mercoledì 31 luglio 2019

Manager: la storia professionale di Roberto Casula

Ingegnere Minerario, Roberto Casula è entrato a far parte di Eni alla fine degli Anni '90. Oggi ai vertici della società, è stato nominato nel 2014 Chief Development, Operations & Technology Officer.
Roberto Casula

Roberto Casula, dagli studi all'esperienza in Agip

Originario di Cagliari, classe 1962, Roberto Casula si laurea presso l'Università degli Studi della sua città nel 1988 in Ingegneria Mineraria. Una volta conseguita l'abilitazione alla professione di ingegnere, fa il proprio ingresso in Agip: qui svolge inizialmente il ruolo di Ingegnere di giacimento, approfondendo così le proprie competenze in ambito estrattivo attraverso le prove di produzione e l'acquisizione dei dati sui pozzi. Nel 1991 viene assegnato alla modellizzazione numerica del comportamento dinamico dei giacimenti di idrocarburi per la società specializzata Beicip - Franlab, situata a Sophia Antipolis, Francia. L'anno seguente Roberto Casula si trasferisce nella città di Luanda, capitale dell'Angola, per ricoprire gli incarichi di Reservoir Engineer e Petroleum Engineer all'interno della consociata Agip Angola Ltd e, a partire dal 1994, di Chief Development Engineer. Tre anni più tardi, tornato in Italia, lascia Agip per iniziare la sua esperienza in Eni.

Roberto Casula: dall'ingresso in Eni ai vertici del Gruppo

Roberto Casula approda in Eni nel 1997, a conclusione del triennio trascorso in Angola, con l'incarico di Development and Production Coordinator e il compito di coordinare le attività operative e di business relative ai Paesi dell'Africa occidentale e dell'Asia Centrale. Nel 2000 gli viene assegnata una nuova area di competenza, ovvero l'Iran. Viene nominato infatti Responsabile dei Servizi Tecnici di progetto per le attività nel Paese. Si trasferisce qui l'anno successivo, nella capitale Teheran, investito nel contempo del ruolo di Project Director del progetto Giant South Pars Gas fasi 4-5. L'esperienza in Medio Oriente si conclude nel 2004, quando Eni nomina Roberto Casula Managing Director di Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A. Ricopre il medesimo incarico anche per Eni Nord Africa BV sino alla fine del 2007, quando diviene Senior Vice President della Regione Sub-Sahariana e, poco più tardi, Presidente delle tre consociate Eni Abuja presenti in Nigeria. Nel 2011 assume inoltre la responsabilità su tutti i Paesi dell'Africa e del Medio Oriente in virtù della nomina di Executive Vice Presidente. A partire dal luglio del 2014, Roberto Casula è alla guida della Nuova Direzione Tecnica con il titolo di Chief Development, Operations & Technology Officer di Eni, a diretto riporto dell'Amministratore Delegato e responsabile di tutte le attività tecnico operative, di progetto e di Ricerca e Sviluppo della Società.

Luigi Ferraris, Terna: la Strategy 2019-2023 all’insegna della sostenibilità

L'AD e DG di Terna Luigi Ferraris presenta il Piano "Grids and Values" 2019-2023: le strategie del Gruppo per incentivare la crescita sostenibile nel Paese.
Luigi Ferraris, AD Terna

Luigi Ferraris: il valore degli investimenti di Terna nel quinquennio 2019-2023

Che il gruppo Terna sia pronto a raccogliere la sfida della transizione energetica, lo dicono i numeri inclusi nel Piano "Grids and Values - Accelerating a Sustainable Growth". Cinque anni, 2019-2023: un orizzonte temporale importante per chi, come sottolinea l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris, punta a "esercitare un ruolo guida per una transizione energetica sostenibile, facendo leva su innovazione, competenze e tecnologie distintive a beneficio di tutti gli stakeholder". E 6,2 miliardi di euro di investimenti, il 20% in più rispetto al piano precedente: per Terna "l'impegno economico più alto di sempre", risorse, per riprendere le parole dell'AD Luigi Ferraris, che "accompagnano il sistema elettrico verso la completa decarbonizzazione e favoriscono la piena integrazione in rete di energia da fonti rinnovabili". Nello specifico, la maggior parte è indirizzata allo sviluppo della rete elettrica nazionale, con interventi sulla razionalizzazione delle linee, le interconnessioni con l'estero e la realizzazione di nuovi elettrodotti in cavo interrato o sottomarino a ridotto impatto ambientale.

