mercoledì 30 novembre 2022

Alessandro Noceti: la carriera del manager di Valeur Group

Alessandro Noceti fa il suo ingresso in Valeur Group nel 2015. In precedenza ha ricoperto numerosi incarichi per Credit Suisse International, dove ha maturato una lunga esperienza nel settore del credito e dell’equity.

Alessandro Noceti

Alessandro Noceti: gli studi all’estero e le prime sfide professionali

Attivo dal 2010 nell’asset management, advisory, ricerca, trading e servizi real estate, Valeur Group è un gruppo indipendente che oggi conta 20 fondi di investimento tra gestione e advisory e 2 miliardi di euro di attivi in gestione. Tra gli artefici del suo successo anche Alessandro Noceti, Responsabile della Distribuzione oltre che Direttore di Valeur Capital e Valeur Securities, due delle cinque società controllate dal Gruppo. Professionista esperto di finanza internazionale, si è laureato in Economia e Commercio presso L’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, per poi conseguire un Master in European Business Studies con specializzazione in Finanza presso ESCP-EAP European School of Management. Durante gli studi tra Londra e Torino ha preso anche parte al BDE Committee dell’Istituto in qualità di Membro. La prima esperienza professionale nel 2008, a Londra, con l’ingresso in Credit Suisse International. Durante i primi anni Alessandro Noceti opera come Analista nell’Area Investment Banking - Equity and Fixed Income Derivatives Sales.

Alessandro Noceti: la crescita professionale in Credit Suisse e l’ingresso in Valeur Group

Quello di Analista è solo il primo dei numerosi incarichi ricoperti da Alessandro Noceti nella sua lunga esperienza in Credit Suisse. Associate con responsabilità nella copertura commerciale della clientela italiana di tipo retail e istituzionale dal 2010 al 2011, l’anno successivo viene nominato Vice Presidente, responsabile delle operazioni italiane nell’ambito del Real Money. Nel 2015 le competenze maturate durante il percorso gli valgono la nomina a Director, responsabile della copertura commerciale per il cluster italiano dei Fondi Pensione. Nello stesso anno decide di intraprendere una nuova avventura professionale e fa il suo ingresso in Valeur Group come Direttore di Valeur Capital LTD. Come in Credit Suisse, Alessandro Noceti contribuisce attivamente all’evoluzione del Gruppo e in breve ne diventa Responsabile della Distribuzione. Nel 2019 gli è stato affidato anche l’incarico di Direttore di Valeur Securities SA. In questo periodo decide inoltre di dedicarsi ulteriormente alla propria formazione professionale, conseguendo un Master in Business Administration presso l'ESCP Europe di Londra.

Gruppo FS tra i protagonisti di Innotrans 2022

Diversi i progetti presentati dal Gruppo FS durante la fiera internazionale dedicata alle tecnologie dei trasporti. A riscuotere successo soprattutto i nuovi treni regionali ibridi Blues.

Gruppo FS, CEO Luigi Ferraris

Gruppo FS, sostenibilità e innovazione le parole chiave della fiera di Berlino

Anche Gruppo FS ha partecipato a Innotrans, la principale fiera espositiva internazionale dedicata alle tecnologie dei trasporti che si tiene ogni due anni a Berlino. Durante l’evento, considerato il più importante momento di incontro del settore ferroviario mondiale, la società guidata da Luigi Ferraris ha presentato agli operatori le principali novità nell’ambito della mobilità green di persone e merci. Tra queste spicca il nuovo treno regionale ibrido Blues. Progettato e costruito da Hitachi Rail, grazie alla sua tripla alimentazione il Blues consente di ridurre il consumo di carburante del 50% rispetto ai mezzi diesel, con un taglio netto delle emissioni di CO2. I nuovi treni, riciclabili al 95% e predisposti alla connessione Wi-Fi, faranno il loro esordio in Sicilia e Sardegna: “Questo treno tecnologicamente molto evoluto, sostenibile e meno energivoro dei predecessori – ha commentato l’AD del Gruppo FS Luigi Ferraris – rappresenterà un altro mezzo fondamentale per rendere il viaggio dei nostri passeggeri sempre più confortevole e anche per connettere l’Alta Velocità con le destinazioni servite dai treni regionali”.

A Innotrans il nuovo corso del Gruppo FS

Tecnologie e sostenibilità si fanno largo anche nella flotta di veicoli su gomma: Qbuzz, società controllata da Busitalia (Gruppo FS), ha infatti esposto a Berlino anche uno dei 32 autobus a idrogeno. Spazio al trasporto merci e alla logistica con la presentazione della terza generazione della tecnologia NiKRASA, soluzione sviluppata da TX Logistik AG (Gruppo Mercitalia) che consente di caricare facilmente su rotaia anche i semirimorchi che non possono essere alzati con la gru e favorire, l'intermodalità gomma - ferro. Per il Gruppo FS Innotrans è stata l’occasione per tracciare un punto non solo su progetti e strategie future, ma anche sul cambio di passo culturale e manageriale avviato con il nuovo Piano Industriale 2022-2031. Oltre all’AD Luigi Ferraris e alla Presidente Nicoletta Giadrossi, all’evento hanno infatti preso parte anche gli AD delle società a capo dei nuovi quattro Poli di business (Passeggeri, Logistica, Infrastrutture e Urbano), il top management e alcuni operatori delle società estere controllate e partecipate.

Terna, ecco i vincitori del Premio Driving Energy 2022: il commento di Stefano Donnarumma

Oltre 1.300 i candidati che hanno partecipato al contest fotografico lanciato da Terna. Stefano Donnarumma: “Orgogliosi di essere riusciti a dare visibilità a opere e artisti di ogni età e provenienza geografica”.

Stefano Donnarumma, AD Terna

Driving Energy 2022, Stefano Donnarumma all’evento di premiazione

Si è concluso lo scorso 15 novembre con la proclamazione dei vincitori il Premio Driving Energy 2022 - Fotografia Contemporanea, il concorso lanciato in primavera da Terna e rivolto a tutti i fotografi italiani con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo culturale del Paese e i nuovi talenti del settore. Alla premiazione, tenutasi a Roma, anche Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo nonché membro del Comitato di Presidenza del concorso insieme alla Presidente di Terna Valentina Bosetti. Dopo aver selezionato 40 finalisti tra gli oltre 1.300 candidati di ogni età, la giuria – composta da nomi di spicco come lo storico dell’arte Salvatore Settis e il Premio Strega 2021 Emanuele Trevi – ha deciso di assegnare il Premio Senior (dai 31 anni) a Paolo Ventura con l’opera dal titolo ‘I Ginestra’, mentre a Gaia Renis il premio Giovani per il lavoro fotografico ‘Stereocaulon vesuvianum’. I due artisti sono riusciti a fornire un’interpretazione creativa della mission di Terna centrando a pieno il tema del concorso, “Cameras on Driving Energy”, che ha preso spunto dal potere metaforico del guidare e del trasmettere l’energia. “Con la prima edizione del Premio Driving Energy – ha dichiarato sul palco Stefano Donnarummasiamo riusciti a dare visibilità a opere e artisti, di ogni età e provenienza geografica, dallo spiccato talento interpretativo, e, al contempo, siamo orgogliosi di aver avviato anche un progetto culturale di ampio respiro”.

Stefano Donnarumma: “Fotografia ed energia figli della stessa rivoluzione industriale

Oltre alle categorie Giovani e Senior, il concorso promosso dal Gruppo guidato da Stefano Donnarumma e curato da Marco Delogu ha previsto tre Menzioni speciali. Per il tema “Normalità contemporanea” la menzione è andata a Mohamed Keita con il lavoro ‘Camminare e camminare…’, mentre per “Circolarità. Corsi e ricorsi” a Eva Frapiccini, autrice di ‘La porta di luce alias hommage to D.M.’. Ad aggiudicarsi la Menzione attribuita in base al voto delle persone di Terna Andrea Botto con il lavoro fotografico ‘Onda d’urto’. “Nella selezione dei finalisti – ha dichiarato il curatore del Premio Marco Delogu – abbiamo privilegiato i lavori fotografici che declinassero l’energia in modi sottintesi e originali, e che, con padronanza e autorevolezza, chiamassero in causa le attuali sperimentazioni dell’arte contemporanea”. Soddisfatta anche la Presidente Valentina Bosetti: “La grande partecipazione al Premio, trasversale e inclusiva, conferma l’impegno di Terna nel mondo della cultura attraverso i valori che caratterizzano la sua azione a beneficio del Paese”. “Il premio – ha aggiunto Stefano Donnarummanasce per valorizzare il tema dell’energia unendolo, simbolicamente, alla fotografia, una forma d’arte che è molto apprezzata nei tempi contemporanei e che, in qualche modo, coniuga i due elementi che nascono dalla stessa rivoluzione industriale, delineando un quadro generale dell’evoluzione della cultura e della tecnologia”. Le cinque opere vincitrici, insieme con le altre 35 finaliste, saranno esposte fino al 27 novembre con accesso gratuito presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma.

Cristina Scocchia intervistata da “La Stampa”: Illycaffè pronta all’ingresso in Borsa

Cristina Scocchia ha definito la carriera come “una maratona” in cui si verificano sia traguardi che battute d’arresto: l’importante è “poi rialzarti, tirare il fiato e tornare a correre”.

