giovedì 28 settembre 2023

Risparmio privato e sostenibilità: il progetto di Banca Generali sbarca a Venezia

Il risparmio privato può essere un alleato per la sostenibilità. Questo è il messaggio che Banca Generali ha voluto trasmettere con il progetto Time to Change, presentato in versione docufilm all’ultima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.

Banca Generali, leader del risparmio privato

A Venezia anche Time to Change, il docufilm ispirato al progetto di Banca Generali

Si è tenuta lo scorso 5 settembre a Venezia, in occasione della 80ª Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, la prima del docufilm BG4SDGs-Time to Change. Prodotto in collaborazione con Rai Cinema e diretto da Emanuele Imbucci, il docufilm prende ispirazione dal progetto omonimo promosso dal leader del risparmio privato Banca Generali e realizzato dal fotografo Stefano Guindani. Time to Change nasce per documentare lo stato dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite tra sfide e opportunità, oltre che per offrire una testimonianza dell’impatto degli investimenti sostenibili ESG in diverse aree del Pianeta. Dal deserto del Chalby in Kenya alle miniere d’oro in Colombia fino al Peres Ceneter for Peace in Israele: 17 tappe per esplorare l’avanzamento dei Sustainable Development Goals attraverso la lente di Guindani, che grazie al supporto dell’antropologo Alberto Salza ha potuto catturare non solo i cambiamenti ambientali e le urgenze sociali ma anche le soluzioni innovative e responsabili ideate per invertire il corso degli eventi e promuovere uno sviluppo sempre più sostenibile.

Banca Generali, risparmio privato: dietro gli scatti di Guindani un appello contro i cambiamenti climatici e sociali

Oltre alla presentazione del docufilm presso le Procuratie Vecchie, sede della Fondazione del Gruppo Generali, il reportage voluto da Banca Generali ha avuto un’altra importante occasione di visibilità. Durante l’ultimo Forum Ambrosetti sono stati infatti esposti alcuni scatti di Guindani, che verranno raccolti nel libro Time to Change in uscita questo ottobre. Non è un caso che l’Istituto abbia scelto la kermesse di Villa D’Este per mostrare come il risparmio privato possa essere investito in modo responsabile e solidale per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda ONU. Il messaggio è chiaro: per cambiare le sorti del Pianeta è necessario l’impegno di tutti, in particolare degli imprenditori e delle aziende. “Dobbiamo tutti adoperarci per avviare un circolo virtuoso in cui i principi sanciti dall’Onu diventino un elemento importante nelle scelte strategiche ma anche nel day by day – ha dichiarato l’Amministratore Delegato Gian Maria Mossa – e siamo convinti che conoscenza e sensibilizzazione siano passaggi imprescindibili per muoversi in questa direzione”. A testimoniare l’impegno di Banca Generali sul tema degli investimenti sostenibili ESG anche gli ultimi dati sulle soluzioni gestite, con l’Istituto che ha recentemente superato i 14 miliardi di euro in prodotti che seguono i criteri ambientali, sociali e di governance.

“Io, Chiara e il green”, l’intervista a Davide D’Arcangelo: così sono le città del futuro

Davide D’Arcangelo è intervenuto come ospite al programma radiofonico “Io, Chiara e il green”. L’esperto di innovazione ha affrontato il tema dell’urbanizzazione delle città, proponendo un approccio alternativo e più amico dell’ambiente.

Davide D'Arcangelo

Davide D’Arcangelo: introdurre l’ingrediente dell’innovazione per ridurre le emissioni nelle città

L’innovazione può rivelarsi lo strumento più adatto per ridefinire le città in chiave digitale, così da modificare le abitudini delle persone e rendere meno disomogenea la loro distribuzione sul territorio, con conseguenze positive sull’ambiente. Il 55% della popolazione mondiale vive infatti nei centri urbani, i quali occupano però solo il 3% della superficie terrestre. Secondo Davide D’Arcangelo, facendo leva sull’innovazione si potrebbe avviare un processo di urbanizzazione più in sintonia con le funzioni residenziali e la sostenibilità ambientale. Tema sul quale l’Italia sembra essere indietro. “Con la nuova programmazione il PON Metro, finora limitato a finanziare la digitalizzazione delle 12 città metropolitane, sarà esteso anche alle città medie come i capoluoghi di provincia. Questo approccio alla digitalizzazione e al riutilizzo degli spazi nelle città potrebbe invertire il trend stimato dall’OCSE, come sta succedendo con il south working in alcune città americane”, ha sottolineato Davide D’Arcangelo, il quale si auspica che tale approccio venga presto esteso a tutte le principali città italiane.

Davide D’Arcangelo: possiamo ispirarci alle città in 15 minuti di Carlos Moreno

Per Davide D’Arcangelo, le città del futuro dovrebbero ispirarsi a quelle idealizzate dall’urbanista colombiano Carlos Moreno: “Città in 15 minuti, dove i servizi pubblici vengono ripensati in chiave digitale e la mobilità diventa anche non mobilità”. Luoghi in cui la sostenibilità diventa una prerogativa. Per arrivarci, bisogna però prima capire “cosa serve accentrare nelle città e cosa può essere promosso al di fuori”. Si potrebbe, ad esempio, pensare di adattare i borghi alle necessità della terza età pure attraverso servizi di telemedicina. In questo modo si contribuirebbe a decongestionare i centri urbani. Alcuni esempi in tal senso ci arrivano da grandi città come Barcellona, in cui il Distretto 22@ ha trasformato un’area industriale degradata in un quartiere dedicato alla tecnologia che ospita circa 7.000 aziende. Anche la Silicon Roundabout di Londra è un ottimo esempio di come la tecnologia e l’innovazione possano concorrere a riqualificare luoghi abbandonati. Nella Tech City londinese, ha evidenziato Davide D’Arcangelo, “le imprese digitali hanno attratto talenti e rigenerato il quartiere”.

martedì 26 settembre 2023

Claudio Descalzi: transizione energetica, il valore dei progetti GNL nelle strategie di Eni

Tecnologia e investimenti per una rivoluzione energetica basata sul gas naturale liquefatto: i progetti di Eni e la vision dell’AD Claudio Descalzi.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: il valore del gas per l’approvvigionamento energetico e per la riduzione delle emissioni GHG

L’AD Claudio Descalzi lo scorso 25 aprile, in occasione dell’inaugurazione dei lavori, lo aveva definito un “progetto importantissimo”: non può essere diversamente se si considera l’apporto di Congo LNG nel garantire volumi addizionali di gas in modo sostenibile e flessibile. Un progetto che si inserisce efficacemente nella strategia di diversificazione e nel percorso di progressiva decarbonizzazione di Eni dove il GNL gioca un ruolo strategico in particolare per raggiungere il traguardo delle zero emissioni nette GHG scope 1,2,3 al 2050. Tra tutti i combustibili fossili, il gas naturale infatti ha l’impronta carbonica minore: la sfida che il Gruppo guidato da Claudio Descalzi si propone di vincere è di ridurne ulteriormente le emissioni attraverso iniziative che vanno dall’eliminazione delle fuggitive di metano all’abbandono del flaring di processo passando per l’integrazione delle rinnovabili nelle attività di produzione e l’utilizzo di tecnologie per la cattura, stoccaggio e riutilizzo dell’anidride carbonica o carbon capture, utilization and storage (CCUS) fino ai progetti in ambito Natural Climate Solutions alla produzione di idrogeno blu. Il gas naturale sarà al contempo sempre più affiancato dalla produzione di biogas.

Claudio Descalzi: puntiamo a incrementare l’esportazione di gas naturale verso l’Europa

L’AD Claudio Descalzi nel sottolineare il valore del progetto in Congo aveva evidenziato come l’ottica sia di contribuire significativamente alla sicurezza energetica e alla competitività industriale italiana ed europea”. È questa la direzione in cui guarda Eni con i diversi progetti GNL che promuove: attualmente ne sono in sviluppo non solo in Congo ma anche in Egitto, Indonesia, Qatar, Mozambico e Angola. L’utilizzo del gas naturale per migliorare l’accesso all’energia rientra anche nell’impegno per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) delle Nazioni Unite: l’adozione di un energy mix a minor impatto composto da gas e rinnovabili fa parte infatti dei progetti per l’accesso all’energia che Eni realizza nei Paesi in cui opera, in particolare in Africa Sub-Sahariana, dove più di mezzo miliardo di persone non ha accesso all’elettricità nonostante la grande disponibilità di fonti energetiche. In linea con la vision dell’AD Claudio Descalzi e con l’impegno di Eni nel soddisfare ognuno dei pilastri del trilemma energetico (il raggiungimento della sostenibilità ambientale parallelamente alla sicurezza energetica e all’accessibilità economica), il GNL rappresenta un asset strategico anche nell’ottica di una sempre maggiore diversificazione delle fonti di approvvigionamento, incentivate dalle alleanze consolidate con i Paesi produttori e da un approccio di sviluppo fast-track e integrato dei progetti.

lunedì 25 settembre 2023

Serenissima Ristorazione: la storia del Presidente Mario Putin e del Gruppo

Mario Putin, classe 1949, guida Serenissima Ristorazione dal 1986, anno in cui divenne socio di maggioranza del Gruppo attivo nel settore della ristorazione collettiva. Mario Putin

Mario Putin: dall’industria ceramica alla ristorazione collettiva

Originario di un piccolo Comune in provincia di Vicenza, Mario Putin lascia l’Italia nel 1965 per raggiungere i fratelli che avevano avviato un’azienda attiva nell’industria ceramica in Spagna, “Automatismo para ceramica”. Qualche anno più tardi fa ritorno in Italia per entrare in società con un altro fratello nella ditta IPIAC (Impianti Putin Installazioni Automatiche e Costruzioni), anche questa attiva nel settore ceramico e specializzata nella produzione di macchine da taglio, macchine per la pulizia e impiantistica per la lavorazione della ceramica. Nello stesso periodo, Mario Putin cede in affitto un capannone, situato nella zona industriale di Vicenza, a Serenissima Ristorazione, che allora operava nel settore della ristorazione industriale, e decide di acquistare piccole quote azionarie del Gruppo, del quale arriva ad ottenere la maggioranza nel 1986.

