Dalla collaborazione di una nutrizionista e una psicologa nasce il primo
evento gratuito “Cibo in Mente” che si terrà a Roma il 7 giugno 2017.
L’evento, si articola in due diversi momenti in cui ogni singolo paziente
incontrerà prima la nutrizionista che misurerà peso e circonferenze, in seguito
la psicologa che somministrerà un test teso alla valutazione delle dinamiche
emozionali e farà una prima indagine sul rapporto tra cibo e mente.
Perché non misurare solo
peso e altezza? E non calcolare semplicemente l’indice di massa corporea (BMI o
IMC)?
“Come nutrizionista mi trovo spesso a rispondere a chi mi chiede quale sia
il proprio ICM, che si tratta di un valore non sempre attendibile. Questo indice
infatti, si calcola a partire da peso e altezza.
Pensiamo quindi a 2 uomini alti 1,80 m che pesano 90 kg. Uno è un
sedentario cronico e l’altro uno sportivo. Il loro IMC sarà quindi lo stesso,
ma la loro composizione in termini di massa grassa e massa muscolare sarà
completamente diversa.
Un parametro semplice e ripetibile è rappresentato dalla
circonferenza vita il cui un aumento è determinato prevalentemente da un
aumento di tessuto adiposo in eccesso non solo a livello sottocutaneo, ma anche
a livello addominale. Il tessuto adiposo viscerale aumenta con l’età in
entrambi i sessi sia nei normopeso che negli obesi e maggiormente negli uomini. Il grasso viscerale si comporta come un vero e
proprio organo endocrino, ossia in grado di produrre ormoni e mediatori che
modificano negativamente altri organi e quindi il nostro stato di salute. Da
molti studi risulta evidente una correlazione tra l’aumento della circonferenza
vita e il rischio per moltissime patologie cardiovascolari (es. formazione e
progressione delle placche nelle arterie), metaboliche (diabete e
insulino-resistenza), oncologiche, ecc.
I valori che indicano un rischio per le circonferenze sono:
· circonferenza vita ≥102 cm negli uomini e ≥ 88 cm nelle donne
· rapporto vita/fianchi ≥ 0,95 negli uomini e
≥ 0,85 nelle donne
Oltre alle circonferenze, nella pratica ambulatoriale utilizzo inoltre un
Bioimpedenziometro, ossia uno strumento che tramite degli elettrodi e in
maniera semplice ed immediata (come un elettrocardiogramma) fornisce
informazioni riguardo alla massa grassa, alla massa magra e in particolare alla
massa tissutale attiva (ossia il muscolo) e allo stato di idratazione totale e
nei compartimenti intra ed extra cellulare"
Quante volte avete
utilizzato il cibo come “strumento di consolazione o gratificazione”? quante
volte rientrando a casa attacchiamo il cibo senza staccarcene?
L’assunzione di cibo è spesso collegata a componenti emotive profonde più
che ad un bisogno fisiologico. Molto spesso il cibo rappresenta lo strumento
elettivo per riempire la sensazione di “vuoto interno” e per metterla a tacere.
Il mangiare diventa anestetizzare i sentimenti negativi provocati da
situazioni difficili.
Diventa quindi fondamentale esplorare i vissuti emotivi di ogni paziente e
rispondere alla domanda di tanti “ perché continuo a mangiare senza saziarmi”?
di che tipo di sazietà abbiamo bisogno? Quella del cuore o quella dello
stomaco?
Quando le persone non trovano un modo adeguato e accettabile per consentire
lo sfogo delle emozioni negative quali noia, tristezza, rabbia, solitudine, il
cibo assume un ruolo consolatorio.
Un modo per esplorare il mondo emotivo è somministrare il Test Tas 20: un
questionario di autovalutazione basato su una scala a 5 punti (da “non sono per
niente d’accordo” a “ sono completamente d’accordo”). E’ un test che va a
valutare il rapporto che ognuno di noi ha con le proprie emozioni in modo da
avere un primo dato indicativo che verrà poi approfondito e supportato con
altre indagini e colloqui.
Perché nella nostra
società l’80% delle donne è insoddisfatta del proprio corpo e si ricorre ormai
con sempre maggiore frequenza agli interventi di modificazione corporea e
chirurgia estetica?
Un fattore di rischio importante per i disturbi alimentare è l’insoddisfazione
verso il proprio corpo per via di un ideale di bellezza enfatizzato. Il
confronto con corpi perfetti e cartelloni pubblicitari ha via via portato ad
una profonda diminuzione dell’autostima e conseguente rapporto alterato col
cibo.
Il cibo diventa nemico del corpo , strumento per dominare il proprio
aspetto e renderlo più accettabile.
Indagare la propria immagine corporea ed esplorare le emozioni sottostanti
diventa quindi fondamentale lavoro per lo psicoterapeuta che si occupa dei
pazienti con un rapporto alterato verso il cibo.
L’evento è su appuntamento e si terrà presso lo studio medico in Via Laura
Mantegazza, 75, a pochi metri dall'Ospedale San Camillo Forlanini.
Dott.ssa Francesca Musaio, Biologa Nutrizionista
Tel: 3397381068
e-mail: f.musaionutrizionista@gmail.com
www.francescamusaio.it
Dott.ssa Antonia Sasso, Psicologa, Psicoterapeuta
Tel: 338 877 8942
e-mail: sasso_antonia@libero.it
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