lunedì 31 maggio 2021

Stefano Donnarumma: focus dell’AD e DG sui risultati di Terna nel 2020

Utile netto a 785,5 milioni di euro (in crescita del 3,7%), con investimenti pari a 1,3 miliardi (+6,9%): i risultati raggiunti nel 2020 da Terna, Gruppo guidato da Stefano Donnarumma.

Stefano Donnarumma

Il 2020 di Terna nelle parole di Stefano Donnarumma

"Siamo orgogliosi di come le persone di Terna si siano adoperate con competenza e passione nel corso di un anno complesso come il 2020": è la soddisfazione di Stefano Donnarumma a evidenziare il percorso di crescita che il Gruppo ha realizzato nell'anno segnato dalla pandemia. Una performance che ha assicurato "in ogni momento la disponibilità di un bene essenziale per la collettività come l'energia elettrica", ha rimarcato l'AD e DG: "Garantire la sicurezza del loro operato è stata la nostra priorità". E nonostante l'emergenza, dunque, il 2020 ha confermato una tendenza alla crescita per la società: +3,7% l'utile netto, che raggiunge i 785,5 milioni di euro (757,3 nel 2019); +9,5% i ricavi, cresciuti dai 2,3 ai 2,5 miliardi di euro; in rialzo anche l'EBITDA (1,8 miliardi, +5,1%) e gli investimenti (1,3 miliardi, +6,9%); indebitamento finanziario netto a 9,1 miliardi di euro (8,2 al 31 dicembre 2019). Per il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma, in tale contesto di crescita, il dividendo proposto dal CdA è stato di 26,95 centesimi di euro per azione, in rialzo dell'8% rispetto al 2019.

Stefano Donnarumma: il valore del capitale umano per gli obiettivi di transizione ecologica

"Tutte le azioni messe in atto dall'azienda, soprattutto a partire dal secondo semestre, hanno prodotto risultati che potevano apparire inimmaginabili lo scorso giugno", così Stefano Donnarumma sulla performance del 2020: "Sia sul fronte della resilienza riguardo gli effetti dell'emergenza sanitaria da Covid-19", specifica l'AD e DG, "sia per quanto concerne gli investimenti, che hanno addirittura superato i target, già ambiziosi, fissati prima della pandemia". Indirizzi, per il Gruppo, già delineati nel Piano industriale 2021-2025, che prevede circa 9 miliardi di investimenti sul sistema energetico italiano e per favorire il processo di transizione ecologica. Un grande impegno che, come ricordato da Stefano Donnarumma, pone le fondamenta nel forte contributo fornito dal capitale umano. "È proprio grazie al lavoro delle donne e degli uomini di Terna", ha sottolineato l'AD e DG, "che potremo raggiungere gli sfidanti obiettivi della transizione ecologica che si è data l'Italia, al cui raggiungimento daremo il nostro contribuito quali registi del sistema energetico nazionale".

Ricerca, innovazione e alleanze strategiche: il futuro green di Gruppo Danieli

Nella corsa verso un futuro sempre più sostenibile, Gruppo Danieli apre la strada al settore siderurgico e firma una collaborazione strategica con Saipem e Leonardo.

Gruppo Danieli

Il primo forno elettrico digitale Q-ONE ideato da Gruppo Danieli

Q-ONE è il forno digitale alimentato da fonti rinnovabili che non solo ha permesso a Gruppo Danieli di accelerare la transizione verso l'energia pulita riducendo le emissioni di anidride carbonica, bensì ha offerto nuove prospettive all'intero settore siderurgico. Gli investimenti effettuati nella ricerca e nell'innovazione hanno permesso al Gruppo di fornire tecnologia e impianti moderni a livello globale. "Industria 4.0 è una fase di questo processo di trasformazione, cruciale per l'obiettivo di ridurre, fino ad azzerare, le emissioni di CO2, che è un obiettivo per la metallurgia, e non solo, che presuppone anche un cambiamento nel modo in cui produciamo l'energia e di come la consumiamo", ha spiegato Antonello Mordeglia, membro del board di Gruppo Danieli e Presidente di Danieli Automation Digi&Met (azienda specializzata in digitalizzazione e innovazione).

Gruppo Danieli sigla una nuova partnership strategica con Saipem e Leonardo

In un mondo sempre più green Gruppo Danieli, in attesa di un futuro a idrogeno, ha stipulato un accordo con Saipem e Leonardo con l'obiettivo di raggiungere una conversione sostenibile dell'acciaio. La collaborazione avverrà in Italia, specialmente nelle regioni meridionali, e all'estero: il progetto mira a realizzare un modello green e innovativo in grado di ridurre le emissioni di anidride carbonica durante il processo di produzione dell'acciaio. "Saipem ha un'esperienza nel settore della petrol-chimica fondamentale per pensare alla produzione e alla gestione dell'idrogeno, alla riconversione di impianti esistenti, oggi basati sugli altiforni, con i nuovi forni ad alimentazione elettrica ibrida e nei percorsi di recupero e trasformazione della CO2; Leonardo è un security technological partner per le soluzioni integrate in ambito Industry 4", ha affermato Antonello Mordeglia. Nell'ambito di questa alleanza, Gruppo Danieli si occuperà di distribuire i forni elettrici e l'attrezzatura tecnologica di riduzione diretta, inoltre la tecnologia proprietaria Energiron sviluppata in collaborazione con Tenova sarà inserita nel progetto.

mercoledì 26 maggio 2021

Gianni Lettieri, imprenditore alla guida di Meridie S.p.A. e Atitech S.p.A.

Affermato imprenditore, Gianni Lettieri è Presidente e AD di Meridie S.p.A., prima investment company del Sud Italia a essere quotata in Borsa. È inoltre Presidente di Atitech S.p.A., azienda di primo piano nel settore aereonautico internazionale.

Gianni Lettieri

I successi di Gianni Lettieri nel settore tessile: focus sulle iniziative imprenditoriali

Dal comparto tessile a quello delle energie rinnovabili, fino al settore dei servizi finanziari, la carriera di Gianni Lettieri annovera importanti traguardi raggiunti a livello imprenditoriale. Classe 1956 e originario di Napoli, il suo ingresso nel mondo professionale avviene nel 1975 nell'area commerciale di un'azienda di La Spezia. Parallelamente si iscrive alla facoltà di Economia Aziendale. La prima esperienza imprenditoriale non tarda ad arrivare: è infatti il 1979 quando, insieme a un industriale lombardo, avvia uno stabilimento produttivo specializzato nella lavorazione di tessuti, tintoria e finissaggio, con sedi a Monza e a Casandrino, in provincia di Napoli. Dopo dieci anni fonda la prima società europea per la produzione del tessuto denim-ring, iniziativa di successo che riesce a imporsi anche nel mercato statunitense. Il traguardo di Gianni Lettieri è riconosciuto da una nota rivista internazionale che gli dedica la copertina "Giovanni Lettieri selling Denim to the Americans". L'intuito imprenditoriale lo conduce anche in India dove, in joint venture con il gruppo Raymond, nel 1995 avvia la prima società specializzata nella produzione del tessuto denim. In precedenza, nel 1992, partecipa all'asta pubblica per la privatizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali, dove ha la meglio su due affermati imprenditori del Nord Italia.

Gianni Lettieri: incarichi istituzionali, attività imprenditoriali e riconoscimenti

La carriera di Gianni Lettieri prosegue nel 2000 con la nomina a Presidente dell'Unione degli Industriali della Provincia di Avellino. Ricopre il medesimo incarico anche nell'Unione della Provincia di Napoli (periodo 2004-2008), per poi essere riconfermato per un ulteriore biennio (unico Presidente in carica per 6 anni consecutivi). Entra inoltre a far parte del Comitato Centrale Mezzogiorno di Confindustria Nazionale, nel Comitato Consultivo del Fondo di Promozione del Capitale di Rischio per il Mezzogiorno NHS Mezzogiorno SGR APA e in Confindustria nazionale, sia nella Giunta che nel Direttivo. È stato anche Consigliere di Amministrazione di EDIME, editrice del quotidiano "Il Mattino" di Napoli. Nel 2006 intraprende una nuova sfida imprenditoriale fondando CO.S.ER. S.r.l., specializzata nei settori eolico e fotovoltaico. È invece del 2007 la nascita di Meridie S.p.A., prima investment company del Sud Italia a essere quotata in Borsa, di cui Gianni Lettieri è tuttora Presidente e Amministratore Delegato. Fonda inoltre MEDSOLAR S.p.A. (settore delle energie rinnovabili) nel 2008. L'anno seguente è nominato Presidente di Atitech S.p.A., azienda leader nella manutenzione aeromobili, che nel 2015 acquisisce lo stabilimento Alenia di Capodichino. In passato è stato anche Consigliere di Amministrazione de Il Sole24Ore S.p.A. (2008-2010) e Vice Presidente di BusinessMed (2018-2019). Tra i riconoscimenti ricevuti, una Laurea Honoris Causa in Giurisprudenza (Università degli Studi di Napoli Parthenope, 2011), il Premio Guido Dorso XXIX Edizione (2008), il Premio Masaniello (2009), il Premio Cuore d'Oro (2010 e 2011) e il Premio Mediterraneo Economia e Impresa (2010). È autore di "L'imprenditore scugnizzo: la mia Napoli, le mie sfide" (Iuppiter Edizioni).

Con Gianfranco Battisti il Gruppo FS Italiane ha finalmente un volto nuovo

Transizione energetica, pandemia, nuovi modelli di mobilità: le sfide raccolte dall'AD Gianfranco Battisti, tra i protagonisti dei cambiamenti in casa FS Italiane.

Gianfranco Battisti

Gianfranco Battisti: l'esperienza nel Gruppo FS Italiane

È il 1988 quando Gianfranco Battisti, dopo aver lavorato nella Direzione Marketing/Commerciale del Gruppo Fiat, entra in Ferrovie dello Stato Italiane. Inizialmente il manager originario di Fiuggi si occupa di marketing e gestione dei ricavi per i treni notturni. Gli bastano pochi anni per diventare Direttore Marketing, incarico che ricopre fino al 2009, quando viene nominato Direttore della Divisione Passeggeri Nazionale e Internazionale e Alta Velocità. Il cambio di ruolo rappresenta per lui una svolta: è infatti uno dei protagonisti dell'avvio del servizio dell'Alta Velocità nella Penisola. Un successo che gli porterà riconoscimenti come il WTM Global Award e l'onorificenza di Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel luglio 2018, esattamente dopo 30 anni di servizio, Gianfranco Battisti raggiunge il ruolo apicale con la nomina di Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo. Un incarico che comporta un impegno non da poco: cambiare la percezione del trasporto ferroviario in Italia, intervenendo sul sentimento di sfiducia generalizzata causato da una rete spesso considerata datata e poco efficiente.

