giovedì 29 luglio 2021

Lorenzo Vangelisti: chi è l’esperto di finanza internazionale alla guida di Valeur Group

Con oltre 20 anni di esperienza nel settore della finanza, Lorenzo Vangelisti è stato protagonista di una lunga carriera in Credit Suisse: un percorso che lo ha portato a fondare Valeur Group, che attualmente conta 4 società.

Lorenzo Vangelisti

Lorenzo Vangelisti: formazione e ingresso in Credit Suisse

Originario di Mendrisio, comune svizzero del Canton Ticino, Lorenzo Vangelisti nasce nel 1977. Sempre in Svizzera frequenta la Scuola Cantonale di Commercio di Bellinzona. Subito dopo aver ottenuto il diploma, inizia a lavorare per Credit Suisse, società leader nel settore della finanza internazionale. Dal 1996 al 1999 svolge per la divisione Private Banking la funzione di Assistant Relationship Manager e in quegli anni si dedica contemporaneamente al consolidamento del proprio bagaglio di competenze. Nel 2001 ottiene lo Swiss Certified Banking Specialist Certificate, rilasciato dal Centro di Studi Bancari (Vezia), mentre tre anni più tardi il CFA (Chartered Financial Analyst). Ricopre il ruolo di Structured Products and Derivatives Specialist fino al 2006, anno in cui arriva la nomina a Vice Presidente del Private Banking Network. Lorenzo Vangelisti resterà nella sede di Zurigo solo per un anno. L'Istituto svizzero decide infatti di offrirgli la posizione di Direttore della divisione Fixed Income and Equity Derivatives di Londra.

Lorenzo Vangelisti: fondazione e traguardi di Valeur Group

Lorenzo Vangelisti lavora negli uffici londinesi di Credit Suisse per tre anni. Durante questo periodo, tra le sue maggiori responsabilità vi sono i clienti istituzionali presenti in Italia, Svizzera e Montecarlo. Nel 2010, dopo circa 13 anni, il manager decide di concludere il suo percorso in Credit Suisse con l'intenzione di fondare una realtà nuova, nella quale far confluire tutta l'esperienza acquisita negli anni. Nasce così Valeur Group, che oggi opera in tre Paesi ed è formato da un team di oltre 30 professionisti. Il Gruppo indipendente, attivo nell'asset management, advisory, risk management, trading e real estate, è costituito da quattro società: Valeur Capital Ltd, Valeur Securities SA, Valeur SA e Valeur Concept SA. Fin dalla sua costituzione, Lorenzo Vangelisti ha ricoperto anche la carica di CEO e quella di Partner. In poco più di dieci anni Valeur Group è arrivato ad annoverare attivi in gestione pari a 2 miliardi di euro, 20 fondi d'investimento tra gestione e advisory e relazioni consolidate con oltre 25 operatori di mercato.

Gianpietro Benedetti: il percorso in Gruppo Danieli, gli incarichi, i traguardi raggiunti

Gianpietro Benedetti entra in Gruppo Danieli dopo aver concluso gli studi, ricoprendo il ruolo di ingegnere e progettista. Negli anni la sua ascesa lo porta a ricoprire incarichi dirigenziali, che svolge tutt'oggi mantenendo fede agli antichi valori aziendali.

Gianpietro Benedetti

Gianpietro Benedetti: gli incarichi e i riconoscimenti

Gianpietro Benedetti è un manager dalla comprovata esperienza professionale. Attualmente è Presidente di Gruppo Danieli, multinazionale leader nel settore della produzione di impianti siderurgici. Dal 2010 è inoltre Presidente della Fondazione ITS - Istituto Tecnico Superiore nuove tecnologie per il Made in Italy, indirizzo per l'industria meccanica ed aeronautica (con sede a Udine). Negli anni è stato insignito di tre diverse lauree ad honorem per il lavoro svolto: la prima, nel 2000, in Ingegneria Meccanica dall'Università degli Studi di Trieste. La seconda, nel 2016, in Ingegneria Gestionale dall'Università di Udine e la terza, nel 2018, consiste nel Diploma M.B.A. in International Business conferito dalla MIB School of Management di Trieste. Gianpietro Benedetti è Cavaliere del Lavoro della Repubblica Italiana dal 2006, mentre nel 2018 gli è stata conferita dall'AIST la Tadeusz Sendzimir Memorial Medal. È titolare di numerosi brevetti per macchine e processi per la produzione di acciaio, con oltre 80 invenzioni registrate a suo nome.

Gianpietro Benedetti: le principali tappe del percorso professionale

Dopo aver concluso gli studi presso l'Istituto Tecnico "A. Malignani" di Udine, Gianpietro Benedetti entra nel mondo del lavoro direttamente in Gruppo Danieli, nel 1961. Svolge l'incarico di ingegnere e progettista. Viene promosso nel 1968 alla direzione dell'Ufficio Tecnologie e Processo di Laminazione: inizia così la sua ascesa professionale, che lo porta ad assumere gli attuali incarichi dirigenziali nel 2003. Diventa Co-Amministratore Delegato nel 1986, mentre assume la carica di Direttore Generale nel 1992. È AD a partire dal 1999. Dal 2017 Gianpietro Benedetti è Presidente del Consiglio di Amministrazione e dell'Executive Board di Danieli: negli anni è riuscito a mantenere il sistema di valori fondanti dell'azienda, portando avanti un processo di trasformazione e crescita costanti. È stato membro del Consiglio di Amministrazione di Banca Popolare Friuladria (Gruppo Crédit Agricole) tra il 2013 e il 2018, nonché membro del CdA di Banca Friuladria (gruppo Intesa BCI) dal 1999 al 2004.

martedì 27 luglio 2021

Convertire i Boeing 737 in cargo: il nuovo progetto di Atitech, guidata da Gianni Lettieri

Atitech diventerà l'unica realtà in Europa ad operare nella conversione degli aerei da passeggeri a cargo, grazie all'accordo firmato da Gianni Lettieri con Israel Aerospace Industries.

Gianni Lettieri

L'accordo tra Atitech, guidata da Gianni Lettieri, e Yossi Melamed

Atitech, azienda italiana attiva nel settore della manutenzione di aeromobili, ha recentemente firmato un accordo che amplierà l'attività della società e contribuirà a trasformarla in una realtà sempre più internazionale. La firma apposta da Gianni Lettieri in presenza di Yossi Melamed, Vicepresidente Esecutivo e General Manager di Aviation Group, sancisce l'inizio di una collaborazione con Israel Aerospace Industries (IAI), leader mondiale nel settore aerospaziale, che avrà lo scopo di convertire i Boeing 737-700/800 in vettori cargo anziché passeggeri. Grazie al personale altamente qualificato e alle attrezzature adatte per mettere in pratica una simile operazione, l'azienda partenopea "è stata scelta come business partner per fornire soluzioni al mercato europeo ed americano". Di fatto, Atitech risulta essere una delle poche nel mondo, unica in Europa, a presentare tutte le caratteristiche necessarie per poter intraprendere tale progetto.

