martedì 23 aprile 2019

Marcello Ascani incontra Alessandro Benetton

Alessandro Benetton e il giovane youtuber Marcello Ascani hanno intavolato un piacevole discorso sul rapporto lavoro - università durante una passeggiata per le vie di Milano. L'imprenditore ha ripercorso le tappe principali della sua carriera, spronando i giovani a investire in un grande progetto.
Alessandro Benetton

Alessandro Benetton ripercorre la propria carriera in una chiacchierata con Marcello Ascani

Una piacevole passeggiata tra le vie di Milano con Marcello Ascani per rivivere le tappe fondamentali del percorso che ha condotto Alessandro Benetton alla fondazione di 21 Invest. L'imprenditore ha scelto la prestigiosa Harvard, Business School di Boston, per conseguire il Master in Business Administration. Qui ha studiato con i migliori docenti, tra i quali Michael Porter, ereditando preziosi insegnamenti che ha messo in pratica nel corso della sua vita e carriera. Lui stesso, infatti, ha deciso di svincolarsi dalle attività familiari e di mettersi in proprio, lasciandosi guidare da una brillante intuizione che negli anni si è rivelata vincente. Curioso di imparare, Marcello Ascani ha spinto Alessandro Benetton a dispensare un consiglio, che possa aiutare tutti i giovani che ambiscono a realizzare grandi progetti. L'imprenditore ha, di conseguenza, invitato loro a fidarsi delle proprie intuizioni e idee, di portarle avanti con coraggio, perché solo chi rischia viene ricompensato.

Alessandro Benetton: formazione e carriera professionale

Nato a Treviso nel 1964, Alessandro Benetton è il fondatore di 21 Investimenti, una delle principali società di private equity italiane, oggi nota come 21 Invest. Trascorre gli anni della formazione negli Stati Uniti: si laurea in Business Administration all'Università di Boston nel 1987 e quattro anni dopo consegue il Master in Business Administration presso la Harvard Business School. In seguito si trasferisce a Londra, dove muove i primi passi professionali lavorando tra il 1988 e il 1989 in Goldman Sachs International in qualità di analista. A soli 28 anni, Alessandro Benetton imprime una svolta alla propria carriera imprenditoriale fondando 21 Invest. Oggi l'azienda annovera oltre 90 investimenti completati e 1,6 miliardi di euro di capitali raccolti presso investitori istituzionali. Tra le operazioni di successo, degna di nota è l'acquisizione di Forno d'Asolo, una società che nel corso di un triennio ha quasi duplicato il proprio fatturato, arrivando a 125 milioni di euro. Nel corso della sua carriera gli è stato conferito il titolo di Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica nel 2010, il Premio EY Imprenditore dell'Anno (2011), il Premio Vittorio De Sica (2014) e il Premio America della Fondazione Italia USA (2016).

mercoledì 17 aprile 2019

L’esperienza professionale di Nicolò Zanon, giudice e docente

Originario di Torino, Nicolò Zanon vanta una carriera prestigiosa nell'ambito giuridico e dell'insegnamento. Giudice della Corte costituzionale, ha insegnato in alcuni dei più prestigiosi atenei italiani ed è stato editorialista per "Il Sole 24 Ore", "Il Giornale" e "Libero".
Nicolò Zanon

Nicolò Zanon: gli incarichi attuali, l'attività accademica e la produzione scientifica