Cristina Scocchia, AD Illycaffè

Cristina Scocchia a “La Stampa”: “Aiutare chi sta affrontando la propria maratona”

“Sono ora a New York per sviluppare i piani strategici per raddoppiare nei prossimi anni il mercato in Usa, che è il secondo più importante dopo l’Italia”: prosegue lungo la scia delle esperienze internazionali l’impegno professionale di Cristina Scocchia, manager con alle spalle una lunga carriera di successo. Reduce dall’ultima esperienza in KIKO Milano, dove da AD ha guidato un intenso percorso di crescita aziendale, da gennaio 2022 ricopre il medesimo ruolo in Illycaffè. Gli obiettivi? Nuovi cicli di sviluppo, espansione nei mercati esteri e, non da ultimo, porre basi solide per la quotazione in Borsa. Nel frattempo Cristina Scocchia continua a scalare posizioni tra i manager con la migliore reputazione online: prima nel settore Food & Retail, ha raggiunto il 22° posto nella classifica generale, piazzandosi seconda tra le donne. Non seguo le classifiche”, specifica a “La Stampa”, “ma sono contenta di avere la fortuna di poter lavorare molto con tantissima passione e impegno, raggiungendo importanti risultati”. Per l’AD “la carriera non è uno sprint ma una maratona: si possono ottenere dei riconoscimenti ma ci sono anche cadute e ti puoi sbucciare le ginocchia per poi rialzarti, tirare il fiato e tornare a correre”. Gioire di questo è importante, prosegue, ma bisogna anche guardare indietro “per aiutare chi sta affrontando la propria maratona. Mi riferisco non solo al mondo del lavoro, ma a tutti gli ambiti della vita”.

Il punto di vista di Cristina Scocchia su etica del lavoro e leadership

Come raccontato nell’intervista, i contatti per la manager giungono anche attraverso i social media: “Sono presente su Linkedin e su Instagram. Molte persone, soprattutto donne che intraprendono una carriera, mi vedono come un esempio e mi contattano: cerco di rispondere a tutti”. L’etica del lavoro in cui crede Cristina Scocchia prevede la creazione di connessioni, in cui il significato di leadership risiede anche nel principio della condivisione: “Se nel mio piccolo posso dare ispirazione, la giusta grinta, se posso dare una mano ne sono felice”, sottolinea nell’intervista, osservando che “la leadership non è portare medaglie, ma prendersi cura delle persone: questa è la mia etica del lavoro. Il raggiungimento di risultati va condiviso”. Pronta a guidare la quotazione in Borsa di Illycaffè, Cristina Scocchia si divide oggi tra Milano – dove svolge la parte organizzativa del suo incarico – e due giorni a settimana nella “bellissima città” di Trieste, sede del Gruppo. Sanremo, suo luogo d’origine, “resta sempre nel mio cuore anche se non riesco a venire spesso nella città dove ho trascorso l’infanzia e l’adolescenza”, così la manager a chiusura dell’intervista.

martedì 29 novembre 2022

Claudio Descalzi: sicurezza energetica, avanti con la diversificazione delle fonti

Eni, l’AD Claudio Descalzi: “Continueremo a lavorare con i nostri partner per assicurare una tempestiva valorizzazione delle vaste risorse di gas del Mozambico”.

Claudio Descalzi, AD Eni

Claudio Descalzi: Eni in Mozambico, partito il primo carico di gas naturale liquefatto prodotto dal giacimento Coral

È un passo fondamentale nell’ottica della diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Lo ha spiegato anche l’AD Claudio Descalzi parlando di quanto annunciato da Eni lo scorso 13 novembre: la partenza del primo carico di gas naturale liquido prodotto dal giacimento Coral, al largo del bacino di Rovuma, in Mozambico, dove è dislocato l’impianto Coral Sul Floating Liquefied Natural Gas. Eni è operatore delegato del progetto Coral South per conto dei suoi partner in Area 4 (ExxonMobil, CNPC, GALP, KOGAS ed ENH): approvato nel 2017, entra in esercizio dopo soli cinque anni, in linea con la tempistica e i costi previsti nel programma iniziale e nonostante le interruzioni causate dalla pandemia. Merito del particolare approccio per fasi e parallelizzato di Eni, come si legge nella nota diffusa dal Gruppo guidato da Claudio Descalzi, oltre “a un’efficace pianificazione dell’esecuzione, al forte impegno di tutti i partner e al costante supporto del governo del Mozambico”.

Claudio Descalzi: l’impegno di Eni nel contribuire alla sicurezza energetica e a una transizione equa e sostenibile

Per l’AD Claudio Descalzi questo primo carico “rappresenta un nuovo, importante passo nella strategia di Eni che fa leva sul gas come fonte in grado di contribuire significativamente alla sicurezza energetica europea, anche attraverso la crescente diversificazione delle forniture, supportando nel contempo una transizione energetica equa e sostenibile”. Nel sottolineare il valore di un progetto di portata storica per il settore che proietta il Mozambico sulla scena mondiale del Gnl, l’AD Claudio Descalzi ha ribadito l’intenzione di continuare a lavorare “con i nostri partner per assicurare una tempestiva valorizzazione delle vaste risorse di gas del Mozambico”. Il Coral Sul Floating Liquefied Natural Gas ha una capacità di liquefazione di gas pari a 3,4 milioni di tonnellate all’anno e produrrà Gnl dai 450 miliardi di metri cubi di gas del giacimento Coral.

La carriera di Claudio Machetti, Direttore della Business Line di Enel

Claudio Machetti è un manager attualmente a capo della Global Energy and Commodity Management Business Line di Enel.

Claudio Machetti, manager Enel

L’ascesa di Claudio Machetti all’interno del Gruppo Enel

Claudio Machetti opera all’interno di Enel in qualità di Direttore di una Business Line del Gruppo, occupandosi di gestire il sourcing di carbone, gas e olio combustibile, e dei mercati all’ingrosso delle commodity energetiche come gas, coal, power, CO2 e oil. Il suo percorso in Enel prende avvio nel 2000, quando entra nel Gruppo come Responsabile dell’Area Finanza. Una volta inserito nell’azienda, prende parte alla fondazione della controllata finanziaria Enelfactor divenendone Amministratore Delegato. Nel 2005 è Direttore Finanziario e nel 2009 viene messo a capo della Direzione Risk Management. Precedentemente gli era stato assegnato anche il ruolo di Presidente nei fondi pensione del Gruppo, Fondenel e Fondopen. Nel corso degli anni diviene inoltre membro di diversi Consigli di Amministrazione di alcune consociate. Tra queste: Endesa, Wind e Terna. È il 2014 quando viene infine nominato Direttore della Global Energy and Commodity Management Business Line di Enel (in precedenza Global Trading).

Le prime tappe della carriera di Claudio Machetti

Prima di entrare in Enel, Claudio Machetti ha lavorato per altre importanti realtà italiane, per le quali ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità. Dopo la laurea in Scienze Statistiche presso l’Università La Sapienza, viene assunto come impiegato di banca presso una filiale milanese del Banco di Roma. A distanza di qualche tempo, entra nella Direzione Centrale di Roma in qualità di analista finanziario, ruolo che gli permette di sviluppare una forte competenza in equity. Successivamente ottiene dapprima l’incarico di funzionario della Direzione Finanziaria e poi, nel 1990, quello di Vicedirettore Responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. Nel 1992 entra in Ferrovie dello Stato Italiane per occuparsi della Direzione della Finanza Operativa. Poco dopo viene nominato Dirigente Responsabile dell’Unità Mercati Finanziari e diviene Amministratore Delegato di Fercredit.

Private banking, Mossa (Banca Generali): “Nostro impegno è su diversificazione e protezione”

In un post su Linkedin l’AD di Banca Generali offre una riflessione sui principali temi che oggi influenzano le scelte finanziarie, mettendo in evidenza l’evoluzione del modello di private banking adottato dall’Istituto.

Private banking, l’analisi di Gian Maria Mossa (Banca Generali): “Investimenti sempre più legati a tematiche ESG

Tra le numerose sfide per un futuro sostenibile c’è anche quella demografica, che proprio pochi giorni fa è tornata sotto i riflettori quando il numero di abitanti del Pianeta ha superato ufficialmente quota 8 miliardi. Sul tema è intervenuto l’Amministratore Delegato di Banca Generali Gian Maria Mossa. In un recente post su Linkedin, il manager alla guida dell’Istituto leader nel private banking ha acceso i riflettori sugli effetti del fenomeno nel lungo periodo, che oggi vede in India e negli Stati africani una crescita esponenziale, contrapposti invece all’Europa dove la popolazione tende a diminuire. “Per i Paesi ‘giovani’ – ha commentato Mossa – la strada pare comunque in salita per le asimmetrie finanziarie, la bassa scolarizzazione e la carenza di infrastrutture prodromiche allo sviluppo imprenditoriale”. Per realtà come quella Italiana, dove le stime parlano di una decrescita addirittura accelerata, il dibattito si sposta “sulla sostenibilità economica di determinate realtà produttive e sui sistemi di welfare e previdenziali schiacciati dall’invecchiamento della popolazione”. Per il Paese sarà cruciale affrontare con urgenza tematiche come la crisi dei modelli sociali tradizionali, le pressioni economiche e l’occupazione giovanile: “È proprio da qui che dobbiamo ripartire se vogliamo garantire un futuro al nostro Bel Paese”, è il monito dell’AD di Banca Generali. A livello mondiale la finanza si è già mossa verso questa direzione: “I grandi colossi finanziari globali stanno progressivamente sposando sempre di più i temi della transizione sostenibile, della trasparenza di governance e della centralità delle persone, alzando progressivamente l’asticella nella direzione delle proprie scelte”.