Il commento di Gianni Lettieri in occasione della firma del contratto

Il Presidente Gianni Lettieri ha voluto commentare l'accordo siglato con parole piene di entusiasmo: "La firma di questo contratto ci permetterà di ripartire con l'attività high tech che veniva portata avanti quando l'ala Nord di Capodichino, oggi Atitech, faceva parte di Aeronavali Venezia. Sono felice di come l'azienda stia espandendo il proprio portafoglio di servizi, anche grazie a questo nuovo prodotto che è perfettamente in linea con le strategie aziendali, mirate a costruire un Polo delle manutenzioni in Italia. Penso che anche questa attività, che ci pone al centro del campo delle manutenzioni aeronautiche nel mondo, porterà prestigio alla città di Napoli tenendo in considerazione le importanti eccellenze universitarie in questo campo presenti in Campania". Anche Yossi Melamed si è detto "sicuro che la partnership tra le società darà una marcia in più ad IAI come azienda".

Il Piano di Terna, guidata da Stefano Donnarumma, per confermarsi come regista della transizione

Per integrare appieno le rinnovabili e conseguire gli obiettivi di decarbonizzazione, sarà necessaria una rete elettrica adeguata. Con il nuovo Piano, il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma mette sul piatto oltre 18 miliardi per la transizione energetica italiana.

Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma (Terna): infrastruttura di rete abilitatore della transizione

Senza una rete elettrica flessibile, pienamente digitalizzata e connessa, la transizione energetica diventa un traguardo sempre più lontano: nei prossimi 20 anni, il vettore elettrico sarà infatti dominante. È il motivo che ha portato Terna a realizzare un nuovo Piano di Sviluppo decennale con lo scopo di rafforzare il proprio ruolo di abilitatore della transizione green italiana. 18,1 miliardi che il Gruppo guidato da Stefano Donnarumma intende investire in progetti e interventi infrastrutturali in linea con gli obiettivi nazionali ed europei sulla decarbonizzazione. Rispetto al Piano precedente, si tratta del 25% di risorse in più. Numeri che secondo l'AD e DG testimoniano "l'importante momento storico che stiamo vivendo". Oggi, dopo un anno e mezzo di pandemia, puntare sulle infrastrutture significa, oltre che abilitare la transizione, dare anche un forte contributo al rilancio dell'Italia: "Ogni miliardo investito in infrastrutture - ha spiegato Stefano Donnarumma in occasione della presentazione del Piano - ne genera infatti tra due e tre in termini di pil e consente di creare moltissimi nuovi posti di lavoro".

Stefano Donnarumma: in cosa consiste il nuovo Piano di Terna

Uno dei primi obiettivi del Piano presentato da Stefano Donnarumma è intervenire sulla rete in modo da realizzare un'integrazione sempre più efficace delle energie rinnovabili. "L'infrastruttura va potenziata per risolvere alcune tematiche importanti - ha commentato l'AD e DG di Terna - tra queste va citata l'imbottigliamento, la congestione delle reti nel momento in cui ci sono picchi produttivi non sempre pianificabili". Ciò consentirebbe nel prossimo futuro la progressiva chiusura delle centrali a carbone. I 30 interventi strutturali programmati vanno in questa direzione. Si tratta infatti di progetti come il Tyrrhenian Link e l'Adriatic Link, che mirano a rafforzare la magliatura della rete e i collegamenti tra Sud e Nord, caratterizzati rispettivamente da maggiore produzione di rinnovabili e maggiore domanda. Previste anche ulteriori interconnessioni con l'estero: la nuova linea Italia-Svizzera (1,2 miliardi), un nuovo cavo da 500 MW con la Grecia e diversi interventi di rifacimento di collegamenti già attivi. "Per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione che l'Italia e l'Europa si sono dati - ha dichiarato Stefano Donnarumma - è necessario non solo avere una chiara visione del futuro, ma anche e soprattutto saper programmare e realizzare tutte le opere indispensabili alla concreta realizzazione della transizione energetica, di cui Terna è regista".

Digital Wealth Management: per il “Financial Times” Banca Generali è la prima in Europa

Banca Generali si è distinta per le soluzioni di Digital Wealth Management offerte ai clienti. Si tratta di un servizio di gestione del patrimonio a 360°, dagli investimenti finanziari fino alla pianificazione fiscale e ai servizi di contabilità.

Digital Wealth Management: il modello vincente di Banca Generali

Secondo i Wealth Tech Awards 2021, Banca Generali è il primo istituto privato in termini di Digital Wealth Management a livello europeo. La giuria dell'evento promosso dal Gruppo "Financial Times" ha infatti nominato Generali "Best private bank in Europe for use of technology". La cerimonia di premiazione si è tenuta lo scorso 29 giugno a Londra. L'Istituto ha ricevuto il riconoscimento grazie alla capacità dimostrata nel saper sfruttare al meglio le innovazioni tecnologiche, il tutto a beneficio dei propri clienti. Il punto di forza consta nell'essere riusciti a integrare il digitale sia nella propria strategia che nei servizi offerti. "Il premio è stato guidato dal modello di hub private adottato dalla nostra Banca e dalle soluzioni di Digital Wealth Management adottate − rende noto Banca Generali nel comunicato ufficiale − Un modello sviluppato nel corso degli anni che oggi ci porta ad essere un vero e proprio ecosistema digitale fatto di servizi e soluzioni finanziarie innovative pensate per tutte le sfere di consulenza patrimoniale".

Digital Wealth Management: i servizi di Banca Generali

Negli ultimi anni il Digital Wealth Management è diventato sempre più indispensabile per rispondere alle nuove esigenze del mercato. Gli operatori, attraverso le nuove tecnologie digitali, devono essere in grado di rivoluzionare in tal senso i propri modelli di business. Sviluppare soluzioni di gestione degli investimenti sempre più automatizzate permette infatti di risparmiare sui costi di gestione e allo stesso tempo va incontro ai bisogni dei clienti, oggi sempre più abituati alla semplicità di strumenti come ad esempio le app, che permettono una gestione in tempo reale. In linea con l'evoluzione del settore, Banca Generali ha realizzato "BG Personal Advisory". Si tratta di una piattaforma che i consulenti possono utilizzare per trovare le soluzioni più adatte da proporre ai clienti che ne fanno richiesta. Tra queste, anche soluzioni di Digital Wealth Management, che trasformano i consulenti dell'Istituto in veri e propri punti di riferimento per l'intera sfera patrimoniale di famiglie e imprese.

lunedì 26 luglio 2021

EssilorLuxottica, l’AD Francesco Milleri: in Francia un hub dedicato agli smart glasses

Smart glasses, EssilorLuxottica annuncia la creazione di un centro di innovazione tecnologica in Francia: il focus dell'AD Francesco Milleri.

Francesco Milleri

Francesco Milleri: EssilorLuxottica, oltre dieci anni di attività di ricerca e sviluppo sugli smart glasses

Nell'ottica di accelerare l'implementazione di iniziative in grado di rispondere alle esigenze in continua evoluzione dei consumatori, EssilorLuxottica ha annunciato la creazione di un centro di innovazione tecnologica in Francia dedicato a rafforzare le conoscenze e a espandere le competenze in ambito elettrocromico e sugli smart glasses. "Con oltre un decennio di attività di ricerca e sviluppo alle spalle sugli smart glasses, stiamo aumentando i nostri investimenti e rafforzando la nostra capacità di portare il digitale negli occhiali, al servizio della vista", ha sottolineato in merito l'AD Francesco Milleri, unitamente al Vice AD Paul du Saillant: il Gruppo punta così a cogliere appieno il potenziale del segmento delle tecnologie wearable. Situato all'interno del sito di Dijion, in Francia, il nuovo Smart Eyewear Technologies Center coordinerà gli altri centri R&D e produttivi con sede a Tolosa e Créteil (Francia) collaborando strettamente con i team di R&D ad Agordo (Italia): la nuova struttura andrà a integrare la rete globale di R&D della Società in tutte le aree geografiche. Saranno oltre 50 gli esperti in materia che vi lavoreranno, le cui competenze permetteranno di coprire l'intera catena del valore, dalla ricerca iniziale fino alla produzione: il Gruppo guidato da Francesco Milleri potrà quindi combinare economie di scala, capacità produttive e ingegneristiche e risorse uniche, riunendo sotto lo stesso tetto il meglio delle tecnologie e del design per lenti e montature.

