Il nuovo modello di nave digitale e a zero emissioni di Fincantieri è già in fase di progettazione: sarà completamente automatizzata entro il 2050 e alimentata da carburanti non inquinanti.
Le navi del futuro saranno governate da remoto: la vision di Fincantieri
La nave del futuro nel Piano Industriale 2023-2027 di Fincantieri: in base alla rotta tracciata dall’AD e DG Pierroberto Folgiero, nel 2050 le navi saranno completamente automatizzate, alimentate da carburanti non inquinanti e si sposteranno lungo un percorso monitorato a distanza per evitare ogni tipo di problemi. Lo si legge anche in un articolo pubblicato su “Affari & Finanza”, inserto di “Repubblica”, lo scorso 30 gennaio: per il momento è un disegno ma la nave del futuro rappresenta una sorta di paradigma del Piano Industriale 2023-2027, diventato pienamente operativo in questi giorni. Riassumendone le linee-guida, Fincantieri è al lavoro su navi green, a emissioni zero e tecnologicamente sempre più avanzate per dare la possibilità a gestori di navi, armatori, banche e produttori di apparecchiature di poter controllare da remoto ogni singola informazione legata alla navigazione: monitorare le prestazioni attraverso una piattaforma comune. L’obiettivo è arrivare a un monitoraggio di tutte le apparecchiature della nave, sfruttando tecnologie automatizzate e controllate a distanza, anche per quanto riguarda i sistemi di propulsione.
Fincantieri: l’obiettivo è diventare leader nella abilitazione e transizione energetica delle grandi navi
Fincantieri, come ha sottolineato più volte anche l’AD Pierroberto Folgiero, si sta impegnando fortemente nella progettazione di navi che siano completamente autonome in tutte le loro operazioni, sia durante la navigazione che per le attività a terra. La chiave è nell’innovazione tecnologica: sistemi di automazione, data management e Intelligenza Artificiale anche per sviluppare nuove soluzioni di digital design. Senza dimenticare la sfida green della sostenibilità: le navi del futuro saranno dotate a bordo di nuove tecnologie di propulsione (nuovi motori a combustione interna e celle a combustibile) e nuovi carburanti (Lng, metanolo, ammoniaca e idrogeno) per azzerare le emissioni nocive nell’atmosfera. E anche i porti dovranno adottare nuove misure di azzeramento dei fumi, a riprova di come l’impegno di Fincantieri non si limiti alla navigazione ma guardi anche alle operazioni a terra. Il traguardo è fissato al 2050: come sancisce anche il Piano Industriale 2023-2027, si vuole diventare “leader mondiale nella abilitazione e transizione energetica delle grandi navi e nella costruzione e gestione a vita intera di unità sempre più automatizzate e digitalizzate”.
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