo tempo a cercare qualcuno che facesse una riconversione - sottolinea Gianni Lettieri - bisognava trovare un imprenditore anche piccolo, giovane che avesse voglia di crescere, costringere Whirlpool ad affidargli un contratto per la fornitura di lavatrici ad un prezzo prestabilito e rispettando qualità e tempi di consegna. Whirlpool avrebbe accettato - conclude - perché l'unico interesse è avere merce a prezzi competitivi e di qualità".

FSI, siglata partnership con Lynx. Maurizio Tamagnini: “Progetto aperto e guidato da giovani”

La società di gestione del risparmio guidata da Maurizio Tamagnini fa il suo ingresso nel capitale di Lynx, leader nei servizi digitali.

Maurizio Tamagnini

Maurizio Tamagnini (FSI): con Lynx per promuovere il consolidamento delle aziende all'avanguardia

FSI e Lynx insieme per creare un player di riferimento nel settore dei servizi digitali. È lo scopo della partnership siglata dalle due società lo scorso 18 novembre. La realtà guidata da Maurizio Tamagnini ha deciso infatti di entrare nel capitale del system integrator dei fratelli Moretti attivo nella progettazione e realizzazione di soluzioni digitali per utilities, banche, assicurazioni e Pubblica Amministrazione. Una volta conclusa l'operazione, FSI deterrà il 49,99% di Lynx, mentre il restante rimarrà suddiviso tra Matteo Moretti (42,51%) e Federico Moretti (7,5%). "L'investimento di FSI a supporto degli imprenditori Matteo e Federico Moretti ha l'obiettivo di creare un leader italiano nel settore dei servizi digitali - ha detto l'AD Maurizio Tamagnini - promuovendo il consolidamento di altre aziende con forti competenze tecniche, software e soluzioni all'avanguardia". Le nuove risorse, che saranno dedicate in larga parte ad un aumento di capitale, verranno infatti utilizzate per accelerare la crescita organica di Lynx grazie a diverse operazioni di M&A.

Maurizio Tamagnini: progetto FSI - Lynx aperto anche ad altre realtà

La partnership tra FSI e Lynx prevede il coinvolgimento di altre realtà a forte valore tecnologico: "Il progetto - ha sottolineato Maurizio Tamagnini - è guidato da due imprenditori giovani, che interpretano al meglio la trasformazione tecnologica che stiamo vivendo per competenza e dinamismo, ed è aperto ad altre realtà che vorranno partecipare". La società guidata dai fratelli Moretti conta di chiudere il 2021 con 50 milioni di euro di ricavi, 10 in più rispetto all'anno precedente. Con il supporto di FSI l'obiettivo è raggiungere nel breve futuro i 500 milioni. Stime ambiziose ma che trovano riscontro nelle parole del Presidente e CEO di Lynx Matteo Moretti: "L'anno prossimo conto già di moltiplicare i numeri per due - ha dichiarato - considerando una crescita organica del 20% e almeno un'acquisizione". "Tramite l'investimento FSI continua nel suo ruolo di motore per la crescita digitale delle aziende italiane - ha aggiunto Maurizio Tamagnini - ruolo testimoniato dai vari investimenti di successo nel settore, fra cui recentemente la partnership in Cedacri con il gruppo ION".

mercoledì 15 dicembre 2021

“Fuorigiri” intervista Renato Mazzoncini: decarbonizzazione e futuro della mobilità

Gli scenari di un futuro decarbonizzato in "Inversione a E", il libro di Renato Mazzoncini che analizza i cambiamenti della mobilità in chiave sostenibile.

Renato Mazzoncini

Decarbonizzare gli spostamenti: "Inversione a E" di Renato Mazzoncini

In una recente intervista rilasciata a "Fuorigiri-Il Giornale", l'autore di "Inversione a E" Renato Mazzoncini ha delineato alcuni importanti aspetti di un settore - quello della mobilità - destinato a cambiamenti significativi nel prossimo periodo. "Molto del trasporto pubblico è elettrico: treni, tram, metropolitane sono elettrici", ha segnalato l'autore: "L'elettricità non è certamente una novità nei trasporti ed è l'unica cosa che oggi è riuscita effettivamente a decarbonizzare". Proprio il tema della decarbonizzazione costituisce un punto centrale nel libro pubblicato dall'AD e DG di A2A, nonché Professore del Politecnico di Milano: la mobilità sostenibile non può prescindere da un percorso che riesca a eliminare, o quantomeno ridurre in modo sostanziale, l'utilizzo dei combustibili fossili. Una necessità che richiede un notevole impegno, considerando anche che "oggi l'80% dei cittadini del pianeta viaggia con mezzi privati e quindi il problema è come fare a decarbonizzare le automobili, ovvero i veicoli leggeri", ha ricordato Renato Mazzoncini, sottolineando come "negli ultimi anni, gli sviluppi che hanno avuto la mobilità elettrica, le batterie e le motorizzazioni lasciano ben sperare".