Francesco Milleri: nei prossimi mesi la nostra prima vera innovazione nell'ambito degli active product

L'hub entrerà in funzione entro la fine del 2021 mentre il lancio delle prime innovazioni è previsto nel prossimo futuro: "Come EssilorLuxottica confidiamo di poter presentare nei prossimi mesi la nostra prima vera innovazione nell'ambito degli active product", ha spiegato in merito l'AD Francesco Milleri. Per il sito di Dijion il Gruppo prevede investimenti significativi con l'obiettivo di potenziare i team e le attrezzature con nuove assunzioni entro la fine dell'anno e attraverso l'ampliamento del sito esistente, con la creazione di una camera bianca di ultima generazione. EssilorLuxottica, grazie alle sue capacità di innovazione in ambito elettrocromico e negli smart glasses, ha avviato diverse partnership con enti pubblici, tra cui il Centro nazionale francese per la ricerca scientifica ("Centre national de la recherche scientifique" - CNRS) e l'Università di Huddersfield, nel Regno Unito, oltre a importanti attività con attori privati tra cui le più grandi aziende del panorama digitale ed elettronico mondiale. "Siamo convinti che le funzioni ottiche avanzate nelle lenti saranno fondamentali per realizzare la nostra Mission di aiutare le persone a vedere meglio, vivere meglio e godere appieno della vita", hanno sottolineato l'AD Francesco Milleri e il Vice AD Paul du Saillant.

martedì 20 luglio 2021

A2A, nel Piano 2021-2030 priorità a transizione energetica ed economia circolare

Si tratta del primo business plan di A2A con una strategia a lungo termine: 6.000 le assunzioni previste entro il 2030.

A2A

A2A, Renato Mazzoncini: "Queste le basi che consentiranno crescita e rilancio del Paese"

Sarà la "sostenibilità" la parola chiave che guiderà la strategia di A2A per i prossimi dieci anni. La Life Company guidata da Renato Mazzoncini punta decisa su un futuro sempre più green. Con il Piano 2021-2030, annunciato a gennaio, sono 16 i miliardi di euro che il Gruppo ha deciso di investire, di cui il 90% in linea con la realizzazione di 11 dei 17 obiettivi di Sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 ONU. Nello specifico, 10 miliardi di euro saranno dedicati alla transizione energetica e 6 invece allo sviluppo dell'economia circolare. Previste 6.000 assunzioni dirette. L'AD Renato Mazzoncini ha dichiarato che il nuovo Piano "segna un punto di svolta" per la società: "Queste sono le basi solide che ci consentiranno di realizzare infrastrutture strategiche, innovative ed essenziali per la crescita e il rilancio del Paese, di essere ambiziosi e guardare all'Europa - ha dichiarato l'AD di A2A - Il nostro nuovo modello è una visione del mondo condivisa, sostenibile e rispettosa del futuro, a cui vogliamo dare il nostro contributo quotidiano".

A2A: nel nuovo Piano più rinnovabili e meno emissioni

Tra gli interventi più consistenti, in linea con i pilastri del nuovo Piano, il rafforzamento della capacità installata da fonti rinnovabili. Entro il 2030 A2A, sfruttando oltre 4 miliardi tra investimenti e acquisizioni, raggiungerà infatti i 5,7 GW. Uno sforzo che consentirà di diminuire del 47% le emissioni di C02 e dunque di rispettare sia gli obiettivi previsti dall'Accordo di Parigi che quelli definiti dalla Science Based Targets Initiative (Sbti). Sul fronte ambientale, la nuova strategia consentirà di recuperare, sia come materia che come energia, "ulteriori 4,4 milioni di tonnellate di rifiuti", evitando quindi di ricorrere alle discariche. In tema di transizione energetica, oltre alla dismissione degli impianti a carbone entro la fine dell'anno prossimo, A2A intende sviluppare fonti rinnovabili innovative. Numerosi anche gli interventi a supporto del sistema elettrico, che avranno lo scopo di migliorarne resilienza e adeguatezza. Nel Piano spazio anche a indicazioni finanziarie: l'utile netto è previsto in crescita dell'8% medio annuo, con un aumento dei dividendi minimi di almeno il 3%. Mentre il margine operativo lordo è destinato a crescere più di due volte, a oltre 2,5 miliardi di euro a fine periodo.

lunedì 19 luglio 2021

Siderurgia: QWR 4.0 è il nuovo impianto realizzato da ABS e Gruppo Danieli

Con un investimento pari a 190 milioni di euro, ABS - divisione Steelmaking di Gruppo Danieli - ha inaugurato il nuovo stabilimento Quality Wire Rod 4.0 per la produzione di vergella.

Gruppo Danieli

Acciaierie Bertoli Safau: la divisione Steelmaking di Gruppo Danieli

Nata nel 1988 dalla fusione delle società Officine Bertoli e Ferriera & Acciaierie di Udine, ABS - divisione Steelmaking di Gruppo Danieli - è specializzata nella produzione di acciai speciali. Durante i processi industriali il team dedica particolare attenzione al tema della sostenibilità ambientale. Con due siti produttivi a Cargnacco, in provincia di Udine, e a Sisak, in Croazia, e un centro di ricerche con sede a Metz, in Francia, ABS è impegnata nella produzione e vendita di acciai speciali destinati al mercato dei prodotti lunghi. La stretta collaborazione tra Acciaierie Bertoli Safau e Gruppo Danieli ha permesso di portare a termine un progetto del valore di 190 milioni di euro per la realizzazione negli stabilimenti di Cargnacco (frazione di Pozzuolo del Friuli) della nuova acciaieria Quality Wire Rod 4.0 (QWR), l'impianto tecnologicamente più evoluto al mondo: l'obiettivo è produrre 500 mila tonnellate di vergella l'anno.

QWR 4.0: il nuovo impianto realizzato da ABS e Gruppo Danieli

Il contributo di Gruppo Danieli, con un investimento pari a 190 milioni di euro, ha consentito alla controllata ABS di aprire a Udine il nuovo impianto QWR 4.0. La nuova acciaieria, considerata la più evoluta nel settore siderurgico in termini di innovazione e industria 4.0, ha introdotto l'utilizzo di nuove tecnologie e intelligenza artificiale nel processo di produzione che potrà essere controllato da remoto con l'approccio "zero-man-on-the-floor" garantendo così maggiore sicurezza agli operatori. QWR 4.0 non è stato ideato soltanto in termini di innovazione, bensì anche in termini di sostenibilità ambientale: il forno di riscaldo di Gruppo Danieli consentirà ad Acciaierie Bertoli Safau di riutilizzare il 50% dei materiali di scarto e ridurre i consumi del 20%. La produzione a regime di 500 mila tonnellate di vergella l'anno di acciai speciali per il settore dell'automotive consentirà inoltre di assumere 158 figure altamente specializzate e di raggiungere un fatturato annuo di circa 200 milioni di euro.