Gianfranco Battisti: dai risultati record alla gestione della pandemia

Fin da subito la strategia attuata da Gianfranco Battisti si concentra su tre direttive: bisogni delle persone, qualità dei servizi e sostenibilità. Tematiche che l'AD inserisce subito nel Piano Industriale 2019-2023. Sotto la sua guida, Ferrovie dello Stato Italiano accelera sull'ammodernamento e la realizzazione delle infrastrutture, in particolare nel Mezzogiorno, dando sempre più spazio a mobilità sostenibile e digitalizzazione. Massima importanza viene data al trasporto locale: uno degli obiettivi principali del Piano, oltre a espandere l'AV sui territori, è infatti quello di consegnare 600 nuovi convogli alle Regioni entro il 2023. Parallelamente, il Gruppo continua a offrire con successo i suoi servizi anche all'estero, con contratti e commissioni dagli Stati Uniti alla Tailandia. I risultati raggiunti dalla gestione di Gianfranco Battisti nel primo anno testimoniano la validità del cambio di paradigma. Il Bilancio 2019 si chiude infatti con oltre 12 miliardi di euro di ricavi e 584 milioni di utile netto: si tratta del miglior risultato aziendale nella storia del Gruppo. La nuova direzione impressa dal manager ha mostrato i suoi effetti anche durante l'emergenza sanitaria. Grazie alle misure adottate nell'ultimo anno a contrasto della pandemia (sanificazione dei mezzi, hub vaccinale di Termini, treni Covid Free, welfare per dipendenti), FS Italiane oggi è considerata, a ragione, un esempio virtuoso nel panorama italiano.

martedì 25 maggio 2021

Cristina Scocchia (Kiko): come superare la crisi nell’intervista a “Business People”

Cristina Scocchia lancia un appello sulla gestione della crisi economica: per l'AD di Kiko è fondamentale non rimanere indietro rispetto ai concorrenti internazionali.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: imparare da quanto accaduto, velocità degli interventi essenziale

Per uscire dalla crisi occorrono misure drastiche, ma soprattutto veloci e chiare. L'obiettivo primario del Governo deve essere quello di preservare il comparto produttivo italiano fino alla reale ripartenza. Ad affermarlo Cristina Scocchia, AD di Kiko Milano, in un'intervista pubblicata sul mensile "Business People". Alcuni Paesi hanno rapidamente ottenuto un vantaggio competitivo per le loro imprese grazie alla reattività mostrata dai Governi. Passata la fase più critica dell'emergenza sanitaria, ora bisogna "imparare da quanto accaduto" e ripartire con gradualità e responsabilità. Ogni tentennamento nella gestione economica, secondo la manager, "rischia di costarci carissimo". Liquidità e tempestività sono elementi vitali per aziende e famiglie, ha spiegato Cristina Scocchia: "La velocità d'intervento è essenziale, se non vogliamo vedere impennarsi drammaticamente la curva dei disoccupati e delle famiglie sotto la soglia della povertà".

Cristina Scocchia: le sfide per contrastare la disoccupazione

La disoccupazione è una delle priorità da affrontare, secondo Cristina Scocchia, che ha definito "preoccupanti" i numeri italiani del fenomeno. Solo nel settore della cosmetica, gli effetti delle restrizioni imposte dai Governi hanno messo a rischio circa 130mila posti di lavoro. Un andamento che bisogna frenare. L'AD di Kiko propone di riformare gli ammortizzatori sociali e le politiche attive del lavoro, ma soprattutto di puntare sulle competenze del futuro. Oggi innovazione tecnologica e digitalizzazione sono driver indispensabili in qualsiasi ambito e non tutti i lavoratori sono riusciti a rimanere al passo. In Italia, ha affermato Cristina Scocchia, ci sono 240.000 posti di lavoro non assegnati per mancanza di skills tecnologiche e digitali. L'unico modo per risolvere questa nuova problematica, spiega l'AD, è dare la priorità al capitale umano, accelerando su percorsi di formazione e riqualificazione personale. Solo così sarà possibile tutelare i lavoratori e prepararli ai cambiamenti attesi nel post-pandemia.

Enel e Symbola, nuovo rapporto sulle Life Sciences: il commento di Francesco Starace, AD di Enel

Dalla salute alla farmaceutica fino all'innovazione clinica: in Italia le Life Sciences sono sempre più importanti, anche per via dell'emergenza. Ma in particolare grazie alle sue eccellenze, come ha spiegato Francesco Starace alla presentazione del rapporto stilato da Enel e Symbola.

Francesco Starace

Francesco Starace: Life Sciences indispensabili per sviluppo economico e posti di lavoro

100 testimonianze da parte di aziende, ricercatori, scienziati, università, start-up e strutture sanitarie che ogni giorno si impegnano per garantire la salute delle persone e consentono, attraverso le nuove tecnologie, una qualità della vita sempre migliore. È il risultato del rapporto "100 Italian Life Sciences Stories", presentato lo scorso 10 maggio da Enel e Fondazione Symbola. All'evento ha preso parte l'AD Francesco Starace, co-protagonista insieme a al Presidente di Symbola Ermete Realacci. Stilato in collaborazione con Farmindustria, il documento è dedicato alla filiera italiana del mondo della salute, della farmaceutica e della ricerca tecnologica e clinica. Settori che presi insieme occupano 1,8 miliardi di lavoratori con un valore di produzione pari a 225 miliardi: il valore aggiunto, che tocca quota 100 miliardi di euro, è pari al 10% del PIL. "La filiera delle scienze della vita rappresenta un patrimonio di grande valore strategico per il Paese - ha spiegato Francesco Starace - che concorre a creare sviluppo economico e posti di lavoro nella direzione di una visione umanistica del futuro".

Francesco Starace: competenze italiane apprezzate in tutto il mondo

Con l'avvento dell'emergenza sanitaria e della conseguente crisi, le Life Sciences assumono un ruolo ancora più decisivo nel rilancio dell'economia del Paese: "La pandemia ha portato a ripensare molti aspetti della nostra vita quotidiana - ha continuato Francesco Starace - a partire dall'attenzione alla salute". Per Realacci si tratta di un'occasione per ripensare la società in una chiave diversa e soprattutto capace di affrontare le sfide del prossimo futuro: "È una sfida di enorme portata che richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali - ha dichiarato il Presidente di Symbola, che ha poi specificato - L'Italia gioca un ruolo di protagonista anche nella filiera delle scienze della vita come raccontiamo in questo dossier". Un protagonismo testimoniato dai numeri importanti registrati dalle aziende italiane sui mercati internazionali: negli ultimi dieci anni il settore ha segnato un tasso di crescita nelle esportazioni attorno al 170%. Le realtà italiane del comparto hanno avuto il merito di creare un vantaggio competitivo: "Il rapporto mette in luce una vera e propria eccellenza per il nostro Paese - ha concluso Francesco Starace - un patrimonio di competenze, innovazioni e tecnologie apprezzato e riconosciuto in tutto il mondo".

mercoledì 19 maggio 2021

Medicina riabilitativa e cure correlate: l’esperienza di ICS Maugeri S.p.A

Con sede centrale a Pavia, ICS Maugeri S.p.A. è presente in Italia con Istituti Scientifici, Unità di Riabilitazione integrate all'interno di strutture sanitarie pubbliche e Centri di Ricerca e Prevenzione. La centralità della persona costituisce il fulcro della sua attività scientifica.

ICS Maugeri S.p.A.

ICS Maugeri S.p.A.: i campi di specializzazione e l'impegno contro il Covid-19

Specializzata in attività clinico-assistenziali e promotrice di una ricerca scientifica all'avanguardia, ICS Maugeri S.p.A. costituisce una realtà d'eccellenza nel campo della Medicina riabilitativa e delle cure correlate. Supportata da 18 Istituti e 3.600 addetti, di cui 600 medici, opera anche nell'area della tutela della salute negli ambienti di lavoro, un ambito in cui realizza attività clinico-assistenziali e di ricerca orientate alla diagnosi e alla cura delle malattie professionali, oltre che finalizzate alla prevenzione e definizione dei rischi derivanti dalle attività produttive. Il suo impegno è massimo, altresì, nella riabilitazione di persone che soffrono di disturbi di natura cardiovascolare, respiratoria o neuromotoria, dovuti a patologie post-acute e croniche fortemente disabilitanti. Anche alla luce della complessa situazione sanitaria provocata dal Covid-19, ICS Maugeri S.p.A. è oggi fortemente impegnata in attività clinico-assistenziali che includono anche quelle relative alla riabilitazione post-Covid. Questo, grazie a un lavoro di squadra che coinvolge fisioterapisti, pneumologi, cardiologi e psicologi, consente una ripresa efficiente delle attività quotidiane successivamente al Covid-19.

ICS Maugeri S.p.A.: le attività clinico-assistenziali ispirate dalla centralità della persona

ICS Maugeri S.p.A. è presente in sei regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Liguria, Campania, Puglia e Sicilia) grazie a Istituti Scientifici, Unità di Riabilitazione integrate all'interno di strutture sanitarie pubbliche e Centri di Ricerca e Prevenzione. La sede centrale di Pavia ne coordina le attività, all'interno di una rete nazionale al servizio del cittadino e delle comunità. Dal 1° ottobre 2016 ICS Maugeri S.p.A. raccoglie il testimone di tutte le attività sanitarie di Fondazione Salvatore Maugeri, storica Fondazione nata nel 1965 per iniziativa del Prof. Salvatore Maugeri. Riconosciuta come "Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico" nel 1969, negli anni la Fondazione ha avviato Centri di Ricerca e Istituti su tutto il territorio nazionale, divenendo un punto di riferimento nella Medicina del lavoro e nella Medicina riabilitativa e delle cure correlate. Fautrice di una ricerca scientifica all'avanguardia, fin dalle origini è ispirata dal valore della centralità dell'individuo, un elemento che ne orienta la ricerca scientifica e i servizi condotti in ambito clinico-assistenziale. È guidata oggi dall'AD Mario Melazzini, medico specializzato in Ematologia generale Clinica e Laboratorio, nonché ricercatore onco-ematologico.

Francesco Milleri, Amministratore Delegato di EssilorLuxottica

Francesco Milleri, il ritratto biografico: nominato Vicepresidente e Amministratore Delegato di Luxottica nel gennaio 2017, guida oggi nel ruolo di AD anche EssilorLuxottica.

