giovedì 1 aprile 2021

Weather derivates: Claudio Machetti e la soluzione Enel contro gli elementi meteorologici

Dal 2018 Enel ha deciso di puntare sugli strumenti finanziari che coprono i rischi sugli eventi climatici a basso rischio. Claudio Machetti: “I numeri in gioco possano valere milioni di euro”.

Claudio Machetti

Claudio Machetti: la “scommessa” di Enel sui derivati climatici

Favorire la diffusione dei weather derivatives nel mercato italiano e in quello europeo: è uno degli obiettivi principali della divisione Global Trading di Enel. Ma in cosa consistono i cosiddetti derivati climatici? Ne ha parlato Claudio Machetti, a capo della gestione del portafoglio integrato del Gruppo dal 2014. “Basti pensare a un impianto fotovoltaico – ha spiegato il manager – un sole che non irraggia a sufficienza un pannello a causa delle nuvole significa un mancato guadagno per i produttori di energie verdi”: in parole povere, i weather derivates sono strumenti che coprono i rischi legati alle condizioni meteorologiche su produzione e consumo di energia. Derivati che dunque si distinguono da quelli tradizionali per il fatto che si basano su variabili come temperature, precipitazioni o vento: “Se consideriamo che questi fenomeni si presentano costantemente e su larga scala, è facile capire come i numeri in gioco possano valere milioni di euro”, ha dichiarato Claudio Machetti.

Claudio Machetti: gli obiettivi a lungo termine

Sono numerose dunque le possibilità offerte dai derivati climatici nelle cosiddette attività di hedging. L’intenzione di Enel è di proseguire nel percorso avviato negli ultimi anni: dopo i primi contratti di copertura stipulati in Italia e Spagna, la Divisione guidata da Claudio Machetti punta al resto dell’Europa e al continente americano. L’obiettivo è una distribuzione a livello globale. Ma i weather derivatives sono solo l’inizio. Enel è impegnata infatti nello sviluppo di prodotti che possano andare incontro ai bisogni specifici dei clienti. Rinnovabili, industrie, esercizi commerciali: “Il target potenziale è amplissimo – ha continuato il manager – si pensi per esempio a un’azienda vinicola e a come una stagione estremamente severa possa far bruciare tutto il raccolto, agli impianti sciistici e a cosa succede quando non nevica per diverse settimane”. Nel prossimo futuro, secondo diversi studi, ci sarà un notevole aumento delle realtà che faranno ricorso ai derivati climatici. Per questo, conclude Claudio Machetti, Enel sta lavorando sulla “definizione di nuovi strumenti meteorologici avanzati, orientata alle previsioni climatiche e alla valorizzazione dei suoi potenziali benefici su realtà industriali”.

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