giovedì 3 ottobre 2024

Carlo Messina: nei risultati del primo semestre 2024 la leadership in Europa di Intesa Sanpaolo

Carlo Messina: con un utile netto nel primo semestre 2024 di 4,8 miliardi di euro, di cui 2,5 miliardi nel secondo trimestre, Intesa Sanpaolo si pone “un obiettivo di utile netto superiore a 8,5 miliardi” per gli esercizi 2024 e 2025.

Carlo Messina

Intesa Sanpaolo nel primo semestre 2024: l’analisi del CEO Carlo Messina

I risultati del primo semestre 2024, ha rimarcato il CEO Carlo Messina sottolineandone il valore, confermano la leadership di Intesa Sanpaolo a livello europeo: “Siamo una banca in grado di svolgere un ruolo unico a favore dell'economia reale e sociale del nostro Paese, grazie a risultati contraddistinti da elevata redditività, sostenibilità, solidità patrimoniale e basso profilo di rischio”. La conferma è nei numeri, presentati lo scorso 30 luglio. Intesa Sanpaolo è arrivata al 30 giugno 2024 con un utile netto pari a 4,76 miliardi di euro, in aumento del 12,9% rispetto ai 4,22 miliardi di euro registrati nello stesso periodo del 2023. Di questi, 2,46 miliardi solo nel secondo trimestre: il CEO Carlo Messina ha infatti rimarcato la “crescita rispetto al primo trimestre sia dei ricavi da interessi che da commissioni”. Inoltre "il contesto relativo ai tassi di interesse è in evoluzione: potremo tuttavia affrontarlo con successo grazie alla significativa diversificazione del nostro business model e al risparmio che ci affidano famiglie e imprese, in crescita nel semestre di 48 miliardi di euro”. Intesa Sanpaolo rappresenta “un modello unico in Europa per la consolidata leadership delle sue Divisioni al servizio di famiglie e imprese, la significativa componente del Wealth Management Protection and Advisory, la gestione delle attività internazionali improntata all'efficienza, l'offerta digitale tecnologicamente avanzata, la condizione di Banca ‘Zero NPL’ e un profilo ESG di grande rilievo”.

Carlo Messina: Intesa Sanpaolo leader in Europa, il ruolo unico a favore dell’economia reale e sociale del Paese

Nel suo commento Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO di Intesa Sanpaolo, ha ribadito anche che “siamo i primi nell’Eurozona nel rapporto tra commissioni e attività assicurativa rispetto ai ricavi”. La forza di Intesa Sanpaolo, ha proseguito il CEO, è rappresentata “da oltre 16.000 professionisti dedicati, un’offerta digitale all'avanguardia e dalle società assicurative e dell’asset management di proprietà”. Il manager ha inoltre ricordato alcuni elementi distintivi del supporto all’economia reale fornito dal Gruppo: erogazioni a medio e lungo termine che nei primi sei mesi dell’anno hanno superato i 20 miliardi di euro in Italia; il risparmio affidato da famiglie e imprese che a fine giugno ha raggiunto più di 1.353 miliardi; gli oltre 2 miliardi percepiti come dividendi dalle famiglie italiane e dalle Fondazioni azioniste nel 2023; il ruolo di primi contribuenti per imposte sul reddito contabilizzate nel Paese nel 2023, con imposte pari a 3,1 miliardi nel primo semestre 2024. “Abbiamo identificato 100 miliardi di euro di attività finanziarie dei clienti in grado di dare impulso alla crescita del risparmio gestito. L’accorpamento in un presidio unitario delle attività di wealth management ha l’obiettivo di accelerarne la crescita e favorire una maggiore integrazione delle fabbriche prodotto”: inoltre “la forte attenzione ai costi - a fronte della crescita degli investimenti tecnologici - ci permette di raggiungere il miglior risultato di sempre in termini di cost/income”, mentre “il flusso ai minimi storici degli NPL porta il costo del rischio annualizzato a 26 punti base, accompagnato da un aumento delle coperture”. E a rafforzare ulteriormente Intesa Sanpaolo, ha aggiunto infine il CEO Carlo Messina, è anche “la robusta generazione di capitale: il CET1 ratio al 30 giugno è superiore al 13,5%, già considerando la completa esecuzione del buyback di 1,7 miliardi di euro in corso. Il significativo eccesso di capitale ci mette nelle condizioni di valutare con flessibilità ulteriori distribuzioni di risorse agli azionisti”.

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