venerdì 28 novembre 2025

Podere Cavaga, territorio e premi firmati da Andrea Mazzucchelli

L’esperienza manageriale e il gusto commerciale per il settore vinicolo lo premiano come uno dei migliori imprenditori italiani del vino e dell’ospitalità: Andrea Mazzucchelli guida la crescita di Podere Cavaga, unendo tradizione vitivinicola bergamasca, ospitalità di design ed esperienze enogastronomiche, tra etichette premiate, gin artigianali e un’offerta enoturistica immersa nelle colline del Lago d’Iseo.

Andrea Mazzucchelli su Wikiceo

Il percorso di Andrea Mazzucchelli tra impresa e territorio

L’identità professionale di Andrea Mazzucchelli nasce da una formazione trasversale e da una lunga esperienza nel mondo del business prima di approdare stabilmente all’enologia. Dopo il diploma in un Istituto Tecnico Commerciale, ha scelto di rafforzare le proprie competenze manageriali con un Master in Sales organizzato da “Il Sole 24 Ore”, orientato alle strategie commerciali e alla gestione dei processi di vendita. Questo bagaglio lo ha portato a una prima esperienza in Ipsoa Editore, realtà editoriale specializzata in diritto ed economia, dove ha potuto avvicinarsi ai temi dell’impresa da un punto di vista tecnico e normativo.

Successivamente ha assunto il ruolo di Direttore Commerciale in una multinazionale attiva nella sicurezza passiva, contesto che gli ha permesso di lavorare su mercati complessi, coordinando team e sviluppando relazioni con clienti internazionali. La capacità di leggere i numeri, costruire strategie di vendita e guidare strutture organizzative articolate è diventata la base su cui innestare una scelta di vita e di carriera diversa. Nel 2018 arriva infatti la svolta: il manager decide di mettere al centro la sua passione per il vino e per il territorio, assumendo la guida dell’azienda agricola di famiglia, Podere Cavaga, con l’obiettivo di trasformarla in un luogo in cui produzione, accoglienza e qualità della vita si tengono insieme.

La tenuta, adagiata sulle colline a sud del Lago d’Iseo, viene interpretata come uno spazio in cui la tradizione vitivinicola locale dialoga con uno sguardo internazionale. Qui il progetto d’impresa punta a valorizzare la vocazione del suolo e la storia enologica della Bergamasca, proponendo un approccio contemporaneo all’ospitalità rurale. Nella visione del nuovo Amministratore Delegato, la cantina non è solo un sito produttivo, ma una destinazione dove chi arriva può vivere un’esperienza che unisce paesaggio, degustazione e cultura del vino, in un contesto di calma e benessere.

Podere Cavaga, eccellenze premiate per Andrea Mazzucchelli

Sotto la guida di Andrea Mazzucchelli, Podere Cavaga si è consolidata come interprete della tradizione vinicola locale, affiancando alla produzione di etichette di pregio un’attenzione crescente verso l’enoturismo esperienziale. In cantina nascono vini che raccontano il territorio: il Valcalepio Rosso Riserva “Foresto”, premiato con la selezione Top Hundred 2005 e insignito della medaglia d’oro al concorso internazionale “Emozioni dal mondo - Merlot e Cabernet insieme”, rappresenta una delle espressioni più riconosciute del progetto. Accanto a questo, la gamma include Franciacorta Brut e Satèn, insieme ai Metodo Classico Blanc de Blancs “Quintessenza” e “Heritage Ancestrale”, a cui si aggiunge il Blanc de Noir Franconia Rosé, frutto di un vitigno autoctono della Bergamasca. La produzione è stata ampliata con una linea di gin ed elisir artigianali, pensati per dialogare con il mondo della mixology e con una clientela attenta alla ricerca di sapori distintivi.