Francesco Milleri

EssilorLuxottica: il ruolo di Francesco Milleri nel processo di integrazione e la vision dell'Amministratore Delegato

Da gennaio 2017 Vicepresidente e Amministratore Delegato di Luxottica, Francesco Milleri è stato designato AD di EssilorLuxottica nel dicembre dello scorso anno. Ha dato un contributo significativo al processo di integrazione tra le due realtà, raggiunto nell'ottobre 2018. In collaborazione con Paul du Saillant e il suo team, ha lavorato attivamente in questa direzione: oggi, come hanno sottolineato l'AD e il Vice AD nel commentare gli ottimi risultati conseguiti nel primo trimestre 2021, l'integrazione tra le due società ha acquisito un "ulteriore slancio" e "abbiamo fatto importanti passi avanti in diverse aree di attività, pur continuando a fare nuove acquisizioni". E "al centro della nostra mission e del nostro modello di business" restano i temi legati alla sostenibilità, alla responsabilità sociale e programmi inclusivi. Francesco Milleri ha iniziato a collaborare con Luxottica in qualità di advisor, alla guida di Abstract, la società di consulenza strategica, fondata nel 1996, specializzata in definizione e ingegnerizzazione dei processi aziendali. Dall'inizio, gioca un ruolo fondamentale nella fase di digitalizzazione dei processi di business che in quegli anni hanno visto impegnato il Gruppo guidato da Leonardo Del Vecchio

Francesco Milleri: l'esperienza professionale in Luxottica e i traguardi raggiunti

Occupandosi per oltre dieci anni del rinnovamento operativo e tecnologico di Luxottica, Francesco Milleri ha concentrato il proprio contributo nella ottimizzazione e implementazione dei processi aziendali chiave, interpretando la visione imprenditoriale di Leonardo Del Vecchio. Nel 2016 il Presidente lo chiama a lavorare stabilmente in azienda, inizialmente nel ruolo di Amministratore con funzioni vicarie: designato in seguito Vicepresidente, ne diventa Amministratore Delegato nel gennaio 2018. Incarichi che gli permettono di proseguire nell'implementazione dei principali driver della crescita attuale e futura dell'azienda e di accelerare nel percorso di semplificazione organizzativa, turnover manageriale e trasformazione digitale. In questi anni si registra inoltre una crescita considerevole: dal 2015 al 2019 le vendite cumulate aumentano di circa il 40% rispetto al periodo 2010-2013, passando da 26 a 36 miliardi di Euro; l'utile netto cumulato cresce di circa l'80% e il valore medio del margine netto sale dal 7,5% circa a oltre il 10%. In virtù delle sue competenze, il Presidente di Luxottica gli conferisce ulteriori incarichi di fiducia, anche in assenza di ruoli formali, affidandogli un importante ruolo di garante e interprete delle strategie condivise. È nel CdA della Fondazione Leonardo Del Vecchio e in quello dell'Istituto Europeo di Oncologia, in rappresentanza della Fondazione stessa. Nato a Città di Castello (PG) nel 1959, Francesco Milleri si è laureato con lode in Giurisprudenza all'Università di Firenze nel 1987. Ha successivamente conseguito un MBA in Business Administration con alto merito all'Università Bocconi e si è specializzato inoltre in Corporate Finance alla Stern School of Business della New York University: un'esperienza che ha avuto modo di intraprendere grazie alla vittoria della borsa di studio "Donato Menichella" bandita dalla Banca d'Italia.

Claudio Andrea Gemme: il percorso professionale del Presidente di ANAS

Il ritratto professionale di Claudio Andrea Gemme, oggi ai vertici di ANAS, realtà entrata a far parte del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

Claudio Andrea Gemme

Claudio Andrea Gemme: gli anni in Ansaldo

Originario di Genova, classe 1948, Claudio Andrea Gemme è l'attuale Presidente di ANAS, la società che gestisce la rete stradale e autostradale di interesse nazionale. Laureatosi presso l'Università della sua città in Scienze Economiche e Politiche con indirizzo politico internazionale, avvia il suo percorso professionale nel 1979 in qualità di Direttore Marketing della Divisione Motor and Drives di Finmeccanica (oggi Leonardo). Nel Gruppo arriva a ricoprire ruoli di crescente responsabilità, con un percorso che lo porta ad assumere nel 1996 l'incarico di Direttore Generale Ansaldo Sistemi Industriali. Pochi anni più tardi, gli stessi del riconoscimento a Cavaliere della Repubblica, è uno dei protagonisti della privatizzazione della società, che diventa ASIRobicon, ricoprendo anche la carica di Amministratore Delegato fino al 2006, anno in cui l'azienda torna ad essere Ansaldo SI. Dal 2012 al 2014 Claudio Andrea Gemme guida la nuova NIDEC ASI, assumendo l'incarico sia di Presidente che di Amministratore Delegato. In quegli anni è anche Membro del CdA dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, Membro del Cda di SOGEI e Presidente di ANIE-Confindustria.

Claudio Andrea Gemme: il percorso in ANAS

Nel 2015, per essere stato uno dei protagonisti della valorizzazione del tessuto economico, scientifico, sociale e culturale nell'area milanese, Claudio Andrea Gemme viene insignito del Premio Grandi Guglie Milano. L'anno seguente diventa Presidente di Issel Nord, azienda del Gruppo Fincantieri, e Consigliere di Amministrazione di Fincantieri Marine Systems North America, incarichi che ricopre ancora oggi. Sempre quell'anno viene nominato Amministratore Delegato di Isotta Fraschini, ruolo che ricopre fino al 2017, entrando a far parte successivamente del CdA. In quegli anni è anche Direttore della Divisione Systems & Components di Fincantieri. La nomina a Presidente di Anas arriva nel dicembre del 2018: poco dopo assume, inoltre, l'incarico come Commissario per il Piano Cortina 2021 di potenziamento della viabilità in vista dei Mondiali di Sci. Manager esperto nel settore dell'energia e in particolare nell'efficienza energetica, attualmente Claudio Andrea Gemme è anche Vice Presidente Vicario di ANIMP, membro dell'Advisory Board di Confindustria e membro del Consiglio di Presidenza di ANIE.

Snam: l’Assemblea presieduta da Nicola Bedin approva il Bilancio 2020

Il Bilancio consente di assegnare un dividendo di 0,2495 euro per azione: ricavi e investimenti in crescita per la società che ha come Presidente Nicola Bedin.

Nicola Bedin

Nicola Bedin: i dettagli dell'approvazione del Bilancio 2020 di Snam

Lo scorso 28 aprile l'Assemblea Ordinaria degli Azionisti di Snam si è riunita sotto la presidenza di Nicola Bedin ed ha approvato il Bilancio di Esercizio 2020. L'organo ha accettato la proposta del Consiglio di Amministrazione di un dividendo di 0,2495 euro per azione, che sarà messo in pagamento dal 23 giugno prossimo. Il Bilancio chiude con un utile netto civilistico di 1,02 miliardi di euro. Durante la seduta, l'Assemblea ha dato il suo consenso anche ad un nuovo piano di acquisto e disposizione di azioni proprie con un esborso massimo pari a 500 milioni di euro e sino al limite massimo di azioni in portafoglio pari al 6,5% del capitale. L'obiettivo, si legge nel comunicato ufficiale, è promuovere liquidità, progetti industriali e finanziari ed eseguire piani di stock option della società. È stata inoltre approvata una modifica del "Piano di incentivazione azionaria di lungo termine 2020-2022". Per la società che ha come Presidente Nicola Bedin sarà infatti possibile adeguare i target sulla riduzione delle emissioni agli obiettivi al 2025 adottati a seguito dell'adesione all'Oil & Gas Methane Partnership Framework.

Nicola Bedin: Snam sempre più orientata verso la transizione energetica

L'attenzione sempre più crescente di Snam verso la sostenibilità ambientale, in particolare nei confronti dei danni causati dalla C02, riflette l'impostazione data dal Piano Strategico 2020-2024. Tra le sfide principali della società, che ha Nicola Bedin come Presidente, c'è infatti la carbon neutrality al 2040, con il 50% raggiunto già entro dieci anni. Un impegno consolidato su carta, come testimonia la recente modifica dello Statuto: il nuovo art. 2 individua la transizione energetica e la decarbonizzazione come vere e proprie finalità dell'attività di impresa. Si tratta di una delle prime realtà del settore a farlo. Così come è accaduto nel 2019, quando la società ha deciso di costituire un comitato Esg nel proprio CdA. Il successo sostenibile perseguito da Snam è la strategia più efficace per intercettare i bisogni della collettività e attrarre gli investimenti dei mercati. Secondo le ultime dichiarazioni di Nicola Bedin, stiamo infatti assistendo ad un cambiamento epocale, dove il profitto passa in secondo piano e la responsabilità sociale e ambientale assumono via via sempre più valore.

martedì 18 maggio 2021

Obbligati a crescere, Gianfranco Battisti (FS Italiane): “Metà degli investimenti del PNRR per il Sud”

Nuove gare e ripresa dei cantieri con l'obiettivo di rafforzare il trasporto su rotaie verso l'Europa e nel Mezzogiorno: Gianfranco Battisti parla del PNRR e di come Ferrovie dello Stato Italiane intenda sfruttarlo per migliorare la mobilità.

Gianfranco Battisti

Gianfranco Battisti: "Nel 2020 realizzate 21 miliardi di gare"

Trovare la strada migliore per affrontare le sfide dell'economia post Covid-19 e allo stesso tempo la strategia per sfruttare le risorse europee previste dal Piano Nazionale di Ricerca e Resilienza. Sono i temi su cui si è soffermato il webinar "Il Piano - L'economia della prossima generazione", promosso dal Gruppo Caltagirone Editore. All'ultimo appuntamento dell'iniziativa "Obbligati a crescere" ha preso parte anche Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Ferrovie dello Stato Italiane. Il Gruppo ha chiuso il 2020 con 21 miliardi di gare realizzate e con l'apertura di cantieri che a breve necessiteranno, secondo le stime, di almeno 130.000 nuovi lavoratori. Numeri che, ha dichiarato il manager, hanno spinto FS Italiane a diventare il primo grande investitore del Paese. In piena emergenza sanitaria il Gruppo ha portato inoltre avanti opere come il Terzo valico. Questo perché, ha spiegato Gianfranco Battisti, si tratta di "infrastrutture fondamentali per connettersi in Europa". Un impegno, quello di Ferrovie dello Stato Italiane, preso "indipendentemente dal Recovery", sottolinea l'AD, che verrà dedicato sia per terminare i grandi corridoi europei ma soprattutto per il Mezzogiorno.

Gianfranco Battisti: metà del PNRR dedicato al Sud

La metà dei 25 miliardi previsti dal PNRR per il ferro saranno infatti investiti per riequilibrare il divario tra Nord e Sud. Nel suo intervento Gianfranco Battisti ha ricordato tre interventi fondamentali. Il primo riguarda la tratta Napoli-Bari, un'opera che una volta conclusa avrà un impatto dell'1% sul Pil del territorio e porterà alla creazione di 20.000 posti di lavoro. Ci sono poi diversi progetti per realizzare una linea di Alta Velocità tra Salerno e Reggio Calabria e infine la velocizzazione sulla linea Palermo-Catania-Messina. Tra gli obiettivi di Ferrovie dello Stato Italiane, in linea con le missioni del Piano, anche il rafforzamento delle linee regionali. Non è un caso infatti che il Gruppo abbia recentemente portato l'AV anche in Comuni come Frosinone, Battipaglia o Siena: "Ciò a cui stiamo assistendo è una deurbanizzazione verso centri più piccoli - ha dichiarato Gianfranco Battisti - dove la qualità della vita in molti casi è migliore, potendo contribuire alla loro crescita: su questo stiamo rivedendo l'offerta".

lunedì 17 maggio 2021

Infrastruttura gas e PA, Paolo Gallo (Italgas): serve coordinamento per i permessi

L'infrastruttura del gas è strategica per la transizione energetica, ma serve coordinamento e digitalizzazione: il pensiero di Paolo Gallo, Amministratore Delegato di Italgas.

