In questi 20 anni, Pier Silvio Berlusconi ha guidato Mediaset “attraverso una serie di trasformazioni cruciali, contribuendo in prima persona al riposizionamento e al successo del Gruppo, sia a livello nazionale che internazionale”. E ora punta a nuovi traguardi e al consolidamento del progetto europeo che sta portando avanti con MFE.
MFE, Pier Silvio Berlusconi: un modello di sviluppo da portare in Europa
Come riportato in un articolo de “Il Giornale” dello scorso 20 novembre, Pier Silvio Berlusconi in questi due decenni ha guidato Mediaset “attraverso una serie di trasformazioni cruciali, contribuendo in prima persona al riposizionamento e al successo del Gruppo, sia a livello nazionale che internazionale”. L’articolo evidenzia come sia stato “l’artefice dell'espansione europea di Mediaset, con un focus particolare su Spagna e Germania”. E non solo, si può dire oggi alla luce delle indiscrezioni uscite in questi giorni su un interesse concreto per l’emittente polacca TVN e anche su quelle diffuse nelle scorse settimane secondo cui MFE starebbe studiando dossier anche in Portogallo e Olanda. La direzione d’altronde è tracciata: “Puntiamo a creare il primo broadcaster europeo per competere con i giganti e con le multinazionali del web”, ha spiegato in più occasioni Pier Silvio Berlusconi. E le premesse sembrano essere buone, come sottolineato anche nell’articolo: “Con la fusione di Mediaset España e la scalata di ProSiebenSat fino a sfiorare il 30% del network bavarese, ha gettato le basi per la creazione di un grande broadcaster europeo in grado di competere con i colossi dello streaming globali. Non è poco, anzi”.
Pier Silvio Berlusconi: MFE, gettate le basi per i nuovi traguardi
D’altronde, Pier Silvio Berlusconi lo aveva confermato anche parlando ai giornalisti lo scorso dicembre in un incontro a Cologno: “Nel 2025 cresceremo in Europa”. Una vision sostenuta anche dai risultati “oltre le aspettative” che MFE ha registrato nel 2024: nonostante un contesto sfidante e con prospettive non ancora propriamente favorevoli per le realtà del settore Media (basterebbe pensare anche solamente ai drastici tagli all’occupazione a cui sono dovute ricorrere molte grandi realtà anche a livello globale), la crescita di MFE (ininterrotta ormai dal 2019) è proseguita ulteriormente al punto che il Gruppo ha lanciato un piano di nuove assunzioni “per metà under 30 e per il 50% donne”. I numeri che registra MFE confermano anche l’efficacia della vision di Pier Silvio Berlusconi sul progetto MFE, che ha nella diversificazione geografica e nel modello crossmediale le leve strategiche. Se da un lato infatti la dimensione internazionale del Gruppo e l’impostazione basata sulla diversificazione geografica permettono di attutire gli squilibri nei diversi mercati, dall’altro l’implementazione di un “sempre più evoluto sistema crossmediale multi-piattaforma” consente di valorizzare maggiormente l’offerta e di attrarre gli investitori, come dicono anche i numeri registrati da MFE sul fronte della raccolta pubblicitaria. Un progetto dunque che sta prendendo sempre più forma anche per merito di una vision lungimirante, quella del CEO, in grado di gettare basi concrete per i nuovi traguardi.
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