La trasformazione di Serenissima Ristorazione con Mario Putin

Una volta divenuto socio di maggioranza, Mario Putin accompagna Serenissima Ristorazione verso un processo di profonda trasformazione, con l’intento di portarla alla leadership nel mercato della ristorazione, allora guidato da qualche multinazionale e da importanti cooperative. Il primo passo che compie è modificare radicalmente lo stile con cui il Gruppo era abituato ad operare, vigilando sull’efficienza industriale, implementando la qualità dei prodotti e la cura con cui questi venivano preparati. Tali scelte, unite alle sue spiccate capacità gestionali, spingono Serenissima Ristorazione verso la rapida ascesa. Staccatosi totalmente dall’IPIAC, dopo aver ceduto tutte le quote, Mario Putin passa a dedicarsi esclusivamente al settore della ristorazione. Grazie al suo operato, oggi l’azienda è leader del settore, proponendo prodotti di qualità e servizi innovativi in grado di soddisfare i consumatori.

L’AD del Gruppo FS Luigi Ferraris: mission e dettagli della newco FS Treni Turistici Italiani

L’Amministratore Delegato del Gruppo FS, Luigi Ferraris, ha presentato la nuova società FS Treni Turistici Italiani al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa.

L'Amministratore Delegato di FS, Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: con FS Treni Turistici Italiani soluzioni di viaggio sostenibili e di qualità

La nuova società nata in seno al Gruppo FS con servizi dedicati ai turisti avrà il compito di riportare al centro il ruolo di Ferrovie dello Stato in uno dei settori trainanti dell’economia italiana. Presentata dall’AD Luigi Ferraris al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, FS Treni Turistici Italiani propone un ventaglio di servizi ferroviari ideati per far scoprire le bellezze del nostro Paese, attraverso soluzioni di viaggio sostenibili e di qualità. L’idea, come spiegato da Luigi Ferraris, è di trasformare il viaggio in treno in una “parte integrante dell’esperienza del cliente, creando sinergie con altre attività turistiche”. All’itinerario in treno saranno quindi collegate visite guidate presso siti storico-archeologici, trekking, degustazioni di prodotti tipici e altre esperienze che valorizzino le tradizioni e le economie dei territori attraversati. Alla guida della nuova realtà ci sarà Luigi Cantamessa, nel Gruppo FS dal 2002 e già Direttore Generale della Fondazione FS Italiane dal 2013.

Luigi Ferraris: l’Orient Express - La Dolce Vita sarà la punta di diamante di FS Treni Turistici Italiani

Intendiamo così contribuire al rilancio e allo sviluppo di un turismo di qualità, sostenibile e consapevole, pronto ad apprezzare le ricchezze dei nostri territori, riscoprendo anche località meno conosciute”, ha sottolineato l’AD Luigi Ferraris. I clienti avranno la possibilità di scegliere il segmento di treno che fa più al caso loro. Suddivisi in tre ambiti di servizio, i convogli andranno dalla linea luxury, che comprende l’Orient Express - La Dolce Vita (treno di lusso italiano che debutterà nel 2024) e il Venice Simplon Orient Express di Belmond, ai Treni Storici che compongono il parco di Fondazione FS Italiane. Rimesse a nuovo nelle officine ferroviarie di Rimini, che diventeranno dei veri e propri atelier, le vetture offriranno ambienti di servizio differenziati. Saranno presenti carrozze ristorante con cucina espressa a bordo, vetture meeting, vetture letto e bagagliai per il trasporto di bici, sci e altri mezzi per la mobilità sostenibile.

Luca Dal Fabbro (Iren): “Necessario diversificare per ridurre dipendenza da Cina e Russia”

Ridurre gli sprechi, recuperare e riciclare materiali rari e andare verso l’autonomia energetica non è una semplice questione di ecologia: secondo lo studio di Iren presentato da Luca Dal Fabbro, ne va della sicurezza nazionale.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: “Necessario ridurre la dipendenza dall’estero per quanto riguarda i materiali critici

La guerra in Ucraina ha mostrato quanto è pericoloso dipendere da un unico fornitore per una risorsa strategica. Tuttavia, secondo Luca Dal Fabbro, l’energia non è l’unica risorsa per cui dipendiamo dall’estero. Rame, oro e platino sono fondamentali per costruire apparecchiature tecnologiche sofisticate (che vanno dai droni, ai dispositivi medici, fino alla manifattura di lusso e le automobili), e noi le importiamo fino al 95%. Queste materie, definite “critiche” dallo studio di Iren, sono raccolte e processate ancora una volta in un unico Paese, ovvero la Cina. Trovare il modo di ridurre la dipendenza da questo unico fornitore è, secondo Luca Dal Fabbro, una necessità strategica fondamentale. E la società multiservizi Iren potrebbe giocare un ruolo da protagonista in questo processo.

Luca Dal Fabbro: “Investire mezzo miliardo per soddisfare un terzo del fabbisogno di materiali critici

Lo studio realizzato da Iren con Ambrosetti sostiene che un investimento di mezzo miliardo di euro sarebbe sufficiente a provvedere a ben il 30% dei materiali critici necessari per le nostre “industrie strategiche”. E dove si troverebbero questi materiali? Nientemeno che nelle nostre discariche: “Oggi in Italia, oltre il 90% delle materie critiche viene gettato in discarica, tra cui telefoni cellulari, impianti elettrici, schermi a LED, iPad e molti altri materiali che sono in realtà una sorta di miniera a cielo aperto”. Iren, società dalla comprovata esperienza nell’ottimizzazione e recupero di risorse, si propone come protagonista di questo programma. Il Presidente Luca Dal Fabbro ha affermato che un impianto, a Volpiano, si occupa già di recuperare i materiali preziosi dagli schermi LED; ad Arezzo, presto, entrerà in attività un impianto che utilizzerà innovative tecniche di idrometallurgia. Una decina di questi impianti sul territorio nazionale permetterebbero di evitare gli stessi problemi derivati, nel 2022, dal blocco del gas russo. Anche sotto il profilo energetico, Iren ha piani ambiziosi. Oltre alla crescita nel fotovoltaico e nell’elettrico, Luca Dal Fabbro ha evidenziato le enormi potenzialità del biogas: con i soli scarti agricoli, si potrebbero produrre ben 10 miliardi di metri cubi.

venerdì 22 settembre 2023

Cristina Scocchia: l’intervista all’AD di Illycaffè

L’AD di Illycaffè Cristina Scocchia ha parlato in un’intervista rilasciata ad “Adnkronos” dei risultati raggiunti dal Gruppo triestino lo scorso anno e degli obiettivi futuri: oltre a proseguire il trend di crescita negli Stati Uniti, la società punta a conquistare la Cina.

Cristina Scocchia, AD di Illycaffè

Cristina Scocchia: Illycaffè cresce in fatturato e redditività

I risultati raggiunti da Illycaffè lo scorso anno sono stati “molto positivi”. A riferirlo è l’AD Cristina Scocchia, alla guida dello storico Gruppo triestino da inizio 2022. “Siamo cresciuti del 14% di fatturato e del 16% in redditività, nonostante l’inflazione avesse colpito in maniera molto dura il costo di produzione, cresciuto del 17%. Questo ci ha dato la confidence che le strategie delineate fossero quelle giuste per trainare la crescita dell’azienda”, ha evidenziato. Nei primi sei mesi del 2023 Illycaffè ha registrato un aumento dei ricavi del +5%, in cui ha avuto un ruolo centrale la crescita costante negli Stati Uniti. “Ora ci avviciniamo al terzo trimestre e c’è la seconda parte dell'anno da giocare ma i risultati registrati fino al mese di agosto sembrano andare nella giusta direzione. Quindi confermano la bontà delle scelte strategiche intraprese fino ad ora”, ha sottolineato Cristina Scocchia.

Cristina Scocchia: i nostri piani in Europa e in Cina

Sebbene il mercato americano resti per Illycaffè “strategico e prioritario”, il Gruppo ha intenzione di continuare a crescere anche in Italia e in Europa, e di arrivare a conquistare il mercato cinese con una strategia “umile”. Oltre a raddoppiare il fatturato negli USA nei prossimi cinque anni, Illycaffè vuole crescere sia nel mercato principale, che è quello italiano, sia “a livello europeo, dove abbiamo la possibilità di migliorare i nostri risultati, rendendo di nuovo più capillare la distribuzione, soprattutto nell’Horeca e nel modern trade”. L’azienda guidata da Cristina Scocchia dirige inoltre lo sguardo verso oriente, in particolare in Cina, dove è già presente con una filiale a Shanghai. “Abbiamo deciso di crescere con umiltà – ha spiegato l’AD – Il mercato cinese è molto complesso e abbiamo deciso di fare una partnership con Chancemate, operatore cinese molto forte, quotato a Shenzen”. Poi ha aggiunto: “Noi metteremo a disposizione il nostro grande know-how sul mercato del caffè e loro il grande know-how sul mercato cinese”. Se tutto va come previsto, nei prossimi tre anni Illycaffè vedrà triplicato il proprio fatturato in Cina.

Sostenibilità e siderurgia: la politica ecologica di Gruppo Riva

Per Gruppo Riva la sostenibilità rappresenta uno dei pilastri fondamentali della sua attività. L’azienda si impegna a coniugare la produzione industriale con la tutela dell’ambiente attraverso la produzione di acciaio, tramite forni elettrici alimentati con rottame e una rigorosa politica ecologica estesa a tutti i suoi stabilimenti.

