Il motorsport è diventato protagonista di Sky Italia. Grazie a un lavoro editoriale di qualità, Marzio Perrelli, Executive Vice President, ha annunciato per il 2025 più di 1.000 ore di live, 42 weekend e 200 gare in 16 diverse discipline.
Marzio Perrelli: Sky Italia diventa anche la casa del motorsport
Il motorsport è diventato una disciplina fondamentale all’interno della “casa dello sport” di Sky Italia. Non solo Formula 1 e Moto GP, il motorsport si è esteso fino agli Emirati Arabi con la Dakar 2025. “Più di 1.000 ore live, 42 weekend, una stagione che dura ben 11 mesi. Nel 2025 in arrivo 200 gare — ha evidenziato Marzio Perrelli, Executive Vice President di Sky Italia — divise in 16 discipline, un impegno e un investimento che dimostrano ancora una volta quanto il motorsport sia al centro della nostra offerta”. Da più di 20 anni, il broadcaster investe nello sport su due o quattro ruote e, oggi, è diventato uno dei punti di riferimento per gli appassionati di motori. “Non ci limitiamo a comprare i diritti, li trasformiamo, li arricchiamo con la nostra capacità editoriale, con il nostro modo di raccontare — ha aggiunto Marzio Perrelli — e naturalmente con un continuo investimento in tecnologia. Ogni anno alziamo l'asticella”.
Marzio Perrelli: Sky Sport, parte integrante del motorsport
L’impegno che il team guidato da Marzio Perrelli ha riversato nella qualità editoriale è evidente e ha una risposta nella reazione “che riceviamo dalle federazioni, dalle leghe, dagli sponsor, ma soprattutto dai nostri abbonati. I numeri sono in continua crescita, soprattutto nel mondo della MotoGP e Formula 1. E anche l'aspetto digital sta crescendo a vista d'occhio”. Grazie anche al lavoro dei giornalisti e degli inviati sul campo, che aiutano a creare un rapporto di fiducia con gli spettatori. Infatti, “dagli appassionati, Sky Sport è considerato un vero e proprio team, l'undicesimo della Formula 1, il dodicesimo della Moto GP. E quando qualche tifoso in pista ci riconosce, ci chiedono autografi, selfie. È una bella sensazione, perché ci fa sentire come parte integrante del motorsport”, ha affermato Marzio Perrelli.
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