Mario Melazzini: l’impegno della Fondazione AriSLA a supporto della ricerca scientifica

La Fondazione italiana di ricerca sulla SLA, guidata dal Presidente Mario Melazzini, prosegue le operazioni di finanziamento per supportare la conoscenza scientifica e le attività di ricerca volte a raggiungere risultati sempre più tangibili.

Mario Melazzini

AriSLA: l'impegno della Fondazione presieduta da Mario Melazzini

AriSLA, Fondazione Italiana di ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica di cui Mario Melazzini è Presidente, è nata nel 2008 con lo scopo di promuovere, finanziare e coordinare la ricerca scientifica d'eccellenza sulla SLA. Ad oggi l'Associazione ha investito oltre 13,2 milioni di euro in attività di ricerca supportando 85 progetti e 136 ricercatori: grazie agli studi finanziati sono state presentate 277 pubblicazioni internazionali che hanno permesso di promuovere la conoscenza scientifica a livello mondiale. "Gli studi finanziati da AriSLA hanno dato negli anni - ha confermato la Fondazione guidata da Mario Melazzini - un significativo contributo nella scoperta di nuove mutazioni genetiche che causano la malattia, hanno permesso di studiare la funzione di nuove molecole utili per rallentare la progressione della SLA che possono favorire l'identificazione di una efficace terapia. Il finanziamento di progetti di ricerca tecnologica ha permesso la progettazione di strumenti a supporto della vita quotidiana e di ausili elettronici altamente tecnologici per la comunicazione e la motricità".

Mario Melazzini: "La ricerca sulla SLA deve andare avanti"

La Fondazione AriSLA, guidata dal Presidente Mario Melazzini, ha aderito allo SLA Global Day tenuto il 21 giugno per presentare una panoramica generale della ricerca italiana sulla SLA tramite un'analisi di tutti i dati raccolti in oltre 10 anni grazie ai finanziamenti dei più eccellenti progetti scientifici. L'attività di ricerca costituisce la chiave per raggiungere risultati sempre più significativi e concreti in tale ambito: "Questa giornata speciale da anni rappresenta per noi di AriSLA l'occasione per analizzare la ricerca scientifica sostenuta - ha spiegato Mario Melazzini - condividendo alcune informazioni che testimoniano quanto sia fondamentale continuare ad avere fiducia nella ricerca, per ottenere le risposte di cui abbiamo bisogno. Le oltre 100 candidature ricevute al nostro ultimo Bando, i risultati conseguiti ad oggi dagli studi finanziati sono segnali che ci dicono che, anche nei momenti più difficili come quello che stiamo vivendo, la ricerca sulla SLA deve andare avanti, avendo sempre lo sguardo attento ai bisogni dei pazienti".

venerdì 16 luglio 2021

Alessandro Benetton: focus sul percorso professionale dell’imprenditore

Alessandro Benetton è alla guida di 21 Invest dal 1992, società di private equity che ha fondato e condotto al successo. Oltre a questo impegno professionale, negli anni sono sopraggiunti altri incarichi di rilevanza, tra i quali la presidenza di Fondazione Cortina 2021.

Alessandro Benetton

Alessandro Benetton: il percorso imprenditoriale

Alessandro Benetton è considerato un pioniere del mercato italiano del private equity: ha fondato 21 Invest (ex 21 Investimenti S.p.A.) nel 1992. La sua formazione è fondamentale per l'avvio della carriera dell'imprenditore: Alessandro Benetton infatti si laurea in Business Administration presso l'Università di Boston e quattro anni dopo consegue il Master in Business Administration presso la Harvard Business School. A Londra muove i primi passi professionali lavorando per due anni in Goldman Sachs International come analista. Nel 1988 diviene Presidente di Benetton Formula: si ritrova a ricoprire tale incarico per dieci anni, guidando una scuderia di grande successo che si aggiudica 26 Gran Premi Formula 1, due campionati mondiali piloti e uno costruttori. La svolta imprenditoriale arriva a soli 28 anni con 21 investimenti S.p.A., società di Treviso che cresce negli anni fino ad aprire nuove sedi a Milano, Parigi, Ginevra e Varsavia.

Alessandro Benetton: i riconoscimenti

Gruppo 21, nel quale sono confluite le tre controllate, annovera oggi 90 investimenti completati e 1,6 miliardi di euro di capitali raccolti presso investitori istituzionali. Alessandro Benetton mantiene la guida di 21 Invest ma si impegna anche su altri fronti. Nel 2017 viene chiamato a guidare Fondazione Cortina 2021 nel ruolo di Presidente: l'ente si è occupato di organizzare i Campionati Mondiali di Sci del 2021, primo grande evento in tempo di pandemia. Tra i riconoscimenti ottenuti, Alessandro Benetton è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro nel 2010, ha vinto il Premio EY Imprenditore dell'Anno nel 2011, il Premio Vittorio De Sica nel 2014 e il Premio America della Fondazione Italia USA (2016). Nel 2008 invece gli è stato attribuito il riconoscimento "Imprenditori per l'Italia nel mondo" dal Centro di Ricerca Imprenditorialità e Imprenditori dell'Università Bocconi di Milano.

mercoledì 14 luglio 2021

Open Fiber: l’AD Elisabetta Ripa presenta il primo Report di Sostenibilità

L'AD di Open Fiber Elisabetta Ripa ad "Askanews": "Siamo pronti anche per affrontare le nuove sfide che il Piano Next Generation EU stabilisce sia in termini di obiettivi di copertura sia in termini di disponibilità di servizi ad altissima prestazione proprio per i collegamenti in ultrabroadband".

Elisabetta Ripa

Open Fiber presenta il primo Report di Sostenibilità: intervista all'AD Elisabetta Ripa

"Siamo al nostro primo Report di Sostenibilità, ma siamo giovani": intervistata da "Askanews", l'AD di Open Fiber Elisabetta Ripa ha ricordato come sin da quando la società è nata quattro anni fa "ci siamo dati subito l'obiettivo, una volta finita la fase di startup, di concentrarci su uno dei temi per noi portanti". L'impegno trasversale di Open Fiber è nei numeri riportati nel report: innovazione e tecnologia amica dell'ambiente, efficientamento energetico e utilizzo di energia da fonti rinnovabili, sviluppo di servizi innovativi per accompagnare la trasformazione digitale del Paese, investimenti sul capitale umano. "Non credo ci sia in questo momento in Italia progetto più sostenibile di quello di Open Fiber e non solo dal punto di vista della sostenibilità ambientale, che ovviamente è un nostro riferimento importante, ma dal punto di vista della sostenibilità sociale e dell'obiettivo che noi abbiamo e perseguiamo con grande determinazione", ha sottolineato in merito l'AD Elisabetta Ripa: creare valore "per tutti i nostri stakeholder e per il territorio attraverso la copertura delle aree rurali che stiamo dotando di fibra ottica" significa infatti incentivare inclusione sociale e democratizzazione "di quelli che sono i nuovi strumenti che abilitano la rivoluzione digitale", anche "con una grandissima attenzione a quelli che saranno i benefici di questa rete in fibra".

