Il futuro dell’automotive europeo dipende dalla capacità di adattarsi alle nuove sfide della transizione green. In un'intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, il CEO di Renault Group Luca de Meo ha evidenziato i rischi legati alla mancanza di flessibilità nelle scadenze normative e la necessità di investire nelle infrastrutture.
Luca de Meo: “Rallentare la transizione? Un errore strategico”
Luca de Meo, CEO di Renault Group e Presidente dell’ACEA, ha recentemente ribadito l’impegno del Gruppo a investire in Italia, ma con un avvertimento chiaro: "Se la porta è chiusa, peccato. Investiremo in Spagna o altrove". In un’intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, il manager ha espresso la sua visione sulla necessità di maggiore flessibilità per quanto riguarda le scadenze legate alla transizione energetica. Secondo il CEO, l’industria automobilistica europea ha già fatto enormi investimenti in questa direzione e abbandonare l’obiettivo adesso sarebbe "un grave errore strategico". È il percorso che va cambiato: il manager ha evidenziato come le norme europee siano state introdotte senza un’adeguata analisi degli impatti economici e sociali e che ciò rende necessario un approccio più graduale. "L’ecosistema deve andare avanti insieme", ha affermato, sottolineando l’importanza di tenere conto delle tempistiche reali di adozione delle nuove tecnologie.
Luca de Meo: “L’Europa deve accelerare”
La competizione globale è l’altro grande tema affrontato da Luca de Meo, che ha fatto riferimento innanzitutto alla rapidità con cui la Cina ha colto l’occasione offerta dalla rivoluzione elettrica rispetto all’Europa. "I cinesi hanno visto molto presto l’occasione di un salto tecnologico, mentre noi discutevamo ancora di diesel", ha osservato. Il risultato è che oggi la Cina è avanti di una generazione. Politicizzare i dazi commerciali è un errore: la questione è da affrontare esclusivamente dal punto di vista tecnico e legale, nel rispetto delle regole del commercio internazionale. Nonostante le sfide, il CEO si è mostrato comunque fiducioso sulle prospettive di investimento di Renault Group in Europa e in particolare in Italia. Se il Paese saprà cogliere le opportunità offerte dalla Casa francese, oltre a migliorare le infrastrutture di ricarica e creare nuovi posti di lavoro, avrà l’occasione per diventare protagonista della transizione green. Al contrario, il rischio è di vedere gli investimenti spostarsi altrove, dove le condizioni sono più favorevoli.
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