Banca Generali, un’offerta private banking sempre più diversificata e sicura

Nonostante portino ancora dietro di sé “paradossi e comportamenti non sempre allineati agli obiettivi”, spiega Mossa, le azioni messe in campo in merito alle tematiche ESG hanno avuto il pregio di far emergere chiaramente una visione in cui valore ed etica “possono rafforzare gli effetti dell’investimento garantendo risultati sia sul fronte del rendimento che sul fronte sociale”. E il mondo del private banking deve agire di conseguenza, scrive l’AD di Banca Generali: “L’impegno alla diversificazione, protezione e pianificazione dei progetti di vita rappresenta una stampella sociale importante per la costruzione di futuro. Questa è la direzione che anche come Banca Generali abbiamo scelto di tracciare, fatta di innovazione, attenzione a tutti gli stakeholders e spinta al progresso attraverso modelli inclusivi. Perché tutto dipende dalle persone e crediamo che il migliore investimento sia sempre su di loro”. Un percorso ambizioso, quello immaginato da Mossa, tuttavia indispensabile per intercettare le esigenze della nuova clientela private banking: “Per fare tutto ciò occorre essere credibili e coerenti nei propri obiettivi aziendali e adoperarsi al fine di garantire la fiducia dei risparmiatori creando un sistema trasparente di misurazione dell’efficacia degli impegni verso la sostenibilità”.

Fincantieri: “Viking Neptune”, i dettagli della nuova nave da crociera consegnata ad Ancona

Fincantieri, obiettivo decarbonizzazione: la cooperazione con Viking guarda allo sviluppo di applicazioni pionieristiche basate su celle a combustibile alimentate a idrogeno sperimentali.

Fincantieri

Fincantieri: nello stabilimento di Ancona la consegna della “Viking Neptune”

È stata consegnata lo scorso 10 novembre presso lo stabilimento di Ancona la nona nave da crociera che Fincantieri ha costruito per la compagnia armatrice norvegese Viking Cruises: con una stazza lorda di circa 47.800 tonnellate, come le unità gemelle è dotata di 465 cabine e può ospitare a bordo 930 passeggeri. Nona della classe, rappresenta un ulteriore salto di qualità nella progettazione, fornitura e gestione di navi da crociera rispettose dell’ambiente in quanto a bordo è stato installato un modulo sperimentale di celle a combustibile alimentate a idrogeno: un passo avanti per ampliare l’uso di questo sistema di generazione, il cui sviluppo potrà garantire navigazione e permanenza in porto a emissioni ridotte. La “Viking Neptune” è la nona nave costruita da Fincantieri ad Ancona per la società norvegese e rientra in un accordo che prevede la realizzazione di 12 navi negli stabilimenti italiani del Gruppo.

Fincantieri: le navi da crociera del domani sempre più rispettose dell’ambiente

La collaborazione tra Fincantieri e Viking guarda oltre l’attività di R&D e punta allo sviluppo di applicazioni legate all’idrogeno su larga scala per contribuire in modo significativo alla riduzione delle emissioni di gas serra. Due sostanzialmente le fasi: la prima implica la progettazione congiunta di una configurazione nave “allargata” da applicare alle unità da consegnare dopo il 2024 con la definizione di spazi e disposizioni per accogliere serbatoi di idrogeno di maggiori dimensioni, sistemi di celle a combustibile e i relativi sistemi ausiliari. La seconda ha al centro lo sviluppo di un sistema di generazione a idrogeno con potenza complessiva di circa 6-7 MW (la taglia più grande mai testata a bordo di una nave da crociera), in grado di garantire operazioni portuali senza fumi e una navigazione a emissioni ridotte. Tali sistemi, una volta ultimati, saranno installati sulle navi in costruzione e, per quanto possibile, anche su quelle già consegnate. La cooperazione congiunta, rafforzata ulteriormente quest’anno, permetterà a Viking e Fincantieri di consolidare ulteriormente la loro posizione di leadership tecnologica contribuendo a disegnare il futuro delle navi da crociera più rispettose dell’ambiente.

giovedì 24 novembre 2022

L’ex ramo maintenance di Alitalia passa ad Atitech di Gianni Lettieri

Prende forma il progetto di Gianni Lettieri sul nuovo Polo delle manutenzioni aeronautiche. 940 i lavoratori del complesso di Fiumicino che verranno assorbiti da Atitech. 

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: i dettagli dell’accordo tra Atitech e i commissari Alitalia

Dopo mesi di trattative è stato finalmente raggiunto l’accordo finale per la cessione del ramo manutenzione Alitalia. L’hub di Fiumicino e i suoi 940 lavoratori passano ufficialmente ad Atitech, la MRO di Capodichino guidata dall’imprenditore Gianni Lettieri. Oltre all’azienda napoletana e ai commissari liquidatori dell’ex compagnia di bandiera italiana, a ratificare l’accordo anche i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo. L’operazione si concluderà nelle prossime settimane con l’integrazione delle strutture di Fiumicino, dei poli all’interno degli aeroporti e dei tecnici italiani ed esteri impegnati in attività di manutenzione degli aeromobili e di rilavorazione della componentistica aeronautica. Atitech si prepara dunque a passare dall’assistenza negli hangar a quelli di linea: Tel Aviv, Francoforte, Monaco, Buenos Aires, San Paolo, Casablanca, Tunisi, Parigi, Osaka, Algeri, Mosca sono alcuni dei poli più importanti subentrati grazie all’acquisizione. Per Gianni Lettieri Fiumicino rappresenta un importante tassello nel progetto del polo unico sulle manutenzioni aeronautiche: “L’obiettivo – ha spiegato il Patron di Atitech - resta quello di dotare l’Italia di un’infrastruttura strategica nel campo delle manutenzioni aeronautiche in grado di offrire soluzioni chiavi in mano, così come accade già nei principali paesi europei”.

Gianni Lettieri: le potenzialità di un polo nazionale integrato delle manutenzioni

La volontà di Gianni Lettieri, perseguita fin dai primi anni alla guida di Atitech, è quella di riportare in Italia le commesse relative alla full maintenance. Un’opportunità non solo per tutto il sistema dell’aviazione nazionale ma anche per le compagnie estere che gravitano nel bacino del Mediterraneo: “All’interno di Atitech e dell’ex Alitalia esistono professionalità e competenze capaci di soddisfare le più svariate esigenze dei vettori presenti sul mercato, in tempi rapidi ed assicurando standard di qualità molto alti”, ha sottolineato l’imprenditore. A pieno regime, il polo integrato dell’aviazione civile immaginato da Gianni Lettieri potrebbe dar lavoro ad oltre 3.000 unità e raggiungere un fatturato di 500 milioni. Il prossimo step dell’imprenditore è acquisire anche Ams, Aitalia Maintenance Systems, specializzata nella manutenzione dei motori. Intanto, la priorità nei prossimi mesi è “riportare nell’hub di Fiumicino, e in quello di Capodichino, i principali player del traffico aereo, costretti in questi anni a cercare altrove servizi che invece con puntualità e professionalità possiamo già offrire oggi a Roma e Napoli”.

mercoledì 23 novembre 2022

Pierroberto Folgiero: Seascape all’avanguardia in termini di sostenibilità ambientale

Pierroberto Folgiero: “Guardiamo con ottimismo al futuro del comparto, puntando a rimanere leader anche grazie a una partnership consolidata e ambiziosa come quella con MSC”.

Pierroberto Folgiero

Pierroberto Folgiero: Fincantieri consegna la MSC Seascape, la cerimonia a Monfalcone

Lo ha sottolineato anche l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fincantieri Pierroberto Folgiero nel corso della cerimonia organizzata lo scorso 16 novembre a Monfalcone: “La consegna di MSC Seascape assume una grande rilevanza sotto molti punti di vista”. Non a caso all’evento, oltre ai vertici di Fincantieri, hanno preso parte anche il Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, il Presidente della Regione Friuli-Venezia-Giulia Massimiliano Fedriga, la Sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint, l’Ammiraglio Nicola Carlone, Comandante Generale delle Capitanerie di Porto, Gianluigi Aponte, Fondatore e Chairman del Gruppo MSC e Pierfrancesco Vago, Executive Chairman della Divisione Crociere del Gruppo MSC. MSC Seascape è la nave da crociera più grande e tecnologicamente avanzata mai costruita in Italia e presenta innovazioni importanti anche sotto il profilo ambientale, come ricordato dall’AD Pierroberto Folgiero: quarta nave costruita da Fincantieri per MSC su un totale di dieci unità finora ordinate al cantiere italiano per un investimento complessivo superiore a 7 miliardi di euro, è stata concepita nell’ottica di avvicinare ulteriormente gli ospiti al mare grazie alle numerose funzionalità, ai luoghi e alle esperienze completamente nuovi che è in grado di offrire. Basti pensare che il 65% delle aree pubbliche è stato reinventato per migliorare ulteriormente l’esperienza delle persone a bordo. La nave offre 13.000 mq di spazi esterni, con un’ampia scelta di lounge bar e ristoranti all’aperto, piscine e aree per rilassarsi e prendere il sole, nonché diversi punti panoramici per ammirare suggestivi scorci sul mare.

Pierroberto Folgiero: Seascape, la nave da crociera più grande e tecnologicamente avanzata mai costruita in Italia

La rilevanza della consegna di MSC Seascape, come sottolineato da Pierroberto Folgiero, è innanzitutto “nel rapporto con la società armatrice”: la nave è infatti “il sigillo di una classe di enorme successo, “Seaside”, avviata oltre otto anni fa con due unità di nuova generazione” che sono ulteriormente evolute nelle due “Evo”. “In secondo luogo, sotto il profilo gestionale, per Fincantieri si tratta di un risultato di assoluto rilievo, raggiunto nel pieno rispetto dei tempi nonostante le difficoltà senza precedenti che hanno caratterizzato il contesto mondiale degli ultimi anni”, ha aggiunto l’AD e DG Pierroberto Folgiero sottolineando inoltre come, in quanto a innovazione tecnologica, Seascape si ponga “all’avanguardia in termini di sostenibilità ambientale”: in virtù di tutto ciò “guardiamo con ottimismo al futuro del comparto, puntando a rimanere leader anche grazie a una partnership consolidata e ambiziosa come quella con MSC”. In occasione della consegna è stato inoltre tributato un ricordo intenso a Giuseppe Bono, per 20 anni alla guida di Fincantieri: non a caso a bordo della nave sarà apposta una targa a lui intitolata per omaggiarne l’impegno anche in questo progetto. La nuova nave inizierà la stagione inaugurale negli Stati Uniti, dove verrà battezzata il 7 dicembre a New York per poi spostarsi ai Caraibi dove offrirà due diversi itinerari settimanali con partenza da Miami.