Elisabetta Ripa: non credo ci sia in questo momento in Italia progetto più sostenibile di quello di Open Fiber

È nata con l'obiettivo di colmare il digital divide garantendo la copertura ultrabroadband in fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) non solo nelle grandi città ma anche nei piccoli Comuni, nelle zone rurali, nelle aree bianche e bianchissime del nostro Paese dove nessun altro operatore era intervenuto. "Siamo sicuramente molto avanti", ha spiegato l'AD Elisabetta Ripa nell'intervista: "In questi giorni abbiamo superato 12 milioni di unità immobiliari connesse, quindi la fibra sta arrivando in tutte le città - sono oltre 185 le città connesse in fibra ottica con la tecnologia FTTH (Fiber To The Home) che sviluppa Open Fiber - e siamo anche a buon punto con la copertura dei piccoli comuni, delle aree rurali dove già oltre 2.300 comuni hanno potuto sperimentare, utilizzare in fase commerciale i nostri servizi sia attraverso i collegamenti in fibra ottica sia attraverso l'innovativa tecnica del Fixed Wireless Access". Il progetto viaggia dunque "a velocità spedita", come ha evidenziato l'AD: anche quest'anno "ci aspettiamo di completare circa 3 milioni di unità immobiliari connesse in più rispetto al 31 dicembre 2020 e con questo ritmo siamo assolutamente in linea per raggiungere il nostro obiettivo dei 20 milioni al 2023". Non solo: "Siamo pronti anche per affrontare le nuove sfide che il Piano Next Generation EU stabilisce sia in termini di obiettivi di copertura sia in termini di disponibilità di servizi ad altissima prestazione proprio per i collegamenti in ultrabroadband". Elisabetta Ripa ha rimarcato inoltre come la società stia marciando "a ritmi sostenuti con una grande enfasi" sull'attivazione di servizi tradizionali e anche innovativi: "Stiamo sempre più concentrando i nostri sforzi su servizi di Smart city, nell'attivazione di servizi e-Health. Stiamo anche lavorando nel mondo dell'educazione attraverso strumenti di didattica a distanza e la fibra di fatto è l'abilitatore per tutto quello che riguarda la didattica a distanza e il collegamento nello specifico delle scuole dove Open Fiber ha già raggiunto 10.500 plessi scolastici". Open Fiber viaggia dunque "ad altissima velocità, come quella che garantiamo sulla nostra infrastruttura per il completamento dei nostri piani e per l'ampliamento rispetto a quelle che saranno poi le opportunità che il Piano Next Generation EU ci darà e darà al Paese".

lunedì 12 luglio 2021

Stefano De Capitani: focus sull’intervista di “Formiche.net” al Presidente di Municipia S.p.A.

"Deve saper dare risposte concrete nell'immediato e al tempo stesso riuscire a guardare lontano, al di là dei prossimi cinque anni, gettando quindi le basi per un futuro diverso e migliore": la vision sul Pnrr di Stefano De Capitani, Presidente di Municipia S.p.A.

Stefano De Capitani

Il Pnrr nelle parole di Stefano De Capitani: "Formiche.net" intervista il Presidente di Municipia S.p.A.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) è "una partita da giocare come se fosse la finale degli europei di calcio, con le migliori risorse in campo e facendo squadra". Lo definisce così il Presidente di Municipia S.p.A. Stefano De Capitani, intervistato in merito da "Formiche.net" lo scorso 24 giugno. Rivoluzione green, transizione digitale ed ecologica, digitalizzazione dei Comuni e della Pubblica Amministrazione: il Pnrr può essere il motore di un cambiamento mai come oggi così necessario. "Le città sono il cuore della ripresa nazionale sostenibile e inclusiva, stimolata anche dall'impatto che la pandemia Covid-19 ha avuto sulla società e l'economia": secondo Stefano De Capitani dunque è arrivato "il momento di passare dalle parole ai fatti rendendo concreto il cambiamento". Ecco perché il Pnrr è un'opportunità da cogliere con grande attenzione: "Il problema fondamentale sarà spendere bene i fondi, snellendo i processi per evitare ritardi nell'esecuzione e duplicazioni di progetti a livello locale". Fondamentale in quest'ottica secondo il Presidente di Municipia S.p.A. sarà "avere delle figure di riferimento adeguate nell'ambito della digitalizzazione".

Municipia S.p.A., il Presidente Stefano De Capitani: i Comuni hanno un ruolo chiave, ma non sono soli

Per Stefano De Capitani "il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza deve saper dare risposte concrete nell'immediato e al tempo stesso riuscire a guardare lontano, al di là dei prossimi cinque anni, gettando quindi le basi per un futuro diverso e migliore". I Comuni "hanno un ruolo chiave, ma non sono soli" osserva nell'intervista il Presidente di Municipia S.p.A. evidenziando l'importanza del partenariato pubblico-privato: "Consente alle amministrazioni di limitare l'impatto sulla spesa pubblica senza assunzioni di rischi finanziari, considerato che sono a carico del privato, e di ridurre i tempi di realizzazione del progetto ottenendo anche una maggiore efficienza gestionale". Tuttavia secondo Stefano De Capitani il Pnrr dovrebbe porre maggiore attenzione alle piattaforme digitali, un tema "di cui finora si è discusso solo indirettamente". Nella sanità così come per la mobilità, nella gestione dei rifiuti o per i servizi sociali è stato comprovato come l'utilizzo intelligente delle piattaforme permetta di progettare misure di intervento costruite su vere e non presunte platee di beneficiari: servono quindi "strumenti giusti e tempi rapidi perché, come dimostrano gli ultimi dati Istat, la pandemia ha portato un aumento della povertà assoluta nel nostro Paese con più di 2 milioni di famiglie coinvolte. E dietro questi numeri ci sono persone". Municipia S.p.A., leader in progetti per smart city e trasformazione digitale delle città di ogni dimensione, è già in prima linea come partner strategico dei Comuni: "La leva dei co-investimenti privati va sfruttata e, grazie al Pnrr, questa diventa una opportunità per mettere a fattore comune le esigenze dei territori, progettando soluzioni integrate tra loro. È questa la strada giusta per attrarre gli investimenti che finanziano lo sviluppo sostenibile energetico, ambientale, sociale del nostro Paese".

SLA Global Day, Mario Melazzini: fondamentale continuare ad avere fiducia nella ricerca

Dal 2009 a oggi le risorse messe in campo dalla Fondazione guidata da Mario Melazzini hanno permesso di finanziare 85 progetti di ricerca.

Mario Melazzini

Mario Melazzini: l'impegno di Fondazione AriSLA nel contesto italiano

Sono oltre 13,2 i milioni di euro che AriSLA ha investito nella ricerca sulla sclerosi nell'ultimo decennio. 85 i progetti finanziati, 18 dei quali ancora in corso, con un supporto fornito a 136 ricercatori selezionati grazie alla pubblicazione di 14 bandi. La Fondazione guidata da Mario Melazzini non poteva, dunque, non aderire allo SLA Global Day. Celebrata il 21 giugno di ogni anno, la Giornata Mondiale sulla SLA nasce per tenere viva la speranza e l'impegno sulla ricerca delle cause, dei trattamenti e delle cure efficaci per sconfiggere finalmente la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Per AriSLA è stata l'occasione per presentare il quadro della situazione attraverso un'analisi dei progetti migliori tra quelli finanziati. Diversi gli effetti positivi degli investimenti. In primis, è stato registrato un crescente interesse sulla SLA da parte dei ricercatori più giovani, soprattutto grazie ai Pilot Grent (studi su idee particolarmente innovative). Inoltre, metà dei ruoli responsabili scientifici sono ricoperti da donne. "Questa giornata − ha detto Mario Melazzinida anni rappresenta l'occasione per analizzare la ricerca scientifica sostenuta, condividendo alcune informazioni che testimoniano quanto sia fondamentale continuare ad avere fiducia nella ricerca".

