L’elettrodotto sottomarino progettato da Terna collegherà la Sardegna alla Sicilia e quest’ultima alla Campania, consentendo una maggiore integrazione delle rinnovabili nel sistema elettrico.
Con il Tyrrhenian Link Terna trasformerà l’Italia nell’hub energetico del Mediterraneo
Rendere più sicuro ed efficiente lo scambio di energie tra le diverse aree del Paese, accelerare l’integrazione delle fonti rinnovabili nella rete elettrica e accompagnare l’Italia verso la transizione energetica. Sono gli ambiziosi obiettivi legati alla realizzazione del Tyrrhenian Link, il nuovo corridoio elettrico di Terna che sorgerà al centro del Mediterraneo per collegare la Sardegna alla Sicilia e quest’ultima alla Campania. Un’opera nella quale il gestore della rete elettrica nazionale investirà 3,7 miliardi di euro e la cui importanza strategica è stata riconosciuta anche dalla Bei, che ha deciso di finanziare il progetto con 1,9 miliardi. A dedicare un approfondimento al Tyrrhenian Link è “Industria Italiana”, che ha intervistato di recente Giacomo Donnini e Riccardo De Zan, rispettivamente Direttore Grandi Progetti e Sviluppo Internazionale e Responsabile Progettazione e Realizzazione Impianti Hvdc e Marini di Terna. “Le aree di approdo dell’opera non sono casuali – ha spiegato Donnini – sono luoghi dove c’è molta disponibilità di sole e vento. L’energia delle fonti rinnovabili è per sua natura intermittente e pertanto dobbiamo prevedere un’importante capacità di trasporto: una rete che consenta di prelevarla dove viene prodotta e di portarla dove viene consumata, sostanzialmente quindi da Sud verso Nord”. C’è poi da considerare che il Paese si trova tra il bacino di eolico nel mare del Nord e quello del fotovoltaico nel Mediterraneo: “Dobbiamo avere la possibilità di trasferire quest’energia da un’area all’altra in base a disponibilità ed esigenze di consumo. L’Italia si trova al centro e da questo punto di vista anche la connessione elettrica con la Tunisia sarà cruciale”.
L’attenzione di Terna all’ambiente
Nel dettaglio, per il Tyrrhenian Link Terna prevede la realizzazione di due tratte, il Ramo Est tra Sicilia e Campania e il Ramo Ovest tra Sicilia e Sardegna: un doppio cavo sottomarino di circa 970 km di lunghezza complessivi e 1.000 MW di potenza in corrente continua che, secondo il progetto, raggiungerà una profondità massima di 2.150 metri segnando un nuovo record mondiale. Lo sforzo ingegneristico e tecnologico si concentrerà sulla posa dei cavi Hvdc (High Voltage Direct Current), che consentono di trasportare energie sulle lunghe distanze, ma anche e soprattutto sulla tutela ambientale dei territori interessati dall’opera: “Sono opere che possiamo definire ‘invisibili’, a ridotto impatto ambientale – ha spiegato De Zan – Le uniche parti visibili sono le due stazioni elettriche con elevato contenuto di tecnologia, per la conversione da corrente alternata a continua”. Stazioni che, aggiunge, Terna realizza secondo “specifici accorgimenti architettonici e ingegneristici, tali da renderle pienamente integrate nel territorio”. Anche la posa dei cavi terrestri è stata pensata per minimizzare l’impatto ambientale, così come il passaggio tra cavo marino e terrestre che sarà realizzato grazie a tecniche avanzate come la perforazione orizzontale controllata. Il Gruppo è inoltre al lavoro su diversi progetti nell’ambito della salvaguardia e della conservazione della flora e della fauna marina che, conclude De Zan, verranno adottati anche per il Tyrrhenian Link.
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