Strategy Terna 2019-2023: la presentazione dell'AD e DG Luigi Ferraris

Parlando della Strategy 2019-2023 di Terna lo scorso 21 marzo, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale Luigi Ferraris ne ha evidenziato le direttrici: "Sostenibilità e dialogo con il territorio, innovazione e digitalizzazione, persone e know-how industriale, rappresentano gli elementi chiave del nostro sviluppo". Nei prossimi anni Terna riserverà sempre più attenzione ai territori: il confronto con le comunità locali, il rispetto dell'ambiente e l'utilizzo di tecnologie tra le più avanzate saranno centrali nelle strategie di crescita del Gruppo. Nell'arco del Piano, ad esempio, si prevede l'entrata in esercizio di nuove linee elettriche che, per oltre il 60% saranno realizzate in cavo terrestre o sottomarino, a ridotto impatto ambientale. In materia di digitalizzazione e innovazione della rete poi, l'AD e DG Luigi Ferraris ha precisato come circa 700 milioni di euro saranno impiegati nello sviluppo di soluzioni e progetti ad elevate prestazioni tecnologiche per fronteggiare la crescente complessità del sistema. Soluzioni costantemente condivise con tutti gli stakeholder sul territorio: "Per noi il dialogo con le istituzioni locali è abilitante: lo scorso anno abbiamo fatto più di trecento incontri con le comunità locali in questo senso".

Il percorso di Carlo Malinconico all’interno delle principali istituzioni italiane

Carlo Malinconico, avvocato giunto a ricoprire nel corso della sua carriera i più elevati e prestigiosi incarichi nelle istituzioni della Repubblica Italiana e nell'ambito giurisprudenziale, ha ricevuto importanti riconoscimenti per il suo lavoro.
Carlo Malinconico

Carlo Malinconico e i primi anni del suo percorso professionale

Carlo Malinconico studia prima a Trieste, dove consegue la maturità classica, e in seguito a Milano, dove si laurea in Diritto Penale presso l'Università degli Studi nel 1972. Dopo aver prestato il servizio militare in qualità di Sottotenente dell'Esercito nel 1976, vince l'esame di Stato per accedere alla professione legale presso la Corte d'Appello di Milano. Successivamente, supera anche il concorso pubblico per la Procura dello Stato, lavorando prima come Procuratore, poi come Uditore Giudiziario e in ultimo, dal 1980 al 1984, presso l'Avvocatura dello Stato. Quest'ultima posizione lo impegna a fornire difesa e consulenza legale nei confronti di Stato e Regioni nelle cause di tipo civile, penale e amministrativo. Il 31 dicembre 1983 viene invece nominato Consigliere di Stato, ruolo che riveste per 19 anni fino al 2000, quando diviene Docente accademico. Negli anni che intercorrono tra il 1986 e il 1990, Carlo Malinconico fornisce opinioni di tipo giuridico presso differenti uffici legislativi in svariati Ministeri: quello del Capo del Governo, del Tesoro, della Marina Mercantile e dei Trasporti. A partire dal mese di luglio del 1990 e fino all'abbandono del dicastero post referendum, ricopre il ruolo di Capo Ufficio Legislativo presso il Ministero delle Partecipazioni Statali, mantenendo successivamente la stessa posizione al Ministero del Tesoro fino al 1996. Dal 1992 al 1997 presta altresì servizio in qualità di Consigliere Giuridico presso l'Antitrust.

Carlo Malinconico: gli ultimi anni tra premi e impegno politico

Per quanto concerne i ruoli politici di prestigio, è degna di menzione la presenza di Carlo Malinconico ai vertici del Dipartimento degli Affari Giuridici e Legislativi della Presidenza del Consiglio tra il 1996 e il 2001. Successivamente, negli anni del secondo governo Prodi, ovvero tra maggio 2006 e maggio 2008, opera in qualità di Segretario Generale della Presidenza del Consiglio. Dal novembre 2011 al gennaio 2012 è Sottosegretario della premiership Monti con deleghe all'Editoria, agli Affari Regionali e al Coordinamento Amministrativo. Nel 2003 lancia invece lo Studio Legale che porta il suo nome e che nel corso del tempo rafforza la propria esperienza nei comparti del Diritto Amministrativo e Penale, di quello Civile dei Contratti e dei Danni e della UE. Malinconico è presente a numerosi procedimenti civili e penali e dinnanzi a svariati organismi come Consiglio di Stato, Cassazione, Consulta, TAR, Corte dei Conti e Corte di giustizia dell'Unione Europea. In oltre 40 anni di carriera, Carlo Malinconico ha offerto attività consulenziale e di insegnamento negli ambiti del Diritto Amministrativo, di quello Pubblico dell'Economia, di quello Europeo, degli appalti pubblici e di quello Ambientale. In veste di accademico, ha inoltre usufruito di una cospicua produzione scientifica e di svariati interventi in contesti di seminari e conferenze. Grazie ai successi ottenuti e ai meriti a lui unanimemente riconosciuti, il 21 marzo 2005 ottiene il premio del Cavalierato di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Inoltre per due anni, il 2016 e il 2018, consegue il prestigioso riconoscimento come "avvocato dell'anno in diritto amministrativo".