Paolo Gallo

"Il Sole 24 Ore": la partecipazione di Paolo Gallo al dibattito sul Recovery Plan

Soddisfazione per la presenza nel PNRR di un capitolo sul biometano - "la risposta più prossima" per accelerare la transizione - ma c'è ancora da fare affinché i meccanismi burocratici non siano "una corsa a ostacoli". Il messaggio di Paolo Gallo, ospite de "Il Sole 24 Ore" nell'incontro sul "Recovery Plan", traccia il quadro sugli elementi necessari in Italia per snellire il processo di transizione energetica, in particolare nell'ottica dell'infrastruttura gas. "Le persone devono avere le competenze per gestire i gas diversi sulla rete", segnala l'AD, "sapere la pressione a cui viene consegnato il gas". Ma, aggiunge, "la parte più complicata è la transizione di processi affinché questo hardware digitale possa essere gestito". Grande importanza dunque per la digitalizzazione nella transizione: ciò non basta, però, senza processi di autorizzazione più veloci e più coordinati. "Siamo presenti in tutta Italia, abbiamo una rete di 70mila km, uno dei problemi è la sburocratizzazione nel rapporto con la PA": così Paolo Gallo nell'intervento, che aggiunge un dato emblematico sui tempi burocratici richiesti. "Per fare un'estensione di una rete di qualche km noi impieghiamo 18 mesi per le autorizzazioni", spiega, "quando servono pochi mesi per i lavori": indispensabile dunque "un coordinamento tra le varie amministrazioni che devono dare i permessi, che per noi sono una corsa a ostacoli".

L'AD Paolo Gallo sull'infrastruttura gas: "abilitatore incredibile" ma serve digitalizzare

Paolo Gallo prosegue evidenziando positivamente l'inclusione del tema del biometano nel futuro sostenibile del Paese: "Siamo molto soddisfatti che nel PNRR ci sia un capitolo per il biometano, perché per raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica è la risposta più prossima che aiuterà in questa transizione". E aggiungendo inoltre come in Unione Europea sia previsto che il peso del biometano "possa raggiungere il 20-25%", l'Amministratore Delegato di Italgas pone l'attenzione sul fatto che tale discorso coinvolga direttamente la rete del gas. "La maggioranza di impianti che producono biometano da rifiuti in Europa al 90% è collegato alla rete di distribuzione del gas": questa costituisce un "abilitatore incredibile", così come descritta da Paolo Gallo. "La presenza delle reti di distribuzione è indispensabile perché ci possa essere uno sviluppo del biometano", aggiunge l'AD, ma specifica: "Nel parlare di transizione ecologica o energetica, è indispensabile connetterla alla transizione digitale". È fondamentale, pertanto, l'esistenza di una rete digitalizzata "altrimenti la gestione di questi gas è impossibile".

Ricerca sulla SLA, Mario Melazzini (AriSLA): “Pandemia non elimina le altre patologie gravi”

In poco più di dieci anni di attività, AriSLA ha finanziato 85 progetti di ricerca per oltre 13,2 milioni di euro. Con il nuovo bando, la Fondazione guidata da Mario Melazzini continua nella sua opera di contrasto alla SLA.

Mario Melazzini

Mario Melazzini: i dettagli del bando

Scade il prossimo 13 maggio il nuovo bando di Fondazione AriSLA dedicato alla ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica (SLA). Anche quest'anno la realtà presieduta da Mario Melazzini rinnova il suo impegno nella ricerca di una terapia per i pazienti affetti dalla patologia. Secondo gli ultimi dati a disposizione, in Italia si stimano circa 6.000 malati e 1.000 nuovi casi ogni anno. Grazie al bando, pubblicato online, ricercatori di Università e Istituti di ricerca (pubblici o privati) possono presentare Pilot Grant o Full Grant nelle aree di ricerca di base, preclinica o clinica osservazionale. Nel primo caso si tratta di ricerche pilota con il potenziale per sviluppare idee innovative: è prevista una durata massima di un anno e un finanziamento fino a 60mila euro. I Full Grant partono da basi preliminari già solide e possono coinvolgere diversi Istituti. Per questo tipo di progetti la Fondazione guidata da Mario Melazzini estende la durata fino a 3 anni, mentre il finanziamento sale ad un massimo di 240mila euro.

Mario Melazzini: il Covid-19 non può fermare il nostro impegno

È dal 2008 che AriSLA è in campo per sostenere la ricerca sulla SLA. Una mission che non può permettersi il lusso di farsi "distrarre" dal Covid-19, ha spiegato Mario Melazzini. Il fondatore e attuale Presidente, nonché Amministratore Delegato di ICS Maugeri S.p.A., ha definito la ricerca scientifica "strumento fondamentale" nel contrasto alla patologia. Lo scopo di AriSLA è dunque quello di rendere più incisivi ed efficaci gli investimenti, in modo tale da velocizzare il passaggio dai risultati scientifici alla pratica clinica. "La costante crescita di partecipazione ai nostri bandi e la quantità e qualità delle pubblicazioni scientifiche derivate dai progetti finanziati sono indice del grande entusiasmo con cui la comunità scientifica italiana risponde al bisogno di conoscenza e alla speranza di trovare una terapia per i pazienti con la SLA − ha dichiarato Mario Melazzini − Noi come AriSLA ci impegniamo perché non si disperda questo entusiasmo, ma anzi si traduca nella concretezza di nuovi risultati, che ci possano portare sempre più vicino a terapie efficaci".

Tecnologia e innovazione, Elisabetta Ripa (Open Fiber) ospite del programma “Startup Economy”

"Siamo in forte accelerazione con la fibra, abbiamo già raggiunto un terzo delle famiglie italiane": l'intervento dell'AD di Open Fiber Elisabetta Ripa su "Startup Economy", il programma di La7 su tecnologia e innovazione.

Elisabetta Ripa

Infrastruttura digitale: le riflessioni dell'AD Elisabetta Ripa

Raggiungere l'intero Paese per dotarlo di una rete interamente in fibra ottica: è Elisabetta Ripa, Amministratore Delegato di Open Fiber, a fare il punto della situazione sull'infrastruttura digitale in Italia, strumento di grande rilevanza per il futuro tecnologico del Paese. L'occasione è fornita da una recente intervista rilasciata a "Startup Economy", programma in onda su La7 con Carlo Massarini e Francesco Sacco. "Stiamo lavorando per coprire tutto il Paese dotandolo di una rete interamente in fibra ottica", così l'AD nell'intervento, "sia per quanto riguarda il mercato residenziale che il mercato business". L'obiettivo richiede un percorso "molto importante e lungo": necessario quindi proseguire nel processo, già in atto, per fornire il Paese di una connessione digitale al passo con i tempi. "Operiamo su questa nuova tecnologia che si sta diffondendo in tutto il mondo", ha spiegato Elisabetta Ripa, "basata sulla realizzazione di una nuova infrastruttura interamente in fibra e che arriva direttamente a casa del cliente".

Elisabetta Ripa: investimenti e competizione, la sfida per la fibra ottica in Italia

Tale tecnologia, ha aggiunto l'AD, "consente di offrire una qualità migliore e dà accesso a una serie di servizi che non sarebbero possibili con la vecchia rete in rame". Per Open Fiber, l'obiettivo al 2023 è raggiungere 19 milioni di unità immobiliari, a partire dagli attuali 11 milioni e mezzo. Come illustrato da Elisabetta Ripa, in Italia il volume di investimenti sulla rete ha raggiunto i 4 miliardi e mezzo di euro, ma per completare l'opera si stima un totale di investimenti intorno ai 7 miliardi di euro. L'intervento dell'AD prosegue inoltre sottolineando come il modello "wholesale only" consenta di mettere a disposizione l'infrastruttura verso tutti gli operatori presenti, "anche coloro che in questo momento non sono nel mercato delle telecomunicazioni", ha precisato l'AD di Open Fiber, che aggiunge: "Ci si concentra sugli investimenti ma si abilita la competizione". L'obiettivo rimane quello di colmare il divario tecnologico ancora presente in alcune aree del Paese, così da consentire l'accesso a strumenti divenuti ormai indispensabili come lo smart working e la DAD. Proprio in tal senso, ha evidenziato Elisabetta Ripa, l'impegno di Open Fiber prosegue anche in ambito scolastico, con un terzo degli istituti attualmente raggiunti dall'infrastruttura digitale.

Terna: in Sardegna il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma punta sulle rinnovabili

Sotto la guida di Stefano Donnarumma continua la strategia di Terna per lo sviluppo della rete elettrica nazionale.

Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma: in Sardegna previsti interventi per 1 miliardo

Il Ministero della Transizione Ecologica ha fatto sapere di aver avviato il procedimento autorizzativo per il nuovo elettrodotto previsto in Gallura, nel nord della Sardegna. La linea ad alta tensione "Santa Teresa - Tempio - Buddusò" sarà realizzata da Terna grazie a un investimento di 65 milioni di euro. Il progetto del Gruppo guidato da Stefano Donnarumma è stato sviluppato per adeguare la rete elettrica della regione al processo di decarbonizzazione in atto. Grazie all'opera, l'isola sarà infatti in grado di sfruttare al meglio le potenzialità offerte dallo sviluppo delle rinnovabili, in primis eolico e fotovoltaico. Si tratta di uno degli interventi che il gestore ha programmato in favore del territorio sardo nel Piano Industriale 2021-2025. Il Gruppo ha previsto per il territorio un impegno economico di circa 1 miliardo di euro nei prossimi cinque anni, che avrà l'effetto di coinvolgere oltre 300 imprese e 1.300 tra operai e tecnici nei cantieri e nelle lavorazioni in fabbrica.