Mario Melazzini: segnali dicono che la ricerca deve continuare

Per quanto riguarda le pubblicazioni, i finanziamenti AriSLA hanno sostenuto il 45% di tutti gli Istituti italiani che hanno pubblicato almeno due articoli sulla patologia. Sono 277 le pubblicazioni internazionali realizzate partendo dagli studi promossi dall'Ente fondato da Mario Melazzini. Secondo un'analisi effettuata dai National Institutes of Health, il 64% delle pubblicazioni AriSLA sono posizionate tra gli articoli ad alto impatto ed il 26% tra quelli ad altissimo impatto nell'area scientifica di riferimento. Nel concreto, i progetti finanziati in questi dieci anni hanno portato alla scoperta di nuove mutazioni genetiche che causano la malattia, permettendo lo studio di nuove molecole efficaci nel rallentamento della sua progressione. Buone prospettive anche sul fronte della progettazione di strumenti in grado di migliorare la qualità della vita dei pazienti, in particolare grazie alle innovazioni tecnologiche. "I risultati conseguiti ad oggi dagli studi finanziati − ha commentato Mario Melazzinisono segnali che ci dicono che, anche nei momenti più difficili come quello che stiamo vivendo, la ricerca sulla SLA deve andare avanti, avendo sempre lo sguardo rivolto ai bisogni dei pazienti".

Transizione energetica, Francesco Starace: “Fondamentale puntare sull’idrogeno verde”

La lotta al cambiamento climatico potrà avere successo solo spingendo sull'idrogeno verde, ha dichiarato Francesco Starace al magazine ENEA.

Francesco Starace

Francesco Starace: sviluppo dell'idrogeno verde legato alla crescita delle rinnovabili

Oggi le rinnovabili rappresentano uno dei driver principali della strategia di Enel. Nei prossimi dieci anni la multinazionale intende mobilitare circa 190 miliardi di investimenti: l'obiettivo è digitalizzare sempre più le reti, rendendole flessibili in vista di un futuro caratterizzato da una crescete elettrificazione dei consumi. Ma per raggiungere gli obiettivi sul clima ci sarà bisogno anche dell'idrogeno. A dichiararlo Francesco Starace, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo. In un'intervista pubblicata sull'ultimo numero di "Energia, Ambiente e Innovazione", il manager è intervenuto sulla crescente importanza dell'elemento nel percorso di transizione energetica, evidenziando come l'attuale attenzione crei "opportunità per le utility in quanto aumenta la domanda di energia rinnovabile e potrebbe fornire flessibilità alla rete". L'AD si riferisce in particolare all'idrogeno verde, l'unico candidato per un futuro energetico sostenibile: "La produzione non deve essere vista come un fine, ma come uno strumento abilitante per raggiungere la neutralità climatica - spiega Francesco Starace - occorre eliminare la pesante impronta di carbonio e, proprio per questo, è fondamentale puntare sulla produzione di idrogeno da elettrolisi dell'acqua, con elettrolizzatori alimentati da elettricità da fonti rinnovabili".

Francesco Starace: l'impegno di Enel nella produzione di idrogeno verde

La tecnologia coinvolta nella produzione di idrogeno verde risulta ancora oggi molto costosa. È il motivo per cui, sostiene Francesco Starace, è ancora difficile elettrificare "in maniera sostenibile e competitiva quei settori difficili da elettrificare, cosiddetti 'hard-to-abate', come le industrie ad alta intensità energetica, l'aviazione e il trasporto marittimo". Diverse le iniziative che vedono Enel impegnata nella realizzazione e nello sviluppo di progetti per la produzione e l'utilizzo: "Il Gruppo ha avviato lo studio di nuovi modelli di business che includano l'offerta di idrogeno verde per la decarbonizzazione dei settori industriali, con partnership e progetti già in fase di sviluppo in Cile, Stati Uniti, Spagna e Italia". Inoltre, la multinazionale rientra tra i firmatari di "Choose Renewable Hydrogen" ed è fra i membri della European Clean Hydrogen Alliance: "Una diffusione rapida e ambiziosa delle energie rinnovabili in Europa - ha dichiarato Francesco Starace - è il principale fattore abilitante per la creazione di una filiera legata alla produzione di idrogeno verde, a zero emissioni di CO2, competitivo in termini di costi e in grado di supportare la creazione di nuove opportunità industriali".

Terna, Stefano Donnarumma commenta il Piano di Sviluppo: “Accelerazione negli investimenti”

Le risorse messe in campo da Terna con il nuovo Piano segnano un +25%, arrivando a quota 18 miliardi. L'AD e DG Stefano Donnarumma: "Riflette l'importante momento storico che stiamo vivendo".

Stefano Donnarumma

Stefano Donnarumma: necessario abilitare transizione, Terna regista

Nel prossimo futuro sarà il vettore elettrico a rendere possibile e a dominare la transizione energetica. Di conseguenza, è necessario che la rete elettrica nazionale si adegui al ruolo da protagonista che la attende. È il motivo per cui Terna ha deciso di lanciare un nuovo Piano di Sviluppo da 18,1 miliardi di euro. Cifra che, rispetto al piano precedente, è cresciuta del 25%. Un'accelerazione negli investimenti "in linea con il momento storico", ha precisato Stefano Donnarumma. Intervenuto all'evento di presentazione, l'AD e DG ha evidenziato la necessità di "realizzare tutte le opere indispensabili alla concreta realizzazione della transizione energetica, di cui Terna è regista". Le linee di intervento vanno dall'integrazione delle rinnovabili all'ampliamento della rete, fino al rafforzamento delle interconnessioni. Uno degli obiettivi principali del nuovo Piano è contribuire al rilancio dell'economia italiana e prepararla al post pandemia: "Ogni miliardo investito in infrastrutture - ha dichiarato Stefano Donnarumma a margine dell'evento - ne genera tra due e tre in termini di PIL e consente di creare moltissimi nuovi posti di lavoro".

Stefano Donnarumma: gli interventi previsti dal nuovo Piano

"L'evoluzione del sistema energetico genera una necessità di trasporto e di garanzia sempre maggiore, e di conseguenza bisogna connettere diverse aree del Paese, irrobustire questi collegamenti e garantire capacità, resilienza, sicurezza. Tutto questo - ha continuato Stefano Donnarumma - richiede investimenti importanti, ai quali vanno aggiunti anche le attività di interconnessione con l'estero necessaria per la posizione geografica dell'Italia come hub energetico del Mediterraneo". Sono 30 i nuovi progetti infrastrutturali che Terna ha programmato perché considerati strategici. Interventi che permetteranno all'azienda di guidare il Paese sia verso gli obiettivi ambientali sia a livello nazionale che europeo. Nello specifico, le risorse messe in campo andranno a rafforzare i collegamenti tra le diverse zone del Paese, in modo da permettere un'integrazione maggiore delle fonti rinnovabili: "L'infrastruttura va potenziata per risolvere alcune tematiche importanti - ha spiegato Stefano Donnarumma - tra queste va citata l'imbottigliamento, la congestione delle reti nel momento in cui ci sono picchi produttivi non sempre pianificabili".

venerdì 9 luglio 2021

L’operato di Valeur Group nei processi di investimento

Costituito da quattro società, Valeur Group è attualmente presente in 3 Paesi: la mission del Gruppo è quella di garantire solidità di portafoglio e rendimenti proponendo soluzioni di investimento ad alto valore aggiunto.