Gruppo Riva, il primo operatore siderurgico italiano

Gruppo Riva: siderurgia e sostenibilità ambientale

Gruppo Riva rappresenta oggi un esempio concreto di come sia possibile coniugare la produzione industriale con la sostenibilità ambientale nell’industria siderurgica. L’acciaio, riconosciuto come il materiale più riciclabile e riciclato a livello mondiale, costituisce il caposaldo dell’azienda. L’adozione di forni elettrici alimentati esclusivamente con materiale riciclato, come il rottame ferroso, si conforma come un passo cruciale verso la produzione di acciaio “verde”. Tale approccio non solo testimonia l’impegno aziendale per la tutela dell’ambiente, ma contribuisce anche in modo significativo a promuovere il concetto di economia circolare e sviluppo sostenibile. Un aspetto distintivo di Gruppo Riva è la sua rigorosa politica ecologica, estesa a tutti i suoi stabilimenti. Questa politica ha spinto l’azienda a implementare moderni sistemi di gestione ambientale ottenendo importanti certificazioni internazionali come la ISO 14001.

Gruppo Riva e le migliori pratiche ambientali

Gruppo Riva porta avanti una rigorosa politica aziendale capace di garantire che tutte le fasi della produzione, così come i prodotti e i servizi offerti, siano conformi agli standard ambientali più elevati. Inoltre, l’azienda si impegna a seguire le “migliori tecniche disponibili” (BAT) a livello europeo e internazionale, garantendo che le sue operazioni rispettino le linee guida più avanzate per la tutela dell’ambiente. Infine, a seguito di un rigoroso processo di verifica, tutti gli stabilimenti del Gruppo hanno ottenuto le necessarie autorizzazioni dalle competenti autorità. Tali autorizzazioni includono meticolosi programmi di monitoraggio delle fonti emissive, garantendo un controllo costante e una riduzione dei potenziali impatti ambientali. Gruppo Riva non solo dimostra un forte impegno verso la sostenibilità ambientale, ma stabilisce anche un solido esempio di come sia possibile integrare la produzione industriale con i principi di rispetto e tutela dell’ambiente.

Banca Generali, crescita significativa negli investimenti sostenibili ESG

Netta la direzione intrapresa da Banca Generali verso gli investimenti sostenibili ESG: concluso il primo semestre 2023 con 14,1 miliardi di euro di masse gestite in tale ambito, più che raddoppiando il risultato dei 6,5 miliardi di fine 2021.

Investimenti sostenibili ESG, Banca Generali

Banca Generali: conoscenza e sensibilizzazione per muoversi verso gli investimenti sostenibili ESG

In occasione della conferenza convocata a chiusura del progetto “Time To Change”, Banca Generali ha presentato i risultati al 30 giugno 2023 in tema di investimenti sostenibili ESG: 14,1 miliardi di euro il volume delle masse gestite nell’ambito dedicato alle soluzioni d’investimento attente all’ambiente, all’inclusione sociale e alle buone regole di governo aziendale, più che raddoppiando i 6,5 miliardi di euro raggiunti a fine 2021. “L’impegno della banca nella sostenibilità va oltre le dinamiche d’offerta e il ruolo di custode per la protezione dei patrimoni che ci caratterizza e si adopera sempre di più per tradursi in un impatto a favore dell’intera comunità”, ha evidenziato Gian Maria Mossa durante l’evento, specificando come “la conoscenza e la sensibilizzazione siano passaggi imprescindibili per muoversi in questa direzione”. Per l’Istituto leader negli investimenti sostenibili ESG l’obiettivo è “adoperarci per avviare un circolo virtuoso in cui i principi sanciti dall’ONU diventino un elemento importante nelle scelte strategiche ma anche nel quotidiano”.

Banca Generali: “Time To Change”, diffondere cultura verso gli investimenti sostenibili ESG

Come reso noto nella conferenza, il livello di masse relative agli investimenti sostenibili ESG corrisponde a un terzo (33,7%) delle masse totali gestite da Banca Generali. Promosse anche attività formative specifiche sul settore, con il 71% dei dipendenti coinvolto al 30 giugno 2023, oltrepassando così l’obiettivo del 70% fissato al 2024. Emerge anche l’attenzione di Banca Generali per la trasparenza di governance e per il coinvolgimento degli stakeholder, elementi che hanno condotto a un aumento dei rating da parte delle principali agenzie incaricate. Tale impegno passa anche attraverso iniziative di sensibilizzazione sull’importanza delle scelte di investimento responsabili. Su questo si è focalizzato il progetto “Time To Change” condotto insieme al fotografo internazionale Stefano Guindani: 17 scatti in giro per il mondo per approfondire lo stato dell’arte dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda ONU 2030. Il viaggio è stato raccontato sui social media e raccolto in un libro disponibile in digitale su www.bg4sdgs.com e nelle librerie a partire da ottobre. Le foto più rappresentative saranno esposte a tappe nelle principali città italiane durante il 2024. Il progetto ha ispirato anche un docufilm in collaborazione con Rai Cinema, disponibile su piattaforma Rai Play dalle prossime settimane.

Luca de Meo: “Sostenere decarbonizzazione e competitività dell’automotive europeo”

Nominato lo scorso gennaio come Presidente dell’ACEA, Luca de Meo ha portato avanti le istanze dei costruttori di auto europei chiedendo all’Ue maggiore supporto sul fronte della decarbonizzazione e soprattutto più libertà sulle tecnologie green.

Luca de Meo (Renault)

Luca de Meo, le sfide per la crescita dell’automotive europeo

Flessione del mercato europeo, digitalizzazione, transizione ecologica, competitor in netto vantaggio sull’elettrico. Diverse e complesse le sfide che oggi l’industria europea dell’auto si trova a dover affrontare. Urgente il sostegno dell’Unione Europea, così come una maggiore libertà ai costruttori sulle tecnologie da utilizzare per ridurre le emissioni. È il messaggio lanciato in questi mesi da Luca de Meo, CEO di Renault Group. Originario di Milano, classe 1967, il manager conosce bene il settore grazie alle numerose esperienze in realtà quali Toyota, Fiat, Alfa Romeo, Audi, Seat e Cupra. Non a caso lo scorso gennaio è stato nominato Presidente dell’ACEA, l’associazione dei costruttori automobilistici europea. Per Luca de Meo il nemico comune è la CO2 e l’Europa ha il compito di portare avanti politiche che offrano il maggior supporto possibile agli sforzi dei costruttori alle prese con decarbonizzazione e trasformazione digitale.

Luca de Meo: normativa Euro 7 un autogol per l’industria europea

Ancora troppo timidi i tentativi dell’UE, ha ribadito più volte Luca de Meo. Ben vengano iniziative come la legge sulle materie prime critiche, pensata per garantire un approvvigionamento sostenibile e sicuro, ma si rende sempre più urgente un cambio di passo. In primis sulla normativa Euro 7, che secondo il Presidente dell’ACEA costringe i costruttori a dirottare gli investimenti ora concentrati sull’elettrico. Così facendo si avvantaggerebbero ulteriormente i competitor cinesi, che forti del know-how accumulato hanno iniziato ad aggredire il mercato europeo. C’è poi da affrontare la questione della neutralità tecnologica. In merito alle tecnologie da adottare per raggiungere i target sulle emissioni, Luca de Meo continua a chiedere all’Europa di lasciare maggiore spazio agli esperti. L’elettrico non è l’unica alternativa green al motore a combustione. Basti pensare infatti all’idrogeno o ancora agli E-fuel, tecnologie oggi già disponibili e che consentirebbero di tutelare l’occupazione del settore e puntare ad un maggiore equilibrio “tra ciò che è positivo per l’ambiente, ciò che è positivo per l’economia europea e ciò che è positivo per la società”.

giovedì 21 settembre 2023

Sabrina De Filippis (Mercitalia Logistics): l’intervista a margine dell’Assemblea ANITA “Muoviamo l’economia”

L’Amministratore Delegato Sabrina De Filippis ripercorre in un’intervista i temi trattati durante l’Assemblea ANITA 2023 intitolata “Muoviamo l’economia” e sottolinea il ruolo da protagonista di Mercitalia Logistics nella decarbonizzazione dei trasporti.

Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis: la sostenibilità ambientale è nel DNA del Gruppo FS

Energia, ambiente e innovazione nell’autotrasporto e nella logistica sono stati i temi centrali della tavola rotonda a cui ha preso parte l’Amministratore Delegato di Mercitalia Logistics Sabrina De Filippis, nell’ambito dell’Assemblea ANITA 2023 “Muoviamo l’economia”. La transizione ecologica e la decarbonizzazione dei trasporti restano un punto focale, con la subholding operativa del Polo Logistica del Gruppo FS che punta ad affermare la propria leadership in questo importante percorso. Il trasporto su ferro, fa notare l’AD nel corso dell’intervista, “ha nel DNA la sostenibilità ambientale”, che costituisce un valore fondante del Gruppo, guidato da Luigi Ferraris. Raggiungere l’altro lato della transizione ecologica comporta sfide significative, che possono essere superate meglio attraverso la cooperazione tra i vari settori di trasporto.