Stefano Donnarumma: i dettagli dell'opera di Terna

L'elettrodotto a 150 kv che sorgerà in provincia di Sassari sarà lungo circa 90 km e attraverserà 8 comuni. Per ottenere una trasmissione elettrica regionale efficiente e sostenibile, il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma realizzerà inoltre due stazioni elettriche nei Comuni di Tempio e Buddusò. L'infrastruttura andrà a coprire anche il fabbisogno del territorio settentrionale della Sardegna, che durante la stagione estiva accoglie milioni di turisti. Saranno circa 30 le imprese e 120 gli operai del territorio che parteciperanno ai lavori. Con la nuova linea ad alta tensione, che va ad aggiungersi ai progetti del Sa.Co.I 3 e del Tyrrhenian Link, Terna intende portare la Sardegna al centro della sua strategia. Oltre a partecipare attivamente alla decarbonizzazione attraverso lo sviluppo delle fonti rinnovabili, secondo la società guidata da Stefano Donnarumma la regione avrà tutte le carte in regola per diventare un hub elettrico capace di mettere in collegamento Europa e Paesi del Mediterraneo.

Gianpietro Benedetti (Gruppo Danieli): ABS investirà in Europa, per Ilva previsto idrogeno Saipem

In un'intervista pubblicata su "Repubblica", Gianpietro Benedetti ha dichiarato che la divisione steel making raddoppierà i ricavi in due anni. Prosegue intanto la collaborazione con Saipem e Leonardo sulla riconversione dell'Ilva.

Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti: "In ABS realizzato nuovo impianto pilota ad alta efficienza"

Acciaierie Bertoli Safau, meglio nota come ABS, è pronta a diventare uno dei fiori all'occhiello di Gruppo Danieli. La divisione steel making dell'azienda di Buttrio ha in progetto di affacciarsi ancora oltre i confini nazionali. Lo ha affermato il Presidente del Gruppo Gianpietro Benedetti: "ABS punta ad acquisizioni su scala europea, tra i maggiori operatori negli acciai speciali - ha detto il manager ad "Affari & Finanza" - Da cenerentola ne vogliamo fare una principessa". Oltre a proseguire nel percorso ormai consolidato di espansione, Gruppo Danieli è pronto ad aumentare il fatturato dei prossimi due anni, che secondo le previsioni raggiungerà gli 1,2-1,4 miliardi. Il tutto grazie al costante impegno portato avanti nello sviluppo di nuove tecnologie. Il forno elettrico ad alta efficienza messo a punto recentemente da ABS, ha spiegato Gianpietro Benedetti, avrà lo scopo di mettere fine agli impianti di carbone, sempre meno competitivi e soprattutto non compatibili con la transizione energetica in atto.

Gianpietro Benedetti: Gruppo Danieli unica realtà che declina il concetto green steel

L'obiettivo zero emissioni viene perseguito anche in relazione allo stabilimento dell'ex-Ilva. Il Gruppo guidato da Gianpietro Benedetti continua infatti a lavorare con Saipem e Leonardo alla realizzazione di un progetto di riconversione sostenibile degli impianti primari energy intensive. L'accordo quadro, siglato lo scorso febbraio, prevede investimenti per 6 miliardi: "Con l'idrogeno di Saipem arriveremo a zero emissioni a fine revamping - ha dichiarato il Presidente di Gruppo Danieli - con la nostra tecnologia avremo tre step, uno ogni 2-3 anni, e già dal primo con il forno elettrico ridurremo il 30-40% delle emissioni". Un intervento tale, ha aggiunto, da permettere agli impianti di Taranto di produrre la metà di CO2 rispetto ad esempio al noto stabilimento di Linz, in Austria. Il percorso sostenibile è ormai tracciato. Gianpietro Benedetti si è detto fiducioso al riguardo: "La prospettiva è buona, anzi challenging. Stiamo affermando le nostre tecnologie, esito di idee e di sperimentazioni al centro ricerche e messe a punto che arrivano sul mercato dopo 5-10 anni. In piena umiltà - ha concluso il manager - dico che siamo gli unici a interpretare la nuova generazione di acciaieria che declina il concetto green steel".

giovedì 13 maggio 2021

CDP, in 18 mesi inaugurati 13 presidi territoriali: l’obiettivo è arrivare a 26 entro l’anno

Le sedi aperte negli ultimi mesi hanno già registrato risultati importanti: per questo CDP vuole rispettare l'obiettivo delineato nell'ultimo Piano Industriale.

Cassa Depositi e Prestiti

CDP: l'importanza di intercettare i bisogni dei territori

Durante l'emergenza sanitaria, Cassa Depositi e Prestiti ha ricoperto un ruolo essenziale per le imprese e la Pubblica Amministrazione. E non solo per operazioni come lo stanziamento di 6 miliardi di euro per agevolare l'accesso al credito o il lancio del Fondo del Turismo. CDP è riuscita anche a rafforzare la sua presenza sui territori. Il Gruppo infatti è in procinto di raggiungere uno degli obiettivi più ambiziosi del Piano Industriale 2019-2021: creare una rete di 26 nuovi punti operativi in tutta la Penisola. Attualmente Cassa Depositi e Prestiti, tra nuove sedi e spazi, ne ha inaugurati la metà: le ultime aperture ad Ancona e Bari. All'appello mancano, tra gli altri, i nuovi presidi territoriali di Roma, Palermo, Brescia, Bologna e Venezia. Ma il Gruppo non intende fermarsi: la società ha comunicato che entro la fine dell'anno porterà a termine il progetto. La volontà di CDP di riavvicinarsi ai territori proviene da una forte consapevolezza: la necessità di entrare ancora più in contatto con tessuto produttivo e PA italiane, arrivando a offrire i propri servizi in maniera capillare.

CDP: i risultati della strategia di riavvicinamento

Il percorso intrapreso da CDP sui territori, sebbene sia partito ufficialmente solo nel 2019, ha già dimostrato i suoi effetti positivi. Una delle prime aperture, quella della sede di Napoli, in un anno ha portato alla mobilitazione di 405 milioni di euro: risorse che sono state destinate a circa 7.000 imprese del territorio. Anche la nuova sede di Verona ha portato, nel giro di un anno e mezzo, ad un incremento del 500% delle risorse mobilitate. Un risultato ancora più importante si è registrato nella sede di Genova: sono bastati solo 12 mesi per ottenere un incremento del 600%. Nulla fa supporre che i benefici ottenuti non possano replicarsi in tutti i territori dove CDP è arrivata e intende arrivare. Sotto la guida di Fabrizio Palermo e Giovanni Gorno Tempini, il Gruppo ha cambiato radicalmente il rapporto storico venutosi a creare con i territori in 170 anni. Oggi infatti è una realtà che, attraverso i suoi esperti presenti nelle sedi e negli spazi, si muove direttamente per intercettare i bisogni e dare supporto alle eccellenze diffuse in tutta Italia.

Permira: competenze e traguardi professionali di Nicola Volpi

Profilo biografico e competenze professionali di Nicola Volpi, tra i soci fondatori del fondo di Private Equity Permira e attualmente CEO di Movidea e Membro del CdA di Pagani Automobili S.p.A.

Nicola Volpi

Nicola Volpi: focus sulla crescita formativa e professionale

Pioniere dei Buy-Out in Italia, Nicola Volpi ha organizzato a partire dal 1987 le prime operazioni di LBO realizzate nel Paese in qualità di responsabile del Leverage Finance di Sanpaolo Finance S.p.A. Classe 1961, originario di Milano, dopo aver conseguito una laurea in Economia Aziendale presso l'Università Luigi Bocconi, completa la sua formazione con un Master in Finanza presso la SDA Bocconi. Il suo percorso professionale prende avvio in Sefimeta S.p.A. nel 1986, dove lavora come analista finanziario. Dopo l'esperienza in Sanpaolo Finance S.p.A. (1987-1995), entra a far parte di Schroder Associati, diventandone Partner nel 1997. Nel 1999 Nicola Volpi fonda insieme ad altri soci Permira, destinata a diventare rapidamente una realtà di spicco nel panorama mondiale del Private Equity, potendo vantare oltre 40 miliardi di Euro di capitali gestiti. Nominato nel 2005 Amministratore Delegato di Permira Associati S.p.A., entra a far parte anche dell'Executive Committee che guida Permira nel mondo.

Nicola Volpi: le operazioni in Permira e gli incarichi attuali in Movidea e Pagani Automobili S.p.A.

Sotto la guida di Nicola Volpi, Permira realizza in Italia numerose acquisizioni e dismissioni di successo di marchi leader nel proprio settore fra cui: Ferretti Yachts, Marazzi, Veneta Cucine, Valentino, Sisal. Nel 2013 inizia una nuova avventura con Movidea, società attraverso la quale investe capitali propri, entrando nel capitale di aziende non quotate con l'obiettivo di accompagnarle in un percorso di crescita e valorizzazione nel lungo temine condiviso con l'imprenditore. Socio co-fondatore della realtà, ne ricopre anche l'incarico di Presidente e Amministratore Delegato. Rientra tra gli investimenti di Movidea anche quello in Pagani Automobili S.p.A., casa di auto sportive di superlusso: in qualità di Membro del CdA, Nicola Volpi sta dando supporto di indirizzo strategico e contributo all'importante crescita dei principali KPI che caratterizza la Pagani di questi anni. Tra il 2014 e il 2018 è stato Membro del CdA di FC Internazionale S.p.A., con contributi nell'area finanza straordinaria, organizzazione e pianificazione strategica.

mercoledì 12 maggio 2021

Alessandro Benetton: il percorso professionale dell’imprenditore

Alessandro Benetton è alla guida di 21 Invest (ex 21 Investimenti), tra le prime società di private equity in Italia. Negli anni è stato insignito di diversi riconoscimenti, ma l'imprenditore guarda sempre a nuove sfide future, puntando sui giovani, sul valorizzare il territorio, sull'innovazione.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: incarichi attuali e riconoscimenti

Alessandro Benetton è Fondatore e Managing Partner di 21 Invest, in passato 21 Investimenti: si tratta di un'avventura pioneristica nel settore del private equity in Italia. La società oggi annovera oltre 90 investimenti completati e 1,6 miliardi di euro di capitali raccolti presso investitori istituzionali. Tra le operazioni più di successo si ricorda, ad esempio, quella di Forno d'Asolo: la società in tre anni ha quasi duplicato il proprio fatturato. Alessandro Benetton è stato Presidente del CdA di Benetton Group. Cavaliere del Lavoro, nel 2011 è stato insignito del Premio EY Imprenditore dell'Anno, mentre nel 2014 del Premio Vittorio De Sica. Nel 2016 gli è stato conferito il Premio America della Fondazione Italia USA. Nel 2008 l'Università Bocconi e il suo Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori gli hanno attribuito il riconoscimento "Imprenditori per l'Italia nel mondo".

