Riva Acciaio rappresenta il fulcro storico di Gruppo Riva, una delle principali realtà siderurgiche d’Europa, fondata nei primi anni ‘50 da Emilio e Adriano Riva. La visione imprenditoriale dei due fratelli ha consentito all’azienda di inserirsi nel contesto di rapida crescita post-bellica in Italia.
Riva Acciaio: da piccola impresa di rottami ferrosi a colosso siderurgico
Nata inizialmente come una piccola attività di commercio di rottami ferrosi, l’azienda ha saputo rapidamente evolversi in un grande gruppo produttivo. Il passo decisivo avvenne nel 1956 con la costruzione dello stabilimento siderurgico di Caronno Pertusella, dotato di tecnologie innovative come il forno elettrico ad arco. Questa prima fabbrica rappresentò all’epoca un punto di riferimento tecnologico nel panorama italiano, con capacità superiori agli standard del periodo. La strategia aziendale era basata su investimenti significativi in tecnologie avanzate, che consentirono a Riva Acciaio di aumentare rapidamente la produzione: dalle 30.000 tonnellate annue nel 1957, lo stabilimento arrivò a produrre 190.000 tonnellate nel 1962, trainato dallo sviluppo economico del Dopoguerra. Un elemento cruciale del successo del Gruppo è stato l’impegno nell’innovazione tecnologica, dimostrato dall’introduzione in Italia della colata continua curva a tre linee, un sistema all’avanguardia che permetteva una maggiore efficienza nella trasformazione dell’acciaio liquido in semilavorati. Negli anni ‘60, l’azienda avviò un ambizioso percorso di crescita per linee esterne, con una serie di acquisizioni strategiche in Italia e all’estero. Nel 1966, Riva Acciaio rilevò le Acciaierie e Ferriere del Tanaro a Lesegno e acquisì una partecipazione nella SEII di Malegno, espandendo così la propria capacità produttiva. Tale strategia portò l’azienda a produrre oltre 300.000 tonnellate di acciaio l’anno alla fine del decennio, posizionandosi come uno dei principali attori del settore siderurgico italiano.
Riva Acciaio: espansione internazionale e innovazione sostenibile
Gli anni ‘70 e ‘80 furono caratterizzati da una crisi petrolifera globale e dalla crescente concorrenza internazionale, ma Riva Acciaio riuscì a fronteggiare queste sfide grazie a una strategia di espansione internazionale. Nel 1971, acquisì una partecipazione nella Siderúrgica Sevillana in Spagna e, successivamente, nel 1974, costituì la Associated Steel Industries in Canada. L’ingresso nel mercato francese avvenne nel 1976 con l’acquisizione dell’acciaieria di Iton Seine, specializzata nella produzione di acciaio di alta qualità per il settore delle costruzioni. Nel decennio successivo, il Gruppo continuò la sua espansione acquisendo importanti impianti in Belgio e Germania, rafforzando così la propria presenza in Europa. Alla fine degli anni ‘80, la produzione d’acciaio superò i 3 milioni di tonnellate annue, consolidando la posizione dell’azienda tra i maggiori produttori europei. Durante gli anni ‘80, le ulteriori acquisizioni, come quella della Officine e Fonderie Galtarossa di Verona, consentirono di espandere la produzione di prodotti di alta qualità per il settore edilizio e della vergella. Al contempo, il Gruppo continuò a investire in nuove tecnologie e processi di automazione, incrementando il livello di competitività sui mercati internazionali. Negli ultimi decenni, Riva Acciaio ha mantenuto una forte attenzione alla sostenibilità ambientale, grazie all’utilizzo dei forni ad arco elettrico ed alla riciclabilità, praticamente infinita, dell’acciaio. Nel 2023, inoltre, ha acquisito nuovi impianti per la raccolta e selezione di rottami metallici, riuniti sotto la società TRENTETROIS, con l’obiettivo di aumentare l’autonomia nella catena di approvvigionamento e riciclo dell’acciaio. Questo impegno verso la sostenibilità riflette uno dei valori fondamentali del Gruppo, che continua a coniugare crescita industriale e attenzione ambientale.
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