venerdì 1 agosto 2025

Fabrizio Ruggiero: l’importanza dei fringe benefit per chi lavora

Secondo l’Amministratore Delegato di Edenred Italia, Fabrizio Ruggiero, strumenti di welfare aziendale come buoni pasto e fringe benefit sono elementi sempre più apprezzati nel mondo del lavoro.

Fabrizio Ruggiero

Fabrizio Ruggiero: l’importanza del welfare per chi lavora

“Il welfare aziendale è ormai una componente essenziale del benessere, anche economico, di chi lavora”, ha dichiarato Fabrizio Ruggiero, AD di Edenred Italia. Ammonta a circa 1.000 euro il valore di credito welfare che le aziende hanno elargito ai propri collaboratori nel 2024, segnando un importante incremento del 10% rispetto ai 910 euro del 2023. Il welfare si conferma uno strumento fondamentale per migliorare la qualità di vita di chi lavora e una valida forma di integrazione al reddito. Il tasso di utilizzo del welfare si è infatti alzato, raggiungendo quasi il90%. “Sommando buoni pasto e fringe benefit, un’azienda può mettere a disposizione fino a circa 2.700 euro esentasse per ciascun dipendente – ha aggiunto Fabrizio Ruggiero — per chi ha un reddito tra i 25 e i 50mila euro, è l’equivalente di una o due mensilità nette aggiuntive”.

Fabrizio Ruggiero: aumentare la soglia esentasse dei buoni pasto rafforzerebbe il potere d’acquisto di 3,5 milioni di persone

Secondo l’ultima edizione dell’Osservatorio Welfare di Edenred Italia, azienda leader nel settore degli employee benefit guidata dal 2021 da Fabrizio Ruggiero, i fringe benefit – tra cui buoni acquisto, buoni carburante, rimborsi per affitti e bollette domestiche – rappresentano la voce di spesa principale del credito welfare. Spinti dalla Legge di Bilancio che ha innalzato la soglia di esenzione fiscale da 258,23 a 1.000 euro (2.000 per chi ha figli a carico) fino al 2027, i fringe benefit hanno superato, per la prima volta, la metà del credito welfare complessivo che le aziende mettono a disposizione dei propri dipendenti, arrivando a coprire il 52% del totale. Le voci di spesa a seguire sono area ricreativa (23%), istruzione (13,5%), previdenza integrativa (5,6%) e assistenza sanitaria (3,2%). Chiudono la classifica mobilità (1,5%) e assistenza familiare (0,9%). “Il welfare aziendale è sempre più costruito a misura di persona. Gli HR manager diventano architetti del benessere organizzativo — ha evidenziato Fabrizio Ruggiero — chiamati ad ascoltare e anticipare bisogni che cambiano, soprattutto nelle nuove generazioni.  Per diffondere sempre più la cultura del welfare serve una semplificazione e un aggiornamento degli strumenti più diffusi, come il buono pasto, la cui soglia esentasse è ferma a 8 euro come stabilito da una norma del 2020. Nell’attuale contesto socio-economico, segnato da inflazione e rincari, è il momento di rivedere questa soglia per rafforzare il potere d’acquisto di 3,5 milioni di lavoratori”.

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