Giurista e docente italiano, Nicolò Zanon nasce a Torino nel 1961. Attualmente è giudice della Corte costituzionale su nomina del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, carica ricevuta il 18 ottobre 2014. È Ordinario (fuori ruolo in ragione del suo incarico) di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano. Nel 2017 è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al merito alla Repubblica italiana. Alla fine degli anni '90 inizia la sua carriera nell'insegnamento come professore a contratto di Istituzioni di diritto pubblico presso l'Università Bocconi di Milano. In seguito svolge l'attività di docente presso altri prestigiosi atenei come l'Università di Padova, l'Università Milano-Bicocca e l'Università degli Studi di Milano. Sono anni fondamentali anche per la produzione scientifica: Nicolò Zanon si occupa principalmente di Diritto regionale, di giustizia costituzionale, e della tutela dei diritti fondamentali a livello nazionale e internazionale. I suoi articoli vengono pubblicati su riviste giuridiche italiane e straniere. Ha lavorato come editorialista per "Il Sole 24 Ore", "Il Giornale" e "Libero", oltre ad aver fatto parte del comitato di redazione della rivista "Ideazione", del comitato scientifico della rivista "Giurisprudenza costituzionale" e della rivista "Quaderni costituzionali", oltre che del comitato scientifico della rivista "Percorsi costituzionali".

Nicolò Zanon: le altre esperienze professionali

In seguito alla Laurea in Giurisprudenza, Nicolò Zanon consegue il titolo di dottore in ricerca in Diritto comparato presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Firenze. Mentre è impegnato come ricercatore dell'Università di Torino, completa la sua formazione anche all'estero con soggiorni studio in Francia e Germania. Tra il 1996 e il 1997 è Assistente del giudice costituzionale prof. Valerio Onida presso la Corte costituzionale di Roma, mentre nel 1998 viene nominato componente del "Gruppo di lavoro per la Riforma dello Statuto regionale". Da ottobre 2000, per quasi 10 anni, è membro del Comitato Legislativo della Regione Lombardia. Nicolò Zanon ha fatto parte del board "Riforme e garanzie" della Fondazione Magna Carta, oltre ad aver partecipato al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Italiana per la ricerca contro il cancro (FIRC). Socio promotore di "Italiadecide - Associazione di ricerca per la qualità delle politiche pubbliche", dal 2009 al 2010 è componente del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa. Nel luglio 2010 è eletto dal Parlamento in seduta comune componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura, incarico che mantiene per tutta la durata del mandato fino al 2014. Nel 2013 è scelto per far parte della Commissione dei cd. "saggi" per la revisione della parte seconda della Costituzione.

Torino ospita il primo Terna Innovation Hub: il commento dell’AD Luigi

Nasce a Torino il primo Terna Innovation Hub, frutto della stretta cooperazione tra tecnici del gruppo, startup innovative e Politecnico: il valore della condivisione di idee di sviluppo, cambiamento e innovazione nelle parole dell'AD e DG Luigi Ferraris.
Luigi Ferraris

A Torino il primo Terna Innovation Hub: l'AD Luigi Ferraris all'inaugurazione

È stato inaugurato a Torino dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris lo scorso 9 aprile il primo Terna Innovation Hub d'Italia, focalizzato su droni, sensoristica avanzata, Iot (internet of things) e satelliti. Tagliando ufficialmente il nastro insieme alla Presidente del gruppo Catia Bastioli e alla Sindaca Chiara Appendino, l'AD ha sottolineato come il percorso di innovazione iniziato dal Piemonte e nello specifico da Torino abbia come obiettivo la creazione di "sinergie tra le persone e le professionalità di Terna e le eccellenze del territorio per sviluppare idee e percorsi innovativi a beneficio di una rete elettrica sempre più moderna, efficiente, flessibile e sostenibile". Luigi Ferraris ha inoltre sottolineato come quello di Torino sia il "primo di otto innovation hub che abbiamo intenzione di fare su tutto il territorio italiano ed è focalizzato sulla condivisione dell'innovazione applicata alla nostra attività core, quindi alle nostre reti". Sarà focalizzato sull'internet of things e sui processi di monitoraggio evoluto degli impianti di trasmissione dell'energia: Terna è impegnata particolarmente su questi fronti, nell'ottica di incentivare la digitalizzazione degli asset e la ricerca di soluzioni e tecnologie innovative per lo sviluppo e l'ammodernamento della rete di trasmissione nazionale.

