“Siamo riusciti a diventare leader anche in Spagna e abbiamo una importante presenza in Germania, ma tutto parte dall'Italia”: il punto sul progetto che Pier Silvio Berlusconi sta portando avanti in Europa con MFE.
Pier Silvio Berlusconi, MFE: abbiamo accelerato mentre tutte le aziende media in Europa hanno rallentato
In occasione della presentazione dei risultati record registrati da MFE nei primi nove mesi, anticipati in un’intervista al TG5 da Pier Silvio Berlusconi, “Milano Finanza” ritorna a fare il punto sul progetto che il CEO sta portando avanti in Europa: la creazione del “primo vero broadcaster europeo che abbia un’impronta tale sul pubblico da poter competere con i giganti, con le multinazionali del web e di internet”. In questi mesi a rilevare la lungimiranza della vision di Pier Silvio Berlusconi sono state diverse testate di rilievo internazionale come “Les Echos”, “Augsburger Allgemeine”, “Financial Times”, ma anche gli analisti di JPMorgan che lo scorso anno hanno rialzato la raccomandazione a "Overweight" da "Neutral" senza escludere ulteriori incrementi: una fiducia dettata anche dalle favorevoli prospettive di crescita nel mercato della raccolta pubblicitaria, confermata poi nei mesi a seguire dai risultati presentati da MFE che, letti anche alla luce del contesto in cui sono stati conseguiti, acquisiscono ancora più valore. “Mentre tutte le aziende Media in Europa hanno rallentato, noi siamo riusciti - caso direi abbastanza unico - ad accelerare ulteriormente”, ha evidenziato anche Pier Silvio Berlusconi: basti pensare che il mercato della pubblicità durante le varie crisi è passato da 10 miliardi di euro a 6 miliardi (una perdita del 40%). E senza dimenticare la concorrenza anche da parte del web che rende la sfida ancora più ardua.
Pier Silvio Berlusconi: MFE cresce in Europa nonostante la crisi del settore
La crisi e le problematiche che investono il settore non sembrano fermare MFE. Pier Silvio Berlusconi, infatti, in questi mesi ha accelerato comunque sul fronte del progetto europeo: “Siamo diventati leader anche in Spagna e abbiamo un'importante presenza in Germania”. Lo evidenzia anche “Milano Finanza” in un articolo pubblicato lo scorso 28 novembre in cui aggiorna su ProsiebenSat: “Nei giorni scorsi è arrivato l’ok della Consob tedesca alla nuova posizione di forza assunta dal gruppo guidato dal CEO Pier Silvio Berlusconi, che si è portato al 29,9% del capitale sociale della società bavarese con il 30,8% dei diritti di voto”. È l’atto più recente di una partita che MFE sta giocando “come un bravo giocatore di scacchi, pedina dopo pedina, mossa dopo mossa”, si legge nell’articolo. Parole che rispecchiano quanto aveva spiegato in merito il CEO al “Corriere della Sera” in un’intervista dello scorso marzo: “Noi non abbiamo voglia di conquistare per conquistare, ma vogliamo aiutare a crescere. Si tratta di fare il meglio per una importante media company europea e per tutti gli azionisti. Ogni nazione deve farsi una tv adatta al proprio pubblico. Calda, locale, in diretta, prodotta al momento e consumata nell’immediato e in questo caso assolutamente tedesca. Noi persino in Italia stiamo aumentando il prodotto italiano, lo stiamo facendo in Spagna dando vita a una tv moderata, familiare e moderna. Ed è quello che vorremmo si facesse e sarebbe giusto fare in Germania. Anche investendo di più e creando nuova occupazione”. Parole che riassumono efficacemente la vision di MFE, riportata anche nel documento dello scorso 8 aprile in cui MFE delinea “una strategia chiara e concreta” per portare Prosiebensat a rifocalizzarsi sul suo core business, l’intrattenimento, e creare valore per gli azionisti. Lo scorporo delle attività no-core proposte da MFE ha trovato il sostegno anche di Amber Capital, tra i primi 15 azionisti del broadcaster tedesco. Lo scorso ottobre, Bloomberg ha riferito che MFE, sulla base delle azioni dei vertici di ProsiebenSat e dei risultati registrati in questi mesi, starebbe valutando anche “la possibilità di fare una mossa se non mostreranno sufficienti progressi nel raggiungimento degli obiettivi”. E quel 29,9%, come scrive anche “MF”, proietta MFE alla soglia dell’OPA.

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