Il futuro della mobilità, Renato Mazzoncini: energia "green", tecnologie, ma soprattutto cambio culturale

La situazione odierna presenta, sostanzialmente, ben poche alternative al decarbonizzare anche il settore della mobilità. Ma quali sono i passi necessari e gli attori coinvolti nel cambiamento? Per Renato Mazzoncini la transizione passa necessariamente attraverso la produzione di energia "green", nel rispetto delle indicazioni fornite nel pacchetto europeo "Fit for 55", che fissa il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità al 2030. Altro punto chiave è connesso all'uso delle batterie per la mobilità, ad oggi ancora non sviluppate a sufficienza per far fronte a un vero e proprio cambiamento delle abitudini. Il futuro prevede inoltre un ruolo importante per le infrastrutture: tra gli esempi riportati, la tecnologia "hyperloop" (un tubo depressurizzato che riduce l'attrito e fa viaggiare persone e merci a oltre 1000km/h) e l'elettrificazione delle strade, che consente la ricarica a induzione magnetica dei veicoli. Lo stesso si dica per l'utilizzo dell'idrogeno verde, a zero emissioni, nel comparto del trasporto pesante. Il tutto, conclude Renato Mazzoncini, tenendo ben chiara la necessità di un cambiamento culturale, a partire dal singolo: "Bisogna avere in mente che ci si deve muovere in modo meno energivoro, così come illuminare, scaldare o rinfrescare in maniera meno energivora. La mobilità è solo una componente della nostra vita e va gestita in maniera efficiente, come tutto il resto".

Eni - Protezione Civile, avviata Intesa per cooperazione: il punto dell’AD Claudio Descalzi

Un accordo della durata di quattro anni per rafforzare i rapporti di cooperazione e far fronte ai rischi di discontinuità energetica. È quanto prevede l'Intesa siglata dall'Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi e il Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio.

Claudio Descalzi

Eni, Claudio Descalzi: consolidare la cooperazione su tutto il ciclo del valore dell'energia

È un accordo che "consolida ulteriormente la collaborazione che da anni ci vede impegnati con il Dipartimento della Protezione Civile", nell'importante obiettivo di "stabilire un coordinamento ottimale ed efficiente nell'ambito dei contesti emergenziali": emerge dalle parole di Claudio Descalzi, AD di Eni, il significato dell'Intesa siglata ad inizio novembre insieme al Capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio. Dalla durata quadriennale, l'accordo punta a rafforzare il supporto e la collaborazione "lungo tutto il ciclo del valore dell'energia, dalla produzione, al trasporto e alla distribuzione", ha sottolineato Claudio Descalzi, specificando come tale impegno sarà convogliato verso "tutte quelle azioni nelle quali viene richiesto l'impiego di risorse aziendali a salvaguardia della comunità".

Claudio Descalzi: accordo favorisce interazione tra Eni, aziende, Istituzioni e Servizio Nazionale Protezione Civile

Oltre a definire piani di emergenza per ogni tipo di rischio che abbia impatto sulla continuità energetica in Italia, il Protocollo d'Intesa prevede anche la costituzione di un gruppo di lavoro congiunto per il raggiungimento degli obiettivi nelle aree di comune interesse. Per il Gruppo guidato dall'AD Claudio Descalzi e per il Dipartimento della Protezione Civile ciò significa operare in ambiti di grande rilevanza per il territorio nazionale. Tra questi, l'ottimizzazione delle procedure e del flusso delle comunicazioni, sia in condizioni ordinarie che emergenziali, anche integrando i rispettivi sistemi informativi territoriali. Inoltre, lo sviluppo di moduli di formazione congiunta ed esercitazioni per condividere conoscenza sui rispettivi modelli organizzativi e di intervento, nonché per accrescere la risposta sinergica. L'Intesa siglata tra Claudio Descalzi e Fabrizio Curcio punta altresì a facilitare l'interazione tra Eni, le aziende, le Istituzioni e, in generale, le articolazioni territoriali del Servizio Nazionale della Protezione Civile - come Regioni, Province e Prefetture - con un'attenzione particolare verso la pianificazione di protezione civile.