Alessandro Benetton: “È importante non perdere il Dna di Cortina”

Alessandro Benetton, in qualità di Presidente di Fondazione Cortina 2021, è intervenuto in occasione del "Chi Summer Tour" facendo il punto della situazione in vista della rassegna iridiata in programma a febbraio 2021. La città di Cortina ha una tradizione sportiva importante, i problemi logistici devono essere risolti attraverso un significativo cambiamento sociale.
Alessandro Benetton, Presidente Fondazione Cortina 2021

Cortina 2021, Alessandro Benetton: "Non dimentichiamo da dove siamo partiti"

Alessandro Benetton è intervenuto al "Chi Summer Tour" a Cortina, in piazza Dibona, al fianco di Alfonso Signorini, Direttore della nota rivista. Il Presidente di Fondazione Cortina 2021 ha parlato in merito alle infrastrutture e all'organizzazione della rassegna iridata nella cittadina veneta: "La ferita della viabilità di Cortina, paese attraversato dal traffico, non è risolvibile con una sola grande infrastruttura; ci vuole un cambiamento sociale, culturale, nel modo di muoversi". Secondo l'imprenditore trevigiano è fondamentale conservare l'identità tipica del territorio locale senza imitare l'assetto di altre famose location: "È importante non perdere il Dna di Cortina. Quando sento dire che l'obiettivo potrebbe essere scimmiottare qualche località rinomata della Svizzera, non sono d'accordo. Cortina ha una grande tradizione di sport, di accessibilità. Dobbiamo ammodernare i servizi, portarne altri, ma non dimenticare da dove partiamo" ha concluso Alessandro Benetton.

Alessandro Benetton: la crescita professionale del fondatore di 21 Invest

Trevigiano classe 1964, Alessandro Benetton è un imprenditore italiano, fondatore di 21 Investimenti, oggi nota come 21 Invest. In seguito alla maturità, decide di proseguire il proprio percorso formativo negli Stati Uniti: si laurea in Business Administration all'Università di Boston nel 1987 e quattro anni dopo consegue il Master in Business Administration presso la Harvard Business School. Successivamente, si trasferisce a Londra, dove avvia la sua carriera lavorando tra il 1988 e il 1989 in Goldman Sachs International in qualità di analista. La svolta decisiva del proprio iter professionale avviene nel 1992, a soli 28 anni, quando Alessandro Benetton fonda 21 Invest. Oggi è tra le prime società di private equity italiane e annovera oltre 90 investimenti completati e 1,6 miliardi di euro di capitali raccolti presso investitori istituzionali. Tra le operazioni di successo, degna di nota è l'acquisizione di Forno d'Asolo, società che in un triennio ha quasi duplicato il proprio fatturato, arrivando a 125 milioni di euro. Nel 2010, il Presidente della Repubblica gli ha conferito il Titolo di Cavaliere del Lavoro. Nel 2017 viene nominato Presidente di Fondazione Cortina 2021, l'ente che ha il compito di organizzare Campionati Mondiali di Sci Alpino in programma a febbraio 2021.

martedì 30 luglio 2019

Maria Elisabetta Alberti Casellati: il genio e l’eccellenza di Lina Wertmüller, omaggio in Senato

Ha saputo reinventare la tradizione italiana della commedia con stile e originalità: il Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati conferisce il premio "Genio ed Eccellenza Italiana nel Mondo" a Lina Wertmüller.
Maria Elisabetta Alberti Casellati

Senato&Cultura: Maria Elisabetta Alberti Casellati premia Lina Wertmüller

«È un orgoglio dare questo riconoscimento a un genio ed un'eccellenza italiana nel mondo, una pioniera nel suo settore, che ha saputo raccontare l'Italia in modo reale, facendoci sorridere, ridere, piangere, pensare»: emerge dalle parole del Presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati lo spessore umano e artistico di Lina Wertmüller, protagonista del sesto appuntamento di "Senato&Cultura". Lo scorso 6 luglio la regista e sceneggiatrice è stata insignita del premio "Genio ed Eccellenza Italiana nel Mondo": la premiazione nell'Aula di Palazzo Madama è stata accompagnata da un grande tributo. A omaggiarne il talento gli allievi e gli attori del Centro Sperimentale di Cinematografia, che si sono esibiti in coreografie ispirate alle sue opere: ne hanno ripercorso la carriera anche Francesca Archibugi, Liliana Cavani, Cristina Comencini, Riccardo Scamarcio e Lina Sastri. Perché, come ha sottolineato Maria Elisabetta Alberti Casellati, "oggi abbiamo voluto rendere omaggio al cinema italiano".

