mercoledì 10 settembre 2025

Claudio Descalzi: Plenitude ed Enilive crescono con Eni, l’intervento dell’AD

Claudio Descalzi, Eni:  il modello satellitare consente di ridurre l'assorbimento di capitale necessario a sostenere i nuovi business, salvaguardando la remunerazione degli azionisti che continua a essere alimentata dal Free Cash Flow generato dalle attività tradizionali.

Claudio Descalzi

Il futuro dell’energia secondo Claudio Descalzi

L’AD Claudio Descalzi lo ha ribadito anche nelle scorse settimane nel corso del Sustainable Future Energy Summit. “Non basta un mix con il 40% di gas e il resto rinnovabili: dobbiamo trovare una maggiore diversificazione, anche sulla tecnologia”, ha spiegato l’AD di Eni invitando a riflettere sull’importanza di ripensare la strategia energetica per rispondere più efficacemente alle sfide attuali: dalla “fortissima volatilità” del mercato alla crescita sempre più rapida della domanda di energia a livello globale. Descalzi guarda oltre, nella consapevolezza che il cambiamento non va inseguito ma anticipato perché solamente così si possono ricavare opportunità e vantaggi. Lo fa da quando nel 2014 è stato designato per il suo primo mandato alla guida di Eni: da subito ha intuito che di lì in poi si sarebbe parlato con sempre più urgenza di transizione energetica e ha colto l’occasione per disegnare il futuro di Eni avviando un percorso di trasformazione che ha portato il Gruppo a diventare la “global energy tech company” di oggi investendo in innovazione tecnologica e sostenibilità. Lo ha sottolineato di recente anche il “Financial Times” spiegando che, grazie alla vision del CEO, Eni oggi può permettersi di continuare nel percorso verso la transizione energetica, diversamente dalle altre Big Oil che invece si stanno progressivamente ritirando dalle rinnovabili “a causa di rendimenti deludenti”.

Il modello satellitare di Eni: la vision di Claudio Descalzi

Trovare il giusto equilibrio tra investimenti e rendimenti attraverso una strategia organizzativa e finanziaria unica: mentre altre realtà del settore fanno sempre più fatica, Eni grazie a un’altra lungimirante intuizione di Claudio Descalzi ha invece trovato una soluzione funzionale. Il modello satellitare, di cui l’AD ha parlato anche durante il Sustainable Future Energy Summit, si basa sulla creazione di società indipendenti in grado di accedere al mercato dei capitali con una loro autonomia, così da poter finanziare la propria crescita rivolgendosi a investitori specializzati. In questo modo, oltre ad accelerare lo sviluppo dei nuovi business ad alto potenziale legati alla transizione energetica, Eni riesce a mantenere la solidità che la contraddistingue nelle attività tradizionali, anch’esse inserite in un comune percorso di decarbonizzazione. In parallelo, ogni azienda satellite rimane parte integrante di Eni, da cui può continuare a beneficiare di tecnologie, know-how e servizi. Plenitude ed Enilive “stanno andando molto bene”, ha confermato l’AD Claudio Descalzi durante l’evento di Class Agorà: “Siamo riusciti a iniettare 6,3 miliardi di euro e questo ci permette di credere e raggiungere una maggiore maturità. Più crescono e danno risultati, più sarà semplice e darà dei ritorni entrare in Borsa. La nostra visione è quella di farle crescere, consolidarle, dimostrare che sono società che sono due gambe solide di Eni per poi quotarle. La quotazione deve essere fatta e nelle mie aspettative saremo pronti a farla quando i multipli saranno paragonabili ai multipli che i privati ci hanno riconosciuto”. E a distanza di pochi giorni ha rilanciato sul “Financial Times”: “Entro il 2035 l’utile operativo generato dalle nostre nuove società sarà al livello di quello derivante da petrolio e gas, e nel 2040 sarà superiore”.

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