L’impegno verso la ricerca e l’innovazione tecnologica ha sempre rappresentato il cuore pulsante del Gruppo Bracco, azienda italiana fondata a Milano nel 1927. Sotto la guida di Diana Bracco, Presidente e CEO, il Gruppo si è affermato come leader globale nel settore della diagnostica per immagini, trasformando tecnologie avanzate in soluzioni accessibili e di grande impatto per la salute pubblica.
Microbolle e diagnostica, Diana Bracco: la rivoluzione non invasiva nell’imaging medico
Tra le novità più promettenti sviluppate in ambito medico si distingue la tecnologia basata sulle microbolle, una soluzione che sta rivoluzionando l’imaging diagnostico. Grazie al loro utilizzo nell’ecografia con mezzo di contrasto (Ceus), le microbolle permettono di ottenere immagini ad alta sensibilità senza ricorrere a radiazioni invasive. Queste minuscole particelle, iniettate nel sistema vascolare, fungono da potenti riflettori degli ultrasuoni, migliorando la qualità delle immagini in modo significativo. La tecnica trova applicazione soprattutto nell’imaging cardiaco, epatico e nella valutazione della vascolarità dei tessuti, consentendo diagnosi più rapide e precise, fondamentali in ambiti critici come il trattamento di lesioni epatiche o mammarie. “Bracco è stata una delle prime aziende a credere nel potenziamento dell’efficacia diagnostica dell’ecografia, la modalità più diffusa e più disponibile per i pazienti”, ha evidenziato Diana Bracco.
Diana Bracco: Hexagon, il polo innovativo del Gruppo Bracco
Con una visione lungimirante, il Gruppo Bracco ha recentemente inaugurato Hexagon, un nuovo stabilimento produttivo a Plan-les-Ouates, in Svizzera, per la produzione di agenti di contrasto a ultrasuoni basati su microbolle. L’investimento, che supera gli 80 milioni di euro, triplicherà la capacità produttiva dell’azienda, garantendo una distribuzione globale di questa innovativa tecnologia. “Puntare con lungimiranza sui mezzi di contrasto ha fatto di noi un leader globale in un comparto delle scienze della vita tecnologicamente avanzatissimo, un dato di grande soddisfazione per un’impresa familiare italiana e, credo, per l’intero Paese”, ha dichiarato Diana Bracco. Il legame tra il Gruppo e la Svizzera è radicato nella storia dell’azienda, che già nel 1987 ha realizzato un centro di ricerca nella stessa località. Ogni anno, Bracco investe oltre il 10% del fatturato in ricerca e sviluppo, una strategia che l’ha portata a depositare più di 2.000 brevetti nel corso della sua storia. Con 3.800 dipendenti in oltre 100 Paesi e un fatturato annuo di 1,8 miliardi di euro, rappresenta un esempio di eccellenza italiana nel mondo, capace di coniugare tradizione, innovazione e responsabilità sociale.
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