giovedì 30 novembre 2023

Parità di genere, competenza, innovazione: il programma ESEP di Gruppo Riva

Nel contesto attuale, la crescente richiesta di competenze ingegneristiche nel settore industriale è una sfida che richiede soluzioni innovative. Per rispondere a tale necessità, Gruppo Riva ha lanciato il progetto ESEP (European Steelmill Enhancement Program).

Gruppo Riva

ESEP, il percorso formativo promosso da Gruppo Riva

La crescente domanda di competenze STEM ha posto le carriere ingegneristiche tra le più ambite dai giovani. Tuttavia, questa crescente richiesta supera spesso l’offerta, mettendo a rischio la competitività e la crescita delle aziende. Il programma formativo offerto da Gruppo Riva si presenta come una risposta concreta a questa sfida, offrendo una soluzione innovativa per formare ingegneri altamente qualificati. Il cuore di ESEP è rappresentato dalla sua struttura ben definita. I giovani ingegneri, selezionati tra i migliori candidati delle università europee, hanno l’opportunità di intraprendere un percorso formativo di 12 mesi che li porta a lavorare in sei stabilimenti diversi di Gruppo Riva, distribuiti in Europa. Il cuore del programma ESEP è la “Job Rotation”, un’opportunità per i partecipanti di immergersi in tutte le fasi del ciclo produttivo dell’acciaio che gli permette di acquisire una conoscenza completa e pratica.

Gruppo Riva: una formazione completa e una forza lavoro diversificata, innovativa ed efficiente

Il programma offre opportunità di apprendimento su entrambi i fronti. A livello individuale, i partecipanti acquisiscono competenze multidisciplinari fondamentali per affrontare le sfide del settore siderurgico in continua evoluzione. La formazione va infatti oltre l’aspetto tecnico, sviluppando competenze trasversali come la comunicazione, la gestione delle relazioni, il problem-solving e il lavoro di squadra. Dal punto di vista aziendale, ESEP contribuisce a creare una forza lavoro qualificata e motivata, portatrice di innovazione ed efficienza. La promozione della parità di genere è un elemento fondamentale nell’iniziativa di Gruppo Riva, che vede la partecipazione di ingegneri sia uomini sia donne, contribuendo a sfidare gli stereotipi in un settore tradizionalmente maschile. Ogni otto settimane, i giovani ingegneri presentano un progetto finale sviluppato in gruppo, dimostrando le competenze acquisite e il contributo fornito all’azienda.

Sabrina De Filippis: “Investiremo 3 miliardi per portare la quota di merci su treno da 11% a 50%”

Mercitalia Logistics si accinge a diventare un top player della logistica europea attraverso un ambizioso programma di investimenti da 3 miliardi di euro: lo ha annunciato l’AD Sabrina De Filippis, evidenziando i vantaggi a lungo termine di un sistema di trasporti integrato, interconnesso e digitalizzato.

Sabrina De Filippis

Sabrina De Filippis presenta il nuovo ambizioso piano di investimenti di Mercitalia Logistics

Sabrina De Filippis, AD di Mercitalia Logistics, ha presentato al convegno “La Logistica al servizio del Paese”, svoltosi a Bari, l’ambizioso programma di investimenti che connetterà i trasporti italiani su gomma, nave e binario. L'obiettivo è diventare il principale player europeo della logistica e per farlo l'azienda ha pianificato un investimento di 3 miliardi di euro nei prossimi dieci anni. Questo piano industriale prevede il rinnovo della flotta, il potenziamento dei terminal esistenti e la creazione di nuovi hub multimodali. Sabrina De Filippis ha inoltre assicurato che una parte consistente di questi investimenti avrà come oggetto il Mezzogiorno, che maggiormente ha bisogno di potenziamenti infrastrutturali.

Sabrina De Filippis: la sfida dell’integrazione della logistica italiana

L’obiettivo del Piano elaborato da Mercitalia Logistics, guidata da Sabrina De Filippis, è quello di creare un’organizzazione più efficiente, integrata e virtuosa delle varie modalità di trasporto in Italia. Il maggiore problema che affligge la logistica italiana sembra infatti essere l’eccessivo ricorso al trasporto su gomma: i camion vengono impiegati quando un treno potrebbe coprire la stessa distanza con un minore dispendio e impatto ambientale. È dunque necessario connettere il trasporto marittimo, quello ferroviario e quello stradale in modo da lasciare al camion solo il cosiddetto “ultimo miglio”. “La parola chiave per raggiungere gli obiettivi sfidanti fissati è integrazione mare-gomma-ferro. Un’integrazione che può fare del trasporto ferroviario il vettore di trasporto delle merci nelle lunghe distanze, lasciando al trasporto stradale il cosiddetto primo e ultimo miglio”. Nel caso avvenisse una reale integrazione dei trasporti, si arriverebbe, secondo Sabrina De Filippis, a un risparmio di oltre 7 miliardi di euro all’anno per i contribuenti.

Gianni Lettieri: Atitech, l’azienda cresce e punta al polo unico delle manutenzioni

Negli ultimi anni il settore aeronautico è stato uno dei più colpiti dalle crisi. Nonostante le sfide, Gianni Lettieri è riuscito a dare ulteriore impulso all’espansione di Atitech, che si prepara a chiudere il 2023 con una crescita dei ricavi a doppia cifra.

Gianni Lettieri

Da azienda in crisi a MRO leader in Europa: l’evoluzione di Atitech sotto la guida di Gianni Lettieri

È il 2009 quando Gianni Lettieri, imprenditore già noto nel settore tessile e Presidente dell’Unione Industriale di Napoli, si lancia in una nuova sfida: acquistare e rilanciare l’ex Ati di Capodichino, specializzata nella manutenzione degli aerei Alitalia, in grave crisi. L’ultimo bilancio di Atitech testimonia il successo dell’impresa: nel 2022 l’azienda ha registrato un fatturato di 69 milioni di euro, con un margine operativo lordo del 10%. Circa un centinaio i clienti, provenienti da tutto il mondo, mentre sono 1.500 i dipendenti suddivisi tra la sede di Capodichino, la seconda sede operativa di Fiumicino e le 30 stazioni di manutenzione in Europa e nel mondo. Stando alle previsioni, anche nel 2023 la MRO proseguirà nel suo trend di crescita, grazie anche a diversi contratti siglati, dalla manutenzione degli aerei di ITA Airways, alla fornitura quinquennale di servizi di assistenza per Poste Air Cargo o ancora quelli con Aeronautica Militare e Guardia di Finanza. Le stime per il prossimo anno parlano di un fatturato atteso di circa 160 milioni, quasi il 44% in più rispetto al dato del 2022. Tra i segmenti di business verso i quali Gianni Lettieri intende puntare c’è sicuramente la conversione degli aeromobili da passeggeri a cargo, attività in crescita soprattutto grazie all’esplosione degli e-commerce.

Gianni Lettieri: il sogno di un’officina italiana della manutenzione aerea

Già dai primi anni nelle vesti di Presidente di Atitech Gianni Lettieri aveva in mente un percorso ben chiaro. Rilanciare sì Atitech, ma arrivando a creare un vero e proprio polo nazionale dedicato alle manutenzioni aeronautiche. Un’officina full-maintenance in grado di soddisfare i clienti a 360° e allo stesso tempo garantire la qualità, l’attenzione ai dettagli e l’eleganza tipici del Made in Italy. Un grande passo verso l’obiettivo è stato compiuto a fine 2022 con l’acquisizione dello stabilimento di Fiumicino dell’ex Alitalia Engineering Maintenance, dotato di quattro hangar, sei linee di produzione per gli aeromobili di corto raggio e cinque per il lungo raggio. All’assistenza cargo Atitech ha aggiunto anche quella di linea in una grossa quota di scali esteri. Sul fronte della conversione a cargo, la MRO di Gianni Lettieri ha già investito 60 milioni di euro e avviato le attività per gli aeromobili B737-800 grazie alla partnership siglata con Israel Aerospace Industries nel 2021.

mercoledì 29 novembre 2023

Riconoscimenti internazionali, Susanna Esposito tra gli “Highly Cited Researchers”

L’Università di Parma ha celebrato con orgoglio la presenza di tre illustri docenti nella prestigiosa classifica “Highly Cited Researchers” del Web of Science Group - Clarivate Analytics. Tra questi, la Prof.ssa Susanna Esposito, esperta in Pediatria generale e specialistica al Dipartimento di Medicina e Chirurgia, emerge con particolare rilievo nella categoria Cross-Field.

Susanna Esposito, docente di Pediatria generale e specialistica al Dipartimento di Medicina e Chirurgia

Susanna Esposito tra i ricercatori altamente citati

La classifica, basata sull’analisi di esperti in bibliometria, individua i ricercatori la cui produzione scientifica ha ricevuto il maggior numero di citazioni nel loro settore nel corso dell’anno preso in considerazione, dimostrando un impatto rilevante nella sfera della ricerca. Nell’anno in esame, si sono classificati 7.125 ricercatori in tutto il mondo, tra cui Susanna Esposito che, oltre a ricoprire il ruolo di professoressa ordinaria di pediatria all’Università di Parma e direttrice della Clinica Pediatrica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, spicca per la sua attività scientifica su temi cruciali di prevenzione, diagnosi e cura di diverse patologie internistiche pediatriche. In tale scenario, l’Italia si distingue con 115 rappresentanti, posizionandosi per la prima volta al decimo posto mondiale per il numero di ricercatori altamente citati. Essere inclusi in questa lista è considerato da tempo uno dei più prestigiosi riconoscimenti internazionali per i ricercatori, rappresenta inoltre un criterio di rilievo nei confronti della valutazione globale della qualità delle università.

