mercoledì 31 marzo 2021

Riciclaggio ed economia circolare: l’intervento di Francesco Starace al webinar di Symbola

Al webinar organizzato da Symbola presenti tutti i promotori del Manifesto di Assisi. Francesco Starace: “Le politiche UE ci permettono di accelerare in un territorio in cui siamo decisamente all'avanguardia rispetto ad altri”.

Francesco Starace

Symbola, dibattito sull’economia circolare: il commento di Francesco Starace

Buone notizie per il Paese sul fronte green: l’Italia è il primo tra i partner europei in termini di riciclo. Gli italiani riciclano ben il 79% del totale dei rifiuti, superando di molto Francia, Regno Unito e Germania. È il risultato del rapporto presentato lo scorso venerdì da Symbola e Comieco durante l’evento “L’economia circolare italiana per next generation EU”. Tra i relatori del dibattito digitale Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel e firmatario del Manifesto di Assisi contro la crisi climatica. I dati del lavoro svolto dalla Fondazione per le Qualità italiane parlano chiaro: oltre 70 miliardi di fatturato e circa 213 mila occupati sono i numeri odierni della filiera italiana del riciclo. Risultati che si riflettono sull’ambiente, con un risparmio annuo pari a 23 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e 63 milioni di tonnellate di Co2. E che, secondo il numero uno di Enel, aiutano a sfatare quel mito secondo cui l’Italia è performante a causa della scarsità di materie prime: “C'è anche una governance fatta bene che ha spinto l'innovazione nella direzione giusta – ha dichiarato Francesco StaraceCiò è importante se si considera che l'opportunità e lo sforzo dell'UE, nei confronti dell'efficienza e dell'economia circolare, ci dà l'opportunità di accelerare in un territorio in cui siamo decisamente all'avanguardia rispetto ad altri”.

Francesco Starace: “Circolarità totale ancora lontana ma fattibile

Per l’Amministratore Delegato di Enel i dati del rapporto di Symbola testimoniano il rapporto diretto tra efficienza energetica e circolarità dell’economia. “Dal punto di vista energetico – ha continuato Francesco Staracel'economia circolare equivale a un'economia efficiente. Un'economia efficiente è un'economia ambientalmente più responsabile e molto più sostenibile andando avanti. Una cosa che come Enel ci sta a cuore è vedere come, nell'equivalenza tra materiali riciclati o riusati e l'energia, sia abbastanza importante il caso italiano”. L’AD del Gruppo è tuttavia consapevole che la circolarità totale è “ancora molto lontana”. Per raggiungerla c’è bisogno di una “governance intelligente” e di “innovazione”. Per questo Enel punta con decisione sul coinvolgimento dell’intera filiera energetica: “Noi di Enel puntiamo anche sulle opportunità di formazione all'interno di tutta la nostra base fornitori per aiutarli ad avanzare nel campo della circolarità e siamo con loro sia in fase di formazione di capacità e di approfondimento di innovazione, sia come regole di ingaggio, quindi all'interno dei nostri bandi di gara ci sono formule che premiano il contenuto di sostenibilità e di circolarità del singolo fornitore. È un modo per far vedere a tutti – conclude Francesco Staracequanto essere circolari aiuta, viene premiato e conviene”.

Gianfranco Battisti (Gruppo FS Italiane), presenta ai microfoni di “Teleborsa” il treno sanitario e l’hub vaccinale

L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Italiane Gianfranco Battisti ha presentato ai microfoni di “Teleborsa” alcune delle più recenti iniziative sociali a sostegno di fasce deboli e sistema sanitario intraprese dal Gruppo: l’obiettivo è riuscire, insieme, a vincere il momento di profonda crisi portato dalla pandemia.

Gianfranco Battisti

Gianfranco Battisti: il commento ai microfoni di Teleborsa

Un treno sanitario e un hub vaccinale: fanno parte della serie di iniziative messe in atto da FS Italiane per sostenere il rilancio del Paese e il suo sistema sanitario nei difficili tempi della pandemia. Intervistato da “Teleborsa”, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Ferrovie dello Stato Italiane Gianfranco Battisti ha commentato con soddisfazione i progetti portati avanti. Tra le iniziative c’è anche, ad esempio, la produzione di mascherine che in gran parte vengono donate a Protezione Civile e Croce Rossa. Il Gruppo offre inoltre la possibilità a medici e infermieri di viaggiare gratuitamente sui treni FS Italiane durante le emergenze. “Il treno sanitario rappresenta una punta di diamante in questo momento”, ha dichiarato Gianfranco Battisti a Teleborsa. “È un treno realizzato tutto in casa con la collaborazione di AREU Milano, l’associazione della regione per le emergenze. Mettiamo il treno a disposizione di Croce Rossa e protezione civile proprio per gestire emergenze legate in questo momento al Covid, ma che poi in futuro risulterà utile anche per altri tipi di necessità”.

Gianfranco Battisti: Gruppo FS Italiane e l’impegno nel sociale

La ripartenza del Paese passa anche dalla tutela della salute e dell’ambiente, che va sostenuta attraverso iniziative utili per supportare le fasce sociali più deboli e il Terzo settore. Per questo i progetti no-profit risultano particolarmente rilevanti. In quest’ottica il Gruppo FS Italiane, guidato da Gianfranco Battisti, ha attualmente attivato diverse iniziative con un fine nobile: attraverso la controllata Trenitalia, ad esempio, ha stretto un accordo con il Centro Nazionale Trapianti per mettere a disposizione l’efficienza delle Frecce nell’ambito della donazione di organi. Ha inoltre attivato degli Help Center in varie stazioni Ferroviarie, a disposizione di associazioni ed enti che si occupano di assistere i bisognosi. Attraverso il progetto “Dottor Binario” invece, il Gruppo guidato da Gianfranco Battisti dà la possibilità a senzatetto e operatori sociali di effettuare gratuitamente screening e visite per la ricerca degli anticorpi contro Sars-Covid-2, attraverso l’analisi salivare. FS Italiane da sempre si impegna per garantire il diritto alla mobilità di tutti i cittadini, guardando a integrazione e abbattimento delle barriere architettoniche.

Energia nucleare pulita: Danieli Telerobot Labs entra nel progetto ITER con un contratto da 1,8 milioni

Gruppo Danieli, il comunicato ufficiale della consociata Danieli Telerobot Labs dopo la conferma della nuova commessa per ITER: “Il progetto si pone come sfida di primo livello per l’azienda, in grado di elevare a nuovi standard tecnici e qualitativi l’ingegnerizzazione dei robot”. Gruppo Danieli

Danieli Telerobot Labs per il progetto ITER

Danieli Telerobot Labs si fa strada nel mondo dell’energia a fusione nucleare pulita. La consociata di Gruppo Danieli si è infatti aggiudicata la fornitura dei veicoli per l’ispezione dei condotti di alimentazione del progetto ITER, dal valore internazionale. ITER, acronimo di International Thermonuclear Experimental Reactor, coinvolge 35 nazioni nella realizzazione di un dispositivo di fusione con dimensioni raddoppiate rispetto a quelli attualmente attivi. Il progetto è nelle mani di F4E (Fusion for Energy), l’agenzia europea per la gestione delle forniture di pertinenza dell’UE. L’obiettivo più ampio è dimostrare che attualmente una centrale termoelettrica a fusione nucleare è sostenibile a livello scientifico, tecnico ed economico. Nel comunicato ufficiale di Danieli Telerobot Labs si legge che “il progetto si pone come sfida di primo livello per l’azienda, in grado di elevare a nuovi standard tecnici e qualitativi l’ingegnerizzazione dei robot fino a oggi prodotti”. I veicoli di ispezione devono necessariamente essere miniaturizzati per muoversi agilmente in spazi dal diametro pari a soli 50 mm.

Danieli Telerobot Labs: l’esperienza in collaborazione con la Russia

La consociata di Gruppo Danieli, denominata Danieli Telerobot Labs, offre soluzioni su misura per l’integrazione robotica a livello industriale. Grazie a questa nuova commessa, si occuperà quindi della fornitura dei veicoli per l’ispezione dei condotti di alimentazione del criostato. Il contratto ha la durata di tre anni e il valore di 1,8 milioni di euro: i robot di ispezione dovranno essere consegnati all’inizio del 2024. Danieli Telerobot Labs aveva concluso già in precedenza alcune operazioni di valore nell’ambito export, in collaborazione con la Russia. La prima consisteva nella vendita di una linea di trattamento termico per laminati del valore di 12,7 milioni di euro. La seconda si trattava invece di un contratto da 430 milioni di euro per la realizzazione di un impianto di produzione di pellet metallizzati con tecnologia DRI. Le due operazioni sono state realizzate rispettivamente in favore di Oskol Electrometallurgical Plant (OEMK, parte di Metalloinvest) e il polo metallurgico OMK di Vyksa.

martedì 30 marzo 2021

A2A, presentato il Piano 2021-2030: le considerazioni di Renato Mazzoncini

Renato Mazzoncini: 2020 anno difficile, A2A ha mostrato grande resilienza.

Renato Mazzoncini nuovo piano A2A

Renato Mazzoncini: decade fondamentale per il pianeta

Presentato il nuovo Piano Industriale 2021-2030 di A2A: nei prossimi dieci anni l’azienda punterà su transizione energetica ed economia circolare. L’obiettivo, ha dichiarato l’Amministratore Delegato Renato Mazzoncini in un’intervista pubblicata su “Affari Italiani”, è contribuire ad arrivare al 2050 senza superare i “famosi 2 gradi di incremento della temperatura”. Missione ambiziosa ma necessaria per fronteggiare il riscaldamento globale in corso e provare a raggiungere gli obiettivi di Parigi. A2A ha deciso di inserire nel Piano alcuni cambiamenti di paradigma, tra cui la durata: “Il nostro piano ci fa uscire dalla nostra zona di confort e ci costringe a confrontarci con le nuove tecnologie, le rinnovabili, con il ruolo del gas nella transizione energetica, con lo sviluppo delle batterie, la mobilità elettrica, l’idrogeno e tutte quelle che saranno le nuove componenti della transizione energetica dei prossimi 10 anni”, ha spiegato Renato Mazzoncini.