Stefano Donnarumma: i progetti di Terna per una rete elettrica stabile e sicura

4,3 miliardi di euro, in dieci anni, per la sicurezza, lo sviluppo delle interconnessioni e il rinnovo dell'infrastruttura elettrica nazionale: il "Corriere della Sera" intervista Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna.

Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma: la condivisione alla base del sistema energetico internazionale

Intervistato dal "Corriere della Sera", l'AD e DG di Terna Stefano Donnarumma ha fatto il punto della situazione sui progetti di medio-lungo periodo intrapresi dal Gruppo su transizione energetica, sostenibilità e sicurezza dell'infrastruttura elettrica. Ambiti in cui l'AD e DG porterà avanti nuovi indirizzi strategici anche in virtù della recente nomina a Presidente di GO15 per l'anno 2022. "Il primo tema è sicuramente quello relativo alla resilienza delle reti", così nell'intervista, nella quale ha evidenziato come il sistema elettrico nazionale, a inizio gennaio, abbia risposto bene nei confronti di "un guasto a un impianto in Croazia che ha portato a un blackout in quel Paese": "Per fortuna quando l'incidente si è propagato ed è arrivato al confine, i nostri sistemi di difesa, assieme a quelli francesi, hanno evitato la propagazione nel resto d'Europa". Stabilità è dunque una parola chiave nelle attività intraprese da Terna, ma non solo: come illustrato da Stefano Donnarumma, infatti, un ruolo importante è anche quello dell'interrelazione con i Paesi esteri. In tal senso acquisisce maggiore rilevanza il lavoro svolto in GO15: "La condivisione è alla base del suo funzionamento. Ci scambiamo informazioni, condividiamo soluzioni tecniche e tecnologiche. Tutti siamo tesi a trovare soluzioni innovative per risolvere o prevenire problematiche. E questo lavoro continuo pone le basi per quello che sarà lo scenario energetico del futuro".

Stefano Donnarumma: 18 miliardi nel Piano decennale di Terna, 4,3 per stabilità e sicurezza

"Il GO15 è parte integrante del processo della transizione energetica perché è proattivo con i decisori", ha aggiunto Stefano Donnarumma, "e ha avviato un dialogo continuo con tutte le istituzioni, sia nazionali sia globali, per far capire l'importanza dell'infrastruttura di rete, che riveste un ruolo centrale se si vuole arrivare alla completa decarbonizzazione". Terna si colloca così in un sistema di condivisione di buone pratiche sui temi della transizione energetica e delle infrastrutture di rete elettrica: a tal proposito, ha osservato l'AD e DG, gli sforzi sono convogliati per "rendere le reti capaci di ricevere l'energia prodotta dalle fonti rinnovabili e di gestirla in maniera stabile e sicura". Per tale ragione, "servono impianti e sistemi di accumulo, siano essi elettrochimici come le batterie o pompaggi idroelettrici, in grado di compensare le variazioni di produzione di solare ed eolico". Molta tecnologia "è già disponibile" e Terna "ha un Piano decennale che prevede 18 miliardi di investimenti, con il 10% destinato esclusivamente all'innovazione". Ricordando, altresì, la centralità delle tecnologie e del capitale umano, Stefano Donnarumma ha rimarcato come la rete di trasmissione nazionale sia "già molto avanzata e connessa con tanti Paesi (Francia, Austria, Montenegro, Grecia) ed entro il 2028 lo sarà anche con la Tunisia". Il Gruppo investirà circa 4,3 miliardi di euro, in dieci anni, su sicurezza, interconnessioni e rinnovo delle reti, ed è già al lavoro per rafforzare i collegamenti con Austria, Francia e Grecia. "L'Italia è ovviamente il cuore delle nostre operazioni", ha dichiarato in conclusione, "siamo i registi della transizione energetica del nostro Paese".

lunedì 13 dicembre 2021

Salvatore Maugeri: il fondatore degli Istituti Maugeri ricordato dall’AD Mario Melazzini

Mario Melazzini ha partecipato all'evento che ha ricordato il 116esimo anniversario della nascita del fondatore Salvatore Maugeri.