Alessandro Benetton si racconta nel suo libro “La Traiettoria”

Disponibile dal 10 maggio scorso in tutte le librerie italiane, il libro “La Traiettoria” di Alessandro Benetton ripercorre le principali tappe della sua storia. L’intervista all’imprenditore italiano.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton si racconta nella sua autobiografia

In occasione della pubblicazione del suo libro autobiografico “La Traiettoria”, edito da Mondadori, Alessandro Benetton si è raccontato ai microfoni di “Whoopsee”. L’autobiografia, un racconto vero, intimo e profondo, ripercorre la storia e le tappe principali che hanno segnato il percorso del Presidente di Edizione S.p.A. e fondatore di 21 Invest. L’imprenditore si rivolge in modo particolare ai giovani spronandoli a trovare e seguire la propria strada: “La volontà è comunicare con i giovani, con quei giovani che ogni tanto fanno fatica a essere capiti. Quelli che ogni tanto si perdono e fanno fatica a ritrovarsi”, spiega. La traiettoria, ci tiene a precisare, non è mai chiara e lineare neanche per chi, come lui, arriva da una condizione privilegiata. Dopo aver intrapreso un percorso di dialogo attraverso i social, Alessandro Benetton ha riscontrato grande partecipazione da parte dei giovani incuriositi dai suoi racconti e di come, affrontando determinate situazioni, ha raggiunto importanti successi. Un percorso che successivamente lo ha incoraggiato a scrivere il libro.

Alessandro Benetton: “Ho guardato indietro e ho scartabellato nel mio passato

L’idea dietro al libro “La Traiettoria” nasce quando “alla mia festa dei 50 anni, forse per la prima volta nella mia vita – racconta Alessandro Benettonho guardato indietro e ho scartabellato nel mio passato”. Ripescando alcune pagine scritte negli anni precedenti ha riscoperto l’interesse per la scrittura: ha quindi deciso di raccontarlo, inizialmente solo a sé stesso, dando vita a quello che successivamente è stato pubblicato come il suo libro autobiografico. Portare un cognome ingombrante è “sempre un onore e un grandissimo privilegio – spiega – allo stesso tempo è però una responsabilità e la richiesta a sé stessi di dare sempre il massimo”. Non solo perché le azioni hanno una certa influenza anche sulla vita degli altri, ma anche perché, continua Alessandro Benetton, “i privilegi, per essere tali, vanno sempre riconquistati”. I proventi del libro andranno a sostegno dell’attività di una parente, scomparsa a 101 anni, che in qualità di suora raccoglieva risorse per aprire case di riposo per gli anziani.

Terna, l’AD e DG Stefano Donnarumma a Salerno per presentare il Tyrrhenian Lab

A Salerno l’avvio ufficiale delle attività. Stefano Donnarumma: “Laboratorio di competenze connesse alla transizione energetica”.

Stefano Donnarumma, AD Terna

Stefano Donnarumma: territori, valorizzazione dei giovani e transizione le priorità di Terna

Si è tenuto lo scorso 14 novembre presso l’Università di Salerno l’evento di inaugurazione del “Tyrrhenian Lab”, il Centro di alta formazione voluto da Terna, che ha dato ufficialmente il via ai tre Master di II livello promossi nell’ambito del progetto. A illustrarne le finalità Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo. Intervistato a margine del convegno, il manager ha dichiarato: “Il T-Lab è un laboratorio di competenze ed è fondamentalmente legato ai territori che ospitano gli approdi del Tyrrhenian Link. Sin dal principio la volontà di Terna è stata non solo quella di far sentire a questi territori la propria presenza, ma anche di attingere da quest’ultimi giovani leve che fortunatamente, soprattutto nel Sud Italia, non mancano e che grazie alle Università che abbiamo coinvolto, ossia Salerno, Cagliari e Palermo, potranno accedere a questa iniziativa”. L’elettrodotto sottomarino collegherà le due Isole maggiori alla terraferma consentendo una gestione più efficiente delle rinnovabili non programmabili largamente prodotte nel Mezzogiorno. Un’opera strategica non solo per il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma ma soprattutto per l’Italia, che potrà così accelerare sulla transizione energetica e rafforzare il suo ruolo di hub del Mediterraneo.

Stefano Donnarumma: “Giovani? Possono e devono essere fondamentali per il nostro futuro

Durante l’evento spazio anche ai tre percorsi di specializzazione creati ad hoc: “Parte del T-Lab sono questi Master, che avranno lo scopo di formare e specializzare i giovani laureati nelle materie specificamente connesse con la transizione energetica, che poi è la missione vera di Terna – ha spiegato Stefano Donnarumma L’intenzione è connetterci anche alle realtà della cultura e della formazione attive nei territori dove operiamo con i nostri impianti”. Numerosi gli studenti che hanno preso parte all’inaugurazione del Tyrrhenian Lab: “Ai giovani voglio dare lo stesso messaggio che do ai miei figli: nella vita non bisogna scegliere un mestiere, ma un ideale, dei valori e una missione. Perché i giovani possono e devono essere fondamentali per il nostro futuro: rispetto alla mia generazione sono molto più inclini a quella che oggi noi chiamiamo tutti la sostenibilità, nascono digitali e hanno un pensiero più ampio e più laterale del nostro. In loro – conclude Stefano Donnarumma – confido moltissimo”.

martedì 22 novembre 2022

Cristina Scocchia (AD di Illycaffè) al “Corriere della Sera”: la leadership come responsabilità

Cristina Scocchia è Amministratrice Delegato di Illycaffè, storica azienda di Trieste specializzata nella produzione di caffè di alta qualità sostenibile. Capacità di leadership, valori solidi e attenzione alle risorse umane sono alcuni degli elementi che caratterizzano il suo operato.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia intervistata dal “Corriere della Sera”

Un patto etico per le imprese, coniugando il profitto con i valori sociali e prendendosi cura delle persone. Cristina Scocchia ribadisce con precisione quanto già espresso in passato sull’importanza del fare impresa con valori di riferimento solidi: un modo per affrontare al meglio anche i periodi di tempesta come quello attualmente in corso. “In un momento così complesso ci vuole una leadership più etica. Bisogna passare dall’impostazione gerarchica a quella partecipativa”, ha dichiarato l’AD al “Corriere della Sera”: “Le aziende sono corpi sociali, la leadership non va più interpretata come potere ma come responsabilità. Devi prenderti cura delle persone che ti sono state affidate”. Per Cristina Scocchia è fondamentale agire secondo un codice etico, più o meno come i medici” e, a tal proposito, ha rimarcato l’idea di un Giuramento di Ippocrate anche per chi è alla guida delle aziende. Riflessioni che trovano seguito nelle diverse iniziative realizzate in Illycaffè come quella, la più recente, di distribuire un bonus complessivo di 500.000 euro ai nostri 1.350 dipendenti in tutto il mondo”. Come osservato dalla manager, “un segno di vicinanza ai lavoratori nonostante l’incremento dei costi di materie prime e logistica che per noi sono saliti del 20% quest’anno”.

Illycaffè, gli obiettivi nelle parole dell’AD Cristina Scocchia

In Illycaffè “ci siamo chiesti prima dell’estate se fosse opportuno un aumento dei prezzi”, racconta Cristina Scocchia al “Corriere della Sera”: “Abbiamo deciso di no perché siamo una BCorp, abbiamo preferito comprimere i margini. Ma non potrà durare in eterno”. L’auspicio è ora che “il nuovo Governo continui con il forte programma di aiuti dell’esecutivo Draghi alle famiglie e alle imprese”. Nell’intervista si è parlato anche delle sfide che attendono il Gruppo triestino nel prossimo periodo, come quella della quotazione in Borsa: in merito Cristina Scocchia ha confermato che “il progetto continua”, con l’obiettivo fissato entro il 2026. Nel frattempo Illycaffè punta all’espansione internazionale, in particolare negli Stati Uniti: affiancato nell’azionariato dal fondo americano Rhone, che ne detiene il 20%, il Gruppo è infatti al lavoro affinché “gli Usa diventino il nostro secondo mercato domestico e raddoppino la quota sui ricavi entro il 2026”. L’AD ha anticipato anche alcune considerazioni sui risultati raggiunti nei primi 9 mesi del 2022: “Siamo contenti, i risultati battono il mercato. I ricavi sono in aumento del 15% rispetto ai primi nove mesi del 2021, trainati da tutti i mercati e canali distributivi, e anche la redditività è in crescita”. Parallelamente, la strategia della manager guarda anche al mercato della Cina, dove la crescita di Illycaffè ha già toccato quota +22% grazie al traino dell’online.

Investimenti sostenibili ESG: Gian Maria Mossa (AD di Banca Generali) illustra il progetto Edufin3.0

L’AD di Banca Generali Gian Maria Mossa su Edufin3.0: al via un progetto che diffonde informazione attraverso i social media, al centro temi cruciali quali la finanza, gli investimenti sostenibili ESG, l’inflazione e il futuro sostenibile del risparmio.