Renato Mazzoncini: A2A in prima fila contro il climate change

Sebbene il 2020 sia stato un anno caratterizzato dalla pandemia e dalla conseguente crisi economica, A2A è tra le aziende che sono riuscite a tenere il passo: “È un anno che è stato difficile per tutti, meno per un’azienda come A2A – ha spiegato Renato Mazzonciniche ha dimostrato una grande resilienza: stiamo chiudendo l’anno con 1,180 miliardi di euro, quindi evidentemente molto buono, ma quello che ha rallentato sono i progetti nonostante gli importanti investimenti del 2020”. Investimenti che non si fermeranno, anzi: nel 2021, secondo le parole dell’AD, A2A è pronta a raddoppiare gli investimenti rispetto al 2019. Il nuovo Piano rappresenta inoltre un importante evoluzione dell’azienda, che da multiutility è pronta a diventare una “life company” a tutti gli effetti: “Vogliamo essere un’azienda che contribuisce a migliorare la vita sul pianeta. È ormai molto evidente, ed è la battaglia del climate change che anche le Generazioni Z stanno facendo in questi anni, che è un tema di cui bisogna occuparsi, e noi ce ne occuperemo”, ha concluso Renato Mazzoncini.

People first: il valore umano e professionale delle persone nell’editoriale di Nicola Bedin

“Il fatto che le persone vengono prima, come visto a titolo esemplificativo a proposito dell’importanza sia della disponibilità di medici specialisti che dell’umanità delle cure, è un concetto da non dimenticare”: l’editoriale di Nicola Bedin per “Milano Finanza”.

Nicola Bedin

Nicola Bedin a “Milano Finanza”: la pandemia e i suoi effetti impongono una forte discontinuità per le aziende

Prima le persone, anche nelle ristrutturazioni aziendali. In un editoriale pubblicato su “Milano Finanza” lo scorso 24 ottobre, Nicola Bedin invita a riflettere sulla centralità delle persone nel contesto professionale. Già alle prese “con uno scenario in rapida mutazione per via di fenomeni epocali come la rivoluzione digitale e la necessità di affrontare il cambiamento climatico”, le aziende si sono trovate davanti a una pandemia che impone loro “una forte discontinuità”. Facendo riferimento alla sua esperienza professionale in ambito sanitario, Nicola Bedin ha sottolineato come in questi mesi sia emerso il valore umano e non solo professionale di quanti si sono trovati in prima linea a combattere il Coronavirus. Medici, infermieri, tecnici e personale di supporto: “Donne e uomini che, con le loro attenzioni e i loro sorrisi (si, molto spesso sono anche riusciti a sorridere), le loro parole ed i loro gesti, hanno dato dignità e consolazione a chi si trovava da solo in quella situazione”.

Nicola Bedin: le persone al centro, un concetto che le aziende non devono dimenticare

In reparto o in terapia intensiva, nell’era dominata dalle tecnologie, a fare la differenza sono state ancora le persone”, ha scritto Nicola Bedin nell’editoriale pubblicato da “Milano Finanza”. “Non mancano numerosi esempi di aziende che, nonostante le enormi difficoltà che stanno affrontando in questa fase, si sono riscoperte più flessibili, innovative, visionarie, rapide nel prendere decisioni e attente ai propri stakeholder, in particolare alle persone”: il fatto quindi che le persone vengano prima “come visto a titolo esemplificativo a proposito dell’importanza sia della disponibilità di medici specialisti che dell’umanità delle cure” è un concetto che non bisogna dimenticare “anche nelle dolorose ma inevitabili ristrutturazioni aziendali che molte imprese saranno costrette ad affrontare, specie quelle di piccole e medie dimensioni, a causa dei tellurici effetti della pandemia”. E anche in ambito sanitario, secondo Nicola Bedin, è importante riportare al centro le persone: “In Italia non solo ci sono pochi medici, ma una buona parte di quelli in attività ha mediamente un’età avanzata, non lontana dalla pensione”. È questo il risultato di “miopi politiche sanitarie del passato” su cui, in ottica di ripartenza, è fondamentale rimettere mano per una sanità sempre più efficiente.

venerdì 26 marzo 2021

Roberto Casula: curriculum e traguardi professionali del manager di Eni

L’esperienza professionale di Roberto Casula consta di posizioni di primo piano nel comparto energetico, un ambito in cui il manager ha maturato competenze di livello specialistico in oltre 30 anni di carriera.

Roberto Casula esperienza in Eni

Gli incarichi di Roberto Casula in Agip S.p.A. e l’ingresso in Eni

Laureato in Ingegneria Mineraria presso l’Università degli Studi di Cagliari, Roberto Casula è un manager affermato con una carriera consolidata nel settore dell’energia. Durante il suo percorso professionale ha assunto incarichi di rilievo sia a livello nazionale che internazionale, con competenze che spaziano dall’area ingegneristica e progettuale fino alla ricerca e sviluppo tecnologico. Oggi è attivo inoltre in progetti di open innovation e corporate venture capital per conto di Eni. Nato nel 1962 a Cagliari, dopo il conseguimento della Laurea esordisce in Agip S.p.A. nel ruolo di Reservoir Engineer. In questo contesto si dedica inizialmente all’ambito delle prove di produzione e acquisizione dati sui giacimenti petroliferi. In seguito si occupa più specificatamente di reservoir modelling e, fino al 1991, supervisiona la modellizzazione numerica del comportamento dinamico dei giacimenti. L’anno seguente intraprende la prima di numerose esperienze all’estero: Roberto Casula assume infatti l’incarico di Reservoir Engineer e Petroleum Engineer della consociata Agip Angola Ltd, dove, nel 1994, è nominato Chief Development Engineer. Una nuova sfida professionale lo attende nel 1997 presso la sede di San Donato Milanese, dove assume l’incarico di Development and Production Coordinator con responsabilità sulle operazioni di Eni nelle regioni dell’Africa Occidentale e dell’Asia Centrale.

Roberto Casula: le esperienze internazionali con Eni

Agli inizi del 2000 il suo percorso professionale lo vede nuovamente impegnato all’estero, in particolare in Iran: inizialmente Responsabile dei Servizi Tecnici di progetto, Roberto Casula è in seguito nominato Project Director delle fasi 4 e 5 del piano Giant South Pars Gas. Le competenze consolidate nel comparto energetico gli consentono di proseguire con incarichi di responsabilità anche in Italia: nel 2004 è infatti in Sicilia e, in qualità di Managing Director, coordina le attività di esplorazione e produzione di Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A., consociata del Gruppo. La permanenza sull’isola durerà un anno in virtù di una nuova sfida professionale in arrivo nel 2005, anno in cui il manager si trasferisce in Libia per assumere l’incarico di Managing Director di Eni Nord Africa BV. Nominato a fine 2007 Senior Vice President per la Regione Sub-Sahariana, arriverà a ricoprire la posizione di Presidente per tre consociate Eni con sede in Nigeria. Dopo quattro anni Executive come Vice President per le aree relative all’Africa e al Medio Oriente, nel 2014 viene nominato Chief Development Operations & Technology Officer, un ruolo in cui, a riporto diretto dell’AD, è responsabile di attività tecnico-operative, progettuali, ricerca e sviluppo. Tra le attività correnti, Roberto Casula è attivo nelle aree di

giovedì 25 marzo 2021

Open Fiber: l’intervista all’AD Elisabetta Ripa a “Rilanciamo l’Italia”

L'AD Elisabetta Ripa a "Rilanciamo l'Italia": l'impegno di Open Fiber per supportare il Paese nel vincere le sfide della digitalizzazione.

Elisabetta Ripa, AD Open Fiber

"Rilanciamo l'Italia": la partecipazione di Elisabetta Ripa, AD di Open Fiber

Mai come oggi è fondamentale dotare il Paese di reti a banda ultra larga altamente performanti, capaci di supportare i servizi e rispondere all'alta intensità di consumo di banda che richiedono tutte le applicazioni. L'emergenza Coronavirus ha contribuito a mettere in luce quella che giorno dopo giorno diventa sempre più una grande necessità, come ha ricordato l'Amministratore Delegato di Open Fiber Elisabetta Ripa lo scorso maggio in occasione del suo intervento a "Rilanciamo l'Italia", la serie di webinar promossa da Ortygia Business School sui temi legati alla ripresa economica, sociale e culturale del Paese. L'AD di Open Fiber si è quindi focalizzata sul ruolo fondamentale delle infrastrutture nell'abilitare i servizi del futuro e la competizione e innescare un ciclo di investimenti. I limiti oggi sono nella contestualità del servizio e nella simmetria della banda: in risposta, Open Fiber ha adottato un modello disruptive ma neutrale rispetto agli operatori delle tlc a cui offre all'ingrosso servizi in fibra ottica, come spiegato da Elisabetta Ripa: ad oggi "siamo arrivati ad un terzo in due anni, ci vuole tempo per realizzare l'infrastruttura che servirà per i prossimi anni della nostra vita".

Elisabetta Ripa: l'importanza della semplificazione burocratica per il futuro del Paese

L'Italia non ha bisogno solo di un'infrastruttura digitale ma soprattutto di una semplificazione e di una cultura del digitale: l'AD di Open Fiber Elisabetta Ripa lo ha rimarcato nel corso del suo intervento a "Rilanciamo l'Italia". L'esperienza di Open Fiber insegna anche come l'intervento dello Stato e dei fondi pubblici sia fondamentale nel realizzare una copertura che, per quanto necessaria, è comunque soggetta a un deficit di redditività in aree in cui la sostenibilità economica non è garantita dalla densità del potenziale mercato. In tale contesto l'elevata burocrazia può rappresentare un ulteriore ostacolo: è necessario quindi semplificare i processi normativi e accelerare i tempi di gestione organizzativa. Non solo digitalizzazione, ma anche inclusione e produttività, cultura e competenze: questa è la direzione da seguire per la crescita del Paese. E, come ribadito da Elisabetta Ripa, senza semplificazione diventa ancor più difficile realizzare le opere più importanti per il futuro del Paese.

L’AD Renato Mazzoncini sul futuro di A2A: “Gruppo solido, ora cresceremo per linee industriali”

"Abbiamo raggiunto una dimensione importante, ora non dobbiamo crescere per linee territoriali ma per linee industriali, dove abbiamo business consolidati su cui siamo eccellenti": questo il commento dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale di A2A Renato Mazzoncini sulle prospettive di sviluppo del Gruppo.