Mario Melazzini

Mario Melazzini: cosa rappresenta il 17 novembre per ICS Maugeri S.p.A.

"Il 17 novembre è una data speciale per noi, prima di tutto per ricordare la nascita del nostro fondatore e di ciò che Salvatore Maugeri è riuscito a costruire partendo da ciò che era lui, come uomo, come scienziato e come medico che aveva, anche da imprenditore della sanità, come unico obiettivo il bene del paziente". Così Mario Melazzini, l'Amministratore Delegato di ICS Maugeri S.p.A., ha iniziato il suo discorso di presentazione nella giornata dedicata al fondatore Salvatore Maugeri, in occasione del 116esimo dalla sua nascita, nell'evento tenutosi presso l'Istituto clinico di Pavia. Ha poi proseguito: "E poi per celebrare anche quello che è il capitale umano di Maugeri: i medici, i tecnici, gli infermieri, i terapisti che sono il motore trainante del tradurre in fatti concreti quello che il nostro fondatore voleva. Un capitale umano che negli anni difficili dal 2012 in poi è rimasto unito, ha tenuto la barra dritta e che oggi in pandemia ha saputo modificarsi e adattarsi alle esigenze dei tempi che stiamo vivendo mettendosi a disposizione delle istituzioni in quel principio di sussidiarietà che ci ha sempre contraddistinto"

ICS Maugeri S.p.A.: da Fondazione a Società Benefit guidata da Mario Melazzini

La Fondazione, nata nel 1965 come una "clinica del lavoro", diventa "Salvatore Maugeri" nel 1985, in onore del suo fondatore morto in quello stesso anno. La Salvatore Maugeri si espande e comprende tra le sue attività e unisce alla medicina del lavoro anche quella riabilitativa, arrivando in questo modo ad affermare la propria presenza sul territorio con circa 20 istituti in tutta Italia entro i primi anni del 2000. Nel 2016 attraversa una profonda ristrutturazione aziendale e conferisce a ICS Maugeri S.p.A. Società Benefit tutte le attività assistenziali e di ricerca. Oggi, la società guidata da Mario Melazzini è presente in sei regioni italiane: Lombardia, Piemonte, Campania, Liguria, Sicilia e Puglia. Conta 17 Istituti, di cui nove Irccs (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico), e 3 poliambulatori specializzati in riabilitazione a Milano e Lodi.

Sostenibilità, Enel riconfermata nel DJSI World Index: l’analisi di Francesco Starace

Importante conferma in casa Enel. Il Gruppo guidato da Francesco Starace entra anche quest'anno nel Dow Jones Sustainability World Index, uno dei più importanti indici borsistici di sostenibilità.

Francesco Starace

Francesco Starace: "Transizione e pratiche di business responsabili per massimizzare valore condiviso"

È dal 2003 ormai che Enel fa parte della lista delle società quotate nel Dow Jones Sustainability World Index, lanciato alla fine degli anni '90 per valutare le performance di sostenibilità. E il 2021 non fa eccezione: con un punteggio totale di 88, il Gruppo guidato da Francesco Starace è stato incluso nel DJSI World Index anche quest'anno. Per Enel si tratta del diciottesimo anno di fila. Le aziende inserite nell'Indice di Standard and Poor's Global si distinguono per l'attenzione ai temi ESG, allo sviluppo sostenibile e per il contributo effettivamente fornito agli obiettivi definiti nell'Agenda ONU 2030. "La nostra presenza nel DJSI − ha dichiarato l'AD e DG di Enel Francesco Staraceè un riflesso del nostro continuo focus verso lo sviluppo di un modello di business sostenibile, guidando la transizione energetica e promuovendo pratiche di business responsabili, massimizzando così il valore condiviso per tutti i nostri stakeholder".