Maria Elisabetta Alberti Casellati: il valore del riconoscimento a Lina Wertmüller

"I pregiudizi nei confronti delle donne stanno scomparendo, con grande orgoglio oggi premiamo Lina come genio ed eccellenza italiana nel mondo" ha sottolineato Maria Elisabetta Alberti Casellati in un'intervista rilasciata a margine dell'evento in Senato dedicato alla regista. "Una donna che ha rappresentato nel cinema il Paese reale, con grande generosità e fantasia" ha aggiunto il Presidente del Senato, entusiasta della buona riuscita dell'iniziativa. Un omaggio a Lina Wertmüller, ma anche "al cinema italiano ai protagonisti di oggi e di domani, a quella straordinaria espressione artistica che ha sempre accompagnato la storia del nostro Paese" ha spiegato Maria Elisabetta Alberti Casellati, sottolineandone il valore per il "nostro grande, inestimabile patrimonio artistico-culturale".

venerdì 19 luglio 2019

Roberto Casula: gli incarichi svolti dal dirigente Eni

La carriera di Roberto Casula inizia con il suo ingresso in Agip S.p.A.: grazie all’esperienza acquisita, approda in Eni alla fine degli anni ‘90.

Roberto Casula ricopre la carica di Chief Development, Operations & Technology Officer di Eni S.p.A. Il manager vanta una carriera di successo nel settore, che spazia da Agip S.p.A. a Beicip - Franlab, fino agli incarichi di crescente importanza presso Eni.
Roberto Casula

I primi anni professionali di Roberto Casula

Nato nel 1962, Roberto Casula ha completato il suo percorso formativo presso l'Università degli Studi di Cagliari: laureato in Ingegneria Mineraria nel 1988, ha conseguito l'abilitazione alla professione di Ingegnere e, allo stesso tempo, ha iniziato la sua carriera presso Agip S.p.A. Fino al 1991 ha svolto l'incarico di Reservoir Engineer. Inizialmente preposto al production test, passa poi al well logging sui pozzi e all'attività di reservoir modelling. Svolge quest'ultima presso la società specializzata Beicip - Franlab, in Francia. Roberto Casula viene trasferito in Luanda nel 1992: presso la consociata Agip Angola Ltd acquisisce mansioni di crescente rilevanza, fino a divenire Chief Development Engineer nel 1994. Torna in Italia tre anni più tardi per ricoprire l'incarico di Development and Production Coordinator di Eni S.p.A. presso la sede di San Donato Milanese. È responsabile del coordinamento delle attività di business e delle attività operative per i Paesi del West Africa e centro-asiatici. Questi incarichi segnano l'inizio di una fiorente carriera in Eni S.p.A., che lo porterà a ricoprire l'attuale incarico di Chief Development, Operations & Technology Officer.

Roberto Casula: la crescita professionale in Eni S.p.A.

Nel 2000 Roberto Casula viene nominato Department Manager (Responsabile dei Servizi Tecnici di Progetto) per le operazioni in Iran. L'anno successivo diventa Dirigente e Project Director del progetto in corso a Teheran denominato Giant South Pars Gas fasi 4-5. Il ruolo di Managing Director della società Eni Mediterranea Idrocarburi S.p.A. gli viene assegnato nel 2004, mentre l'anno seguente ottiene la stessa carica per Eni Nord Africa BV. Nel 2007 Roberto Casula, rientrato in Italia per un breve periodo, riceve l'incarico di Senior Vice President e si trasferisce nella Regione Sub-Sahariana. Diviene Chairman nella sede di Abuja, in Nigeria, occupandosi delle tre consociate di Eni situate nell'area. In seguito viene nominato prima Executive Vice President, con responsabilità sui territori di Africa e Medio Oriente, poi, nel 2014, Chief Development, Operations & Technology Officer di Eni S.p.A., carica che mantiene ancora oggi. Svolgendo le sue mansioni, riporta direttamente all'Amministratore Delegato ed è responsabile in Italia della nuova Direzione Tecnica e di ogni sua attività tecnico-operativa, di progetto e di Ricerca e Sviluppo.