Banca Generali: innovazione e investimenti sostenibili ESG con Edufin3.0

Con Edufin3.0 Banca Generali promuove la cultura verso il settore degli investimenti, ponendosi come “cerniera” tra il mondo digitale e quello tradizionale. Impegno già assunto in passato dall’Istituto attraverso progetti di approfondimento nell’ambito degli investimenti sostenibili ESG. Ora una nuova iniziativa per informare e formare includendo i principali temi finanziari: investimenti, inflazione, scelte responsabili, ma anche cryptovalute, blockchain e metaverso. “L’educazione finanziaria è di fondamentale importanza per un futuro sostenibile del risparmio”, ha dichiarato l’AD di Banca Generali Gian Maria Mossa: “La capacità di affrontare sfide ormai essenziali come la previdenza complementare, la pianificazione dei progetti di vita e in generale la protezione del risparmio non possono più prescindere per nessuno da una corretta conoscenza dei rischi e delle opportunità che giungono dai mercati”. L’iniziativa Edufin3.0 è sviluppata insieme all’imprenditore digitale Marco Montemagno e si rivolge a un pubblico trasversale.

Investimenti sostenibili ESG: formazione finanziaria con Edufin3.0 di Banca Generali

Presentando il progetto, l’AD Gian Maria Mossa ha fornito anche un quadro sulla situazione italiana in quanto a capacità di comprensione in tema di finanza. “Le classifiche internazionali ci collocano fanalino di coda tra i Paesi OCSE nella comprensione degli strumenti e delle dinamiche economico-finanziarie”, ha illustrato l’AD di Banca Generali, aggiungendo che questo “ci priva della possibilità di valorizzare maggiormente quella straordinaria stampella sociale che rappresenta oggi il risparmio e di avvicinarne ancor più il contributo a supporto dell’economia”. Inoltre, in base alle ultime rilevazioni di Bankitalia, solo il 44,3% degli italiani possiede sufficienti competenze finanziarie, con l’Italia che occupa il 25° posto (su 26) della classifica OSCE sul tema. È così che Banca Generali intende favorire una cultura positiva verso il mondo degli investimenti, coinvolgendo sia le nuove generazioni che quelle più mature. E intende farlo con un palinsesto annuale di 52 interviste sul canale YouTube di Marco Montemagno e in podcast su Spotify. Contenuti in ‘pillole’ anche su Facebook, Twitter, LinkedIn, Instagram e TikTok. Per l’Istituto leader negli investimenti sostenibili ESG un nuovo modo per diffondere cultura sul mondo degli investimenti.

giovedì 17 novembre 2022

Come rispondere ai “no”? Alessandro Benetton ne parla in #UnCaffèConAlessandro

Alessandro Benetton: “La cosa che ho imparato negli anni è che non tutti i ‘no’ hanno lo stesso peso e significato. La chiave del successo è imparare a distinguerli per capire come rispondere”.

 Alessandro Benetton

Trarre insegnamento dai “no”: il punto di vista di Alessandro Benetton

Tre approcci diversi per reagire quando, nella vita così come nella carriera, ci viene detto di “no” a idee, proposte, iniziative: di questo si è occupato Alessandro Benetton in un nuovo episodio della rubrica #UnCaffèConAlessandro, occasione per fornire alcuni spunti di riflessione sul tema. “È una cosa che mi sono sentito dire un sacco di volte durante la mia carriera e immagino sia successo anche a voi”, racconta spiegando che “anche se al tempo non potevo capirlo, oggi sono contento che qualcuno me l’abbia detto. Alcuni dei ‘no’ che ho ricevuto non sono stati dei muri ma la benzina che mi ha permesso di portare avanti le mie idee”. Per l’imprenditore, in queste circostanze sono basicamente tre i modi in cui reagiamo: alcuni ci aiutano su determinati aspetti, altri ci lasciano comunque un insegnamento. Il primo è “trovare una strada alternativa: secondo me sono rari i casi in cui non esiste un altro modo per approcciare il problema”, sottolinea Alessandro Benetton nell’intervento: “Spesso, se ci troviamo di fronte a qualcuno che ci dice ‘no’, la soluzione migliore è ascoltare bene le sue motivazioni e trovare insieme una strada alternativa. È il concetto di squadra, contornarsi di persone che la pensano diversamente da te e che possono arricchire il tuo punto di vista”.

Combattere per la propria idea o arrendersi? Per Alessandro Benetton c’è valore in entrambe le opzioni

Un secondo approccio è quello dell’insistere sul punto in questione, metodo che anche Alessandro Benetton tende a seguire maggiormente: “È un difetto e un pregio, sono sempre molto convinto delle mie idee. In certi casi però è utile perché a volte la risposta giusta a un ‘no’ è puntare i piedi e combattere per far valere la propria idea”. Un aneddoto riportato fa riferimento al primo periodo di 21 Invest, società di private equity che ha fondato nel 1992: “All’inizio era diversa, non funzionava secondo i meccanismi del private equity ed era distante rispetto a quello che volevo creare”. L’imprenditore racconta del “no” ricevuto quando propose di cambiare il modello di business al gruppo di manager che lo affiancava: “Ero certo delle mie ragioni e non mollai il colpo. Alla fine io restai, loro abbandonarono la nave per creare qualcosa di molto simile a quello che avevo in testa”. L’idea, come conferma Alessandro Benetton, diventò un progetto di successo grazie alla tenacia e al modo di reagire verso quel rifiuto. Un terzo approccio ai “no” è infine quello di arrendersi: “È il più difficile perché significa farsi da parte. Però ho capito oggi che forse sono proprio questi i ‘no’ più importanti, tra tutti possono insegnarti qualcosa in più”. A tal proposito, specifica in conclusione, “se arrivo a sventolare bandiera bianca è perché mi sono sentito costretto a fermarmi e analizzare profondamente le mie motivazioni. Se alla fine di questo processo arrivo ad arrendermi è semplicemente perché ho capito che chi mi sta dicendo ‘no’ ha ragione al 100% e non posso fare altro che ammetterlo”.

Francesco Starace: l’AD e DG di Enel “a cena con Maria Latella”, la puntata del dinner talk

Rinnovabili, transizione e indipendenza energetica: l’analisi sugli attuali scenari dell’energia nell’intervento dell’AD e DG di Enel Francesco Starace, ospite del dinner talk di Sky Tg24.

Francesco Starace

“A cena da Maria Latella” con l’AD di Enel Francesco Starace

In compagnia di autorevoli esperti, Francesco Starace ha parlato delle sfide a cui il mondo energetico è chiamato oggi a dare una risposta in un originale contesto: l’AD di Enel ha preso parte infatti alla seconda puntata di “A cena da Maria Latella”, il dinner talk in programma ogni venerdì su Sky Tg24. Diversi i temi affrontati nel corso del dibattito: l’indipendenza energetica, l’importanza della transizione e il ruolo delle rinnovabili in questo contesto emergenziale. Insieme alla giornalista e all’AD di Enel Francesco Starace si sono accomodati a tavola anche Emma Marcegaglia, imprenditrice dell’acciaio, il professore del Cnr Nicola Armaroli e Oscar Di Montigny, scrittore e divulgatore. Il confronto ha fatto emergere diversi spunti di riflessione interessanti.

Francesco Starace: indipendenza energetica e impegno sostenibile non sono in contraddizione

Nel corso del dinner talk l’AD Francesco Starace ha spiegato come la necessità di garantire la sicurezza energetica e l’affidabilità dell’approvvigionamento di energia elettrica non sia in contraddizione con l’impegno per il raggiungimento degli obiettivi legati alla transizione green. La sostenibilità, diversamente da quanto si possa pensare, è invece un’alleata per attraversare questa crisi: Enel lavora da anni in questa direzione promuovendo modelli di sviluppo sostenibile anche da un punto di vista economico oltre che ecologico. La scelta di investire consistentemente nelle reti, nella digitalizzazione permette oggi di affrontare con ottimismo quanto sta succedendo nel mercato. La risposta d’altronde c’è, come ha spiegato Francesco Starace: lo dice anche il boom di richieste di allacciamento di pannelli solari che grandi, medie e piccole società e anche tanti privati stanno mettendo in pista per svincolarsi dai combustibili fossili e dal caro dei costi.

mercoledì 16 novembre 2022

Luigi Ferraris (Gruppo FS): focus sulle energie rinnovabili nel Piano Industriale 2022-2031

Come dichiarato dall’AD Luigi Ferraris al “Corriere della Sera”, l’obiettivo del Gruppo FS è “arrivare a coprire almeno il 40% della nostra domanda interna di energia, circa 2,6 terawatt l’ora, prevalentemente attraverso il fotovoltaico e il minieolico, con un investimento nell’ordine di 1,6 miliardi di euro”.

 Luigi Ferraris, AD Gruppo FS

Luigi Ferraris: gli investimenti del Gruppo FS per la produzione di energia

Valorizzazione degli spazi e degli asset di proprietà per installare 2 gigawatt di impianti di energia rinnovabile. Guidato dall’AD Luigi Ferraris, il Gruppo FS guarda all’immediato futuro con l’obiettivo di produrre autonomamente energia elettrica. Un intento che parte da lontano, ben prima dell’attuale situazione di crisi energetica, che si inserisce nel percorso sostenibile portato avanti dal Gruppo, e messo nero su bianco nel Piano Industriale 2022-2031 presentato a maggio. “Il Gruppo FS è un’azienda molto energivora: consumiamo circa il 2% della domanda nazionale”, ha dichiarato Luigi Ferraris al “Corriere della Sera”: in tal senso, si punta a coprire almeno il 40% della domanda interna, “circa 2,6 terawatt l’ora, prevalentemente attraverso il fotovoltaico e il minieolico, con un investimento nell’ordine di 1,6 miliardi di euro”. L’impegno è ora accelerare in questa direzione, anche per contribuire agli obiettivi nazionali del PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima): “Prevediamo di raggiungere i 100 megawatt entro dicembre 2023, poi altri 200-300 nel 2024, per arrivare a 2 gigawatt in 5-6 anni”, ha evidenziato l’AD, specificando che i progetti sulle rinnovabili interesseranno aree quali impianti, capannoni industriali, officine e terminal, ma anche parcheggi adiacenti alle stazioni e aree non utilizzabili per altri scopi.

