Eni, il CEO Claudio Descalzi sottolinea il valore della performance nel terzo trimestre 2025: “In un contesto di prezzi del greggio deboli e di un euro in rafforzamento, la performance economica finanziaria conferma l’efficacia della nostra strategia e del modello satellitare che consente di assicurare una crescita accelerata e dividendi stabili”.
Claudio Descalzi: risultati oltre le attese per Eni nel terzo trimestre 2025
I numeri registrati da Eni nel terzo trimestre 2025 hanno superato le attese: come ha spiegato anche il CEO Claudio Descalzi nel rimarcare il valore della performance, i risultati raggiunti grazie a una solida esecuzione della strategy combinano efficacemente crescita dei volumi ed efficienze di costo, permettendo di incrementare per la seconda volta la stima annuale di generazione di cassa nonostante lo sfavorevole scenario prezzi/cambi. “In un contesto di prezzi del greggio deboli e di un euro in rafforzamento, la performance economica finanziaria conferma l’efficacia della nostra strategia e del modello satellitare che consente di assicurare una crescita accelerata e dividendi stabili”, ha rimarcato Claudio Descalzi. Parole che trovano conferma nei dati: “L’EBIT proforma è stato solido a €3 miliardi, così come l’utile netto a €1,2 miliardi, +20% rispetto alle aspettative. Altrettanto significativa la performance di cassa con un CFFO a €3,3 miliardi. La leva finanziaria proforma si attesta al 12%, un livello che resta ai minimi storici di Eni, e con una prospettiva a fine anno del 15-18%. In un contesto di prezzi più deboli, grazie all’incremento delle stime di cassa operativa, Eni si distingue nel settore aumentando la distribuzione con un incremento del buyback di €300 milioni a €1,8 miliardi, riducendo al contempo l’indebitamento”.
Claudio Descalzi: “Stiamo crescendo in modo competitivo in tutti i nostri business chiave”
Parlando della performance del trimestre, Claudio Descalzi ha evidenziato anche l’elevata redditività dei nuovi progetti oil&gas e l’eccellente gestione della base produttiva: “La produzione di 1,76 milioni barili/giorno è in forte crescita (+6% rispetto allo scorso anno) e ci consente di alzare la guidance annuale sino a 1,72 milioni barili/giorno, confermando il trend di accelerazione destinato a proseguire nei prossimi mesi grazie ai nuovi campi in sviluppo in Congo, EAU, Qatar e Libia, e all’avvio della combinazione di business in Indonesia e Malesia che costituirà uno dei principali player sul mercato del GNL nel continente asiatico. La valorizzazione dei nostri business continua con l’incasso dalla cessione del 30% del campo di Baleine in Costa d’Avorio, secondo il consolidato dual exploration model, e con l’avanzamento della cessione del 20% della quota di Plenitude al fondo Ares, per il quale tutte le condizioni sospensive sono state completate. Con questa operazione i due business di Enilive e Plenitude hanno determinato incassi per circa €6,5 miliardi negli ultimi due anni”. Rilevanti, inoltre, i progressi registrati nella strategia per la transizione energetica, evidenti anche nelle performance delle società satelliti che Eni ha creato nell’ottica di accelerare lo sviluppo dei nuovi business ad alto potenziale legati alla transizione green: “Il piano di potenziamento dell'hub di Sannazzaro e di conversione di Priolo segnano nuovi progetti di sviluppo della bioraffinazione e contribuiscono al piano di trasformazione del nostro downstream; allo stesso tempo Plenitude ha raggiunto i 4,8 GW di capacità installata di generazione rinnovabile, in linea con l’incremento che traguarda i 5,5 GW entro fine anno. Inoltre è stata avviata la partnership con GIP destinata a massimizzare il potenziale di crescita delle attività di CCUS del nostro portafoglio”. I numeri, ha concluso Claudio Descalzi, “dimostrano come tutti i principali elementi della nostra strategia stiano progredendo con successo in modo contestuale: stiamo crescendo in modo competitivo in tutti i nostri business chiave; nell’upstream stiamo avviando nuovi progetti assicurandoci nel contempo nuove opportunità tramite il nostro know-how esplorativo e tecnologico al top dell’industria; stiamo aprendoci nuove opportunità nell’ambito della transizione energetica. Inoltre stiamo creando sempre maggiore valore in termini di gestione rischio/rendimento attraverso il nostro dual exploration model e tramite la strategia satellitare, che ci consentono di ridurre il debito e condividere la creazione del valore con i nostri azionisti”.
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