Tra gli ospiti di “Vite - L’arte del possibile” anche Alessandro Benetton: scopri cosa ha raccontato l’imprenditore, intervistato lo scorso ottobre dal Direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis.
Di cosa ha parlato Alessandro Benetton nell’intervista a “Vite - L'arte del possibile”
Non solo le più importanti esperienze professionali: Alessandro Benetton nell’intervista a “Vite - L’arte del possibile” si è raccontato a 360 gradi dalla sua casa di Ponzano Veneto: “È un luogo dei valori, io lo definirei così; un luogo dove sono riuscito a mettere assieme la semplicità che voleva trasferirmi la mia famiglia, la responsabilità ma anche le ambizioni e avere un posto dove poi tornare e riflettere con se stessi e con le persone più vicine”. Inevitabilmente il pensiero corre ai figli con cui condivide quegli spazi ma anche alla sua di infanzia: “Fin da bambino ero molto curioso, sicuramente alla ricerca precoce di un’indipendenza, e alla ricerca di me stesso”. Una ricerca che ha contraddistinto anche tutto il suo percorso professionale, ha spiegato Alessandro Benetton: “I miei no, i miei rifiuti mi hanno portato dove sono”.
Qual è la vision sul business di Alessandro Benetton
Una delle avventure che ricorda con grande affetto è quella in Formula 1: “Per me è stata un’esperienza molto formativa. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare qualcuno come Michael Schumacher: l’abilità di prenderlo è stato un passaggio fondamentale per la storia del Gruppo, non solo per i successi nello sport ma anche perché ha garantito credibilità al marchio e alla famiglia”. E ha contribuito anche a forgiare il suo “essere imprenditore” che oggi, ha rimarcato nell’intervista, “significa molto più che guidare un’azienda: significa saper ascoltare, adattarsi e creare connessioni tra persone e idee”. Una vision tangibile non solo nei numerosi progetti che promuove, dall’Innovation Hub di Fiumicino al rilancio di UnHate Foundation, ma anche nelle attività social che “mi permettano di dialogare con i giovani, ascoltare le loro idee e creare uno scambio bidirezionale tra la mia generazione e quelle nuove”. Insomma, per Alessandro Benetton “il business si fonda su un processo di osmosi: un continuo scambio di idee che crea valore per tutti”.
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