Luigi Ferraris: fotovoltaico e mini eolico su edifici e officine del Gruppo FS

Una spinta verso le rinnovabili è arrivata anche dalle modifiche al D.L. 199/2021, in base al quale le strutture già edificate sono tra le aree da privilegiare per installare impianti a fonti rinnovabili. “Abbiamo già fatto un censimento degli spazi a disposizione e molti sono vicini alla nostra rete ferroviaria e stradale”, ha sottolineato Luigi Ferraris: “Dal 2023 partiranno le prime realizzazioni, impianti fotovoltaici e minieolici che saranno attivati principalmente in aree non più funzionali all’esercizio ferroviario, e sui tetti di diversi edifici e officine del Gruppo. I processi necessari alla costruzione di questi impianti sono stati già avviati”. Nel frattempo, già nel 2021 il Gruppo FS ha raddoppiato la produzione di energia ad uso industriale da impianti fotovoltaici (da circa 3.000 a quasi 6.000 MWh): gli investimenti hanno interessato le officine di Verona, Torino Smistamento e Firenze Osmannoro, con nuove attivazioni attese entro fine anno anche a Napoli Gianturco, Foligno, Voghera e Foggia. Previsto anche il potenziamento dell’impianto di Milano. Entro il 2025, inoltre, altre 24 officine saranno dotate di impianti fotovoltaici, di solare termico e, in alcuni casi, anche di geotermico e mini eolico: nel totale, circa 20.000 MWh annuali di energia. Per il Gruppo guidato dall’AD Luigi Ferraris l’obiettivo rimane quello della sostenibilità su più livelli: in un’ottica di efficientamento energetico, ad esempio, sono previsti anche nuovi sistemi di riscaldamento degli immobili – come quello a Milano Centrale – mediante pompe di calore elettriche ad alta efficienza, in sostituzione del gas naturale. Progetti che, nel complesso, si inseriscono in una logica di sistema industriale di filiera che punta alla ripartenza del Paese su più fronti.

Private banking: Banca Generali lancia il “Progetto Giovani” e punta ai professionisti under 35

Con il suo nuovo progetto, l’Istituto italiano leader nel private banking si rivolge alla nuova generazione di consulenti. Bernardi (Vice DG di Banca Generali): “Strada giusta per la creazione di valore nel lungo periodo”.

 

Banca Generali in prima linea per i professionisti di private banking del futuro

Aprirsi alla nuova generazione di private banker e fornire ulteriore impulso allo “svecchiamento” della professione del consulente finanziario. È l’obiettivo legato al lancio del “Progetto Giovani”, iniziativa targata Banca Generali. Un vero e proprio piano di ingresso, quello sviluppato dal leader italiano del private banking, che si rivolge alla platea dei professionisti di età inferiore ai 35 anni. Grazie ad un percorso di sviluppo a 360° che vede nella formazione continua e nella mentorship i suoi punti di forza, i partecipanti avranno l’opportunità di incrementare le proprie competenze tecniche e relazionali. “Come banca leader nel private banking in Italia – ha spiegato Marco Bernardi, Vice Direttore Generale di Banca Generalisiamo consapevoli della necessità di allargare le maglie della nostra professione anche a una nuova generazione di consulenti che saranno coloro i quali si occuperanno di creare valore per il risparmio del futuro”.

Banca Generali: formazione e mentorship per intercettare le esigenze della nuova clientela private banking

Il contesto pandemico ha accelerato la trasformazione del settore del private banking, con la nuova clientela sempre più orientata verso servizi digitali, soluzioni di investimento ESG e tutela del risparmio. Il Progetto lanciato da Banca Generali nasce proprio per guidare i professionisti del domani e aiutarli ad affrontare le sfide del futuro: “Questo percorso punta a generare un travaso positivo di competenze dai nostri professionisti più affermati verso quegli under 35 che hanno l’ambizione di eccellere in futuro in questa professione. Siamo convinti che il percorso creato possa rappresentare la strada giusta per la creazione di valore nel lungo periodo”, ha dichiarato Bernardi.  Più nel dettaglio, l’iniziativa promossa da Banca Generali prevede 36 mesi di formazione continua nell’ambito dei servizi private banking. E non solo: nel processo di formazione è previsto anche un percorso di mentoring dedicato allo sviluppo delle capacità relazionali. Per tutta la durata del progetto i giovani professionisti dovranno portare avanti con successo anche un obiettivo di portafoglio: a seconda del risultato raggiunto, i senior coinvolti valuteranno se dar vita o meno ad un nuovo team.

lunedì 14 novembre 2022

A2A: il Presidente Marco Patuano in Calabria per il primo Bilancio di Sostenibilità Territoriale

Marco Patuano: il Bilancio di Sostenibilità Territoriale presentato a Catanzaro è “un ulteriore passo nel percorso di collaborazione di A2A con la Regione Calabria”.

Marco Patuano

A2A in Calabria: il punto nelle parole del Presidente Marco Patuano

20 milioni di euro il valore economico distribuito a livello regionale, investimenti per 6 milioni di euro su infrastrutture e impianti, 247.000 tonnellate di CO2 tagliata grazie alla produzione idroelettrica, 598 GWh di energia rinnovabile prodotta: questi i numeri dell’impegno della Life Company A2A in Calabria, illustrati dal Presidente Marco Patuano in occasione del primo Bilancio di Sostenibilità Territoriale. All’evento ha preso parte anche l’Assessore regionale Gianluca Gallo, intervenuto in rappresentanza del Presidente della Regione Roberto Occhiuto. “Questo momento di restituzione dei risultati del 2021 rappresenta un ulteriore passo avanti nel percorso di collaborazione di A2A con la Regione Calabria, per fornire insieme un contributo concreto alla transizione energetica e all’economia circolare del territorio”, così il Presidente Marco Patuano durante la presentazione. La Life Company è impegnata da anni nella pubblicazione di Bilanci di Sostenibilità Territoriali per condividere con tutti gli stakeholder locali i risultati raggiunti nei territori in cui il Gruppo si trova ad operare: il primo Bilancio della Calabria si sviluppa attorno alle tre parole chiave Pianeta, Persone e Prosperità.

Marco Patuano: investimenti in Calabria, proseguiamo nelle rinnovabili e nel ciclo ambientale

Terza regione di attività in Italia per A2A, la Calabria è un’area in cui “stiamo aumentando moltissimo i nostri investimenti e siamo presenti nell’ambito dell’economia circolare”, ha reso noto Marco Patuano: “Operiamo nella generazione di energia sia idroelettrica sia termoelettrica, nel settore delle rinnovabili, e la volontà è quella di continuare a investire”. Il quadro è dunque incoraggiante per continuare a fare bene: “Abbiamo tratto delle importanti soddisfazioni in questo territorio e quindi siamo pronti a investire cifre decisamente significative nei prossimi anni nelle rinnovabili e nel ciclo ambientale”. Soddisfazione anche per l’Assessore regionale Gianluca Gallo: I rapporti con A2A sono positivi, sono in divenire e improntati al reciproco rispetto in una regione come la nostra che può avere un ruolo nel settore delle rinnovabili e che vuole investire in sintonia con una grande azienda italiana, a partecipazione pubblica importante, rispetto alla quale noi intendiamo ragionare su prospettive e ipotesi di sviluppo utilizzando al meglio le nostre risorse”. In un’ottica di confronto con i territori, A2A insieme a The European House - Ambrosetti ha inoltre organizzato un incontro “per orientare al meglio in Piano Strategico dell’Azienda, che ha coinvolto gli stakeholder locali. Lo abbiamo fatto anche a Milano, Bergamo, Brescia, in Friuli Venezia Giulia, Valtellina-Valchiavenna e Piemonte”, ha sottolineato Marco Patuano: a questi territori “si aggiungeranno nelle prossime settimane Sicilia e Puglia”.

Municipia S.p.A.: Trieste smart city al centro dell’Europa, il convegno de “Le città possibili”

Municipia S.p.A., il presidente Stefano De Capitani: “Trieste è una città che sta dimostrando impegno e sensibilità verso una trasformazione urbana e digitale. Si è evoluta e si percepisce che si sta impegnando in modo concreto”.

Municipia S.p.A.

Municipia S.p.A.: nella tecnologia digitale opportunità fondamentali per città più efficienti, inclusive e sostenibili

Il concetto di smart city potrebbe generare confusione: secondo il presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani al giorno d’oggi sarebbe preferibile parlare di “città aumentate in quanto, per tutte le città di qualsiasi dimensione, con la tecnologia e con le piattaforme digitali, è possibile aumentare le opportunità di vita, di lavoro, grazie a una maggiore efficienza dei servizi pubblici, dei servizi sociali, della mobilità, del turismo, della gestione dei rifiuti”. Lo ha spiegato lo scorso 26 ottobre intervenendo a Trieste nell’incontro dedicato allo sviluppo delle smart cities e alle opportunità derivate dalla transizione digitale organizzato nell’ambito de “Le città possibili” con Fondazione Italia Digitale: il presidente di Municipia S.p.A. ha inoltre sottolineato come in quest’ottica si debba guardare alla tecnologia non come il fine ma come “mezzo indispensabile per migliorare la qualità di vita delle città”.

