L’AD Luigi Ferraris ha rilasciato un’intervista al Direttore Andrea Cabrini in occasione della “Influence, Relevance & Growth Conference 2024” organizzata in collaborazione con Class Cnbc e CNBC presso la SDA Bocconi: focus sul ruolo del Gruppo FS nella crescita delle infrastrutture.
Luigi Ferraris: un primo trimestre molto positivo
Con un aumento di circa il 15% dei volumi di traffico e del 20-25% dei ricavi, il primo trimestre del Gruppo FS ha registrato risultati molto positivi. “C’è un mix diverso rispetto a quello che avevamo prima della pandemia – ha precisato l’AD Luigi Ferraris – Abbiamo meno business traffic e più traffico legato al turismo”. Per quanto concerne, invece, le merci si sta attraversando ancora una fase di incertezza dovuta ad alcune criticità nei collegamenti con il resto d’Europa ma che si sta pian piano assestando. Esiti favorevoli anche dal punto di vista degli investimenti. “Abbiamo fatto tre anni molto intensi – ha evidenziato il manager – Abbiamo rimesso in moto tutta la macchina infrastrutturale, sia lato ferrovie che lato strada, con Anas”. A questo si aggiunge “un grande investimento nel rinnovo della flotta dei treni”. È abbastanza recente, ad esempio, l’acquisto di oltre 100 nuove locomotive di ultima generazione da destinare al trasporto merci. Come sottolineato dall’AD, “non si facevano investimenti di questa portata da decenni”.
Luigi Ferraris: il futuro del Gruppo FS e l’ipotesi della privatizzazione
Fino al 2026 il Gruppo sarà impegnato nella finalizzazione delle grandi opere finanziate con i 25 miliardi del PNRR. “Siamo intorno al 30-35% del percorso – ha sottolineato Luigi Ferraris – È chiaro che dobbiamo lavorare nel 2024, 2025 e metà 2026”. Nonostante si tratti di interventi particolarmente complessi, e per questo soggetti a frequenti rallentamenti, l’AD ha assicurato che al momento si sta viaggiando “secondo i programmi”. Sul futuro di FS Italiane si fanno sempre più insistenti le voci su una possibile privatizzazione. Per un Gruppo che “ha una sua identità”, ha affermato il manager, “bisogna prima fare dei passaggi regolatori”. Il focus è sempre sugli investimenti: “Indipendentemente dal percorso della quotazione, per noi è fondamentale che ci sia la possibilità di avere progetti chiari e definiti nel suo complesso. Per fare questo, ci vogliono investimenti certi. Il tema non è tanto aprire il capitale per mettere sul mercato le azioni del Gruppo FS ma quanto creare le condizioni per cambiare la regolazione affinché gli investitori privati possano sottoscrivere ancora più bond di nostra emissione per finanziare le grandi opere”. L’attuale normativa spinge il Gruppo a gestire i progetti di portata rilevante a “lotti funzionali”, ovvero spezzettandoli in tanti lotti, il che spesso si traduce in continui rallentamenti. Una regolazione su modello RAB darebbe, secondo Luigi Ferraris, la possibilità agli investitori privati di entrare.
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