Renato Mazzoncini, AD A2A

A2A, Renato Mazzoncini commenta la crescita del Gruppo

Con un piano industriale in arrivo a gennaio 2021, A2A è intenzionata a investire con determinazione nel settore delle energie rinnovabili, un ambito in cui punta a ricoprire un ruolo importante per la transizione energetica del Paese. Il messaggio è stato lanciato da Renato Mazzoncini, AD e DG di A2A, nel corso della conference call di commento ai risultati del terzo trimestre: "Nel nuovo piano industriale ci basiamo su operazioni di M&A completamente diverse. Siamo interessati a crescere nell'economia circolare e nella transizione energetica", ha spiegato, aggiungendo "guardiamo a operazioni che dal punto di vista degli investimenti sono molto importanti su filoni industriali più verticali, che ci interessano per consolidare la nostra leadership". E confermando l'approvazione del nuovo piano industriale, che avverrà il prossimo 19 gennaio e per il quale sono previste "linee guida industriali piuttosto definite", Renato Mazzoncini ha inoltre ricordato come negli ultimi mesi il Gruppo abbia effettuato investimenti significativi in ambiti quali sviluppo della rete elettrica, ciclo idrico, termoutilizzatori e teleriscaldamento, mentre gli investimenti previsti raggiungeranno i 700 milioni di euro entro fine 2020.

Renato Mazzoncini: differenziazione del business cruciale per A2A

E nonostante il contesto sfavorevole generato dalla pandemia, gli investimenti della multiutility guidata da Renato Mazzoncini hanno infatti registrato una crescita importante, attestandosi a 413 milioni di euro nel periodo di riferimento (5% in più rispetto ai 394 milioni del 2019). Per quanto concerne i risultati economico-finanziari, nei primi 9 mesi del 2020 A2A ha registrato un utile netto in calo a 219 milioni euro rispetto ai 250 milioni dello stesso periodo del 2019. "I risultati economico-finanziari, conseguiti in un contesto senza precedenti, confermano la solidità del Gruppo e la sua resilienza", ha commentato l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, che ha aggiunto: "Pur in uno scenario con prezzi del gas e dell'energia in contrazione, il Gruppo trae la sua forza dalla differenziazione dei propri business e dal forte attaccamento ai territori che ci consentono di guardare ai prossimi mesi con tranquillità". E proprio la differenziazione del business potrà ricoprire un ruolo fondamentale all'interno delle strategie di A2A che, come evidenziato da Renato Mazzoncini, è pronta a fornire un apporto determinante per la transizione energetica dell'Italia mettendo in campo investimenti notevoli per le infrastrutture strategiche dell'intero Paese.

mercoledì 24 marzo 2021

Cortina 2021, un successo nell’era Covid-19. Alessandro Benetton: “Questione di mentalità”

Mentalità e digitale sono alla base dei numeri di Cortina 2021: lo ha dichiarato Alessandro Benetton in uno dei suoi ultimi contributi video.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: Cortina un evento “impossibile

Il successo ottenuto dai Mondiali di Sci di Cortina ha cancellato tutti i dubbi sulla riuscita di un grande evento sportivo svolto in piena pandemia. 600 atleti, 500 milioni di spettatori, più di due milioni di utenti coinvolti e 1.000 giornalisti accreditati. Numeri che, nelle parole di Alessandro Benetton, fanno pensare ad un evento che si è svolto almeno un anno fa. Nell’ultimo episodio di #UnCaffèConAlessandro, pubblicato sul portale del “Corriere della Sera”, il Presidente di Fondazione Cortina 2021 ha parlato delle difficoltà incontrate nella realizzazione dei Mondiali: “La pandemia è scoppiata proprio nel momento in cui eravamo nel pieno dell’organizzazione. A quel punto avevamo due opzioni: o immaginarci l'evento in un momento più felice o sederci tutti attorno a un tavolo, analizzare tutti i problemi e trovare delle soluzioni. Abbiamo scelto la seconda perché sapevamo che i mondiali erano un'occasione da non perdere per lo sviluppo economico e sociale di un territorio”. Una scelta possibile solo grazie alla giusta mentalità: “Detta così potrebbe risultare banale – ha detto Alessandro Benettonma è la verità. La chiave fondamentale è credere che durante i momenti di crisi come questo che stiamo vivendo oggi si nascondono delle opportunità che devono solo essere colte”.

Alessandro Benetton: il ruolo del digitale

Alla base dei risultati positivi di Cortina 2021 c’è anche il digitale, che per Alessandro Benetton ha rappresentato la soluzione alla maggioranza dei problemi: “Avevamo bisogno di raccontare l’evento e non potendolo fare sul territorio, l'abbiamo fatto sul web. Attraverso l'app, il sito e un sistema di live streaming abbiamo portato Cortina a tutte le persone che non potevano essere presenti: abbiamo raggiunto 190 paesi in tutto il mondo”. La mancanza degli spettatori in presenza non è stata l’unica problematica causata dal Covid-19. Si è infatti resa necessaria una gestione in totale sicurezza, anche dal punto di vista sanitario, di atleti, lavoratori e ospiti. E anche in questo caso il digitale ha fatto la sua parte: “Abbiamo costruito un’infrastruttura digitale che ha messo Cortina al centro di una rete di medici sparsi in tutto il territorio nazionale facendo 21.000 tamponi in due settimane”. Sul fronte del distanziamento, è stata invece sviluppata una nuova tecnologia di social distancing: “Non solo è stato organizzato un grande evento sportivo, ma abbiamo sperimentato un modo di concepire gli eventi che potrebbe rappresentare un nuovo standard per il futuro”, ha dichiarato Alessandro Benetton.

Rischio sblocco licenziamenti, Gianni Lettieri: “Serve atto di coraggio degli imprenditori”

Le aziende italiane hanno bisogno di sostegno concreto. L’arrivo di Draghi è un buon inizio, secondo Gianni Lettieri, ma per il patron di Atitech non bisogna dimenticare i lavoratori.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: la crisi colpisce il Paese da Nord a Sud

In Italia, uno dei campanelli d’allarme più evidenti della crisi, sono le file dei cosiddetti “nuovi poveri” davanti le Caritas. Un fenomeno, ha spiegato Gianni Lettieri, che non fa distinzioni geografiche: “Anche in città più ricche come Milano è possibile trovare in fila donne con bambini che prima erano impiegate e che ora si ritrovano in uno stato di indigenza perché non possono più beneficiare della Cassa integrazione”. Per l’imprenditore napoletano alla guida di Atitech è necessario far ripartire il mercato del lavoro. Per questo motivo, è fondamentale che il PIL aumenti: “Occorre essere cauti finché c’è questa pandemia nel nostro Paese e nel mondo. Dobbiamo uscire da questo impasse e per farlo occorre lavorare tutti insieme”. Con il nuovo Governo Draghi le premesse ci sono tutte, in particolare per quanto riguarda un utilizzo efficiente del Recovery Fund: “Sotto questo aspetto Draghi è una sicurezza – ha dichiarato Gianni Lettieri –. Onestamente, negli ultimi due anni abbiamo avuto momenti imbarazzanti da parte del governo Conte, a causa della scarsa credibilità delle Istituzioni italiane”.

Gianni Lettieri: il ruolo degli imprenditori

Lo strumento messo in campo dall’Unione Europea per arginare l’impatto economico del Covid-19 è, secondo Gianni Lettieri, un’occasione unica: “Gli importi del Recovery Fund sono di gran lunga superiori a quelli del Piano Marshall, che ha salvato l’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale”. In attesa delle risorse, il patron di Atitech chiede al nuovo Governo di sostenere le imprese senza perdere altro tempo, con ristori adeguati e, soprattutto, immediati, in stile tedesco. Tuttavia, anche gli imprenditori italiani dovranno fare la loro parte. Un segnale importante sarebbe quello di non licenziare i propri dipendenti, sostiene Gianni Lettieri, soprattutto nel momento in cui scadrà il blocco. Il Presidente di Atitech chiede, quindi, ai suoi colleghi di tutelare i lavoratori. Uno sforzo in un momento di emergenza che definisce come un vero e proprio “atto di coraggio”, ma soprattutto un “dovere”.

Guidato da Gianfranco Battisti, il Gruppo FS Italiane apre a Termini Hub dedicato alle vaccinazioni anti-Covid

Il nuovo progetto di FS Italiane in collaborazione con Protezione Civile e Croce Rossa. L’AD Gianfranco Battisti: “Occasione straordinaria”.

Gianfranco Battisti

FS Italiane, guidate da Gianfranco Battisti, nella sfida contro il Covid-19

Una stazione ferroviaria dove le persone avranno la possibilità di vaccinarsi contro il Covid-19. È il progetto di Ferrovie dello Stato Italiane per Roma Termini, che diventerà il primo hub ferroviario italiano della campagna di vaccinazione. A renderlo noto l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Gianfranco Battisti, intervenuto lo scorso 22 febbraio all’evento “Lazio, futuro in corso. Al via le infrastrutture per lo sviluppo”, organizzato dalla Regione Lazio. “Dal giorno 8 marzo alla stazione di Roma Termini, il primo esempio in Italia, si potranno fare le vaccinazioni – ha dichiarato il numero uno di FS Italiane – Probabilmente sarà il primo grande hub ferroviario a farlo. Sarà una occasione straordinaria, lo abbiamo fatto anche in collaborazione con la Protezione Civile e la Croce Rossa Italiana”. Nella stessa data avverrà anche la presentazione di un nuovo treno sanitario adibito al trasporto di pazienti affetti da Covid-19 o da altre patologie gravi e che verrà messo a disposizione di Croce Rossa e Protezione Civile. “Abbiamo lavorato su questo progetto e lo stiamo portando a termine entro questa data e, probabilmente – ha anticipato Gianfranco Battistiinviteremo a presenziare anche il Presidente del Consiglio Mario Draghi”.