Municipia S.p.A.: “Le città possibili” fa tappa a Trieste, il punto su smart cities e transizione digitale

Nasce dalla collaborazione tra Municipia S.p.A. e Fondazione Italia Digitale “Le città possibili”: cinque incontri in diverse città del Paese per approfondire i temi del digitale legati alla trasformazione urbana. Intervenendo a Trieste, il presidente Stefano De Capitani ha sottolineato l’importanza del partenariato pubblico-privato per la messa a terra dei progetti di Digital Transformation: da una parte la pubblica amministrazione che fissa gli obiettivi e controlla e dall’altra il privato che mette in campo la propria esperienza, le risorse e le competenze al fine di portare innovazione e permettere a persone e territori di trarre il massimo vantaggio dalle nuove tecnologie. “Trieste è una città che sta dimostrando impegno e sensibilità verso una trasformazione urbana e digitale”, ha aggiunto il presidente di Municipia S.p.A. osservando come si sia evoluta e “si percepisce che si sta impegnando in modo concreto”: un modello quindi a cui guardare per Stefano De Capitani.

venerdì 11 novembre 2022

Claudio Descalzi: i futuri scenari energetici nella vision dell’AD di Eni

L’AD di Eni Claudio Descalzi interviene al webinar di MoltoEconomia: le sfide della diversificazione energetica e il valore della transizione green che “deve andare avanti”.

Claudio Descalzi

Sicurezza energetica: il punto dell’AD di Eni Claudio Descalzi al webinar “Italia Calling”

È stato l’AD di Eni Claudio Descalzi a fare il punto lo scorso 6 ottobre sulla situazione del gas e dei flussi di approvvigionamento in vista dei prossimi mesi nel corso di "Italia Calling", webinar di MoltoEconomia. “Gli stoccaggi di gas sono quasi pieni e possiamo contare su una certa tranquillità per tutto l’inverno” ma non bisogna fermarsi qui: sul sistema pesano ancora incertezze e rischi, come ha osservato l’AD di Eni. Basti pensare ad esempio alle temperature di quest’inverno: “Potrebbe esserci per esempio un freddo superiore rispetto a quella che è stata la statistica degli ultimi 4 anni” e ciò “richiederebbe molto più volume”. Non bisogna poi sottovalutare il rischio di “problemi tecnici-operativi nei Paesi che ci danno gas”: la manutenzione “è stata fatta ovunque proprio per non avere inconvenienti” ma non si può abbassare la guardia. Nelle parole di Claudio Descalzi emerge il forte impegno che Eni sta mettendo in campo per riuscire a dare risposte concrete alle difficili sfide che si sono aperte in questi mesi.

Claudio Descalzi: andare avanti con la transizione energetica è necessario per combattere il cambiamento climatico in atto

Lo sguardo di Eni, come sottolineato da Claudio Descalzi, è quindi sull’immediato ma si proietta costantemente aventi nel tempo: “Ogni sistema energetico deve avere una sua ridondanza dal punto di vista dei volumi e delle strutture. Questo ci permette di tenere bassi i prezzi, perché gli investitori sanno che gas e infrastrutture ci sono. Il fatto che gli stoccaggi si siano riempiti ha portato a far abbassare i prezzi. I rigassificatori sono necessari, un punto essenziale per il prossimo inverno o quando servirà gas. Abbiamo la possibilità così anche di aumentare i nostri stoccaggi, avere un polmone molto più importante”. L’AD Claudio Descalzi ha ricordato inoltre come la transizione energetica non sia in contraddizione con le azioni di oggi necessarie per la sicurezza energetica: “È un must, un treno che è partito e deve andare avanti”. L’impegno green non entra in contraddizione dunque con le azioni momentanee a cui bisogna necessariamente ricorrere per contrastare l’emergenza in corso: al contrario “un gas efficiente che deve essere il più pulito ci permette di accompagnare quella transizione, evitando così di usare carbone per fare energia elettrica”. L’AD ne ha quindi sottolineato ulteriormente il valore: “Occuparci del presente in modo chiaro e lucido non è in contraddizione con la trasformazione energetica necessaria a causa del cambiamento climatico in atto”.

Nuove prospettive: Alessandro Benetton riflette sulla tecnica dei 6 cappelli di Edward De Bono

Alessandro Benetton riflette sull’argomento dei 6 cappelli di Edward De Bono per sottolineare l’importanza di ampliare la propria visione del mondo.

 Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: “Uscire dal nostro solito modo di vedere le cose”

Incastrati in un problema senza riuscire a trovare vie d’uscita: succede a tutti prima o poi nella vita e spesso la differenza la fa la capacità di generare nuove idee, prospettive differenti e laterali. Secondo Alessandro Benetton “in queste situazioni l’unico modo efficace per uscirne è quello di fermarsi e sforzarsi di vedere il problema da un altro punto di vista”: come fare, però, per cambiare la propria visione? L’imprenditore ha affrontato il tema in uno degli ultimi appuntamenti di #UnCaffèConAlessandro, condividendo alcuni consigli sulla tecnica dei 6 cappelli. “È un metodo che nasce dalle teorie di Edward De Bono, uno scrittore e accademico maltese dell’Università di Oxford”: l’obiettivo è “farci uscire dal nostro solito modo di vedere le cose usando 6 capelli, che corrispondono a 6 modi diversi di vedere il mondo”. Ogni cappello ha un colore: bianco, rosso, nero, giallo, blu e verde, ognuno per entrare in una prospettiva diversa. Ad esempio, il cappello bianco per guardare il mondo in modo neutrale e oggettivo, quello rosso in modo molto più emotivo. “Se invece vogliamo guardare il lato negativo delle cose, ad esempio quando dobbiamo valutare un rischio, il cappello che ci dobbiamo mettere è quello nero”, aggiunge Alessandro Benetton. Infine, il cappello giallo per una visione positiva e ottimista, quello blu per un’ottica di insieme e quello verde per una visione laterale.

Alessandro Benetton: come cambiare approccio, un esempio personale dell’imprenditore

Il consiglio di Alessandro Benetton è “sforzarsi di cambiare il cappello il più frequentemente possibile” poiché “se vogliamo risolvere un problema, e usiamo un solo punto di vista, siamo sempre punto e a capo”. L’episodio di #UnCaffèConAlessandro riporta poi un esempio di vita personale, vicenda in cui è stato utile slegarsi dal proprio punto di vista: “Tempo fa mi sono confrontato con mia figlia Agnese su una decisione che riguardava il suo percorso di studi. Io pensavo che fosse giusto per lei frequentare gli ultimi due anni del liceo in Inghilterra. Lei invece, dopo un primo periodo di prova, voleva finire il liceo in Italia”. Alessandro Benetton ha così deciso di “cambiare approccio”: “Mi sono tolto il cappello rosso e ho indossato quello blu per avere una visione di insieme” e, in seguito, “indossare anche il cappello bianco e analizzare solo i fatti”. Oggi Agnese, dopo aver conseguito la maturità in Italia, è partita verso gli Stati Uniti per proseguire il percorso di studi. Come sottolineato in conclusione, l’insegnamento è stato che due persone, pur avendo in mente lo stesso obiettivo, “volevano arrivarci attraverso traiettorie diverse”: “Io non l’avevo capito perché ero incastrato nel mio punto di vista”.

giovedì 10 novembre 2022

Gas ed energie rinnovabili: Renato Mazzoncini, AD e DG di A2A, al “Futura Expo” di Brescia

Sul fronte dell’approvvigionamento energetico, per Renato Mazzoncini la strada da fare è ancora lunga per sostituire il gas con le energie rinnovabili.

Renato Mazzoncini

Energia: Renato Mazzoncini ospite di “Futura Expo”

Lo scenario geopolitico internazionale richiede oggi una riflessione sul tema dell’energia per ponderare le scelte da prendere. Come valorizzare le fonti presenti sul territorio nazionale? E come contribuire alla sicurezza energetica del Paese? Su queste e altre domande si è focalizzato l’evento “Verso l’autonomia energetica italiana”, organizzato nell’ambito del “Futura Expo” di Brescia, a cui ha preso parte anche Renato Mazzoncini, Amministratore Delegato e Direttore Generale di A2A. “Abbiamo stimato che potremmo avere circa 7 miliardi di metri cubi di gas sostituiti dalle rinnovabili. Visto che il consumo totale italiano di gas è di 70 miliardi di metri cubi, sarebbe il 10%”, ha evidenziato nell’intervista: per Renato Mazzoncini ciò vuol dire che “la strada è ancora lunga” se intendiamo sostituire il gas con le energie rinnovabili.

Renato Mazzoncini: grande potenziale con rinnovabili e biocarburanti

Proseguendo nel suo intervento, Renato Mazzoncini ha poi sottolineato come oggi il problema principale sia sostituire il gas proveniente dalle forniture russe: “in totale, prima della crisi, ammontava a 27 miliardi di metri cubi”, ha indicato l’AD e DG, specificando come sia stato sostituito in parte con i flussi provenienti dall’Algeria, dalla Norvegia e dal Tap e anche con i rigassificatori di Piombino e Ravenna. Guardando avanti, la prospettiva indicata dall’AD e DG di A2A pone l’accento sul contributo delle rinnovabili e dei biocarburanti: “In Italia c’è un grande potenziale, possiamo arrivare fino a 6 miliardi di metri cubi di produzione di metano dai rifiuti dell’agricoltura, della zootecnia o dai rifiuti umidi urbani”, ha osservato Renato Mazzoncini in conclusione.

mercoledì 9 novembre 2022

La manutenzione Alitalia passa ad Atitech, nuovo successo per Gianni Lettieri

L’hub di Fiumicino passa sotto il controllo di Atitech, pronta ad assorbire i 940 lavoratori del complesso. Gianni Lettieri: disposti a realizzare officina italiana specializzata nelle commesse full maintenance.   