Luigi Ferraris: il valore del Terna Innovation Hub di Torino

Il progetto del Terna Innovation Hub di Torino presentato da Luigi Ferraris prevede l'installazione sulla rete di sensori e infrastrutture di raccolta dati, unitamente a piattaforme per processare e analizzare i dati tramite strumenti di Advanced analytics identificando così nuovi trend e aprendo a nuovi progetti, anche attraverso l'utilizzo di droni, robot e satelliti. "Abbiamo celebrato l'avvio di una cooperazione stretta tra tecnici di Terna, startup innovative e Politecnico di Torino, con l'obiettivo di creare una piattaforma comune, dove condividere idee di sviluppo, cambiamento e innovazione" ha spiegato l'AD. "Dei 6.2 miliardi di euro che Terna investirà nei prossimi 5 anni in Italia, 700 milioni di euro sono devoluti all'innovazione e alla digitalizzazione. In particolare per soluzioni innovative a supporto dell'attività di Terna come trasmission operator, system operator e la digitalizzazione dei processi di staff che dovranno essere migliorati e ottimizzati in un'ottica di un pieno utilizzo delle tecnologie esistenti di digitalizzazione" ha specificato Luigi Ferraris, aggiungendo che di questi 700 milioni di euro, 50 milioni serviranno a "testare nuove soluzioni un po' più di confine, sempre coerenti col nostro core business, che se avranno successo potranno essere industrializzate e capitalizzate nelle nostre attività".

Maria Elisabetta Alberti Casellati: il primo anno alla guida del Senato

Il primo anno di presidenza di Maria Elisabetta Alberti Casellati: dodici mesi che l'hanno vista impegnata su numerosi fronti e lavorare per la valorizzazione delle competenze e del ruolo del Senato, a garanzia della terzietà e della centralità del Parlamento nel nostro sistema costituzionale.
Maria Elisabetta Alberti Casellati

Senato: un anno fa l'elezione di Maria Elisabetta Alberti Casellati come Presidente

È stata eletta un anno fa, il 24 marzo: è il Presidente del Senato più votato dal 1994 e la prima donna, nella storia d'Italia, a ricoprire la seconda carica dello Stato. Maria Elisabetta Alberti Casellati ha lavorato in questi dodici mesi per valorizzare ulteriormente il Senato, il suo ruolo e le competenze. Un obiettivo portato avanti anche nell'ottica di garantire la terzietà e la centralità del Parlamento nel nostro sistema costituzionale. Un impegno costante quello di Maria Elisabetta Alberti Casellati nel suo primo anno di presidenza, evidente su più fronti: oltre a lavorare diffondendo sempre più la conoscenza del patrimonio artistico culturale del Paese, si è interessata di numerosi temi di carattere economico, sociale e ambientale tra cui la denatalità, il contrasto alla violenza di genere, la tutela delle fragilità sociali, gli effetti del dissesto idrogeologico.

Maria Elisabetta Alberti Casellati: primo anno di attività in qualità di Presidente del Senato

La particolare attenzione riservata alle tematiche ambientali emerge anche dai numerosi viaggi che Maria Elisabetta Alberti Casellati ha effettuato nel corso di questo primo anno: in Veneto, Calabria, in Umbria e a Genova, il Presidente del Senato ha voluto portare solidarietà alle vittime del maltempo e capire da vicino quanto e come gli effetti del climate change stiano impattando sui nostri territori. Da qui la richiesta di istituire una Commissione Parlamentare d'inchiesta sul fenomeno del dissesto idrogeologico in modo da avere un quadro più preciso dei luoghi che necessitano di interventi in maniera più urgente. In ambito culturale, su sua iniziativa, sono stati introdotti i "sabati della Cultura" al Senato. Maria Elisabetta Alberti Casellati si è inoltre spesa su questioni di grande valore: ha condannato duramente violenze domestiche e di genere, invocando una rivoluzione culturale fondata sul rispetto per la donna. E non ha mancato di sottolineare la necessità di varare un piano straordinario per il rilancio demografico, finalizzato a invertire la rotta della denatalità. In ambito internazionale, il Presidente in questi dodici mesi si è recato in visita in Usa, Inghilterra, Russia, ma anche in Kosovo e Libano.