Gianfranco Battisti: nel Lazio nuove stazioni AV e treni rock

L’impegno del Gruppo guidato da Gianfranco Battisti nella campagna vaccinale non è l’unica novità in casa FS Italiane. Durante l’evento promosso dalla Regione Lazio il manager ha annunciato i nuovi progetti sul territorio: “Nella logica di redistribuzione dei flussi e di intercettazione di nuovi potenziali bacini ad alta attrattività – ha dichiarato – nei prossimi giorni presenteremo un progetto che ormai è alle fasi di dettaglio: la nuova fermata ad Orte dell’Alta velocità, che andrà ad intercettare un grande bacino del Lazio e dell’Umbria”. Dopo Frosinone e Cassino, prosegue dunque l’opera di diffusione dell’AV nella Regione: “Connettiamo questi territori all'Europa perché il treno ad Alta velocità significa creare le condizioni per entrare in un sistema di collegamento transnazionale”. Spazio anche per nuovi treni Rock, treni bimodali e treni da 200 km/h, che andranno a rinforzare la flotta regionale. Gianfranco Battisti ha parlato infine anche dei diversi interventi di rigenerazione urbana previsti sul territorio. Dalla stazione Tiburtina alla riqualificazione di Piazza dei Cinquecento, passando per la piastra di 1.400 posti auto a Termini.

martedì 23 marzo 2021

Gruppo Danieli e l’Università di Savona insieme per sviluppare forni siderurgici a idrogeno

Realtà di primo piano nel settore siderurgico a livello internazionale, Gruppo Danieli è sempre più orientato verso la realizzazione di impianti che utilizzino energie rinnovabili, un intento da perseguire anche attraverso la collaborazione con l’Università di Savona.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli tra innovazione tecnologica e idrogeno:focus sul progetto

Un programma all’avanguardia ideato per promuovere la ricerca e proseguire il percorso verso la transizione energetica nel settore dell’acciaio: è quanto prevede la collaborazione avviata tra Gruppo Danieli, società di Buttrio leader nel comparto siderurgico, e il polo universitario di Savona, appartenente all’Università di Genova, per ricercare soluzioni innovative nel settore dell’acciaio verde. L’iniziativa, annunciata da Fabrizio Pere (AD di Danieli Centro Combustion), prevede in particolare la riconversione dell’impianto di sviluppo di forni industriali presente nel polo universitario di Savona. L’obiettivo della ricerca è studiare l’impiego delle energie rinnovabili, come ad esempio un mix di gas naturale e idrogeno o anche idrogeno al 100%, per alimentare i forni destinati al settore della siderurgia e alle altre applicazioni industriali. Gruppo Danieli è attivo già da tempo in tale ambito grazie a una costante attenzione verso progetti di ricerca e sviluppo che, negli anni, hanno consentito la messa a punto della tecnologia di riduzione diretta (DRI) e quella dei forni elettrici digitali (Digital Melter): innovazioni che indirizzano la produzione dell’acciaio verso una riduzione significativa delle emissioni di CO2.

Gruppo Danieli: la riduzione delle emissioni nel comparto siderurgico

Promotore di processi produttivi incentrati sui valori della sostenibilità, Gruppo Danieli è sempre più orientato verso innovazione, decarbonizzazione, sicurezza e qualità, ambiti su cui la società destina investimenti e sforzi finalizzati ad agevolare la transizione verso un’industria di tipo sostenibile, con iniziative di grande rilevanza sia in Italia che all’estero. A ciò si aggiunge il recente progetto con l’Università di Savona, che avvia la riconversione dell’impianto presente nel campus con l’introduzione dell’idrogeno come fonte energetica. Sono già stati compiuti i primi sopralluoghi delle competenti autorità locali, soprattutto in merito agli aspetti legati alla sicurezza, da parte dei Vigili del Fuoco, del Questore di Savona e del delegato del Rettore per la sicurezza dell’Università. Il progetto conferma gli obiettivi di Gruppo Danieli sul fronte della produzione siderurgica green, ribadendo l’impegno della società di Buttrio nei confronti dei target di riduzione delle emissioni, in linea con gli indirizzi forniti dal Green Deal europeo.

venerdì 19 marzo 2021

CDP apre nuova sede a Firenze, l’AD e DG Fabrizio Palermo: “CDP storicamente vicina ai territori”

Supportare le imprese e lo sviluppo infrastrutturale per favorire la ripartenza economica: nelle parole dell'AD e DG Fabrizio Palermo, gli obiettivi del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti a sostegno dei territori e del sistema Paese.

Fabrizio Palermo

Fabrizio Palermo sull'inaugurazione uffici CDP a Firenze

"CDP è storicamente vicina ai territori e attenta al loro sviluppo economico e infrastrutturale. Un rapporto che stiamo rafforzando e innovando grazie a un modello di cooperazione con le pubbliche amministrazioni e le imprese": questo è il messaggio lanciato da Fabrizio Palermo, AD e DG di Cassa Depositi e Prestiti, in occasione dell'apertura dei nuovi uffici CDP a Firenze. Inaugurata alla presenza del Sindaco Dario Nardella e del Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la nuova sede territoriale fiorentina rientra in un progetto più ampio che mira a rafforzare ulteriormente l'impegno di CDP in Toscana. Un modello di cooperazione che "risponde alle esigenze del territorio", ha aggiunto l'AD e DG, "in una fase caratterizzata da nuove sfide per l'Italia, come la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale e sociale". E numerosi sono i progetti già lanciati in Toscana dal Gruppo guidato da Fabrizio Palermo, tra cui diverse iniziative di social housing in area fiorentina e cinque protocolli di consulenza tecnico-amministrativa con gli enti locali per interventi di edilizia scolastica, a cui si sommano ulteriori accordi conclusi recentemente con le istituzioni territoriali.

Fabrizio Palermo: CDP per rispondere alle esigenze di imprese e PA

Inaugurata in Piazza della Repubblica a Firenze, la nuova sede del Gruppo guidato da Fabrizio Palermo consentirà di supportare circa 14.000 imprese e oltre 300 enti pubblici presenti in Toscana, promuovendo iniziative in sinergia con partner bancari e istituzioni locali. Vero e proprio punto di riferimento operativo, prevede il supporto di 12 risorse del Gruppo CDP provenienti da CDP Imprese, CDP Infrastrutture e Pubblica Amministrazione, CDP Equity, SACE e SIMEST. "La centralità dei territori fa da sempre parte del DNA di CDP", ha proseguito Fabrizio Palermo, che ha inoltre evidenziato come il Gruppo abbia rafforzato i propri interventi durante i mesi più critici del 2020 "mettendo in campo un vasto programma di misure straordinarie a supporto delle imprese e delle pubbliche amministrazioni". Un grande impegno dunque da parte del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, sia a livello regionale che nazionale: una vicinanza che passa attraverso crescita sostenibile dei territori, sostegno alle imprese e rilancio dell'economia.

Eni, pronto il nuovo Piano Strategico. Claudio Descalzi: “Zero emissioni nel 2050”

Eni punta su gas e zero emissioni. Claudio Descalzi: “Transizione energetica processo irreversibile”.

Claudio Descalzi

Claudio Descalzi: gli obiettivi principali del nuovo Piano Eni

Il 2020 passerà alla storia come uno degli anni più difficili per il settore dell’energia. Anche un colosso come Eni ha dovuto fare i conti con un bilancio negativo, arginato grazie ad un forte recupero nel quarto trimestre. Una ripresa che, secondo l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Claudio Descalzi, testimonia la risposta efficace del Gruppo alla crisi causata dalla pandemia. E adesso per la multinazionale è tempo di accelerare sul processo di transizione energetica. In quest’ottica, il numero uno di Eni ha presentato lo scorso 19 febbraio il nuovo Piano Strategico 2021-2024. Sette miliardi all’anno di investimenti che hanno come obiettivo primario la decarbonizzazione totale di processi e prodotti entro il 2050. “La trasformazione è iniziata nel 2014 – ha dichiarato il manager a “Il Messaggero” – abbiamo costruito le tecnologie, da quelle delle bioraffinerie al waste to fuel, fino alla cattura e lo stoccaggio della Co2”. Il Gruppo guidato da Claudio Descalzi punta inoltre a rendere centrale il gas, che nel futuro rappresenterà la quasi totalità della produzione di energia. Infine, il Piano prevede la fusione dei business delle energie rinnovabili con il retail di Eni Gas e Luce.

Claudio Descalzi: Eni sempre più “cliente-centrica”

Le rinnovabili prenderanno sempre più il posto del petrolio. La transizione energetica, secondo Claudio Descalzi, è un processo irreversibile. E in Eni il gas diventerà protagonista: “Anche a causa del Covid abbiamo rimodulato i profili di produzione e aumentato la percentuale di gas tra il 2030 e il 2040 – ha spiegato l’AD – poiché abbiamo anticipato l’obiettivo, per allora rimarrà solo una manciata di barili di petrolio, secondo le previsioni attuali”. Nel Piano spazio anche alle potenzialità dei biocarburanti: “Nel 2020 le bioraffinerie in ramp up sono quelle che hanno dato il risultato più importante. Abbiamo venduto in Italia ma soprattutto nei Paesi del nord. Siamo i secondi produttori al mondo grazie a una nostra tecnologia”. Dei quasi 30 miliardi previsti dal piano, circa 6 verranno stanziati per progetti definiti “green & gas power” di tipo commerciale: “C’è un maggiore focus sui clienti: l’obiettivo passa da 11 a 15 milioni al 2030. Abbiamo creato la combinazione tra retail e rinnovabili – ha concluso Claudio DescalziCon questa nuova realtà, la nostra già ampia base clienti retail crescerà ulteriormente con l’aumento dell’offerta di energia rinnovabile”.

Open Fiber, l’AD Elisabetta Ripa: il futuro del Gaslini passa attraverso la rete FTTH

"Le potenzialità della banda ultra larga devono essere sfruttate per rendere le strutture ospedaliere dei veri avamposti dell'eHealth": il progetto "Ospedale diffuso e altamente connesso" nelle parole dell'AD di Open Fiber Elisabetta Ripa.

Elisabetta Ripa, AD Open Fiber

Elisabetta Ripa: Open Fiber per l'Ospedale Pediatrico Gaslini di Genova, il valore dell'iniziativa

"Esperienze come il progetto per il Gaslini rispondono perfettamente all'obiettivo che ci siamo posti per il Paese": Open Fiber proietta l'Ospedale Pediatrico di Genova in un futuro dove sanità e digitalizzazione sono destinati ad andare sempre più di pari passo. L'istituto genovese, grazie alla rete FTTH della società guidata da Elisabetta Ripa e ai servizi di connettività a 10 Gbps donati da Fibering, potenzierà le attività di supporto ai pazienti, al personale medico, alla ricerca scientifica, alla formazione in remoto e al counseling. Un'importante iniziativa di sanità digitale che non si potrebbe realizzare senza una rete in fibra punto-punto, come spiegato dall'AD Elisabetta Ripa: "Open Fiber collabora con i propri partner a diversi progetti innovativi, a partire dall'Ospedale Diffuso e Altamente Connesso, ideato dall'Istituto Pediatrico Gaslini di Genova con Fibering: sfruttando la capillarità della rete in fibra ottica consente applicazioni di telemedicina, la diagnosi a distanza Casa-Ospedale, la formazione con medici specializzati collegati da ogni parte del mondo, il trasferimento dei voluminosi dati elaborati dai ricercatori, ma anche l'intrattenimento su piattaforme televisive per i piccoli pazienti ricoverati nei reparti e la didattica a distanza per quelli in età scolare".