Francesco Starace: "Sostenibilità è un viaggio continuo di miglioramento"

Lotta al cambiamento climatico, un modello energetico a basse emissioni di CO2, focus su diritti umani e sviluppo del capitale umano, coinvolgimento attivo degli stakeholder. Sono questi i criteri distintivi del Gruppo guidato da Francesco Starace secondo il DJSI, ai quali si aggiungono anche la gestione delle crisi e la trasparenza in materia di risultati raggiunti nell'ambito sociale e ambientale. Tra le utilities elettriche quotate nel Dow Jone Sustainability World Index, fa sapere Enel, è presente anche la controllata spagnola Endesa. Riconoscimenti anche per la sudamericana Enel Américas e per la cilena Enel Chile: entrambe le controllate sono rientrate infatti nel Dow Jones Sustainability Emerging Markets Index, nel Dow Jones Sustainability MILA Pacific Alliance Index e nel Dow Jones Sustainability Chile Index. A confermare i risultati positivi del percorso intrapreso da Gruppo Enel anche l'attenzione sempre maggiore degli investitori ESG che dal 2014 a oggi hanno praticamente raddoppiato la loro partecipazione al capitale sociale. "Guardiamo alla sostenibilità come ad un viaggio nel continuo miglioramento dei nostri modelli di business, dei prodotti, dei servizi e di tutta la nostra azienda - ha commentato Francesco Starace - puntando sempre ad essere in armonia con i nostri stakeholder, l'ambiente e la società nel suo complesso".

lunedì 6 dicembre 2021

Smart working, Claudio Machetti: il modello organizzativo adottato da Enel

Lo smart working adottato da Enel ha coinvolto 37mila lavoratori nel 2020. Claudio Machetti: i modelli di lavoro flessibili offrono benefici a dipendenti e aziende.

Claudio Machetti

Claudio Machetti: il modello di lavoro flessibile adottato da Enel

"Penso che lo smart working sia una grande opportunità per i colleghi e per l'azienda - ha dichiarato Claudio Machetti, Direttore della Global Energy and Commodity Management Line di Enel - Si tratta di usarla nella maniera giusta". Era stato un progetto pilota, lanciato da Enel nel 2016, a introdurre nel Gruppo il modello dello smart working: circa 500 dipendenti potevano decidere di lavorare da remoto un giorno a settimana. Lo scoppio della pandemia ha accelerato questo fenomeno, l'azienda ha infatti allargato il progetto che nel 2020 ha coinvolto un totale di circa 37mila lavoratori. "La pandemia rappresenta un grande punto di discontinuità. C'è poco da fare, non si torna più al punto in cui siamo rimasti prima. La discontinuità è discontinuità da tutti i punti di vista e quindi inizierà una vita nuova", ha aggiunto Claudio Machetti. Questo nuovo modello, conferma il manager, permette "un'ottimizzazione in generale".

La carriera di Claudio Machetti: da Ferrovie dello Stato Italiane a Enel

Attuale Direttore della Global Energy and Commodity Management Line di Enel (precedentemente Global Trading), Claudio Machetti si laurea in Scienze Statistiche presso l'Università La Sapienza e intraprende la carriera professionale in ambito finanziario. Dopo gli incarichi presso il Banco di Roma, entra in Ferrovie dello Stato Italiane (1992), inizialmente in qualità di Dirigente Responsabile dell'Unità Mercati Finanziari e più tardi come Direttore della Finanza Operativa. Parallelamente collabora alla nascita di Fercredit, società finanziaria della quale diventerà anche Amministratore Delegato. Dopo l'esperienza di otto anni in Ferrovie dello Stato Italiane, il percorso di Claudio Machetti prosegue in Enel: nel 2000 è nominato Responsabile dell'Area Finanza e contribuisce alla nascita di Enel Insurance ed Enelfactor, per la quale sarà nominato Amministratore Delegato. Prima di passare ai vertici della Business Line del Gruppo, diventa Direttore dell'unità Risk Management. Attualmente gestisce il sourcing di gas, carbone e olio combustibile e si occupa dei mercati all'ingrosso relativi alle commodity energetiche come gas, coal, power, CO2 e oil.

venerdì 3 dicembre 2021

Cristina Scocchia: a “Quarta Repubblica” parla dei suoi traguardi professionali

Ha riportato L'Oréal Italia in carreggiata e oggi dà slancio alla crescita di KIKO Milano. Un percorso, quello di Cristina Scocchia, che inizia già durante gli anni all'università con uno stage per una grossa multinazionale. La manager ne ha parlato a "Quarta Repubblica".