Autostrade per l’Italia valorizza il Belpaese con “Il Giro nel Giro”

Nell'ambito del Giro d'Italia 2019, Autostrade per l'Italia ha ideato il progetto "Il Giro nel Giro" al fine di valorizzare le bellezze paesaggistiche italiane, coniugandole con la passione per il ciclismo. Il bilancio dell'iniziativa è ottimo.
Autostrade per l'Italia

Autostrade per l'Italia: il progetto "Il Giro nel Giro"

Bilancio positivo per l'iniziativa "Il Giro nel Giro", ideata da Autostrade per l'Italia. Il progetto è stato lanciato nell'ambito dell'edizione 2019 del Giro d'Italia. Si tratta di un tour amatoriale basato su cinque tappe a cui hanno partecipato esperti e appassionati di ciclismo italiani, riscoprendo da vicino anche lo splendido patrimonio paesaggistico italiano. Non a caso, il Direttore Relazioni Esterne, Affari Istituzionali e Marketing del gruppo Atlantia e Autostrade per l'Italia Francesco Delzio l'ha definito "Un inno alla bellezza. Quella dei beni artistici dichiarati patrimonio dell'umanità, che rendono unica l'Italia dalla provincia alle città d'arte, e insieme quella del ciclismo amatoriale capace di coinvolgere e appassionare tutta la famiglia". Durante l'itinerario, i corridori hanno avuto la possibilità di ammirare noti beni dell'Unesco quali il centro storico di Firenze, la Villa Adriana a Tivoli, i Monumenti Paleocristiani a Ravenna e la Villa Barbaro a Maser.

Autostrade per l'Italia: l'impegno nell'esaltazione del patrimonio italiano

"Il Giro nel Giro" è un esempio di valorizzazione delle bellezze paesaggistiche italiane che nasce da un altro progetto di Autostrade per l'Italia: "Sei in un paese meraviglioso". Il fine ultimo del gruppo Atlantia è la promozione del patrimonio culturale, naturalistico e gastronomico del Belpaese attraverso il racconto di 300 esperienze che coinvolgono oltre 1.000 Comuni italiani e 40 beni Unesco presenti nella penisola. Lo stesso obiettivo è perseguito dall'iniziativa ideata nell'ambito del Giro d'Italia 2019, come conferma Francesco Delzio: "Autostrade per l'Italia rilancia il suo ruolo sociale come strumento di promozione delle bellezze dei territori attraversati dalla nostra rete e come vetrina dei valori migliori dell'identità italiana caratterizzata da un incrocio unico di paesaggi e attività dell'uomo". Le cinque tappe dell'edizione 2019 dell'appuntamento sono state così calendarizzate: Vinci - Centro storico di Firenze (13 maggio), Frascati - Tivoli, Villa Adriana (15 maggio), Ravenna - Sant'Apollinare in Classe (21 maggio), Treviso - Maser (31 maggio).

mercoledì 10 luglio 2019

PFE S.p.A.: dalla parte dei propri collaboratori

Al fine di agevolare la quotidianità dei propri collaboratori, l'azienda guidata da Salvatore Navarra, PFE S.p.A. , ha attivato l'iniziativa "PFE Campus" per arricchire il progetto PFE per il Benessere. Un vero e proprio campo estivo per accogliere tutti i "piccoli" di PFE, in seguito al termine delle lezioni scolastiche.
PFE S.p.A.

Pfe S.p.A.: il campus estivo per i figli dei dipendenti

Una nuova iniziativa promossa da PFE S.p.A. nell'ambito del welfare: per supportare e agevolare la routine quotidiana dei propri collaboratori, la società guidata da Salvatore Navarra ha attivato il Campus estivo per i "piccoli" di PFE. La proposta si inserisce all'interno del progetto "PFE per il BenEssere": una volta giunti in ufficio insieme ai loro genitori, i bambini troveranno una navetta che li accompagnerà al Campus dove saranno coinvolti in una lieta esperienza di amicizia e divertimento con particolare attenzione anche alla loro salute, crescita sana e sviluppo. PFE S.p.A. dà valore alla dimensione della persona, pertanto vuole supportare il proprio team nel migliore dei modi. A tal proposito si è espressa Maria Costa, Direttore delle Risorse Umane: "Genitori sereni, figli sereni. Siamo un'azienda di persone. Questo è il nostro credo e la nostra priorità che ora, anche con l'esperienza del PFE Campus, vogliamo concretizzare, estendendo la nostra filosofia anche a beneficio diretto delle famiglie dei nostri Collaboratori".