venerdì 12 aprile 2019

Carriera e competenze di Auro Palomba, alla guida di Community Group e Reputation Science

Reputation Science, joint venture nata dall’unione tra Community Group e Reputation Manager che ha come presidente Auro Palomba e AD Andrea Barchiesi, ha comunicato la classifica mensile dei Presidenti della serie A di calcio. Urbano Cairo in testa.

Reputation Science, prima società italiana a gestire in modo scientifico e integrato la reputazione web, guidata da Auro Palomba e Andrea Barchiesi, ha pubblicato la classifica dei Presidenti di calcio di serie A. Trionfo di Cairo, seguito da Agnelli e Zhang.
Auro Palomba

La classifica dei patron di serie A di Reputation Science, joint venture presieduta da Auro Palomba e Andrea Barchiesi

È Urbano Cairo il detentore del primo posto nella classifica web di Reputation Science, joint venture tra Community Group di Auro Palomba e Reputation Manager di Andrea Barchiesi, che tutti i mesi diffonde i risultati delle ricerche basate su notizie, mentions sui social e blog stilando una classifica sulla reputazione dei Presidenti della Serie A. Il patron del Torino, e Presidente di Rcs Mediagroup, con 77,88 punti distanzia significativamente gli altri Presidenti di società, guadagnando in popolarità e credibilità. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, Cairo deve la stima verso di lui ai frequenti aggiornamenti sul calciomercato e ai reiterati dinieghi sulla probabile cessione di Andrea Belotti. A febbraio la medaglia d'argento va al Presidente della Juventus, Andrea Agnelli (53,42 punti), il cui nome compare online segnatamente grazie alla firma del protocollo d'intesa Eca-Uefa. Medaglia di bronzo invece per il patron dell'Inter Steven Zhang (49,95), che è molto ammirato dagli internauti per la sua battaglia in prima persona nella campagna contro il razzismo promossa dal suo club. Apprezzati sul web anche i suoi interventi in merito ai progetti di crescita dell'Inter.

Auro Palomba: una carriera nell'ambito della comunicazione e della consulenza finanziaria

Attualmente uno dei consulenti professionali più autorevoli nel settore della comunicazione aziendale e istituzionale, Auro Palomba inizia a lavorare come giornalista di economia, scrivendo per importanti quotidiani quali Il Giornale e Il Messaggero. In seguito, viene nominato alla direzione degli uffici comunicazione di realtà e istituzioni finanziarie di primissimo piano. Nel 2001 fonda Community Group, gruppo multidisciplinare focalizzato sul reputation management. Nel corso del tempo e nel ruolo di Presidente, traghetta la società fino ai vertici del settore come intermediaria di grandi realtà a livello internazionale, finanziario e industriale. Auro Palomba è oggi Presidente di Community Strategic Communications Advisers, di Community Public Affairs e dirige la divisione Community Media Research. È anche membro del board di Save the Children Italia e della Consulta Esperti della Presidenza della Commissione Finanze della Camera. A livello internazionale è stato advisor presso l'International Center for Science and High Technologies dell'ONU e presso il Comitato scientifico di Quale Impresa. Auro Palomba ha inoltre presenziato in numerosi talk-show e programmi televisivi andati in onda su Class CNBC, TeleLombardia e Canale Italia. Nel 2017 è stato insignito del riconoscimento come Professionista dell'anno nella categoria "Financial PR" nell'ambito dei "Financecommunity Awards". Nel luglio 2018 vede la luce Reputation Science, joint venture tra Community e Reputation Manager per la gestione scientifica e integrata della reputazione online. Palomba ne è il Presidente, mentre Andrea Barchiesi ne è il CEO.