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: Capodichino e Fiumicino, vantaggi e potenzialità di un polo nazionale unico

Da costola a nuova proprietaria della manutenzione Alitalia. È la storia di Atitech, la MRO (Maintenance, Repair and Overhaul) guidata da Gianni Lettieri, che lo scorso settembre ha ufficialmente rilevato il complesso di Fiumicino messo a bando dai commissari dell’ex compagnia di bandiera italiana. A ratificare l’accordo anche i sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo. Una trattativa che va avanti dallo scorso inverno, con la presentazione dell’offerta da parte di Atitech, l’accordo con le sigle sindacali e la firma del contratto preliminare di manutenzione con ITA Airways su tutta la manutenzione degli aeromobili, compresi motori e componenti. Con l’acquisizione del ramo Alitalia, Gianni Lettieri compie un ulteriore passo verso la realizzazione di un polo unico nazionale dedicato alla manutenzione, considerata un’infrastruttura strategica. Per il Presidente di Atitech la creazione di un’officina in grado di offrire servizi full maintenance consentirebbe non solo di riportare nuovamente i principali player del traffico aereo nei complessi di Capodichino e Fiumicino, ma anche di aumentare i livelli occupazionali del settore.

Gianni Lettieri: “Valorizzeremo capitale umano, la vera forza di questa operazione

Sul fronte dell’occupazione, con la firma dell’accordo l’azienda di Gianni Lettieri si è impegnata ad assorbire tutti i 940 lavoratori del ramo Alitalia distribuiti tra l’hub di Fiumicino e gli scali italiani ed esteri. “All’interno di Atitech e dell’ex Alitalia esistono professionalità e competenze capaci di soddisfare le più svariate esigenze dei vettori presenti sul mercato, in tempi rapidi ed assicurando standard di qualità molto alti – ha dichiarato l’imprenditore – Know how ed expertise che puntiamo a valorizzare, anche attraverso interventi di formazione continua e l’utilizzo di tecnologie sempre più performanti. Il capitale umano è la vera forza di questa operazione”. A pieno regime, il polo unico immaginato da Gianni Lettieri potrebbe assorbire fino a 3mila unità tra i due complessi. Oltre alla manutenzione di linea leggera e pesante, l’ammodernamento delle cabine e i servizi strutturali e ingegneristici, grazie all’acquisizione del ramo di Fiumicino Atitech incrementerà rapidamente la propria quota di manutenzione su scali esteri, tra cui Tel Aviv, Monaco, Francoforte, San Paolo, Buenos Aires, Parigi e Algeri.

Pierroberto Folgiero: Convegno Giovani Imprenditori, la partecipazione dell’AD di Fincantieri

L’intervista all’AD e DG di Fincantieri Pierroberto Folgiero in occasione della partecipazione al 37° Convegno Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria, in programma a Capri lo scorso 15 ottobre.

Pierroberto Folgiero

Pierroberto Folgiero: avanti con il Pnrr senza modifiche, il punto dell’AD e DG di Fincantieri

Il Pnrr non si cambia: lo sostiene l’AD e DG di Fincantieri Pierroberto Folgiero, intervistato lo scorso 15 ottobre a Capri a margine del Convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria. Per l’AD è necessario proseguire con il Pnrr senza modifiche e passare quanto prima alla fase attuativa aprendo i cantieri: “Meglio guardare avanti piuttosto che indietro”. Il rischio più grande che corre ora il Pnrr è proprio “di pensare di riprogrammare tutto anziché andare alla fase esecutiva e di implementazione: non bisogna cambiare la struttura, ma sbrigarsi a trasformarla in opere realizzate”. Non solo: secondo Pierroberto Folgiero è necessario “rispettare i tempi, perché sappiamo che c’è una data ghigliottina entro cui spendere tutti i fondi”. Non bisogna “assolutamente bucare le date”.

Fincantieri: l’AD Pierroberto Folgiero al 37° Convegno Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria

Penso che una politica che pianifichi sia anche una politica che non sia di breve termine ma che pensi anche al lungo termine”, ha sottolineato Pierroberto Folgiero nel corso del 37° Convegno Nazionale dei Giovani Imprenditori di Confindustria. E “nel lungo termine ci sono anche le alleanze sulla difesa”. Durante il suo intervento l’AD e DG di Fincantieri ha parlato di come anche le grandi aziende possano contribuire a dare coraggio e stabilità al nuovo ciclo industriale immaginando una nuova normalità. È il cuore dell’evento, intitolato non a caso “Energie. Per cambiare epoca”: nella vision di Pierroberto Folgiero si tratta in particolare di “investire con determinazione per creare competenze e pensando a prodotti digitali e verdi come traino dell’occupazione e della manifattura”. Lo scrive anche in un post su Linkedin: “L’Italia deve evitare la stagnazione del PIL ed ha le energie per ripartire sulla spinta delle proprie competenze storiche che si evolvono con la transizione digitale e verde”.

Francesco Starace: indipendenza energetica, vision e progetti di Enel

La doppia sfida dell’Italia, garantire la sicurezza energetica e accelerare la transizione: il punto dell’AD e DG di Enel Francesco Starace, ospite della quarta edizione dei Green Talk.

Francesco Starace

Green Talk: l’AD e DG Francesco Starace al panel su scelte e innovazioni per l’indipendenza energetica

La transizione energetica è “più viva che mai” secondo Francesco Starace. E “questa crisi l’ha vestita di un altro abito che è quello della sicurezza energetica”, come ha sottolineato lo scorso 11 ottobre intervenendo alla quarta edizione dei Green Talk di Rcs Academy e “Corriere della Sera”. “Se prima se ne parlava perché era conveniente e rispettava l’ambiente, oggi ci aiuta anche ad affrancarci da una dipendenza ‘patologica’ dal gas”, ha spiegato l’AD di Enel nel corso del panel intitolato “Quali scelte e innovazioni per un’indipendenza energetica”. Secondo Francesco Starace quindi l’Italia può affrancarsi dal gas “se ci mette le rinnovabili e lavora sulle batterie”.

Enel, l’AD e DG Francesco Starace: a trainare la transizione energetica sono ancora le rinnovabili

Nei primi sei mesi del 2022 le domande di allacciamento di pannelli fotovoltaici sono triplicate rispetto al semestre precedente”, ha evidenziato Francesco Starace nel corso del suo intervento. Nel secondo semestre il trend è già in accelerazione e “forse saranno ancora triplicati”. Qualche numero: “I circa 450 Mw mediamente installati in un semestre, nel primo semestre del 2022 sono stati 1.200 e a fine anno ne avremo 2.500 senza quasi rendercene conto, perché lo hanno fatto gli italiani”. Ricordando poi l’impegno trasversale di Enel nello svincolarci dalle importazioni, Francesco Starace ha poi parlato del progetto della gigafactory del fotovoltaico in sviluppo a Catania. “Stiamo costruendo la filiera a monte”, ha spiegato l’AD: la produzione di pannelli fotovoltaici inizierà già dalla prossima estate e “sarà a regime in 8 mesi con 3mila MW di pannelli prodotti all’anno”. Importanti anche le ricadute: “Avere la capacità e poterci ampliare ci dà leva di libertà economica per la creazione di valore e di lavoro in Italia”.

martedì 8 novembre 2022

Italgas, Paolo Gallo: 4,5 miliardi per realizzare la rete digitale del futuro

La trasformazione del network consentirà di gestire al meglio i nuovi gas rinnovabili. L’AD Paolo Gallo: “Torniamo ad avere anche obiettivi internazionali”.

Paolo Gallo

Paolo Gallo: “Italgas tra le principali realtà al servizio dello sviluppo sostenibile del Paese

Investimenti pari a 8,6 miliardi di euro, di cui 4,5 per lo sviluppo, la digitalizzazione e il repurposing del network italiano di distribuzione del gas. E ancora: 1,8 miliardi per le gare Atem e 1,8 miliardi per concludere l’acquisizione della greca DEPA. A soffermarsi sui punti cardine del nuovo Piano di Italgas è l’Amministratore Delegato Paolo Gallo.  “La quota più rilevante degli investimenti – ha commentato – è ancora una volta destinata all'estensione, trasformazione digitale e repurposing del network di distribuzione al fine di creare per tempo le condizioni per un utilizzo diffuso dei nuovi gas”. Una rete sempre più smart e flessibile consentirà infatti di accogliere tecnologie di reverse flow in grado di ospitare biometano, idrogeno verde e metano sintetico. E non solo: Italgas si prepara infatti a diventare a tutti gli effetti un gestore hi-tech anche nella gestione idrica e nell’efficienza energetica: “Con 8,6 miliardi di euro – ha detto Paolo Galloil Gruppo si conferma tra le principali realtà industriali in grado di mettere le proprie capacità di progettazione, spesa e creazione di valore al servizio degli obiettivi di sviluppo sostenibile del Paese e dell'Unione Europea”.

Paolo Gallo: efficienza energetica e attività estere, le novità del Piano di Italgas

Al centro del Piano al 2028 targato Italgas anche l’efficienza energetica, settore oggi più che mai cruciale per il futuro del Paese. Attraverso acquisizioni e aggregazioni, il Gruppo guidato da Paolo Gallo intende mettere un freno alla frammentazione del comparto e gettare le basi per la creazione di un polo nazionale unico in grado di offrire servizi a 360°. Su questo fronte l’investimento di Italgas sale a 340 milioni, il doppio rispetto al precedente Piano. L’azienda è inoltre pronta ad affacciarsi anche nel settore idrico, mettendo a disposizione il know-how maturato in termini di trasformazione digitale: “Sono convinto che se riuscissimo a trasferire tutte le nostre tecnologie nel mondo del servizio idrico, gli acquedotti potrebbero ridurre in fretta le perdite. La sfida è tecnologica innanzitutto – ha aggiunto Paolo Gallocontrollo e manutenzione grazie al digitale”. Tra le novità della strategia anche un impulso all’internazionalizzazione, che si concretizzerà già entro l’anno con il closing per l’acquisizione della greca DEPA Infrastructure: “Ci aspettiamo di completare l’acquisizione nel corso dei prossimi mesi e di poter così verificare la corrispondenza dei programmi di investimento delle tre società operative con la nostra visione e i target di decarbonizzazione fissati nel quadro del REPowerEU”.