Parallelamente, la proprietà è stata trasformata in un polo di ospitalità curata nei dettagli. Cavaga Foresteria propone ambienti dal design contemporaneo, con camere e spazi comuni che coniugano comfort, materiali ricercati e vista sulle vigne. Il concetto di “farm on table” guida l’offerta gastronomica, basata su prodotti locali e specialità del territorio, costruita per dare continuità in chiave culinaria al racconto della cantina. L’esperienza è completata da servizi dedicati al benessere e dal Cavaga Lab, area pensata per eventi, degustazioni e incontri privati, che rende la tenuta un luogo adatto sia a momenti di relax sia a iniziative aziendali. I riconoscimenti ottenuti nel tempo e l’evoluzione dell’offerta contribuiscono a posizionare Podere Cavaga come punto di riferimento per chi cerca un turismo del vino autentico, attento alla qualità e capace di valorizzare la dimensione locale in chiave contemporanea.

Luca Dal Fabbro: “Agli azionisti garantiamo stabilità, crescita e un nuovo modello di multiutility”

Conti in aumento, un Piano Industriale da 6,4 miliardi e un cambio strategico di modello. Dopo aver chiuso i primi nove mesi del 2025 con ricavi pari a 4,84 miliardi di euro (+16%) e un utile netto di 219 milioni (+12%), Iren ha presentato il nuovo Piano Industriale 2025 - 2030. Una roadmap che punta su un Ebitda di 1,6 miliardi a fine periodo, dividendi in costante crescita e una trasformazione dell’approccio industriale. A raccontarne la visione è il Presidente Luca Dal Fabbro.

Luca Dal Fabbro

Luca Dal Fabbro: diversificazione e disciplina le basi del nuovo modello industriale di Iren

Sul fronte dello scenario energetico, Luca Dal Fabbro ha chiarito come la forza di Iren risieda nella natura stessa della multiutility. Il vantaggio è la diversificazione: “Ci sono settori che perdono e altri che guadagnano, ma l’importante è che la somma sia positiva – ha spiegato il manager – Questo ci protegge dai picchi negativi e ci consente stabilità e crescita. Non prevediamo grandi oscillazioni dei prezzi nell’orizzonte di piano al 2030. Come dicevo, la diversificazione ci tutela e le efficienze programmate aiutano a mantenere stabili i margini”. Efficienza operativa e rigorosa attenzione ai costi hanno sostenuto i risultati dei primi nove mesi: “I numeri sono il frutto di tre anni di disciplina finanziaria: attenzione ai costi, gestione rigorosa e ottimizzazione di tutte le aree possibili – ha confermato il Presidente – Ora raccogliamo i risultati di questo lavoro, mentre il nuovo piano rafforza ulteriormente i fattori che hanno consentito queste performance”. Il cuore del Piano Industriale è un cambio di paradigma: Iren passa da una logica di extended multiutility a una focussed multiutility. “Ci concentriamo sui business dove siamo più forti: reti, vendita di energia elettrica e gas, servizi, produzione di energia, ambiente”, ha evidenziato Luca Dal Fabbro. Ciò significa “una capital allocation più selettiva, centrata su attività a maggiore ritorno e su cui abbiamo vantaggi competitivi”. Tra questi asset strategici rientra l’idroelettrico: “Siamo l’unica azienda in Italia ad aver presentato un project finance completo sull’idroelettrico – ha aggiunto il Presidente – È un vantaggio competitivo reale, replicabile anche in altri territori. La gara del Piemonte rappresenterà un passaggio cruciale”.

