La Stampa, l’intervista all’AD di Eni Claudio Descalzi: “Nel secondo trimestre abbiamo battuto le stime del mercato, la produzione è cresciuta del 6%. Per l'energia green bisogna sostenere la domanda prima dell'offerta. Potremmo aumentare il buyback”.
Eni, Claudio Descalzi a “La Stampa”: l’intervista sui risultati del primo semestre 2024
Lo scorso 14 marzo, quando l’AD Claudio Descalzi in occasione del Capital Markets Day presentò il Piano 2024-2027, i mercati avevano mostrato scetticismo. “Oggi hanno visto che facciamo quello che diciamo” ha detto l’AD, intervistato da “La Stampa” lo scorso 27 luglio, all’indomani della presentazione dei risultati del primo semestre 2024: “La produzione di idrocarburi è cresciuta del 6%, più del previsto. Allora avevamo presentato obiettivi al 2027, ma in alcuni casi siamo già vicini a raggiungerli, come sul fronte delle dismissioni”. L’articolo evidenzia anche i solidi risultati registrati nel semestre, l’incremento delle attività relative alla transizione energetica, il continuo miglioramento del portafoglio E&P e la forte generazione di cassa a fronte di una rigorosa disciplina finanziaria. “Non voglio parlare della guidance, i mercati sono volatili. Il contesto non è semplice e la geopolitica può cambiare da un momento all'altro, ma è evidente quanto la nostra azienda sia cresciuta e come sia ancora sottovalutata”, ha commentato l’AD Claudio Descalzi.
Claudio Descalzi: la transizione deve giustificarsi con la capacità di autosostenersi
La transizione energetica, ha ribadito Claudio Descalzi nell’intervista a “La Stampa”, resta uno dei cardini del piano industriale “a patto di poter essere sostenibile”. Secondo l’AD di Eni infatti “ci si concentra troppo sull’offerta, ma in economia è la domanda a guidare”: fondamentale quindi è creare un contesto adatto affinché la domanda si sviluppi e possa crescere. “Penso all'idrogeno verde e all’auto elettrica: non possiamo pensare che crescano solo grazie all'offerta” ha aggiunto l’AD di Eni. “La transizione deve giustificarsi con la capacità di autosostenersi. Non possiamo andare avanti a colpi di aiuti o incentivi. Motivo per cui noi stiamo lavorando da anni sulla creazione di strutture e infrastrutture”: basti pensare a Enilive e Plenitude, due business che godono di vantaggi competitivi nella transizione e che sono in grado di generare elevata crescita e valore. Enilive ha più che raddoppiato le lavorazioni bio rispetto al 2023, mentre Plenitude ha incrementato la capacità installata di generazione rinnovabile del 24% rispetto allo scorso semestre. “Per investire nelle rinnovabili si fanno sforzi enormi” ha spiegato Claudio Descalzi sottolineando anche le difficoltà nell’individuare un modus operandi a livello europeo in quanto “c’è il difetto di voler creare policy e regole per mercati o situazione che ancora non esistono”.
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