mercoledì 10 aprile 2019

Enel: la soddisfazione dell’AD Francesco Starace per i numeri della performance 2018

Francesco Starace illustra i risultati 2018 di Enel e conferma l'impegno del gruppo sul fronte della sostenibilità, evidenziato anche dai progressi realizzati lo scorso anno per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (Sdg)
Francesco Starace

Enel, l'analisi dell'AD Francesco Starace sui risultati 2018: confermati gli obiettivi finanziari 2019

Enel ha chiuso il 2018 registrando "risultati molto solidi, come evidenziato dall'aumento del 9,5% dell'utile netto ordinario e da una maggiore remunerazione agli azionisti, superiore del 18% rispetto al 2017". Nel commentare la performance del gruppo, l'Amministratore Delegato Francesco Starace parte dai numeri: risultato netto pari a 4.789 milioni di euro (+26,7% rispetto al 2017), utile netto ordinario a 4.060 milioni (+9,5%), EBITDA ordinario a 16.158 milioni di euro (+3,9%). Enel quindi "ha raggiunto tutti gli obiettivi strategici per il 2018, confermando la propria capacità di delivery della strategia industriale". La parola d'ordine è sempre "sostenibilità": con oltre 3 GW di nuova capacità rinnovabile aggiunta nel 2018, Enel Green Power è riuscita a stabilire un nuovo record nel settore confermandosi, "motore di crescita per il Gruppo, insieme al business della distribuzione che, attraverso l'acquisizione di Eletropaulo in Brasile, ha portato a 73 milioni il numero di clienti connessi alle reti di Enel". Numerose dunque le soddisfazioni per il gruppo, come sottolinea l'AD: "Questi ottimi risultati annuali, insieme ai progressi nella realizzazione dei principi fondamentali del Piano Strategico 2019-2021, ci permettono di confermare i nostri obiettivi finanziari per il 2019". Il dividendo complessivo 2018 proposto è di 0,28 euro per azione, mentre per il 2019, come annunciato da Francesco Starace, si prevede di corrispondere agli azionisti una cedola almeno pari a 0,33 euro per azione, ovvero "il doppio rispetto agli 0,16 euro del 2015".

Francesco Starace: prosegue l'impegno di Enel per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile

"I modelli di business sostenibile continuano a rappresentare il fondamento della presenza globale del Gruppo, come evidenziato dai progressi realizzati nel 2018 per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile" ha affermato Francesco Starace parlando della performance di Enel, che è già proiettata verso nuovi traguardi. Nel 2019 si prevede infatti un'accelerazione degli investimenti in progetti rinnovabili, principalmente in Nord America, e ulteriori investimenti nella trasformazione digitale delle reti in Italia e Sud America. "Sarà inoltre potenziata l'attenzione al cliente a livello globale, ed accelerate le attività di Enel X sulla mobilità elettrica e nel "demand response" ha aggiunto Francesco Starace evidenziando anche come i progressi conseguiti nella decarbonizzazione della capacità di generazione di Enel rappresentino "un'altra significativa fonte di redditività". Enel punta inoltre a fare in modo che nel 2021 il 62% dell'energia generata dal Gruppo sia "a zero emissioni, rispetto al dato di oltre il 50% registrato nel 2018".

martedì 9 aprile 2019

Claudio Machetti, una carriera ai vertici del gruppo Enel

Claudio Machetti, dirigente Enel con una profonda conoscenza professionale del settore della finanza. Dopo aver mosso i primi passi al Banco di Roma, una ventina di anni fa entra in Enel, dove lavora tuttora ai vertici.