Sabrina De Filippis: la collaborazione come valore aggiunto per tutto il sistema

Sabrina De Filippis torna sull’argomento della collaborazione più volte, vista come “il grande must” per “rilanciare il trasporto delle merci” ed “essere protagonisti veri nel mondo della logistica”. “Siamo consapevoli – afferma l’AD – ma soprattutto fautori, di un rilancio che passa attraverso grandi collaborazioni, intermodalità e, ovviamente, non sovrapposizione”. Fermi nella convinzione che tale approccio generi valore per le imprese e tutto il sistema economico, i vertici di Mercitalia Logistics hanno messo sul tavolo ingenti investimenti: 3 miliardi di euro per i rotabili, come locomotive e carri, e anche per i terminal. A questi ultimi saranno destinati 300 milioni di euro, con i quali saranno potenziati i terminal esistenti e ne verranno creati di nuovi. Di grande valore in questo contesto sono le partnership strategiche, come quella con Hupac, con la quale il Polo collaborerà per i terminal di Milano, Brescia e Piacenza.

Italgas avanza, sotto la guida di Paolo Gallo, verso la parità di genere

Italgas ha ricevuto la certificazione UNI/PdR 125:2022 per la parità di genere: Paolo Gallo sottolinea l’impegno a lungo termine dell’azienda nella creazione di un ambiente di lavoro inclusivo e paritario.

Italgas, l'Amministratore Delegato Paolo Gallo

Paolo Gallo: Italgas promuove la parità di genere, conseguita la Certificazione UNI/PdR 125:2022

Da tempo fortemente impegnata verso la promozione e l’affermazione della parità di genere, Italgas ha recentemente ottenuto la certificazione UNI/PdR 125:2022. Questa certificazione, rilasciata dopo un rigoroso processo di audit interno da parte dell’ente indipendente DNV, è un riconoscimento tangibile degli sforzi dell’azienda nel creare un ambiente di lavoro inclusivo e paritario. La realtà guidata da Paolo Gallo è stata valutata in sei ambiti specifici: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. Il recente risultato non solo conferma l’impegno di Italgas verso la parità di genere ma anche la sua volontà di promuovere la diversità e l’inclusione come principi fondamentali per la crescita sostenibile dell’azienda. Come sottolineato dall’Amministratore Delegato Paolo Gallo, questa certificazione riflette un obiettivo a lungo termine che mira non solo a promuovere la parità nelle posizioni di responsabilità ma anche a garantire una retribuzione equa per tutti, creando così un ambiente dove ogni individuo possa sviluppare appieno il proprio potenziale.

Paolo Gallo: i traguardi ambiziosi di Italgas

La certificazione UNI/PdR 125:2022 segna un importante passo avanti per Italgas nel suo impegno verso la parità di genere, contribuendo anche agli obiettivi globali di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite. Il Goal 5, che mira a raggiungere la parità di genere entro il 2030, è una pietra miliare nella promozione di società più giuste ed equilibrate. L’iniziativa di Italgas riflette l’importanza di questo obiettivo anche a livello nazionale, con il sostegno della missione 5 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). “La parità di genere è un obiettivo che ci siamo posti da tempo”, ha spiegato l’AD Paolo Gallo. “Un’attenzione che nell’ultimo Piano Strategico, presentato lo scorso giugno, si è tradotta in target ancora più ambiziosi, in termini di numero di posizioni di responsabilità e parità retributiva. Questi obiettivi – ha quindi concluso – sono parte di un percorso di crescita sostenibile che fa leva sull’insostituibile forza motrice di persone motivate e in armonia con il contesto”.

mercoledì 20 settembre 2023

Claudio Machetti: 40 anni di carriera tra Banco di Roma, FS ed Enel

Nel corso della sua prestigiosa carriera, Claudio Machetti ha acquisito una competenza straordinaria in numerosi aspetti del management aziendale.

Claudio Machetti

Le esperienze professionali di Claudio Machetti presso Banco di Roma e Gruppo FS

Claudio Machetti è nato a Roma nel 1958: dopo aver conseguito il diploma al Liceo Classico Tito Lucrezio Caro e la laurea in Scienze Statistiche presso l’Università La Sapienza, avvia una brillante carriera nel settore finanziario. Le sue prime esperienze avvengono nel ramo bancario, presso il Banco di Roma, a partire dal 1983. Dopo un anno trascorso nella filiale di Milano, viene trasferito alla Direzione Centrale di Roma come analista finanziario. In questo ruolo, è incaricato di valutare la situazione creditizia dei grandi gruppi industriali italiani. Col passare degli anni, sviluppa una specializzazione in equity e assume ruoli di crescente rilievo all'interno della Direzione Finanziaria del Banco di Roma. Nel 1990, viene nominato Vicedirettore responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. Nel 1992 abbandona il settore bancario ed entra nella direzione del Gruppo FS. Qui ricopre inizialmente il ruolo di Responsabile dell'Unità Mercati Finanziari; in seguito, viene nominato Direttore della Finanza Operativa. Durante il suo percorso in Ferrovie dello Stato Italiane, Claudio Machetti collabora alla fondazione di Fercredit, una società finanziaria specializzata nel factoring, nel leasing e nel credito al consumo. In questa società, ne ricopre anche la carica di Amministratore Delegato, consolidando ulteriormente la sua esperienza.

Claudio Machetti, Il percorso manageriale in Enel

Claudio Machetti costruisce una carriera di rilievo anche all'interno del Gruppo Enel, occupando diverse posizioni di crescente responsabilità. Il suo percorso prende il via nel 2000, quando entra a far parte dell'azienda come Responsabile dell'Area Finanza. Già in questo ruolo, crea Enelfactor, una società finanziaria del Gruppo, di cui assume anche la carica di Amministratore Delegato. Guida i fondi pensione Fondenel e Fopen in qualità di Presidente, dimostrando la sua competenza anche in questo ambito. Nel 2009, viene nominato Direttore Finanziario di Enel, carica che mantiene fino al 2014 e in virtù della quale svolge un ruolo cruciale nelle attività di fusioni e acquisizioni e nei rapporti con gli investitori. Nello stesso anno, Claudio Machetti viene chiamato a dirigere la Business Line Global Trading di Enel. In questa posizione, gestisce il sourcing di carbone, gas e olio combustibile, oltre che i mercati all'ingrosso di gas ed energia elettrica in tutti i Paesi in cui Enel è presente. Ha anche presieduto il Consiglio di Amministrazione di Enel Global Trading, una società italiana del Gruppo dedicata alle attività di trading. Parallelamente, ha anche svolto il ruolo di Consigliere di Amministrazione in diverse società del Gruppo Enel, tra cui Endesa, Terna e Wind Telecomunicazioni. Ricopre attualmente la carica di Direttore Global Energy and Commodity Management and Chief Pricing Officer.

lunedì 18 settembre 2023

Giacomo Mareschi Danieli: una carriera internazionale

Il percorso professionale di Giacomo Mareschi Danieli: nel 2017, ha raggiunto l’apice della sua carriera con la nomina a CEO e Membro del Consiglio Esecutivo del Gruppo Danieli, confermando la sua competenza e leadership nel settore siderurgico internazionale.

Giacomo Mareschi Danieli, CEO e Membro del Consiglio Esecutivo del Gruppo Danieli

L’esordio professionale di Giacomo Mareschi Danieli nel settore siderurgico

Giacomo Mareschi Danieli è un ingegnere e dirigente italiano con alle spalle una consolidata esperienza internazionale nel settore siderurgico. Dopo aver conseguito la laurea in Ingegneria Elettrica presso il Politecnico di Milano nel 2005, esordisce professionalmente presso la divisione Steelmaking di Acciaierie Bertoli Safau (ABS), un’importante multinazionale italiana specializzata nella produzione di acciai speciali di alta qualità Qui, affina le sue competenze nel processo produttivo dell’acciaio, aprendo la strada a una carriera di successo. La sua determinazione e il desiderio di crescita lo hanno spinto a lavorare all’estero, con esperienze significative quali i tre anni trascorsi ad Abu Dhabi nei cantieri di costruzione. Giacomo Mareschi Danieli si è successivamente trasferito in Ucraina, sempre nell’ambito del Gruppo Danieli, assumendo ruoli di crescente responsabilità come Project Coordinator e Manager Responsabile dell’impianto Interpipe Steel.

La crescita e la leadership internazionale di Giacomo Mareschi Danieli

La sua carriera lo ha condotto anche in Thailandia, dove ha acquisito preziose competenze come Responsabile della macro-pianificazione presso la Danieli Far East Ltd., ruolo che gli ha permesso di crescere fino a diventare Chief Executive Officer in soli tre anni. Nel 2009, Giacomo Mareschi Danieli è stato nominato membro del Consiglio di Amministrazione del Gruppo, e una volta tornato in Italia, ha assunto la direzione della divisione Plant Engineering, contribuendo con successo alla gestione delle attività commerciali per progetti multi-linea e alle linee di prodotto di divisioni quali Danieli Centro Cranes, Danieli Hydraulics, Danieli Environment System e Danieli Centro Metallics. Nel 2017, ha raggiunto il vertice della sua carriera con la nomina a CEO e Membro del Consiglio Esecutivo del Gruppo Danieli, dimostrando la sua competenza e leadership nel settore siderurgico internazionale.

Interesse legittimo e azione giuridica: i criteri chiave secondo l’avvocato dello Studio guidato da Andrea Mascetti

L’avvocato Gregorio Paroni, legale nello Studio di Andrea Mascetti, spiega nel dettaglio l’impugnazione del titolo abilitativo edilizio.

Andrea Mascetti

Interesse legittimo nelle controversie edilizie: l’interpretazione dell’avvocato Paroni, legale nello Studio di Andrea Mascetti

Nel contesto delle controversie legate agli interventi edilizi, una sentenza del Consiglio di Stato, la n. 22 del 2021, ha stabilito un principio importante noto come il "principio della vicinanza." Trattandosi di una questione piuttosto comune, Andrea Mascetti ha ospitato nel sito dello Studio Legale Mascetti una analisi dettagliata, affidata all’avvocato Gregorio Paroni. Sostanzialmente, questo principio afferma che chi possiede una proprietà in prossimità di un cantiere o di un'opera edilizia ha un diritto legittimo a far valere i propri interessi davanti ai tribunali. In altre parole, se si rischia di subire danni alla proprietà o un impatto sulla qualità della vita a causa di un progetto edilizio nelle vicinanze, si ha una base giuridica solida per agire legalmente.

