La centralità del gas algerino oltre ad una diversificazione dei fornitori che consentirà di arrivare in inverno con gli stoccaggi pieni all'80%: l'AD di Eni Claudio Descalzi a "Repubblica delle Idee 2022" parla dei piani per scongiurare il rischio di razionamenti.
Claudio Descalzi: impossibile pensare a una transizione energetica senza norme
In questo momento mancano circa 30 milioni di metri cubi al giorno di gas russo, però l'Italia riesce ad avere un'offerta di circa 200 milioni a fronte di una domanda di 150-160 milioni. Lo ha spiegato l'AD di Eni Claudio Descalzi, intervistato nell'ambito di "Repubblica delle Idee 2022" lo scorso 18 giugno a Bologna. Il gas algerino, attraverso i contratti firmati, è più che raddoppiato: in questo momento dà 64 milioni di cubi attraverso pipeline e altri 4 milioni di gnl. Nelle prossime settimane sono inoltre previsti altri milioni di metri cubi derivanti dagli accordi appena siglati sia dall'Algeria, sia da Egitto e Israele. "La diversificazione dei fornitori per l'Italia è stato un principio importante", ha evidenziato l'AD di Eni Claudio Descalzi.
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"L'ottimismo è fatto di azioni": nell'ottica dell'AD di Eni Claudio Descalzi non bisogna allarmarsi "per cose che possono accadere tra 4-5 mesi" quanto piuttosto impegnarsi oggi per "fare in modo che queste cose non accadano". In vista dell'inverno gli stoccaggi si stanno riempiendo più lentamente ma per ottobre la diversificazione delle fonti permetterà di arrivare all'80%. Si potrà arrivare all'80% degli stoccaggi. Indispensabile "per riuscire a far fronte alle punte" di domanda: "Gli stoccaggi possono essere riempiti se avremo la rigassificazione e per questo è così importante". Secondo Claudio Descalzi dunque si può pensare di superare l'inverno "con l'azione forte che adesso sta guidando il governo": diversamente, nell'ipotesi peggiore di un blocco totale delle forniture di gas russo, "dovremmo forzare ulteriormente l'arrivo di gas da altri Paesi ma comunque abbiamo una diversificazione che ci farà passare l'inverno".
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