Claudio Machetti fa parte del top management di Enel, Gruppo all'interno del quale lavora da circa 20 anni: oggi a capo della Global Trading Business Line, ha all'attivo una laurea in Statistica, un'esperienza al Banco di Roma (ora Unicredit) e successivamente presso le Ferrovie dello Stato.
Claudio Machetti

Gli studi e le prime esperienze lavorative di Claudio Machetti

Claudio Machetti nasce a Roma nel 1958. Si diploma al liceo "Tito Lucrezio Caro" e nel 1982 si laurea con in Statistica all'Università La Sapienza. È dell'anno successivo il suo primo impiego lavorativo: nel 1983 infatti si trasferisce a Milano in qualità di dipendente della sede locale del Banco di Roma. Un anno dopo il suo viaggio di ritorno verso la Capitale, quando viene trasferito presso gli uffici della Direzione Centrale dell'istituto creditizio. In questa nuova funzione si occupa di analizzare il merito di credito dei più grandi gruppi industriali nazionali. In seguito, si concentra sul settore equity, divenendo funzionario presso la Direzione Finanziaria. Con questo ruolo lavora all'IPO di numerose aziende quotate in Borsa a Milano. Nel 1990 viene assegnato al Nucleo Analisti Finanziari come responsabile. Due anni dopo, un'importante svolta lavorativa nella carriera manageriale. Nel 1992 infatti vi è il passaggio al gruppo Ferrovie dello Stato, dove Claudio Machetti lavora inizialmente come Dirigente Responsabile dell'unità Mercati Finanziari, per poi diventare Direttore della Finanza Operativa. In questi anni viene anche lanciata Fercredit, realtà operativa nel settore dei servizi finanziari e che il manager contribuisce a lanciare sul mercato inserire sul mercato: di questa verrà poi anche nominato Amministratore Delegato.

Claudio Machetti: la scalata ai vertici del gruppo Enel

Claudio Machetti inizia a lavorare per Gruppo Enel in qualità di responsabile dell'Area Finanza. Nel periodo successivo è presente attivamente al lancio della società finanziaria Enelfactor, di cui è anche Amministratore Delegato, e di Enel Insurance, realtà assicurativa captive di cui è Presidente fino al 2014. Nel 2005 assume l'incarico di Direttore Finanziario sempre per Enel. Tale job title prevede la gestione della tesoreria, dell'indebitamento, delle assicurazioni, dei rapporti con investitori a agenzie di rating, delle operazioni di finanza straordinaria, Claudio Machetti è inoltre membro dei Consigli di Amministrazione di numerose società controllate, tra le quali sono degne di menzione Wind Telecomunicazioni, Terna ed Endesa. Nel frattempo è anche Presidente di Fondenel e Fopen, i due fondi pensione dei dipendenti di Enel. Dal 2009 è in posizione apicale nell'unità di Risk Management, creata con l'obiettivo di gestire i rischi del gruppo, rischi di tipo finanziario, creditizio, industriale, assicurativo e delle commodites. In seguito (a partire dal 2014) è al vertice della Global Trading Business Line del Gruppo. Qui è incaricato della gestione dell'approvvigionamento di fonti energetiche quali carbone, gas naturale e combustibile per tutto il gruppo, oltre alla gestione dei mercati all'ingrosso di energia elettrica e gas in tutti i paesi di presenza del gruppo Enel. Nel 2014 viene nominato Presidente del Consiglio di Amministrazione di Enel Trade (ora Enel Global Trading),e nel 2016 Claudio Machetti assume nuovamente la presidenza di Fondenel, il Fondo Pensione Dirigenti di Enel.

mercoledì 3 aprile 2019

Transizione energetica: Luigi Ferraris alla commissione Attività produttive della Camera

Luigi Ferraris, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, si è espresso in tema di rinnovabili e transizione energetica in Italia, riflettendo sul "Piano Energia e Clima al 2030": sono fondamentali "gli interventi infrastrutturali, per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione in condizione di sicurezza e gli adeguati standard di qualità del servizio elettrico".
Luigi Ferraris