Alessandro Benetton: gli studi, la carriera, l'esperienza di Cortina

Originario di Treviso, classe 1964, Alessandro Benetton studia negli Stati Uniti, dove si laurea in Business Administration presso l'Università di Boston. Quattro anni dopo completa il suo percorso formativo con il Master in Business Administration presso la Harvard Business School. Avvia la sua carriera a Londra, in Goldman Sachs International, in qualità di analista: si occupa di M&A ed Equity Offering nel dipartimento di Global Finance. Nel 1988 è nominato Presidente di Benetton Formula, un'esperienza di successo che lo impegnerà per circa 10 anni. Nel 1992 Alessandro Benetton dà una svolta imprenditoriale alla sua carriera, fondando 21 Investimenti S.p.A., oggi 21 Invest. Nel 2017 l'imprenditore, grazie alla sua esperienza e alla sua passione per lo sport e per il territorio, è chiamato a ricoprire il ruolo di Presidente di Fondazione Cortina 2021: anche questa sfida si è conclusa di recente con successo, con la fine dei Mondiali di Sci Alpino.

KIKO Milano, l’AD Cristina Scocchia: i fattori chiave per la crescita professionale

Omnicanalità e sviluppo del digitale, leadership e responsabilità sociale: i punti analizzati da Cristina Scocchia, AD di KIKO Milano, nel corso di un recente intervento online.

Cristina Scocchia

Cristina Scocchia: ripensare i modelli di business integrando fisico e virtuale

La sfida globale della pandemia come leva per ridefinire al meglio il mondo dell'impresa e accelerare sul tema del successo collettivo. Il messaggio di Cristina Scocchia emerge con chiarezza durante "il caffè" online insieme a Gianfranco Minutolo: la crisi del 2020 ha segnato tutti indistintamente, ma ora è necessario ripartire puntando sugli strumenti del digitale e mettendo al centro fattori quali visione strategica e capacità di leadership partecipativa. "Il settore cosmetico nel 2020 ha perso quasi il 13% di fatturato", segnala l'AD, "di fronte a numeri così importanti la preoccupazione è per i posti di lavoro". Nel settore sono infatti 130.000 i posti di lavoro a rischio (su un totale di 400.000) e i prossimi 6-12 mesi saranno probabilmente molto difficili. Successivamente però "la Cosmetic Valley tornerà a crescere", evidenzia l'AD di KIKO Milano, "non ho dubbi che si farà valere". Ma in che modo orientare le strategie per superare tale congiuntura sfavorevole? Per Cristina Scocchia saranno l'omnicanalità e l'utilizzo del digitale a fare la differenza: "Tutti i dati sembrano indicare che la crescita esponenziale dell'e-commerce continuerà anche nel 2021 e negli anni a venire. Sta a noi aziende cercare di aumentare e rendere più sofisticata l'offerta". L'invito è dunque quello di "ripensare i modelli di business e cercare di costruire un vantaggio competitivo differenziale". Ma non solo: "Dobbiamo investire molto di più in integrazione tra fisico e virtuale", aggiunge, "perché soprattutto nel nostro settore il retail rimarrà fondamentale".

Cristina Scocchia: il successo collettivo da anteporre a quello individuale

Se da un lato, quindi, occorre puntare di più sulle possibilità del digitale, dall'altro bisogna valorizzare in maniera efficace il capitale umano. Fiducia relazionale, leadership partecipativa, creazione di team coesi e diversificati sono alcuni degli elementi evidenziati da Cristina Scocchia nell'intervista. Capacità che, tra le altre cose, hanno consentito alla manager di svolgere un percorso professionale di successo e ricoprire ruoli di responsabilità crescente sia in Italia che all'estero. E ricordando come l'esordio in Procter&Gamble abbia rappresentato un passaggio cruciale per la carriera, l'AD di KIKO Milano descrive l'esperienza all'estero come un "acceleratore professionale", a cui si unisce la consapevolezza di quanto sia importante il successo collettivo. "Ho sempre investito tantissimo tempo e tantissime energie nel costruire team forti, compatti, diversi e coesi", racconta Cristina Scocchia, "dove ognuno fosse veramente motivato a dare il meglio. Scelgo persone che abbiano la capacità di pensare in modo strategico e una leadership forte ma partecipativa". In altri termini, la capacità di lavorare in team anteponendo le necessità aziendali, sociali e ambientali a quelle prettamente individuali.

lunedì 10 maggio 2021

Gruppo Danieli si aggiudica un nuovo contratto con la Russia per la realizzazione di un impianto

Gruppo Danieli è una multinazionale con sede a Buttrio con oltre 100 anni di storia e competenze alle spalle nel settore siderurgico. Di recente si è aggiudicata un importante contratto per un produttore siderurgico russo facente parte del gruppo Evraz.

Gruppo Danieli

Gruppo Danieli: i particolari della commessa in Russia

Gruppo Danieli si è aggiudicata un contratto da parte di Ojsc Nizhniy Tagil Iron and Steel Works, il produttore siderurgico russo del gruppo Evraz. Il contratto riguarda il revamping dell'impianto di colata continua a quattro linee per blumi. Si prevede l'avvio del nuovo sito nel corso del 2023. L'impianto produrrà 1.086 milioni di tonnellate all'anno di blumi in alta qualità, destinati sia al mercato russo che al mercato internazionale. Il contratto rappresenta un importante progetto nel campo dell'acciaio speciale: Mediobanca ha confermato il giudizio outperform con target price di 22,7 euro sull'azione ordinaria, "sulla scia di un solido outlook nei due core business in cui opera". Di recente Equita ha inserito il titolo Danieli risparmio nella top ten dei nomi per puntare sul reflation trade, ovvero in grado di beneficiare di un'inflazione più elevata o, in alternativa, dotati dei mezzi per affrontarla al meglio beneficiando della crescita economica.

Gruppo Danieli: la storia e le attività

Gruppo Danieli è attualmente guidato dal Presidente Gianpietro Benedetti e dall'Amministratore Delegato Giacomo Mareschi Danieli. Con oltre 100 anni di storia e successi alle spalle, il Gruppo è tra le eccellenze del settore siderurgico. Danieli nasce nel 1914, quando i fratelli Mario e Timo acquisiscono le Acciaierie Angelini di Brescia, tra i primi in Italia ad essere dotati dei forni elettrici ad arco per la produzione di acciaio. Nel 1929 la produzione si trasferisce a Buttrio e, nel secondo Dopoguerra, l'azienda cambia nome in Danieli&C, specializzandosi nella produzione di macchine per l'industria siderurgica. Nella seconda metà degli anni '70 si passa invece gradualmente alla progettazione e realizzazione di impianti: il primo nella Germania Est. È l'inizio di un'ulteriore importante crescita che porterà Gruppo Danieli a lavorare in tutto il mondo e ad essere riconosciuta per affidabilità, qualità e competenze.

Resilienza, innovazione, sostenibilità: come ripartire secondo Pierfrancesco Latini (SACE)

Pierfrancesco Latini: SACE si mette in gioco a sostegno dell'export, del made in Italy e delle filiere produttive, per dare all'Italia una solida ripartenza. Si punta a costruire un sistema più competitivo e sostenibile.

Pierfrancesco Latini

Pierfrancesco Latini: la chiave per la ripartenza

"Resilienza, innovazione e sostenibilità": questi sono gli elementi chiave sui quali porre l'attenzione e costruire il futuro. L'ha sottolineato l'Amministratore Delegato di SACE Pierfrancesco Latini durante l'evento di presentazione della Risk Map 2021. Il 2020 è stato un anno decisamente particolare, che ha "portato con sé uno shock straordinario", ha affermato l'AD. Nonostante tutto, è stato anche un anno che ha spinto a focalizzare l'attenzione verso la necessità di investimenti ad ampio respiro, fondamentali da portare avanti in ottica di rilancio per l'intero sistema-Paese. L'AD Pierfrancesco Latini ha dichiarato che proprio su resilienza, innovazione e tutela dell'ambiente si giocherà "la sfida della ripresa per rilanciare la competitività dell'Italia e delle nostre aziende". In questo senso, "SACE è chiamata a svolgere un ruolo di primo piano a sostegno del tessuto imprenditoriale italiano, attraverso le sue garanzie e coperture assicurative".

Pierfrancesco Latini: far fronte comune per il rilancio dell'Italia

SACE metterà "il massimo impegno" a sostegno dell'export, del Made in Italy e delle filiere produttive, "puntando sulle infrastrutture e l'innovazione digitale per creare un sistema più competitivo e più sostenibile, favorendo inoltre gli investimenti green che sono una grande opportunità di crescita e occupazione per l'intero sistema produttivo", ha dichiarato Pierfrancesco Latini durante l'evento. L'AD ha sottolineato come la ripartenza non sia di fatto possibile senza un'economia pulita e circolare, senza la mobilità sostenibile e senza l'integrazione nei cicli industriali di produzione di tecnologie a basse emissioni. Pierfrancesco Latini punta quindi sul gioco di squadra tra istituzioni, finanza e imprese per viaggiare sicuri verso l'obiettivo comune: la ripartenza.

venerdì 7 maggio 2021

ICS Maugeri Spa: Long Covid, come affrontarlo con la riabilitazione

A tre mesi dall'infezione, una persona su 10 soffre ancora dei segni lasciati dal Covid-19. Il contributo di ICS Maugeri Spa dimostra che è possibile limitare il fenomeno.

ICS Maugeri Spa

ICS Maugeri Spa: cos'è e come si cura il Long Covid

A più di un anno dallo scoppio della pandemia, sono state diverse le scoperte che hanno consentito di limitare gli effetti più gravi del Coronavirus. Tuttavia, oggi destano attenzione quei casi in cui i sintomi perdurano a mesi di distanza. Gli esperti lo chiamano "Long Covid". Per affrontarlo c'è bisogno di una riabilitazione che coinvolga team multidisciplinari. È il risultato di un recente studio effettuato da ICS Maugeri Spa e pubblicato su "Respiration". Su 140 pazienti esaminati, il percorso di riabilitazione si è dimostrato infatti significativamente efficace nel 75% dei casi. Un dato che non lascia dubbi sulle possibilità di superare con successo i segni lasciati dalla malattia. Complicanze che possono manifestarsi a livello respiratorio, cardiologico e muscolare: "I due sintomi principali sono la sensazione di mancanza di fiato e la stanchezza cronica - ha spiegato Michele Vitacca, Direttore del Dipartimento Pneumologia Riabilitativa dell'ICS Maugeri Spa di Pavia - a volte accompagnati da ansia, disturbi di memoria, depressione, danno neurologico e muscolare".

ICS Maugeri Spa: i cardini della riabilitazione

Il contributo di ICS Maugeri Spa ha evidenziato l'importanza di una riabilitazione basata su tre pilastri. In primis si affronta il quadro respiratorio con l'utilizzo di dispositivi, farmaci e ginnastica, permettendo così un recupero degli alveoli polmonari. Si prosegue poi con la rieducazione motoria, dagli esercizi più semplici fino all'utilizzo di attrezzi come cyclette e tapis roulant. In ultima istanza vanno affrontate anche le manifestazioni sul piano neurologico e psichiatrico, che vanno dalla difficoltà di concentrazione fino a disturbi post-traumatici da stress. "Il Covid colpisce memoria e psiche - ha sottolineato Vitacca - ma le terapie comportamentali aiutano il recupero e il reinserimento sociale". Il percorso riabilitativo può essere svolto in larga parte anche tramite teleassistenza, modalità che attualmente permette una diminuzione dei rischi. Secondo l'esperto di ICS Maugeri Spa, l'importante è che la riabilitazione sia il frutto di un "lavoro di squadra" al quale devono prendere necessariamente parte diverse figure come fisioterapisti, pneumologi, cardiologi e psicologi.