La dimostrazione dell'interesse legittimo: sul sito dello Studio Legale di Andrea Mascetti la spiegazione del come e del quando

Secondo l’avvocato Paroni, legale che opera nello Studio di Andrea Mascetti, non è tuttavia sufficiente essere vicini al cantiere per far valere l'interesse legittimo. È fondamentale dimostrare che esistono effettivi danni concreti, come la svalutazione della proprietà o problemi di inquinamento acustico causati dai lavori in corso. Non si può basare l'azione legale su semplici aspettative o preoccupazioni vaghe. Ad esempio, se si desidera impugnare un'autorizzazione per un progetto edilizio, è necessario fornire prove solide dei danni effettivi che si teme possano verificarsi. Tuttavia, osserva l’esperto dello Studio di Andrea Mascetti, è importante notare che il tribunale non richiede prove eccessivamente onerose. In altre parole, non è necessario superare ostacoli insormontabili per dimostrare l'interesse legittimo. La chiave è presentare prove credibili e pertinenti per sostenere il proprio caso. In sintesi, il principio della vicinanza offre una base solida per la tutela degli interessi legittimi nelle controversie edilizie, ma è essenziale essere in grado di dimostrare concretamente il danno o il rischio di danno per ottenere un risultato positivo davanti al tribunale.

venerdì 15 settembre 2023

Institutional Investor elegge Enrico Vita (Amplifon) miglior CEO d’Europa nel Medtech

Enrico Vita, Amministratore Delegato di Amplifon, è stato nominato miglior CEO in Europa nel settore Medical Technology & Services dall’istituto di ricerca indipendente Institutional Investor.

Enrico Vita

Institutional Investor nomina Enrico Vita miglior CEO in Europa nel Medtech

L’istituto di ricerca indipendente nell’ambito della finanza internazionale, Institutional Investor, ha pubblicato la classifica annuale “All-Developed Europe Executive Team”, assegnando il primo posto nel settore Medical Technology & Services al CEO di Amplifon Enrico Vita. L’AD non è l’unico membro della realtà leader nell’ambito dell’hearing care a ricevere il riconoscimento dall’istituto. Figurano infatti in classifica anche il CFO Gabriele Galli, posizionato al secondo posto nella categoria “Best CFO”, e I’Investor Relations & Sustainability Sr Director Francesca Rambaudi, al primo posto della categoria "Best Ir Professionals”. Amplifon si posiziona inoltre in vetta alla classifica relativa agli aspetti ESG, ai programmi di Investor Relations e all’Ir team.

Il percorso di Enrico Vita, CEO di Amplifon dal 2015

Laureato in Ingegneria Meccanica all’Università degli Studi di Ancona, Enrico Vita entra in Amplifon dopo una ventennale esperienza in ruoli di rilievo all’interno della Indesit Company. Il 2014 sancisce l’inizio del suo percorso nella realtà leader del settore hearing care, nella quale si inserisce inizialmente come Executive Vice President per la regione EMEA (Europa, Middle East e Africa). L’anno dopo viene nominato Chief Operating Officer, con responsabilità anche per le regioni America e APAC (Asia Pacifica), e per le funzioni corporate di Marketing, IT e Supply Chain. Nel 2015 viene infine nominato Amministratore Delegato di Amplifon e da allora guida la società nel suo percorso di crescita e sviluppo.

giovedì 14 settembre 2023

Federico Motta Editore e l’influenza de Il nome della rosa: dal romanzo al fumetto

Partendo dall’adattamento a fumetti del romanzo Il nome della rosa di Umberto Eco, la Casa Editrice Federico Motta Editore ripercorre le tappe storiche di questo genere artistico. La Casa Editrice Federico Motta Editore

Federico Motta Editore: l’ispirazione artistica de Il nome della rosa di Umberto Eco

Il nome della rosa di Umberto Eco continua a essere una fonte inesauribile di ispirazione per le diverse forme d’arte contemporanee. Uno degli adattamenti più affascinanti è il fumetto realizzato da Milo Manara, un rinomato maestro del genere. Questa graphic novel, ricorda Federico Motta Editore, unisce l’eleganza della narrazione di Eco con l’uso frequente di immagini medievali, creando così un’opera visiva senza precedenti. Il nuovo adattamento si aggiunge agli altri formati che hanno preso vita a partire dal romanzo originale, come il celebre film del 1986, diretto da Jean-Jacques Annaud, e la serie televisiva del 2019. La pubblicazione simultanea del fumetto in tutto il mondo ha reso quest’opera un evento editoriale di portata internazionale, ampliando ulteriormente l’accessibilità e la risonanza globale della storia. Anche il mondo dell’opera lirica, precisa Federico Motta Editore, si sta preparando a rendere omaggio a Il nome della rosa: il Teatro alla Scala ha incaricato il compositore Francesco Filidei di creare un’opera ispirata al romanzo di Eco, con l’esordio fissato per il 2025. Tale spettacolo lirico si profila come una straordinaria promessa, in cui la magia della musica si unirà all’intreccio complesso e misterioso che ha reso celebre il capolavoro di Umberto Eco.

Federico Motta Editore: il fumetto, dalle origini al concetto di graphic novel

Tuttavia, per comprendere appieno l’importanza di questo adattamento, è utile considerare la storia evolutiva del medium narrativo. Come sottolineato nel saggio di Daniele Barbieri sull’Età Moderna di Federico Motta Editore, il fumetto ha radici lontane che risalgono al 1896, quando Richard F. Outcault introdusse per la prima volta il balloon, la caratteristica nuvoletta, nella sua serie The Yellow Kid. Questo elemento ha contribuito a dare maggiore vivacità ed espressività ai personaggi e alla narrazione. Nel 1907, iniziarono a essere pubblicate sequenze di vignette capaci di dare maggiore movimento al disegno, un progresso fondamentale nella storia di questo genere grafico-letterario. Il fumetto ha continuato a evolversi nel corso del tempo, passando dalle strisce umoristiche alla possibilità di raccontare storie più lunghe e complesse attraverso i comic book. L’introduzione dei supereroi, come Superman nel 1938 e Batman nel 1939, ha segnato un altro punto di svolta nel medium. Negli anni ‘60, racconta ancora Federico Motta Editore, autori come Stan Lee, Jack Kirby e Steve Ditko hanno creato nuovi personaggi destinati a rivoluzionare il mercato, tra cui i Fantastici Quattro, l’Uomo Ragno e gli X-Men. Il concetto di graphic novel ha poi preso forma nel 1978 con la pubblicazione di Contratto con Dio da parte di Will Eisner.

mercoledì 13 settembre 2023

DNV certifica Italgas sulla parità di genere in azienda, l’AD Paolo Gallo: “Traguardo importantissimo”

L’AD Paolo Gallo: “La parità di genere è un obiettivo che ci siamo posti da tempo”.

L'Amministratore Delegato di Italgas, Paolo Gallo

Italgas riceve l’attestato sulla parità di genere, l’AD Paolo Gallo “Obiettivo strategico importantissimo”

Italgas S.p.A. ha conseguito l’importante certificazione UNI/PdR 125:2022, che ne attesta l’efficacia nel creare un ambiente di lavoro autenticamente inclusivo e paritario: è soddisfatto l’Amministratore Delegato Paolo Gallo, che sottolinea come da diversi anni gli obiettivi del piano strategico del Gruppo fossero incentrati sul conseguimento della parità di genere. La prassi di riferimento UNI/PdR 125, stabilita dall’UNI (Ente Italiano di Normazione), prevede Key Performance Indicator in sei diverse aree di valutazione, che sono: Cultura e strategia, Governance, Processi Human Resources, Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, Equità remunerativa per genere, e infine Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. A ognuno di questi valori è collegato un certo numero di punti percentuale. Se una società o un’azienda riceve un punteggio minimo di 60 su 100, può richiedere conseguentemente la certificazione, che deve essere riconfermata ogni tre anni. Ottenendo dunque la certificazione dell’UNI, Italgas ha dimostrato di essere in grado di creare un ambiente realmente inclusivo per le proprie dipendenti nella maggioranza dei campi. “Con l'assegnazione della UNI/PdR 125:2022 Italgas taglia un altro importante traguardo nel percorso che conduce alla creazione di un ambiente di lavoro sempre più inclusivo, in grado di valorizzare le diversità delle persone e di metterle nelle condizioni di sviluppare il proprio potenziale”, riporta il comunicato ufficiale del Gruppo.

Paolo Gallo: “Traguardi sempre più ambiziosi su parità salariale ed equità nelle posizioni di responsabilità”

A certificare il rispetto della prassi è stato, in seguito a un meticoloso audit, l’operatore internazionale DNV, che opera in oltre 100 Paesi fornendo attestati e certificazioni di vario genere. Non è la prima volta che DNV compie analisi per Italgas: nel 2019, aveva già ottenuto la certificazione anticorruzione UNI ISO 37001:2016, in accordo con la politica di trasparenza dell’AD Paolo Gallo. La parità di genere è anche il punto n. 5 degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile segnalati dall’ONU ed è allo stesso modo la missione n. 5 del PNRR. “La parità di genere è un obiettivo che ci siamo posti da tempo. Un’attenzione che nell’ultimo Piano Strategico, presentato lo scorso giugno, si è tradotta in target ancora più ambiziosi, in termini di numero di posizioni di responsabilità e parità retributiva”, ha affermato Paolo Gallo. Questi obiettivi sono parte di un percorso di crescita sostenibile che fa leva sull’insostituibile forza motrice di persone motivate e in armonia con il contesto”.