L’impegno di Susanna Esposito

Anche quest’anno la presenza dell’Università di Parma nella classifica Highly Cited Researchers si dimostra forte e importante – ha sottolineato il Rettore Paolo Martelli – Ai colleghi che con grande impegno hanno ottenuto questo risultato, va il mio più grande ringraziamento”. La Prof.ssa Susanna Esposito si dedica alla ricerca scientifica su una varietà di temi legati alla prevenzione, diagnosi e trattamento delle patologie internistiche pediatriche. Le sue principali aree di interesse comprendono l’infettivologia, le vaccinazioni, la farmacologia e la medicina personalizzata per malattie ad alta complessità. Da oltre 15 anni coordina unità di ricerca per gli studi clinici pediatrici e ricopre ruoli di spicco in Società Scientifiche e Agenzie sanitarie. Oltre a essere Presidente di tre Master presso l’Università di Parma, è delegata alla terza missione nel Dipartimento di Medicina e Chirurgia, nonché Direttrice della Scuola di Specializzazione in Pediatria e della Clinica Pediatrica presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria.

GSA: storia, attività e traguardi del leader europeo nei servizi antincendio

GSA Gruppo Servizi Associati è una realtà italiana che ha fatto della sicurezza una missione. Con una vasta gamma di servizi antincendio e facility, la società è impegnata nella protezione di infrastrutture critiche, edifici pubblici e impianti industriali.

GSA Gruppo Servizi Associati

Storia ed evoluzione di GSA

Il settore dei servizi antincendio e facility è di fondamentale importanza per garantire la sicurezza, la salute e il benessere delle persone e delle attività economiche. In un mondo sempre più complesso e dinamico, le esigenze di prevenzione, protezione e gestione delle emergenze richiedono soluzioni innovative, integrate e personalizzate. In questo contesto, GSA Gruppo Servizi Associati si distingue come un partner affidabile e qualificato, capace di offrire una vasta gamma di servizi di eccellenza in ambito antincendio, fire engineering, formazione e facility management. L’azienda nasce nel 1997 come società specializzata nei servizi antincendio, con sede legale a Roma e Direzione Generale a Udine. In pochi anni, grazie alla sua competenza, professionalità e innovazione, si afferma come leader nel mercato italiano e si espande a livello europeo, aprendo sedi in diverse città italiane e filiali operative in Francia. Nel 2021 ITEЯ Capital Partners ha promosso e gestito l’ingresso dei fondi Eurizon ITER, che fanno capo a Eurizon Capital SGR – Società di gestione del risparmio del Gruppo Intesa Sanpaolo. ITEЯ Capital Partners ha acquisito il 67,5% di GSA con un Enterprise Value di 250 milioni di euro. Diverse le operazioni che hanno contribuito all’evoluzione e all’espansione del Gruppo. Tra le più recenti si segnalano l’acquisizione nel 2019 della quota di maggioranza di S.R.M.B. - Secours Routiers du Mont-Blanc SAS, società leader nell’intervento e soccorso in montagna di veicoli pesanti in condizioni climatiche e stradali estreme, e di una storica azienda friulana da cui ha tratto origine GSA Firesafe, che svolge attività di installazione e manutenzione di impianti antincendio, servizi e prodotti per la sicurezza e l’antinfortunistica. Quest’anno si è conclusa infine l’acquisizione del 75% del gruppo Previnsa Servicios Integrales, operatore spagnolo di rilievo con un’esperienza ventennale nel settore della sicurezza antincendio. Quest’ultima acquisizione consente a GSA di ampliare le proprie linee di business nei settori in cui Previnsa è maggiormente specializzata: sorveglianza e prevenzione incendi nelle centrali nucleari; formazione di personale e sicurezza del lavoro anche in situazioni complesse: alta quota, emergenze chimiche, sicurezza marittima, impianti eolici, centrali termonucleari; produzione e commercializzazione di segnaletica e accessori per la sicurezza del lavoro.

GSA: attività e servizi

GSA oggi vanta una presenza capillare sul territorio italiano con sedi anche a Bari, Napoli, Milano, Aosta, Firenze, Genova e Cagliari, mentre due sono le filiali attualmente operative in Francia. Con oltre 4.000 dipendenti e una flotta di mezzi speciali e squadre antincendio, il Gruppo opera in progetti complessi e strategici, mirando a proteggere infrastrutture critiche, edifici pubblici e impianti industriali. La solidità del modello produttivo aziendale è attestata dal Certificato Elite di Borsa Italiana, ottenuto nel 2016, e dall’entrata nel capitale societario di Armònia SGR nel 2018. L’offerta di GSA è distribuita attraverso tre divisioni: Safety, Academy e Facility. La prima si occupa di tutti gli aspetti della sicurezza antincendio, dalla progettazione ingegneristica, alla realizzazione e manutenzione di impianti, dispositivi e mezzi speciali, alla fornitura di squadre antincendio qualificate e addestrate. La divisione Academy offre servizi di alta formazione e consulenza in materia di sicurezza, salute sul lavoro e gestione delle emergenze, sia in aula sia in modalità e-learning. La Facility è connessa alla fornitura di servizi integrati di gestione di edifici, impianti e servizi, sia per enti pubblici sia per organizzazioni private. Con 25 anni di storia, 14 brevetti attivi e un fatturato di 135,3 milioni di euro, GSA si conferma come una realtà di riferimento nel settore dei servizi antincendio e facility.

Terna: ricavi e utili in crescita nei primi tre trimestri del 2023

Terna chiude i primi nove mesi del 2023 con ricavi a 2,24 miliardi di euro, in rialzo del 12,8%. Secondo i vertici del Gruppo, il risultato è dovuto alla crescita delle Attività Regolate e ai ricavi provenienti dal Gruppo Brugg Cables, dal Gruppo Tamini e dal Gruppo LT.

Terna

Terna: i numeri della crescita

Terna è inarrestabile nella sua crescita: nei primi nove mesi dell’anno il gestore della rete elettrica nazionale ha registrato ricavi per 2,24 miliardi di euro, 12,8% in più rispetto allo stesso periodo del 2022. L’utile del Gruppo guidato da Giuseppina Di Foggia raggiunge invece i 641,7 milioni di euro, 9,3% in più in confronto ai 586,9 milioni dell’anno precedente. Nel terzo trimestre del 2023, i ricavi sono cresciuti del 15,1%, attestandosi a 761,8 milioni di euro (nel 2022 erano a 661,6 milioni). L’EBITDA supera per la prima volta il miliardo e mezzo di euro. Come spiega Terna in una nota, questi risultati sono dovuti soprattutto alla crescita della Attività Regolate, prevalentemente attribuibile all’incremento della regulatory asset base (RAB) e agli effetti dei meccanismi incentivati output based, ma anche al contributo delle Attività Non Regolate, che hanno registrato un aumento dei ricavi nell’ambito industrial del Gruppo Brugg Cables e del Gruppo Tamini e, in ambito Energy Solutions, del Gruppo LT.

Il commento dell’AD e DG di Terna Giuseppina Di Foggia

Secondo l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, gli investimenti portati avanti dal Gruppo hanno dato i propri frutti. “In linea con il nostro ruolo di registi della transizione energetica, abbiamo impresso una ulteriore accelerazione agli investimenti a favore di un sistema elettrico sempre più efficiente e affidabile: oltre 600 milioni di euro nel terzo trimestre e 1,4 miliardi di euro dall'inizio del 2023 – ha sottolineato Giuseppina Di Foggia – I nostri investimenti, uniti alla digitalizzazione della rete, sono infatti un fattore cruciale per l'integrazione delle fonti rinnovabili, per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione e per una maggiore sicurezza energetica dell'Italia. Il valore dell'EBITDA, per la prima volta sopra 1,5 miliardi, conferma inoltre la capacità di Terna di conseguire i propri obiettivi economico-finanziari e l'eccellenza del lavoro delle nostre persone”.

La vita di Alessandro Benetton nel nuovo episodio di PoretCast, il podcast di Giacomo Poretti

Nascere da una famiglia di grande successo imprenditoriale può essere una fortuna, ma anche un peso. Lo sa bene Alessandro Benetton, che è riuscito a trovare la sua traiettoria e la sua identità dopo continui tentativi e diversi fallimenti. In un’intervista rilasciata a PoretCast, il podcast di Giacomo Poretti, l’imprenditore ha condiviso la sua esperienza e parlato delle persone che lo hanno aiutato a diventare quello che è oggi.

Alessandro Benetton

Da giovane scapestrato a imprenditore di successo: il percorso di Alessandro Benetton

Cosa spinge una persona a diventare imprenditore? Quali sono le motivazioni, le difficoltà, le soddisfazioni? Queste sono alcune delle domande che Giacomo Poretti ha posto ad Alessandro Benetton, ospite della sua trasmissione PoretCast. L’imprenditore ha ripercorso le tappe della sua vita professionale, dagli anni della formazione fino alla decisione di intraprendere un cammino alternativo a quello familiare. Studente “scapestrato” di provincia, una famiglia agiata, interessi normali come i motorini, le ragazze, il divertimento del sabato sera. Una fidanzata particolarmente intelligente e un professore di filosofia che gli cambia la prospettiva gli incontri che hanno influenzato la sua giovinezza: “Quella di essere un imprenditore è una natura che si è espressa quando ho capito che volevo intraprendere delle cose. La vera motivazione? Trovare una mia identità. Venivo da una famiglia di grande successo imprenditoriale e fondamentalmente avevo dentro di me questo problema di voler capire se ero veramente in grado, se ero veramente meritevole. Il tutto si è espresso nella volontà di avere un disegno proprio, una traiettoria”. Una traiettoria che inizia negli Stati Uniti, ad Harvard, dove Alessandro Benetton decide di conseguire un Master in Economia dopo una breve parentesi in Goldman Sachs (il primo italiano a fare il suo ingresso nella banca d’affari). Qui conosce Michael Porter: “Un professore che era spesso messo in discussione perché non pubblicava articoli e quella era un'unità di misura del successo. In realtà stava facendo una cosa unica per quel tempo, ossia raccogliere una serie di dati per dimostrare dei nuovi teoremi. Le sue ricerche mi hanno appassionato molto, perché avevo capito che si trattava di un sistema in grado di trovare correlazioni tra settori diversi”. Nel frattempo i Benetton diversificano nel settore degli articoli sportivi, e al suo rientro in Italia il giovane Alessandro si mette alla prova in questa avventura forte anche delle conoscenze apprese ad Harvard. Tuttavia, alla sua proposta di adeguare il settore ai cambiamenti della grande distribuzione, così come accaduto con quello alimentare, il management appare ritroso e il padre Luciano lo invita a cambiare strada. Nasce così l’idea di dedicarsi al private equity e di fondare quella che oggi è 21 Invest.