Open Fiber, nei progetti della società l'impegno per il Paese: il punto dell'AD Elisabetta Ripa

"La rete a banda ultra larga di Open Fiber è a prova di futuro ed è un fattore abilitante imprescindibile perché in grado di supportare tutte le potenzialità delle nuove tecnologie che arriveranno nei prossimi anni, in linea con i fondamenti della Gigabit Society", ha ricordato Elisabetta Ripa parlando del progetto portato avanti con l'Ospedale Pediatrico Gaslini. Questa è la missione di Open Fiber: agevolare "il recupero di competitività del nostro Paese" e garantire "l'evoluzione verso tutti i servizi digitali di nuova generazione" espandendo una rete FTTH che permetta agli operatori di usufruire di una connettività super veloce per sviluppare servizi innovativi on top a questa infrastruttura e offrire le loro soluzioni innovative alle persone, alle imprese e alla Pubblica Amministrazione. Basti pensare allo smart working, al cloud computing, ai big data, all'e-health, all'entertainment, alla robotica, all'Intelligenza Artificiale: Open Fiber ha ormai già raggiunto un terzo del Paese portando la rete ultrabroadband in 10 milioni di unità immobiliari su un progetto complessivo che, entro il 2023, prevede di cablarne circa 19 milioni. "160 grandi città e circa 1.400 piccoli comuni possono già rivolgersi agli operatori partner e beneficiare dei servizi innovativi di ultima generazione, grazie a una rete che conta circa 80mila chilometri di fibra ottica in tutto il Paese", ha evidenziato l'AD Elisabetta Ripa: "Stiamo concretamente colmando il divario digitale del Paese superando la ventennale situazione di stallo che abbiamo trovato solo tre anni fa, all'inizio del nostro percorso, grazie a un modello innovativo che si è dimostrato vincente, cioè il modello wholesale only".

giovedì 18 marzo 2021

Claudio Machetti: la carriera del manager, dagli esordi alla crescita in Enel

Laureato in Scienze Statistiche presso l'Università La Sapienza di Roma, Claudio Machetti avvia il suo percorso professionale nel Banco di Roma, per poi passare a Ferrovie dello Stato e infine, nel 2000, in Enel. Attualmente è Direttore della Divisione Global Trading del Gruppo.

Claudio Machetti, manager Enel

I primi incarichi professionali di Claudio Machetti

Prima di avviare una carriera di successo in ambito energetico, Claudio Machetti completa un solido percorso formativo che comprende, oltre alla maturità classica presso il liceo Tito Lucrezio Caro di Roma, il conseguimento di una Laurea in Scienze Statistiche presso l'Università La Sapienza di Roma (1982). La sua carriera si avvia subito dopo a Milano, dove lavora per la filiale lombarda del Banco di Roma. In seguito fa rientro nella Capitale per continuare a operare nella Direzione Centrale in qualità di Analista Finanziario, un incarico per il quale è attivo nell'analisi del merito di credito di grandi gruppi industriali italiani. Specializzato in ambito equity, opera successivamente come funzionario all'interno della Direzione Finanziaria, curando l'IPO di diverse società quotate in Borsa. Nel 1990 la sua esperienza nel Banco di Roma prosegue nel ruolo di Vicedirettore Responsabile del Nucleo Analisti Finanziari. È il 1992 quando Claudio Machetti entra in Ferrovie dello Stato, dove inizialmente è chiamato a dirigere l'Unità Mercati Finanziari. Dopo quattro anni è nominato Direttore della Finanza Operativa e, al contempo, partecipa alla creazione di Fercredit, società di servizi finanziari per la quale è anche Amministratore Delegato.

La crescita professionale in Enel: focus sul dirigente Claudio Machetti

A marzo del 2000 Claudio Machetti fa il proprio ingresso in Enel: è l'inizio di una lunga esperienza professionale che lo condurrà a ricoprire incarichi di rilievo nel top management del Gruppo. Nominato Responsabile dell'Area Finanza, collabora alla costituzione di Enelfactor, società di factoring captive di cui è nominato Amministratore Delegato, e di Enel Insurance, attiva in ambito assicurativo e che guiderà fino al 2014 in qualità di Presidente. Il suo percorso prosegue con la nomina a Direttore Finanziario del Gruppo, ricevuta nel 2005. Già Presidente dei fondi pensione Fondenel e Fopen, guida inoltre la funzione Risk Management e opera come Consigliere d'Amministrazione nei Board di Endesa, Terna e Wind. In seguito alla ristrutturazione di Enel, avvenuta a metà del 2014, Claudio Machetti è chiamato a dirigere la Global Trading Business Line, con responsabilità nella gestione e programmazione degli impianti di produzione, oltre che supervisione dei mercati all'ingrosso di gas ed energia elettrica su scala internazionale. La sua esperienza in Enel include altresì l'incarico di Presidente del CdA di Enel Global Trading S.p.A., specializzata nelle attività di Global Trading per conto del Gruppo.

Eni, Roberto Casula: a breve una venture capital per investire in start up e innovazione

Roberto Casula è un manager dalla consolidata esperienza: in Eni si occupa di progetti dedicati all'Open Innovation.

Roberto Casula

Roberto Casula: fondamentale stare al passo con la velocità delle nuove tecnologie

"Tradizionalmente, gli sforzi di innovazione di Eni sono stati organici e guidati dalla nostra funzione interna di Ricerca e Sviluppo. In passato, un tale modello ha avuto un discreto successo e ha portato allo sviluppo di tecnologie eccezionali: tuttavia, il paradigma dell'innovazione globale è cambiato totalmente": è così che Roberto Casula, manager di Eni, introduce una nuova iniziativa dedicata alle start up cosiddette "disruptive". Intervistato dal magazine britannico "Business Matters", ha parlato del progetto che vede la creazione di uno strumento di Corporate Venture Capital (CVC). Lo scopo è investire su imprese che, attraverso nuove tecnologie e modelli, possano rivoluzionare il settore energetico negli anni a venire. Una strategia nata per stare al passo con due principali cambiamenti: "Prima di tutto, il ritmo dell'innovazione è notevolmente accelerato - ha spiegato Roberto Casula - in secondo luogo, poiché Eni ha abbracciato la sua strategia di transizione energetica, abbiamo sentito la necessità di espandere il perimetro e la portata dei nostri sforzi di innovazione per comprendere tecnologie che non si applicano necessariamente al nostro core business tradizionale".

Roberto Casula: puntare sull'Open Innovation

Eni dovrà dunque fare ricorso a idee e innovazioni esterne che possano accompagnare la società in un percorso di adattamento tecnologico alle nuove sfide: "Ho sentito che dovevamo iniziare a fare leva sempre di più su strategie e strumenti di Open Innovation - ha continuato Roberto Casula - rafforzando le nostre partnership esistenti con centri di ricerca (come quello che abbiamo con il MIT), ma anche cercando nuove soluzioni e modelli. Inoltre, mi sono reso conto che stava diventando sempre più difficile tradurre la ricerca dei nostri laboratori interni in prodotti commercialmente validi, pronti per essere utilizzati nel nostro settore e nelle nostre operazioni". L'iniziativa di Eni richiederà un grosso sforzo, secondo il manager: bisognerà da un lato capire l'impatto che le start up e le tecnologie innovative possono portare al settore energetico, dall'altro affrontare la sfida culturale di condurre un'attività molto lontana dalle procedure tradizionali nel settore O&G. "Credo che garantire l'adattamento strategico tra le attività di CVC e la strategia complessiva di Eni e, per così dire, bilanciare le esigenze dell'Eni del Futuro con quelle dell'Eni di oggi sarà la chiave del successo", conclude Roberto Casula.

mercoledì 17 marzo 2021

Bioenergy: A2A si aggiudica all’asta la società Agripower

L'operazione verrà perfezionata nei prossimi mesi: A2A prosegue nel rafforzamento dell'economia circolare.

A2A

A2A: i dettagli dell'operazione

Giovedì 8 ottobre, presso il Tribunale di Bologna, si è tenuta l'asta per rilevare il 100% del capitale sociale di Agripower, realtà emiliana attiva nello sviluppo e nella gestione di impianti di generazione elettrica da biogas. Ad aggiudicarsi la società del Gruppo Maccaferri la multiutility A2A. L'operazione, del valore di 10,1 milioni di euro, è stata effettuata attraverso la controllata Linea Group Holding. Grazie all'acquisizione di Agripower, LGH rafforza la propria posizione nell'ambito della produzione di bioenergia: un nuovo step per A2A verso il consolidamento di un'economia sempre più circolare. Agripower con sede a Zola Predosa, in provincia di Bologna, è una piattaforma fra le più importanti della Penisola: la produzione di energia elettrica avviene grazie ai 18 impianti sparsi in tutta Italia e alimentati da fonti green come i residui agricoli, raggiungendo una potenza complessiva di 18 MW. Ma non solo: Agripower è inoltre specializzata in Operation and Maintenance e gestisce attualmente più di 60 impianti di generazione elettrica da biogas. Business che nel 2019 ha portato circa 42,7 milioni di ricavi consolidati e un Ebitda consolidato pari a 15,8 milioni. Con la sua acquisizione, A2A conferma il forte impegno a favore di uno sviluppo sostenibile.

A2A: obiettivi e valori della multiutility

Nata nel 2008 dalla fusione di AEM, ASM e AMSA, A2A è la più grande multiutility in Italia. Con sede a Brescia e a Milano, il Gruppo, che conta oltre 12.000 dipendenti ed è quotato nell'indice FTSE MIB della Borsa di Milano, si occupa di produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica e gas ed è leader italiano nel settore ambientale. La società è impegnata inoltre in attività come il teleriscaldamento, l'illuminazione pubblica, la mobilità elettrica e lo sviluppo delle smart cities. Con la volontà di poter giocare una partita nazionale molto importante, A2A presenterà il nuovo piano industriale all'inizio del 2021. Sarà per la prima volta un piano decennale volto a favorire la transizione sostenibile con importanti investimenti in infrastrutture strategiche per la crescita del Paese.