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: la gavetta in Procter&Gamble e il passaggio a L'Oréal

"La mia storia inizia in Bocconi, quando un giorno andai alla presentazione di una grande azienda americana, la Procter&Gamble, che mi colpì tantissimo perché parlavano di talento e valorizzazione del merito. Inviai un curriculum e nonostante la poca esperienza mi presero". A parlare è Cristina Scocchia, CEO di KIKO Milano, società italiana leader nel settore della cosmetica. La manager classe 1973 è stata intervistata da Nicola Porro in una puntata di "Quarto Grado", durante la quale ha ripercorso le tappe fondamentali della sua carriera. Nonostante non avesse ancora terminato gli studi, racconta, dopo uno stage di tre mesi Procter&Gamble decide di assumerla: "Per tre anni ho studiato dalle 10 di sera alle tre del mattino. La gavetta è stata dura, ma sentivo che era la mia grande opportunità". Dopo aver conseguito la laurea in Economia e Commercio con il massimo dei voti, si stabilisce a Roma e poi a Ginevra, dove sempre per Procter&Gamble si occupa di prodotti per la cura della casa. Il passaggio al beauty arriva nel 2012, quando comincia ad occuparsi delle Cosmetics International Operations. Due anni più tardi Cristina Scocchia fa il suo ingresso in L'Oréal Italia come AD.

Cristina Scocchia: le attività in KIKO Milano

L'Oréal Italia viene da un periodo di difficoltà: l'obiettivo di Cristina Scocchia è dunque quello di risanare l'azienda e immetterla in un percorso di crescita. "Per tre anni e mezzo abbiamo ridotto i costi, ampliato la gamma e investito in trasformazione digitale - ha ricordato - in questo modo fatturato e profitto sono tornati a crescere". Per il contributo in L'Oréal Italia, viene insignita della Legione d'Onore dall'ambasciatore francese. Raggiunto lo scopo prefissato, la manager decide tuttavia di accettare una nuova sfida. È il 2017 quando KIKO Milano la nomina CEO: "Non volevo più essere a capo di una filiale e fare il co-pilota - spiega Cristina Scocchia - ma diventare responsabile di tutta un'azienda". I risultati della sua guida si vedono già nel 2019, quando la società chiude l'anno con un fatturato di 600 milioni. Poi la pandemia e la chiusura dei negozi. Nonostante le difficoltà legate all'emergenza sanitaria, KIKO Milano realizza un piano che punta alla crescita, con investimenti in innovazione e digitalizzazione, accelerazione del franchising e nuove aperture in Asia. "Il colpo è stato forte ma abbiamo resistito. In salita si deve accelerare: tanto più la situazione è difficile - conclude - tanto più bisogna trovare la determinazione per trasformare il problema in un'opportunità di ripartenza".

Terna: nuovo riconoscimento per le sue performance di sostenibilità

La società che gestisce la rete elettrica nazionale, Terna, conferma la sua posizione di leader mondiale della sostenibilità, entrando per la seconda volta nel GLIO/GRESB ESG Index.

Terna

Terna inclusa per la seconda volta nel GLIO/GRESB ESG Index

Grazie alle sue ottime performance in materia di sostenibilità, Terna è stata inclusa, per la seconda volta, nel GLIO/GRESB ESG Index, il primo indice globale specializzato nell'analisi delle pratiche migliori adottate da aziende quotate per quanto concerne l'ambiente, il sociale e la governance. Tale indice è stato lanciato nel gennaio del 2021 ed è il frutto della fusione delle competenze del GLIO (Global Listed Infrastructure Organization) e del GRESB (Global Real Estate Sustainability Benchmark). Il GLIO/GRESB ESG Index influisce soprattutto sui Socially Responsible Investors, ovvero quella fascia di investitori sempre più grande e attenta alle tematiche etiche. Terna è una delle otto società italiane a rientrare nell'indice, comprensivo di 159 imprese, ed è riuscita ad ottenere per la seconda volta il rating A, vale a dire il massimo livello di valutazione.