Luigi Ferraris: meno impianti inquinanti e più efficienza

Semplificare le procedure autorizzative e migliorare alcuni interventi è fondamentale per adeguare il sistema elettrico alla transizione energetica in atto: lo ha spiegato Luigi Ferraris, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, durante un'audizione alla commissione Attività produttive della Camera sul "Piano Energia e Clima al 2030". "L'avvio rapido del Capacity Market è fondamentale per mantenere livelli sufficienti di adeguatezza del sistema e permettere il phase out del carbone e il rinnovo del parco di generazione, per chiudere gli impianti più inquinanti e meno efficienti", ha dichiarato l'AD. L'attenzione si è soffermata sugli obiettivi legati alla decarbonizzazione: è fondamentale raggiungerli "in condizione di sicurezza", puntando inoltre sul conseguire "adeguati standard di qualità del servizio elettrico, minimizzando così il costo complessivo per i consumatori ed il sistema". Luigi Ferraris ha aggiunto che "è necessario avviare anche un processo di definizione delle regole per promuovere la realizzazione di sistemi di storage a mercato, in particolare di tipo idroelettrico e avviare procedure competitive per la realizzazione di nuovi impianti di pompaggio".

Luigi Ferraris: rinnovabili e capacità termoelettrica

Durante l'audizione, Luigi Ferraris ha spiegato lo stretto collegamento tra crescita delle rinnovabili in Italia e progressiva decrescita della capacità termoelettrica: "Alla fine del 2018 riscontriamo una capacità termoelettrica disponibile nell'ordine dei 58 GW contro 76 GW del 2013". L'AD e DG di Terna ha quindi concluso mettendo in guardia sull'avvenuta contrazione del margine di riserva, vale a dire quel dato che "ci dice qual è il nostro livello di sicurezza per far fronte a situazioni o di clima estremo o di cambiamento dell'assetto energetico del Paese". Luigi Ferraris è Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna S.p.A. da aprile 2017. Opera, inoltre, in qualità di docente di Corporate Strategy presso l'Università "Luiss Guido Carli" di Roma, Dipartimento di Economia. All'interno del medesimo Ateneo si era già occupato di coordinare i corsi di Strategie d'impresa, Planning and Control, Sistemi di Controllo di Gestione e di Energy Management del Master in Business Administration.

Claudio Descalzi: Eni e CNR insieme per incentivare lo sviluppo sostenibile

“La collaborazione con CNR si inquadra nella strategia Eni di forte cooperazione con l’eccellente sistema della ricerca italiano”: l’AD Claudio Descalzi firma un Joint Research Agreement (JRA) con l’ente.

Eni punta sulla ricerca per portare il Paese verso una crescita sempre più sostenibile: l'AD Claudio Descalzi sottoscrive un accordo con il CNR per la costituzione di quattro centri di ricerca di eccellenza nel Mezzogiorno.
Claudio Descalzi

Eni, l'AD Claudio Descalzi sigla un Joint Research Agreement (JRA) con il CNR

Sviluppo sostenibile e ricerca ispirano la collaborazione sancita tra Eni e Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). E a riprova del valore di questa partnership, lo scorso 24 marzo, l'Amministratore Delegato Claudio Descalzi e il Presidente del CNR Massimo Inguscio hanno sottoscritto un Joint Research Agreement (JRA) per la costituzione di quattro centri di ricerca di eccellenza nel Mezzogiorno. Una iniziativa nata per dare ulteriore impulso allo sviluppo ambientale ed economico sostenibile in Italia e nel mondo. Quattro le aree fondamentali su cui si concentrerà l'attenzione dei ricercatori: la decarbonizzazione del settore energetico e una crescita sostenibile, la promozione dell'economia circolare e della bioeconomia e per lo sviluppo di sistemi idrici e tecniche di agricoltura innovativi e sostenibili. I laboratori saranno istituiti presso centri operativi o di ricerca già esistenti. Nello specifico: a Lecce prenderà forma lo Studio dei cambiamenti climatici nell'Artico; a Gela il progetto su energia pulita da fusione a confinamento magnetico; in Basilicata quello su gestione sostenibile e innovativa del ciclo dell'acqua e a Portici si lavorerà per lo sviluppo di un'agricoltura a basse emissioni di CO2. Il gruppo guidato da Claudio Descalzi e il CNR definiranno insieme obiettivi, attività e risorse per ogni progetto.