Pozzuolo del Friuli: a novembre l’apertura del nuovo stabilimento di Gruppo Danieli

Nel nuovo impianto di Gruppo Danieli la linea produttiva più grande al mondo, capace di generare 500 mila tonnellate di materiale.

Gruppo Danieli

Acciaierie Bertoli Safau: il nuovo impianto della controllata di Gruppo Danieli

Entrerà in funzione nel mese di novembre il nuovo stabilimento delle Acciaierie Bertoli Safau: dopo circa venti mesi dall'inizio dei lavori, la divisione steelmaking di Gruppo Danieli è pronta ad aprire i battenti. L'impianto è specializzato nella produzione di tondini di alta qualità per automotive. Si tratta della linea produttiva più grande al mondo, controllata in tempo reale grazie alle tecnologie presenti nell'officina, il vero nucleo dello stabilimento. Un sito all'avanguardia caratterizzato da qualità, flessibilità e soprattutto automazione: secondo le stime dell'azienda, in un anno l'impianto sarà capace di produrre 500mila tonnellate di tondini da 5 a 25 millimetri. Un investimento importante, quello del Gruppo, che ha toccato i 190 milioni di euro e ha permesso di realizzare lo stabilimento in un terreno di Pozzuolo del Friuli, in provincia di Udine, dove prima erano presenti solo alcuni campi. La notizia dell'apertura arriva in concomitanza con i risultati del bilancio, chiusi con un utile di 63 milioni a dispetto degli effetti dell'emergenza sanitaria: "Il danno del Covid al momento è abbastanza controllato - ha dichiarato Gianpietro Benedetti, Presidente di Gruppo Danieli, durante l'incontro di presentazione - l'acciaio adesso sta andando bene e migliorerà perché i governi, aumentando il debito e stampando valuta, stanno spingendo l'attività".

Gruppo Danieli: le origini

Riconosciuto come uno dei leader mondiali nella produzione di impianti siderurgici, il Gruppo Danieli nasce nel 1914 a Buttrio, in provincia di Udine, con il nome di Danieli & C. Officine Meccaniche. Fino agli anni '50, l'azienda si è occupata prevalentemente di produzione di acciaio. La svolta avviene durante gli anni del boom economico: Luigi Danieli, figlio del fondatore Mario, decide di puntare sulla produzione di macchine per l'industria siderurgica. Una strategia che nella seconda metà degli anni '70 porta alla realizzazione di impianti chiavi in mano. Il successo arriva presto, soprattutto a livello internazionale: nel 1984 il Gruppo viene quotato alla Borsa di Milano. Attualmente il Gruppo Danieli è guidato dal Presidente Gianpietro Benedetti e dall'Amministratore Delegato Giacomo Mareschi Danieli. Negli ultimi 20 anni l'azienda ha consolidato la sua presenza all'estero: oltre alle sedi di Pittsburgh, Parigi, Svezia e Germania, sono state aperte due sedi a Pechino e a Shangai. Sono state costituite inoltre la Danieli Far East in Tailandia e la Danieli Volga in Russia, mentre in Austria e in Brasile sono in funzione due centri di servizi.

martedì 16 marzo 2021

Francesco Starace: “Orgoglioso di unirmi a SEforALL e di sostenerne l’impegno”

Sustainable Energy for All (SEforALL): l’impegno di Francesco Starace, nominato Presidente dell’Administrative Board dell’organizzazione che supporta l’Onu nel conseguimento dell'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 7 (SDG7).

Francesco Starace

Francesco Starace: l’impegno di SEforALL per la transizione energetica e il raggiungimento dell’SDG7

L’energia deve essere al cuore dell'agenda globale per guidare il mondo lungo un percorso più sostenibile”: l’Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo Enel Francesco Starace ha accolto con queste parole l’annuncio della sua nomina a Presidente dell’Administrative Board di Sustainable Energy for All (SEforALL). Organizzazione internazionale senza scopo di lucro, SEforALL opera a stretto contatto con le Nazioni Unite nell’ottica di promuovere e realizzare lo sviluppo di soluzioni funzionali al raggiungimento entro il 2030 dell'Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 7 (SDG7) che regola l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni per tutti. Nel ruolo di Presidente dell’Administrative Board Francesco Starace lavorerà per coordinare l’ulteriore crescita di SEforALL sia sul fronte strategico che operativo, anche in relazione al conseguimento della mission per cui l’organizzazione è nata. In questa prospettiva secondo l’AD è fondamentale concentrarsi su “interventi multilaterali specialmente nel campo delle rinnovabili e dell'efficienza energetica, che sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi dell'accesso all'energia e della mitigazione dei cambiamenti climatici”.

Francesco Starace: l’energia deve essere al cuore dell'agenda globale per guidare il mondo lungo un percorso più sostenibile

Sono molto orgoglioso di unirmi a SEforALL e di sostenerne l'impegno per la transizione verso l'energia pulita lavorando insieme per il raggiungimento dell’SDG7”, ha commentato l’AD e DG di Enel Francesco Starace che, dopo aver operato nell'ex-Advisory Board di SEforALL come membro, lo scorso novembre è stato chiamato a ricoprirne la Presidenza. L’AD di Enel attualmente è anche membro del Global Compact Board of Directors e della Global Commission to End Energy Poverty delle Nazioni Unite. “Il mio principale obiettivo come Presidente dell'Administrative Board di SEforALL sarà quello di cooperare con i principali attori per accelerare il passaggio fondamentale a un'energia più sostenibile, moderna e accessibile per tutti. Ho grande fiducia nella leadership di SEforALL e nei suoi peculiari punti di forza per affrontare la complessità delle sfide energetiche e aiutare a garantire il diritto fondamentale all'elettricità per tutti, in tutto il mondo”, ha evidenziato in merito Francesco Starace.

venerdì 12 marzo 2021

Alessandro Benetton: Cortina 2021, fieri di aver consegnato un evento sostenibile socialmente

“Non una fine ma un nuovo inizio. Per Cortina, per la sua comunità, per l'Italia”: l’intervento di Alessandro Benetton alla cerimonia di chiusura dei Mondiali di Sci 2021.

Alessandro Benetton

Cortina 2021: la cerimonia di chiusura con il Presidente Alessandro Benetton

Sono qui per la cerimonia di chiusura del Mondiale di sci 2021. Ma penso a essa non come alla fine di un evento di successo, ma come un nuovo inizio. Per Cortina, per la sua comunità, per l'Italia”: è nelle parole di Alessandro Benetton, Presidente della Fondazione 2021, la soddisfazione per l’ottima riuscita dell’evento. Nel corso della cerimonia finale che ha avuto luogo lo scorso 21 febbraio, si è tenuto il passaggio di bandiera con Courchevel-Meribel che ospiteranno la prossima edizione: “I custodi di questa bandiera diventano automaticamente custodi dell’ambiente”. L’impegno a favore della sostenibilità è stato ricordato in più occasioni da Alessandro Benetton nel corso della manifestazione: “Siamo fieri di aver consegnato un evento sostenibile socialmente, economicamente e soprattutto dal punto di vista ambientale grazie alla cooperazione di tutte le parti coinvolte”.

Alessandro Benetton chiude i Mondiali di Sci 2021 di Cortina: questo non è un addio ma solo un arrivederci

La tristezza di dire addio ai 'vecchi compagni di classe' scompare sapendo che li ritroverai di nuovo all' università: per noi, lo sono le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026”, ha evidenziato il Presidente Alessandro Benetton intervenendo nel corso della cerimonia di chiusura dei Mondiali di Sci 2021. L’evento ha rappresentato “l’occasione per ripartire per tutto il Paese, con il loro messaggio di forza e speranza”: l’obiettivo dell’organizzatore, come più volte ricordato anche dal Presidente di Fondazione 2021, è stato proprio quello di lanciare “un messaggio forte per l’economia sostenibile, per le comunità locali e per il mondo”. E oggi la sfida può dirsi vinta. Ora il prossimo appuntamento è nel 2026, con le Olimpiadi di Milano-Cortina, come ha ricordato anche Alessandro Benetton: “Questo non è un addio, ma solo un arrivederci”.

Maker Faire 2020, l’intervento di Stefano Donnarumma (Terna)

"Nel piano industriale circa 900 milioni sono dedicati all'innovazione e all'implementazione di sistemi tecnologici", ha dichiarato Stefano Donnarumma durante l'edizione di Maker Faire, svoltasi a Roma.

Stefano Donnarumma, AD Terna

Stefano Donnarumma: l'impegno di Terna su digitale e nuove tecnologie

Quando si parla di innovazione, si tocca automaticamente anche il tema della sostenibilità: un connubio in cui i due argomenti spesso si sovrappongono. Lo ha detto l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna Stefano Donnarumma nel suo intervento all'edizione europea di Maker Faire 2020. Giunto all'ottava edizione, l'evento, svoltosi interamente online, è dedicato all'innovazione: talk, webinar, workshop e conferenze su nuove tecnologie e soluzioni. Quest'anno Terna ha partecipato attivamente attraverso uno stand virtuale dedicato. Recentemente il CdA del Gruppo ha approvato il Piano Industriale 2021-2025, che prevede 900 milioni da investire sui trend tecnologici più rilevanti: "Innovazione e digitalizzazione sono molto importanti e lo saranno sempre di più - ha dichiarato il manager - Anche le criticità derivanti dall'emergenza Covid ci hanno convinto della necessita di implementare sistemi di tecnologia innovativa e soprattutto digitale per affrontare determinate criticità". Nei mesi di lockdown il Gruppo, che gestisce la rete elettrica nazionale, non ha mai interrotto il servizio: "Abbiamo messo in sicurezza i nostri dipendenti riducendo al minimo possibile la presenza nei luoghi di lavoro e quindi favorendo lo smartworking che è arrivato a percentuali molto importanti. Intendiamo proseguire con un'attività lavorativa che possa avvantaggiare sia l'azienda sia i suoi dipendenti dal punto di vista di qualità della vita - ha annunciato Stefano Donnarumma - Stiamo imparando da questa esperienza per applicarla al lavoro ordinario".