Terna e il Piano Industriale 2021-2025 "Driving Energy"

Il Piano Industriale 2021-2025 di Terna "Driving Energy" sottolinea il ruolo centrale che il gestore della rete elettrica nazionale affida alla sostenibilità all'interno suo business. Il Piano definisce una serie di obiettivi specifici finalizzati alla creazione di valore nel medio-lungo periodo. Ben il 95% dei 9 miliardi di euro di investimenti previsti dalla società nei prossimi cinque anni è di natura sostenibile. Con quest'ultimo riconoscimento arrivato, Terna si afferma sempre di più come uno dei leader mondiali della sostenibilità. Oltre ad essere presente nel GLIO/GRESB ESG Index, la società che gestisce la rete elettrica nazionale è infatti inclusa nei principali indici internazionali di sostenibilità come Dow Jones Sustainability Index, Euronext Vigeo Eiris FTSE4Goog, Bloomberg Gender Equality Index, MIB 40 ESG, MSCI e Stoxx Global ESG Leaders.

Francesco Milleri: per EssilorLuxottica terzo trimestre positivo, contributo di GrandVision determinante

Il Gruppo guidato da Francesco Milleri alza le stime per l'intero 2021.

Francesco Milleri

Francesco Milleri: EssilorLuxottica mantiene ritmo di ripresa rapida del secondo trimestre

Il leader mondiale dell'eyewear e dell'eyecare chiude il terzo trimestre in forte crescita. Includendo il contributo di GrandVision, consolidata solo a partire da luglio, il fatturato totale si attesta sui 5,5 miliardi. Francesco Milleri, unico AD di EssilorLuxottica dallo scorso maggio, si è detto soddisfatto dei risultati raggiunti dal Gruppo. Un'accelerazione che porta avanti il trend positivo già registrato nel primo semestre. "Con GrandVision, nel primo trimestre di consolidamento nel gruppo, il fatturato comparabile di EssilorLuxottica è cresciuto ancora più rapidamente - hanno dichiarato Francesco Milleri e Paul du Saillant, Vice Amministratore Delegato - registrando un aumento del 9,3% rispetto ai livelli pre-Covid". Nei primi nove mesi del 2021, i ricavi di EssilorLuxottica hanno toccato quota 13,2 miliardi, in crescita del 6,8%, mentre la generazione di cassa consolidata si attesta a 2,3 miliardi.

Francesco Milleri: crescita ricavi dimostra benefici leva operativa

"Con i ricavi in accelerazione - ha continuato Francesco Milleri - la nostra azienda ha ampliato i margini in maniera sostanziale, dimostrando fino a che punto può beneficiare della leva operativa. Tutto ciò ci ha spinto ad aggiornare ancora una volta l'outlook per l'anno, indicando ora un aumento più significativo del margine operativo". Il Gruppo ha infatti deciso di alzare le stime per l'intero anno. Una scelta che si basa sulla solidità della performance e che deriva a sua volta da "un modello di business aperto e omnichannel, dalle nuove iniziative commerciali integrate e dalla ricca pipeline di prodotti innovativi". Parallelamente alla crescita degli indici finanziari, recentemente EssilorLuxottica ha rinnovato il suo impegno nell'ambito della sostenibilità. Diverse le iniziative promosse, ricorda Francesco Milleri, tra cui spicca la partnership con ACI per il lancio della campagna "Action for good vision on the road". Continua dunque il percorso tracciato nella roadmap "Eyes on the Planet", che vede nella cura della vista nel mondo, nella carbon neutrality, nella circolarità, e nell'inclusione i valori centrali delle attività portate avant dal Gruppo.

giovedì 2 dicembre 2021

L’impegno di Gianni Lettieri per il Mezzogiorno: nasce Est(ra)Moenia

Gianni Lettieri nel corso della sua carriera, ha sempre valorizzato le eccellenze nel Mezzogiorno. Continua a lavorare sulla sua città, Napoli, attraverso l'associazione Est(ra)Moenia, che punta a riqualificare le aree di accesso alla città: quella portuale e la stazione centrale, in Piazza Garibaldi, oltre a offrire sostegni concreti alle famiglie del territorio.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: la nascita di Est(ra)Moenia

Gianni Lettieri è tra i fondatori di Est(ra)Moenia, l'associazione di imprenditori lanciata attraverso un grande evento, in presenza di nomi illustri delle istituzioni partenopee. Tra i tanti partecipanti non è mancato il Governatore della Campania Vincenzo De Luca. La neonata associazione, voluta dall'ex Presidente di Palazzo Partanna Ambrogio Prezioso, Gianni Lettieri, Paolo Graziano e Francesco Tavassi, ha un obiettivo preciso: riaccendere i riflettori su una zona di Napoli, quella orientale, concentrarsi sulla ferrovia e sul porto, abbandonato da almeno 15 anni. Presto sarà pronto il documento d'indirizzo per illustrare gli interventi previsti proprio per l'area portuale e per Piazza Garibaldi. Ci sarà spazio però anche per altre attività utili al territorio, per combattere la povertà educativa e per restare al fianco delle famiglie.