Alessandro Benetton: giovani e valore condiviso la ricetta per il futuro

Tra i temi affrontati nel podcast condotto da Giacomo Poretti anche quello dei giovani e del mondo del lavoro. Un ambiente che Alessandro Benetton conosce particolarmente bene considerato il suo impegno nel finanziare start-up innovative: “Sono incredibili le idee che hanno questi ragazzi. Sono molto fiducioso, Io penso veramente, non è un luogo comune. È vero, tanti subito dopo il Covid-19 hanno scelto di lasciare il posto di lavoro, mettendo in forte discussione quello che alla nostra generazione piace tanto, il posto sicuro. Ma è anche vero che spesso è il mondo dei grandi che non riesce a stimolare i giovani o a intercettare le loro vere motivazioni. Forse perché hanno anche qualche rotondità in più che è mancata alle generazioni precedenti, vogliono vedere in senso più olistico la propria vita, che non è solo il lavoro ma è fatta anche di tanti altri aspetti”. Un approccio che sembra quasi riflettere uno degli ultimi teoremi di Michael Porter, Shared Value, ossia valore condiviso: “Porter afferma che tra 30 anni non esisteranno più società che non rispondono alle esigenze del consumatore a 360°. Comunità locali, benessere delle minoranze, rispetto della cultura, dei luoghi e della natura. Quando fai un investimento o prendi una decisione come azienda devi assicurarti che tutti ne trarranno benefici, dalla comunità ai dipendenti fino a fornitori e clienti. E quindi il parametro finanziario è solo uno degli elementi. L'unico sistema per soddisfare i bisogni di tutti è mobilitare i grandi numeri e i grandi numeri vengono dal mondo dell'economia. E sono profondamente convinto – ha concluso Alessandro Benetton – che l’economia debba essere indirizzata verso questa strada”.

lunedì 27 novembre 2023

Italgas lancia Nepta, l’AD Paolo Gallo: “Nuovi paradigmi per ridurre gli sprechi idrici”

“Quest’operazione scaturisce proprio dalla consapevolezza che, mutuando le nostre tecnologie e il know-how nel settore idrico, saremo in grado in di ottenere grandi benefici, con una maggiore efficienza del servizio e una riduzione delle perdite”, lo ha affermato l’AD Paolo Gallo.

L'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Italgas Paolo Gallo

Paolo Gallo: “Nasce Nepta, società idrica controllata da Italgas

Italgas, società guidata da Paolo Gallo, sta attuando una strategia di rafforzamento nel settore idrico italiano, mirando a migliorare significativamente l'efficienza e l'efficacia dei servizi offerti. La strategia di Italgas si è concretizzata con la recente acquisizione da parte del Gruppo Veolia Environnement del ramo d'azienda delle concessioni idriche in Italia. Questa operazione ha dato vita a Nepta, una società interamente dedicata alla gestione delle concessioni idriche. Come parte di questa transazione, Italgas potrebbe riconoscere fino a 115 milioni di euro al Gruppo Veolia, in parte subordinati al raggiungimento di obiettivi chiave delle società operative coinvolte. Questa operazione è stata finalizzata con il nulla osta degli Enti Concedenti, confermando il pieno impegno delle autorità nel supportare tale iniziativa. Il primo obiettivo della società, ha affermato l’AD Paolo Gallo, sarà quello di combattere la piaga degli sprechi nelle condutture idriche, preservando una risorsa preziosissima come l’acqua. “In un Paese che registra record negativi riguardo all’efficienza delle reti idriche, con perdite superiori al 40% fino a punte del 70%, è necessario un cambio di paradigma, un diverso approccio, basato sull’impiego delle tecnologie digitali, che permetta di affrontare il problema in modo proattivo ed efficace”.

Paolo Gallo: “Con la tecnologia combattiamo lo spreco idrico

In particolare, Paolo Gallo ha posto l’accento sull’importanza di valersi della digitalizzazione e degli strumenti offerti dalle nuove tecnologie per proporre nuove soluzioni a questi antichi problemi. Ha inoltre sottolineato la natura storica dello sbarco di Italgas nella gestione dell’acqua: “Oggi inizia un altro importante capitolo della nostra storia bicentenaria. Italgas diventa un player di riferimento anche nel settore idrico ed evolve sempre più verso la forma della Network Tech Company. L’avanguardia tecnologica raggiunta sulle reti del gas ci permette di allargare gli orizzonti ad altri settori”. Attraverso il know-how trasversale posseduto da Italgas, Paolo Gallo ha promesso: “Maggiore efficienza del servizio e una riduzione delle perdite tra il 15 e il 20% rispetto ai valori attuali. Un traguardo importante per le comunità servite e un’ulteriore spinta per lo sviluppo sostenibile del Paese che serviamo da 186 anni”.

Luigi Ferraris al ComoLake: così Gruppo FS contribuisce alla digitalizzazione del Paese

Luigi Ferraris, Amministratore Delegato del Gruppo FS, è intervenuto nel corso della prima edizione di “ComoLake - Next Generation Innovations” per ribadire l’impegno della società nella digitalizzazione del Paese e presentare il progetto Gigabit Rail&Road.

Luigi Ferraris

L’intervento di Luigi Ferraris alla prima edizione del ComoLake

È stato ribattezzato la “Cernobbio del digitale” ma in realtà si chiama “ComoLake - Next Generation Innovations”: un evento incentrato sul tema del digitale che ha visto tra gli ospiti di onore l’Amministratore Delegato del Gruppo FS, Luigi Ferraris. Nel corso del suo intervento, l’AD ha ribadito il ruolo primario che hanno la digitalizzazione e l’innovazione nel Piano industriale decennale del Gruppo. Passando poi in rassegna le principali sfide legate al digitale che attendono l’Italia, Luigi Ferraris ha sottolineato come Gruppo FS possa dare al Paese un importante contributo nell’ambito della crescita dei dati digitali, fornendo supporto per quanto riguarda le attività di memorizzazione, diffusione e offerta di servizi digitali ai cittadini e alle imprese.

Luigi Ferraris: Gigabit Rail&Road porterà la fibra ottica su tutte le linee ferroviarie

L’Amministratore Delegato del Gruppo FS ha inoltre presentato il progetto Gigabit Rail&Road, che ha l’obiettivo di estendere la connettività su tutto il territorio, portando la fibra ottica lungo le linee ferroviarie e ampliando il 5G. Nel dettaglio, Luigi Ferraris ha parlato della possibilità di avere la fibra ottica nelle circa 2.200 stazioni ferroviarie attive e anche in oltre 500 stazioni non più utilizzate che possono però servire per migliorare la connettività nelle aree limitrofe o rurali. Questo spingerebbe il Paese verso una maggiore competitività del settore industriale e agricolo. Per le sue caratteristiche, Gigabit Rail&Road riflette appieno gli obiettivi stabiliti dalla Commissione Europea per il mercato unico digitale e integra gli interventi del PNRR pensati per intensificare la digitalizzazione.

Antonio Musacchio alla guida di GSA: nuove prospettive di sviluppo

A novembre 2021, la società italiana di prevenzione incendi GSA ha ufficialmente completato il passaggio del controllo da Armonia Italy Fund a Eurizon Capital SGR, un’operazione gestita attraverso i fondi Eurizon ITERᴙ ed Eurizon ITERᴙ ELTIF. L’evento ha portato a un cambiamento significativo nella struttura azionaria e nel Consiglio di Amministrazione: Vito Gamberale Presidente e Antonio Musacchio Amministratore Delegato.

L'Amministratore Delegato di GSA Antonio Musacchio

Il passaggio di controllo: Antonio Musacchio nominato AD

L’operazione, annunciata a luglio 2021, ha visto la quota di controllo passare a Eurizon al 67,44%, leggermente inferiore al previsto 70%. Armonia e l’ex-CEO Alessandro Pedone hanno reinvestito rispettivamente per il 12,88% e il 18,42%, mantenendo così un interesse significativo nella società. Il restante 1,8% è rimasto nelle mani dei manager. Nonostante questa variazione, l’enterprise value di GSA è rimasto confermato a 250 milioni di euro. La transizione ha portato a una nuova composizione del Consiglio di Amministrazione: Vito Gamberale è stato nominato Presidente e Antonio Musacchio Amministratore Delegato, indicando nuove prospettive di sviluppo per GSA.

