“Ricordare tutte le vittime è importante”: Maria Elisabetta Alberti Casellati commemora quanti hanno perso la vita negli atti terroristici che hanno segnato la storia della Repubblica.
In occasione della "Giornata nazionale in memoria delle vittime del terrorismo", il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ricorda in particolare "tutti coloro che non hanno mai avuto una pagina dedicata nei manuali di storia".
Maria Elisabetta Alberti Casellati: la Giornata nazionale in memoria delle vittime del terrorismo
"Non ci può essere un'idea di futuro senza gli insegnamenti del passato": nelle parole del Presidente del Senato
Maria Elisabetta Alberti Casellati si riflette il valore della "Giornata nazionale in memoria delle vittime del terrorismo", celebrata il 9 maggio. Una data che ha fortemente segnato la storia della nostra Repubblica: il 9 maggio 1978 infatti furono uccisi Peppino Impastato e Aldo Moro.
"Bisogna coltivare il ricordo" ha sottolineato
Maria Elisabetta Alberti Casellati, presente alla cerimonia che si è svolta presso l'Aula di Montecitorio per commemorare le vittime del terrorismo e delle stragi nel "Giorno della memoria" a loro dedicato. Un'iniziativa importante perché, come ha evidenziato il Presidente del Senato,
"non c'è Paese senza memoria".
Senato: Maria Elisabetta Alberti Casellati commemora le vittime di terrorismo e stragi
Nella giornata in cui lo Stato italiano onora il ricordo delle vittime del terrorismo, il Presidente del Senato
Maria Elisabetta Alberti Casellati ha voluto
"rivolgere un pensiero particolare a tutti coloro che non hanno mai avuto una pagina dedicata nei manuali di storia". Il riferimento, come si legge in una nota, è
"a chi ha perso la vita non in quanto bersaglio di mani assassine, ma solo perché si trovava al posto sbagliato e nel momento sbagliato". Il Presidente cita, tra gli altri, gli agenti delle scorte, autisti e vittime civili, come le 85 persone rimaste uccise nella stazione di Bologna il 2 agosto 1980 o quanti erano all'interno della Banca dell'Agricoltura il 12 dicembre 1969.
"Elencare i loro nomi significa sgranare un rosario doloroso che va ad aggiungersi ai magistrati, i politici, i docenti universitari, i funzionari, i sindacalisti, i giornalisti, gli uomini delle forze dell'ordine che sono caduti nell'esercizio del proprio dovere" ha aggiunto
Maria Elisabetta Alberti Casellati, sottolineando che
"tra coloro che hanno perso la vita in atti terroristici non ci sono vittime di serie A o di serie B" e che
"tutti hanno lo stesso peso e lo stesso diritto a non cadere nell'oblio e a ottenere giustizia e verità".