PFE S.p.A.: il profilo dell'azienda guidata da Salvatore Navarra

PFE S.p.A., guidata dal CEO Salvatore Navarra, è un'azienda attiva nel settore del Facility Management e dei servizi di pulizia e sanificazione, presente sul mercato dal 1988. Fondata nel settore delle risorse umane, ha investito in attrezzature che hanno consentito di espandere il numero di servizi che poteva offrire ai propri clienti, nel settore sanitario, ambienti civili e industriali. Il core business dell'azienda risiede nella fornitura di un asset di servizi in ambito sanitario, civile ed industriale che affianca alla pulizia e sanificazione degli ambienti anche le attività integrate di Facility Management relative alla manutenzione degli impianti, la bonifica delle condotte aerauliche, la gestione del verde, il guardaroba e la lavanderia, il portierato, la gestione di impianti tecnologici e di servizi integrati per l'efficienza energetica. La mission di PFE S.p.A. è quella di sostenere e facilitare i propri clienti pubblici e privati nella gestione dei rispettivi core business. Al fine di supportare il proprio team, è stato adottato un sistema di responsabilità sociale per migliorare le condizioni generali di lavoro e retributive ma anche di rimuovere le discriminazioni, gli abusi fisici e altre forme di pressione sul posto di lavoro.

martedì 9 luglio 2019

Giovanni Floris intervista Francesco Starace: il punto sulla mobilità elettrica

Intervistato a “Di Martedì”, su La7, Francesco Starace ha illustrato l’attuale situazione del mercato dell’auto elettrica.

"L'auto elettrica è arrivata ormai a una maturità tecnologica tale da non essere più un sogno, un giocattolo, ma una realtà": sono le dichiarazioni di Francesco Starace durante la sua intervista al programma "Di Martedì", condotto da Giovanni Floris per La7.
Francesco Starace, AD Enel

L'intervista di Francesco Starace su La7

"Il Paese ha imboccato un periodo di crescita. C'è ancora tanto da fare, ci sono investimenti importanti da compiere, ma c'è anche crescita, necessità di investire. Mettiamoci al lavoro": inizia così l'intervista rilasciata da Francesco Starace a La7, durante il programma "Di Martedì" condotto da Giovanni Floris. L'intervento dell'AD di Enel è stato incentrato sul tema della mobilità elettrica, settore nel quale anche Enel sta investendo. "L'auto elettrica è arrivata ormai a una maturità tecnologica tale da non essere più un sogno, un giocattolo, ma una realtà. Diventerà un prodotto di massa che soppianterà gradualmente il motore a combustione interna, perché è lì che la tecnologia ci ha portati". I vantaggi sono concreti: un'auto elettrica costa 6 euro ogni 100 km di percorrenza, circa la metà di una normale auto a combustione interna. Il rendimento è ottimo, la ripresa è veloce e scattante. Per quanto riguarda la questione ambientale, Francesco Starace ha spiegato che "le rinnovabili stanno sostituendo la produzione di energia termica gradatamente un po' ovunque nel mondo. In Italia già oggi una macchina elettrica, considerando l'intero ciclo di produzione dell'energia nel mix italiano attuale, emette circa il 70% in meno di CO2 rispetto a una macchina a combustione interna, senza contare l'assenza di particolati e polveri sottili".

Francesco Starace: la carriera del manager alla guida di Enel

Amministratore Delegato e Direttore Generale di Enel, Francesco Starace è laureato in Ingegneria Nucleare presso il Politecnico di Milano. La sua carriera prende avvio nel 1981 come analista della sicurezza degli impianti elettronucleari presso NIRA Ansaldo. In seguito, collabora con General Electric, lavorando in Italia e all'estero, mentre dal 1988 viene scelto per guidare diverse società del gruppo ABB. Il legame con Enel inizia nel 2000, quando Francesco Starace ricopre il ruolo di Responsabile Energy Management di Enel Produzione. Svolge questo incarico per due anni, per poi giungere alla guida dell'Area Business Power, divisione Generazione ed Energy Management. Nel 2005 diventa Direttore della Divisione Mercato Italia, mentre nel 2008 assume il ruolo di Amministratore Delegato per la neonata Enel Green Power, specializzata nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Sotto la sua guida la società viene quotata alla borsa di Madrid e diventa, nell'arco di sei anni, un player di primo piano nel settore. Il manager viene nominato Amministratore Delegato nel 2014. Nel corso della sua carriera ha ricevuto diversi riconoscimenti, tra i quali il Premio Manager Utilities 2010 e il Premio come Uomo dell'Anno 2016 per la rivista "Staffetta Quotidiana".