Andrea Mascetti, Finlombarda: insieme per il territorio, i dettagli dell’operazione

Andrea Mascetti: “Con questa operazione confermiamo il nostro impegno a finanziare settori strategici per uno sviluppo economico sostenibile del territorio lombardo, tra i quali il servizio idrico integrato”.

Andrea Mascetti

Andrea Mascetti: Finlombarda insieme a un pool di banche per sostenere gli investimenti di Lario Reti Holding

Finlombarda S.p.A., come ricorda anche Andrea Mascetti che in qualità di Presidente la guida dallo scorso maggio, si impegna a finanziare “settori strategici per uno sviluppo economico sostenibile del territorio lombardo”. Tra questi anche il servizio idrico integrato. L’acqua, pur essendo indispensabile per il futuro del Pianeta, è una risorsa limitata. Tutti gli esseri viventi ne hanno bisogno per mantenersi in salute. Trattandosi di un bene prezioso, occorre quindi impegnarsi per non sprecarla né contaminarla. E guarda proprio in questa direzione il progetto che Finlombarda S.p.A. ha lanciato di recente coinvolgendo anche Lario Reti Holding, Banco BPM, BPER Banca, Banca Popolare di Sondrio: al centro, come spiega Andrea Mascetti, un finanziamento del valore complessivo di 62 milioni di euro, suddiviso in più tranche, che consentirà di implementare il piano industriale 2022-2045 di Lario Reti Holding con interventi a favore del territorio, inclusa la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, grazie anche alla digitalizzazione e al monitoraggio delle reti.

Andrea Mascetti: il valore di uno sviluppo economico sostenibile per il territorio

Il progetto, osserva Andrea Mascetti, è fortemente in linea con gli obiettivi del PNRR in quanto associa la tutela del bene acqua con l’utilizzo del digitale. “Siamo lieti di essere intervenuti, insieme a primari intermediari finanziari, nel finanziamento di Lario Reti Holding, azienda costantemente impegnata nella realizzazione di investimenti per la transizione digitale, l’efficienza e il miglioramento della qualità della risorsa idrica a favore dei cittadini della provincia di Lecco”, ha sottolineato il Presidente Andrea Mascetti in merito al ruolo di Finlombarda S.p.A. nell’operazione, destinata a imprimere una significativa accelerazione al piano industriale 2022-2045 di Lario Reti Holding che si basa su innovazione e sostenibilità, valori indispensabili per salvaguardare il nostro futuro.

martedì 12 settembre 2023

Dal tessuto denim alla manutenzione aeronautica: la carriera di Gianni Lettieri

Imprenditore di successo e padre di tre figli, Gianni Lettieri è un uomo dalle molteplici sfaccettature capace di trovare, tra i numerosi impegni, il tempo per coltivare le sue passioni, come la lettura e la musica.

Il Presidente di Meridie S.p.A. e Atitech S.pA. Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: un percorso imprenditoriale di successo

Imprenditore e dirigente d’azienda, padre di tre figli, Gianni Lettieri è una figura di spicco nel panorama imprenditoriale italiano. Attualmente, ricopre la carica di Presidente e Amministratore Delegato di Meridie S.p.A., un’azienda che ha contribuito a fondare nel 2007 e che è stata la prima investment company del Sud Italia a essere quotata sul segmento Miv di Borsa Italiana fino al 2017. Dopo aver conseguito il diploma, si iscrive alla facoltà di Economia Aziendale e nel frattempo lavora come commerciale per un’azienda a La Spezia. Nel 1979, arriva una svolta significativa nella sua carriera. In collaborazione con un imprenditore lombardo, realizza uno stabilimento produttivo specializzato nella lavorazione di tessuti, tintoria e finissaggio. Questa avventura nel settore tessile si rivela un grande successo, e nel 1989 Gianni Lettieri fonda la prima società europea specializzata nella produzione di tessuto denim-ring. Sei anni più tardi avvia una joint venture con il gruppo indiano Raymond, dando vita alla Raymond Calitri India, la prima azienda nel Paese per la produzione di tessuto denim. Nel 2006, affronta una nuova sfida nel settore delle energie rinnovabili fondando la Compagnia per lo Sviluppo di Energia Rinnovabile CO.S.ER. S.r.l. L’anno successivo, entra nel settore finanziario, dando vita a Meridie S.p.A. e costituendo MEDSOLAR S.p.A., una startup attiva nel comparto delle energie rinnovabili.

Il successo e l’impegno di Gianni Lettieri in Atitech

È il 2009 quando Gianni Lettieri viene nominato Presidente di Atitech S.p.A. Nel 2015, l’azienda acquisisce lo stabilimento di Capodichino, diventando rapidamente la società indipendente di manutenzione aeromobili più grande d’Europa. Il passo successivo arriva nel 2022 con l’acquisizione dell’ex ramo di manutenzione di Alitalia. Atitech dispone attualmente di 6 linee di produzione per gli aeromobili “narrow body” e 5 per i “wide body”. Nel corso della sua carriera, Gianni Lettieri è stato insignito della laurea honoris causa in Giurisprudenza, con una specializzazione in “amministrazione e legislazione di impresa”, dall’Università degli Studi di Napoli Parthenope. Inoltre, gli è stato conferito il Premio Mediterraneo Economia e Impresa dalla Fondazione Mediterraneo per il suo contributo all’aumento delle ricchezze e dell’occupazione nel Mezzogiorno. Tra gli altri riconoscimenti, spiccano il Premio Guido Dorso XXIX Edizione, il Premio Cuore d’Oro e il Premio Masaniello. Oltre alla sua attività imprenditoriale e alle iniziative di solidarietà, l’imprenditore trova il tempo per dedicarsi alle sue passioni personali. Nei momenti liberi, riservati alla sua famiglia composta dalla moglie, dai tre figli e da cinque nipoti, Gianni Lettieri si dedica alla lettura e alla musica. Ha inoltre pubblicato il libro L’imprenditore Scugnizzo. La mia Napoli, le mie sfide, con l’intento di condividere la sua esperienza di vita e professionale per ispirare e incoraggiare i giovani imprenditori a seguire i propri sogni.

Stefano Venier: “Snam guida il Paese verso un’economia low-carbon”

Stefano Venier: “Il percorso verso la transizione energetica va costruito nel tempo, con azioni concrete e innovative soluzioni tecnologiche”.

Stefano Venier

Stefano Venier: “Snam Carbon Neutral entro il 2040”. Ecco la roadmap del piano

Snam fa la sua parte per l’ambiente: in accordo con le coordinate dell’Accordo di Parigi, il Gruppo si prepara ad abbattere le proprie emissioni di Scope 1 (consumi diretti) e Scope 2 (consumo energetico indiretto). Un piano ambiziosissimo con una deadline a lungo termine, strutturata per vari passaggi esposti dall’Amministratore Delegato Stefano Venier. Entro il 2025, Snam ambisce al taglio del -28% delle emissioni Scope 1 e 2, riducendo del 55% le emissioni di gas naturale in accordo con l’Oil & Gas Methane Partnership Initiative dell'UNEP. Entro il 2027, punta al taglio delle Scope 1 e 2 del -40%. Entro il 2030, al dimezzamento di entrambe le categorie di emissioni, con una riduzione delle emissioni di gas naturale del 65%. Infine, la Carbon neutrality entro la deadline chiave del 2040. Nel 2021, Stefano Venier ha tracciato anche un Piano per la categoria Scope 3, che include le emissioni causate da viaggi di lavoro, trasporti quotidiani del personale e consumi delle società partecipate: Snam si è posta l’obiettivo di una riduzione del 46% entro il 2030 e un abbattimento del 55% di tCO2eq/M€ capex per i fornitori entro la stessa finestra temporale.

Stefano Venier: “Snam è in anticipo di tre anni sugli obiettivi di riduzione delle emissioni”

Al momento, Snam sta non solo rispettando la tabella di marcia, ma addirittura raggiungendo gli obiettivi in anticipo rispetto alle scadenze indicate dal Piano. Nel 2022, Snam ha ridotto del 45% le emissioni di gas naturale rispetto al 2015 (scelto da UNEP come anno di riferimento). Un ulteriore -32% registrato nel primo semestre del 2023 proietta un taglio complessivo del 53%. Considerando che l’obiettivo per il 2025 è quello di un taglio del 55%, Snam mostra un anticipo globale sugli obiettivi di quasi tre anni. L’AD Stefano Venier ha dichiarato: “Le emissioni di gas naturale rappresentano solo lo 0,02% del gas immesso in rete, ma non per questo è minore il nostro impegno, come dimostrano i risultati raggiunti sin qui”.

Il lavoro di Snam non si limita tuttavia al taglio delle emissioni: l’Amministratore Delegato ha indicato una serie di strategie attraverso le quali il Gruppo intende supportare la transizione ecologica e diventare leader nella conversione alla sostenibilità. I punti chiave sono: focus sullo stoccaggio; ricerca e sviluppo dei cosiddetti gas verdi (metano e idrogeno); partnership e accordi che rafforzino la distribuzione italiana di gas naturale e liquefatto (small scale LNG, CNG); investimenti in società che propongano soluzioni innovative nell’efficienza energetica.

lunedì 11 settembre 2023

Banca Generali: under 35 e Fintech le chiavi della consulenza finanziaria

La consulenza finanziaria è sempre più plasmata dall’innovazione Fintech. Con il progetto “New Generation”, Banca Generali intendere rafforzare la sua leadership nel settore.

