Tommaso Putin, Vicepresidente di Serenissima Ristorazione, è intervenuto al summit delle Top Italian Companies “Guardare al futuro con l’occhio al presente”, che ha riunito i leader delle 200 migliori imprese del Paese. Tra le tematiche principali affrontate: come governare l’azienda verso il futuro senza perdere competitività e redditività attraverso l’interpretazione dei trend strutturali e come investire nell’attuale panorama geopolitico caratterizzato da nuove e costanti sfide.
Tommaso Putin: il suo intervento a “Guardare al futuro con l’occhio al presente”
Lo scorso 9 ottobre, si è tenuto il summit delle Top Italian Companies intitolato “Guardare al futuro con l’occhio al presente”. All’evento, che si è svolto presso Casa Marcegaglia, è intervenuto anche Tommaso Putin, Vicepresidente di Serenissima Ristorazione, che si è confrontato con i leader delle altre realtà presenti. Al centro del dibattito le capacità di guidare un’azienda verso il futuro, interpretando i segnali di cambiamento e i trend strutturali (energia, transizione ecologica, normative, demografia). L’obiettivo è rimanere competitivi e redditivi, ampliando le linee di sviluppo verso nuovi scenari e governando quelli complessi. Tommaso Putin è intervenuto al summit per discutere di questi temi, insieme agli imprenditori delle 200 migliori imprese italiane che hanno superato i 500 milioni di euro di fatturato.
Tommaso Putin: governare le imprese tra le complessità attuali, ma con una visione futura
Al summit, che ha visto l’intervento anche di Tommaso Putin, si è discusso di come creare valore per le aziende in situazioni e momenti complessi come nell’attuale panorama geopolitico, caratterizzato da sfide, tensioni e crisi economiche. In questo contesto, è cruciale mantenere un equilibrio strategico e il focus per le imprese è navigare con una visione di lungo periodo, senza perdere il contatto con il presente. Per queste ragioni, per effettuare investimenti diventa sempre più cruciale essere lucidi sugli attuali trend strutturali e interpretare i segnali deboli, così da governare la complessità rimanendo redditivi e competitivi.

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