Numeri Uno: l’approfondimento di “Class” su FSI, il fondo guidato da Maurizio Tamagnini

FSI selezionato da "Class" tra i Numeri Uno del Paese: l'apporto alla crescita economica e sostenibile del Paese nei numeri del fondo guidato da Maurizio Tamagnini.

Maurizio Tamagnini

Maurizio Tamagnini: FSI investe nella crescita delle eccellenze italiane a beneficio del Paese, il focus di "Class"

Tra le eccellenze del Paese selezionate da "Class" per la prestigiosa rubrica dei Numeri Uno c'è anche FSI. Il fondo di private equity guidato da Maurizio Tamagnini, come motiva la testata, orienta le proprie strategie di investimento sulle aziende italiane del mid-market, supportandone la crescita: farmaceutica, business services, meccanica, industria alimentare, luxury, fashion e design, distribuzione sono alcuni dei settori in cui operano le realtà su cui punta FSI, sviluppando "un rapporto fiduciario con gli imprenditori finalizzato alla condivisione dei principali obiettivi strategici e accompagnandoli in una prospettiva di medio-lungo periodo". Nell'articolo si sottolinea inoltre come la flessibilità della struttura di investimento di FSI e un ricorso moderato alla leva finanziaria rappresentino "I'approccio più idoneo a cogliere e valorizzare il potenziale di crescita e di creazione di valore offerto dalle eccellenze del Made in Italy". Maurizio Tamagnini guida il fondo da quando nel 2016 è stata costituito in seguito allo spin-off del team dell'ex Fondo Strategico Italiano: oggi gestisce il maggiore Fondo di investimento in capitale di rischio interamente dedicato all'Italia e uno dei tre maggiori europei dedicato a un solo Paese, con una dimensione di 1,4 miliardi di euro.

FSI, Maurizio Tamagnini: favoriamo la crescita dimensionale al mantenimento del controllo come dogma

"FSI investe nelle eccellenze italiane, in partnership con le famiglie di imprenditori, manager e aziende, finanziandone i progetti di crescita", scrive "Class", evidenziandone inoltre l'impegno sul fronte della sostenibilità, supportato fortemente anche dal CEO Maurizio Tamagnini. Il fondo, fin da quando è nato, ha posto la sostenibilità al centro del suo operato "implementando procedure rigorose e ampie, mettendo in campo azioni concrete per sostenere e includere i criteri ESG in tutte le sue attività e in quelle delle partecipate". Firmataria dei principi promossi da UNPRI (United Nations Principles for Responsible Investments), FSI è stata inclusa nella classifica di Private Equity International dedicata ai 300 maggiori fondi mondiali in base al capitale raccolto negli ultimi cinque anni: "Un riconoscimento impreziosito dal fatto che FSI è una delle prime 20 realtà a livello europeo e I'unica italiana, tra quelle elencate nel ranking". Ma oggi la nuova sfida è anche fronteggiare la crisi economica portata dalla pandemia: in quest'ottica il fondo è intenzionato a creare "le condizioni per la partnership tra il capitale di rischio e gli imprenditori, al fine di preservare l'avviamento industriale delle nostre aziende e preparare il più velocemente possibile la ripresa". Lo ha spiegato il CEO Maurizio Tamagnini: "Sarebbe auspicabile che il capitale di rischio sia visto come un'opportunità e non una "medicina", al fine di facilitare il passaggio generazionale e consolidare le aziende tramite acquisizione e fusioni. Favoriamo la crescita dimensionale al mantenimento del controllo come dogma".

Claudio Descalzi: transizione energetica e target di decarbonizzazione, il valore dell’idrogeno

Eni, arrivare al 2050 alla completa decarbonizzazione di prodotti e attività è un impegno, non un'aspirazione: l'intervento dell'AD Claudio Descalzi all'Online Talk su idrogeno e Green Economy promosso da Rcs Academy e il "Corriere della Sera".

Claudio Descalzi

Eni, Claudio Descalzi: dal punto di vista energetico dobbiamo essere ottimisti e realisti e considerare tutte le fonti

"Lavorare sull'idrogeno verde come sulla fusione nucleare è sensato perché abbiamo bisogno di energia": lo ha sottolineato l'AD di Eni Claudio Descalzi intervenendo lo scorso 25 marzo all'Online Talk "Idrogeno e Green Economy. Strategie, Investimenti e Tecnologia". L'AD ha spiegato come "dal punto di vista energetico dobbiamo essere ottimisti e realisti e considerare tutte le fonti": in tale ottica a giocare un ruolo fondamentale potrebbe quindi proprio essere l'idrogeno: "La tecnologia può ridurre i costi e migliorare l'utilizzo". Il carbone, come evidenziato da Claudio Descalzi, ha impiegato "60-70 anni per coprire il 50% del mondo energetico, abbiamo bisogno di introdurre sempre nuovi vettori energetici per complementare e andare verso prodotti sempre più puliti, il problema è che abbiamo poco tempo davanti a noi". Eni è già il "primo produttore e primo utilizzatore di idrogeno" e a livello mondiale il mercato è di 75 milioni di tonnellate "ma il 50% è per la raffinazione e la restante parte per la chimica".

Eni, l'AD Claudio Descalzi: impensabile portare avanti una transizione energetica senza la cattura della CO2

"Con il nostro piano strategico abbiamo preso un impegno, non un'aspirazione, ad avere al 2050 la completa decarbonizzazione di tutti i nostri prodotti e attività", ha evidenziato Claudio Descalzi nel suo intervento all'Online Talk organizzato da Rcs Academy e il "Corriere della Sera". Per farlo, come precisato dall'AD, Eni ha sviluppato negli ultimi sette anni tecnologie "che sono al 95% proprietarie" e lavorato sulla trasformazione radicale della raffinazione "che diventa bio e che non ha bisogno di petrolio ma di idrogeno". Fondamentali anche i progetti realizzati nell'ambito dell'economia circolare "che va dai rifiuti urbani organici a quelli inorganici, le plastiche, trasformate in idrogeno, nelle rinnovabili e nella cattura della CO2". Portare avanti una transizione energetica "senza la cattura della CO2" è impensabile: l'impegno di Eni emerge chiaramente nelle parole dell'AD Claudio Descalzi.

Alessandro Azzi: un welfare allargato grazie al nuovo progetto delle BCC lombarde

Il progetto di Federazione Lombarda BCC, guidata da Alessandro Azzi, per dare sostegno a comunità e territori attraverso una rete di associazioni mutualistiche costituite dalle BCC lombarde.

Alessandro Azzi

Alessandro Azzi: come nasce l'iniziativa targata Federazione Lombarda BCC

A seguito della pandemia di Covid-19, le finanze delle famiglie italiane hanno subito un duro colpo. Negli ultimi mesi si è andato intensificando l'effetto delle restrizioni sull'economia del Paese, con la conseguente nascita di nuove esigenze. Necessità storicamente intercettate dalle Banche di Credito Cooperativo. Una mission che non è stata dimenticata dalla Federazione Lombarda guidata da Alessandro Azzi. Le BCC lombarde hanno infatti recentemente lanciato un'iniziativa che fa del sostegno ai territori il suo driver principale. Il progetto Mutue di Comunità, sviluppato con il supporto tecnico di COMIPA, intende "promuovere un nuovo sistema di welfare comunitario". Attraverso la costituzione di un sistema di associazioni mutualistiche, la Federazione lancia un forte segnale alle comunità dei territori lombardi. "Le BCC lombarde - si legge nel comunicato ufficiale - vogliono dare il proprio contributo, impegnandosi a riscoprire, rinnovare e diffondere le migliori esperienze di attenzione alla prossimità territoriale e di sviluppo delle comunità; solo a partire dalla cooperazione e dal lavoro comune si possano affrontare le sfide future con speranza e successo".

Alessandro Azzi: il Progetto Mutue di Comunità

Il sistema di associazioni mutualistiche proposto dalla Federazione del Credito Cooperativo della Lombardia guidata da Alessandro Azzi dà il via alla creazione di una "rete di welfare allargato". Le nuove Mutue che affiancheranno le BCC lombarde forniranno alle famiglie di clienti, soci e dipendenti delle banche un sostegno concreto per le principali spese legate a salute, tempo libero, cultura e attività sportive, erogando sussidi destinati all'accompagnamento dei figli alla nascita e lungo il loro percorso scolastico e assicurando forme di rimborso e di accesso agevolato a strutture sanitarie e campagne di prevenzione. Prevista anche l'organizzazione di corsi formativi e viaggi di gruppo. Ad oggi il Progetto Mutue di Comunità ha già visto la nascita di 7 associazioni e l'adesione di 17 BCC del territorio. Tutte le banche che prendono parte all'iniziativa promossa riceveranno il supporto tecnico della Federazione, centro di coordinamento del progetto, e del COMIPA, Consorzio tra Mutue Italiane di Previdenza e Assistenza.

La carriera di Anna La Rosa: dal giornalismo alla fondazione di La Rosa & Partners

Giornalista professionista dal 1988, Anna La Rosa ha ideato e condotto programmi RAI d'informazione politica, parlamentare ed economica. La sua carriera include esperienze significative nel campo dell'insegnamento pedagogico e in quello della comunicazione.

Anna La Rosa

Anna La Rosa: le attività in La Rosa & Partners e gli incarichi di docenza

Grazie a solide competenze maturate nei campi del giornalismo, dell'informazione e della comunicazione, Anna La Rosa ha intrapreso una nuova sfida professionale dando vita a La Rosa & Partners, realtà attiva nel mondo della consulenza strategica e della comunicazione integrata. La società fornisce servizi nelle aree Advisory, Networking e Consultancy, con un focus in ambiti quali Media & Communication, Healthcare, Ingegneria Reputazionale, Corporate Social Responsibility, Digital Strategy, Content Production, Marketing e Comunicazione Politica, Monitoraggio Parlamentare e Istituzionale, Marketing & Communication Intelligence. A tali attività Anna La Rosa affianca una lunga esperienza come docente: è infatti Professore Associato di Comunicazione Scientifica e Biomedica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia (Università degli Studi di Roma) e docente di Giornalismo Televisivo presso l'Università LUISS Guido Carli. In passato ha tenuto corsi di Giornalismo Politico presso l'Università Statale di Tor Vergata. Da sempre attiva nell'ambito dell'informazione medico-scientifica, delle scienze umane e della pedagogia, ha avviato e diretto una scuola materna/asilo nido a Quarto Oggiaro, dedicata a bambini disagiati e portatori di handicap, e ha fondato a Milano un asilo nido integrato ispirato alla pedagogia montessoriana. Collabora con l'Istituto di Psicopatologia di Roma e presso ONLUS e comunità per minori. È inoltre Responsabile Comunicazione e Rapporti Istituzionali della Cure Focus Research Alliance (Florida) e collaboratrice della rivista scientifica CELLR4, edita negli USA.