Banca Generali, fintech e under 35 per il futuro della consulenza

Banca Generali: professionisti under 35 per gestire la transizione Fintech e ringiovanire il settore

In un'epoca caratterizzata da cambiamenti rapidi nell'industria finanziaria, Banca Generali si posiziona come un leader che abbraccia l'innovazione Fintech. Questo settore è testimone di una trasformazione accelerata, con servizi finanziari sempre più influenzati dalle nuove tecnologie e da una crescente attenzione verso gli investimenti sostenibili. Tuttavia, tale trasformazione comporta la necessità di professionisti altamente preparati per affrontare le sfide complesse che ne derivano. Banca Generali ha lanciato un ambizioso progetto noto come "New Generation". L'obiettivo: integrare nella sua rete di private banker e consulenti finanziari una nuova generazione di professionisti e ringiovanire la consulenza finanziaria. Questi consulenti sono chiamati a rimanere all'avanguardia delle nuove soluzioni Fintech e a comprendere le esigenze dei futuri clienti privati.

Fintech, Banca Generali: la consulenza finanziaria come scelta professionale

Il ricambio generazionale non è tuttavia un percorso privo di ostacoli. A parlarne è Stefano Lenti, Responsabile Area Consulenti Finanziari di Banca Generali. Per il manager si conferma sempre di più il trend che vede nel sistema bancario tradizionale la fonte più adatta da cui attingere giovani professionisti. Tra i cambiamenti più impattanti apportati dall’innovazione Fintech c’è infatti l’aumento di servizi e piani sempre più personalizzati, con la conseguente pressione degli Istituti sulla commercializzazione dei prodotti. Una situazione insostenibile per molti dipendenti, che attirati da “piani formativi specifici, livelli di servizio migliori e maggior libertà d’azione” optano per la consulenza finanziaria. Secondo Lenti, il gap tra sistema bancario tradizionale e realtà come Banca Generali che invece mettono al centro il proprio network di consulenti è destinato ad aumentare.  I numeri sembrano confermare la tesi del manager, con l’Istituto che nel solo 2022 ha registrato un incremento del 22% degli under 35 provenienti dal mondo bancario.

“Diluvio Universale”: la collaborazione tra Ares Ambiente, fondata da Marco Domzio, e Omar Pedrini

Ares Ambiente, fondata da Marco Domizio, e il cantautore Omar Pedrini hanno unito le forze in una collaborazione che ha dato vita al video musicale “Diluvio Universale”. Girato nella discarica Gedit, il video mira a sensibilizzare sui cambiamenti climatici. 

 Marco Domizio, fondatore di Ares Ambiente

Marco Nicola Domizio: l’impegno di Ares Ambiente e Omar Pedrini nella lotta al cambiamento climatico

Ares Ambiente, fondata da Marco Nicola Domizio nel 2008, ha sempre dimostrato un profondo impegno nella salvaguardia dell’ambiente, ponendo questa causa al centro delle sue attività. Tale dedizione è stata evidenziata attraverso una collaborazione significativa con il cantautore e chitarrista bresciano Omar Pedrini, noto per la sua musica e la sua attenzione all’ambiente. La loro sinergia ha dato vita al video musicale “Diluvio Universale”, in cui la discarica Gedit ha fatto da cornice. Questo video rappresenta una denuncia potente contro i cambiamenti ambientali che minacciano il nostro Pianeta, sottolineando l’importanza di sensibilizzare soprattutto i giovani sull’urgente necessità di combattere il cambiamento climatico. “La scelta di utilizzare la nostra discarica come location per il video vuole far emergere l’importanza di gestire in modo responsabile e sostenibile i rifiuti di realtà produttive e domestiche”, si legge in una nota.

Marco Domizio, l’impegno per un futuro sostenibile

Ci impegniamo costantemente nella ricerca di soluzioni innovative per affrontare le sfide ambientali, mettendo in atto pratiche virtuose di riciclaggio e smaltimento dei rifiuti”, si legge ancora. La collaborazione tra Ares Ambiente e Omar Pedrini mira a trasmette un messaggio chiaro e urgente: è necessario agire immediatamente per preservare il nostro Pianeta per le generazioni future. Solo attraverso uno sforzo collettivo e una maggiore consapevolezza sarà possibile invertire la rotta del cambiamento climatico e costruire un futuro migliore per tutti. Il fondatore Marco Domizio e tutto il team di Ares Ambiente continuano a lavorare instancabilmente per proteggere l’ambiente e promuovere iniziative di sensibilizzazione, credendo fermamente che ogni individuo possa fare la differenza nella salvaguardia della Terra. L’impegno quotidiano di Ares Ambiente dimostra la forza, la tenacia e la professionalità con cui il Gruppo affronta le sfide attuali

venerdì 8 settembre 2023

Susanna Esposito: uno studio rivela l’incidenza di genere ed età nel long Covid

Susanna Esposito, Professore Ordinario di Pediatria all’Università di Parma e Direttore della Clinica Pediatrica all’Ospedale Pietro Barilla dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria di Parma, ha pubblicato sul sito “Società Italiana di Pediatria” un articolo in cui affronta il tema del long Covid da un punto di vista pediatrico, riportando i dati di un recente studio.

Susanna Esposito

Susanna Esposito: lo studio sul long Covid

Sono diverse le persone che hanno affrontato l’infezione da SARS-CoV-2 acuta e che, a distanza di tempo, lamentano ancora sintomi collegati alla malattia. Susanna Esposito, Professore Ordinario di Pediatria all’Università di Parma, precisa che si può parlare di “long Covid se la sintomatologia persiste per più di 3 mesi dalla diagnosi dell’infezione acuta”. Sebbene i dati raccolti finora siano altamente variabili e i meccanismi che causano il long Covid pressoché sconosciuti, sembrerebbe che “l’età adolescenziale sia associata a un rischio maggiore di persistenza dei sintomi”. Un recente studio condotto presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma ha valutato se il rischio di long Covid sia correlato a variabili quali il sesso e l’età, basandosi su protocolli standardizzati di raccolta dei dati di follow-up sviluppati da gruppi di lavoro dell’International Severe Acute Respiratory and Emerging Infection Consortium (ISARIC) dell’Università di Oxford. L’iniziale raccolta di dati è stata realizzata da un team di medici mediante intervista diretta, dopodiché è stato chiesto ai soggetti di completare un questionario.

Susanna Esposito: l’incidenza del genere nel long Covid

Stando ai dati emersi dallo studio, il 62% dei bambini e l’85% degli adulti hanno riportato almeno un sintomo riconducibile al long Covid. Il 28% dei bambini e il 71% degli adulti hanno invece riferito più di un sintomo. Tra i sintomi più comuni nei bambini c’erano quelli di natura respiratoria, neurologica, di affaticamento e gastrointestinale, mentre negli adulti i più frequenti erano neurologici, di affaticamento, di dolore muscoloscheletrico e respiratori. Se la prima fase dell’analisi non ha mostrato differenze tra le classi di età o il genere, l’analisi di sottogruppo ha invece evidenziato stime di rischio “significativamente diverse nelle femmine rispetto ai maschi per classe di età”, in particolare nelle fasce di età 0-5 anni e 12-50 anni. Nella prima ad essere più a rischio sono i maschi, mentre nella seconda le femmine. “Questo studio – osserva Susanna Espositoevidenzia l’importanza del genere come fattore di rischio per il long Covid, ma solo in specifiche fasce d’età. In particolare, l’elevato rischio riscontrato nelle donne di età compresa tra i 12 e i 50 anni sottolinea la necessità di approfondire il ruolo degli ormoni sessuali sui processi infiammatori/immunitari e autoimmunitari”. Conoscere tali differenze è importantissimo per la prevenzione e un più preciso trattamento del Covid.

Gruppo Riva, dal Dopoguerra alla Globalizzazione: storia di una grande azienda italiana

Il successo mondiale del Gruppo Riva è iniziato con l’adozione di una tecnologia all’epoca sconosciuta in Italia: quella della colata continua a tre linee, che ha garantito all’operatore siderurgico un vantaggio decisivo in termini di efficienza, produttività e qualità del prodotto.

Gruppo Riva

Gruppo Riva: gli anni della Ricostruzione e l’adozione della colata continua a tre linee

Gruppo Riva è oggi conosciuto in tutto il mondo come un operatore siderurgico leader nel settore. È sorprendente scoprire che la sua origine è quella di molte eccellenze italiane: nasce infatti negli anni ‘50 come un’azienda famigliare, frutto della collaborazione tra i fratelli Emilio e Adriano. Il business dei fratelli Riva è inizialmente una semplice attività di commercio di rottami ferrosi: ma, con lungimiranza, Emilio comprende che il siderurgico sarà un settore fondamentale nell’Italia impegnata nella Ricostruzione dopo le devastazioni della Guerra mondiale. Per sopravvivere a un mercato competitivo e sottoposto alla serrata concorrenza dei produttori esteri, i fratelli Riva capiscono che bisogna puntare tutto sull’innovazione. Questa arriva sotto forma del cosiddetto modello curvo, allora sconosciuto in Italia ma già impiegato con successo in Austria. Proprio questa tecnologia consentirà ai fratelli Riva di sviluppare la colata continua a tre linee, enormemente più efficace della colata singola verticale allora in uso nelle acciaierie italiane. Tale tecnologia, che garantisce un forte aumento di produttività riducendo al contempo i costi, darà al Gruppo Riva un vantaggio sostanziale rispetto ai concorrenti, e ne segnerà l’ascesa nel mercato nazionale.

