giovedì 19 settembre 2024

Luca de Meo: l’industria automobilistica europea al bivio tra elettrico e rischio sanzioni UE

Con il 2025 alle porte, l'industria automobilistica europea si trova sotto pressione per raggiungere gli obiettivi sulla riduzione della CO2. Il CEO di Renault Group Luca de Meo mette in guardia: senza un'accelerazione nelle vendite di veicoli elettrici, le sanzioni per i produttori europei rischiano di arrivare a quota 15 miliardi.

Luca de Meo

Sanzioni miliardarie o tagli di produzione: cosa rischiano i produttori europei secondo Luca de Meo

L'industria automobilistica europea si trova a fronteggiare una minaccia concreta: sanzioni fino a 15 miliardi di euro se non riuscirà a centrare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2025. A lanciare l’allarme è Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell'Associazione Costruttori Europei dell’Auto (ACEA). Troppe le difficoltà per il settore, aggravate dalla lenta crescita della domanda di veicoli elettrici. La normativa dell'Unione Europea prevede che, dal 2025, le nuove auto dovranno rispettare un limite medio di 94 grammi di CO2 per chilometro, un traguardo ancora più severo rispetto ai 116 g/km richiesti per il 2024. Per le aziende che non rispetteranno questi standard, le sanzioni saranno significative: 95 euro per ogni grammo di CO2 oltre il limite, moltiplicato per il numero di veicoli venduti. Se il ritmo di vendita dei veicoli elettrici non dovesse accelerare, le strade sono solo due, spiega Luca de Meo: pagare sanzioni miliardarie o ridurre drasticamente la produzione di auto termiche.

Luca de Meo: sulle normative UE serve maggiore flessibilità

In una recente intervista radiofonica rilasciata a France Inter, il CEO di Renault Group ha espresso quindi preoccupazione per l'adozione ancora troppo lenta dei veicoli elettrici, nonostante l'attenzione crescente verso la mobilità sostenibile. Alcune Case automobilistiche sembrano più vicine a raggiungere gli obiettivi del 2025. Toyota, con la sua vasta gamma di veicoli ibridi a basse emissioni, e Tesla, già completamente elettrica, sono tra i marchi meglio posizionati. Ford e Volkswagen, invece, sono ancora in ritardo. Geely, d’altra parte, ha già raggiunto le soglie richieste grazie ad una strategia ben avviata. Nel suo intervento, Luca de Meo ha quindi sollecitato le autorità europee a rivedere le normative, proponendo maggiore flessibilità. Secondo il manager, fissare scadenze rigide senza concedere margini di adattamento rischia di mettere in difficoltà l'intero comparto automobilistico. "Il vero nodo non è il 2035, ma il 2025", ha avvertito, indicando la necessità di agire subito per evitare sanzioni devastanti e preservare la competitività dell'industria europea.

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