Claudio Descalzi: il valore dell'accordo Eni-CNR

"La collaborazione con CNR si inquadra nella strategia Eni di forte cooperazione con l'eccellente sistema della ricerca italiano" ha sottolineato l'Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi. Intervenendo a Lecce, dove lo scorso 24 marzo alla presenza del Presidente del Consiglio ha sottoscritto l'accordo con il CNR, l'AD ha parlato dell'importanza che le attività di ricerca rivestono per il gruppo. "Siamo orgogliosi di avere all'attivo 9 accordi strategici con le principali università ed enti di ricerca del Paese, per un investimento di più di 67 milioni di euro, evidenziando il nostro impegno nel campo della Ricerca e Sviluppo" ha concluso l'AD Claudio Descalzi.

Carlo Malinconico: le tappe della sua carriera professionale

Il giurista e funzionario Carlo Malinconico inizia la carriera a Milano, dove consegue la laurea in Giurisprudenza. Dopo aver superato l'esame di abilitazione a procuratore legale, vince i concorsi pubblici in magistratura e ad Avvocato dello Stato. Nel 1994 è primo al concorso a due posti di consigliere di Stato. Nel 2003 lascia la magistratura amministrativa per l'Università; insegna Diritto dell'Unione Europeo nelle facoltà di giurisprudenza delle Università degli Studi di Udine e di Roma - Tor vergata; nel 2013 fonda lo Studio legale Malinconico.
Carlo Malinconico

Carlo Malinconico: formazione e primi incarichi

Carlo Malinconico nasce a Roma. La sua formazione si svolge tra Trieste e Milano, dove consegue rispettivamente la Maturità Classica e la Laurea a pieni voti in Giurisprudenza, nel 1972, presso la cattedra di diritto penale. Quattro anni dopo, supera l'esame di abilitazione della professione legale e viene nominato Procuratore dello Stato e Uditore Giudiziario, a seguito di concorso. Esercita il ruolo di Consigliere dello Stato per vent'anni, dopo aver superato come primo in graduatoria il concorso di Consigliere di Stato, uno dei più impegnativi in Italia. Tra il 1986 e il 1990 ricopre il ruolo di Consigliere Giuridico presso il Ministero della Marina Mercantile, la Presidenza del Consiglio dei Ministri Ministero dei Trasporti e il Ministero del Tesoro. Carlo Malinconico lavora in qualità di esperto dell'Autorità per l'Energia Elettrica e Gas e viene nominato Direttore negli anni 2001 e 2002.

Carlo Malinconico: fondazione dello studio legale e carriera di docente universitario

Carlo Malinconico intraprende la strada dell'insegnamento nel 2002 come professore di Diritto dell'Unione Europea. Ha esercitato tale ruolo nei più prestigiosi atenei italiani, quali l'Università degli Studi di Udine e L'Università Tor Vergata a Roma, fino al 2011. Nel 2003 fonda lo Studio legale Malinconico, attivo in numerose aree del diritto. Tra i maggiori incarichi, degno di nota è quello di Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2011 e nel 2012. A seguito di una brillante carriera, dell'esperienza maturata e dei risultati ottenuti, il 21 marzo 2005 viene insignito dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi dell'Onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell'ordine al Merito della Repubblica Italiana. Carlo Malinconico viene nominato "avvocato dell'anno in diritto amministrativo" nel 2016 e nel 2018, conseguendo il noto premio "Le Fonti".