Valeur Group

Valeur Group: il profilo del Gruppo fondato nel 2010

Fondato nel 2010 da Lorenzo Vangelisti, tuttora Amministratore Delegato, Valeur Group - Gruppo indipendente e attivo in asset management, advisory, trading, ricerca e real estate - è presente in Svizzera, Regno Unito e Lussemburgo. L'attività delle quattro controllate del Gruppo, Valeur Capital Ltd, Valeur Securities SA, Valeur SA e Valeur Concept SA, permette di soddisfare le esigenze dei propri clienti fornendo loro soluzioni su misura e un servizio di eccellenza: il team di professionisti supportato da 18 esperti in investimenti si occupa infatti di promuovere soluzioni orientate a ideare strategie di investimento personalizzate. Valeur Group conta oggi 20 fondi di investimento tra gestione e advisory, 2 miliardi di euro di attivi in gestione, 140 soluzioni di investimento innovative sviluppate ogni anno e solide relazioni con oltre 25 operatori di mercato.

La mission e gli obiettivi di Valeur Group

I processi di investimento realizzati dal team di Valeur Group sono volti a individuare eccellenti opportunità e attuare una minuziosa analisi di costruzione del portafoglio avvalendosi di una rigorosa disciplina nella gestione del rischio e nei processi decisionali. Eccellenza, efficienza e reattività permettono quindi al Gruppo di offrire certezze e garanzie ai propri clienti assicurando solidità di portafoglio e rendimenti: la realtà guidata da Lorenzo Vangelisti mira a ottenere risultati ambiziosi e concorrenziali ad alto profitto proseguendo con l'offerta di prodotti e servizi di qualità. Valeur Group sostiene inoltre i Principles for Responsible Investment (PRI - l'iniziativa istituita dall'ONU con l'obiettivo di incorporare i principi ESG nella gestione dei patrimoni e degli investimenti) ed è in linea con le norme etiche e professionali del CFA Institute.

EssilorLuxottica, rinnovato accordo di licenza con Tory Burch: il focus dell’AD Francesco Milleri

EssilorLuxottica e Tory Burch rinnovano l'accordo di licenza: la soddisfazione dell'Amministratore Delegato Francesco Milleri.

Francesco Milleri

Francesco Milleri: il valore della collaborazione con Tory Burch nelle parole dell'AD di EssilorLuxottica

Prosegue la collaborazione tra EssilorLuxottica e Tory Burch. Il Gruppo guidato da Francesco Milleri ha annunciato nei giorni scorsi il rinnovo dell'accordo di licenza in esclusiva per la progettazione, la produzione e la distribuzione in tutto il mondo di occhiali da vista e da sole del "marchio lifestyle di lusso che completa perfettamente il nostro portafoglio". Lo ha sottolineato l'Amministratore Delegato di EssilorLuxottica Francesco Milleri nel darne notizia. Il rinnovo decennale arriverà a scadenza il 31 dicembre 2030, secondo i termini e le condizioni previsti dall'accordo.

EssilorLuxottica, l'AD Francesco Milleri: continueremo a innovare insieme nello stile e nel design

"Siamo felici di proseguire la nostra collaborazione con Tory Burch", ha commentato in merito l'Amministratore Delegato di EssilorLuxottica Francesco Milleri: "Continueremo a innovare insieme nello stile e nel design per esprimere l'essenza del marchio nel mondo dell'eyewear". Per Pierre-Yves Roussel, AD di Tory Burch, il Gruppo guidato da Francesco Milleri è "un grande partner con cui condividiamo l'impegno a innovare in questa importante categoria. Siamo entusiasti di proseguire la nostra collaborazione e di poter dare nuovo impulso alle nostre collezioni". Leader globale nella progettazione, produzione e distribuzione di lenti oftalmiche, occhiali da vista e da sole, EssilorLuxottica nasce nel 2018 con la mission di "aiutare le persone a vedere meglio, vivere meglio e godere appieno della vita", come ha ricordato l'AD lo scorso maggio in occasione dell'Assemblea annuale degli Azionisti.

lunedì 5 luglio 2021

Maurizio Tamagnini: STMicroelectronics e PoliMi, accordo quinquennale per ricerca sui sensori

La collaborazione prevede la realizzazione di un nuovo centro dedicato ai materiali utilizzati per i sensori. Maurizio Tamagnini: "Esempio concreto di come in Italia si possa fare azienda grande"

Maurizio Tamagnini

Maurizio Tamagnini: i dettagli dell'intesa tra STMicroelectronics e PoliMi

Presentato lo scorso 14 giugno alla presenza del Ministro dello Sviluppo Economico, l'accordo tra STMicroelectronics e il Politecnico di Milano nasce con lo scopo di offrire a professori, ricercatori e dottorandi tutti gli strumenti per sviluppare la tecnologa cosiddetta "Mems (micro-electro-mechanical-system)". Obiettivo principale della collaborazione quinquennale la creazione di un centro di ricerca congiunto sui materiali avanzati per sensori (Steam). Maurizio Tamagnini, Presidente del Consiglio di Sorveglianza del leader internazionale dei semiconduttori, ha definito la partnership "un esempio concreto di come in Italia si possa fare azienda grande". Oltre allo sviluppo del centro di eccellenza dedicato a sensori d'avanguardia nel territorio lombardo, verranno aggiornate tutte le principali infrastrutture. Un risultato possibile soprattutto grazie alla strategia adottata da STM. "È un'azienda che programma per il medio/lungo periodo e per il lunghissimo periodo - ha spiegato Maurizio Tamagnini - il gruppo fattura oltre 10 miliardi di dollari e occupa in Italia più di 10.000 persone, di cui oltre il 90% laureati o diplomati".

Maurizio Tamagnini: STMicroelectronics realtà con solide fondamenta

L'intesa con il Politecnico di Milano è solo una delle ultime tappe nel processo di crescita di STMicroelectronics. Il Gruppo attualmente è il primo depositatore di brevetti in Italia. E non solo: "Negli ultimi 5 anni - ha ricordato Maurizio Tamagnini - STM ha investito quasi 3,5 miliardi di euro nel nostro Paese in ricerca di base e nuovi investimenti in stabilimenti". A conferma della sua evoluzione, in particolare in tema di innovazione tecnologica, la società italo-francese è stata premiata con una Milestone dall'Institute of Electrical and Electronics Engineers (IEEE). Il riconoscimento è stato ottenuto grazie allo sviluppo della tecnologia BCD, fondamentale nei settori dell'automotive e dell'informatica. Un percorso di successo che si deve, secondo Maurizio Tamagnini, anche alla collaborazione con i Governi italiano e francese e soprattutto alla governance: "È un'azienda che è stata costruita con solide fondamenta ed è un esempio per fare aziende europee che possano competere nel mondo".

giovedì 1 luglio 2021

Investimenti sostenibili ESG: l’evoluzione di Banca Generali, oggi leader italiana dei fondi ESG

Tra i pionieri italiani degli investimenti sostenibili ESG, Banca Generali ha sviluppato un modello capace di misurare l'impatto concreto dei fondi in termini ambientali, sociali e di governance.

