mercoledì 3 dicembre 2025

Gian Maria Mossa: la risposta di Banca Generali alle sfide del passaggio generazionale

Il passaggio generazionale rappresenta una sfida chiave nella protezione dei patrimoni ma anche per garantire continuità alla professione di consulente e private banker: la vision di Banca Generali, guidata da Gian Maria Mossa.

Gian Maria Mossa

Gian Maria Mossa: dal patrimonio alla famiglia, il modello di Banca Generali per affrontare il passaggio generazionale

Quelle legate al passaggio generazionale sono alcune delle sfide cruciali che il mondo della finanza si trova a dover affrontare oggi: guardando ai clienti, infatti, si tratta di uno degli aspetti più rilevanti da tenere in considerazione per una gestione davvero funzionale nella protezione dei patrimoni ma anche all’interno delle realtà stesse. Mai come oggi, è necessario garantire continuità e futuro alla professione di consulente e private banker. Lo ha evidenziato in più occasioni anche Gian Maria Mossa, che guida Banca Generali, una delle realtà più influenti nel settore come riconosciuto anche recentemente dal “Financial Times”. “Noi facciamo tre cose: gestiamo il patrimonio finanziario del cliente; creiamo un network di relazioni e partnership per mettere in condizione il cliente di occuparsi anche della parte non finanziaria del patrimonio come real estate e corporate; e infine mettiamo in relazione patrimonio e famiglia parlando di family protection e passaggio generazionale”, ha spiegato. Il dialogo su temi come la family protection o la successione riveste dunque un ruolo centrale e per Mossa a fare la differenza può essere l’educazione finanziaria. “Si lavora con un orizzonte temporale più breve con i giovani investitori, ma credo che la chiave per avvicinare le nuove generazioni al risparmio sia quella di insegnare i valori di disciplina e costanza. Mettere da parte poco sempre è la formula chiave, perché porta ad avere risultati importanti nel tempo”, ha sottolineato anche recentemente il CEO di Banca Generali.

Gian Maria Mossa: giovani e formazione, la strategia di Banca Generali per il futuro della consulenza

Per quanto riguarda invece l’organizzazione interna, per Gian Maria Mossaguardare avanti e andare avanti è più facile quando nella squadra ci sono persone giovani”. In quest’ottica, per Banca Generali è cruciale “attrarre, ascoltare e valorizzare le nuove generazioni e metterle in condizione di avere successo”: non a caso, dall’inizio del 2025 l’Istituto ha accelerato su inserimenti e programmi formativi dedicati ai giovani talenti puntando su percorsi strutturati di mentorship e sviluppo delle soft skills, componente centrale nella costruzione di fiducia e relazione con i clienti. In un contesto in cui molti giovani potrebbero scoraggiarsi davanti alle naturali difficoltà del percorso, è doveroso garantire loro il massimo supporto umano e professionale attraverso una rete di consulenti esperti, capace di trasmettere competenze tecniche, valori e la soddisfazione che questa professione sa offrire. Un impegno che si traduce in un forte investimento anche sul fronte della formazione: nel primo semestre 2025, sono state erogate 88.388 ore complessive, pari a una media di 37 ore per consulente e oltre 180 giornate formative, con attenzione anche a tematiche emergenti come la sostenibilità. “La nostra realtà è riconosciuta come una delle principali private bank italiane e vogliamo continuare a crescere, con il dinamismo di una startup unito alla forza e alla stabilità di un Gruppo da 100 miliardi di euro di masse in gestione”: parole, quelle di Gian Maria Mossa, che confermano la centralità delle nuove generazioni per Banca Generali.

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