Un traguardo significativo per l'Università LUMSA, che nella nuova graduatoria Censis 2025 delle università italiane conquista il vertice degli atenei medi non statali. Il risultato testimonia la continua crescita qualitativa dell'istituzione accademica e l’attenzione verso la comunicazione.
Atenei italiani, l’Università LUMSA al vertice della categoria intermedia
L'Università LUMSA conquista la vetta nella categoria degli atenei non statali di dimensioni medie. Questo il risultato che emerge dalla 25esima edizione della prestigiosa graduatoria Censis dedicata agli istituti universitari italiani. La valutazione si basa su parametri rigorosi: infrastrutture universitarie, qualità dei servizi offerti agli studenti, apertura verso il panorama internazionale, sistema di borse di studio, efficacia nella comunicazione digitale e prospettive occupazionali post-laurea. Il panorama degli atenei privati di grandi dimensioni (oltre 10.000 iscritti) vede ancora trionfare la Luiss Guido Carli. Con 94,2 punti totali, l'istituto romano mantiene salda la prima posizione. L'ateneo viene premiato anche per "l'internazionalizzazione, grazie alle partnership con oltre 360 università in 75 Paesi e 68 programmi di mobilità internazionale". La Bocconi si piazza seconda con 91,4 punti, mentre l'Università Cattolica chiude il podio a quota 78,0. Mentre l'Università LUMSA eccelle nella categoria intermedia con 83 punti (IULM seconda con 79,6 e l’Università Suor Orsola Benincasa terza con 75,2), registrando un parametro molto alto nell’ambito della comunicazione, e tra le università private più contenute (fino a 5.000 studenti) la Libera Università di Bolzano conserva il primato con 95,2 punti.
Il panorama degli atenei: la leadership dell’Università LUMSA
Il panorama degli atenei non statali presenta dunque una varietà di eccellenze, dalla leadership dell’Università LUMSA nella fascia media fino al dominio di Bolzano tra i più piccoli. Nel settore statale invece la classificazione Censis si articola in quattro categorie: mega atenei (oltre 40.000 iscritti), grandi (20.000-40.000), medi (fino a 20.000) e piccoli (fino a 10.000). Padova mantiene il comando tra i mega atenei statali con 90,3 punti, seguita da Bologna (87,7). Pisa compie un balzo significativo, conquistando il terzo gradino del podio (84,7) e superando la Sapienza di Roma, ora quarta a pari merito con l'Università Statale di Milano (84,2). L'Università della Calabria domina incontrastata tra i grandi atenei statali (94,3 punti), davanti a Pavia (90,2) e Perugia (89,3). Trento si conferma leader tra gli atenei medi statali (93,7), mentre Camerino svetta tra i piccoli con 96,0 punti. Infine, i Politecnici vedono Milano in testa con 98,8 punti, seguita da Torino (92,5) e IUAV Venezia (86,7).