Gianni Lettieri: i progetti di Est(ra)Moenia e l'impegno per il Mezzogiorno

L'associazione Est(ra)Moenia, fortemente voluta, tra gli altri, da Gianni Lettieri, punta a far arrivare nel capoluogo partenopeo fondi internazionali. Prima però, sarà necessario che la città sia dotata di infrastrutture efficaci e che sia pronta a ricevere i finanziamenti necessari a far ripartire zone nevralgiche di Napoli. Durante la presentazione è emersa la volontà di investire un miliardo di euro nella riqualificazione dell'area portuale e di Piazza Garibaldi, porta Nolana, porta Capuana e Napoli est. Il potenziale è grandissimo, soprattutto per quanto concerne i settori manifatturiero e dei servizi: tale crescita, però, necessita di essere supportata dal Governo e dalle istituzioni locali. Gianni Lettieri, da sempre impegnato per la valorizzazione e il potenziamento della città, è un imprenditore e dirigente d'azienda molto radicato sul territorio partenopeo e legato alle sue origini. Ex Presidente dell'Unione degli industriali di Napoli, si è spesso adoperato per valorizzare le eccellenze dell'area mediterranea, per accrescere le ricchezze e l'occupazione nel Mezzogiorno e rimuovere gli ostacoli che ne frenano lo sviluppo.

mercoledì 1 dicembre 2021

Investimenti sostenibili ESG, Banca Generali: sostenibilità centrale per le nuove generazioni

Sempre più giovani scelgono gli investimenti sostenibili ESG: ad influenzare le scelte, secondo Banca Generali, soprattutto pandemia e movimenti in favore della sostenibilità ambientale.

Banca Generali: con emergenza climatica e Covid-19 giovani più sensibili agli investimenti sostenibili ESG

Oggi le famiglie e le imprese guardano con molta attenzione alla sostenibilità. La percezione delle problematiche ambientali e sociali è drasticamente cambiata negli ultimi anni, soprattutto in seguito allo scoppio dell'emergenza Covid-19. Un fenomeno che ha investito in pieno anche il mondo della finanza e che secondo Banca Generali è una delle cause dietro al recente boom degli investimenti sostenibili ESG. L'argomento è stato affrontato lo scorso 19 novembre a Roma durante "Innovazione e Sostenibilità: quale futuro per gli investimenti", evento promosso dall'Istituto guidato da Gian Maria Mossa. Dall'incontro è emerso che il trend positivo degli investimenti sostenibili ESG (sigla che sta per Environment, Sociale e Governance) ha subito un'accelerazione anche per via del crescente sentimento di protesta contro il cambiamento climatico, soprattutto da parte dei giovani. E sono proprio le nuove generazioni, spiega Banca Generali, a essere i diretti protagonisti della crescita dei fondi ESG.

Banca Generali: i risparmiatori romani scelgono gli investimenti sostenibili ESG

Durante l'evento, tenutosi all'Hotel Parco dei Principi, ha preso la parola Massimiliano Ruggiero, Area Manager di Banca Generali Private nel Lazio. Ruggiero ha illustrato i dati dei risparmiatori romani in tema di investimenti sostenibili ESG, evidenziando il ruolo dei giovani. "Oggi il 58% dei nostri clienti a Roma e provincia presenta nel proprio portafoglio di investimento almeno un fondo certificato Esg - ha dichiarato il manager - Si tratta di una percentuale molto più alta rispetto alla media del resto del Paese e che cresce ulteriormente nelle fasce più giovani di clientela, a testimonianza di come la sostenibilità sia un fattore cruciale soprattutto per le nuove generazioni". I numeri di Roma testimoniano quindi la tendenza delle nuove generazioni a preferire gli investimenti sostenibili ESG. E confermano i risultati dello studio effettuato da Banca Generali la scorsa estate, che vede nell'I-Generation e nei Millenials le generazioni che mostrano più propensione verso i nuovi strumenti finanziari connessi ai temi della responsabilità sociale e dell'ambiente.