Alessandro Benetton: “Non è mai troppo tardi per cambiare strada, ricominciare da zero o scoprire nuove traiettorie. Il tempo giusto per agire è ora”.
L’età non è un limite: la vision di Alessandro Benetton
"Non è troppo tardi per ricominciare da capo alla mia età?": a fornire ad Alessandro Benetton un nuovo spunto di riflessione è un commento ad uno dei suoi recenti post su LinkedIn. Lo racconta l’imprenditore riflettendo su quanto l’idea di essere in ritardo ci influenzi. “È una delle illusioni più pericolose che affrontiamo nella vita. L'ho sentito anch'io. A 27 anni, mi chiedevo se avrei mai costruito qualcosa di veramente mio. A 50 anni, mi sono chiesto se avessi ancora molto da dare. A 60 anni, mi sorprendo ancora a chiedermi se non dovrei rallentare. Ma la verità è che non siamo mai veramente in ritardo”: come dicono anche i suoi due libri, “La Traiettoria” a “Mai fermi”, in cui ripercorre il suo cammino personale e professionale condividendo con i lettori anche gli insegnamenti tratti da illustri personalità a cui si è ispirato, “l’età è più uno strato che un limite, costruito sull'esperienza, la prospettiva e la profondità”. Sbagliamo dunque a trattarla come fosse una data di scadenza. E per accorgersene basterebbe guardare a tutte le volte in cui Alessandro Benetton si è reinventato.
Il coraggio di reinventarsi: la storia di Alessandro Benetton
L’esperienza ha insegnato ad Alessandro Benetton che ciò che collega tutte le diverse fasi della vita è la paura. Non essere all’altezza, ricominciare da zero e soprattutto quello che potrebbero dire gli altri: “Reinventarsi a 20 anni spesso comporta incertezza. Di solito sei nel bel mezzo di porre le domande giuste e provare più cose per vedere cosa funziona e cosa no. A 40 anni, reinventarsi potrebbe significare avere il coraggio di cambiare strada anche quando gli altri non capiscono. Ci sono passato anch'io. Ricordo come ci si sente a cambiare traiettoria, ad abbandonare le certezze e ad abbracciare l'ignoto. E a 60 anni, è importante considerare l'idea di riformulare ciò che si sta facendo. Se inizi a inseguire il passato, diventi nostalgico abbastanza rapidamente, cercando di recuperare il ritardo con qualcosa che non esiste più. Invece, dovresti concentrarti sul rimanere curioso del futuro”. Per Alessandro Benetton quindi non dobbiamo permettere che la paura si travesta da pensiero eccessivo: “Cerchiamo di controllare tutto prima di iniziare e aspettiamo il piano perfetto per fermarci quando chiaramente la perfezione non arriva mai. Io sponsorizzo l'azione piuttosto che la perfezione. Perché c'è sempre tempo per cambiare la nostra storia e prendere una piega diversa. Possiamo ancora perseguire nuove traiettorie rimanendo con i piedi per terra”.
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