Nell'ultimo numero di "Investire" il Presidente di Municipia S.p.A. spinge sulle infrastrutture digitali, considerate centrali nel processo di rilancio del Paese. Per Stefano De Capitani fondamentale anche un approccio Open Innovation da parte delle PA.
Stefano De Capitani (Municipia S.p.A.): "Deficit digitale delle PA soprattutto nelle forme di back-end"
Quando oggi si parla di infrastrutture, è bene ricordare che non esistono solamente quelle "fisiche", come strade, ponti o ferrovie. Un ruolo sempre più strategico è infatti rivestito dalle cosiddette infrastrutture immateriali, in particolare quelle digitali. Ed è su queste che il Paese deve investire per non restare indietro. A sottolinearlo Stefano De Capitani, Presidente di Municipia S.p.A., realtà leader nella trasformazione digitale. In una recente intervista a cura di "Investire", il manager della società appartenente al Gruppo Engineering ha dichiarato infatti che la ripartenza economica italiana è possibile solo attraverso il potenziamento delle infrastrutture digitali. Stefano De Capitani si è soffermato in particolare su Pubblica Amministrazione e forme di back-end: "La mia impressione è che si metta troppo l'accento sul front-end, sulle app o sul portale attraverso cui un cittadino può accedere al servizio - ha spiegato il Presidente di Municipia S.p.A. - mentre si sottovaluta il fatto che questi servizi digitali funzionano se poi ci sono delle piattaforme di back-end che consentono il trattamento dei dati o la gestione delle transazioni."
Stefano De Capitani (Municipia S.p.A.): il ruolo del privato nella digitalizzazione delle PA
La trasformazione delle PA italiane non riguarda solo banda larga o 5G: "In realtà il deficit oggi è legato proprio alle forme di back-end - ha continuato Stefano De Capitani - che sono poi le vere infrastrutture digitali che ci servono". Nonostante la pandemia abbia dato una forte accelerazione alla transizione digitale, per il Presidente di Municipia S.p.A. la Pubblica Amministrazione sconta un ritardo accumulato negli anni. Ritardo causato dal mancato passaggio ad un approccio Open Innovation, come invece è accaduto nel settore privato: "Servirebbe un maggiore ricorso all'utilizzo di competenze e provider esterni, naturalmente governati senza far perdere alla PA gestione, controllo e indirizzo. Potrebbe essere il modo per accelerare il percorso verso la digitalizzazione". Le risorse che il PNRR ha messo in campo vanno in questa direzione. Per far sì che gli investimenti siano economicamente sostenibili, è necessario attivare il più possibile lo strumento del partenariato pubblico-privato: "Non dobbiamo dimenticare che le risorse pubbliche che useremo sono in larga parte a debito - ha sottolineato il Presidente di Municipia S.p.A. - l'unione con quelle private fa sì che si lavori meglio in un'ottica di profitto e di rimborsabilità".