lunedì 9 ottobre 2023

Recupero delle materie prime, Luca Dal Fabbro: in Italia scarso sviluppo della rete impiantistica

Nel suo intervento in Commissione Industria al Senato, il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro ha affrontato il tema dei materiali rari, evidenziando l’importanza del riciclo delle materie prime e di procedure autorizzative più veloci. Nel frattempo, Iren sta lavorando ad impianti specifici per il recupero di materiali rari con l’ausilio di idrometallurgia e intelligenza artificiale.

Il manager Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren

Luca Dal Fabbro: in Italia la raccolta Raee è inferiore alla media UE

Iren è stata tra le prime multiutility ad occuparsi dei materiali rari. La società presieduta da Luca Dal Fabbro ha infatti in cantiere la realizzazione di impianti specifici per il loro recupero e a marzo 2023 ha presentato uno studio sulle materie critiche insieme ad Ambrosetti. In tutto sono 34 le materie critiche, 16 quelle strategiche. Di queste, 4-5 sono essenziali per l’industria italiana. Alla luce dei dati emersi, Luca Dal Fabbro ha evidenziato il ruolo centrale del riciclo: “Indubbiamente l’aspetto importante è che il potenziale del riciclo è essenziale per recuperare quanto è possibile. Oggi l’Italia manca della capacità impiantistica quasi totalmente per poter estrarre materie prime strategiche”. Nel nostro Paese, la raccolta dei Raee è significativamente inferiore rispetto all’Europa: 34% contro il 47%. Inoltre, il 90% dei materiali recuperati dai Raee viene esportato, per essere poi lavorato al di fuori dei confini italiani.

Luca Dal Fabbro: chiarire la qualifica dell’end of waste e intervenire sulle procedure autorizzative

Sono due i principali nodi da scogliere, secondo il Presidente di Iren: la qualifica dell’end of waste, dato che “spesso mancano specifiche norme che lo caratterizzano cioè cosa fare del prodotto lavorato”, e le tempistiche autorizzative “estremamente lunghe”. Attualmente, per realizzare un impianto di recupero in Italia ci vogliono in media 4 anni e mezzo, di cui “il 60% è assorbito dall’iter autorizzativo”, mentre in altri Paesi come la Francia ci si impiega la metà del tempo. Ecco perché Luca Dal Fabbro propone di accelerare le procedure autorizzative e fornire chiarimenti sulla qualifica dell’end of waste. Infine ha aggiunto: “Per garantire i flussi di ingresso bisogna poi che il legislatore preveda incentivi dei sistemi di raccolta. Per realizzare una filiera è necessario sostenere poi la ricerca e l’Italia potrebbe capitanare alcune di queste ricerche. Infine ci vogliono le risorse: pensate che per quanta richiesta c’è il progetto Faro per il recupero dei Raee ha visto stanziati 150 milioni e richieste per 500. Significa che l’Italia ha un’industria in grado di proporre. E se c’è il quadro regolatorio penso che il nostro Paese possa avere una posizione di forza nel sistema europeo”.

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