Il commento di Antonio Musacchio

Fondata nel 1997, GSA ha sede a Roma e vanta una direzione generale a Udine e una branch a Lione, in Francia. Nel corso degli anni, la società ha acquisito tecnologie, competenze e brevetti chiave per la prevenzione e la sicurezza da incendi. Nel 2018, Armonia ha acquisito il 68,5% di GSA, che ha successivamente completato due acquisizioni nel 2019, ampliando la sua presenza nel settore. Con 5.500 dipendenti, il Gruppo ha registrato un notevole successo durante i tre anni di investimento da parte di Armonia. Il fatturato è raddoppiato, l’EBITDA è quasi triplicato, e la società vanta un portafoglio ordini di oltre 300 milioni di euro. “L’operazione condotta da Iter Capital Partners ci rende molto ottimisti riguardo le prospettive di sviluppo di GSA”, aveva commentato Antonio Musacchio. “Siamo anche estremamente fiduciosi sul fatto che anche il 2021 si chiuderà con un risultato al di sopra delle aspettative, con un fatturato prossimo ai 170 milioni e un EBITDA attorno ai 35 milioni, anticipando di fatto di un anno quanto previsto nel piano di sviluppo industriale a medio termine”.

Maurizio Rota illustra i dati sul turismo in Italia forniti dall’Osservatorio di True Italian Experience

“Questi dati confermano il grande potenziale del nostro Paese che continua a soddisfare il desiderio di esperienze da parte dei turisti”: Maurizio Rota commenta così i dati forniti dall’Osservatorio permanente sul turismo di True Italian Experience, mettendo tuttavia in guardia da alcune criticità emergenti.

 Il Vicepresidente e AD di True Italian Experience, Maurizio Rota

Maurizio Rota: “Vi spiego punti di forza e criticità del turismo italiano”

Maurizio Rota, Vicepresidente e AD di True Italian Experience, ha presentato il report dell’Osservatorio permanente sul turismo, che consente di avere uno sguardo completo su come il Paese è percepito dai visitatori stranieri. Tra le città d'arte più visitate, Roma ha registrato il maggiore incremento rispetto all'anno precedente (+5,1%), seguita da Firenze (+4,8%) e Venezia (+3,4%). Le regioni italiane non sono da meno, con la Puglia in testa al podio con un aumento delle presenze del 6,2%, seguita dalla Toscana (+5%) e dal Trentino Alto Adige (+4%). Lungo le coste, la Costiera Amalfitana è la leader con un aumento del 4,2% delle visite internazionali rispetto all'anno precedente, seguita dal Salento (+3,1%) e dalla Costa Smeralda (+2,9%). Le ragioni principali per cui i turisti sono attratti dal Belpaese sono l’enogastronomia (che incontra l’approvazione quasi della totalità dei visitatori), la cultura, l’arte e le tradizioni (81%), i paesaggi e il patrimonio naturalistico (76%) e l’ospitalità (69%). Un dato ancora più promettente riguarda il tasso di fidelizzazione: oltre due turisti su tre affermano che vorrebbero tornare in Italia dopo il primo viaggio. Maurizio Rota lancia però un avvertimento: 8 stranieri su 10 considerano il Paese “troppo caro”. Aumenta anche il numero di visitatori che hanno preoccupazioni sulla sicurezza, specialmente dopo il tramonto: circa la metà dei turisti condivide questa opinione. Il quadro dipinto dall’Osservatorio è tuttavia complessivamente positivo.

Maurizio Rota: la metodologia attraverso cui True Italian Experience ottiene dati affidabili sul turismo

Maurizio Rota ha anche illustrato il metodo attraverso il quale la società riesce a raccogliere dati così precisi e affidabili sul turismo del Paese: “L’analisi condotta da True Italian Experience, grazie al suo Osservatorio permanente che utilizza una tecnologia innovativa in grado di vagliare oltre 25 milioni di fonti web, 88 piattaforme di social network e più di 120mila testate media, permette una radiografia dettagliata della stagione turistica appena conclusa e consente di dare indicazioni utili per uno sviluppo ottimale del settore”. Lo scopo dell’Osservatorio permanente, ha infatti specificato Maurizio Rota, è proprio quello di consentire a imprese e operatori istituzionali di avere un quadro completo sul turismo italiano, riflettendo dunque su come valorizzare i punti di forza e correggere invece le criticità. “Non bisogna trascurare le indicazioni sull’aumento dei prezzi e sulla sicurezza del territorio, fronti sui quali è necessario trovare soluzioni”, ha messo in guardia l’AD di True Italian Experience.

Stefano Venier, Snam: sicurezza energetica e transizione viaggino insieme, la vision dell’AD

“Quest’inverno abbiamo preparato le cose nel migliore dei modi. Gli stoccaggi sono pieni al 99%, più di 12 miliardi di metri cubi disponibili”: l’AD di Snam Stefano Venier a colloquio con “Il Giornale d’Italia”.  

Stefano Venier

Stefano Venier: l’intervista all’AD di Snam in occasione dell’Assemblea annuale di Proxigas

L’AD di Snam Stefano Venier è intervenuto lo scorso 20 novembre nel corso dell’Assemblea annuale Pubblica di Proxigas, associazione di riferimento del settore gas che riunisce sia le imprese che operano nelle attività di importazione e di vendita sui mercati che quelle attive nella gestione delle infrastrutture di trasporto, stoccaggio, rigassificazione e distribuzione. Nell’occasione, intervistato da “Il Giornale d’Italia”, l’AD di Snam ha parlato di due dei temi fondamentali affrontati nel corso dell’evento: la sicurezza del sistema energetico e il percorso di transizione.  “Elementi che viaggiano insieme”, ha sottolineato Stefano Venier: “Lo abbiamo imparato negli ultimi 18 mesi e dobbiamo tenerli insieme, sia nel breve termine, che nel medio e lungo periodo”.

Stefano Venier: sicurezza energetica, il punto dell’AD di Snam

Da una parte, ha sottolineato l’AD Stefano Venier nell’intervista, “si tratta di disegnare un percorso che ci dia quella sicurezza: le azioni messe in campo stanno arrivando a conclusione”. Parallelamente, dall’altra parte occorre proseguire in un percorso di transizione “che sappia garantirci la disponibilità di energia di cui abbiamo bisogno”. Stefano Venier ha parlato anche dell’impegno di Snam per arrivare all’inverno “nel migliore dei modi”: gli stoccaggi ad ora sono pieni al 99%, più di 12 miliardi di metri cubi disponibili e quindi “quello che si poteva fare, per preparare la disponibilità di gas per il consumo del prossimo inverno, è stato fatto”. L’Assemblea annuale Pubblica di Proxigas a cui ha preso parte anche l’AD di Snam si è focalizzata sulla centralità del gas nel sistema energetico e in particolare sulle sfide che lo attendono per continuare ad accompagnare lo sviluppo del Paese: al centro dell’incontro anche lo scenario geopolitico e le altre incertezze in corso su scala globale.

Luca Dal Fabbro (Iren): una carriera di successi

Attualmente alla guida di Iren in qualità di Presidente, Luca Dal Fabbro è un ingegnere chimico e un manager italiano con una consolidata esperienza internazionale nel settore industriale, dell’energia e della sostenibilità.

Luca Dal Fabbro

Il percorso professionale di Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro è laureato in Ingegneria Chimica presso L’Università La Sapienza di Roma, ha conseguito un Master in Politica Internazionale alla ULB di Bruxelles e ha partecipato con successo all’Advance Management Program del MIT Sloan School of Management di Boston. Dopo aver avviato la carriera professionale come Business Developer e Direttore Marketing presso realtà quali Procter & Gamble e CTIP, Luca Dal Fabbro entra in Enel, ricoprendo incarichi di rilievo fino a divenire Amministratore Delegato di Enel Energia. Passato a E.ON Italia in qualità di Amministratore Delegato di E.ON Energia, gli viene affidata la guida del Gruppo. Presidente di Domotecnica dal 2011 al 2015, AD di Domoenergia dal 2012 e Presidente di Electro Power System per un breve periodo, dal 2014 al 2019 il manager è nel CdA di Terna. Dal 2017 al 2020 opera, invece, in qualità di AD di GRT Group e poi di Presidente di Tamini Trasformatori e Consigliere di Amministrazione di Buzzi Unicem. Nel 2018 viene nominato Presidente di Snam e AD di INSO.

Luca Dal Fabbro: l’ingresso in Iren e l’attività accademica e istituzionale

Dopo due anni come Presidente Esecutivo di Renovit, la piattaforma avviata da Snam e CDP Equity per promuovere la transizione energetica, Luca Dal Fabbro entra nel Gruppo Iren in qualità di Presidente. Oltre al ruolo ricoperto nella multiutility, il manager riveste incarichi di rilievo anche in altre importanti realtà. È infatti Vice Presidente Vicario di Utilitalia, Presidente dell’ESG European Institute e Vice Presidente del Circular Economy Network. Luca Dal Fabbro è, inoltre, impegnato in ambito accademico e istituzionale. Oggi Adjunct Professor all’Università LUISS, in passato ha guidato il desk Far East dell'Istituto Affari Internazionali, è stato Vicepresidente di AssoESCo e Aiget, nonché membro del Consiglio Direttivo di Assofranchising, Confindustria Assoelettrica e Confindustria Provinciale. Ha altresì partecipato a numerose conferenze nazionali e internazionali, in qualità di esperto di sostenibilità ed economia circolare. È autore di “L’economia del Girotondo” e “ESG - La Misurazione della Sostenibilità”.

Cristina Scocchia (Illycaffè): “Salvare l’arabica dal cambiamento climatico con l’agricoltura rigenerativa”

“Da sempre siamo leader nell’innovazione e vogliamo nel 2024 accelerare su questo e farne un vettore di crescita per l’azienda. Stiamo parlando di un nuovo prodotto, i dettagli sono confidenziali ma sarà l’anno in cui lo lanceremo”: così si è espressa Cristina Scocchia.

 Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: “Nel 2024 Illycaffè lancerà una innovazione importante in forma di prodotto”

Cristina Scocchia, AD di Illycaffè, ha dato un annuncio destinato a creare curiosità e attesa: un prodotto che confermerà il focus sull’innovazione proprio del Gruppo. Il mese del lancio non è ancora chiaro, ma l’AD ha anticipato che avverrà nel corso del 2024. Cristina Scocchia ha inoltre anticipato i piani di espansione di Illycaffè nel mercato statunitense e cinese: “Stiamo puntando sull'accelerazione negli Stati Uniti e in Cina, due mercati enormi. Gli Stati Uniti sono il principale mercato mondiale per il caffè, e vogliamo aumentare la nostra quota di mercato. In Cina, abbiamo recentemente firmato un accordo di esclusiva con Chancemate, un passo che riteniamo porterà a risultati positivi”. La Cina, infatti, non è storicamente un Paese che consuma molto caffè: per questo, al fine di promuovere la qualità del proprio prodotto, Illlycaffè ha scelto un partner come Chancemate che può valersi di una profonda conoscenza della cultura cinese, rendendo così il caffè italiano appetibile ai consumatori del mercato asiatico.

Cristina Socchia: “Così l’agricoltura rigenerativa potrà salvare le piante di arabica”

Mentre illycaffè cerca nuove opportunità di crescita, Cristina Scocchia ha parlato delle sfide del settore a livello globale. Il cambiamento climatico sta minacciando le piantagioni di caffè in tutto il mondo, con fenomeni climatici estremi che colpiscono le piante di arabica. L’arabica, infatti, è una varietà più delicata e sensibile alle variazioni climatiche brusche rispetto a quella “robusta”, e genera un prodotto molto più pregiato. Cristina Scocchia ha sottolineato: "Entro il 2050, metà dei terreni attualmente utilizzati per le piantagioni di caffè potrebbe diventare inutilizzabile. Questa è una sfida economica e umanitaria". L’unica strategia che può invertire la tendenza è quella di investire sull’agricoltura rigenerativa, ambito in cui Illycaffè è già pioniere: “Il futuro è l'agricoltura circolare e rigenerativa. Il modello di business attuale deve evolversi verso la sostenibilità e la precisione agricola”.

venerdì 24 novembre 2023

Serenissima Ristorazione: l’evoluzione del Gruppo

Serenissima Ristorazione nasce ufficialmente negli anni ’80 ma è a seguito del profondo processo di trasformazione guidato dall’imprenditore Mario Putin che la società diventa una realtà di successo, oggi conosciuta come leader nel settore della ristorazione collettiva.

Serenissima Ristorazione

Il percorso che ha portato Mario Putin alla guida di Serenissima Ristorazione

Aveva 16 anni Mario Putin quando si mise in viaggio per lasciare l’Italia e traferirsi in Spagna. Qui avviò un’importante collaborazione con i fratelli Giovanni e Alberto per gestire Automatismo para ceramica, un’azienda attiva nel settore ceramico. Nel 1969 sceglie di ritornare in Italia per guidare, insieme al fratello Franco, l’azienda Impianti Putin Installazioni Automatiche e Costruzioni (IPIAC). Quest’esperienza termina però nel 1996, anno in cui Mario Putin prende una decisione cruciale per la sua carriera imprenditoriale. Dopo aver concesso un proprio capannone in affitto alla società Serenissima Ristorazione, l’imprenditore inizia a investire nell’azienda fino a divenire l’azionista di maggioranza nel 1986.

Serenissima Ristorazione verso il successo

Ottenuto il controllo della gestione sociale, Mario Putin avvia un’intensa attività di ristrutturazione e trasformazione aziendale. L’intento è quello di fare della qualità e della cura dei prodotti e dei servizi offerti il caposaldo della rinata Serenissima Ristorazione. Mettendo a frutto tutte le competenze produttive e gestionali acquisite nel corso della sua carriera, l’imprenditore raggiunge l’obiettivo prefissato e trasforma così Serenissima Ristorazione in una realtà di successo, nella quale si sposano alla perfezione l’alta qualità con l’efficienza industriale. Nel 1996, Mario Putin lascia definitivamente l’azienda di famiglia per dedicarsi completamente al settore della ristorazione collettiva. In questo modo, riesce a concentrarsi sull’espansione della sua nuova società, guidandola verso il successo. Serenissima Ristorazione è oggi una realtà leader nel settore della ristorazione commerciale e collettiva, rinomata per riuscire a soddisfare le esigenze di grandi aziende ed enti pubblici con servizi e prodotti di alta qualità.

L’AD Claudio Descalzi: Eni per la transizione energetica, i traguardi nei primi nove mesi del 2023

L’AD di Eni Claudio Descalzi, a partire dai risultati del terzo trimestre e dei nove mesi del 2023, analizza la crescita di Eni sul fronte della transizione energetica.

Claudio Descalzi

Eni accelera nella transizione energetica: la soddisfazione dell’AD Claudio Descalzi

L’AD Claudio Descalzi, in occasione della presentazione dei risultati del terzo trimestre e dei nove mesi del 2023, ha sottolineato come Eni stia crescendo in maniera rapida nei settori della transizione energetica. “Enilive (Eni Sustainable Mobility) ha completato l’operazione relativa alla joint venture della bioraffineria di Chalmette negli USA e sta valutando altri progetti internazionali di espansione nei biocarburanti. Plenitude è prossima a traguardare i 3 Gw pianificati di capacità rinnovabile installata entro fine anno, come pure gli obiettivi reddituali. Il perfezionamento dell’acquisizione di Novamont rafforzerà la trasformazione di Versalis in chiave chimica verde. A tutto questo, si aggiunge il consolidamento del nostro portafoglio di soluzioni Ccs, tra i migliori del settore, grazie all’assegnazione della licenza di stoccaggio di Hewett nel Regno Unito e a importanti progressi tecnici e regolatori”, ha spiegato l’AD Claudio Descalzi.

Transizione energetica: il valore degli importanti progetti di Eni in sviluppo nelle parole dell’AD Claudio Descalzi

In ambito E&P, ha proseguito l’AD Claudio Descalzi, Eni accelera “i piani di sviluppo del gas equity e della produzione di GNL, leva fondamentale per assicurare forniture energetiche affidabili e al tempo stesso per conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione”. In questo percorso si inseriscono la straordinaria scoperta di Geng North-1, a oggi “la più importante dell’anno a livello di intera industria”, il prossimo completamento dell’acquisizione di Neptune e l’acquisto delle attività di Chevron in Indonesia: “Ci mettono nella condizione favorevole di poter accedere a un enorme volume di risorse nell’offshore del bacino di Kutei”. L’AD di Eni ha poi ricordato anche che a meno di due anni dalla scoperta è stata avviata la produzione del super giacimento Baleine nell’offshore della Costa d’Avorio: primo progetto a zero emissioni nette dell’Africa (ambiti 1 e 2), è “in grado di coniugare gli obiettivi di sicurezza energetica, garantendo le necessarie fonti tradizionali, con la decarbonizzazione delle operazioni”. Eni, ha rimarcato infine l’AD Claudio Descalzi, “ha incrementato in modo sostanziale il portafoglio di GNL contrattualizzato, grazie a tre nuovi accordi di lungo termine in Congo, Qatar e Indonesia, per un volume totale a regime di 6,5 miliardi di metri cubi all’anno”.

Alessandro Benetton: 21 House of Stories inaugurato a Milano sui Navigli

Alessandro Benetton sul progetto 21 House of Stories: “Luoghi di ospitalità capaci di incrociare e dare spazio a nuovi mondi e nuove tendenze, all’insegna della creatività e dell’innovazione”.

Alessandro Benetton

Il progetto 21 House of Stories di Alessandro Benetton

Ospitalità ibrida con hotel di design a quattro stelle, due terrazze, ambienti ‘familiari’ per il co-working, eventi privati, divertimento e innovazione. Questo e altro in 21 House of Stories, progetto di Alessandro e Mauro Benetton inaugurato a Milano sui Navigli con 104 camere, oltre 500 metri quadri di aree comuni all’interno e più di 1.000 all’esterno. Un’inaugurazione che arriva dopo il successo raggiunto in Città Studi, dove 21 House of Stories è già attivo da tempo. “Abbiamo voluto perseguire l’intuizione, condivisa all’inizio con mio fratello Mauro e un gruppo di appena sette ragazzi, di realizzare proprio a Milano luoghi di ospitalità capaci di incrociare e dare spazio a nuovi mondi e nuove tendenze, all’insegna della creatività e dell’innovazione”, ha dichiarato Alessandro Benetton a seguito dell’inaugurazione che, tra le altre cose, ha visto la presenza della cantante Emma Marrone. “Sono orgoglioso di questa nuova struttura che sono certo diventerà una autentica destinazione della città e dei suoi Navigli. Oggi il team è salito a circa 70 persone ed un grazie particolare va a tutti loro. Una squadra di giovani professionisti davvero straordinari che hanno creato e danno vita ogni giorno ad un ambiente unico, capace di ispirare e contaminare con la sua bellezza e la ricchezza delle storie che accadono”, così Alessandro Benetton sull’iniziativa.