Stefano Donnarumma: connubio tra innovazione e sostenibilità

In che modo dunque un operatore come Terna può sfruttare le nuove tecnologie a supporto della transizione energetica? "Si tratta soprattutto di sistemi legati alla gestione dei flussi di energia. Ci sono diversi aspetti da considerare. Ad esempio - ha spiegato Stefano Donnarumma - l'impatto sul climate change può essere mitigato nel tempo con l'adozione di tecnologie previsionali e con algoritmi di AI. La manutenzione predittiva e preventiva è la tipologia più efficace per evitare problemi in determinati momenti. Ci sono inoltre sistemi che consentono non solo di diagnosticare ma di intervenire, una sorte di robotica applicata alle reti, per attività da remoto in telecontrollo con intelligenza localizzata". L'obiettivo principale di Terna è quello di assumere il ruolo di guida nel processo di transizione italiano, e per farlo è pronta a investire sull'innovazione: "Noi siamo molto di più di un operatore, siamo il regista della transizione energetica. L'elettrificazione, essendo madre della transizione energetica, è per definizione sostenibile". La situazione italiana oggi registra ancora diversi gap da colmare rispetto ai partner europei, ma l'AD e DG di Terna appare ottimista: "Siamo messi bene - ha concluso Stefano Donnarumma - i prossimi 10 anni sono cruciali, perché il PNIEC al 2030 ha in previsione per l'Italia il superamento del 55% di energia prodotta da rinnovabile. Noi abbiamo un ruolo e lo compiremo".

Gianfranco Battisti: l’analisi dell’AD e DG del Gruppo FS Italiane sul “Financial Post”

FS Italiane sempre più internazionale: nell’approfondimento del “Financial Post” la vision dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale Gianfranco Battisti.

Gianfranco Battisti

“Financial Post”, Gianfranco Battisti: FS Italiane riferimento mondiale per competenze, innovazione tecnologica e professionalità

Innovazione e internazionalità: FS Italiane è impegnata da tempo a portare le proprie competenze oltre i confini nazionali con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento mondiale nel proprio settore grazie al know-how dei professionisti che operano quotidianamente per rendere il Gruppo sempre più solido. L’Amministratore Delegato e Direttore Generale Gianfranco Battisti, nella sua analisi ripresa dal “Financial Post”, ha illustrato alcune delle competenze cardine che hanno portato FS Italiane in vetta al mercato internazionale: progettazione, direzione lavori, certificazione, Operation & Maintenance di reti, materiale rotabile, e stazioni e hub intermodali. E su questo fronte il Piano Industriale 2019-2023 prevede maggiori investimenti nell’ottica di rafforzare la presenza di FS Italiane in Europa e nel mondo e di valorizzare ulteriormente il know-how che il Gruppo guidato da Gianfranco Battisti ha acquisito, sviluppato e consolidato sul fronte dell’innovazione tecnologica. 

Gianfranco Battisti: FS Italiane, nuovi progetti di crescita in Europa e nel mondo 

Ricavi esteri per circa 1,8 miliardi di euro, pari al 14% del fatturato totale: numeri che raccontano i traguardi raggiunti dal Gruppo FS Italiane nell’ambito del processo di internazionalizzazione intrapreso negli ultimi anni. Nell’analisi ripresa dal “Financial Post” l’AD Gianfranco Battisti, oltre a rimarcare l’importanza del mercato europeo e il valore delle conoscenze e dell'eccellenza raggiunte dal Gruppo nel settore dell'Alta Velocità, si sofferma sull’efficacia del lavoro di connessione tra le società controllate e la Holding: la costante attività di sviluppo di rapporti istituzionali svolta nelle sue 22 sedi dislocate in cinque continenti ha portato FS Italiane a sottoscrivere 12 accordi di cooperazione internazionale. Società che operano in Europa e nel mondo principalmente nell’ambito del trasporto ferroviario di passeggeri, dei servizi di trasporto merci e della progettazione e realizzazione di opere. Progetti come la costruzione dei tunnel sotto il Bosforo in Turchia e della rete ferroviaria ad alta velocità per connettere i tre principali aeroporti thailandesi hanno permesso al gruppo che Gianfranco Battisti guida nel ruolo di AD e DG di farsi conoscere nel mondo per gli elevati standard in termini di qualità e di efficienza rafforzando di anno in anno la propria immagine e la presenza su scala globale.

giovedì 11 marzo 2021

Rivoluzione digitale, Elisabetta Ripa: “Obiettivo raggiungibile con l’accelerazione sulla fibra”

L'AD dell'operatore wholesale Elisabetta Ripa: "Buone prospettive di accelerazione grazie al processo di semplificazione portato avanti dal Governo".

Elisabetta Ripa, AD Open Fiber

EY Capri Digital Summit: il commento di Elisabetta Ripa

Giunto alla sua XIII edizione, il Capri Digital Summit di quest'anno è stato dedicato all'analisi delle prospettive e delle strategie per il rilancio economico dell'Italia post-Covid. All'evento, promosso dalla nota società di consulenza Ernst&Young, ha partecipato anche Elisabetta Ripa, Amministratore Delegato di Open Fiber, che ha illustrato gli ultimi risultati raggiunti dalla società. ''Stiamo accelerando, un terzo del Paese è coperto dalla fibra - ha dichiarato la manager - ora è necessario uno spirito di grande proattività attraverso tutte le aziende che vogliono investire in questo Paese". Tuttavia, ha sottolineato, per arrivare alla copertura completa c'è bisogno dell'impegno di tutti gli stakeholder attivi nel processo: "Non sono solo le aziende, ma anche tutta la filiera produttiva che serve, con un grande commitment delle autorità, che anche attraverso il processo di semplificazione portato avanti con determinazione del Governo, ci potrà garantire quella accelerazione di cui abbiamo bisogno", ha specificato Elisabetta Ripa.

Elisabetta Ripa: il Covid-19 ci ha mostrato l'importanza della rivoluzione digitale

Grazie alle recenti misure di semplificazione, dunque, l'operatore wholesale potrà raggiungere l'obiettivo prefissato per il 2023 di arrivare a coprire tutte le unità immobiliari previste, ossia circa 19 milioni. "Noi continueremo a coprire il Paese che è la cosa più importante - ha dichiarato Elisabetta Ripa - e quindi realizzare l'infrastruttura in fibra ottica con una velocità in forte accelerazione. Continueremo con le partnership per abilitare i nuovi servizi, in particolare i contenuti verso le piattaforme e le infrastrutture, aree in cui il Paese deve recuperare un importante ritardo". Il progetto tuttavia non è immune agli ostacoli. Tra questi la mancanza nel Paese di digital skills adeguatamente sviluppate: "Mancano le competenze, soprattutto competenze evolute. Un punto di grande importanza nello sviluppo non solo delle reti digitali ma della digitalizzazione delle reti, perché poi ci sarà la digitalizzazione che è già partita della rete elettrica, della logistica, quindi è un trend che è avviato e si sta accelerando". Secondo Elisabetta Ripa, c'è bisogno di un intervento a livello sistemico: "È un tema che la scuola, il sistema educativo e la politica industriale devono aiutare tutti a indirizzare rapidamente".

LaPresse S.p.A.: formazione e percorso professionale del Presidente Marco Durante

Nata nel 1994, LaPresse S.p.A. è diventata negli anni una delle media company tra le più dinamiche e innovative nel settore dell'informazione e della comunicazione in Italia. L'agenzia di stampa è guidata dal Presidente Marco Durante.

Marco Durante

Marco Durante: studi e incarichi del fondatore di LaPresse S.p.A.

Nato a Torino nel 1962, Marco Durante ha intrapreso numerose esperienze formative e professionali che lo hanno portato ad affermarsi anche all'estero. Oggi è Presidente di LaPresse S.p.A., agenzia di stampa multimediale da lui avviata insieme al fratello Massimo. Figlio di Silvio Durante, tra i fondatori della storica agenzia di fotogiornalismo Publifoto Torino, l'imprenditore inizia il proprio percorso formativo conseguendo la maturità scientifica presso la Sacra Famiglia di Torino. In seguito alla Laurea ottenuta presso l'ISEF nel 1988, gli viene affidata la cattedra di nuoto dello stesso Istituto. Marco Durante è conosciuto in ambito sportivo per aver militato nelle giovanili del Torino F.C. e per la sua esperienza come allenatore di Libertas SAFA, squadra di nuoto torinese che ha guidato verso la conquista di 4 scudetti consecutivi e con cui ha preso parte a competizioni internazionali quali Campionati Europei, Mondiali e tre Olimpiadi. Il desiderio di crescere professionalmente conduce l'imprenditore a specializzarsi in ulteriori percorsi accademici, tra cui un corso in Business Administration presso la Rotman School of Management di Toronto, una Laurea in discipline sportive (Université Claude Bernard, Lione) e una Laurea con lode e menzione in Giurisprudenza (Università di Napoli/Pegaso). Nel 2015 gli viene conferita la cattedra di Strategie di Comunicazione d'Impresa (Facoltà di Economia Aziendale, Università di Napoli), ruolo che ricopre tuttora. Attualmente è iscritto al corso in Corporate Finance presso la NYU Stern School of Business.

LaPresse S.p.A.: nascita e internazionalizzazione dell'agenzia di stampa guidata da Marco Durante

La carriera di Marco Durante nel settore dell'informazione e della comunicazione prende le mosse nel 1992, anno in cui inizia a collaborare con Publifoto. Due anni più tardi intraprende una nuova avventura professionale insieme al fratello Massimo: siamo nel 1994, anno della fondazione di LaPresse S.p.A. L'agenzia di stampa negli anni apporterà diverse innovazioni nel settore dell'informazione in Italia, come l'introduzione del formato delle videonews e le attività di foto reporting, dando vita a un modello integrato di professionalità e competenze unico nel suo genere. Altra tappa fondamentale è l'acquisizione dei diritti di distribuzione per la produzione Associated Press: avvenuto nel 2008, tale evento innesca il processo di internazionalizzazione che porterà LaPresse S.p.A. a diventare Agenzia di Stampa nel 2010. Riconosciuta oggi come il più internazionale dei multimedia content provider italiani, è supportata da sette sedi in Italia e diverse all'estero (Parigi, Londra, Berlino, Ginevra, Hong Kong, Los Angeles, Madrid, New York, Praga, Tokyo, Varsavia, Vienna e Washington), oltre 150 dipendenti e sei unit internazionali. Su impulso del Presidente Marco Durante, nel 2018 viene sviluppata una divisione dedicata alle produzioni televisive, affidata a Elisa Ambanelli (Direttore Intrattenimento e Palinsesto per La7, Direttore del canale All Music e Responsabile dei programmi dell'intrattenimento di Endemol Italia). A ciò viene affiancata un'area di celebrity management che conta nomi del calibro di Barbara D'Urso, Elisabetta Gregoraci, Barbara Pedrotti, Laura Barth, Andrea Iannone, Monica Bertini, Manuela Arcuri, Gaia Bermani Amaral, Adriana Volpe, Ilenia Arnolfo, Gianluca Saragò, Piergiorgio Pirrone, Rita dalla Chiesa e Giovanni Ciacci.

martedì 9 marzo 2021

Brescia, l’intervento dell’AD di A2A Renato Mazzoncini in Commissione Ecologia

L'impegno di A2A per una Brescia più sostenibile: l'AD e DG Renato Mazzoncini illustra progetti e investimenti green a beneficio della città.