Investimenti sostenibili ESG: l'etica tra i parametri di performance

"Environmental, social and corporate governance", meglio conosciuti come Esg: sono questi i criteri sui quali oggi si misura la sostenibilità degli investimenti. Tutela dell'ambiente, parità di genere, salute, benessere collettivo: non sono più valori accessori ma veri e propri parametri di performance finanziaria. Lo sa bene Banca Generali, che già dal 2018 ha dato il via al suo programma sugli investimenti sostenibili Esg. È stata una delle prime realtà italiane a intuire le potenzialità di una strategia improntata sugli investimenti cosiddetti responsabili. Era il 2019 quando, in collaborazione con la londinese MainStreet Partners, venne sviluppata una piattaforma proprietaria capace di misurare le caratteristiche e gli effetti concreti dei fondi Esg. Lo strumento di Banca Generali permette di rapportare gli investimenti sostenibili Esg a uno o più dei 17 SDGs dell'Agenda 2030 ONU. Il successo è stato rapido: già nel 2020 le masse investite in soluzioni ESG hanno raggiunto i 4,87 miliardi di euro, portandole al 13% delle masse totali e superando in anticipo il target previsto per il 2021 (10%).

Banca Generali: impegno e promozione degli investimenti sostenibili Esg

Quello di Banca Generali è uno dei tanti esempi dei benefici apportati dagli investimenti sostenibili Esg. Secondo un recente studio di AllianceBernstein che prende in considerazione le performance dal 2018, le società cosiddette "Esg improvers" hanno mostrato risultati decisamente migliori rispetto alle realtà in ritardo. Per questo Banca Generali oggi è più che mai impegnata nella promozione di strumenti finanziari compatibili con gli obiettivi sostenibili promossi dalle Nazioni Unite. Sono 244 i fondi con Certificazione ESG gestiti (19 in più rispetto all'anno scorso) e 5 le linee di gestioni patrimoniali verdi. La Banca, in collaborazione con l'Università Milano-Bicocca e l'Associazione italiana del Private Equity (Aifi), è stata promotrice anche dell'Osservatorio "O-Fire". Costituito nel capoluogo lombardo, realizzerà un centro scientifico specializzato nella ricerca teorica e applicata nella sfera degli investimenti sostenibili Esg con l'obiettivo di diventare punto di riferimento della finanza sostenibile in Italia.

Gianni Lettieri: Atitech lancia un fondo sanitario e per le spese scolastiche dei figli dei dipendenti

Un'iniziativa concreta, a sostegno dei lavoratori e di supporto per il futuro dei loro figli: così Gianni Lettieri, Presidente di Atitech, ha commentato la nuova misura a favore dei dipendenti di Atitech introdotta da lui e dal suo management. Si tratta dell'istituzione di un fondo da 500.000 euro per i dipendenti dell'azienda, a sostegno di spese mediche e rette universitarie di eventuali figli fuori sede e di incentivo per chi vuole creare impresa.

Gianni Lettieri

Gianni Lettieri: il nuovo fondo Atitech per i dipendenti e le loro famiglie

"Abbiamo voluto investire su una migliore copertura sanitaria del nostro personale e sull'avvenire lavorativo dei figli che resta il principale problema dei padri e delle madri della Campania e di tutto il Mezzogiorno": è questo il commento di Gianni Lettieri, Presidente di Atitech, azienda che ha istituito un fondo da 500.000 euro per i dipendenti con almeno dieci anni di anzianità. Il fondo è un sostegno concreto che contribuirà al pagamento delle rette universitarie per gli eventuali studi fuori sede, sosterrà le spese mediche non coperte dagli istituti previdenziali e assicurativi e darà un aiuto a chi vuole creare impresa. Atitech è la prima compagnia indipendente d'Europa attiva nel settore delle manutenzioni aeronautiche. L'iniziativa lanciata a favore dei lavoratori e delle loro famiglie e sostenuta da Gianni Lettieri agisce con il principio del microcredito: una iniziativa concreta e importante per cambiare le cose.

Gianni Lettieri: un'iniziativa per colmare il divario tra nord e sud Italia

Come sottolineato dal Presidente Gianni Lettieri, "ogni singolo finanziamento potrà avere un importo massimo di 30.000 euro rimborsabili fino a 100 rate mensili a un tasso fisso annuo dell'1,5 percento". Aderire è molto semplice: basta compilare un apposito modulo da inviare all'azienda. Una commissione composta da vari dirigenti tra cui il direttore finanziario e il direttore generale valuterà la compatibilità della richiesta. Se approvata, sarà sottoposta all'autorizzazione finale di Gianni Lettieri. "Aiutare i giovani a mettersi in proprio, ad avviare una nuova attività facendo leva sulle proprie capacità è il modo migliore per sottrarre il Mezzogiorno alla pratica della ricerca del posto fisso. Anche in questo modo si colma la distanza che continua a separarci dal nord e dall'Europa", ha commentato il Presidente di Atitech.

Claudio Machetti: Risk.net elegge la GCEM di Enel in testa al sondaggio per Power Italia e Weather Derivates

Claudio Machetti è alla guida della Global Energy and Commodity Management Business Line di Enel da Maggio 2014: da allora il team ha raggiunto traguardi importanti, l'ultimo è rappresentato dal sondaggio di Risk.net che la vede leader nelle categorie Power Italia e Weather Derivates.

Claudio Machetti

Claudio Machetti: l'Unità GCEM in testa al sondaggio di Risk.net

Risk.net ha nominato l'Unità Wholesale and Trading della Business Line Global Energy and Commodity Management di Enel come Miglior Dealer Energetico per la categoria Power Italia e Weather Derivates. Il team guidato dal manager Claudio Machetti, operativo nel ruolo da maggio 2014, ha portato avanti i lavori con successo. L'unità GCEM si è classificata seconda nel Gas Italia e terza nella classifica Power globale, un traguardo che conferma Enel sul podio delle realtà impegnate nella gestione dell'energia e delle commodity a livello internazionale. Risk.net tiene il sondaggio Energy Risk Commodity Rankings da oltre 25 anni, tra i maggiori indipendenti nel settore: i partecipanti sono chiamati a votare i broker e dealer con i migliori risultati sulla base di qualità e servizi offerti.

Claudio Machetti: l'impegno manageriale nel settore

Affidabilità, flessibilità, pricing, integrità, velocità di esecuzione: sono questi gli elementi tenuti in considerazione da Risk.net per il sondaggio che ha visto trionfare la Global Wholesale and Trading di Enel. Claudio Machetti, che ha un'esperienza consolidata in ambito sostenibilità e Weather Derivates, ha così contribuito al raggiungimento del traguardo. L'Unità opera sul mercato delle commodity con l'obiettivo di coprire le esigenze dei portafogli locali minimizzandone i rischi. Ci si occupa inoltre della strutturazione di prodotti innovativi in grado di cogliere le opportunità dei mercati. Il successo raggiunto ha contribuito a potenziare la fiducia delle controparti nell'operato di Enel, sostenendo le scelte intraprese da Claudio Machetti e dalle altre figure apicali dell'azienda in merito a un modello di business sostenibile e circolare. Enel si pone così tra i leader del processo di transizione energetica in atto.