Il CEO di Renault Group Luca de Meo ha commentato nuovamente le scadenze europee sull’auto elettrica, da lui definite come poco flessibili, opponendosi tuttavia a un cambio di rotta sulla transizione energetica nel settore automotive.
Luca de Meo: “Rivedere le scadenze, ma non tornare indietro sull’elettrico”
Luca de Meo, AD del Gruppo Renault, è tornato a parlare della delicata questione della transizione verso la mobilità elettrica in un'intervista concessa a diversi quotidiani europei: il manager ha espresso la necessità di maggiore flessibilità nelle tempistiche e nei metodi con cui l'Europa intende raggiungere i suoi ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione.
De Meo ha ribadito come, già al momento della decisione di vietare la vendita di auto a combustione interna entro il 2035, sia la Francia che il Gruppo Renault avessero manifestato preoccupazioni circa la tempestività del cambiamento richiesto, proponendo una scadenza più realistica, fissata al 2040. Luca de Meo ha anche sottolineato l'importanza di considerare il ciclo di vita completo delle automobili nel calcolo delle emissioni di CO2, piuttosto che limitarsi a misurare solo i gas di scarico. È necessario, dunque, rivedere le scadenze, ma senza cambiare l’obiettivo finale: “Il potere politico non può cambiare idea in un momento in cui tutti i nostri sforzi si stanno concretizzando con l’arrivo sul mercato di nuovi modelli. Non dobbiamo rifiutare il progresso, l’elettrificazione delle automobili fa parte del progresso”, ha dichiarato.
Luca de Meo: “Ecco perché i dazi alla Cina non sono una soluzione”
Un altro tema caldo trattato da Luca de Meo è stato quello dei dazi commerciali sui veicoli cinesi, questione delicata che influenzerà necessariamente i rapporti con il Paese asiatico. Il CEO ha sottolineato la necessità di trattare il tema non come una questione politica, ma piuttosto come una questione tecnica e giuridica, sottolineando l'importanza di rispettare le regole dell'Organizzazione Mondiale del Commercio e di trovare compromessi che possano beneficiare entrambe le parti. Secondo de Meo, la concorrenza cinese può infatti esercitare influenze positive sull’industria europea, portando nuove tecnologie e materie prime.
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