Come il Gruppo Riva ha conquistato i mercati globali

Il successo dello stabilimento di Caronno è l’inizio di un processo di ascesa inarrestabile. Negli anni ’60, Gruppo Riva avvia le prime importanti acquisizioni sul territorio italiano, prendendo in gestione gli impianti di Lesegno e Malegno, portando la produzione alla quota significativa delle 300mila tonnellate all’anno. Gli anni ’70 sono invece quelli dell’espansione internazionale. Nonostante la congiuntura con la prima crisi petrolifera e l’ingresso sul mercato di concorrenti da Argentina, Messico e Corea, il Gruppo acquisisce le prime filiali in Spagna (Siderúrgica Sevillana, 1971), Canada (Associated Steel Industries, 1974) e Francia (Iton Seine, 1976). Infine, il grande successo nel mercato asiatico: nel 1978, Gruppo Riva è il primo operatore europeo a rifornire acciaio direttamente alla Cina, che fino ad allora si appoggiava esclusivamente al Giappone per il siderurgico. Ancora una volta, è il focus verso l’innovazione a garantire un notevole vantaggio sulla concorrenza: il Gruppo siderurgico investe nell’automatizzazione e nella ricerca scientifica.

mercoledì 6 settembre 2023

Serenissima Ristorazione, il bilancio di esercizio 2022 conferma la solidità del Gruppo

È stato approvato il bilancio di esercizio 2022 di Serenissima Ristorazione: il fatturato raggiunge quasi i 458 milioni e l’utile netto supera i 10 milioni. I numeri attestano la resilienza e la solidità del Gruppo in un periodo caratterizzato da tante incertezze.

Serenissima Ristorazione, Gruppo specializzato nella ristorazione collettiva e commerciale

Serenissima Ristorazione supera a pieni voti la prova di resilienza

L’anno 2022 per noi si è chiuso positivamente, sia in termini di crescita dimensionale sia dal punto di vista della redditività”, commenta così Tommaso Putin, Vicepresidente di Serenissima Ristorazione, il bilancio di esercizio 2022, riconoscendo il merito degli oltre 10.000 collaboratori: “L’impegno e la dedizione profusi per l’azienda sono stati il motore che ci hanno permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati, consentendoci di superare le difficoltà e di confermare la posizione dell’Azienda sul mercato”. Nonostante il periodo non proprio favorevole per il settore della ristorazione, il Gruppo ha chiuso lo scorso anno con un fatturato consolidato a 457.592.092 euro (+12,26% in rapporto ai dati pre-pandemia), un EBITDA attestato a 25.199.647 (+10,6% in rapporto ai dati pre-pandemia) un utile netto di 10.143.555 euro (+18,2% in rapporto ai dati pre-pandemia) e un patrimonio di 114.026.671 euro. Il settore della ristorazione è stato infatti tra i più colpiti dall’aumento del costo delle materie prime e dall’incremento dei costi energetici, ma Serenissima Ristorazione è riuscita dimostrarsi solida e resiliente, merito dei costanti investimenti in innovazione e in strategie di efficientamento dei processi di produzione. La diversificazione del business ha svolto un ruolo altrettanto fondamentale.

La crescita sostenibile di Serenissima Ristorazione

La crescita costante di Serenissima Ristorazione è dunque frutto dei suoi tanti investimenti in innovazione e formazione, della flessibilità e razionalizzazione dei processi produttivi, nonché dell’integrazione e diversificazione nel modello di business. Sono stati questi gli elementi chiave che hanno permesso alla società di continuare a crescere anche in periodi di avversità. A fare la differenza nei risultati ottenuti nel 2022 è stata inoltre l’enorme attenzione dedicata alla sostenibilità ambientale e sociale. Lo scorso maggio Serenissima Ristorazione è stata inserita dall’Istituto Tedesco Qualità e Finanza (ITQF) tra le 300 aziende “Green Stars” italiane, un riconoscimento che conferma l’impegno del Gruppo nel promuovere una crescita sostenibile, grazie anche agli investimenti nelle tecnologie “clean-tech”, all’implementazione di iniziative di economia circolare per il recupero dei rifiuti organici e ai progetti di sensibilizzazione sullo spreco alimentare promossi. “L’impegno, ora, è quello di proseguire lungo questo percorso di crescita”, afferma Tommaso Putin.

martedì 5 settembre 2023

Snam, il CEO Stefano Venier: un modello sostenibile parte dal consumo responsabile delle risorse

Il CEO di Snam Stefano Venier sottolinea l’importanza di un consumo responsabile delle risorse in un post su LinkedIn, pubblicato in occasione dell’Earth Overhoot Day.

Stefano Venier

Stefano Venier: un consumo responsabile delle risorse per un modello sostenibile

Le risorse prodotte dal Pianeta per quest’anno sono state consumate del tutto, nonostante manchino ancora quattro mesi. L’Earth Overshoot Day – ovvero il Giorno del Sovrasfruttamento della Terra – nel 2023 è caduto il 2 agosto, avvicinandosi sempre di più ai primi mesi dell’anno. Ne ha parlato anche Stefano Venier, CEO di Snam, in un post su LinkedIn, sottolineando come la ricerca di un modello sostenibile per il Pianeta debba tener conto, oltre che della decarbonizzazione, anche delle risorse disponibili. Il Global Footprint Network, che ogni anno calcola l’Earth Overshoot Day sulla base dei dati forniti dai National Footprint e Biocapacity Accounts, ha stimato che avremmo bisogno di 1,7 pianeti Terra per stare in equilibrio con i ritmi di consumo attuali. “Parlare di consumo responsabile delle risorse significa rimettere in primo piano la sostenibilità ed è per questo necessario sviluppare soluzioni a livello globale – ha affermato Stefano VenierSolo così si potrà promuovere un’economia circolare, a partire dalle abitudini di ognuno di noi”.

Stefano Venier: la “Just Transition” di Snam

Una transizione energetica ed ecologica giusta, che preveda un percorso di decarbonizzazione dell’economia equo e inclusivo per tutti gli attori coinvolti e che al contempo crei opportunità di lavoro dignitose senza lasciare indietro nessuno. È questa l’idea di “Just Transition” promossa da Snam, la realtà guidata da Stefano Venier. La società pone al centro della propria strategia i fattori ESG e lavora a favore della decarbonizzazione senza però distogliere l’attenzione dalle persone e dalle comunità, alle quali fornisce gli strumenti necessari per avere un ruolo da protagonisti nella transizione e fornendo accesso equo all’energia pulita. Facendo leva su una spiccata capacità di innovazione e su business dedicati alla transizione energetica, contribuendo alla diffusione del biometano e investendo nello sviluppo di tecnologie per integrare l’idrogeno nella filiera del gas, Snam si fa guida del processo verso questo equo modello di sostenibilità.

Gianni Lettieri: la carriera dell’imprenditore a capo di Meridie S.p.A.

Sposato, tre figli, Gianni Lettieri è un imprenditore e dirigente d’azienda di origini napoletane. Alla guida di Atitech ha rilanciato il vecchio ramo di manutenzione di Alitalia, trasformandolo nella società indipendente di manutenzioni più grande d’Europa.

Gianni Lettieri

Le esperienze professionali di Gianni Lettieri

Classe 1956, Gianni Lettieri entra nel mondo del lavoro mentre frequenta ancora la facoltà di Economia Aziendale, occupandosi della parte commerciale di un’azienda di La Spezia. La sua carriera imprenditoriale comincia invece nel 1979, quando insieme a un industriale lombardo apre uno stabilimento produttivo per la lavorazione di tessuti, attivo a Monza (MI) e Casandrino (NA). Dieci anni dopo crea la prima società europea specializzata in tessuto denim-ring, il cui prodotto spopola anche sui mercati esteri. Nel 1995 avvia una joint venture con il gruppo indiano Raymond, dando vita alla Raymond Calitri India, prima azienda produttrice di denim in India. Nel frattempo partecipa all’asta pubblica per la privatizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali, diviene Membro del CdA di EDIME e del quotidiano “Il Mattino” e nel 2000 viene nominato Presidente dell’Unione Industriali di Avellino. Poco più tardi ricopre lo stesso incarico nell’Unione Industriali di Napoli. Nel 2006 avvia la Compagnia per lo sviluppo di energia rinnovabile CO.S.ER. S.r.l. e l’anno successivo entra nel settore finanziario costituendo Meridie S.p.A., prima investment company del Sud Italia quotata sul segmento MIV di Borsa Italiana. Nel 2008 fonda la start up MEDSOLAR S.p.A., dopodiché acquisisce Atitech S.p.A., di cui è Presidente dal 2009. Sposato e con tre figli, Gianni Lettieri oggi guida in qualità di Presidente e Amministratore Delegato Meridie S.p.A.

I riconoscimenti di Gianni Lettieri: dalla laurea honoris causa in Giurisprudenza ai premi e alla Maratona di New York

Nel corso della sua carriera, Gianni Lettieri ha promosso numerose iniziative a sostegno delle aziende, a favore dei giovani che si approcciano al mondo del lavoro, e di contrasto alla criminalità. Ne sono un esempio il “patto per la legalità” per il contrasto alle estorsioni; il protocollo di intesa con il Ministero degli Interni per la gestione delle aziende sequestrate alla camorra; il protocollo con l’ABI nazionale per la sospensione delle rate del mutuo; il premio “Piccoli imprenditori” dedicato ai ragazzi delle scuole secondarie. Nel 2011, viene insignito della laurea honoris causa in Giurisprudenza dall’Università degli Studi di Napoli Parthenope. Sono diversi poi i riconoscimenti che gli sono stati conferiti negli anni per il suo impegno: dal Premio Mediterraneo Economia e Impresa della Fondazione Mediterraneo al Premio Guido Dorso XXIX Edizione (consegnatogli dal Presidente della Repubblica nel 2008), per finire al Premio Cuore d’Oro (2010-2011) e al Premio Masaniello (2009). Gianni Lettieri è inoltre un appassionato di jogging ed ha partecipato alla Maratona di New York, chiudendola in 3 ore e 21 minuti. Nel tempo libero si dedica alla famiglia, composta dalla moglie Maria e dai tre figli Geppi, Annalaura e Federica.