lunedì 8 luglio 2019

Nicolò Zanon: formazione e carriera professionale

Al termine del proprio percorso formativo, conclusosi con il Dottorato di ricerca in Diritto Comprato e impreziosito da soggiorni di studio all'estero, Nicolò Zanon ha percorso un'importante carriera in ambito accademico e istituzionale. Il conferimento della prestigiosa onorificenza del Cavalierato di Gran Croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana è solo uno dei traguardi raggiunti.
Nicolò Zanon

Nicolò Zanon: percorso formativo e carriera in ambito accademico

Nicolò Zanon nasce a Torino nel 1961. Il suo percorso formativo inizia con il conseguimento della laurea in Giurisprudenza e prosegue con il Dottorato di ricerca in Diritto Comparato. Tra il 1991 e il 1996, è Ricercatore in Diritto Costituzionale Comparato presso la Facoltà di Scienze politiche dell'Università degli Studi di Torino. Nel medesimo periodo ha ampliato le sue conoscenze attraverso soggiorni di studio all'estero: in Francia, presso il Groupe de Recherche et Etudes sur la Justice Constitutionnelle di Aix-en-Provence, e in Germania, presso l'Università di Bayreut. Dopo aver maturato diverse esperienze come docente in alcuni tra i più prestigiosi atenei italiani, diventa Professore Ordinario di Diritto Costituzionale presso l'Università degli Studi di Milano, fuori ruolo in ragione dell'incarico di Giudice della Corte Costituzionale. Nel 2017, Nicolò Zanon ha ricevuto il titolo di Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana.

Nicolò Zanon: incarichi e pubblicazioni

Nicolò Zanon si è occupato in ambito scientifico di questioni legate alla posizione costituzionale dei parlamentari e della loro tradizionale libertà da vincoli di mandato. Oltre a essersi interessato di problematiche relative al diritto regionale o alla giustizia costituzionale, è stato autore di numerosi articoli pubblicati su riviste giuridiche italiane e straniere quali "Giurisprudenza Costituzionale", "Le Regioni" o "Annuaire International de Justice Constitutionnelle". Nicolò Zanon ha fatto parte anche del Comitato di redazione della rivista "Ideazione" e dei Comitati scientifici delle riviste "Giurisprudenza costituzionale" e "Percorsi costituzionali", oltre a cooperare nella direzione della rivista "Quaderni costituzionali". Ha collaborato in qualità di editorialista per quotidiani come "Il Sole 24 Ore", "Il Giornale" e "Libero". In ambito istituzionale, dopo l'incarico di Componente laico del Consiglio Superiore della Magistratura e l'inclusione nella Commissione dei "saggi" per la revisione della parte seconda della Costituzione, il 18 ottobre 2014 è stato nominato Giudice della Corte costituzionale dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

mercoledì 3 luglio 2019

Premio “Manager Utilities 2018”: l’assegnazione a Luigi Ferraris (Terna)

Luigi Ferraris ha ricevuto il premio “Manager Utilities 2018” nel settore “Energia”. Il manager è alla guida di Terna da maggio 2017.

Luigi Ferraris, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna, in occasione della consegna del premio "Manager Utilities 2018": "Significa ingaggiarsi molto nelle interazioni con le comunità locali, col territorio, bisogna sviluppare una cultura dell'ascolto costante".
Luigi Ferraris, AD Terna

Luigi Ferraris: il premio

Luigi Ferraris, manager alla guida di Terna, si è aggiudicato il premio "Manager Utilities 2018" nella categoria "Energia". Il riconoscimento è stato assegnato nell'ambito del diciannovesimo seminario annuale sulle utilities organizzato da Agici e Accenture. Le motivazioni dell'assegnazione del premio all'Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna si basano sull'impegno profuso nella società in qualità di abilitatore verso un modello energetico sempre più sostenibile, efficiente, sicuro e innovativo. "All'atto pratico", ha spiegato Luigi Ferraris in occasione della consegna del premio, "significa ingaggiarsi molto nelle interazioni con le comunità locali, col territorio, bisogna sviluppare una cultura dell'ascolto costante, e soprattutto bisogna spiegare fin dal primo giorno cosa si vuole fare. Per noi sono state e sono molto importanti iniziative quali Terna Incontra, e soprattutto avere una relazione quasi quotidiana con i nostri stakeholder". Il ruolo di Terna è centrale per la riuscita della transizione energetica in Italia, per passare con successo a un sistema con più auto elettriche, più fonti rinnovabili non programmabili, più pompe di calore e meno capacità produttiva termoelettrica.

