Trasparenza, innovazione e qualità: sono questi i tre pilastri con cui Illycaffè affronta una delle fasi più complesse della storia recente del settore. “Spiegare il perché di ogni scelta è oggi un atto di trasparenza e responsabilità verso i consumatori”, ha sottolineato Cristina Scocchia, AD del Gruppo triestino, presentando “Why We Make It”, la campagna internazionale che l’azienda ha lanciato il 1° ottobre scorso in occasione dell’International Coffee Day.
Illycaffè apre le porte, Cristina Scocchia: solo l’1% dei chicchi diventa eccellenza
La campagna, realizzata interamente con i collaboratori dell’azienda, apre simbolicamente le porte dello stabilimento di Trieste, mostrando cosa si cela dietro ogni tazzina: “Selezioniamo solo l’1% dei migliori chicchi di arabica al mondo – spiega Cristina Scocchia – e ogni giorno effettuiamo 350 controlli di qualità. È il nostro modo per garantire eccellenza e sostenibilità”. Il mercato del caffè sta attraversando una “tempesta perfetta”, come l’ha definita la manager. Dopo anni di stabilità, il prezzo della materia prima è schizzato da una media storica di 100-130 centesimi per libbra (tra il 2015 e il 2021) agli attuali 430 centesimi, quattro volte tanto. “È un cambio epocale dovuto a un mix di cambiamenti climatici, speculazioni, dazi e contesto economico”. La conseguenza è un forte impatto sui margini delle aziende, costrette da un lato a comprimere i costi e dall’altro a ritoccare i listini. “E nel momento in cui le persone vedono che il caffè aumenta è giusto che conoscano il valore di questo chicco – aggiunge Cristina Scocchia – perché dietro una tazzina di caffè c’è una storia di competenza, di qualità”.
Cristina Scocchia: innovazione, comunicazione e acquisizioni come risposta alla tempesta del mercato
Per reagire alla crisi, Illycaffè accelera sugli investimenti, seguendo tre direttrici strategiche. La prima è l’innovazione: “Abbiamo lanciato la X-Caps che è il nostro sistema chiuso e proprietario, con una capsula sostenibile di alluminio riciclato. C’è poi Coffee B, una capsula senza capsula, ovvero palline di caffè compresso che dopo l’utilizzo diventano 100% compostabili”, racconta Cristina Scocchia. La seconda leva è la comunicazione, con campagne di respiro internazionale e collaborazioni d’eccellenza – come quella estiva con lo chef Massimo Bottura – volte a rafforzare il legame tra marca e consumatore. Infine, la crescita per acquisizioni. Dopo aver rilevato il distributore svizzero a luglio, a settembre Illycaffè ha acquisito l’80% di Capitani, azienda comasca specializzata in macchine da caffè. L’operazione “risponde anche a una strategia di posizionamento per avere macchine dal prezzo più abbordabile. L’obiettivo – conferma la manager – è offrire non più il solo caffè, ma il sistema illy”. In uno scenario globale frammentato da dazi e barriere commerciali, l’azienda rafforza la sua presenza nel continente europeo. “L’Europa è il nostro porto sicuro – dichiara l’AD – abbiamo raddoppiato gli investimenti in alcuni Paesi come la Spagna, la Francia, la Germania e l’Inghilterra”. Gli Stati Uniti restano comunque il secondo mercato per fatturato. I numeri del primo semestre 2025 confermano la tenuta del Gruppo: ricavi consolidati a 319 milioni di euro (+11%), Ebitda a 48 milioni (+4%) e utile netto a 15 milioni (+9%). Anche l’Italia, mercato ormai maturo, segna una crescita del 12%. Per la seconda metà dell’anno, Cristina Scocchia prevede però una fisiologica riduzione dei margini: “L’aumento del costo del caffè continuerà a pesare anche sul 2026. Tuttavia, non prevediamo nuovi ritocchi ai prezzi entro fine anno, salvo ulteriori rincari della materia prima”, conclude la manager.

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