Anna La Rosa: la biografia della giornalista e autrice televisiva

Originaria di Gerace (Reggio Calabria), Anna La Rosa è laureata in Filosofia e Pedagogia ed è giornalista professionista dal 1988. Esordisce nell'agenzia di stampa Adnkronos in qualità di cronista parlamentare e, in seguito, è Capo Ufficio Stampa al Ministero del Lavoro e presso un gruppo parlamentare. Il 1991 è l'anno del suo ingresso nella redazione politica del Tg2, di cui diventa caporedattore nel 1995. La sua esperienza ventennale in RAI la vede protagonista nell'ideazione e realizzazione di numerosi programmi innovativi: Tvzone - Raccolta Differenziata, Stazione Centrale, Mio Capitano, Napoli Capitale, Uomini, Storie, Go Cart e TeleCamere, rotocalco d'informazione politica, parlamentare ed economica andato in onda ininterrottamente per 20 anni. La sua carriera da autrice TV include inoltre Telecamere Salute, programma di informazione medico-sanitaria che ha condotto fino al 2015. Tra gli altri incarichi, Anna La Rosa è stata Vicedirettore di Rai Notte e Direttore di Tribune e Servizi Parlamentari. È autrice di Alice, il paese delle meraviglie, talk-show di economia e politica andato in onda in prima serata su RAI2.

giovedì 6 maggio 2021

Capodichino, inaugurato l’hub vaccinale. Gianni Lettieri (Atitech): “Atto d’amore verso Napoli”

Domenica le prime somministrazioni all'hub vaccinale di Capodichino. Per Gianni Lettieri, a capo di Atitech, ora sarà possibile portare a compimento la campagna di vaccinazione per la città già entro l'estate.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: "Dimostrazione che le cose in questa città funzionano se fatte bene"

Sono state 2.000 le persone convocate per la prima giornata di attività del nuovo centro vaccinale di Capodichino. L'hub, il più grande di tutto il Sud, è stato realizzato a tempo record in uno degli hangar di Atitech, l'azienda guidata dall'imprenditore Gianni Lettieri. L'inaugurazione della struttura è avvenuta lo scorso 2 maggio: 32 box per la somministrazione, 14 postazioni per l'accettazione, 150 unità di personale sanitario e infine un parcheggio gratuito di 250 posti. Caratteristiche che consentiranno al centro di raggiungere le 5.000 dosi quotidiane già entro domenica prossima. L'iniziativa è stata possibile grazie ad un accordo tra Atitech e l'Asl Napoli 1 Centro: "L'apertura di questo hub interaziendale - ha dichiarato Ciro Verdoliva, Direttore Generale dell'Asl Napoli 1 - consentirà di incrementare ancor più le somministrazioni giornaliere e di fare un passo importante verso il ritorno alla normalità". Soddisfatto Gianni Lettieri, che ha partecipato all'inaugurazione dell'hub insieme a Verdoliva e al Presidente della Campania Vincenzo De Luca: "È un modo per dimostrare vicinanza alla città in un momento difficile - ha dichiarato - ed è la dimostrazione che le cose in questa città funzionano se fatte bene".

Gianni Lettieri: puntiamo a immunizzare tutti i cittadini di Napoli

Con l'apertura dell'hub, che oltre ai cittadini dell'Asl Napoli 1 Centro comprende anche quelli di Asl Napoli 3 Sud e Asl Napoli 2 Nord, la città è pronta per accelerare nella campagna vaccinale. "Se le dosi arrivano - ha spiegato Gianni Lettieri - sono sicuro che si potrà raggiungere l'obiettivo che si è posto il Presidente De Luca, ossia immunizzare Napoli entro il mese di luglio". Potenzialmente il centro, grazie all'ottima logistica, è capace infatti di arrivare anche a 8.000 somministrazioni al giorno: "Forse è il più grande e attrezzato d'Italia. Ora, attendiamo che mandino i vaccini - ha detto il Presidente della Campania, che poi ha aggiunto - gli sforzi sono enormi, ma manca la materia prima: siamo ancora sotto di 200mila dosi. Apre l'hub perché a gennaio abbiamo acconsentito che andassero più fiale alle Regioni con popolazione più anziana". Il Patron dell'Atitech, che ha donato l'hangar Avio 2 in comodato d'uso gratuito, ha parlato di "un atto d'amore verso Napoli". L'azienda guidata da Gianni Lettieri non è nuova a iniziative a sostegno del territorio, in particolare in questi ultimi mesi di crisi. Recentemente l'imprenditore ha deciso di rendere permanente il progetto che ha visto la mensa aziendale donare pasti caldi a 150 famiglie bisognose delle periferie durante il periodo natalizio.

“Il Messaggero”: l’intervento dell’AD di Enel Francesco Starace al webinar “Obbligati a Crescere”

Francesco Starace al webinar "Obbligati a Crescere - La rivoluzione sostenibile": sicurezza e affidabilità delle rinnovabili e il valore dell'idrogeno al centro dell'intervento dell'AD e DG di Enel.

Francesco Starace

Enel nella transizione energetica: il focus dell'AD e DG Francesco Starace al webinar "Obbligati a Crescere"

"Il 2020 è stato un anno record e in Europa abbiamo installato 18mila megawatt di fotovoltaico": nell'anno della pandemia le rinnovabili hanno dimostrato di essere "affidabili, gestibili e più sicure di quello che molti pensavano", ha evidenziato l'AD e DG di Enel Francesco Starace intervenendo al webinar "Obbligati a Crescere - La rivoluzione sostenibile" lo scorso 21 gennaio. L'AD e DG di Enel ha parlato di "un rallentamento all'interno di una accelerazione che era in corso", soprattutto su "un certo tipo di installazioni in giro per il mondo". E "c'è un piccolo ritardo che stiamo riassorbendo", ma nel complesso, come dicono i numeri, la pandemia non è riuscita a fermare l'avanzata delle rinnovabili, anticipando inoltre quanto sarebbe accaduto nei prossimi anni. "È stato un effetto chiarificatore sul futuro", ha spiegato Francesco Starace: "Il crollo della domanda energetica è stato completamente riassorbito contraendo la produzione di energia termica mentre le rinnovabili hanno continuato a produrre. Ci siamo proiettati nel mondo in cui ci troveremo tra 5-10 anni". Sicurezza, affidabilità e gestibilità: "Le rinnovabili sono molto più programmabili di quello che molti si aspettavano". La pandemia lo ha definitivamente messo in luce.

Francesco Starace: le rinnovabili nell'anno della pandemia e il ruolo dell'idrogeno nella decarbonizzazione

Per lo sviluppo green serve meno burocrazia: ad aver lanciato il messaggio lo scorso 21 gennaio nel corso di "Obbligati a Crescere - La rivoluzione sostenibile" è stato l'AD e DG di Enel Francesco Starace. La necessità di accelerare sulla transizione energetica è ormai evidente: per farlo bisogna "armonizzare lo sviluppo" dei diversi settori in campo e agire "su strumenti amministrativi adeguati", sui processi che regolano le decisioni di investimento e su "autorizzazioni non adatte alla velocità e alla dimensione dello sforzo da mettere in atto". Mai come ora che istituzioni, aziende e investitori sono d'accordo nell'andare in questa direzione, non si può perdere una tale opportunità: per l'AD di Enel è necessaria "una riforma". Francesco Starace ha parlato anche di idrogeno, sottolineandone il valore: "Non è una fonte di energia ma un modo per stoccare una fonte di energia prodotta in altra maniera". È importante per potersi garantire un salto tecnologico in tema di energia: "Bisogna puntare su un idrogeno che non produca CO2, che sia verde. Per l'idrogeno che si faceva prima non si aveva bisogno di soldi. Vale la pena investire soldi per far sì che il prezzo dell'idrogeno verde scenda analogamente a quanto si è fatto per le rinnovabili, ma ci siamo arrivati investendo".

martedì 4 maggio 2021

Giovanni Lo Storto (Luiss): le competenze digitali nei nuovi modelli di formazione

“Luiss crede molto nella centralità delle competenze digitali per affrontare le nuove esigenze del mondo del lavoro”: così il Direttore Generale Giovanni Lo Storto in merito alla necessità di coniugare percorsi formativi, digitale e tecnologia.

Giovanni Lo Storto

Formazione, lavoro e futuro: analisi e considerazioni di Giovanni Lo Storto

Puntare su innovazione e sviluppo delle abilità legate al mondo digitale, senza tralasciare un forte interesse verso la sostenibilità sociale, economica ed ecologica: è quanto sottolinea Giovanni Lo Storto in una intervista con il magazine “Dealogando”. Al centro della conversazione, l’importanza di sviluppare percorsi formativi adeguati alle necessità presenti e future del mondo del lavoro. “Il Paese ha bisogno di ragazzi e ragazze che si formino sulle competenze digitali”, evidenzia il Direttore Generale dell’Ateneo romano: “Per questo Luiss ha pensato di lanciare, visto anche il difficile periodo economico, un progetto per ampliare il numero di borse di studio, così da rendere la sua didattica sempre più accessibile”. Un impegno che ben si coniuga con la filosofia di Luiss finalizzata a proporre percorsi formativi sempre in linea con le esigenze professionali: tra questi, segnala il Direttore Generale Giovanni Lo Storto, il corso di Laurea Magistrale in “Data Science and Management” e quello in “Law, Digital Innovation and Sustainability”.

Giovanni Lo Storto: le iniziative Luiss

“Corsi di laurea che abbiamo introdotto e che sono centrati esattamente sul tema del digitale e delle competenze digitali”, prosegue Giovanni Lo Storto nella intervista, rimarcando inoltre come Luiss in questo ambito “stia facendo un investimento profondo e radicale”. Tale azione va di pari passo con l’allargamento delle opportunità destinate alle borse di studio: “Dopo la campagna ‘United for Luiss Learning’, iniziativa di solidarietà volta alla creazione di un fondo emergenza Covid-19, l’Ateneo ha infatti pianificato per il prossimo anno accademico l’assegnazione di circa 1.000 borse di studio”. Questo, racconta Giovanni Lo Storto a “Dealogando”, è reso possibile dalla istituzione di ulteriori progetti, tra i quali “Coltiva un talento”, “International Training Program” e “STEM Scholarship for women”. L’obiettivo è far sì che la formazione dei giovani continui a essere ispirata da quel “life largelearning” verso cui l’Università Luiss Guido Carli è impegnata a orientare le proprie strategie formative.