Il commento dell’AD Stefano Venier sull’offerta presentata da Lunate per l’acquisizione di una quota di minoranza in ADNOC Gas Pipelines: “È coerente con il Piano Strategico 2025-2029 appena presentato, che si focalizza sullo sviluppo di un'infrastruttura paneuropea multi-molecola. In questa prospettiva, la rotazione di alcuni asset non collocati sui principali corridoi Europei sui quali operiamo ci consente di capitalizzarne il valore”.
Stefano Venier: l’offerta di Lunate per l'acquisizione di una quota di minoranza in ADNOC Gas Pipelines da Snam
La cessione della partecipazione in ADNOC Gas Pipeline, ha commentato l’AD di Snam Stefano Venier sottolineando il valore dell’operazione, è “coerente con il Piano Strategico 2025-2029 appena presentato”: secondo quanto annunciato lo scorso 28 gennaio, il fondo di investimenti alternativi globali Lunate ha presentato un’offerta per l'acquisizione della quota di minoranza di ADNOC Gas Pipelines indirettamente detenuta da Snam, principale operatore europeo di infrastrutture per il gas. Per il fondo con sede ad Abu Dhabi e 105 miliardi di dollari di asset in gestione si tratta quindi di un importante investimento nelle infrastrutture energetiche destinato a rafforzarne ulteriormente il portafoglio. Basti pensare che ADNOC Gas Pipelines possiede i diritti di gestione di 38 gasdotti negli Emirati Arabi Uniti (EAU): una rete che si estende per un totale di 982 chilometri e costituisce un collegamento strategico tra le attività upstream di ADNOC e i distributori locali degli EAU. È quindi un asset infrastrutturale di primaria importanza in considerazione del ruolo di primo piano che riveste nella strategia degli Emirati Arabi Uniti in materia di infrastrutture energetiche: inoltre, genera flussi di cassa stabili e predeterminati in un settore cruciale. Era il 2020 quando Snam acquisì la sua partecipazione in ADNOC Gas Pipelines: da allora ha messo a disposizione le sue competenze industriali, il know-how e le soluzioni innovative nella gestione del gas naturale contribuendo significativamente ad apportare ulteriore valore. L’operazione annunciata nei giorni scorsi, come ha spiegato l’AD Stefano Venier, è in linea con la visione strategica del Gruppo: il Piano Strategico 2025-2029 presentato il 22 gennaio si focalizza sullo sviluppo di un'infrastruttura paneuropea multi-molecola e “in questa prospettiva, la rotazione di alcuni asset non collocati sui principali corridoi Europei sui quali operiamo ci consente di capitalizzarne il valore”.
Snam, Stefano Venier: focus sul Piano Strategico 2025-2029
Il Piano Strategico 2025-2029, presentato lo scorso 22 gennaio dall’AD Stefano Venier alla comunità finanziaria, prevede “investimenti netti per 12,4 miliardi di euro, i più significativi nella storia della società” sia per dare continuità e accelerare nel percorso intrapreso nel 2022 in risposta alla crisi energetica che per rafforzare l’impegno nello sviluppo di “un’infrastruttura paneuropea in grado di gestire molecole tradizionali e decarbonizzate come gas naturale, biometano, idrogeno e CO₂”. È la direzione in cui Snam guarda per garantire sicurezza e sostenibilità e soddisfare al contempo l’evoluzione della domanda energetica, come ha spiegato in più occasioni Stefano Venier. D’altronde, oggi “siamo in un momento cruciale per il settore energetico, in cui le crescenti incertezze e la volatilità dei prezzi richiedono sistemi resilienti in grado di resistere agli shock geopolitici e allo stesso tempo consentire la transizione verso il Net Zero in modo sostenibile per tutti”. Il Piano Strategico 2025-2029 rappresenta quindi la risposta di Snam, che punta ulteriormente sulle due leve strategiche della sostenibilità e dell’innovazione per continuare a “creare valore per tutti gli stakeholders, promuovendo soluzioni sostenibili e innovative che rafforzino il ruolo dell’Italia come hub energetico europeo”.
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