venerdì 21 novembre 2025

La rivoluzione silenziosa: Pietro Labriola porta l’IA al centro di TIM

L’Intelligenza Artificiale sta trasformando TIM, e non in modo rumoroso, ma con una presenza silenziosa e costante che attraversa ogni divisione e processo dell’azienda. A raccontarlo è Pietro Labriola, Amministratore Delegato del Gruppo, che descrive l’IA come “uno degli assi portanti del secondo tempo di TIM”.

Pietro Labriola

Pietro Labriola: TIM accelera sull’IA

Secondo Pietro Labriola, l’IA non è più solo uno strumento di sperimentazione: è integrata nei data center, nelle reti, nei processi contrattuali, nel customer care e nei servizi digitali per cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. “Non la trattiamo come una sperimentazione da osservare, ma come una rivoluzione silenziosa da vivere ogni giorno, una leva di efficienza, qualità e sostenibilità. E i risultati si vedono: più stabilità, più velocità, più valore generato per l’intero ecosistema”, afferma.  Nel campo delle infrastrutture, algoritmi avanzati permettono di anticipare problemi di rete prima che diventino disservizi. I sistemi predittivi monitorano traffico e interferenze radio, bilanciano automaticamente il carico tra le celle e attivano interventi tecnici in modo autonomo quando rilevano anomalie. Sul fronte Enterprise, TIM punta a rafforzare la propria leadership nella colocation, con investimenti di circa 200 milioni di euro tra il 2025 e il 2027. Il progetto più importante riguarda un nuovo data center nei pressi di Roma, dotato di processori ad alte prestazioni dedicati all’IA e tecnologie di crittografia quantistica, con l’obiettivo di aumentare del 25% la capacità installata.

Pietro Labriola: l’IA al servizio dei cittadini e dei clienti

Sul versante consumer, TIM ha stretto un accordo con Perplexity, tra i motori di ricerca IA più avanzati, offrendo un anno di accesso gratuito alla versione Pro a milioni di utenti. L’obiettivo è rendere l’IA generativa accessibile a un pubblico ampio. All’interno dell’azienda, invece, i sistemi intelligenti analizzano comportamenti degli utenti, anticipano il rischio di abbandono e propongono offerte personalizzate, passando da un marketing reattivo a uno predittivo. Anche la gestione dei contratti è influenzata dall’IA: sistemi automatizzati classificano documenti, estraggono dati rilevanti e verificano clausole. Gemelli digitali simulano scenari di mercato, testando l’efficacia delle campagne prima del lancio. “La sfida più grande che abbiamo deciso di affrontare sull’IA è culturale – spiega Pietro LabriolaAbbiamo scelto di partire dalle persone, perché nessuna innovazione ha valore se non viene compresa, adottata e vissuta. Stiamo investendo su nuove competenze, su modelli di lavoro più aperti e collaborativi, su una cultura organizzativa capace di integrare l’IA nel quotidiano. Non è qualcosa che sostituisce: è una leva per aumentare la creatività, l’efficienza e la qualità del lavoro. Ma il nostro impegno va oltre i confini del Gruppo”. Il programma di formazione “AI Carpet” è un esempio concreto: quasi 100mila ore di training erogate in tre anni, con una crescita dalle 5mila ore del 2022 alle 60mila previste per il 2025. La formazione è modulare, personalizzata e rivolta a tutte le funzioni aziendali, sviluppando sia competenze tecniche sia una “logica AI” capace di interagire con sistemi intelligenti.

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