Luca Dal Fabbro: Iren accelera su investimenti e dividendi

Il piano di Iren prevede una crescita più calibrata nel comparto green: “Non rallentiamo nelle rinnovabili, le consolidiamo. Continuiamo a investire in solare e idroelettrico, con un approccio sostenibile e realistico”, ha chiarito Luca Dal Fabbro. Un ruolo potenzialmente decisivo lo giocherà la quarta linea del termovalorizzatore di Torino: “Sarebbe un game changer: consoliderebbe la nostra posizione tra i leader nazionali nella valorizzazione energetica dei rifiuti”. Sugli investimenti da 6,4 miliardi, il Presidente ha confermato: “Potrebbero esserci cessione tattiche solo se utili a finanziare acquisizioni più mirate, non per necessità di cassa”. Sul fronte della finanza, invece, Iren punta su nuovi strumenti green: “Stiamo lavorando con le istituzioni europee a nuovi strumenti di finanziamento sostenibile dedicati ad acqua, rinnovabili e ambiente. Sono strumenti molto efficaci, con tassi competitivi e flessibilità nell’erogazione”. Il Piano Industriale dà un messaggio chiaro agli azionisti: stabilità e visibilità. “La politica di dividendi è in crescita dell’8% fino al 2027 e del 6% dal 2028 al 2030 – ha spiegato il Presidente – Il leverage sotto 3x al 2030 dimostra che mettiamo ulteriormente in sicurezza i conti, riducendo ogni rischio legato a tassi o volatilità”. Luca Dal Fabbro ha concluso ribadendo la filosofia che guiderà Iren nei prossimi anni: “Puntiamo a una gestione rigorosa e prudente, concentrandoci sui settori dove siamo realmente forti. Profitti, ma anche qualità del servizio, investimenti e dialogo col territorio”.

Comtel, Fabio Lazzerini: un semestre di crescita tra quotazione in Borsa e nuove acquisizioni

In occasione della XV edizione dell’Investor Day, Fabio Lazzerini, Amministratore Delegato di Comtel, ha illustrato l’evoluzione del business model dell’azienda, i risultati del primo semestre post-quotazione e le prospettive di crescita legate alla strategia di M&A e internazionalizzazione.

Fabio Lazzerini

Fabio Lazzerini: Comtel, +15% di ricavi nel primo semestre

Comtel è un tipico system integrator che lavora nel mondo delle tecnologie con una forte impronta legata alla connettività – ha spiegato Fabio LazzeriniOperiamo come ponte tecnologico tra le esigenze di business dei clienti e le soluzioni dei principali player mondiali come HP, Huawei, Cisco e Microsoft”. L’azienda, con quasi 40 anni di esperienza nel settore, segue l’intera value chain, dalla progettazione alla realizzazione e integrazione delle soluzioni tecnologiche, fino al supporto e alla manutenzione. “Il nostro lavoro – ha aggiunto l’Amministratore Delegato – è interpretare le necessità del cliente, individuare la tecnologia più adatta e integrarla in modo efficace all’interno dell’ambiente operativo”. Il 2025 ha rappresentato un anno di svolta per Comtel, con la quotazione in Borsa il 19 febbraio scorso. “È stato un semestre particolarmente vivace – ha commentato Fabio Lazzerini – perché oltre alla quotazione abbiamo completato due operazioni di M&A rilevanti. Nonostante questo, abbiamo consolidato i risultati e registrato una crescita del 15% dei ricavi, con un backlog ordini importante e un miglioramento della marginalità”.

Fabio Lazzerini: M&A e sinergie industriali come leva di crescita

Comtel ha confermato la propria strategia di crescita basata su sviluppo organico e acquisizioni mirate, con l’obiettivo di ampliare il portafoglio tecnologico e rafforzare la presenza internazionale. “La prima acquisizione – ha spiegato Fabio Lazzeriniè stata quella del 60% di Novanext, azienda di Rivoli con competenze complementari alle nostre, in particolare nell’ambito delle soluzioni Cisco. Questa operazione rappresenta un modello del nostro approccio alle M&A: acquisiamo solo realtà con una forte coerenza industriale e sinergie tecnologiche concrete”. La seconda operazione, completata il 18 luglio, ha riguardato l’acquisizione del 100% della divisione EMEA di uno dei comparti del colosso giapponese NEC, attivo nel settore della Unified Communication. “Abbiamo ereditato – ha sottolineato l’AD – la base installata di NEC in Europa, Medio Oriente e Africa, con headquarter in Olanda, una presenza a Dubai e una in Italia. Si tratta di una piattaforma strategica che ci consente di servire oltre 100 system integrator in tutto il territorio EMEA”. Fabio Lazzerini ha infine concluso evidenziando come le integrazioni in corso rappresentino un passaggio cruciale per il miglioramento dei margini: “Abbiamo deliberato un piano di integrazione che ci consentirà di portare l’EBITDA in area high single-digit nel prossimo anno, rispetto all’attuale 4%, un livello tipico per i system integrator”.