Alessandro Benetton: ospitalità, innovazione e creatività in 21 House of Stories

Come sottolineato da Alessandro Benetton, la struttura sui Navigli propone non solo la possibilità di più servizi in un unico luogo, ma anche opportunità affinché gli ospiti vivano le esperienze che loro stessi condividono. “Questo progetto nasce da una semplice osservazione. Ho frequentato i college americani e ho avuto un po’ di disappunto nel vedere che il nostro sistema faticava a comprendere quanto queste esperienze siano importanti dal punto di vista personale, in termini di rapporti umani ed emozioni che vanno oltre l’aspetto accademico”, ha evidenziato Alessandro Benetton, specificando come l’intento sia “unire ospitalità all’innovazione e alla creatività. Quest’idea è nata quasi per gioco, un luogo dove le persone possono incontrarsi e scambiare idee. Saranno organizzati 40 incontri al mese accessibili a tutti, in cui si parlerà di tecnologia, musica e arte”. Il progetto è nato prima della pandemia “ed è stato un atto di coraggio immaginarselo durante questo periodo. La pandemia ci ha fatto riflettere sulle nostre relazioni con gli altri. Ho pensato che potevamo guardare al lato positivo, scoprire ciò che ci mancava, un luogo in cui le persone si incontrano e scambiano idee”. 21 House of Stories, dunque, come “piattaforma ideale per raccontare valori, idee, progetti, percorsi, che insieme possono fotografare l’Italia contemporanea, quella più giovane, vivace, intraprendente”.

lunedì 20 novembre 2023

Il progetto ‘Ciao!’ di Susan Carol Holland arriva in Portogallo: connessione e intrattenimento per gli anziani

Fondazione Amplifon supera i confini nazionali e porta i maxi-schermi tecnologici nelle RSA portoghesi per intrattenere gli anziani e mantenerli connessi con le loro famiglie. Secondo la Presidente Susan Carol Holland, si tratta del primo passo per l’internazionalizzazione delle attività benefiche della Fondazione.

 Susan Carol Holland, Presidente di Fondazione Amplifon

Fondazione Amplifon, guidata da Susan Carol Holland, porta il progetto ‘Ciao!’ in Portogallo

La Presidente Susan Carol Holland ha dato l’importante annuncio: Fondazione Amplifon, onlus incentrata sull’inclusione sociale degli anziani, opererà d’ora in poi anche in Portogallo. Tra i numerosi progetti sostenuti dalla Fondazione, particolare successo ha avuto ‘Ciao!’, iniziativa che ha visto l’installazione di grandi schermi ad alta qualità in moltissime case di riposo. Attraverso gli schermi multimediali, gli anziani hanno potuto ricevere lezioni di yoga, svolgere visite virtuali a splendide città d’arte, fare arteterapia e mettersi in contatto digitale con i propri cari. Il progetto è stato presentato da Susan Carol Holland nella residenza Centro Social Paroquial de Nossa Senhora de Porto Salvo.

Susan Carol Holland: “Fondazione Amplifon diventa internazionale

Nel corso della cerimonia, Susan Carol Holland ha evidenziato il traguardo significativo rappresentato dall’esordio di ‘Ciao!’ in Portogallo: è la prima volta che Fondazione Amplifon esce dai confini nazionali, acquisendo dunque una dimensione globale e aprendo un nuovo, importante capitolo. “Siamo felici di avviare anche in Portogallo i progetti di Fondazione Amplifon in favore dell’inclusione sociale. Da poco più di tre anni la nostra Fondazione sviluppa iniziative per sostenere le persone che rischiano di restare indietro, con particolare riferimento agli anziani nelle loro comunità”. La Presidente ha dunque anticipato che seguiranno altre iniziative in Paesi in cui Amplifon è presente: “L’ingresso in Portogallo è il primo passo di un percorso di internazionalizzazione che intende portare i progetti di inclusione sociale della Fondazione anche in altri Paesi nei quali opera il Gruppo Amplifon, coerentemente con il dna innovativo e globale della nostra azienda”.

Umberto Lebruto (FS Sistemi Urbani): “Nuove strutture socio-sanitarie al posto di stazioni in disuso”

Umberto Lebruto, AD di FS Sistemi Urbani, ha firmato un importante accordo che trasformerà strutture in disuso del Gruppo FS in Case della Comunità, che miglioreranno l’accesso dei cittadini ai servizi sanitari.

 Umberto Lebruto, Amministratore Delegato di FS Sistemi Urbani

Umberto Lebruto: “I locali del Gruppo FS in comodato gratuito all’ASL

L’AD di FS Sistemi Urbani, Umberto Lebruto, ha firmato il contratto che cederà locali ferroviari inutilizzati all’ASL di Imperia, trasformandoli in Case della Comunità preposte all’assistenza sociale e sanitaria ai cittadini liguri. La firma dei contratti ha visto la partecipazione di importanti figure istituzionali, tra cui il Sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro e il Direttore Generale della ASL 1 Imperiese Luca Filippo Maria Stucchi. I locali interessati dall’accordo sono la stazione ferroviaria di Arma di Taggia e il deposito di locomotive Eiffel, ora dismesso. La cessione, ha specificato Umberto Lebruto, si inserisce nel progetto, sostenuto dai fondi PNRR, di trasformare gli ambienti ferroviari in hub di servizi, rivitalizzandoli.

Umberto Lebruto: tutte le attività di FS Sistemi Urbani nel territorio ligure

Non è la prima volta che le attività di recupero di FS Sistemi Urbani interessano l’area: Umberto Lebruto ha firmato recentemente un preliminare di vendita con il Comune di Imperia, in cui cede aree ferroviarie dismesse e cinque ex magazzini di proprietà di Rete Ferroviaria Italiana, insieme a un ex casello ferroviario di FS. La cessione è collegata alla creazione di una pista ciclopedonale finanziata tramite Bandi Periferie che attraverserà cinque Comuni del Ponente Ligure. Questo percorso ciclabile avrà una lunghezza totale di circa 20 chilometri, aggiungendosi ai 24 chilometri già esistenti fino a San Lorenzo al Mare. Inoltre, FS Sistemi Urbani si è impegnata, sotto la guida di Umberto Lebruto, a intraprendere nuovi interventi nell'area intorno alla stazione di Imperia, tra cui parcheggi scambiatori e miglioramenti per la sicurezza e l'aspetto urbano.

Renato Mazzoncini (A2A): “Una corretta gestione delle risorse idriche e investimenti adeguati in Italia"

In occasione del convegno organizzato da A2A sulla gestione delle risorse idriche, l’AD Renato Mazzoncini ha spiegato che il tema dell’acqua è spesso sottovalutato.  Approfondite le strategie a breve e medio termine da adottare per la tutela di questa risorsa.

 L'Amministratore Delegato di A2A, Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: “L’Italia trattiene solo l’11% dell’acqua piovana, la media europea è 25%

Se c’è qualcosa che gli ultimi anni hanno insegnato all’Italia è che l’acqua è una risorsa fondamentale e che è importantissimo gestirla in modo appropriato: il convegno “Senza acqua, Troppa Acqua. Azioni e investimenti per l’energia, le persone e i territori”, organizzato da A2A, ha affrontato proprio questo tema alla presenza dell’AD Renato Mazzoncini. Il manager ha ricordato come il Paese abbia sofferto, di recente, due gravissime crisi legate all’acqua: alla sua scarsità, durante la siccità del 2022, e alle piogge intense, come nel caso dell’alluvione in Emilia Romagna. Nel primo caso “Nel 2022 in Italia sono mancati 36 miliardi di metri cubi d’acqua, l’equivalente di 60 laghi Trasimeno o di tutto il lago Maggiore. Di questi 36 miliardi 7 erano collegati alle falde e quindi si è perso un quantitativo d’acqua pari a quella consumata da 14 milioni di italiani o 80mila imprese”. Ettore Prandini, leader di Coldiretti, ha aggiunto che l’Italia trattiene solo l’11% della sua acqua piovana, mentre secondo gli esperti dovrebbe esserne raccolto circa il 50%. Tuttavia, secondo Renato Mazzoncini, le soluzioni esistono.

Renato Mazzoncini, la strategia di A2A per la sicurezza idrica del Paese

Nel suo intervento, Renato Mazzoncini ha sottolineato come il consumo pro-capite di acqua dell’Italia sia 200 litri al giorno, circa il triplo di quanto consumato dai cittadini tedeschi. Tra le cause gli sprechi dovuti a infrastrutture acquedottistiche italiane vetuste che disperdono circa il 42% dell’acqua trasportata. A Brescia, dove opera A2A “abbiamo introdotto il sistema Aquarius: sensori dentro le tubature che segnalano le perdite, riparabili in modo localizzato senza drastici interventi di scavo”. Dal convegno più in generale è emersa l’importanza di impiegare le risorse del PNRR per l’efficientamento delle infrastrutture idriche, anche a partire dal recupero delle acque grige. Renato Mazzoncini ha posto l’attenzione sulla necessità di un piano di investimenti nazionale da 32 miliardi dedicati all’efficientamento del ciclo idrico.

venerdì 17 novembre 2023

TIM lancia “Women Plus”, Pietro Labriola: “Parità di genere tema fondamentale”

Da TIM un’azione concreta per la crescita professionale delle donne. “Vogliamo superare gli stereotipi e gli schemi che guardano al passato – ha detto l’AD Pietro Labriola – per contribuire a un mondo in cui tutti abbiano le stesse opportunità”. L’App dà accesso a corsi di formazione, mentoring e offerte di lavoro dedicate.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: TIM per la parità di genere

“Women Plus” è il nome della nuova App di TIM che vuole aiutare le donne a crescere professionalmente. L’App, lanciata dall’Amministratore Delegato Pietro Labriola, offre accesso a corsi, video e offerte di lavoro dedicate alle donne. Realizzata in collaborazione con la piattaforma Women at Business, si ispira a un progetto sostenuto da TIM in Brasile, “Mulheres Positivas”, e ha l’obiettivo di ridurre il gap di genere nell’economia italiana. Secondo l’Istat, infatti, le donne laureate sono più degli uomini, ma il tasso di occupazione è decisamente più basso. Inoltre, le donne sono meno presenti nei settori STEM e rappresentano la maggioranza tra i giovani che non studiano e non lavorano (NEET). Con “Women Plus”, ha dichiarato Pietro Labriola, TIM vuole intervenire concretamente per cambiare la situazione, offrendo alle donne italiane uno strumento per orientarsi e formarsi in modo adeguato al mercato.