Luigi Ferraris: tutti devono fare la loro parte in questo periodo di transizione

"Cito un dato che viene riportato dalla International Energy Agency che dice che nei prossimi 20 anni ci saranno investimenti per circa ventimila miliardi di dollari a livello mondo, di cui sostanzialmente un 40% in rinnovabili e un 40% in reti", spiega Luigi Ferraris. "È evidente che noi dobbiamo fare la nostra parte in termini di investimenti diretti, specifici, sulla rete italiana, sulle interconnessioni con i paesi vicini, ed è importante il contributo di tutti." Anche le istituzioni, gli enti regolatori, le imprese devono contribuire agli investimenti, per agire in modo coordinato. Luigi Ferraris ha iniziato la sua carriera nel settore auditing di PriceWaterhouse e ha poi ricoperto diverse posizioni manageriali in importanti aziende industriali italiane e internazionali. dopo essere stato Chief Financial Officer in Elsacom, società facente parte del Gruppo Finmeccanica. Ha lavorato in Enel dal 1999 al 2015. Le posizioni professionali ricoperte sono di crescente rilevanza: l'esperienza ottenuta consente al manager di diventare Chief Financial Officer del Gruppo Poste Italiane prima, poi Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna da maggio 2017.

Claudio Descalzi: “Avvenire” intervista l’AD di Eni sull’incontro con Papa Francesco

"Lavoriamo assieme per la transizione all'energia pulita": l'Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi racconta ad "Avvenire" l'incontro in Vaticano con Papa Francesco.
Claudio Descalzi, AD Eni

Eni al summit in Vaticano sull'emergenza climatica: l'intervista di "Avvenire" all'AD Claudio Descalzi

"Francesco ha inventato con coraggio qualcosa di nuovo e ha raggiunto un obiettivo importantissimo: avvicinare, anche fisicamente, tutte le componenti del mondo dell'energia che possono dare un contributo contro l'emergenza climatica": l'Amministratore Delegato di Eni Claudio Descalzi commenta ad "Avvenire" l'incontro sull'emergenza climatica organizzato in Vaticano. I big dell'industria petrolifera si sono confrontati con il Pontefice, diversi esponenti del settore finanziario e scienziati autorevoli sulle iniziative più efficaci da intraprendere per contrastare il climate change, anche in relazione ai Sustainable Development Goals dell'Onu: il Papa "ascoltava, interveniva, rispondeva alle nostre domande" e "si avvertiva la passione e l'entusiasmo di tutti". Come sottolineato dall'AD Claudio Descalzi, in occasione dell'incontro sono stati sottoscritti statement relativi al carbon pricing e alla trasparenza delle azioni contro il cambiamento climatico: "passi importanti" che confermano quanto gli investitori si stiano impegnando a "riconoscere il valore che stiamo producendo, un valore che non sempre coincide con il profitto a breve termine".

Eni, Claudio Descalzi ad "Avvenire" sull'incontro con Papa Francesco e la lotta contro il climate change

Nell'intervista a "L'Avvenire" Claudio Descalzi sottolinea come il mondo finanziario abbia scelto "in modo forte" di condividere gli obiettivi che Eni persegue: "Sanno riconoscere gli sforzi importanti che facciamo dal 2014 sulla decarbonizzazione e vedono il grande contributo che stiamo dando alla transizione energetica: dalla ricerca sulle rinnovabili, per le quali investiamo 3 miliardi di euro nel nuovo piano industriale, allo sviluppo di soluzioni innovative di economia circolare come quelle che sperimentiamo nella bio-raffineria di Gela, che usa olio di palma e olio esausto alimentare". Sul carbon pricing, l'AD di Eni invita a fissare regole internazionali omogenee per evitare il pericolo di delocalizzazioni: "Rischiamo che chi produce CO2 in Europa, dove le emissioni si pagano, sposti l'attività in aree del mondo dove non ci sono sistemi che le disincentivano. Con il risultato che la CO2 prodotta a livello mondiale non scende". Infine Claudio Descalzi esorta a riflettere sul divario "tra chi ha e chi non ha": "Occorre sviluppare la vicinanza tra i gruppi sociali, perché sono quelle distanze che creano poi i disastri e le guerre. Questa è una necessità etica ed esistenziale". Con il Papa si è parlato della necessità di cambiare il modello di sviluppo: "Penso all'Africa, dove Eni opera da decenni. Ci sono milioni di africani che non hanno accesso all'elettricità: dobbiamo garantire loro l'accesso all'energia". Una consapevolezza che il gruppo ha maturato prima di altri: "Siamo probabilmente gli unici a investire 2,5 miliardi di euro per l'accesso all'energia in Africa e abbiamo fatto la scelta coraggiosa di lasciare il gas in molti dei Paesi in cui operiamo per produrre elettricità per la popolazione locale".