Renato Mazzoncini

A2A a Brescia, Renato Mazzoncini: 100 milioni di investimenti per teleriscaldamento e termovalorizzatore, per una città green

Inutile parlare di auto elettrica se poi l'energia non viene prodotta con fonti che riducono le emissioni di CO2: a ribadirlo, come riportato in un articolo dell'edizione bresciana del "Corriere della Sera", è Renato Mazzoncini. "Ecco perché ci stiamo concentrando sul processo di decarbonizzazione", ha spiegato l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di A2A parlando lo scorso 3 dicembre davanti alla Commissione consiliare Ecologia nella sede del Comune. Le risorse mobilitate dal Gruppo in questa prospettiva, destinate ad aumentare ulteriormente nei prossimi anni, rientrano in un progetto più ampio fondato sulla consapevolezza che per ridurre le emissioni di CO2 si possa impiegare energia anche senza doverla produrre appositamente. In tale prospettiva recuperare altro calore di scarto e trasformarlo in energia rappresenta un passo ulteriore rispetto alla cogenerazione attuale: non a caso lo scorso luglio, in occasione della presentazione del Bilancio di Sostenibilità, A2A ha annunciato investimenti per 100 milioni di euro nel termovalorizzatore di Brescia, per migliorarne ulteriormente l'efficienza. In particolare 70 milioni sono finalizzati al recupero dei fumi del termoutilizzatore per il teleriscaldamento che, come evidenziato da Renato Mazzoncini, costituisce "il principale elemento di decarbonizzazione che possediamo. Da qui l'esigenza di scaldare l'acqua che circola nella sua rete senza produrre emissioni di CO2". L'intenzione è dunque di non disperderne i fumi a 120 gradi e recuperarli per scaldare altra acqua.

A2A, l'AD Renato Mazzoncini: decarbonizzazione, la sfida è elettrificare tutti i consumi per ridurre le emissioni

La strategia green di A2A illustrata dall'AD Renato Mazzoncini prevede inoltre vasche d'accumulo a nord e a sud di Brescia e l'allacciamento all'Alfa Acciai in modo da recuperare energia termica e includerla nella rete entro marzo 2021. Oggi l'88% degli edifici di Brescia è servito dal teleriscaldamento, con i vantaggi che ne derivano: l'obiettivo è far sì che l'impiego di gas e fonti fossili primarie sia sempre inferiore. Ma "per ridurre le emissioni climalteranti la sfida è elettrificare tutti i consumi": spingere sui consumi elettrici è fondamentale per raggiungere gli obiettivi europei di azzeramento della CO2. Fornelli a gas trasformati in piani a induzione, pannelli solari che immagazzinano corrente nelle batterie, sistemi per scaldare l'acqua, l'auto elettrica: aumentano le possibilità di utilizzare le fonti rinnovabili ma oltre agli investimenti massicci "bisogna anche adeguare l'infrastruttura che trasporta e gestisce l'energia". Come sottolineato dall'AD e DG "servono milioni": A2A è pronta a impegnarsi con grandi colossi come Terna. Ma il 73% dei contatori dentro le case bresciane sono monofase a 3 chilowatt e con quelli è impossibile anche solo mettere un piano a induzione: il Gruppo però è pronto ad adeguare la rete alla crescente domanda di consumi elettrici. "È necessario che raddoppiamo la potenza di picco che siamo in grado di erogare", rileva Renato Mazzoncini: per farlo "servono tante cabine primarie in più" e il Gruppo prevede di investire 2 miliardi in questa direzione.

Claudio Machetti: il percorso professionale del manager di Enel

Laureato in Scienze Statistiche presso l'Università La Sapienza di Roma, Claudio Machetti è oggi un manager affermato in ambito finanziario. Entrato a far parte di Enel nei primi mesi del 2000, ha ricoperto diversi ruoli rilevanti fino a diventare a metà del 2014 Direttore della Global Trading Business Line.

Claudio Machetti

Claudio Machetti: i primi incarichi professionali

Originario di Roma, Claudio Machetti consegue nel 1982 la laurea in Scienze Statistiche presso l'Università La Sapienza. Entrato come impiegato in Banco di Roma, nella filiale di Milano, passa alla Direzione di Roma come analista finanziario nel 1984. Si occupa dell'analisi del merito di credito dei grandi gruppi industriali del Paese. Specializzatosi in equity, diventa funzionario per l'Ufficio Analisi Finanziarie e segue l'IPO di alcune società nella Borsa Italiana. Dopo essere diventato Responsabile del Nucleo Analisti Finanziari, nel 1992 Claudio Machetti passa a Ferrovie dello Stato: è prima Dirigente Responsabile dell'Unità Mercati Finanziari, poi Direttore della Finanza Operativa. Al contempo collabora alla fondazione di Fercredit, la società captive attiva nei settori del factoring, del leasing e del credito di consumo. Ne diventerà presto anche Amministratore Delegato.

Claudio Machetti: il percorso in Enel

Entrato in Enel nei primi anni 2000, a Claudio Machetti viene assegnato il ruolo di Responsabile dell'Area Finanza. Collabora inoltre alla nascita di Enelfactor, della quale diventa Amministratore Delegato. Partecipa anche al lancio di Enel Insurance, per la quale sarà Presidente fino al 2014. Successivamente diventa Presidente di Fondenel e Fopen, i fondi pensione del Gruppo. Nel 2005 Claudio Machetti è Direttore Finanziario a diretto riporto dell'Amministratore Delegato. Nel 2009 passa alla direzione della nuova divisione Risk Management: si occupa in prima persona di tutto ciò che concerne il controllo dei rischi aziendali. Dopo una ristrutturazione del Gruppo, a metà del 2014 assume il ruolo di Direttore Global Trading, una delle Business Line di Enel. Oggi è anche Amministratore Unico di Enel Global Trading S.p.A.

Techbullion: il punto di Roberto Casula sugli sviluppi nel settore dell’Oil & Gas

"Durante questi trent'anni l'esplosione tecnologica ha diversificato in maniera significativa le aree delle nostre operazioni e il modo in cui produciamo": TechBullion dialoga con Roberto Casula sull'evoluzione del settore dell'Oil & Gas negli ultimi decenni.

Roberto Casula

L'Oil & Gas negli ultimi trent'anni tra innovazione tecnologica e sostenibilità: intervista a Roberto Casula

Negli ultimi anni il mondo dell'Oil & Gas è stato attraverso da profonde trasformazioni: ad analizzarne la portata è Roberto Casula , dirigente Eni da oltre trent'anni attivo nel settore. Intervistato di recente da TechBullion, il manager ha sottolineato come la tecnologia abbia giocato un ruolo chiave in questo scenario: "Durante questi trent'anni l'esplosione tecnologica ha diversificato in maniera significativa le aree delle nostre operazioni e il modo in cui produciamo". Software di nuova generazione, data center, sistemi di perforazione orizzontale dei pozzi, strumentazioni sottomarine sono solo alcuni degli esempi tangibili di come l'innovazione tecnologica abbia permesso di raggiungere ed esplorare aree un tempo inaccessibili facendo progredire l'intero settore. "Un altro elemento di cambiamento è da ricollegarsi all'aumento delle National Oil Companies (NOCs), che negli ultimi decenni hanno progressivamente sostituito le aziende internazionali", ha aggiunto Roberto Casula. Impossibile poi non parlare di sostenibilità, negli ultimi anni sempre più centrale per aziende e stakeholders: "È indubbio che l'ecosistema attuale legato all'energia stia cambiando e i player dell'industria devono necessariamente adattare il loro business alle strategie del futuro". In quest'ottica è fondamentale saper cogliere pienamente le opportunità che ne derivano e il gas naturale può essere la chiave per un futuro sempre più low carbon. E anche le fonti rinnovabili stanno giocando un ruolo sempre più importante, in particolare l'energia solare, eolica e dei biocarburanti. "In Eni abbiamo iniziato a cambiare il modo in cui portiamo avanti le nostre attività già da diversi anni", ha spiegato in merito il manager: oggi i punti di forza del Gruppo sono la presenza a livello globale, l'ampio know-how, l'eccellenza nel campo della ricerca e sviluppo e un piano strategico improntato su sostenibilità e decarbonizzazione con obiettivi al 2050 e tappe intermedie al 2030 e 2040.

Energia: ritratto formativo e professionale di Roberto Casula, da oltre trent'anni attivo nel settore

È all'Università di Cagliari, dove si laurea in Ingegneria Mineraria nel 1988, che Roberto Casula dà il via al suo percorso. Abilitato alla professione, inizia a lavorare in Agip S.p.A. come Reservoir Engineer e nel 1992 decide di accettare nuove sfide all'interno della consociata Agip Angola Ltd, la cui sede è situata a Luanda: ricopre gli incarichi di Reservoir Engineer, Petroleum Engineer e Chief Development Engineer. È l'inizio di una lunga serie di esperienze professionali all'estero che lo porteranno a lavorare anche presso diverse sedi di Eni nel mondo. Dopo aver operato come Development and Production Coordinator in Eni S.p.A., nel 2000 diventa Responsabile dei Servizi Tecnici di progetto per le attività in Iran (2000), Dirigente e Project Director del progetto Giant South Pars Gas fasi 4-5 (2001). In Eni è arrivato a ricoprire ruoli di rilevante responsabilità: Managing Director di Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A. (2004), Managing Director di Eni Nord Africa BV (2005), Senior Vice President della Regione Sub-Sahariana e successivamente Presidente delle 3 consociate Eni Abuja (Nigeria). Dal 2011 Executive Vice President nelle aree dell'Africa e del Medioriente, Roberto Casula viene nominato nel luglio 2014 Chief Development Operations & Technology Officer di Eni S.p.A., a diretto riporto dell'Amministratore Delegato: ricopre tale posizione fino al 2018 quando viene scelto per svolgere nuovi incarichi per conto del Gruppo.