“Women Plus”, un’App per ridurre il gap di genere nell’economia italiana

In occasione del lancio della nuova App, l’AD di TIM Pietro Labriola ha sottolineato l’importanza della parità di genere, definendola una dei temi centrali della strategia perseguita dal Gruppo. Un impegno riconosciuto anche dalla Commissione Europea, che ha patrocinato l’iniziativa: “L’app Women Plus di TIM destinata alle donne in cerca di occupazione è un ottimo esempio di come un'impresa possa contribuire a rimuovere gli ostacoli all'emancipazione economica delle donne”, ha dichiarato Helena Dalli, Commissaria europea all’Uguaglianza. Da sempre la mission di TIM è connettere le persone e stimolare la crescita della collettività, ha ricordato Pietro Labriola, e la parità di genere è un tassello fondamentale per raggiungere il traguardo: “Vogliamo superare gli stereotipi e gli schemi che guardano al passato, per contribuire a un mondo in cui tutti abbiano le stesse opportunità”, ha concluso l’AD.

giovedì 16 novembre 2023

Gian Maria Mossa: per Banca Generali crescita ed espansione in Svizzera

In un’intervista rilasciata al “Corriere del Ticino”, Gian Maria Mossa ha dichiarato che, in seguito all’acquisizione della maggioranza della fiduciaria Valeur (ora BG Valeur), Banca Generali “non esclude di poter attuare in Ticino altre acquisizioni, cogliendo le eventuali opportunità che si presentassero”.

Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa sulla crescita di Banca Generali: l’intervista rilasciata al “Corriere del Ticino”

Nuovi traguardi per Banca Generali, Istituto guidato dall’Amministratore Delegato e Direttore Generale Gian Maria Mossa: tra questi la recente concessione della licenza bancaria da parte della FINMA (Autorità Federale di Vigilanza sui Mercati Finanziari) che consente all’Istituto di estendere la propria operatività in Svizzera. Un risultato di grande rilievo – basti pensare che le autorità elvetiche non accordavano la licenza a una private bank italiana da 15 anni – che giunge dopo un primo semestre 2023 in forte crescita per Banca Generali. È stato proprio l’AD e DG Gian Maria Mossa a sottolinearne l’importanza nell’intervista al “Corriere del Ticino”: “Per noi la licenza bancaria ottenuta dalla FINMA è un passaggio molto importante. Possiamo ora operare come vera e propria banca anche in Svizzera. Si tratta della realizzazione concreta di un capitolo di rilievo della nostra strategia”. Crescita sempre più accentuata, dunque, ma con solide radici nel contesto italiano: “L’Italia continua per noi ad essere naturalmente il punto di riferimento principale”, ha aggiunto, “ma fuori dai confini italiani è proprio la Confederazione elvetica a costituire un approdo di spessore, che abbiamo da tempo identificato”.

Gian Maria Mossa: Banca Generali tra crescita organica e acquisizioni

Con la licenza bancaria concessa dalla FINMA, Banca Generali continua lungo un percorso di crescita che coinvolge così anche il territorio svizzero: un mercato che Gian Maria Mossa descrive come fondamentale, per le banche e la finanza in generale e in particolare per la gestione di patrimoni privati, che è il comparto appunto in cui noi siamo attivi. Siamo a Lugano e puntiamo molto sul Ticino, al tempo stesso pensiamo per quel che riguarda il futuro anche ad una possibile nostra presenza negli altri centri elvetici principali di private banking, guardiamo anzitutto a Zurigo e poi eventualmente a Ginevra”. Parallelamente, la strategia delineata da Gian Maria Mossa fa leva sia sulla crescita organica sia su quella strutturata per linee esterne: A Lugano abbiamo rilevato la maggioranza della fiduciaria Valeur, diventata BG Valeur, e non escludiamo di poter attuare in Ticino altre acquisizioni, cogliendo le eventuali opportunità che si presentassero”. In tale contesto, la vicinanza alle famiglie e la protezione del risparmio, unite a un modello basato su innovazione, ruolo centrale del private banker e grande professionalità, continuano a rappresentare il valore aggiunto di Banca Generali.

mercoledì 15 novembre 2023

Stefano Venier: l’analisi dell’AD di Snam sui risultati dei primi nove mesi del 2023

L’AD di Snam Stefano Venier: "Per quanto riguarda la sicurezza della fornitura, le strutture di stoccaggio sono ora piene al 99% e si tratta di un livello record”. 

Stefano Venier

L’AD di Snam Stefano Venier: “I risultati dei primi nove mesi mostrano la solidità del Gruppo”  

Emerge nel commento dell’AD Stefano Venier il valore dei risultati registrati da Snam nei primi nove mesi dell’anno. Numeri che confermano “la solidità del Gruppo e il ruolo di primo piano svolto nel garantire la sicurezza degli approvvigionamenti in uno scenario globale incerto e in costante evoluzione”. In crescita i principali indicatori, a partire dai ricavi che raggiungono i 2,81 miliardi di euro (+17% rispetto ai primi nove mesi del 2022). Il margine operativo lordo, pari a 1,86 miliardi, si attesta a +9,1%. L’utile netto arriva a 942 milioni di euro (+1,1%). In aumento anche gli investimenti tecnici, a +29,4% su un totale di 1,23 miliardi investiti: come ha spiegato l’AD Stefano Venier, sono destinati a “progetti infrastrutturali fondamentali per contribuire alla resilienza e alla transizione del sistema energetico del Paese, che oggi è in una condizione adeguata ad affrontare la stagione invernale”.

Snam, l’AD Stefano Venier: “La nostra strategia volta ad una transizione energetica giusta e credibile”

La strategia di Snam, ha ricordato l’AD Stefano Venier, guarda a “una transizione energetica giusta e credibile”: basti pensare che il 53% degli investimenti totali è allineato ai Sustainable Development Goals e il 37% alla Tassonomia Europea.  E sempre in quest’ottica “siamo impegnati a sviluppare progetti rilevanti come quello di SoutH2Corridor e per la Carbon Capture and Storage, a Ravenna, il cui ruolo chiave è stato riconosciuto anche nel Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima”. L’AD di Snam Stefano Venier ha ricordato inoltre l’impegno del Gruppo nel ricorrere a strumenti di finanza sostenibile e innovativa come il primo EU Taxonomy-aligned Transition Bond convertibile collocato con successo in settembre: “Ci ha consentito di raggiungere in anticipo di tre anni l’obiettivo dell’80% di finanza sostenibile sulle fonti di finanziamento disponibili del Gruppo”.

Paolo Gallo tra i partecipanti del “Private Sector Forum” di New York

L’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo si è recato a New York per prendere parte al “Private Sector Forum” organizzato dal Global Compact delle Nazioni Unite in occasione del primo giorno dell’Assemblea Generale d’Alto Livello dell’ONU, che si è tenuta in concomitanza con il Vertice sugli SDGs 2023.

Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas

Paolo Gallo tra i partecipanti del “Private Sector Forum”

Favorire il confronto tra le imprese private: questo è stato il principale scopo del “Private Sector Forum” a cui ha partecipato anche l’AD di Italgas Paolo Gallo. Nel corso del dibattito si è parlato delle più efficaci modalità di collaborazione tra pubblico e privato per raggiungere nel più breve tempo possibile i target dell’Agenda 2030 ed anche di come gli investimenti possano liberare i contributi delle aziende private per raggiungere gli SDGs (Sustainable Development Goals). L’evento ha rappresentato anche un incoraggiamento per le società che vi hanno partecipato ad accelerare il conseguimento dei target previsti nelle cinque aree stabilite: l’uguaglianza di genere, le azioni per il clima e per l’acqua, la finanza sostenibile e il salario di sussistenza.

Paolo Gallo: “Un momento di approfondimento e riflessione

Nel suo intervento, l’Amministratore Delegato di Italgas Paolo Gallo ha definito il Forum “un importante momento di approfondimento e riflessione”, ma anche “un’occasione per misurare il grado di maturazione delle politiche messe in campo da Italgas in materia di SDGs”. Negli ultimi anni, queste politiche hanno permesso all’azienda di ottenere “risultati significativi in termini di riduzione delle emissioni climalteranti, efficientamento energetico e parità di genere”. Confronti come quello reso possibile dal “Private Sector Forum” confermano, secondo l’AD Paolo Gallo, “l'importanza del lavoro svolto e la validità del percorso che abbiamo intrapreso per continuare a contribuire all'obiettivo di un'economia net zero e alla realizzazione di un mondo migliore”.

martedì 14 novembre 2023

Riva Acciaio, dagli inizi nei rottami metallici al successo globale nel settore siderurgico

Da piccola azienda famigliare nel settore della vendita di rottami, Riva Acciaio è divenuta una delle principali realtà del comparto siderurgico.

 Riva Acciaio

Riva Acciaio, come la piccola realtà specializzata nei rottami è divenuta un gigante della siderurgia mondiale

Riva Acciaio nasce dalla visione dell’imprenditore Emilio Riva, che assieme al fratello Adriano ebbe un’importante intuizione: l’industria siderurgica sarebbe stata fondamentale per ricostruire il Paese devastato dalla Guerra mondiale. Il primo nucleo di quello che sarebbe diventato il Gruppo Riva nasce come Riva & C., specializzata nella raccolta di rottami ferrosi. Emilio Riva comprende tuttavia rapidamente che il settore presenta dei chiari limiti di crescita: decide dunque di passare dal ruolo di fornitore a quello di produttore. Nel 1956, viene dunque fondato (a partire da zero) l’avveniristico impianto di Caronno Pertusella, dando così ufficialmente inizio alla storia di Riva Acciaio. Fondamentale sarà l’introduzione della tecnica della colata curva continua a tre linee, allora in voga in Austria ma non in Italia, che garantirà alla società un immenso vantaggio competitivo sui rivali nazionali. Il successo darà via a una notevole serie di acquisizioni nazionali e internazionali.

