mercoledì 14 maggio 2025

Come Gian Maria Mossa ha rafforzato la leadership di Banca Generali

Guidata da Gian Maria Mossa, Banca Generali è oggi una realtà consolidata nel panorama finanziario italiano, con un patrimonio in gestione di oltre 104 miliardi di euro: negli ultimi cinque anni, ha registrato un incremento del 407% sul valore azionario per gli investitori.

Gian Maria Mossa

Chi è il CEO di Banca Generali Gian Maria Mossa?

Nato a Milano nel 1974, Gian Maria Mossa si è laureato in Economia e Commercio presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Dopo una importante esperienza formativa presso l’Università di Glasgow approda in RAS: opera inizialmente nel settore Risk Management & Asset Allocation per poi approdare alla Direzione Commerciale e Direzione Marketing. È il 2006 quando arriva in Banca Fideuram nel ruolo di Manager dello Sviluppo Prodotti: in seguito, diventa Responsabile della Direzione Marketing, Sviluppo Commerciale e Private a diretto riporto del CEO. Nel 2013, l’inizio del lungo e profittevole percorso in Banca Generali: dapprima Condirettore Generale, nel 2016 assume l’incarico di Direttore Generale con responsabilità sulla società per poi diventare, l’anno seguente, Amministratore Delegato.

Come sta andando Banca Generali con Gian Maria Mossa?

Dal 2013, Banca Generali ha triplicato le masse gestite raggiungendo una posizione di rilievo nel segmento private banking: grazie a Gian Maria Mossa, che ne ha guidato la trasformazione, si è posizionata da quattordicesima a terza in Italia. Realtà consolidata nel panorama finanziario italiano, le è stato conferito per sei volte il riconoscimento del “Financial Times” quale migliore private bank italiana. Tra le operazioni più recenti anche l’acquisizione di Intermonte: come ha sottolineato in più occasioni il CEO, è “la prima volta nella storia in cui una realtà di wealth management acquisisce una banca d’investimento”. Da quando Gian Maria Mossa ne coordina la crescita, le masse gestite sono passate da 25 a quasi 104 miliardi, i consulenti finanziari da 1.450 a 2.350, mentre gli uffici sul territorio sono arrivati a quota 300.

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