L’espansione mondiale di Riva Acciaio

Negli anni '70, nonostante la congiuntura sfavorevole della crisi petrolifera mondiale e della concorrenza da parte di Paesi quali Corea del Sud, Messico, Argentina e Brasile, Riva Acciaio ha compiuto importanti investimenti internazionali. Vengono infatti acquisiti impianti in Spagna, Canada e Francia, espandendo la presenza globale del Gruppo. Nel 1978, Riva è diventato il primo operatore europeo a vendere acciaio direttamente in Cina, aprendosi così nuove, inedite opportunità di mercato. Negli anni '80, la società ha continuato a crescere, acquisendo impianti in Belgio e Germania. Nel 1994, il Gruppo Riva aveva raggiunto una produzione di 5,8 milioni di tonnellate d'acciaio e 5 milioni di tonnellate di laminati, consolidando la sua posizione tra i principali attori europei del settore. Negli anni successivi, Riva Acciaio ha continuato a espandersi, acquisendo stabilimenti in Italia e in Francia, e divenendo così uno dei top player mondiali del settore siderurgico.

Maurizio Rota (True Italian Experience): le attrattive e i problemi del turismo italiano

“Questi risultati evidenziano l’enorme potenziale dell’Italia, che continua a rispondere ai bisogni di esperienze dei turisti”: lo ha affermato Maurizio Rota, AD di True Italian Experience, mettendo in luce i numerosi aspetti positivi del settore turistico italiano. Ma l’analisi evidenzia anche criticità e problemi.

 Maurizio Rota, Vice Presidente e Amministratore Delegato di True Italian Experience

Maurizio Rota: “Ecco perché i turisti amano l’Italia

L’Italia continua ad attrarre i turisti: lo accerta l’indagine condotta dall’Osservatorio Internazionale di True Italian Experience, realtà guidata da Maurizio Rota. Roma emerge come una delle destinazioni più ambite in tutto il panorama turistico italiano, con un notevole aumento del 5,1% nel numero di visitatori stranieri rispetto all'anno precedente. A breve distanza seguono Firenze, con un incremento del 4,8%, e Venezia, con un solido +3,4%. Analizzando le regioni, la Puglia ha registrato la crescita più significativa in termini di presenze, con un tasso del 6,2%. La Toscana e il Trentino Alto Adige completano il podio delle regioni più gettonate, con rispettivamente un +5% e un +4%. Maurizio Rota ha inoltre evidenziato come le maggiori attrattive del Paese restino la gastronomia (con un indice di gradimento le 97%), l’arte e la cultura (all’81%) e infine i paesaggi e le bellezze naturali (76%)

Maurizio Rota: “L’Italia è percepita come cara e poco sicura dai turisti

L’analisi, ha sottolineato Maurizio Rota, si è soffermata anche sugli aspetti negativi nella percezione da parte dei turisti dell’Italia. Innanzitutto, sembra essere diffusa l’impressione che il Paese sia troppo costoso: l’81% dei turisti condivide questo parere. Il 51%, inoltre, ritiene che sia anche poco sicuro, specialmente nelle ore serali e notturne. Conoscere queste criticità è, secondo Maurizio Rota, estremamente importante per provi rimedio: “L’indagine effettuata da True Italian Experience, attraverso il suo Osservatorio costante che impiega tecnologie all’avanguardia per esaminare più di 25 milioni di fonti online, 88 social network e oltre 120mila organi di stampa, offre uno spaccato completo della recente stagione turistica e fornisce linee guida per lo sviluppo futuro del settore. È fondamentale non ignorare gli aspetti relativi all’aumento dei costi e alla sicurezza del Paese, ambiti in cui dobbiamo identificare soluzioni”.

Risparmio privato, Banca Generali: in tempi di conflitto la parola d’ordine è prudenza

Il conflitto in Palestina ha scosso il mondo e messo in allerta gli investitori. Come gestire il risparmio privato in un contesto di volatilità e incertezza? Sul blog di Banca Generali l’analisi di Corrado Cominotto, Responsabile gestioni patrimoniali attive.

Banca Generali, leader del risparmio privato

Banca Generali: guerre e politiche monetarie, quali i rischi per il risparmio privato

Il risparmio privato è messo a dura prova dalla situazione geopolitica e macroeconomica attuale, che vede una forte volatilità dei mercati e una crescente incertezza sulle mosse delle banche centrali. Agli effetti della pandemia e del conflitto russo-ucraino oggi si aggiungono anche i timori sul Medio Oriente, con un potenziale impatto sulla politica monetaria in Europa e negli Stati Uniti. Una serie di incognite di fronte alle quali la parola d’ordine per i risparmiatori è prudenza. A spiegarlo è Corrado Cominotto, Responsabile gestioni patrimoniali attive di Banca Generali, leader nelle soluzioni di investimento per il risparmio privato. Il conflitto in Palestina è sicuramente una fonte di volatilità ulteriore, soprattutto in un contesto che risente del rialzo dei tassi di interesse deciso dalla FED e dalla BCE per contrastare l’inflazione. Di pari passo con l’incertezza c’è la tendenza dei risparmiatori a cercare beni rifugio, in primis oro e petrolio. Ma se in passato il conflitto israelo-palestinese ha comportato profonde ripercussioni sui prezzi del greggio, oggi la tendenza sembra essere diversa, sottolinea Cominotto. Al momento i rialzi di oro e petrolio appaiono infatti contenuti, così come le variazioni del mercato obbligazionario e azionario.

Cominotto (Banca Generali): “Nuovo embargo OPEC improbabile, ma attenzione all’Iran”

Il motivo, secondo il Responsabile di Banca Generali, va ricercato nel diverso atteggiamento finora mostrato dai Paesi arabi dell’OPEC. A differenza ad esempio di quanto accaduto negli anni ‘70, quando durante la guerra del Kippur l’OPEC dichiarò un embargo petrolifero contro i sostenitori di Israele causando una fiammata inflazionistica e un aumento dei rendimenti dei titoli di Stato, oggi un embargo di questo tipo risulta altamente improbabile. Tuttavia, se dovesse essere coinvolto l’Iran, potrebbe verificarsi un aumento repentino del prezzo del petrolio, che porterebbe i banchieri centrali a essere più restrittivi del previsto, causando di fatto una recessione. In generale, i beni rifugio più attraenti per il risparmio privato sono i titoli governativi, in particolare il Treasury USA, che fornisce anche la diversificazione valutaria derivante dal dollaro americano. Dal 7 ottobre a oggi, ribadisce Cominotto, i mercati non hanno registrato significative variazioni, ma è bene essere preparati a eventuali scenari avversi.

lunedì 13 novembre 2023

Carlo Messina, sei volte miglior CEO bancario d’Europa

Intesa Sanpaolo si conferma come la banca leader in Europa, grazie alla guida di Carlo Messina, premiato anche quest’anno da Institutional Investor come miglior CEO nel settore bancario europeo. La società di ricerca ha riconosciuto anche i meriti del CdA, del Chief Financial Officer e del team di investors relations, che si sono distinti per competenza e trasparenza.

Carlo Messina, Amministratore Delegato di Intesa Sanpaolo

Carlo Messina, la guida che fa la differenza: Intesa Sanpaolo prima in Europa

Miglior CEO bancario d’Europa per il sesto anno consecutivo secondo Institutional Investor: è il traguardo raggiunto da Carlo Messina, Amministratore Delegato di Intesa Sanpaolo. Un riconoscimento che testimonia la sua leadership indiscussa nel settore, basata su una visione strategica chiara e innovativa. Sotto la sua guida, Intesa Sanpaolo si è affermata come la banca leader in Europa ed è diventata punto di riferimento in ambito Fintech ed ESG, apprezzata dagli investitori e dagli analisti per la sua competenza e trasparenza. Institutional Investor – società di ricerca che opera da oltre 50 anni nella realizzazione di sondaggi, classifiche, dati e analisi qualitative basate sulle valutazioni di investitori istituzionali e analisti finanziari – ha infatti confermato anche per Intesa Sanpaolo il primo posto nella classifica europea degli istituti con le migliori relazioni con investitori e analisti. Classifica, che rende noto la società, quest’anno si è basata su un sondaggio che ha coinvolto oltre 1.600 tra realtà e professionisti del settore.

Carlo Messina: Intesa Sanpaolo, una banca di successo

Il premio a Carlo Messina non è stato quindi l’unico conferito a Intesa Sanpaolo. La società di ricerca ha premiato anche il Consiglio di Amministrazione e il team di investors relations. Il CdA si è infatti confermato per il secondo anno consecutivo al primo posto tra le banche europee, dimostrando la sua competenza e la sua coesione. Tra i manager spicca Stefano Del Punta, eletto quest’anno miglior Chief Financial Officer (CFO). Sempre al primo posto della classifica il team di investors relations guidato da Andrea Tamagnini e Marco Delfrate, con quest’ultimo che risulta anche al primo posto della classifica “investor relations professionals”. Carlo Messina si è detto particolarmente orgoglioso dei riconoscimenti ottenuti dal suo team, “preparato e coeso”. Il CEO ha poi concluso ringraziando i 100mila dipendenti che con il loro impegno hanno permesso all’Istituto di ottenere nel 2022 il miglior utile netto degli ultimi 15 anni e confermarsi ai vertici dell’Europa.